Siamo tutti nella griglia dell’immensa macchina… Note sul romanzo di John Twelve Hawks, Cronache del Quarto Regno. Il viaggiatore
Ero a Milano per accompagnare mia madre al San Raffaele, quando, per far passare l’attesa e l’ansia, comprai il romanzo The Traveller (Il viaggiatore) di John Twelve Hawks, di cui avevo letto una breve recensione su di una rivista specializzata. L’attesa passò, l’ansia restò, anzi aumentò.
Allora, di John Twelve Hawks si sapeva pochissimo. Nell’ultimo risvolto della sovraccoperta del libro, le notizie biografiche si limitavano a due righe e mezzo: “John Twelve Hawks vive appartato, avvolto in un’atmosfera di fitto mistero. Il Viaggiatore è il suo primo romanzo”. Tutto qui. Con il tempo, e la pubblicazione della trilogia (oltre a Il Viaggiatore, Fiume oscuro e Città d’oro) qualcosa è trapelato sull’autore.
John Twelve Hawks (Giovanni Dodici Falchi) è uno pseudonimo; è lo stesso scrittore che nel suo saggio gratuito Against Authority (Contro l’autorità, 2014) spiega le ragioni del suo anonimato, dovuta a motivi politici e personali: “Per le prime bozze del libro (The Traveler), ho tenuto il mio nome di nascita fuori dal frontespizio. Il vecchio me non stava scrivendo questo libro. Qualcosa era diverso. Qualcosa era cambiato. Avevo sempre ammirato George Orwell e avevo letto innumerevoli volte i suoi saggi e le sue lettere raccolte. Quando Eric Blair divenne Orwell, fu liberato, liberato dalla sua educazione a Eton e dal passato di poliziotto coloniale. E c'era un altro fattore sul frontespizio che mi preoccupava. Stavo dicendo ai miei lettori che questo nuovo sistema di tecnologia dell'informazione stava per distruggere la nostra privacy e che avrebbero dovuto resistere a questo cambiamento. Sembrava ipocrita fare un tour di libri o apparire in un talk show blaterando sulla mia vita quando le nostre vite private erano sotto attacco.”
Durante una conversazione online con i suoi lettori sul sito We Speak for Freedom, lo scrittore aggiunse: “La vera storia è questa… Stavo camminando attraverso una foresta e ho incontrato un'area di nidificazione di falchi. Dodici falchi girarono intorno alla mia testa per una decina di minuti... così vicini che la punta delle loro ali mi sfiorò il lato della testa. Ecco perché ho scelto il nome. Veri falchi. Non simbolici.”
Sappiamo che è nato negli USA ma non è un nativo americano. È cresciuto negli anni Cinquanta del secolo scorso ed è buddista. È geloso del suo anonimato e non ha alcuna intenzione di rivelare il suo vero nome. Vive a New York, Los Angeles e Londra (nelle stesse città è ambientato The Traveler). Durante un’intervista del 2008, Joseph Mallozzi gli rivolge la seguente domanda: “C'è una ragione per lo pseudonimo? Uno che saresti disposto a condividere, suppongo. Ad esempio, è perché in realtà sei un agente segreto della CIA e/o una spia russa, o semplicemente perché non vuoi che tua madre sappia cosa hai scritto?”
Questa la risposta dello scrittore: “Mia madre e il resto della mia famiglia non sanno che ho scritto i romanzi. Quelle persone che conosco che non sono amici intimi mi vedono come un fallimento per gli standard americani di successo. Essere un “fallimento” in questo modo è stata una lezione continua. Mi ha aiutato a capire che esprimiamo giudizi rapidi sugli altri sulla base di poche informazioni reali. Assumiamo così tanto, ma non conosciamo i segreti custoditi nel cuore.”
Il 28 giugno del 2005, John Twelve Hawks pubblica il primo dei suoi romanzi della cosiddetta Trilogia del Quarto Regno (Fourth Realm Trilogy: con The Traveler; segue nel 2007 The Dark River; nel 2009 pubblica The Golden City). La trilogia, che descrive universi paralleli (uno di questi universi è controllato da un gruppo ombra chiamato The Brethren che utilizza la Vast Machine, l’Immensa Macchina), è stata tradotta in 25 lingue e ha venduto più di 1,5 milioni di libri. Alla trilogia ha fatto seguito un quarto libro, Spark (Scintilla, 2010), e il già citato ebook gratuito di saggistica, Against Authority, dove sostiene la necessità da parte di ogni persona di avere una vita parallela per proteggersi dal controllo sociale instaurato dalla tecnologia digitale di sorveglianza.
Il Viaggiatore è uno strano ed intrigante romanzo, un misto di fantasy e thriller, sicuramente nuovo, come progetto, nel panorama della fantascienza. La storia, ottimamente narrata, è decisamente surreale e vagamente soprannaturale.
Il romanzo è ambientato in un futuro non lontano; il mondo intero è nelle mani di una secolare e potente società segreta chiamata “I Fratelli” ma conosciuta dai suoi nemici come “La Tabula”. Questa società segreta trama in ogni modo e con ogni mezzo, soprattutto illecito, per mantenere il controllo sulla società che vuole stabile ed ordinata. Per farlo, grazie alla tecnologia, utilizza un panottico virtuale: i cittadini credono di essere costantemente osservati e controllati grazie alle migliaia di telecamere, ai social, ai telefoni e ai tanti strumenti digitali piazzati in ogni dove. Che sia vero o no, i cittadini agiscono come se fossero sempre sotto controllo.
Contro la Tabula agiscono da secoli i Viaggiatori, individui con un dono speciale: riescono a staccarsi dal loro corpo e a viaggiare in altri regni infrangendo le barriere fisiche. Alcuni cittadini sono viaggiatori potenziali ma non lo sanno. Per insegnare loro a viaggiare in altre dimensioni ci sono i Pathfinder (Cercatori, Esploratori). A proteggere i Viaggiatori e i Cercatori dai killer della Tabula, che teme di perdere il controllo, ci sono gli Arlecchini, abilissimi guerrieri addestrati allo scopo.
La protagonista femminile del romanzo Il Viaggiatore è un Arlecchino di nome Maya. La giovane donna vuole disperatamente vivere una vita normale, ma non può. È figlia di un famoso ed abile Arlecchino tedesco di nome Thorn che ha addestrato sua figlia fin da piccola all’arte del combattimento. Thorn era stato gravemente ferito in un'imboscata dai Fratelli e in missione aveva ucciso due uomini della Yakuza, la mafia giapponese. Rimasto disabile, un giorno chiama sua figlia Maya che aveva cercato di tagliare i ponti con lo scomodo genitore per lasciarsi alle spalle il suo passato di Arlecchino. Maya raggiunge il padre a Praga ma lo trova massacrato dagli assassini della Tabula. Maya è pronta per esaudire il desiderio del padre e, determinata a vendicarsi, prende un volo per gli Stati Uniti a sostegno di Shepherd, l'ultimo Arlecchino americano. Negli USA ci sono gli ultimi due potenziali Viaggiatori ancora vivi, due fratelli, Michael e Gabriel Corrigan. Sono forse gli ultimi Viaggiatori rimasti in vita; tutti gli altri sono stati assassinati dalla Tabula.
L’Arlecchino Shepherd, però, lavora per la Tabula e cerca di uccidere Maya che, grazie all'aiuto di una giovane donna di nome Vikki, riesce a salvarsi. Vikki è un membro della I.T. Jones Church, una chiesa di seguaci del Viaggiatore Isaac T. Jones, che fu ucciso dalla Tabula nel 1889 insieme ad un Arlecchino, suo difensore. Le due donne riescono a trovare un alleato, Hollis, un addestratore di Capoeira di Los Angeles ed ex membro della comunità Isaac T. Jones.
I tre cercano i potenziali viaggiatori, i fratelli Michael e Gabriel Corrigan. Maya e i suoi compagni trovano Gabriel, ma Michael è catturato dalla Tabula che ha bisogno di lui come Viaggiatore per un nuovo progetto, dopo essere entrata in contatto con una civiltà tecnologicamente avanzata residente in un altro Regno. La Tabula, infatti, per entrare in possesso di strumenti tecnologi avanzati, armi e un supercomputer quantistico, intende usare un Viaggiatore per trovare questa civiltà e guidarla sulla Terra. Per questa ragione offre a Michael tutto ciò che desidera e i Fratelli della Tabula lo convincono a lavorare per loro. Con un nuovo farmaco, conosciuto come 3B3, Michael è in grado di lasciare il suo regno e cominciare a fare le sue prime esperienze in altre dimensioni.
Nel frattempo, Maya cerca di trovare un Pathfinder per Gabriel. Hollis resta a Los Angeles per depistare I Fratelli della Tabula che, infatti, si presentano a casa sua con l’intento di ucciderlo con un animale geniticamente modificato, uno "Splicer". Hollis ha però la meglio.
Maya e Gabriel trovano un Cercatore nel deserto dell'Arizona. Mentre insegna a Gabriel come attraversare i Regni, gli dice tutto ciò che sa sui Viaggiatori e sui sei Regni. C'è il primo regno di una città infernale; il secondo regno è una città piena di "fantasmi affamati"; il terzo regno è abitato da animali ignoranti di tutti gli altri; il quarto regno è la nostra realtà, dove il peccato maggiore è il desiderio; il quinto regno è la realtà dei "mezzi dei", dove il peccato è la gelosia; infine, il sesto regno è degli "dei", che peccano d'orgoglio. Gli "dei" e i "mezzidei" del quinto e del sesto regno non sono da intendere come divinità ma piuttosto come li descrivono i tibetani: esseri provenienti da mondi paralleli.
I Regni sono separati ognuno da quattro barriere: una barriera di fuoco, una d'acqua, una di terra e una d'aria. Un Viaggiatore che è in grado di superare queste quattro barriere è, quindi, in grado di entrare in uno degli altri cinque regni. Se il suo corpo sulla terra muore, la sua anima, chiamata “la luce”, è condannata a restare per sempre nel regno che visita in quel momento.
Attraversando altre realtà, un Viaggiatore può portare con sé solo oggetti speciali, chiamati “talismani”. Un talismano è la spada che il padre di Gabriel gli ha dato. Dotato di questa spada, incontra suo fratello nel regno dei fantasmi affamati. Suo fratello cerca di convincerlo a unirsi alla Tabula. Gabriel resiste alla tentazione, ma dice al fratello dove ha lasciato il suo corpo. La Tabula ne approfitta e imprigiona Gabriel presso lo stesso centro di ricerca dove è tenuto suo fratello Michael.
Maya e i suoi alleati intervengono immediatamente e, dopo una battaglia nella struttura di ricerca della Tabula, liberano Gabriel ma si rendono conto che non possono più convincere Michael a lasciare i Fratelli della Tabula. Maya e i suoi alleati riescono a trovare rifugio in una casa su una spiaggia di Cape Cod per riprendersi. Il primo romanzo della trilogia finisce qui.
È, come si evince dalla trama intricata, un thriller fantascientifico distopico multistrato, che coinvolge realtà a più livelli, mondi alternativi e diversi personaggi, alcuni in grado di viaggiare tra mondi paralleli per ottenere l’Illuminazione e combattere il Male e far trionfare il Bene, nonostante che il Potere, grazie all’Immensa Macchina (Vast Machine o Griglia, in pratica il Grande Fratello di Orwell), sia saldamente in mano ai Fratelli della Tabula).
Le influenze sono evidenti ma anche gli aspetti originali. Abbiamo tracce di film come La guerra dei mondi, Matrix, Minority Report, Star Wars, addirittura di Kill Bill. Si avvertono scrittori come H. G. Wells, George Orwell, Stephen King, Michael Crichton, Joseph Campbell, Jeremy Bentham, Dan Brown, ma anche storie di samurai e leggende tibetane, con tanto di spiritualità, morale e filosofia sparsi in tutte le 450 pagine del romanzo.
Il romanzo, che ripropone in termini nuovi il classico conflitto tra Bene e Male, è avvincente: si può leggere e basta, oppure si può leggere e riflettere e discutere. È un romanzo non ascrivibile ad un solo genere ma ben strutturato anche se talvolta è esagerato: si veda il contatto con un’altra civiltà altamente evoluta e malefica o il mostruoso animale geniticamente modificato, lo "Splicer".
Viviamo tempi difficili e le persone hanno paura del mondo nel quale sono immerse. Questa paura è facilmente mantenuta e forse fomentata da un sistema di potere, qualunque esso sia e dove sia. Le persone vogliono sicurezza, vogliono vivere in un Panopticon virtuale. Si offre protezione contro nemici invisibili, veri e reali o presunti e creati appositamente. Le persone, appositamente distratte, accettano di essere monitorate, controllate in cambio di protezione dall’ignoto. La distrazione è sempre presente: una nuova guerra, un focolaio di tensione ai confini di casa, uno scandalo che coinvolge presunte celebrità, una coppa del mondo o una medaglia in qualche sport di massa. Le persone entrano volentieri nel Panopticon, che equivale ad una prigione anche se non ne ha l’aspetto, e in cambio ricevono divertimento mentre sono dentro. Una pervicace ed onnipresente griglia di controllo protegge e… controlla!
È una realtà sociale e politica fin troppo possibile e in un mondo in cui le azioni di tutti possono essere monitorate da una rete digitale di controllo sociale, c’è qualcosa che ognuno di noi può fare per difendere la sua privacy e la sua libertà?
Il bisogno di controllo nato da presunte necessità di sicurezza non è stato forse spinto un po’ troppo oltre da chi detiene il potere? Le persone, di fatto, sono state trasformate in file di dati e le loro azioni, anche quelle più intime, sono diventate algoritmi all’interno di qualche mainframe.
Non c’è nulla di ideologico, nessuna fantasia distopica e nessun complottismo. Il problema è semplice: la tecnologia digitale, specialmente quella di sorveglianza, ha spostato decisamente l’equilibrio di potere tra cittadini e istituzioni, pubbliche e private. Tutti noi, che ci piaccia o meno, facciamo parte di una griglia digitale. Usiamo telefonini e computer collegati alla rete Internet; siamo oggetti dentro database, ridotti a qrcode e codici a barre.
Senza pensieri e azioni private, nessun cittadino è veramente libero.
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