L'uccisione di Amarena, la denuncia Enpa
Per l’uccisione dell’orsa Amarena in Abruzzo, l’Enpa ha depositato oggi la denuncia. Predisposta dalla responsabile dell’Ufficio Legale dell’Enpa, l’avvocato Claudia Ricci, la denuncia della Protezione Animali chiede alla Procura competente di contestare allo sparatore non solo il reato di uccisione di animali, ma anche altri gravi reati.
Partendo da reato principale - uccisione di animali - non va tralasciata la circostanza, non secondaria, che a essere ucciso senza alcun motivo è stato un orso, quindi un individuo appartenente a una specie selvatica particolarmente protetta. Enpa chiede che l’uomo sia inoltre chiamato a rispondere della violazione delle norme che vanno a disciplinare i beni pubblici dello Stato, quindi la distruzione del patrimonio indisponibile dello Stato peraltro prezioso, in questo caso, come la fauna selvatica particolarmente protetta. L’uomo, secondo Enpa, dovrebbe essere chiamato a rispondere anche dell’utilizzo di armi da fuoco all'interno di un centro abitato o nelle immediate vicinanze dell’abitato. Infine, ma non per ultimo, il reato di tentato maltrattamento di animali, questa volta riferito ai cuccioli della povera Amarena. Uccidendo l’orsa, infatti, l’uomo ha lasciato i cuccioli senza la mamma esponendoli quindi a gravissimi pericoli soprattutto nell’imminenza del periodo invernale del letargo.
“A completamento dei gravi reati di cui l’uomo a nostro avviso deve rispondere – dichiara l’avvocato Claudia Ricci – va sottolineato ancora una volta che Amarena non era un animale pericoloso. Anzi: era nota e amata. Non più tardi di due giorni fa si era avvicinata con i suoi cuccioli in un centro abitato dimostrando così che per lei quello era un territorio assolutamente non pericoloso al punto da portare i suoi piccoli. Per questa ragione lo sparatore non può parlare di una situazione di pericolosità”.
Enpa sottolinea ancora la vicinanza al Parco nazionale dell’Abruzzo, Lazio e Molise e ringrazia i Carabinieri Forestali, con i quali la Protezione Animali ha un protocollo di intesa operativo.
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