Redazione
MENS SANA MESAGNE - INVICTA BRINDISI = 92-50
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In 24 ore si sono abbattute sulla Puglia 3 tempeste di vento a Bari, Barletta e Gallipoli e 1 tornado a Monopoli con rami degli alberi spezzati e danni alle produzioni in campagna a causa del forte vento che ha fatto cadere a terra le olive. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti Puglia sulla base dei dati Eswd (European Sever Weather Database) in riferimento alle tempeste di vento che stanno colpendo la Puglia nelle ultime ore.
Il maltempo ha colpito città e campagne dove il brusco abbassamento della colonnina di mercurio ha portato il gelo dopo – sottolinea la Coldiretti - un autunno mite con una temperatura che era stata fino ad ora di oltre 2 gradi superiore la media. A preoccupare gli agricoltori – precisa la Coldiretti – sono i seri danni per le colture che sono impreparate di fronte al drastico ed improvviso abbassamento di temperatura anche superiore ai dieci gradi che si è verificato, quando fino a pochi giorni fa per le temperature primaverili in autunno si segnalavano i ciliegi in fiore e i fichi in produzione.
Siamo di fronte – continua la Coldiretti Puglia – ad una evidente tendenza alla tropicalizzazione con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal caldo al maltempo con effetti devastanti. Il risultato – sottolinea Coldiretti regionale – è che il 2023 si classifica come l’anno nero dell’agricoltura con la maturazione precoce dei prodotti agricoli come mandorli e peschi in fiore a febbraio, mimose già pronte a dicembre e a gennaio, maturazione contemporanea degli ortaggi in autunno e brusca variazioni climatiche con ingenti danni in campagna. Sono disastrosi gli effetti sui campi della tropicalizzazione del clima che azzera in pochi attimi gli sforzi degli agricoltori che perdono produzione e al contempo subiscono l’aumento dei costi a causa delle necessarie risemine, ulteriori lavorazioni, acquisto di piantine e sementi e utilizzo aggiuntivo di macchinari e carburante.
La natura è in tilt e le coltivazioni sono in pericolo, dagli ortaggi nei campi agli agrumi sulle piante ma per il freddo improvviso anche negli alveari – sottolinea la Coldiretti regionale - si rischia una strage di api operaie, non ancora in fase di riposo invernale per le alte temperature che hanno caratterizzato la prima parte dell’autunno. Non mancano tuttavia gli effetti positivi con l’abbassamento della temperatura con la tipica colorazione delle arance rosse al sud che viene stimolata da temperature più fresche mentre al nord il radicchio, la rosa di inverno, si avvantaggia, assumendo in seguito al freddo, una croccantezza e una colorazione rosso intenso che ne esalta le caratteristiche qualitative. Occorre anche notare – conclude la Coldiretti – un altro effetto positivo sugli insetti sia quelli che causano danni alle colture e quelli fastidiosi come le zanzare, che sono colti dall'improvviso abbassamento delle temperature con la riduzione delle popolazioni in grado di svernare e di riprodursi la prossima primavera.
L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato per contrastarli – conclude la Coldiretti Puglia – si tratta di una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla climatologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque.
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Taekwondo. Vito Dell'Aquila oro a Manchester e pass olimpico per Parigi
“Onnipotenza tecnica, fisica e mentale. Oggi a Manchester nelle Finali del taekwondo mondiale è andato in scena, ancora una volta, il Vito Dell'Aquila show. Il fenomeno azzurro ha dominato tutti gli incontri dei suoi -58kg, mettendo in mostra una superiorità quasi imbarazzante che gli ha consentito di prendersi l'oro e il pass olimpico per Parigi dove potrà difendere il titolo di Tokyo. A causa degli infortuni e del folle regolamento del taekwondo, Vito si era ritrovato virtualmente fuori dalla zona pass, da lì in poi sono arrivati quattro ori in altrettanti tornei, non serve aggiungere altro. Vito a 22 anni ha già vinto le olimpiadi, i mondiali, gli europei e due volte le finali, semplicemente un campionissimo dello sport Italiano.”
GRECO: BRINDISI TRASFORMATA IN UNA PERICOLOSISSIMA PATTUMIERA
Gli ultimi episodi si sono verificati nelle ultime settimane e destano non poche preoccupazioni. Alla fine di ottobre, in vista della ricorrenza dei defunti, dall’Amministrazione Comunale è stato commissionato un intervento di pulizia radicale all’interno del cimitero di Brindisi, con la potatura del verde pubblico e l’eliminazione di piante spontanee ai bordi dei vialetti.
Ebbene, così come accaduto in altre occasioni, gli sfalci di potatura (insieme ad altri rifiuti inerti e ingombranti che si sono aggiunti strada facendo) sono stati abbandonati all’esterno del cimitero e, a distanza di oltre un mese, sono ancora lì. Nel frattempo sono diventati secchi e quindi rappresentano anche un rischio di incendio.
In via Einstein (zona industriale), invece, sono state ripulite le carreggiate del lungo viale attraverso cui si accede a Costa Morena. Anche in questo caso, i cumuli di rifiuti sono stati abbandonati sulla strada e adesso si confondono tra i TIR parcheggiati in attesa delle operazioni di imbarco. Il tutto, con gravi rischia anche dal punto di vista igienico-sanitario.
Si tratta di episodi gravissimi, da me già segnalati nel corso dei lavori della Commissione Ambiente del Comune, che stranamente non vengono sanzionati e soprattutto si sottovalutano i rischi di incendio. Del resto, nei mesi scorsi l’intero parco del Cillarese ha rischiato di finire in cenere a causa delle fiamme sviluppatesi in accumuli di sfalci di potatura proprio a ridosso del parco. Chi controlla l’operato di chi è demandato a svolgere questo tipo di lavori pubblici? Cosa si aspetta ad intervenire?
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Brindisi: nuovi gasdotti sbocciano col PnRR
Invitiamo la cittadinanza all’evento informativo l’8 dicembre dalle ore 18 in Piazza Vittoria a Brindisi per la giornata internazionale contro le opere inutili, costose e dannose. Si ricorderà con una mostra fotografica l’esplosione dell’8 dicembre 1977 del petrolchimico con 3 morti e più di 80 feriti. La torcia del petrolchimico ENI brucia ancora dopo la fortunata esplosione, e non si sa niente della combustione del deposito carbonifero della centrale ENEL di Cerano, e dopo le dichiarazioni del Ministero a favore del deposito GNL di Edison, si è aggiunto un altro grave progetto fossile per Brindiisi, di cui nessuno parla: un altro gasdotto.
E’ stato presentato l’ennesimo gasdotto inutile da SNAM a Brindisi: è il “Metanodotto Matagiola - Masseria Manampola DN 1400 (56 bar") DP 75 bar”. Di solito i gasdotti hanno nomi della stazione di partenza e di arrivo che sono città, tipo il gasdotto Sulmona – Foligno della Linea Adriatica. Invece questo si chiama Matagiola – Manampola. Matagiola, pochi brindisini lo sanno, è una masseria crollata a 4 km da Sant’Elia, dove c’è un centro di smistamento SNAM e dove arriva il famoso gasdotto TAP. Non c’è sulle mappe Google, ce lo abbiamo messo noi come Movimento No TAP/SNAM Brindisi per i tanti eventi contro TAP che abbiamo organizzato. In realtà si chiama Contrada Santa Lucia. E la Masseria Manampola, in Comune di Martina Franca, è in realtà tra Villa Castelli e Grottaglie, in pieno Parco Agricolo Multifunzionale di Valorizzazione della Valle dei Trulli, è una Masseria abbandonata dove c’è una centrale SNAM.
Le uniche osservazioni al progetto sono state proposte dal Moviemento No TAP/SNAM di Brindisi, congiuntamente alla Campagna nazionale Per il Clima Fuori dal Fossile, dalla Rete Nazionale no Rigass, da Forum Ambientalista, dalla Rete Giustizia Climatica, dai Cobas Brindisi.
Il nuovo gasdotto ha una lunghezza di 40 km e non è identificabile col gasdotto Matagiola – Massafra di lunghezza di 90 km presentato come PCI list, cioè Progetto d’Interesse Comune dalla UE inserito nel Southern Gas Corridor, che avrebbe congiunto i gasdotti TAP (10 miliardi di mc annui) e Poseidon (20 miliardi di mc di gas) alla Linea Adriatica di SNAM da Massafra a Minerbio, Bologna.
Ma è stato inserito dal MASE, ministero dell’ambiente, tra i progetti PnRR per un presunto “miglioramento della rete nazionale” e nell’”opzione zero”, si rinuncerebbe “allo sviluppo dei punti di entrata del sistema di trasporto gas, attuali o futuri”.
Allora, ci sono già, per la maggior parte del suo tracciato, due metanodotti SNAM già esistenti sulla stessa tratta:
- Met. Palagiano – Brindisi DN450 (18”), MOP 70 bar;
- Met. Palagiano – Brindisi Sud DN1050 (42”), MOP 75 bar
che finora hanno soddisfatto pienamente le esigenze di trasporto del gas, secondo le dichiarazioni di SNAM, dietro nostre denunce. Il nuovo gasdotto da 56 pollici sarebbe in più e parallelo…
Lo studio SNAM è del 2021, dove col post covid il consumo del gas era aumentato, ma poi con l’aumenti del prezzo del gas dovute a speculazioni, oggi i consumi di gas sono passati dai 75 miliardi di mc ai 60 miliardi di mc. Perciò il progetto non è attuale.
Considerando che il gasdotto Poseidon a Otranto non è stasto neanche inserito nella 6. PCI list dei progetti di interesse comune e che la sua autorizzazione a inizi lavori è scaduta il 23 giugno 2023, non arriveranno altri 20 miliardi di mc di gas, e che il raddoppio di TAP non potrà arrivare in Italia, perché il PRT di Melendugno è stato autorizzato solo fino a 10 miliardi di mc annui per la Direttiva Seveso sugi rischi di incidente rilevante, non si capisce quale sia ““allo sviluppo dei punti di entrata del sistema di trasporto gas, attuali o futuri”. Un’opera inutile.
Avere tre gasdotti sulla stessa tratta, senza nuovi punti di entrata di gas, è veramente inutile. E lo paghiamo noi cittadini tramite il PnRR, che per due terzi è a debito dello stato, cioè dei nostri figli. Per un’opera inutile.
E a Masseria Manampola non ci sono interconnessioni dirette verso Massafra, linea di partenza del gasdotto Rete Nazionale Linea Adriatica, e non è dichiarato nelle motivazioni perché il nuovo progetto dovrebbe portare gas con un 56 pollici in quella località, C’è solo l’interconnessione col Metanodotto Palagiano – Brindisi Sud DN1050 (42”), MOP 75 bar che porta il gas dalla Sicilia verso la centrale a turbogas di EnelPower, che alimenta il petrolchimico. Cioè il nuovo gasdotto duplica il 18 pollici a metà strada col 42 pollici che va in senso inverso ????
Considerando che il nuovo gasdotto non sarà parallelo ai due gasdotti esistenti, ma li incrocia in almeno 8 punti, e che saranno interferiti almeno 6000 ulivi secondo i nostri calcoli, ma che questi ulivi sono in zona infetta per Xylella, saranno eradicati, perdendo una parte del nostro patrimonio storico, sociale e ambientale, e in parte nel Parco Agricolo Multifunzionale di Valorizzazione della Valle dei Trulli.
Gli accordi di Parigi poi che sono del 2015, sono stati firmati sul contenimento della temperatura entro 1.5 gradi e la risoluzione delle emissioni di CO2 del 55% entro il 2030 e lo zero carbon entro il 2050.
Questi nuovi gasdotti sono figlia di un’epoca antecedente dell’antropocene ed è completamente anacronistica rispetto agli obiettivi Green della Commissione Europea e dello Stato Italiano oggi. E risulta in violazione con il principio DNSH – “Do No Significant Harm”, dato che non fornisce alcuna evidenza, scientificamente fondata, accessibile e verificabile, che l’attività promossa miri alla mitigazione climatica e non rechi danni significativi agli obiettivi ambientali di eco-sostenibilità definiti dalla normativa europea (Regolamenti nn. 2020/852-2021/241-2021/1119)
Si conclude che l’opera è completamente senza motivazione nel PNIEC e di utilità per il territorio e per l’Italia, ma si inquadra nei finanziamenti pubblici del PnRR e finanziamenti correlati del RepowerUe senza nessuna utilità per i cittadini. SNAM dichiara di essere un ente che provvede a un servizio pubblico di trasporto del gas, ma in questo caso si ha “sperpero di denaro pubblico”, anzi, il costo di centinaia di milioni di euro per un’opera inutile, sarà per due terzi debito pubblico per le generazioni future.
Inoltre l’opera è in contrasto con gli obiettivi climatici dichiarati dall’Italia e quelli europei e non prevede, nel progetto, opere di compensazioni per il territorio.
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FIORI: COLDIRETTI PUGLIA, CAMBIO DI PASSO AL DISTRETTO FLOROVIVAISTICO REGIONALE CON PIETRO PAPARELLA
Cambio di passo al Distretto Florovivaistico e del Cibo di Puglia con Pietro Paparella, eletto presidente in seno al comitato. A darne notizia è Coldiretti Puglia, con il nuovo corso che sarà segnato dal neo eletto presidente Paparella, imprenditore florovivaistico, classe 1987, consigliere di Coldiretti a Terlizzi, per promuovere e incentivare misure ad hoc per un settore economico trainante in Puglia.
Il florovivaismo Made in Puglia vale oltre 160 milioni di euro – afferma Coldiretti Puglia - ma è stretto d’assedio da piante e fiori stranieri con le importazioni balzate del 35% nell’ultimo anno toccando il massimo di sempre.
Il settore florovivaistico in Puglia è leader in Italia con il distretto in provincia di Lecce di Taviano e Leverano che si estende anche ai comuni limitrofi di Alliste, Maglie, Melissano, Nardò, Porto Cesareo, Racale e Ugento e quello della provincia di Bari con al centro della produzione e degli scambi Terlizzi, Canosa, Bisceglie, Molfetta, Ruvo di Puglia e Giovinazzo, e altre realtà aziendali sparse nel resto della regione.
Acquistare fiori italiani salva anche il lavoro e i vivai nazionali costretti a fare i conti con i nuovi rialzi energetici legati alle tensioni internazionali dopo l’aumento del 67% dei costi di produzione che ha messo in ginocchio il settore nel 2022. Il consiglio è, dunque, di acquistare fiori e piante assicurandosi dell’origine nazionale meglio direttamente dal produttore o nei mercati contadini di Campagna Amica – continua Coldiretti – per essere sicuri di mettere nel vaso un prodotto italiano al 100%, che sostiene i territori e rispetta l’ambiente e l’occupazione.
Occorre tutelare il settore delle piante e dei fiori made in Italy anche contro le importazioni da Paesi stranieri che nel 2022 hanno già fatto registrare un aumento del 39% in valore per arrivare a sfiorare gli 870 milioni di euro, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat. Spesso si tratta di prodotti ottenuti dallo sfruttamento come nel caso delle rose dal Kenya per il lavoro sottopagato e senza diritti e i fiori dalla Colombia dove ad essere penalizzate sono le donne.
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Monica Priore racconta la sua storia all'UniSalento
Monica Priore nuotatrice di granfondo affetta da diabete mellito tipo 1, coinvolta nell’ultima lezione di “Medicina interna, dello sport e primo soccorso” del primo semestre, rivolta agli alunni del terzo anno del corso di laurea in Scienze motorie e dello Sport dell’Università del Salento, la cui presidenza è ricoperta dalla Professoressa Loredana Capobianco.
Dice la Priore: “Sono grata al Dott. Peppino Palaia per avermi invitata a raccontare la mia storia in questo contesto, quando la teoria si trasforma in vita realmente vissuta, sicuramente lascia in chi ascolta un bagaglio culturale indelebile. Il Dott. Palaia ha compreso l’importanza di sensibilizzare i futuri Dott.ri in Scienze Motorie, sulle diverse problematiche di salute che trovano un reale giovamento dalla pratica regolare di attività fisica, se somministrata da personale competente. Nutro un sincero affetto per Peppino, che mi ha seguita dal punto divista professionale in diverse imprese sportive, riuscendo a rimettermi sempre in sesto, consentendomi così di poter tornare a nuotare. Sono certa che i ragazzi potranno apprendere veramente tanto da lui ed auguro a tutti loro un futuro radioso”.
Dott. Peppino Palaia: “L’attività fisica va riconosciuta come esercizio terapeutico in varie malattie croniche e Monica è un esempio lampante di quanto questo possa aiutare la persona con diabete nel suo percorso di vita per raggiungere un buon compenso metabolico, che gli garantirà una longevità ottimale nonostante la presenza della malattia.”
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Domani il Premio letterario "Città di Mesagne"
Avranno luogo domani, domenica 3 dicembre, alle 18 presso il Teatro Comunale di Mesagne, presentazione e premiazione dei vincitori della XX edizione del Premio Letterario Nazionale “Città di Mesagne”, Sessione Inediti, organizzato e curato dall’associazione “SOLIDEA (1 Utopia)” OdV.
Domani 3 dicembre Gran Galà della Solidarietà
Nel pomeriggio di domani – domenica 3 dicembre 2023 – con inizio alle ore 13 si terrà presso il “Resort Antica Masseria Martuccio” (Contrada Martuccio) a Mesagne (Br) il “Galà della solidarietà” con la consegna del Premio “Buon Samaritano 2023”.
L’iniziativa, giunta alla sua 23.ma edizione, è organizzata dall’Associazione Volontari Protezione Civile Città di Latiano di concerto con il Coordinamento provinciale di Protezione Civile di Brindisi.
Il Premio viene conferito a cittadini, volontari, rappresentanti delle Istituzioni, personaggi pubblici che si sono distinti in atti di solidarietà ed hanno contribuito alla affermazione della cultura della solidarietà, della legalità.
Quest’anno la commissione aggiudicatrice ha deciso di assegnare il premio al Prefetto di Brindisi Dott.ssa Michela La Iacona.
La consegna del Premio avverrà alle ore 15.00 nel corso del Galà della Solidarietà, alla presenza di numerose autorità.
Alla iniziativa parteciperanno: la Dirigente della Sezione Protezione Civile della Regione Puglia Barbara Valenzano, il Presidente del Comitato Regionale di Protezione civile Maurizio Bruno e il Presidente del Coordinamento provinciale di Protezione Civile Giannicola D’Amico.
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