ma già da ieri – ed opportunamente – i riflettori illuminano nuovamente, e con luce singolare, la figura di Cesare Pavese, un grande del Novecento italiano. Da ieri, infatti – così come annunciato – per Einaudi, è in libreria una nuova edizione delle sue opere, «corredata di nuove introduzioni di scrittori italiani, nella collana ET Scrittori», fatica che ha visto impegnati Paolo Giordano e Domenico Starnone, Nicola Lagioia e Wu Ming, Nicola Gardini e Donatella Di Pietrantonio e Tiziano Scarpa Così, Paolo Giordano firma l’introduzione a «Il diavolo sulle colline» e induce il lettore a pensare come sia «esistita per ognuno di noi una fase simile.
Un periodo in cui il mondo dei grandi era ancora una mescolanza di esperienza personale e preconcetti. In questa fase transitoria – aggiunge - si gioca la vicenda del “Diavolo sulle colline”», il libro in cui Pavese - hanno scritto i critici - «dà voce alle tensioni e fragilità dell’adolescenza attraverso la storia di tre giovani amici che lasciano la città per una vacanza nella campagna piemontese dove, tra incontri e scoperte, si sentono spinti a superare il limite e a farne le spese sarà il più giovane di loro».
Domenico Starnone aiuta alla lettura dell’opera più complessa di Pavese: «Il mestiere di vivere». «Per Pavese la letteratura è mestiere, la poesia è mestiere, la vita è mestiere», ci spiega quando introduce il diario che comprende un lasso di tempo tra il 1935 e il 1950, perché le annotazioni si fermano a pochi giorni prima del suicidio. Di «Tra donne sole» si occupa Nicola Lagioia, mentre «La luna e i falò» è «davvero il culmine della produzione narrativa di Pavese», ci spiega Wu Ming nella sua introduzione.
«Ci sono tutti i temi e i luoghi prediletti o sognati mai messi in pagina con tanto nitore e la lingua è in stato di grazia perfetta e dolente», aggiunge, mentre Nicola Gardini introduce i «Dialoghi con Leucò» e Donatella Di Pietrantonio firma le pagine introduttive de «La casa in collina». Quest’ultima ben fa comprendere che ci si trova di fronte ad «un romanzo complesso molto più vasto della sua brevità. Di guerra e solitudine della colpa».
«Di qualsiasi cosa parlino i suoi versi, Pavese fa sí che diano sempre ascolto al ritmo soggiacente del mondo», ci dice Tiziano Scarpa introducendo le «Poesie», completando così il caleidoscopio di alcune “firme” originali del panorama letterario italiano, chiamate dalla Einaudi, che fu la casa editrice di Cesare Pavese, a dare nuova luce a questo scrittore, così attuale anche adesso, certamente scomodo compagno di viaggio nell’attuale temperie.