Redazione

5°Set Mattia Mingolla in zona di battuta, ricezione sporca del Toma Carburanti Ruffano e muro vincente di Mimmo D'Elia a chiudere dopo 2h e 15 di vero pathos la Prima Finale Play off che vale un posto in Serie B. La corsa verso quel sogno ancora continua tra difficoltà e sofferenze indicibili che mettono a dura prova le coronarie dei propri sostenitori che stasera finalmente sono accorsi numerosi a sostenere i propri beniamini. Un 3-2 incredibile e fortemente voluto dai ragazzi di Tony Lo Re dove tutti i protagonisti chiamati in causa hanno sputato sangue e sudore in un proscenio degno di una eroica battaglia antica.

Ma a uno su tutti va fatta una citazione a parte. Dario Polignino. Questo ragazzo, reduce da una stagione tribolata sotto il profilo fisico, stasera ha disputato un incontro da antologia, sia in attacco ma soprattutto in battuta e a muro ergendosi sempre come ultimo baluardo nei momenti in cui il Brigantino Annunziata sembrava che stesse per affondare sotto i colpi del Ruffano .Ritorno sabato prossimo a Ruffano  ore 19.30 dove in un ambiente incandescente Magrì e company dovranno resettare tutto quanto e gettare con coraggio nella mischia le ultime energie rimaste .locandina_teatro_a_san_pio.jpg

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Riprende domenica a Mesagne la quinta rassegna di teatro dialettale regionale dal titolo “Teatro a San Pio”, organizzata dalla Compagnia nuovo teatro e patrocinata dal Comune di Mesagne. Dunque dopo la lunga pausa di lockdown dovuta alla pandemia da coronavirus e alla luce di un quadro epidemiologico in netto miglioramento la Compagnia Nuovo teatro di Mesagne torna sul palcoscenico e propone la quinta rassegna regionale di teatro dialettale.

Una rassegna articolata in 5 serate domenicali che vedrà alternarsi sul palco all’aperto della parrocchia San Pio cinque compagnie teatrali provenienti dalla provincia di Brindisi e Taranto che offriranno spettacoli divertenti, ma allo stesso tempo di alto spessore artistico interpretativo. “In alcuni casi faremo un tuffo nel passato delle nostre tradizioni più autentiche, in altri casi vivremo e parteciperemo problematiche più attuali ma pur sempre legate al nostro vivere quotidiano: in ogni caso proposte allo spettatore con leggerezza e divertimento”, ha spiegato il regista Cosimo Guarini. Sono momenti teatrali di vita quotidiana proposti attraverso i linguaggi che più appartengono e connotano queste divertenti commedie: il dialetto brindisino e tarantino rivissuto attraverso parole ed espressioni delle proprie tradizioni culturali e familiari.

Le compagnie teatrali che si alterneranno sul palco di “San Pio” sono: compagnia teatrale “Il velario”, di Crispiano in provincia di Taranto; compagnia teatrale “Opera prima” di Mesagne; la filodrammatica “La maruggese”, di Maruggio in provincia di Taranto; la compagnia “Talenti nascosti” di Torre Santa Susanna e chiude la rassegna la compagnia Nuovo teatro di Mesagne con la commedia “Nuu mamminieddu e tre san Giuseppi”. I biglietti sono disponibili al prezzo di 5 euro per gli adulti e 3 euro per ragazzi fino a 12 anni, mentre gli abbonamenti per cinque serate costano 20 euro: 4 euro per serata. Inoltre, i giovani della parrocchia cureranno la ristorazione con calzoni e bevande per cui si “cenerà” all’aperto e dentro gli spettacoli; più di così. Visto il numero limitato di posti è opportuno prenotare quanto prima.

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L’estate è già iniziata a Mesagne, dove per le vie della città già si incontrano comitive di turisti che arrivano sia dall’Italia sia dall’estero. Il brand “Mesagne 2024” sta funzionando e per le prossime settimane ci si aspetta il pienone. Ed è così che il centro storico pullula di locali vecchi, ma soprattutto nuovi. Giovani imprenditori che hanno deciso di investire i loro risparmi nella cittadina messapica che, per l’occasione, si è sottoposta a un maquillage rigenerante. Infatti, tra zona a traffico limitato, murales di Millo, fioriere e nuove panchine i visitatori si sentiranno non solo accolti, ma, soprattutto, coccolati. Anche se dopo la fine dello stato di emergenza pandemica i ristoratori e i baristi dovranno accontentarsi di spazi proporzionati all’attività svolta. I pedoni potranno passeggiare nel centro storico senza il timore di dover fare lo slalom tra sedie e tavolini.

Pronta, anche, la nuova mappatura dei parcheggi con 5 mila stalli a disposizione di chi giungerà in città. Infatti, si potrà lasciare l’auto a qualche centinaio di metri dal centro storico e raggiungerlo a piedi o in navetta. Chi arriverà in città proveniente da Brindisi, invece, potrà parcheggiare con tutta tranquillità davanti al Penny e raggiungere in meno di 5 minuti il centro. Inoltre, il Comune ha preso in fitto un piccolo locale in Piazza IV Novembre in cui ci sarà un infopoint turistico multilingue. Naturalmente oltre all’impegno dell’Amministrazione comunale c’è quello dei commercianti. In piazza dei Commestibili, infatti, hanno acceso le insegne altri due locali. Si tratta del “Pasticciotto Obama” e una bottega di Libera Terra. La cooperativa Libera Terra, che gestisce diversi terreni confiscati a capi storici della Sacra corona unita, è ritornata con una bottega nel centro storico in cui vendere i prodotti che hanno il gusto della legalità.piazza_IV_novembre_con_vigile.jpg

Per i turisti che non vogliono sedersi ad un tavolo di ristorante a consumare l’ottimo cibo preparato dai cuochi mesagnesi, quest’anno avranno la possibilità di mangiare tranci di pizza e altre specialità alla “Putea dell’Antica Pizzelleria”. La rivendita è in via Lucantonio Resta. Su via Albricci si è illuminato un altro localetto, chiuso da tempo, con una esposizione di occhiali di una ditta mesagnese. In piazza Criscuolo c’è l’idea di aprire un altro pub, lì dove un tempo c’era il bazar di “Bonasoro”. Per i golosoni in via Castello ha aperto i battenti il nuovo laboratorio di gelati artigianali di Massimo Zullo. Per conoscere la storia dei monumenti quest’anno c’è la “Guida storico turistica”, edita dall’Istituto culturale “Storia e territorio” e dal Comune di Mesagne.

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Un impegno organizzativo non indifferente per il sodalizio MMtb Martina del presidente Francesco Basile a guidare dalla cabina di regia lo svolgimento della XC Valle d’Itria che farà calamitare al Parco Ortolini di Martina Franca tutto il meglio della mountain bike pugliese giovanile ed amatoriale in seno al circuito Challenge XCO Puglia. Per i partecipanti lo start è fissato alle 9:30 su un percorso molto nervoso e costellato da un’infinità di strappetti e diversi single track (passaggi singoli). Sempre organizzata dalla MMtb Martina anche l’appendice pomeridiana (a partire dalle 15:00) dedicata alla fase regionale del Trofeo CONI per ragazzi di età compresa dai 10 ai 12 anni (G4-G5-G6) con una prova a staffetta di fuoristrada denominata team relay che premierà la miglior squadra che andrà a rappresentare la Puglia tra il 29 settembre e il 2 ottobre alla fase nazionale del Trofeo Coni Kinder in Toscana nella Valdichiana Senese.

MASSAFRA - Il Trofeo Terre delle Gravine a Massafra è un appuntamento del calendario Cicloamatour di gran richiamo per le categorie cicloamatoriali, a coronamento del grande lavoro portato a termine dal sodalizio Pedale Massafra in ricordo del dottor Pasquale D’Erchia. Appuntamento a domenica 29 maggio (con partenza alle 9:15 da  via Pier Paolo Paolini angolo via Angelo Romano) in sella su un circuito di 17,1 chilometri da compiere cinque volte presidiato da un centinaio di addetti alla sicurezza per garantire una maggior tutela viabile della corsa. Per festeggiare in grande stile il ritorno della manifestazione sospesa a causa dell’emergenza sanitaria, gli organizzatori hanno previsto un sontuoso ristoro post gara e ricche premiazioni finali per la società più numerosa e l’estrazione di diversi premi a sorteggio.

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Il balzo delle temperature anche oltre i 35 gradi in Puglia con bolle di calore che stringono d’assedio città e campagne ha fatto esplodere i consumi di frutta e verdura sulle tavole dei pugliesi negli ultimi sette giorni con un aumento medio del +25%, con i cima alla top ten degli acquisti ciliegie, albicocche, pesche noci, fragole e nespole. E’ quanto stima la Coldiretti Puglia, in riferimento all’impatto sugli acquisti dell’ondata di grande caldo che ha investito la regione sulla base delle indicazioni dei mercati degli agricoltori di Campagna Amica. L’andamento positivo dei consumi oltre che dai cambiamenti climatici è spinto anche – sostiene la Coldiretti Puglia – dalla svolta green nell’alimentazione impressa dall’emergenza Covid con una crescente attenzione al benessere a tavola con la preferenza accordata a cibi freschi, genuini e dietetici.CILIEGIE.jpg

L’aumento delle temperature – sottolinea la Coldiretti regionale - sta peraltro favorendo i processi di maturazione nelle campagne con l’arrivo sul mercato di una più ampia gamma di frutta e verdura offerte. Ciliegie, fragole, nespole, asparagi, radicchio, rucola, ravanelli, zucchine, cavoli, patate, carciofi, finocchi, piselli, fave, carote, le prime angurie, meloni, albicocche e pesche ma anche mele e le ultime arance – sottolinea la Coldiretti – aiutano a combattere l’afa, a idratarsi e a fare il pieno naturale di vitamine.

A preoccupare il settore ortofrutticolo in Puglia è il forte incremento dei costi correnti di produzione, spinto da guerra in Ucraina, , con aumenti per gli agricoltori che  sono in media per frutta italiana del +51% con rincari che vanno da +170% per i fertilizzanti al +129% per il gasolio agricolo per le raccolte fino a 15% per i prodotti fitosanitari, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Crea. A questo si aggiungono gli aumenti per i trasporti fino agli imballaggi, con gli incrementi che colpiscono dalla plastica per le vaschette, le retine e le buste (+70%), alla carta per bollini ed etichette (+35%) fino al cartone ondulato per le cassette (+60%), stesso trend di rincari per le cassette in legno (+60%).

L’ortofrutta – precisa la Coldiretti regionale – è la prima voce di spesa delle famiglie per una media di oltre 105 euro al mese, per un quantitativo totale di circa 5,9 milioni di tonnellate lo scorso anno. Albicocche, pesche noci, nespole e albicocche, ma anche angurie e meloni – sottolinea la Coldiretti Puglia – aiutano a combattere l’afa, a idratarsi e a fare il pieno naturale di vitamine. Frutta e verdura – spiega la Coldiretti regionale – sono alimenti che soddisfano molteplici esigenze del corpo: nutrono, dissetano, reintegrano i sali minerali persi con il sudore, riforniscono di vitamine, mantengono in efficienza l’apparato intestinale con il loro apporto di fibre e si oppongono all’azione dei radicali liberi prodotti nell’organismo dall’esposizione al sole, nel modo più naturale ed appetitoso possibile. Con gli stili di vita più salutistici – continua la Coldiretti regionale – si affermano anche nuove modalità di consumo favorite anche dalla disponibilità di tecnologie casalinghe low cost, dalle centrifughe agli essiccatori che aiutano a far apprezzare cibi salutari anche ai più piccoli, a casa, o in spiaggia, unaa opportunità resa possibile dal fatto che la Puglia è prima nella classifica nazionale per le ciliegie e l’uva da tavola, ma anche per le pesche, le angurie e le albicocche.

Per garantirsi prodotti freschi e di qualità, ottimizzare la spesa evitando sprechi e con il miglior rapporto prezzi-qualità e aiutare il proprio territorio e l’occupazione, il consiglio della Coldiretti è quello di verificare l’origine made in Italy, acquistare prodotti locali che non devono subire grandi spostamenti, comprare direttamente dagli agricoltori o nei mercati di Campagna Amica e non cercare per forza il prodotto perfetto perché piccoli problemi estetici non alterano le qualità organolettiche e nutrizionali, i cosiddetti “brutti ma buoni”.

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Lo sport come strumento di integrazione sociale: oggi la partita Rinascita Refugees – Mesagne Calcio. L’evento sportivo, organizzato dalla cooperativa ‘Rinascita’, si svolgerà oggi - sabato 28 maggio - a partire dalle ore 17 presso lo Stadio ‘Alberto Guarini’ in contrada Tagliata a Mesagne. ‘Diamo un calcio al razzismo’: l’iniziativa è patrocinata dalla città di Mesagne nell’ambito del programma ‘Maggio della Legalità’. L’appuntamento è aperto al pubblico.

Secondo l'ultimo report a cura dell'Unità operativa di Epidemiologia del Dipartimento di Prevenzione della Asl Brindisi, dal 27 dicembre 2020 al 25 maggio 2022 sono state somministrate 933.338 dosi di vaccino, di cui 342.214 prime dosi, 332.018 seconde dosi, 257.158 terze dosi e 1.948 quarte dosi. Mediamente, sono state somministrate 1.932,4 dosi per giornata di vaccinazione.

Il 63,2% (589.467) delle dosi è rappresentato da Pfizer, il 23,6% (220.669) da Moderna, il 9,2% (86.097) da AstraZeneca, il 2,7% (24.922) da Pfizer pediatrico, l'1,3% (12.098) da Janssen (Johnson&Johnson) e lo 0,01% (85) da Novavax. Il dato delle prime dosi risulta così distribuito: il 53,2% a persone al di sotto dei 60 anni; il 24,9% agli anziani; il 12,1% ai soggetti fragili; il 3,9 % al personale sanitario; il 2,6 % al personale scolastico; l’1% alle forze dell'ordine; il 2,3% ad altre categorie. Questa la distribuzione delle seconde dosi: per il 54,8 % ai soggetti al di sotto dei 60 anni; per il 26,1% agli anziani; per il 10,3% ai soggetti fragili; per il 3,9% al personale sanitario; per il 2,4% al personale scolastico; per l'1% alle forze dell'ordine; per l'1,5% alle altre categorie. Questa, infine, la distribuzione delle terze dosi: il 28,9% agli anziani; il 49,8% a persone al di sotto dei 60 anni; il 10,7% ai soggetti fragili; il 3,4% al personale sanitario; l'1,2% al personale scolastico; lo 0,9% alle forze dell'ordine; il 5,1% alle altre categorie.

Fino al 25 maggio i residenti o domiciliati in provincia di Brindisi vaccinati con la prima dose sono 335.126 di questi 321.008 con la seconda dose e 243.611 con la terza dose, con una copertura vaccinale pari rispettivamente al 90,9%, all'87,04% e al 70,4%. Sono 1.948 i residenti che hanno ricevuto la quarta dose. La copertura vaccinale con la prima dose relativa ai residenti con più di 80 anni di età è pari al 98,8%, al 96,9% per il ciclo completo e all'84,9% per la terza dose. I residenti di età compresa tra 5 e 11 anni vaccinati con prima dose sono 12.955 per una copertura vaccinale pari al 56,8%.

Sono 127.555 le dosi erogate dai medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, di cui 54.519 (42,7%) in ambito ambulatoriale. Il 17,7% (22.527) delle dosi è stato somministrato a soggetti over 80, il 24,5% (31.270) a soggetti tra 70 e 79 anni, il 24,2% (30.892) a soggetti della fascia 60-69 anni e il 33,7% (42.866) a soggetti sotto i 60 anni di età. I soggetti fragili rappresentano la categoria a rischio vaccinata prevalentemente (70.556; 55,3%), seguita dai soggetti con età superiore a 60 anni (31.148; 24,3%), dai soggetti con età inferiore a 60 anni (9.607; 7,5%) e da altre categorie (16.244; 12,9%).

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Con la Puglia invasa da 250mila cinghiali non c’è solo la peste suina, ma è allarme per la sicurezza delle persone in campagna e città con i branchi che si spingono fin dentro i centri urbani, fra macchine in sosta, carrozzine con bambini e anziani che vanno a fare la spesa. E’ quanto afferma la Coldiretti Puglia, in occasione del blitz degli agricoltori, cittadini e istituzioni in piazza SS. Apostoli a Roma dove occupano strade e parchi.

I branchi dei cinghiali – sottolinea la Coldiretti – si spingono sempre più vicini ad abitazioni e scuole, fino ai parchi, distruggono i raccolti, aggrediscono gli animali, assediano stalle, causano incidenti stradali con morti e feriti e razzolano tra i rifiuti con evidenti rischi per la salute. La situazione è diventata insostenibile in città e nelle campagne con danni economici incalcolabili alle produzioni agricole ma – sottolinea Coldiretti – viene compromesso anche l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali in aree di pregio naturalistico con la perdita di biodiversità sia animale che vegetale.

L’invasione di vie e piazze da parte dei selvatici viene vissuta dai cittadini come una vera e propria emergenza, tanto che oltre otto italiani su 10 (81%) – secondo l’indagine Coldiretti/Ixè - pensano che vada affrontata con il ricorso agli abbattimenti, soprattutto incaricando personale specializzato per ridurne il numero anche perché un italiano adulto su quattro (26%) si è trovato faccia a faccia con questi animali.

Secondo l’indagine Coldiretti/Ixè la fauna selvatica rappresenta un problema per la stragrande maggioranza dei cittadini (90%) considerato poi che nell’ultimo anno è avvenuto un incidente ogni 41 ore con 13 vittime e 261 feriti gravi a causa dell’invasione di cinghiali e animali selvatici che non si fermano più davanti a nulla, secondo l’analisi di Coldiretti su dati Asaps, Negli ultimi dieci anni il numero di incidenti gravi con morti e feriti causati da animali è praticamente raddoppiato (+81%) sulle strade provinciali secondo la stima Coldiretti su dati Aci Istat.

Il 69% degli italiani ritiene che i cinghiali siano troppo numerosi mentre c’è addirittura un 58% che li considera una vera e propria minaccia per la popolazione, oltre che un serio problema per le coltivazioni e per l’equilibrio ambientale come pensa il 75% degli intervistati. Il risultato è che oltre sei italiani su 10 (62%) ne hanno una reale paura e quasi la metà (48%) non prenderebbe addirittura casa in una zona infestata dai cinghiali.

Alla domanda su chi debba risolvere il problema, oltre le metà degli italiani (53%) è dell’opinione che spetti alle Regioni, mentre per un 25% è compito del Governo e un 22% tocca ai Comuni. In tale scenario anche l’Autorità per la sicurezza alimentare Europea (EFSA) ha lanciato un appello agli Stati dell’Unione Europea chiedendo misure straordinarie per evitare l’accesso dei cinghiali al cibo e ridurne del numero di capi per limitare il rischio di diffusione della peste suina africana (psa) che colpisce gli animali ma non l’uomo. “La maggioranza degli italiani considera l’eccessiva presenza degli animali selvatici una vera e propria emergenza nazionale che incide sulla sicurezza delle persone oltre che sull’economia e sul lavoro, specie nelle zone più svantaggiate” denuncia il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare l’esigenza “di interventi mirati e su larga scala per ridurre la minaccia dei cinghiali a livello nazionale”.

In Puglia il 38% dei bambini tra i 5 e i 9 anni è obeso o in sovrappeso, l’11,1% mangia frutta meno di una volta a settimana o mai e solo il 39,8% dei bambini consuma una merenda adeguata di metà mattina, con un impatto potenzialmente devastante sulla salute delle giovani generazioni, con 1 genitore su 4 che boccia le mense scolastiche. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti Puglia, sulla base dell’Indagine di OKKio alla Salute, in occasione della Festa dell’educazione alimentare e dell’ambiente organizzata dalle donne della Coldiretti e Campagna Amica a Bari al Parco Rossani, una giornata all’aria aperta con lezioni di agrididattica e giochi campestri per aiutare gli oltre 1000 piccoli ospiti a superare lo stress provocato dalla guerra e dalla pandemia con il troppo tempo passato davanti alla tv, che hanno inciso sul fisico e sulla psiche.Coldiretti_centinaia_di_bambini_alla_Festa_delleducazione_alimentare_e_dellambiente_al_Parco_Rossani_a_Bari4_2.jpg

La diminuzione forzata dell’attività fisica e il maggior tempo passato in casa e davanti alla tv in due anni di pandemia – sottolinea Coldiretti regionale – si sono aggiunti all’adozione di modelli sbagliati di consumo all’interno dei nuclei familiari con il preoccupante abbandono dei principi della Dieta mediterranea. Basti pensare che ben sei adolescenti su 10 non mangiano né frutta né verdura ogni giorno, secondo l’analisi Coldiretti su dati Oms, aumentando così i rischi legati all’obesità e alle malattie ad essa collegate. Ma a preoccupare sono anche – rileva la Coldiretti regionale – gli  adolescenti che si trovano a fare i conti con i disturbi dell’alimentazione. Si tratta di patologie che si manifestano prevalentemente a partire dai 12 anni ma che negli ultimi tempi sono giunte ad interessare minori anche dagli 8 anni in su.Coldiretti_centinaia_di_bambini_alla_Festa_delleducazione_alimentare_e_dellambiente_al_Parco_Rossani_a_Bari4_3.jpg

“La ristorazione collettiva con le mense scolastiche incide sulla qualità della vita, dell’alimentazione e, di conseguenza la salute di migliaia di studenti in età evolutiva. Un impegno importante in Puglia dove quasi 4 bambini su 10 pesano ancora eccessivamente, anche se negli ultimi anni si è verificata una leggera riduzione proprio per effetto dell’impegno sull’educazione alimentare a scuola e nelle case. Un risultato incoraggiante che dimostra la necessità di continuare ad investire sull’educazione alimentare a partire dalla scuola dove va privilegiato il consumo di prodotti salutari”, spiega Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

La Coldiretti è impegnata nel progetto “Educazione alla Campagna Amica” che coinvolge alunni delle scuole elementari e medie in tutta Italia che partecipano a lezioni in programma nelle fattorie didattiche e nei laboratori del gusto organizzati nelle aziende agricole e in classe. L’obiettivo – rileva la Coldiretti – è quello di formare dei consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell’agricoltura con i cibi consumati ogni giorno e fermare il consumo del cibo spazzatura.

“Il progetto per lo sviluppo sostenibile e l’educazione alimentare, sostenuto dall’Ufficio scolastico regionale della Puglia, consiste in lezioni di agrididattica a scuola e in campagna, a cui hanno partecipato nell’anno scolastico 2021/2022 oltre 30mila alunni – dice Maddalena Rignanese Rinaldi, leader di Coldiretti Donne Puglia – quando al contempo va garantito che nelle mense scolastiche siano somministrati agli studenti pasti preparati con prodotti agricoli del territorio a Km0, quando più di un genitore su quattro (28%) ha una valutazione negativa dei pasti serviti nelle mense scolastiche dove si stima ne vengano consumati 90 milioni all’anno per 585.000 studenti, nella sola refezione della scuola dell’obbligo”.Coldiretti_centinaia_di_bambini_alla_Festa_delleducazione_alimentare_e_dellambiente_al_Parco_Rossani_a_Bari4_5.jpg

Secondo l’indagine Coldiretti/Ixè una netta maggioranza del 71% di italiani ritiene che le mense dovrebbero offrire i cibi più sani per educare le nuove generazioni dal punto di vista alimentare, mentre solo il 12% ritiene che dovrebbero essere serviti i piatti che piacciono di più.

Per assicurare una migliore alimentazione ma anche per educare le nuove generazioni è importante recuperare abitudini a tavola più sane ma anche – sostiene la Coldiretti Puglia – qualificare l’offerta delle mense scolastiche anche con cibi locali a km 0 che valorizzano le realtà produttive locali e garantiscono genuinità e freschezza.

“Vanno modificate abitudini di consumo sbagliate che si sono diffuse ovunque e formare dei consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell’ agricoltura con i cibi consumati ogni giorno”, conclude il direttore regionale, Pietro Piccioni.

Per aiutare tutto il sistema scolastico e le famiglie ad alimentare al meglio le giovani generazioni e l’intero nucleo familiare, da anni il Progetto di Educazione alla Campagna Amica ha agevolato l’incontro tra i bambini e i prodotti agricoli ‘fatti’ dagli agricoltori. In Puglia negli ultimi 10 anni – riferisce Coldiretti Puglia - sono stati coinvolti nel progetto delle masserie didattiche 600mila bambini e 480 scuole, di cui il 70% nella fascia d’età compresa fra i 4 e gli 11 anni, dalla scuola materna alla primaria e il 30% studenti più grandi medie e superiori.Coldiretti_centinaia_di_bambini_alla_Festa_delleducazione_alimentare_e_dellambiente_al_Parco_Rossani_a_Bari4_1.jpg

Si tratta di una realtà che la pandemia ha fatto esplodere – afferma la Coldiretti regionale – insieme al bisogno di libertà e sicurezza delle famiglie per i propri figli che vanno alla ricerca di spazi aperti e contatto con la natura. Nelle fattorie didattiche – spiega la Coldiretti Puglia – si impara “facendo”, attraverso attività pratiche ed esperienze dirette come seminare, raccogliere, trasformare, manipolare e creare. Le attività proposte dalle aziende sono moltissime, si va dal laboratorio del bio pittore per dipingere con i colori estratti da foglie, fiori e ortaggi a quello dei baby chef dove imparare a cucinare – conclude Coldiretti Puglia - risparmiando fino a quello dei più esperti dove allenare i sensi dell’olfatto, del gusto, del tatto e della vista ed imparare a riconoscere le piante aromatiche o assaporare i diversi tipi di miele.

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Easyjet ha appena cancellato oltre 200 voli per problemi informatici che hanno colpito la compagnia aerea. A riportare la notizia sono diverse testate autorevoli, come Sky e Fanpage. Ad essere colpiti sono i voli di giovedì 26 maggio, i cui passeggeri possono ricevere da 250 euro a 600 euro, come compensazione pecuniaria, come previsti dal Regolamento Comunitario 261 del 2004.

Napoli, Milano, Cagliari e Brindisi sono gli aeroporti italiani maggiormente colpiti, secondo quanto analizzato da ItaliaRimborso, ma altri scali potrebbero aggiungersi nelle prossime ore, come affermato dalla stessa Easyjet che consiglia di guardare la prenotazione prima di raggiungere l’aeroporto. 

In ogni volo cancellato Easyjet coinvolto, i passeggeri, secondo quanto analizzato da ItaliaRimborso, possono ricevere 250 euro per le tratte aeree inferiori a 1500 chilometri, mentre 400 euro per le tratte superiori a 1500 chilometri.

I passeggeri dei voli cancellati Easyjet per attivare l’assistenza di ItaliaRimborso, senza alcuna spesa, possono compilare il form presente nel sito web italiarimborso.it. In alternativa è possibile inviare un messaggio Whatsapp al 3421031477 oppure chiamare lo 06 56548248.

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