Nell'entroterra fra Brindisi e Taranto, lungo la direttrice dell'antica Via Appia, si snoda un percorso che fonde arte, fede e tradizione. In questo territorio sono numerose le testimonianze artistiche dedicate alla Vergine Maria. Si tratta di icone, di luoghi sacri e di pratiche devozionali. Questo affascinante viaggio parte dalla barocca Mesagne e dal Santuario di Mater Domini, luogo in cui è conservata un'icona miracolosa, una Vergine Odigitria del XV secolo. Tanti racconti circondano questa effige, uno in particolare riguarda il pittore tardo-cinquecentesco Gianpietro Zullo, il quale mentre era intento nel riprendere i colori dell'icona cadde nel sonno, al risveglio vide che a provvedere al lavoro era stata una mano «non umana».
Il percorso prosegue nella vicina Latiano, città del Beato Bartolo Longo, fondatore del Santuario di Pompei. La cittadina venera la Vergine di Cotrino, la cui icona, una Vergine Eleousa (Vergine della Tenerezza), realizzata nel XIV secolo e ripresa in epoche successive, è custodita presso l'omonimo santuario, situato poco lontano dal centro abitato. Anche qui, diversi episodi che riferiscono di miracoli sono collegati all'effige.
Il cammino prosegue verso Francavilla Fontana, città degli Imperiali e luogo in cui si venerano l'icona della «Madonna della Fontana» (XIV secolo), conservata nella Basilica del SS. Rosario e l'icona della «Madonna della Croce» custodita nell'omonimo santuario. Continuando e scendendo verso Oria, nella campagna, troviamo la Chiesa della Madonna di Gallana, insediamento mariano di epoca medievale; l'importanza del luogo è testimoniata dalla presenza dei resti di un ciclo di affreschi risalenti al XIII secolo.
A Oria, invece, all’interno della grotta di San Mauro è possibile ammirare l’affresco della Vergine del melograno. Continuando verso Torre Santa Susanna entriamo nel Santuario della Madonna di Galaso, un luogo unico nel suo genere dal punto di vista architettonico, in cui è custodita l'icona mariana, risalente al XV secolo.
Il percorso termina a Sava, ai piedi del «Limitone dei Greci» presso il Santuario della Madonna di Pasano: qui il popolo venera l'icona mariana, un tempo collocata in un precedente luogo dedicato alla Vergine Maria. Queste testimonianze narrano, attraverso la loro arte, l'identità di un territorio, costituita da una storia lunga secoli. Raccontano di una «fiamma devozionale», che nonostante i cambiamenti sociali del tempo, è sempre viva. Riscoprendo questi posti il pellegrino rivive la storia e si nutre delle sue componenti.
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