nel giro di pochi lustri è riuscita a sfornare ben due campioni olimpionici, Carlo Molfetta e Veronica Calabrese, uno acquisito, Mauro Sarmiento, e un altro, Vito Dell’Aquila, in procinto di partecipare alle prossime olimpiadi di Tokio 2020. E tutti questi campioni, e tanti altri di categorie minori, provengono dalla palestra New Marzial ed hanno come allenatore il maestro Roberto Baglivo, cui la Fita nel 2016 ha gli ha conferito la cintura d’oro al merito. Stessa onorificenza è stata assegnata alla palestra New Marzial di cui Baglivo, peraltro allenatore in seconda della nazionale italiana, è il fondatore. Da ciò si comprende perché questa società pluridecorata riesce a sfornare degli autentici campioni.
Maestro Baglivo, dopo la vittoria di Vito Dell’Aquila l’abbiamo vista particolarmente emozionato.
“Non è da tutti riuscire a salire sul primo gradino del podio. Solo i grandi campioni lo fanno. Vito è uno di loro poiché ha la stoffa e la determinazione dei campioni. Ecco perché sono particolarmente soddisfatto del risultato che fa ben sperare a partecipare alle prossime olimpiadi”.
Cosa ha contribuito maggiormente al raggiungimento di questo traguardo?
“Come ho detto prima Vito è un ragazzo umile, grande lavoratore, determinato a vincere. Fa enormi sacrifici durante gli allenamenti e, soprattutto, non si è mai montato la testa”.
Maestro ci dica il segreto della New Marzial che riesce a sfornare una serie di campioni olimpionici del calibro di Carlo Molfetta, Veronica Calabrese e adesso Vito Dell’Aquila.
“Il segreto è tutto negli allenamenti. Bisogna lavorare e lavorare con grande serietà. Solo così si possono raggiungere traguardi ambiti come quelli olimpionici”.
Cosa si augura per il prossimo futuro?
“Di continuare a lavorare ed allenare come abbiamo fatto finora con serietà e determinazione. In tutti i modi questo lo faremo tra qualche giorno. Adesso vogliamo festeggiare la vittoria, più che meritata, di Vito. Voglio godermi a pieno questo momento”.
A guidare la società da diversi anni è il presidente Gianfranco Fontana, anche lui cintura nera di taekwondo. Fontana ha una spiccata attenzione per il vivaio che conta decine di atleti.
Maestro Fontana perché molti ragazzi scelgono di svolgere attività sportiva, nella categoria delle arti marziali, del taekwondo.
“Questa disciplina sportiva insegna ai ragazzi la disciplina e migliora la conoscenza del proprio corpo, per mettersi alla prova e superare i propri limiti fisici e mentali. Inoltre, vi confido una curiosità: i ragazzi che praticano taekwondo vanno molto bene a scuola”.
Il taekwondo, però, è una disciplina in cui si evidenzia il singolo atleta.
“Assolutamente no. Il taekwondo è un gioco di squadra perché senza di essa non puoi allenarti. Sul quadrato sei solo. Per il resto la squadra è fondamentale”.
Lo scorso mese di luglio avete sbaragliato la concorrenza di 1.500 atleti nel torneo della Grecìa salentina conquistando 48 medaglie su 48 atleti.
“E’ vero. E’ stato un risultato straordinario riuscire a portare a casa 28 medaglie di oro, 9 di argento e 11 di bronzo. La New Marzial ha conquistato il triplo delle medaglie d’oro rispetto alla seconda classificata. Un primato che conferma una convinzione che diciamo oramai da qualche tempo: il taekwondo è lo sport più blasonato della città di Mesagne, e non solo”.