Redazione
Esito negativo del tavolo prefettizio sul Centro di Riabilitazione del San Raffaele di Ceglie Messapica
Esito negativo del tavolo prefettizio sul Centro di Riabilitazione del San Raffaele di Ceglie Messapica..
FP CGIL, CISL FP e UIL FPL andranno avanti con le azioni di mobilitazioni a tutela di tutti i lavoratori fino allo Sciopero
Si è tenuto in data odierna, su richiesta formale di FPCGIL, CISLFP e UIL FPL, il tavolo prefettizio a Brindisi a seguito della proclamazione dello stato di agitazione di tutti i lavoratori della succitata struttura sanitaria, per il mancato riconoscimento del tabellare economico e normativo del Contratto di Lavoro AIOP/ARIS di Sanità Privata, nonostante lo stesso sia stato sottoscritto in data 8 ottobre 2024, ma ancora non applicato dal Management della Fondazione San Raffaele, quale attuale ente gestore del Centro di Riabilitazione Pubblica di Ceglie Messapica.
In tale contesto, erano presenti al tavolo prefettizio, i Segretari Territoriali di categoria Luciano Quarta, Flavia Ciracì e Luca Facecchia, mentre per la “Fondazione San Raffaele” il Direttore Generale dott. Cipriani, per la ASL di Brindisi la dott.ssa Carulli e per il Dipartimento della Prevenzione e Salute il dott. Montanaro, il dott. Nicastro e la dott.ssa Caroli.
In apertura del tavolo i Segretari della FP CGIL, CISLFP e UIL FPL, hanno rappresentato al Viceprefetto dott.ssa Olivieri, i punti fondamentali posti alla base della proclamazione dello stato di agitazione, oltre che illustrato le problematiche sopravvenute dalla Legge Regionale n. 21 del 30 maggio 2024, che ha stabilito il passaggio alla gestione pubblica del suddetto Centro di Riabilitazione, determinando altresì tra i lavoratori grande apprensione ed incertezze sul loro futuro lavorativo.
E’ lapalissiano che lo stato di agitazione rappresenti, per le Organizzazioni Sindacali un valido strumento finalizzato a catalizzare l’attenzione mediatica rispetto all’intera vicenda, che vede da tempo le stesse contrapposte ad una parte datoriale, restia al confronto e al dialogo. Purtroppo da tempo si rimarca un’azienda che economizza su tutto, sul numero dei dipendenti, sui presidi sanitari, sull’utilizzo improprio di contratti di lavoro di personale inserito in modo strutturale all’interno del centro di riabilitazione.
Diversi i quesiti posti dai Segretari territoriali al Management presente, che esigevano risposte esaustive in merito al mancato adeguamento contrattuale e al ritardato pagamento delle spettanze stipendiali del personale a Partita Iva fermo al mese di aprile, nonostante la ASL di Brindisi versi puntualmente al San Raffaele quanto dovuto.
A tal proposito, la stessa ASL di Brindisi presente al tavolo, ha mostrato grande interesse sull’intera vicenda poiché non solo, si è trovata a fronteggiare i pignoramenti verso terzi pervenuti a seguito dei decreti ingiuntivi attivati dai lavoratori, ma si sta operando in vista della definizione del piano attuativo regionale con una ricognizione del personale esistente avviando le necessarie interlocuzioni con la regione, per il riconoscimento della copertura finanziaria.
Determinante inoltre è stato l’intervento del Direttore del Dipartimento di Prevenzione e Salute della Regione Puglia dott. Vito Montanaro che ha ribadito l’impegno a mantenere i livelli occupazionali dei lavoratori in forza all’interno della suddetta struttura sanitaria, oltre a garantire l’aggiornamento triennale del fabbisogno del personale, monitorando la fase di attuazione del processo di internalizzazione, fermo restando gli esiti del giudizio innanzi al TAR del prossimo 4 settembre e dell’impugnativa da parte del governo della Legge regionale ( n. 21 del maggio 2024).
Nonostante le ampie garanzie ricevute in data odierna dalle istituzioni presenti che continueranno a vigilare sull’operato della struttura sanitaria, assicurandosi il mantenimento dei livelli assistenziali, la vera nota stonata è stata caratterizzata dal Management del San Raffaele che non ha mostrato alcun segnale di apertura e collaborazione in merito alle istanze rappresentate dalle Organizzazioni Sindacali, le quali ovviamente si sono dichiarate insoddisfatte e pronte ad intraprendere tutte le azioni di mobilitazioni necessarie a tutela dei lavoratori, fino ad arrivare allo sciopero.
Per FP CGIL, CISLFP e UIL FPL tutto il personale del San Raffaele, merita rispetto ma soprattutto considerazione per il lavoro che hanno sempre svolto con grande abnegazione e senso del dovere.
Pertanto, si attenderà fiduciosi l’esito della sentenza del TAR del prossimo 4 settembre che si spera possa restituire al territorio pugliese, una importante risorsa sanitaria gestita direttamente dalla ASL di Brindisi, ma soprattutto continueremo a manifestare e mobilitarci contro un Management che ad oggi, non ha mostrato alcun segnale di apertura verso le leggittime istanze delle lavoratrici e dei lavoratori della Fondazione del San Raffaele di Ceglie Messapica, nel rispetto degli impegni contrattuali dovuti verso quest’ultimi.
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COLDIRETTI PUGLIA, DA GENNAIO A LUGLIO IN FIAMME 2.207 ETTARI IN PUGLIA; OGNI ROGO COSTA A CITTADINI OLTRE 10MILA EURO
Le temperature record e la mancanza di piogge spingono anche gli incendi con 2.207 ettari andati a fuoco in Puglia, favoriti anche dalla siccità che assedia tutta la regione da nord a sud. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti Puglia su dati ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) secondo cui dal 1° gennaio al 30 luglio 2024 sono andati in fumo 2.207 ettari in Puglia, di cui 129 di superficie forestale, al terzo posto della classifica nazionale per numero di ettari coinvolti dalle fiamme.
Ad oggi, dodici regioni su venti presentano superfici percorse da incendio, ma quelle più colpite – aggiunge Coldiretti Puglia - sono Sicilia, Calabria, Sardegna e Puglia, che contribuiscono per circa l' 85% delle aree totali bruciate su scala nazionale; in particolare, la Sicilia ha il 45% del totale, la Calabria il 20% e la Sardegna e la Puglia 10%.
Ogni rogo – stima la Coldiretti regionale – pesa sulle tasche dei cittadini per oltre diecimila euro all’ettaro considerando le spese immediate per lo spegnimento e la bonifica e quelle a lungo termine sulla ricostituzione dei sistemi ambientali ed economici delle aree devastate.
Nelle aree bruciate dagli incendi – sottolinea la Coldiretti – saranno impedite tutte le attività umane tradizionali e la scoperta del territorio da parte di appassionati ma viene anche a mancare un importante polmone verde, senza dimenticare i drammatici effetti sul turismo. Ai problemi causati dal clima anomalo con alte temperature, siccità e vento, si aggiungono peraltro – ricorda la Coldiretti – la disattenzione e il dolo, con il 60% degli incendi che si stima sia causato volontariamente.
Tra i consigli elaborati da Coldiretti, la prima regola da seguire nel bosco è quella – afferma la Coldiretti – di evitare di accendere fuochi non solo nelle zone boscate, ma anche in quelle coltivate o nelle vicinanze di esse, mentre nelle aree attrezzate, dove è consentito, occorre controllare costantemente la fiamma e verificare prima di andare via non solo che il fuoco sia spento, ma anche che le braci siano completamente fredde. Soprattutto nelle campagne – precisa la Coldiretti – non gettare mai mozziconi o fiammiferi accesi dall’automobile e nel momento in cui si è scelto il posto dove fermarsi verificare che la marmitta della vettura non sia a contatto con erba secca che potrebbe incendiarsi.
Inoltre – continua la Coldiretti – non abbandonare mai rifiuti o immondizie nelle zone boscate o in loro prossimità e in particolare, evitare la dispersione nell’ambiente di contenitori sotto pressione (bombolette di gas, deodoranti, vernici, ecc.) che con le elevate temperature potrebbero esplodere o incendiarsi facilmente. Nel caso in cui venga avvistato un incendio – consiglia la Coldiretti – non prendere iniziative autonome, ma occorre mantenersi sempre a favore di vento evitando di farsi accerchiare dalle fiamme per informare tempestivamente le autorità responsabili.
Proprio per garantire una funzione di controllo e monitoraggio contro i piromani è importante valorizzare il ruolo di sentinelle del territorio svolto dalle imprese agricole – conclude Coldiretti – dando un giusto riconoscimento a chi garantisce una costante presenza, soprattutto nelle zone più interne, che fa da argine anche al dissesto idrogeologico.
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Cgil Mesagne. Noi siamo contro la spacca Italia e diciamo SI’ all’ITALIA Unita, Libera e Giusta
Come è noto a Mesagne come in tutta Italia sono stati costituiti i Comitati Referendari per raccogliere le firme per il Referendum abrogativo della Legge sulla cosiddetta Autonomia Differenziata.
Una Legge che divide il Paese, regionalizza la Scuola, dà il colpo definitivo alla Sanità Pubblica, compromette i Contratti nazionali di lavoro favorendo le cosiddette gabbie salariali, toglie allo Stato tantissime materie così da arricchire chi è già ricco ed impoverire ancor di più chi è povero.
Insomma una Legge che è stata definita giustamente SPACCA ITALIA.
Noi siamo contro questa Legge e diciamo SI’ all’ITALIA Unita Libera e Giusta.
Pertanto, fermo restando gli appuntamenti per firmare già programmati, in via Castello 20 presso la Ass. Di Vittorio il 6.8.2024 dalle ore 19 alle 21 e in via Roma 2 nel chiostro comunale per il giorno 8.8.2024 dalle ore 19 alle 21, a cui si aggiungeranno gli appuntamenti che saranno programmati a cura del Comitato Referendario di Mesagne e/o dai suoi Aderenti;
Chiunque volesse firmare per il Referendum abrogativo si può recare presso la Camera Del Lavoro C.G.I.L. in via Castello 19, dal Lunedì al Venerdì dalle ore 9 alle 12.30 e dalle ore 16 alle 18.30, eccezion fatta per la settimana dal 12 al 16 agosto in cui è prevista la chiusura della C.d.L..
MESAGNE: Avviso fornitura gratuita libri di testo per scuola primaria - informatizzazione cedole librarie
Si informano le famiglie che, a partire dall'anno scolastico 2024 - 2025, il Comune di Mesagne adotterà una nuova procedura per la consegna delle cedole librarie della scuola primaria. La modalità adottata prevede l’abolizione della cedola cartacea. Pertanto, per richiedere i libri, gli interessati dovranno recarsi dal libraio di fiducia con il codice fiscale dell’alunno. Il libraio - effettuata l'iscrizione alla piattaforma, accedendo al sito undefined - potrà consegnare i testi richiesti.
Si consiglia di richiedere la ricevuta digitale della cedola, comunicando al libraio l'indirizzo e-mail in uso. Il servizio è attivo dal mese di agosto 2024. L’ufficio Pubblica Istruzione, sito in Via Castello 10 a Mesagne, resta a disposizione per ogni ulteriore chiarimento. A tale scopo, è possibile contattare i seguenti numeri: 0831/732248-292.
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UNA FIRMA PER L’ITALIA. Unità, Libera, Giusta
UNA FIRMA PER L’ITALIA. Unità, Libera, Giusta
Olimpiadi 2024: mercoledì sul tatami il mesagnese Dell'Aquila
Mercoledì 7 agosto è il giorno del taekwondo nell'ambito delle Olimpiadi 2024 di Parigi e con esso il match in cui salità sul tatami il mesagnese Vito Dell'Aquila, medaglia d'oro a Tokio 2022. Per l'occasione davanti all'ex scuola media Marconi in cui c'è la società New Marzial, la palestra presso cui è cresciuto Vito, il Comune farà montare un maxi schermo su cui seguire l'incontro. Appuntamento, quindi, a mercoledì alle ore 9.
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Anche quest’estate, negli ultimi 2 fine settimana di luglio e nel primo fine settimana di agosto si è svolto presso la Fiera del Levante di Bari, il congresso dei Testimoni di Geova, intitolato quest’anno “Annunciamo la buona notizia!” All’evento hanno partecipato gli oltre 22.000 fedeli e simpatizzanti provenienti da, Puglia, Basilicata, Molise e Abruzzo, che si aggiungono ai circa 20 milioni di persone che partecipano allo stesso evento in tutto il mondo.
Sabato è stato uno dei momenti più attesi con il battesimo dei nuovi fedeli per immersione totale in acqua, seguendo il modello descritto nei Vangeli del battesimo di Gesù, che fu immerso nel fiume Giordano. Nei 3 congressi tenutosi a Bari, si sono battezzate 166 persone. Lo scorso anno i nuovi battezzati in Italia sono stati più di 3.800 e nel mondo oltre 269.000.
Giuseppe Carbonara, portavoce dei Testimoni di Geova per la Puglia, spiega: “Il battesimo è una scelta personale. A battezzarsi non sono i bambini ma uomini e donne, giovani e anziani. Prima di prendere questa decisione, che comporta anche grandi cambiamenti, hanno studiato la Bibbia sicuramente per molti mesi, spesso per anni”.
Nicola di 54 anni ha detto: “Sono cresciuto in un contesto familiare violento, con un padre alcolizzato, questo ha portato anche me ad essere schiavo delle dipendenze sin dalla giovane età. Per 38 anni ho cercato di dare una svolta alla mia vita senza riuscirci. I complessi problemi legati alla malattia di un figlio tetraplegico hanno ulteriormente complicato le cose. Infine i consigli e le promesse contenute nella Bibbia hanno fatto breccia nel mio cuore e mi hanno permesso, col tempo, di liberarmi da tutte le dipendenze dando un vero scopo alla mia vita. Questo mi spinge a parlare ad altri con convinzione del messaggio contenuto nella Bibbia”.
L’emozione è stata palpabile anche per le migliaia di presenti che hanno osservato i “nuovi fedeli” immergersi completamente nella piscina per il battesimo.
“Avvicinarsi alla fede oggi è una scelta controcorrente, spesso coraggiosa, e la gioia dei nuovi fedeli che si sono battezzati ha avuto un notevole effetto sugli oltre 22.000 partecipanti”, conclude Giuseppe Carbonara. “Tutto il programma del congresso “Annunciamo la buona notizia!”, presentato sotto forma di discorsi, video, interviste e musica, ha dato a tutti noi molti motivi di riflessione”.
Da oltre 100 anni i Testimoni di Geova tengono congressi in stadi, arene, centri fieristici e teatri in tutto il mondo.
Per ulteriori informazioni sul programma dell’evento o per trovare altre date e sedi dei congressi (sono ben 70 quelli organizzati in Italia, in altre 15 città oltre a Bari visitate il sito jw.org e navigate nella scheda “Chi siamo”.
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IN PIAZZA DUOMO I MITI GRECI: SPECCHI DELLE NOSTRE VITE
La rassegna “Verdi in Città” torna venerdì 9 agosto - alle ore 21 - in piazza Duomo a Brindisi: in scena “Eroi, Uomini & Dei… s0’ proprio forti sti Greci” dell’autore e attore Domenico Clemente, un sorprendente racconto da Zeus a Ulisse, storie di Dei, eroi e uomini di altri tempi. L’ingresso è libero e senza prenotazione. “Verdi in Città” è organizzato dal Teatro Pubblico Pugliese e dal Comune di Brindisi con la Fondazione Nuovo Teatro Verdi e il Polo Biblio-Museale di Brindisi. Dopo lo spettacolo, il pubblico sarà invitato nel chiostro del museo “Ribezzo” per una degustazione di vini e prodotti tipici offerta dalle cantine “Otri del Salento”, “40are” e “Cantine Pandora”.
Hanno attraversato l’Italia, soprattutto quella meridionale, insegnandoci a leggere e a scrivere, e raccontandoci storie fantastiche. Ma chi sono questi antichi e un po’ esotici Greci? Osservati attraverso la lente del mito, appaiono molto più vicini a noi di quanto sembri. Nei racconti mitologici c’è un materiale umano fatto di sudore e gioia, guerra e passione. In quei miti millenari c’è, infatti, tutto l’oggi: vizi e virtù, divisioni e ricongiungimenti, vittime e carnefici, logiche del cinismo e ragioni del cuore. Lo spettacolo di Clemente racconta storie antiche con il linguaggio dei nostri giorni, senza paura di irriverenza, mescolando miti greci e leggende metropolitane. Un viaggio nel tempo, tra terra, mare e cielo, attraverso tremila anni di racconti, che ci parlano di Dei imbroglioni, di eroi svogliati e mitomani, di uomini disperati e sbruffoni.
Insomma, un viaggio ricco di sorprese ma anche divertente e disincantato. Persino un tardo-antico come Luciano di Samosata scherzava su queste storie dissacrando con i suoi scritti satirici superstizione, pratiche religiose e fede nel paranormale. Uno sguardo originale e allegro, a tratti disilluso, tra le complesse vicende familiari ed esistenziali di Zeus ed Era, Ade e Poseidone, Tiresia e gli Dei, Efesto, Fetonte, Orfeo ed Euridice, Ercole, Paride, Ulisse. In questo lavoro, il mito si spoglia della sua sacralità per avvicinarsi al quotidiano rivelando che gli antichi Dei e gli eroi, lontani nel tempo, sono in realtà specchi delle nostre stesse esperienze di vita. Zeus, con le sue infedeltà e i suoi inganni, riflette le complessità delle relazioni moderne. Era, con la sua gelosia e vendetta, incarna le passioni umane più profonde. Poseidone, con il suo dominio sugli oceani e le tempeste, rispecchia le forze incontrollabili della natura e della vita stessa.
Raccontare questi miti con un linguaggio contemporaneo significa anche riconoscere il potere delle storie di adattarsi e sopravvivere attraverso i secoli. Come gli antichi si incontravano per ascoltare le avventure di Ulisse, così noi ci sediamo in piazza, pronti a essere trasportati in un mondo nel quale il divino e l’umano si mescolano abbattendo ogni diaframma e ogni confine. Il viaggio di Domenico Clemente attraversa paesaggi epici e intimi, nel quale gli Dei non sono soltanto figure lontane e potenti ma entità con cui possiamo empatizzare, ridere e piangere. Ercole, con le sue fatiche, diventa simbolo di ogni lotta personale e conquista, mentre Orfeo ed Euridice tratteggiano l’amore e la perdita, temi universali che risuonano ancora oggi.
Il fascino di questi racconti sta nella loro capacità di rivelare verità eterne attraverso metafore e simboli. Ogni mito è un prisma che rifrange la luce della nostra esperienza umana in un caleidoscopio di significati. E così, mentre navighiamo attraverso queste storie antiche, scopriamo che parlano anche di noi, delle nostre sfide, delle nostre gioie e dei nostri dolori. Lo spettacolo è insieme un ritorno al passato e un dialogo vivente tra presente e passato, tra il nostro mondo e quello degli antichi Greci. Un incontro che ci ricorda che, nonostante il tempo e le distanze, siamo tutti parte dello stesso grande racconto umano.
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Rotary Club di Brindisi VALESIO: LA TUTELA DELLA DONNA NELL'ORDINAMENTO GIURIDICO ITALIANO
Giovedì 25 Luglio presso la meravigliosa Masseria ELYSIUM, sita nel cuore della campagna pugliese, il Rotary Club di Brindisi VALESIO ha organizzato il primo appuntamento dell'Anno Rotariano 2024-2025 trattando, in linea con il motto "La Cultura come Strumento di Crescita", un argomento
LA TUTELA DELLA DONNA NELL'ORDINAMENTO GIURIDICO ITALIANO
Le Sfide del futuro e l'effetto FARFALLA
tanto impegnativo quanto fondamentale per la crescita culturale della nostra società mettendo a segno un piccolo punticino con la speranza che possa contribuire a far prendere coscienza di quella che è la situazione attuale e di quanta strada c'è ancora da percorrere.
Ricca la partecipazione di autorità Rotariane e Civili sono degni di nota i saluti del Governatore emerito Gianni LANZILLOTTI, dell’Assessora del Comune di Mesagne Annamaria SCALERA e del Sindaco del Comune di Torchiarolo Elio CICCARESE.
Dopo aver consumato un piacevole aperitivo sono le parole del Presidente Francesco SERINELLI ad aprire il dibattito:
“Abbiamo deciso di iniziare parlando al femminile, perché sono convinto che ancora bisogna uscire definitivamente, da una società patriarcale, in cui essere donna non può e non deve rappresentare un limite, ma una enorme, bellissima risorsa:
Altro che l’altra faccia del mondo, la donna è il mondo.”
Ricordate che fino a pochi anni fa le donne non potevano avere autorizzazione maritale, non potevano fare gli avvocati, che fino al 46 non potevano votare, i matrimoni riparatori e che in letteratura la donna ha avuto un ruolo sempre secondario ed è stata sempre vista addirittura come un simbolo del male causa del Peccato. La figura della Donna non era da lodare, ma solo da condannare in quanto impediva all'uomo di innalzarsi a Dio: Eva per citarne una”
facendo riferimento a quella locuzione “effetto farfalla o effetto mariposa”, per la quale infinitesime variazioni nelle condizioni iniziali producono variazioni sempre più grandi e crescenti.
Magistrale direzione della socia Silvia ROSATO che, dopo aver salutato tutti gli ospiti presenti e prima di presentare le illustri relatrici, ha ricordato come il Rotary International da anni abbia intrapreso iniziative come l’Empowering Girl che perseguono l’obiettivo di realizzare l'autodeterminazione e l'accrescimento del benessere fisico, psichico e sociale delle donne attraverso azioni di sensibilizzazione e di valorizzazione di un cambiamento culturale nella speranza che possa ispirare il superamento degli stereotipi relativi alla figura e alle capacità femminili.
La Prof.ssa Serenella MOLENDINI, Expert on work, gender social policies and antidiscriminatory right, abituata troppo spesso a farlo in una specie di recinto in cui le donne si ritrovano a parlare da sole di problemi che si possono risolvere solo lavorando tutti insieme con la consapevolezza che l’empowerment è un cambiamento per tutti si presenta manifestando la sua soddisfazione nel dibattere questioni di genere in un ambito misto. Nel suo intervento partendo dai numeri pubblicati l’11 giugno sul "Global Gender Gap Report 2024", che confrontano la parità di genere in 146 economie fornendo una base per l'analisi degli sviluppi della parità di genere in due terzi delle economie mondiali, ha fatto emergere come i risultati purtroppo siano ancora scoraggianti dipingendo a tinte fosche prima la situazione internazionale (proseguendo al ritmo odierno per raggiungere la parità di genere serviranno altri 134 anni cioè cinque generazioni), poi quella italiana (occupa l’87° posto della classifica perdendo 8 posizioni rispetto al 2023 e 24 rispetto al 2022) e infine quella del Mezzogiorno (la situazione è grave e pressoché immobile dato che solo un terzo della popolazione femminile in età lavorativa è occupata).
La dettagliata analisi ha fatto emergere come:
- spesso i dati possano ingannare ad esempio l’apparente record storico di fine 2023 sul tasso di occupazione femminile, pari al 52,8% (analizzando meglio la situazione emerge come l’aumento negli ultimi 20 anni interessi soprattutto donne over 50 che hanno mantenuto il posto di lavoro per l’innalzamento dell’età pensionabile)
- le ragioni della scelta del part-time in Italia siano causa di una distorsione nell’applicazione dell’istituto contrattuale, nota in letteratura con il termine di ’part-time involontario‘, dietro cui si celano fenomeni discriminatori nei confronti della componente femminile dell’occupazione, finalizzata all’elusione/evasione fiscale e contributiva
- spesso nell’accessibilità al servizio NIDO siano penalizzate le famiglie più povere, sia per i costi delle rette, sia per la carenza di strutture in diverse aree del Paese con la conseguente difficoltà di conciliazione tra lavoro e cura del bambino/a
- le donne trovano lavoro soprattutto in settori in cui si prendono CURA delle altre persone
Ha concluso la sua relazione presentando le sfide e le innovazioni per il presente e per il futuro che ci incoraggiano ad andare avanti ricordando come il mondo del lavoro stia mutando anche in modo interdipendente le modalità organizzative, la gestione dei tempi dedicati alle varie dimensioni della vita, il senso e il valore dato alla stessa attività lavorativa, alla realizzazione professionale e come la generazione Z (nati tra il 1996 e il 2010) stia riscrivendo la grammatica del Rapporto con il Lavoro lasciando emergere una forte necessità di work life balance, smart working e attenzione ai valori della sostenibilità ambientale e sociale: Un progetto di vita capace di produrre e garantire benessere creando un’atmosfera collettiva di armonia.
La Prof.ssa Laura MITAROTONDO, Docente di Storia delle Dottrine Politiche UNIBA, ha cominciato il suo intervento proponendo un cortometraggio in bianco e nero del 1906 Les Résultats du féminisme di Alice Guy che racconta di un aspetto che è profondamente legato al divario di genere e alle asimmetrie di genere.
La Prof.ssa ha osservato il divario di genere da un punto di vista storico e politico evidenziando come sia il divario di potere sostanziale causa di una asimmetria che non consente di godere di analoghe posizioni e che quindi determina un’assenza di accesso a medesime posizioni di potere. Il cortometraggio di una tra le prime registe produttrici cinematografiche della storia racconta il sovvertimento dei ruoli sociali e dei generi come se si trattasse di una prodigiosa rivoluzione quella domanda di riconoscimento di empowerment che passa dal lavoro delle donne.
Sfruttando il parallelismo dell’intervento tra la duplice prospettiva culturale e sistemica ha invitato ad una riflessione di carattere culturale che parte dalla genesi del problema evidenziando come fin dall'antica Grecia la divisione sessuale e degli spazi ha donne confinato le donne nello spazio del privato e nel ruolo dell'accudimento della famiglia, dei figli e degli uomini limitando il ruolo della donna nello spazio pubblico e sociale ad una naturale subalternità che in ragione delle sue caratteristiche fisiche, di minore forza è stata sempre una differenza volutamente controllata. La capacità riproduttiva viene considerata come un dono, ma anche come una funzione che il potere politico ha sempre usato come leva per stabilire delle gerarchie diventando di fatto un fattore di discriminazione. La donna è stata in qualche modo confinata al suo destino fisico e questo tipo di rappresentazione vige ancora oggi soprattutto nella rappresentazione esterna, come ad esempio nella pubblicità, o nella vita sociale dove è prima di tutto oggetto sessuale o ruolo materno provocando nel tempo una oggettificazione del soggetto femminile e del corpo femminile.
La donna è stata privata della possibilità di affermare la propria soggettività prima di tutto inibendole l'accesso all'istruzione consentendo che venisse considerata inferiore per natura e non consentendole di elevarsi intellettualmente. La letteratura ha rappresentato la donna in maniera limitante e punitiva, ma per lunghi secoli è stata privata degli strumenti di autorappresentazione condannandola ha subire la rappresentazione del suo ruolo e della sua identità fornita e costruita dagli uomini e conquistando un protagonismo solo quando ha cominciano a scrivere raccontando la propria condizione di frustrazione. Il sistema economico e produttivo ha avuto interesse a fare in modo che il lavoro di cura venisse attribuito naturalmente e in maniera implicitamente innata alle donne e non agli uomini perché nel sistema capitalistico vi è una divisione sessuale del lavoro che distingue il lavoro produttivo da quello di accudimento.
Interessante anche l’intervento della Dott.ssa Annarita PINTO, presidente uscente della commissione per le pari opportunità per le politiche di genere i diritti civili del Comune di Mesagne, che ha ricordato che esiste un problema sistemico, ma anche culturale dato che spesso già in famiglia si genera una discriminazione a partire dalla differente educazione che viene data ai figli maschi e alle figlie femmine.
Infine impossibile non citare l’ottimismo di Mario CRISCUOLO, assistente del governatore Lino PIGNATARO, che, dopo aver descritto la storia della donna prima nel Rotary e poi nel nostro Distretto 2120, ricorda che se oggi parliamo di parità di genere come un traguardo raggiungibile in 105 anni fino a poco tempo fa era una linea all'orizzonte davvero difficile da vedere.
A valle del momento Istituzionale si è tenuta la tradizionale conviviale e il classico taglio della torta il tutto condito dal sentimento di grande amicizia che contraddistingue i soci del Rotary.
E’ tutto pronto per la decima edizione dei Mercati della terra e del mare di Torre Guaceto, evento dedicato alla cultura del buono, pulito e giusto organizzato dal Consorzio di Gestione dell’area protetta e Slow Food Puglia nella borgata di Serranova. In arrivo stand riservati alle produzioni virtuose e spettacoli.
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