Redazione

Deve scontare la pena di due anni e otto mesi di reclusione per i delitti di detenzione ai fini spaccio di ingenti sostanze stupefacenti, arrestato. Nel pomeriggio del 16 aprile 2024, i Carabinieri della Stazione di Brindisi Centro hanno eseguito un ordine di esecuzione per la carcerazione emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Lecce nei confronti di un 57enne del luogo. L’uomo deve scontare la pena di 2 anni e 8 mesi di reclusione per i delitti di detenzione ai fini di spaccio di quantità ingenti di sostanze stupefacenti, commesso in Lecce il 31 dicembre 2017. L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato condotto presso la Casa Circondariale di Brindisi come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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 Deve scontare 6 anni di reclusione per i delitti di peculato, falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e appropriazione indebita, arrestato. Nella mattinata del 16 aprile 2024, i Carabinieri della Stazione di Erchie hanno eseguito un provvedimento di cessazione della detenzione domiciliare e contestuale ordine di esecuzione di espiazione di pena detentiva emesso dal Tribunale di Sorveglianza di Lecce nei confronti di un 46enne del luogo, già sottoposto alla misura alternativa. L’uomo deve scontare la pena di 6 anni di reclusione per i delitti di peculato, falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e appropriazione indebita, commessi a Erchie e Torre Santa Susanna tra il mese di dicembre del 2012 e il mese di dicembre 2020. L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato condotto presso la Casa Circondariale di Brindisi come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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LOTTA CONTADINA: COLDIRETTI PUGLIA, ESERCITO PICCOLI AGRICOLTORI IN PUGLIA (78%); MA DISCRIMINATI DA POLITICHE DI SVILUPPO RURALE

I piccoli agricoltori sono lo zoccolo duro dell’agricoltura pugliese, il 78% del peso totale che sviluppa il 35% delle giornate di lavoro, un valore aggiunto in termini di multifunzionalità, di prodotti Dop, Igp e biologici e di erogazione di servizi sociali, educativi e di presidio del territorio, ma che di fatto rischiano di restare esclusi dalle politiche e dunque dai contributi dello sviluppo rurale. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in occasione della giornata internazionale della lotta contadina che si celebra il 17 aprile, sulla base della radiografia delineata da uno studio realizzato dal Centro Studi Divulga che non si limita a denunciare l’esclusione di una fetta rilevante di imprenditori agricoli dal PSR, ma propone precise strategie di intervento.

L’approvazione da parte dei 27 Stati membri della revisione della Politica agricola comune, con una serie di misure di alleggerimento degli adempimenti burocratici, delle quali andranno a beneficiare cinquecentomila piccoli agricoltori italiani come richiesto da Coldiretti anche con numerose manifestazioni in piazza a Bruxelles, rappresenta una prima risposta importante a tutela delle imprese agricole, a cui si è aggiunto anche un altro risultato importante con il via libera alla proroga degli aiuti di Stato in caso di crisi che consentirà di procedere con la moratoria del debito delle imprese agricole stritolate in questi ultimi anni da costi elevatissimi e dal progressivo calo dei prezzi riconosciuti agli agricoltori.

Ma per abbattere gli steccati e coinvolgere nelle strategie dello sviluppo rurale questa ampia fetta di agricoltura, secondo Divulga, occorre definire – aggiunge Coldiretti Puglia - uno strumento più agile del business plan con una scheda di intervento e il supporto di un servizio di consulenza leggero e continuativo. Un regime, dunque, in grado di favorire gli interventi di piccola taglia, da eseguire in tempi rapidi. Divulga ha anche ipotizzato una misura specifica “Investimenti nelle piccole aziende agricole” che potrebbe essere introdotta in via sperimentale.

Va, dunque, superato quello che Divulga definisce un paradosso e cioè il rischio di escludere dalle politiche di sviluppo rurale, da quel set di interventi – spiega Coldiretti Puglia - messi a disposizione dall’Europa per promuovere lo sviluppo equilibrato delle aree rurali e dei sistemi agricoli proprio quella fascia di piccole realtà produttive che vivono in connessione con i territori. Circa il 28% delle piccole aziende pugliesi partecipa a sistemi di qualità o è condotta in biologico. Di sostanza anche la dimensione della multifunzionalità – insiste Coldiretti Puglia - i cui numeri raccontano come le piccole aziende siano protagoniste positive del rapporto tra agricoltura e territorio, con funzioni economiche come diversificazione, trasformazione in azienda, vendita diretta, agriturismo finalizzate a creare maggiore valore aggiunto per l’azienda e per il territorio, ma anche di funzioni sociali - legate ad esempio all’erogazione di servizi sanitari, sociali, educativi - e di funzioni ambientali che ricomprendono una vasta gamma di servizi eco-sistemici generati dalle piccole aziende.

Non tutte le misure dell’attuale politica dello sviluppo rurale distinguono tra tipologie e dimensioni e non contestualizzano - stigmatizza Coldiretti Puglia - i parametri dell’efficienza aziendale non prendendo in considerazione quei valori generati dalla connessione tra agricoltura e territorio. Porre come requisiti per accedere ai contributi del Psr la produttività media degli ettari e dei capi di bestiame di fatto chiude le porte a questa fascia di imprese.

Coldiretti Puglia ritiene vitale il contributo determinante che i “piccoli” potrebbero offrire alla transizione ecologica, perché non sono solo i “numeri” a discriminare, ma anche la complessità degli adempimenti burocratici. Da qui la considerazione dello studio di Divulga di ritenere “doveroso” aprire uno spazio di attenzione per i piccoli agricoltori. Un tema che va affrontato – conclude Coldiretti Puglia - in vista dei futuri programmi di sviluppo rurale e che tra l’altro potrebbe aiutare a frenare il fenomeno denunciato dell’abbandono delle terre agricole, in particolare nelle aree marginali.

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La Polizia di Stato, nella serata di ieri ha arrestato in flagranza di reato un calabrese per il reato di detenzione ai fini di mettere in circolazione falsa moneta nazionale avente corso legale.
Nello specifico l’uomo, mentre si allontanava a bordo di un’auto, è stato bloccato dagli operatori della Volante del Commissariato di P.S. di Mesagne dopo aver tentato di spendere una banconota da 50 euro falsa in un’attività commerciale di quel centro cittadino.
Nella sua disponibilità sono state rinvenute altre 13 banconote false da 50 euro e 1060 euro di banconote genuine di vario taglio oltre ad utili elementi tali da far ipotizzare che lo stesso, nella medesima giornata e in quella precedente, abbia messo in circolazione, in diversi comuni limitrofi, altre banconote false da 50 euro.
Pertanto, si invita a denunciare chi avesse subito il tentativo o la spedita di banconote false nelle ultime ore. Visti i chiari elementi di reità e, per come disposto dal P.M. di Turno presso la Procura della Repubblica di Brindisi, l’arrestato è stato associato presso la locale Casa Circondariale.
Allo stesso è stato, altresì, notificato il preavviso di avvio del procedimento amministrativo del foglio di via obbligatorio.

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Iniziativa dell’Università delle Tre Età. Conferenza del Comandante Provinciale dei Carabinieri di Brindisi sul tema “1814-2024” – I compiti dei Carabinieri a 210 anni dalla loro fondazione.

Nella serata del 16 aprile 2024, presso la sala conferenze del Castello Ducale di Ceglie Messapica, il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Brindisi, Colonnello Leonardo Acquaro, su invito dell’Associazione Nazionale delle Università della Terza Età – Università delle Tre Età (UNITRE), sede di Ceglie Messapica (BR), e del Generale dei Carabinieri in congedo Domenico Strada, ha tenuto una conferenza sul tema “1814-2024” – I compiti dei Carabinieri a 210 anni dalla loro fondazione.

Dopo i saluti del Sindaco di Ceglie Messapica, Angelo Palmisano, l’introduzione del Presidente della “Unitre” di Ceglie Messapica, nonché vice Presidente Nazionale “Unitre”, Pietro Maggiore, il Colonnello Acquaro ha illustrato i compiti dell’Arma dei Carabinieri che:

-       quale Forza armata assicura lo svolgimento di una pluralità di compiti: dal concorso alla difesa della Patria, alla partecipazione alle missioni di mantenimento e ripristino della pace e della sicurezza internazionale, alla vigilanza e sicurezza di tutte le sedi diplomatiche e consolari italiane all’estero;

-       quale Forza di polizia a competenza generale e in servizio permanente di pubblica sicurezza, invece, è impegnata nello svolgimento di tutte le attività a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica: dal controllo del territorio, ai servizi di ordine pubblico, alla tutela degli interessi diffusi della collettività, cui sono dedicati reparti specializzati dell’Arma, tra i quali i Comandi Carabinieri per la Tutela della Salute, del Patrimonio Culturale, del Lavoro, l’Antifalsificazione Monetaria, il Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche, per la Tutela Forestale e della Biodiversità, dell’Ambiente e per la Tutela Agroalimentare, nonché il R.O.S. per lo sviluppo di investigazioni particolarmente complesse e quelle di criminalità organizzata, di terrorismo interno e internazionale.

In casi di pubbliche calamità, inoltre, l’Arma provvede ad assicurare la continuità del servizio d’istituto e concorre alla tutela del bene della collettività (l’Arma è struttura operativa nazionale di protezione civile). Tra i suoi compiti militari figurano anche l’esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria militare e, in via esclusiva, di polizia militare per le forze armate italiane.

All’incontro, che è avvenuto in un clima di grande stima e forte collaborazione reciproca, sono stati rivolti ringraziamenti all’Arma dei Carabinieri per l’importante e proficuo ruolo svolto quotidianamente; nella circostanza, sono stati evidenziati i valori cardine dell’Arma, quali il presidio del territorio, la vicinanza alla popolazione e la grande attenzione e sensibilità nell’ascolto delle esigenze dei cittadini.

Alla conferenza, cui ha presenziato il Consigliere Regionale Luigi Caroli, hanno partecipato numerosi cittadini che con la loro presenza, ponendo svariati quesiti al Colonnello Acquaro riguardanti sia l’Arma dei Carabinieri sia le molteplici problematiche in cui potrebbero incorrere quotidianamente, quali truffe ai danni delle persone vulnerabili, hanno dimostrato il costante attaccamento e interesse verso l’Istituzione.

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Questa notte due auto posteggiate nel rione S. Elia di Brindisi sono andate afuoco. Si tratta di un'Audi Q2 e di una Fiat Panda. Sul posto sono giunti i vigili del fuoco che hannospento le fiamme e messo in sicurezza l'area e i poliziotti che indagano su questo episodio.

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Torna anche quest'anno, organizzata dalla Polisport Ciclo Club e dalla UISP - Sportpertutti, con il patrocinio del Comune di Fasano, la ciclopasseggiata «In Bici con Alice», dedicata alla ragazza che ha perso la vita proprio in sella alla sua bici, travolta da un’auto che transitava con il semaforo rosso.

Domenica 21 aprile, centinaia di appassionati su due ruote si ritroveranno in piazza Ciaia a partire dalle ore 9, per partecipare a questa importante iniziativa benefica e solidale: l'occasione, infatti, sarà utile anche per conoscere il valore della donazione degli organi e, nel caso, esprimere seduta stante il proprio consenso alla donazione, compilando e firmando l'atto olografo al banchetto dell'Aido.

A partire dalle ore 10.00 e fino al termine della manifestazione, con ordinanza della Polizia Locale, è decretata la sospensione temporanea della circolazione del traffico veicolare contestualmente al transito dei partecipanti, lungo le seguenti strade del territorio comunale:

Piazza Ciaia, Corso Vittorio Emanuele, Via De Sanctis, Corso Perrini, Via S. Francesco, Viale della Resistenza, Via Giardinelli, Via Gravinella, S.C. Gravinella, Via Virgilio, Viale Unità d’Italia, Via Naz. Dei Trulli, P. le Moro, Via San Francesco, Via Carlo Alberto.

La ciclopasseggiata raggiungerà Masseria Villa Verde dove ci sarà un ristoro per i partecipanti, che rientreranno poi in piazza Ciaia per il sorteggio finale dei premi messi in palio dai commercianti fasanesi.

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Da pochi giorni la città di Mesagne è cardio protetta. La comunicazione è arrivata direttamente dal sindaco, Toni Matarrelli, e dal consigliere delegato alla Sanità, Alessandro Cesaria. Ben 12 defibrillatori automatici, collocati in punti strategici della città, che in caso di bisogno potranno essere utilizzati per salvare vite umane. Il Dae, alias Defibrillatore Automatico Esterno, è un dispositivo salvavita che rileva le alterazioni del ritmo della frequenza cardiaca.
È uno strumento elettromedicale automatico, con una voce guida, che in determinate condizioni cliniche del paziente è in grado di erogare una scarica elettrica al cuore per ristabilire il ritmo, quindi può essere utilizzato da un qualsiasi cittadino, che deve essere preventivamente formato. Basti pensare che la morte cardiaca improvvisa è una delle maggiori cause di mortalità fra giovani e adulti, ogni anno si verificano circa 60 mila casi. La manutenzione e controllo dei defibrillatori è stata affidata all’associazione “Mesagne nel cuore” di cui è presidente Rodolfo Tocci. Questi presidi sono solo i primi che sono stati collocati poiché il progetto ne prevede molti di più in maniera tale da coprire capillarmente l’intera Mesagne. Naturalmente adesso bisognerebbe espletare dei corsi per formare i cittadini all’uso del dispositivo che, se pur automatico, ha bisogno di una cultura tecnica di base. Critici verso questa disposizione del governo locale Fratelli d’Italia. In ogni modo la soddisfazione del Comune è tanta. “Il progetto è nato dalla sensibilità del consigliere Cesaria – ha spiegato il sindaco Matarrelli – che ha visto Mesagne divenire Città cardio protetta. I defibrillatori possono essere utilizzati lì dove dovessero esserci delle emergenze”. Il 50% del costo dei Dae è stato sostenuto dalle cliniche Mardighian, Omega e Puglia diagnostic. “La collocazione di questi defibrillatori è solo il primo step di un progetto ben più ampio che prevede nel tempo la collocazione di altri defibrillatori lì dove c’è maggiore presenza gente”, ha tenuto a precisare il consigliere Cesaria. La formazione dei cittadini per utilizzare il dispositivo sarà curata da “Mesagne nel cuore”. 

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In 10 anni sono raddoppiati i vigneti biologici in Puglia, con 96 cantine bio e 350 mila ettolitri prodotti, il 15% sul totale nazionale con una decisa spinta alla transizione ecologica che ha portato le cantine pugliesi a prestare sempre maggiore attenzione all'ambiente. È quanto afferma Coldiretti Puglia, con l’analisi sulla base dei dati Sinab diffusa durante l’incontro, a cui ha partecipato il presidente nazionale di Coldiretti, Ettore Prandini, con gli operatori del settore nello Spazio della Regione Puglia alla Hall 11, in occasione della 57esima edizione del Vinitaly.

Sono  4.420 gli operatori della filiera vitivinicola biologica, di cui 3.698 produttori esclusivi, 148 preparatori esclusivi e 574 produttori/preparatori, con il comparto del vino biologico che testimonia una grande vivacità anche a seguito del notevole interesse che i mercati nazioni ma, soprattutto, internazionali stanno manifestando.

Sul fronte dell’uva da tavola la Puglia non ha rivali con 1.700 ettari, il 74% del totale nazionale, grazie agli sforzi dei viticoltori che hanno aumentato la qualità delle produzioni e al contempo – insiste Coldiretti Puglia – è stato diminuito l’impatto ambientale e la percentuale di residui, la più bassa al mondo, con pratiche agronomiche mirate, come la potatura invernale agli interruttori di dormienza, la rimozione delle prime infiorescenze e le potature in verde per la formazione di infiorescenze ritardate, la copertura dei filari, la modulazione dell’irrigazione, i trattamenti antisalini e l’inerbimento controllato, con l’impiego di manodopera altamente specializzata.

“Il vigneto bio è decisamente più impegnativo perché il periodo medio di conversione è di tre anni, durante i quali la resa della vite risulta notevolmente inferiore., con investimenti in attrezzature onerosi che fanno lievitare i costi, tanto che un vigneto bio costa circa il 30% in più di un vigneto convenzionale”, ha detto Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Puglia, nel sottolineare che “grazie ai produttori di così alto livello che la Puglia è diventata la capofila di questo “rinascimento del vino”. 

Sempre più grande l’attenzione all’ambiente – aggiunge Coldiretti Puglia – dal tappo in vetro, alla chiusura innovativa "carbon neutral", riciclabile al 100% e realizzata con materiali rinnovabili d'origine vegetale, al vigneto ad alberello di uve Sauvignon in riva al mare, dagli occhialini utili ad “immergersi nelle Terre del Negroamaro”, fino al pesto dalle foglie di vite, sono solo alcune delle novità delle aziende. Capitolo a parte merita la diffusione del “Wine beauty” dalla crema viso alla linfa di vite – ricorda Coldiretti Puglia – dallo scrub agli scarti di potatura al gel di uva rassodante, dalla crema anti-età alle nettare di uva.

“Si tratta di un patrimonio di innovazione e competitività acquisite che va tutelato con i marchi di qualità che valorizzano la tipicità e la localizzazione del prodotto. grazie al fatto che le norme disciplinino l’intero processo enologico e non la sola fase di coltivazione in campo delle uve bio, si può etichettare il vino come “biologico” e non più come ottenuto da uve biologiche”, ha aggiunto il direttore regionale Pietro Piccioni.

Lo scenario  ha fatto emergere una consapevolezza diffusa sul valore strategico rappresentato dal cibo e sulle necessarie garanzie di qualità e sicurezza – conclude Coldiretti Puglia – per cui va colta appieno l’ opportunità storica del Recovery Plan con Coldiretti che ha elaborato e proposto per tempo progetti concreti immediatamente cantierabili per l’agroalimentare con una decisa svolta verso la rivoluzione verde, la transizione ecologica e il digitale in grado di offrire 100mila posti di lavoro green anche in Puglia entro i prossimi 10 anni.

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La Polizia di Stato ha arrestato un brindisino cl.72, poiché trovato in possesso di sostanza stupefacente del tipo cocaina e hashish già pronta per l’attività di spaccio.

I mirati servizi disposti dal Questore di Brindisi Giampietro Lionetti e svolti da personale della Squadra Mobile hanno consentito di rinvenire circa 12 grammi di cocaina e 200 grammi di hashish nascosti nell’appartamento dell’uomo.

Lo stupefacente occultato e già suddiviso in dosi avrebbe alimentato le piazze di spaccio della città brindisina.

Nella giornata di ieri, l’Autorità Giudiziaria ha convalidato l’arresto sottoponendo lo stesso agli arresti domiciliari nella propria abitazione.

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