il sindaco della nostra Mesagne ha sostanzialmente comunicato che l’Amministrazione non vuole, opportunamente, che «si spengano i riflettori sulla bellezza e sull’arte custodita in scrigni della città oggi chiusi» e che «si intende favorire la conoscenza del patrimonio storico-artistico cittadino attivando forme alternative di fruizione».
Accanto dunque al lodevole progetto “#iononmispengo” qui si propone, con grande senso di collaborazione e in piena autonomia di giudizio, “#iononlaspengo” (la luce sulla biblioteca “Ugo Granafei” di Mesagne), perché quei beni dei quali parlano il sindaco ed i suoi consulenti, non appena sarà conclusa questa fase determinata dalla decretazione d’urgenza, saranno fruibili. Altri, al contrario, dovranno restare non fruibili per diverso tempo a causa dell’inizio di lavori. Tali opere dovranno darci “un’altra cosa” rispetto all’attuale “Granafei”, speriamo non molto diversa da un luogo di cultura ammirato in diverse realtà e per varie circostanze portato ad esempio.
“#iononlaspengo” (la luce sulla biblioteca “Ugo Granafei” di Mesagne), intende da ora - e con cadenza settimanale - far ricordare ai Mesagnesi (che sono i proprietari ideali della biblioteca e crediamo più lungimiranti di chi nell’attuale temperie decide) e ai tanti fruitori di altre cittadine, non tanto i “tesori” (che pur ci sono e non sono pochi), ma il patrimonio, per così dire, “ordinario”, quello che per sua consistenza fa la differenza con altre istituzioni e che induce a recarsi alla “Granafei”, piuttosto che altrove.
Sarebbe facile strumentalizzazione creare consenso attorno alla nostalgia di ciò che al momento ci manca, proponendo “chicche” e “pezzi unici”. E invece no: per comprendere i beni di cui i Mesagnesi sono proprietari basta orientarsi con il criterio più comune, quello cronologico legato all’anniversario centenario o pluricentenario. Avvertiranno sentimenti concomitanti: la curiosità di leggere (o almeno sfogliare) i libri dei quali parliamo; la nostalgia di non poterlo fare; la speranza che tutto finisca al più presto e nel migliore dei modi per la nostra biblioteca, chiamata a superare un’altra prova impegnativa, come se il Covid 19 non bastasse già e non dovesse indurre a rivedere i criteri progettuali…
Ecco, mentre il buon custode, prima di andare via, controlla e spegne anche la luce, qui si intende idealmente tenere la biblioteca “Granafei” perennemente illuminata. Insomma “#iononlaspengo” (la luce sulla biblioteca “Ugo Granafei” di Mesagne)… (a. scon.)