Redazione
Il SuperEnalotto premia la Puglia: a Copertino (LE) centrato un “5” da 18 mila euro. La Puglia torna a sorridere con il SuperEnalotto: nel concorso dell’11 giugno, come riporta Agipronews, è stato centrato un “5” del valore di 18.181,32 euro. La giocata vincente è stata registrata nella tabaccheria di via Corsica 152 a Copertino, in provincia di Lecce. Il Jackpot, intanto, continua a salire toccando quota 221 milioni di euro – record nella storia del gioco - che saranno in palio nella prossima estrazione. L'ultima sestina vincente è arrivata il 22 maggio 2021, con i 156,2 milioni di euro finiti a Montappone (FM), mentre in Puglia l’ultimo "6" è quello da 26 milioni di euro realizzato a gennaio del 2014, a Bari.
Il 10eLotto premia la Puglia: ad Alezio, in provincia di Lecce, riporta Agipronews, è stato centrato un 9 da 20mila euro. L'ultimo concorso del 10eLotto ha distribuito premi per quasi 22 milioni di euro in tutta Italia, per un totale di oltre 1,6 miliardi da inizio anno.
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TENNIS, SERIE B1: IL CT BRINDISI SI ARRENDE AL VICENZA
Non è detto che con un dritto e un rovescio giocati con il cuore, la pallina finisca nel rettangolo giusto. Sconfitta esterna per i ragazzi del Circolo Tennis Brindisi che ieri (domenica 12 giugno), nella sesta giornata del Campionato Nazionale a Squadre di Serie B1 Maschile, si sono arresi per 6 a 0 ai padroni di casa del Circolo Tennis Vicenza.
Sei gli incontri disputati (4 singolari e 2 doppi), nessun nuovo punto incassato dai biancazzurri che, considerando il turno di riposo (domenica 19 giugno) in occasione della prossima e ultima giornata della regular season, chiudono la fase a gironi a quota quattro punti in classifica, con il pass di accesso alla zona playout tra le mani.
Nei singolari: Andrea Massari (Brindisi, classifica 2.6) è stato sconfitto da Enrico Giacomini (Vicenza, classifica 2.4) 6-4/6-0; Matteo Giangrande (Brindisi, classifica 2.6) è stato sconfitto da Stefano D’Agostino (Vicenza, classifica 2.5) 6-2/6-2; Filippo Tonnicchi (Brindisi, classifica 2.5) è stato sconfitto da Francesco Ferrari (Vicenza, classifica 2.4) 6-0/6-2; Jacopo Tarlo (Brindisi, classifica 3.1) è stato sconfitto da Fabrizio Cavestro (Vicenza, classifica 2.6) 7-6/6-1.
Nei doppi: Tonnicchi/Tarlo (Brindisi, classifica 2.5 e 3.1) sono sati sconfitti da Ferrari/Manfrini (Vicenza, classifica 2.4 e 2.6) 6-2/6-2; Giangrande/Trabacca (Brindisi, classifica 2.6 e 3.1) sono stati sconfitti da D’Agostino/Giacomini (Vicenza, classifica 2.5 e 2.4) 7-5/6-2.
«Siamo molto amareggiati e, ancora una volta, prendiamo atto che il risultato si fa sul campo – afferma nel post gara Vito Tarlo, capitano del C.T. Brindisi -. La volontà di far bene che c’è in ognuno di noi non è mai in discussione, ma oggi non siamo mai entrati in gara e probabilmente avremmo potuto fare di più. Complimenti agli avversari che hanno espresso un ottimo tennis, Vicenza è una gran bella squadra. Adesso ci prendiamo qualche giorno per metabolizzare, considerando anche che nella prossima giornata riposiamo, pronti a recuperare tutte le energie per affrontare nel modo migliore la fase playout».
I biancazzurri torneranno in campo domenica 26 giugno, quando secondo un tabellone ancora da definire, disputeranno la gara di andata dei playout per la permanenza in serie B1.
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Prezzo del grano, Cia Puglia: “Pioggia ininfluente sulla qualità, no a speculazioni”
Qualità eccellente, quantità in calo – mediamente – di circa il 20%: le prime trebbiature confermano, per il grano duro pugliese, le stime che CIA Agricoltori Italiani Puglia aveva delineato già nella seconda decade di maggio. Le piogge degli scorsi giorni non hanno inciso sulla qualità, che resta molto elevata. “Questo significa – ha specificato CIA Puglia attraverso una nota – che, qualora ci fossero tentativi di riconoscere ai produttori prezzi al ribasso, questi non sarebbero giustificati da nessun appiglio a un ipotetico e assolutamente infondato abbassamento degli standard qualitativi”.
“Il fatto che la scorsa settimana il grano non sia stato quotato, alla Borsa Merci di Foggia, ha sollevato qualche inquietudine. CIA Puglia non vuole pensar male, per cui intendiamo approcciarci alle prossime sedute delle Borse di Foggia e di Bari senza lanciare allarmi preventivi. Occorre, però, che il quadro delle informazioni sia trasparente e completo”.
LE QUANTITA’. Il preventivato calo della produzione, con rese che saranno inferiori di circa il 20% alle medie degli ultimi anni, è diretta conseguenza del prolungato periodo di siccità riscontrato nei mesi invernali. Il problema si riscontra in tutte le aree della Puglia, dal Foggiano alla Bat e all’area metropolitana di Bari, stessa cosa per il Tarantino. A macchia di leopardo, laddove le precipitazioni piovose invernali hanno scongiurato le conseguenze della siccità, le rese sono in linea con le medie statistiche rilevate da Ismea contenute nella forbice fra i 35-40 quintali per ettaro. Prevalgono in tutta la Puglia, tuttavia, le aree in cui l’inverno è stato avaro d’acqua.
PASTA, AUMENTI E SPECULAZIONI. Nei supermercati, si rilevano aumenti variabili della pasta. Il rialzo dei prezzi della pasta, tuttavia, è giustificato solo per la quota parte attinente all’incremento dei costi di produzione che derivano dalla bolletta energetica. “Se il prezzo di un pacco di pasta aumenta in misura superiore al 20%, con punte molto più alte, non possiamo escludere che in alcuni casi siano in atto delle speculazioni belle e buone. In ogni caso, non crediamo sia né accettabile né giusto che le grandi case della pasta italiana scarichino sugli agricoltori e sul valore da riconoscere al grano duro italiano le difficoltà che stanno vivendo gli stessi produttori. I costi di produzione, per intenderci, stanno aumentando per tutti. Il gasolio agricolo è arrivato a toccare quota 1,57 euro al litro”.
QUANTO COSTA UN ETTARO DI GRANO. Se le previsioni sul raccolto indicano una diminuzione del 20%, i costi di produzione per chi coltiva e raccoglie grano sono già aumentati almeno del 30%. “Coltivare e, soprattutto, raccogliere un ettaro di grano, prima della pandemia aveva un costo che oscillava fra i 700 e i 750 euro, mentre oggi occorrono più di 1000 euro”. La trebbiatura, ad esempio, risente dell’incremento di costo fatto registrare dal gasolio”. “I contratti di filiera, aperti alle ‘premialità’ da prevedere per valorizzare il grano di migliore qualità, sono il modello da seguire. Per garantire il giusto reddito e un equo riconoscimento ai produttori che investono per dare al mercato un prodotto salubre, funzionale, di eccellente qualità. Occorre, però, che anche a chi resta fuori dagli accordi di filiera sia assicurato un corrispettivo che tuteli il reddito, considerando le caratteristiche proteiche che possono avere quei grani”.
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COLDIRETTI PUGLIA, -30% GRANO IN PUGLIA, AL VIA RACCOLTA
La produzione di grano in Puglia è stimata quest’anno in calo del 30% per effetto della siccità che ha stretto tutta la regione in una morsa per mesi causando il taglio delle rese. E’ quanto emerge da una stima della Coldiretti Puglia, divulgata in occasione dell’avvio della trebbiatura in Puglia, la regione dove si concentra la maggiore produzione nazionale, in cui stati raccolti i primi chicchi di grano duro.
“La produzione è in calo proprio quando in Puglia coltivare grano è costato agli agricoltori pugliesi fino a 600 euro in più ad ettaro a causa dell’impennata dei costi di produzione causata dall’effetto a valanga della guerra in Ucraina dopo la crisi generata dalla pandemia Covid, che si riflette a cascata dalle sementi al gasolio fino ai fertilizzanti”, ha spiegato Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia, per cui il salasso a carico del Granaio d’Italia rende necessari “interventi per aiutare le imprese rispetto a rincari ormai insostenibili, a partire dal settore cerealicolo che rappresenta uno dei simboli della situazione di difficoltà in cui versa l’agricoltura regionale”, ha detto Piccioni.
Ad essere più penalizzati con i maggiori incrementi percentuali di costi correnti – continua la Coldiretti Puglia - sono proprio le coltivazioni di cereali, dal grano all’avena, che servono al Paese a causa dell’esplosione della spesa di gasolio, concimi e sementi e l’incertezza sui prezzi di vendita con le quotazioni in balia delle speculazioni di mercato.
Il taglio dei raccolti causato dall’incremento dei costi e dalla grave e perdurante siccità in alcune aree delle province di Bari e Foggia – sottolinea Coldiretti Puglia – rischia di aumentare la dipendenza dall’estero per gli approvvigionamenti agroalimentari con l’Italia che è già obbligata ad importare il 64% del grano per il pane, il 44% di quello necessario per la pasta, ma anche il 16% del latte consumato, il 49% della carne bovina e il 38% di quella di maiale, senza dimenticare che con i raccolti nazionali di mais e soia, fondamentali per l’alimentazione degli animali, si copre rispettivamente appena il 53% e il 27% del fabbisogno italiano secondo l’analisi del Centro Studi Divulga.
La Puglia è il principale produttore italiano di grano duro, con 360.000 ettari coltivati e 10milioni di quintali prodotti in media all’anno. La domanda di grano 100% Made in Italy che si scontra con anni di disattenzione e abbandono che nell’ultimo decennio – denuncia Coldiretti Puglia - hanno portato alla scomparsa di 1 campo su 5 con la perdita di quasi mezzo milione di ettari coltivati, con effetti dirompenti sull’economia, sull’occupazione e sull’ambiente, dalla concorrenza sleale delle importazioni dall’estero, soprattutto da aree del pianeta che non rispettano le stesse regole di sicurezza alimentare e ambientale in vigore in Puglia ed in Italia.
Le migliori varietà di grano duro selezionate – insiste Coldiretti Puglia - da Emilio Lepido a Furio Camillo, da Marco Aurelio a Massimo Meridio fino al Panoramix e al grano Maiorca, sono coltivate dagli agricoltori sul territorio pugliese che produce più di 1/4 di tutto il frumento duro italiano.
La minor produzione pesa sulle aziende cerealicole che hanno dovuto affrontare rincari delle spese di produzione che vanno dal +170% dei concimi al +129% per il gasolio con incrementi medi dei costi correnti del 68% secondo elaborazioni Coldiretti su dati del Crea dalle quali si evidenzia che in un caso su quattro i costi superano i ricavi con il grano duro per la pasta che è quotato in Italia 55 centesimi al chilo e quello tenero per il pane a 45 centesimi al chilo. L’impatto si fa sentire anche sui consumatori con i prezzi che dal grano al pane aumentano da 6 a 12 volte tenuto conto che per fare un chilo di pane occorre circa un chilo di grano, dal quale si ottengono 800 grammi di farina da impastare con l’acqua per ottenere un chilo di prodotto finito venduto da 2,7 euro al chilo a 5,4 euro al chilo, secondo la Coldiretti.
Un trend negativo che aumenta la dipendenza dall’estero in una situazione in cui – evidenzia la Coldiretti regionale – l’Italia è diventata deficitaria in molte materie prime e produce appena il 36% del grano tenero che serve per pane, biscotti, dolci e il 62% del grano duro per la pasta.
Per effetto della riduzione delle rese a causa dei cambiamenti climatici– continua la Coldiretti Puglia - il raccolto dovrebbe attestarsi attorno ai 6,5 miliardi di chili a livello nazionale su una superficie totale di 1,71 milioni di ettari coltivati fra grano duro per la pasta (1,21 milioni di ettari) e grano tenero per pane e biscotti (oltre mezzo milione di ettari).
La situazione è preoccupante anche a livello internazionale dove la produzione mondiale di grano per il 2022/23 è stimata in calo a 769 milioni, per effetto della riduzione in Ucraina con un quantitativo stimato di 19,4 milioni di tonnellate, circa il 40% in meno rispetto ai 33 milioni di tonnellate previsti per questa stagione ma anche negli Stati Uniti (46,8 milioni) e in India (105 milioni), secondo l’analisi della Coldiretti sugli ultimi dati dell’International Grains Council che evidenzia peraltro che in controtendenza il raccolto di grano cresce del 2,6% in Russia per raggiungere 84,7 milioni di tonnellate delle quali circa la metà destinate all’esportazioni (39 milioni di tonnellate).
Il Paese di Putin è il primo esportatore mondiale di grano con il controllo delle scorte alimentari– sottolinea la Coldiretti – rischia di sconvolgere gli equilibri geopolitici mondiali con Paesi come Egitto, Turchia, Bangladesh e Iran che acquistano più del 60% del proprio grano da Russia e Ucraina ma anche Libano, Tunisia Yemen, e Libia e Pakistan sono fortemente dipendenti dalle forniture dei due Paesi.
Una situazione che riguarda direttamente anche l’Unione Europea nel suo insieme dove – precisa la Coldiretti – il livello di autosufficienza delle produzione comunitaria varia dall’ 82% per il grano duro destinato alla pasta al 93% fino al 142% per quello tenero destinato alla panificazione secondo l’analisi della Coldiretti sull’ultimo outlook della Commissione Europea che evidenzia l’importanza di investire sull’agricoltura per ridurre la dipendenza dall’estero e non sottostare ai ricatti alimentari.
Bisogna intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con interventi sia immediati per salvare le aziende che strutturali per programmare il futuro, lavorare da subito agli accordi di filiera e investire per aumentare la produzione e le rese dei terreni – conclude Coldiretti Puglia - con bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccità ma bisogna anche sostenere la ricerca pubblica con l’innovazione tecnologica a supporto delle produzioni, della biodiversità e come strumento di risposta ai cambiamenti climatici.
PUGLIA |
2020 |
2021 |
||
PRODUZIONE CEREALI |
superficie totale - ettari |
produzione totale - quintali |
superficie totale - ettari |
produzione totale - quintali |
frumento tenero |
15000 |
402800 |
7100 |
233000 |
frumento duro |
344300 |
9904500 |
343500 |
9718500 |
orzo |
22350 |
549000 |
22050 |
550000 |
avena |
24650 |
562400 |
24550 |
564400 |
mais |
840 |
52300 |
835 |
53500 |
sorgo |
100 |
4000 |
100 |
4000 |
altri cereali |
6040 |
126800 |
6090 |
133810 |
TOTALE |
413280 |
11601800 |
404225 |
11257210 |
Elaborazione Coldiretti Puglia su fonte dati Istat.
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Al via la programmazione estiva dell’escursione nel porto della città. Con l’arrivo della stagione estiva riprendono gli appuntamenti con le Minicrociere nel porto di Brindisi ed il lungo calendario che ricopre i mesi di giugno, luglio e agosto al fine di garantire non solo ai residenti, ma soprattutto ai turisti e ai visitatori la possibilità di scoprire la città di Brindisi attraverso il mare.
Le minicrociere rappresentano infatti una valida occasione per conoscere la storia di Brindisi da uno dei punti di vista più suggestivi, dal mare si ripercorre la storia della città costeggiando alcuni dei monumenti più significati. L’attracco alla banchina antistante il Monumento al Marinaio d’Italia rappresenta uno dei momenti più belli, c’è l’occasione infatti di visitare l’affascinante cripta sacrario che custodisce la memoria di tutti i marinai dispersi durante i due conflitti mondiali. Da non perdere l’inedita visuale del Castello Alfonsino-Aragonese che durante le ore del tour attinge una particolare colorazione rossastra da cui uno dei suoi nomi con cui è noto: il Castello Rosso.
I prossimi appuntamenti sono quindi fissati ogni sabato dei mesi di giugno, luglio e agosto con partenza alle ore 18:00 e rientro alle ore 19:30. La prenotazione è obbligatoria al numero: 3396780670 e attraverso il portale web destinazionepuglia.it (costo biglietto adulti € 15).
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Assegnato a Raffaele Romano, giornalista e storico conduttore dello stesso evento, il Premio alla Cultura "Samadi" Città di Latiano 2022
Una donna questa mattiuna, intorno alle ore 9.30, in visita ai propri defunti nel cimitero comunale di Mesagne, per cause ancora in fase di definizione, è caduta rovinosamente per terra ferendosi al volto e riportando diversi traumi propri di questi incidenti domestici. La signora è stata immediatamente soccorsa e trasportata presso l'ospedale "Perrino" di Brindisi dove è stata sottoposta ad accertamenti diagnostici e strumentali.
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Mesagne. Furto in una palestra
Criminalità diffusa all'attacco a Mesagne. Notte brava, quindi, a Mesagne da parte di alcuni balordi che sono entrati in una palestra di fitness, rubato diverse confezioni di integratori e rotto il dispenser di bevande e altri prodotti. Non contenti del raid hanno cercato di scassinare un bar che si trova al di sotto dello stabile della palestra. Ma la serratura ha resistito e i ladri sono fuggiti. La scoperta del furto è stata fatta al mattino dai proprietari che giunti in palestra hanno notato l’effrazione. Sul posto sono sopraggiunti i poliziotti che hanno acquisito i filmati delle telecamere di controllo presenti in zona e hanno avviato le indagini.
Che qualcosa stava per accadere a Mesagne si era già compreso nei giorni scorsi quando era stata segnalata la presenza di una moto, priva di targa, con due individui a bordo con il volto travisato dai caschi integrali. Poi gli agenti avevano fermato, nel parcheggio dell’ipermercato, altri due individui con precedenti specifici di furto. Così, mentre venerdì sera due centauri hanno tentato di rapinare una gioielleria poche ore dopo alcuni individui hanno forzato una finestra dello stabile in cui è ubicata una palestra di fitness, che si trova in via Brindisi, e sono entrati all’interno. Qui hanno fatto man bassa di alcune confezioni di integratori e di altri prodotti che gli atleti consumano durante gli allenamenti. Poi hanno rivolto la loro attenzione a un dispenser di bevande, ed altro, scassinandolo. Nell’intenzione anche quella di derubare le monete custodite all’interno.
Poi non contenti di questo raid sono scesi in strada e hanno tentato di forzare la serranda di ingresso di un bar. Ma la serratura ha resistito e ha fatto desistere i ladri dal loro intento. Infine, i malviventi sono fuggiti. La scoperta del furto è stata fatta al mattino di sabato quando i proprietari sono arrivati e hanno trovato gli ambienti sporchi a causa del raid notturno. Non gli è rimasto altro da fare che comporre il numero della centrale operativa della polizia e chiedere assistenza. I poliziotti hanno rilevato il furto e avviato le indagini. Importanti per la ricostruzione dei fatti sono le immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza presenti in zona.
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La movida a Mesagne. Le leggi ci sono, bisogna farle rispettare
È partito anche a Mesagne il controllo da parte della polizia locale e polizia di stato sulla movida estiva. Al momento gli agenti della municipale hanno elevato diversi verbali verso i gestori di attività di ristorazione che non hanno rispettato le autorizzazioni di occupazione di suolo pubblico poiché hanno collocato i tavoli ben oltre le metrature autorizzate dal Comune e, di conseguenza, pagate. Tuttavia, i controlli proseguiranno per l’intera estate e saranno estesi all’intero centro storico che è l’ombelico della movida locale. Negli ultimi week end, ad esempio, il centro storico della cittadina messapica è stato preso d’assalto da centinaia e centinaia di avventori con i locali straripanti di gente. Una situazione che se da una parte può far piacere dall’altra ha bisogno di un attento controllo, e regole, affinché il tutto si svolga nella massima sicurezza. Intanto, nella prossima settimana dovrebbe partire il progetto della polizia locale “Estate sicura” che prevede un incremento dei servizi, fino al 30 settembre 2022, con l’orario che sarà allungato fino alle ore 24 e avrà un costo aggiuntivo per le casse del Comune di 21.500 euro oltre, naturalmente, gli oneri sociali. Inoltre nei week end è in vigore la zona pedonale che è, o meglio dovrebbe essere, off limits per i mezzi a motore. Il condizionale è d’obbligo poiché nonostante il divieto di transito si sono verificati ugualmente alcuni passaggi di moto e auto di avventori e non di residenti. Pertanto l’attento controllo del centro storico da parte delle forze di polizia resta una priorità. Non si può lasciare la responsabilità degli ingressi ai volontari della protezione civile.
“E’ intenzione dell’Amministrazione comunale incentivare, sulla scorta degli effetti positivi già riscontrati negli anni passati, misure organizzative, da predisporre a cura del comandante della polizia locale, atte a garantire la presenza sul territorio comunale degli agenti di polizia locale preposti allo svolgimento dell’attività ordinaria di controllo della circolazione stradale, ma anche allo svolgimento di funzioni complementari finalizzate al più generale obiettivo del mantenimento dell’ordine pubblico e della sicurezza urbana”, ha precisato Teodoro Nigro, comandante della polizia locale di Mesagne. Una programmazione che vuole dare una risposta alla crescente domanda dei cittadini di “una maggiore presenza finalizzata al controllo ed alla prevenzione della circolazione stradale ed alla sicurezza su tutto il territorio comunale, nonché un’azione sinergica di contrasto del vandalismo, del teppismo giovanile, sempre più frequenti nel centro storico, piazze, parchi e villa comunale, con pattugliamento del centro storico per migliorare la vivibilità ed il decoro”. Nello specifico saranno incentivati i controlli sulla quiete pubblica serale e notturna per contrastare fenomeni predatori, di danneggiamento e di utilizzo illecito di aree, contro la diffusione di droghe e alcolici.
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L’Ambito Territoriale Sociale BR4 informa che sono aperti i termini per la presentazione delle domande di fruizione del servizio di Integrazione Scolastica specialistica per l’anno scolastico 2022/2023 in favore degli alunni diversamente abili iscritti alle Scuole dell’Infanzia, Primaria, Secondaria di primo grado e alla Scuola Paritaria residenti nei Comuni di Mesagne, Cellino San Marco, Erchie, Latiano, San Donaci, San Pancrazio Salentino, San Pietro Vernotico, Torchiarolo e Torre Santa Susanna.
‘Le figure dell’educatore professionale e dell’operatore socio-sanitario - spiega il presidente del Consorzio BR4, Antonio Calabrese - sono state introdotte col fine integrare il supporto educativo e funzionale garantito da docenti e insegnanti di sostegno, con l’obiettivo unico di facilitare i processi di apprendimento e la socializzazione dei bambini e dei ragazzi con disabilità attraverso interventi integrati che favoriscono l’autonomia e il miglioramento delle abilità cognitive e relazionali’.
La domanda di accesso al servizio, completa di documentazione sanitaria aggiornata, dovrà essere presentata entro il prossimo 8 luglio secondo le modalità indicate nell’Avviso pubblico.
Possono inoltrare domanda i genitori, tutori o curatori di alunni che presentano una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che alla data di presentazione della domanda siano residenti nei territori dei Comuni dell’ATS BR4 e si trovino in condizioni di handicap grave ex L. 104/92, art. 3, comma 3 o comma 1 accertato dalla competente commissione sanitaria.
L’avviso pubblico completo e il modello di domanda da compilare per inoltrare la richiesta sono disponibili sui istituzionali del Consorzio BR4, all’indirizzo undefined, e dei Comuni che fanno parte dell’Ambito Territoriale Sociale BR 4.
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