Redazione

Servizio di controllo sul rispetto della normativa anti Covid–19. Controllate 74 attività e 320 persone. Elevate 20 sanzioni amministrative, inoltrata la proposta di chiusura di un’associazione ricreativa. Nell’ambito del territorio della Compagnia Carabinieri di Brindisi, a conclusione degli accertamenti finalizzati al contrasto e alla prevenzione del fenomeno epidemico da Covid-19, i militari hanno controllato complessivamente 320 persone e 74 attività produttive/esercizi commerciali; sanzionato 14 soggetti per il mancato utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie; sanzionato 3 utenti di attività produttive/esercizi commerciali per il mancato possesso di certificazione verde; sanzionato 3 titolari di attività produttive/esercizi commerciali per il mancato controllo del possesso di certificazione verde. Nel medesimo contesto, è stata inoltrata alla Prefettura una proposta di chiusura di un’associazione ricreativa di San Donaci, per il reiterato mancato rispetto delle misure atte a fronteggiare l’emergenza epidemiologica in atto.

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Comune di Brindisi, Istituto Comprensivo Commenda, Asl Brindisi, Uisp, Associazione Ricetrasmissioni C.B. Brindisi e Unità ausiliaria volontaria di Protezione civile Artcb hanno siglato oggi il Protocollo d’intesa con cui si dà avvio al progetto Pedibus.

Questo atto formale ha lo scopo di realizzare una forma di accompagnamento a scuola a piedi mediante due percorsi, di circa un chilometro, con capolinea in piazza Virgilio: uno che conduce alla scuola Collodi ed uno che arriva alla scuola San Giovanni Bosco.

“Questo progetto concilia l’esigenza di ridurre i pericoli del traffico e dell’inquinamento con una concreta azione di educazione alla sostenibilità per i bambini - spiega il sindaco Riccardo Rossi -. L’augurio è che possa essere adottato anche da altre scuole ed esteso a tutta la città”.

È frutto di una concreta sinergia interistituzionale e dell’impegno delle associazioni

che si occuperanno anche della promozione e delle attività di sensibilizzazione, oltre che di vigilare lungo il tragitto casa-scuola.

L’accordo ha validità fino ad agosto 2022 con la possibilità di proroga fino ad agosto 2024. Alcune classi avvieranno il servizio in via sperimentale già a gennaio e, man mano, sarà incrementato il numero degli studenti.

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Il Sindacato Cobas ha dichiarato lo stato di agitazione dei lavoratori e delle lavoratrici della Santa Teresa. Il Cobas ha chiesto un incontro immediato con il Presidente della Provincia di Brindisi, Riccardo Rossi, affinché possa rendere informazioni sulla grave situazione che si sta determinando alla Santa Teresa.

Secondo il Cobas, questa situazione è dovuta ai gravi comportamenti di alcuni dirigenti della stessa Provincia che stanno limitando fortemente le attività lavorative con gravi ritardi sulla assegnazione degli appalti e, quando assegnati, non vengono attivati gli ordini di servizio.

Se è davvero così tutto ciò porterà la Santa Teresa a conseguire a fine anno un risultato di bilancio negativo con la conseguenza di mettere la stessa Santa Teresa in seria difficoltà, addirittura potrebbe arrivare a mettere in discussione l’esistenza della società.

La procedura di licenziamento avviata da Santa Teresa, sospesa prima dagli interventi Covid sembrava essere arrivata alla conclusione.

Ha dato di nuovo una boccata di ossigeno l'intervento della Regione Puglia attraverso i fondi residui da utilizzare per la cassa integrazione in deroga.

Nel caso in cui il bilancio di fine anno sarà negativo saltano anche gli impegni presi da Santa Teresa per far passare da 36 a 40 ore settimanali tanti lavoratori della manutenzione strade ed immobili che aspettano da tanti anni il tempo pieno piuttosto del part time.

Solo un intervento forte e deciso da parte della Provincia di Brindisi nei confronti della propria struttura potrà migliorare fortemente questa situazione che porterà verso acque più tranquille 100 famiglie.

Brindisi 14.12.2021

Per il Cobas Roberto Aprile

Ieri pomeriggio il Comandante dei Carabinieri per la Tutela Ambientale e la Transizione Ecologica, Generale Valerio Giardina, e l’Amministratore Delegato di Sogin, Emanuele Fontani, hanno firmato la proroga del Protocollo d’intesa finalizzato alla collaborazione nelle operazioni di recupero e messa in sicurezza di sorgenti radioattive orfane.

                                                                                     

Il Protocollo, di durata triennale, giunto al suo terzo rinnovo, oltre prevedere l’organizzazione di attività formative reciproche nelle materie di interesse comune, amplia la collaborazione fra le parti prevedendo lo sviluppo di attività congiunte, di analisi e di elaborazione dei profili di rischio relativi ai flussi commerciali per rendere più efficace la gestione delle commesse nucleari, e il contrasto al traffico di materiali e rifiuti radioattivi.

 “Siamo orgogliosi di questo rinnovato accordo – ha commentato Emanuele Fontani, Amministratore Delegato di Sogin – che allarga gli ambiti di collaborazione con il Comando Tutela Ambientale e Transizione Ecologica dell’Arma dei Carabinieri con l’obiettivo di rafforzare il contrasto alle attività illecite. Un riconoscimento della professionalità e serietà con la quale portiamo avanti il decommissioning nucleare e la gestione dei rifiuti radioattivi per garantire ogni giorno la sicurezza dei cittadini e la tutela dell’ambiente”.

 

“Siamo particolarmente lieti – ha affermato il Generale Valerio Giardina, Comandante dei Carabinieri per la Tutela Ambientale e la Transizione Ecologica – di rinnovare con Sogin, società da sempre impegnata nella tutela dell’ambiente, l’accordo per contrastare ogni forma di illecito inerente sorgenti radioattive, per la formazione del personale e per ogni scambio informativo che possa permettere alle nostre istituzioni di eseguire al meglio il proprio mandato”.

 

Ha preso avvio a Mesagne il nuovo servizio di illuminazione pubblica gestito dalla società “city Green Light”, dal nome “Luce 4 Consip”, che porterà a regime un risparmio energetico del 76 per cento. In questi giorni si stanno riqualificando 5.100 punti luce che al termine dell’intervento garantiranno un risparmio energetico e una riduzione annua delle emissioni pari a 740 tonnellate di Co2. Il servizio, della durata di nove anni, riguarda la gestione e manutenzione della pubblica illuminazione, comprensiva della fornitura di energia elettrica, nonché delle azioni di efficientamento energetico tramite la riqualificazione impiantistica dell’intero parco di apparecchi illuminanti.

Tra principali servizi inclusi nel canone di gestione, pari a 626.7653 euro all’anno iva compresa (media annua nei 9 anni), ci sono, oltre alla fornitura di energia elettrica 100% certificata verde, l’adeguamento normativo di tutti i punti luce tradizionali con lampade a LED, la condivisione del risparmio energetico, il telecontrollo degli impianti e adesione al progetto Public Energy Living Lab (Pell) promosso dall’Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea), la manutenzione ordinaria (compresa nel canone) e straordinaria (valorizzata con listini DEI scontati del 50%), la condivisione al 50% dei Titoli di Efficienza Energetica (Tee, il principale meccanismo di incentivazione dell'efficienza energetica nelle infrastrutture a rete), il servizio di call center h24, il servizio di energy management. Il parco impianti di pubblica illuminazione del Comune di Mesagne è composto da circa 5.420 punti luce, che comprendono illuminazione stradale, passaggi pedonali, lanterne semaforiche, sottopassi, elementi d’arredo urbano e illuminazione artistica di alcuni edifici e monumenti. L'intervento di efficientamento energetico permetterà di ridurre i consumi del Comune di Mesagne del 76% rispetto allo stato relativo alla presa in consegna degli impianti.

Oltre a ciò verranno risolte tutte le non conformità normative strutturali e in termini di inquinamento luminoso.  "L'intervento strutturale finalizzato alla messa a norma ed alla riqualificazione energetica degli impianti di illuminazione pubblica è un intervento di una importanza fondamentale, che guida Mesagne verso la transizione ecologica e che cambierà il volto della nostra città”, ha dichiarato il sindaco Antonio Matarrelli che, inoltre, ha tenuto a sottolineare come “la scelta di adesione alla convenzione “Consip Servizio Luce 4” compiuta dalla nostra Amministrazione permette di ottenere il risultato desiderato nella massima trasparenza dal momento, trattandosi di una gara gestita dallo Stato ed in tempi mediamente molto più rapidi rispetto a quelli che avrebbero richiesto altre forme contrattuali. Gli interventi di sostituzioni sono all’inizio, abbiamo tutto il tempo di osservare gli effetti e correggere le criticità”.

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Puglia: raccolta differenziata degli imballaggi in crescita. Conferite a CONAI oltre 286.200 tonnellate nel 2019 e 294.300 nel 2020: una quantità di rifiuti che coprirebbe per più di quattro volte la tratta autostradale BariParigi. Nell’anno della pandemia 37 milioni e 39mila euro ai Comuni della Regione Bari, dicembre 2021 – Nel 2019, secondo gli ultimi dati ISPRA disponibili, la Puglia ha differenziato la metà dei suoi rifiuti: il 50,6%. Ossia 946.823 tonnellate, su un totale di oltre un milione e 870mila tonnellate di rifiuti prodotti. Guardando solo agli imballaggi, che in Italia rappresentano poco meno del 30% dei rifiuti urbani, le tonnellate di rifiuti che la Regione ha conferito a CONAI sono in crescita. Sono state infatti sottratte alla discarica più di 286.200 tonnellate di rifiuti di imballaggio, conferite dalla Regione a CONAI nel 2019 grazie agli accordi sottoscritti tra i Comuni della Regione e il Consorzio. Le cifre dei conferimenti a CONAI per il 2020 registrano un nuovo incremento vicino al 3%: 294.361 tonnellate. Una quantità di rifiuti che, messa in cassonetti, potrebbe coprire per più di quattro volte la tratta autostradale Bari-Parigi. Un numero che prelude a un atteso miglioramento delle performance complessive della Regione Puglia nel campo della raccolta differenziata in generale. Lo rende noto il Consorzio Nazionale Imballaggi nel disegnare un bilancio e un consuntivo delle performance sostenibili delle Regioni italiane nella raccolta degli imballaggi. Per coprire i maggiori oneri della raccolta differenziata CONAI, sempre nel 2019, ha trasferito ai Comuni della Puglia oltre 34 milioni e 567mila euro. Nel 2020 la cifra è stimata in crescita del 7%: 37 milioni e 39mila euro.

«CONAI ha la responsabilità di garantire i risultati di recupero e riciclo imposti dall’Europa solo nel campo dei rifiuti di imballaggio» spiega Fabio Costarella, Responsabile CONAI per i piani di sviluppo della raccolta differenziata al Centro Sud. «E per quanto riguarda questa tipologia di rifiuti, i conferimenti hanno continuato a crescere. I risultati della Puglia sono incoraggianti. Come ricordo spesso ci sono diverse realtà virtuose in Regione. Ad esempio i Comuni dell’Aro Bari 8, con Monopoli come capofila. O il Comune di Bitetto, in provincia di Bari, che ha adottato un nuovo modello di calcolo della tariffa puntuale. Ma occorre fare di più: la raccolta differenziata in generale deve migliorare in qualità e in quantità, anche in vista degli obiettivi di riciclo comunitari, che saranno sempre più sfidanti». Le province Secondo gli ultimi dati ISPRA (2019), le province più virtuose sono Bari e Brindisi, la cui percentuale di raccolta differenziata totale si aggira attorno al 58%. Brindisi lo supera e Bari lo sfiora. Alti i conferimenti a CONAI nelle due province lo stesso anno: in quella di Bari i cittadini conferiscono a CONAI più di 83 kg di rifiuti di imballaggio a testa, in quella di Brindisi più di 75 kg. Barletta-Andria-Trani differenzia più del 55% dei suoi rifiuti complessivi. In provincia 51 kg di imballaggi per cittadino vengono conferiti a CONAI.

La provincia di Lecce ha una raccolta differenziata complessiva del 52% circa, e dai suoi abitanti arriva a CONAI un pro-capite molto alto: quasi 90 kg a testa. Più bassi i valori di Taranto e Foggia: secondo ISPRA la raccolta differenziata in queste due province è pari al 41% e al 34% rispettivamente. Dal territorio di Taranto arrivano a CONAI circa 54 kg di imballaggi differenziati, dal territorio di Foggia invece 48. Gli impianti Un quadro, quello della Puglia, che fa i conti con una preoccupante carenza di impianti per i rifiuti, e che è simile a quello di molte altre aree del Mezzogiorno. Uno studio CONAI, redatto nel 2021, ha calcolato che alla Regione mancano 22 impianti per poter raggiungere senza intoppi gli obiettivi comunitari di raccolta differenziata al 2030. «L'emergenza sanitaria ha reso ancora più evidente questo deficit impiantistico» commenta Fabio Costarella. «È importante che i rifiuti raccolti in modo differenziato siano trasformati il più possibile vicino ai luoghi in cui vengono raccolti, anche per abbattere l'impatto sia ambientale sia economico legato al costo del trasporto verso gli impianti del Settentrione. Ci auguriamo che le risorse in arrivo con il PNRR servano anche a colmare questo gap». L’investimento per colmare il fabbisogno impiantistico della Puglia è infatti stimato da CONAI in più di 340 milioni di euro. Un intervento che avrebbe ricadute molto positive anche dal punto di vista occupazionale: si renderebbe infatti necessario formare e assumere oltre 300 persone.

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Dopo la vittoria contro il Corato, la New Virtus Mesagne cerca conferme ospitando la Juvetrani, formazione giovane e atleticamente fresca ma ancora ferma a zero punti in classifica. Coach Bray deve fare i conti con l'assenza di Cardillo, ma recupera Dekic.
Nel primo quarto, la New Virtus parte forte facendo valere la maggiore esperienza e le doti tecniche superiori. A metà del tempo, tuttavia, il Trani si rifà sotto sfruttando alcune indecisioni difensive gialloblu. Sulla sirena, un canestro di capitan Risolo permette al Mesagne di chiudere avanti per 19-18.
Il secondo parziale ricalca fedelmente il copione del primo: i padroni di casa fanno la partita, anche grazie ad un Dekic devastante, ma la Juvetrani resta in partita fino alla fine del primo tempo, che si chiude sul 37-33.
Nel terzo quarto la New Virtus soffre l'intensità e la corsa degli ospiti e viene ripresa ed addirittura sorpassata a metà del tempo. Un finale in crescendo di Galantino e Fiusco permette ai ragazzi del presidente Guarini di rimettere a posto le cose e chiudere sul 55-50.
L'ultimo parziale è un monologo gialloblu: il passaggio alla zona dispari di coach Bray chiude il gioco ospite e permette alla Virtus di sfruttare numerose palle in contropiede. Si chiude sul 74-62 una sfida forse più complicata di quanto era lecito attendersi in virtù della differenza di valori in campo.
In settimana coach Bray aveva chiesto prudenza ed effettivamente il campo ha dimostrato, ancora una volta, che a certi livelli non esistono partite facili. Qualche disattenzione di troppo a livello difensivo, soprattutto nei primi tre quarti, ha permesso alla Juvetrani di restare in partita nonostante la New Virtus fosse in pieno controllo della partita dall'inizio delle ostilità. Poi, un Dekic super ha scavato un solco che i ragazzi di coach Cadeo non sono stati in grado di scalare. Ottimo il finale di gara, soprattutto con il passaggio alla zona 3-2, e buona distribuzione di punti per una squadra che sta finalmente trovando la propria identità.
"Mi aspettavo una partita come questa", ammette coach Bray. "Trani è una buona squadra, ben allenata, che corre molto. In settimana avevamo lavorato su questo, sulla mentalità e sul nostro concederci alti e bassi. Non ci siamo riusciti per tutta la gara, ma siamo stati bravi nel momento chiave dell'incontro a rimettere la testa avanti".
NEW VIRTUS MESAGNE: Dekic 26, Fiusco 15, Galantino 14, Risolo 12, Gallo 4, Crovace 3, Zullo, Bellanova n.e., Cardillo n.e.. All: Bray.
JUVETRANI: Volpe 24, D'Arrigo 16, Ventura 12, Verzotto 8, Vescia, Miccoli, Annese, Mariani, Garcia n.e.. All: Cadeo.

REGOLAMENTO DEHOR

Dicembre 13, 2021

REGOLAMENTO DEHOR – LA CONFCOMMERCIO BRINDISI HA PROPOSTO ALCUNE MODIFICHE PER SEMPLIFICARE IL RILASCIO DELLE AUTORIZZAZIONI.

Si è svolto oggi un incontro tra l’Amministrazione Comunale di Brindisi e le associazioni di categoria dei commercianti per definire i contenuti del “Regolamento comunale per la disciplina dell’occupazione temporanea di suolo pubblico o privato ad uso pubblico per ristoro all’aperto (dehor)”.

In tale occasione, la Confcommercio – dopo un approfondito momento di confronto tra i componenti del consiglio direttivo della delegazione cittadina – ha proposto alcune modifiche con l’obiettivo di rendere più fluide le procedure e quindi per ridurre al minimo i tempi di rilascio delle autorizzazioni, con i conseguenti benefici per gli esercenti interessati.

In particolare, è stato chiesto all’Amministrazione Comunale di indicare con maggiore chiarezza i confini stradali e i vincoli esistenti per ciascuna zona, in maniera tale da consentire una “lettura” immediata a chi è interessato a presentare domanda di rilascio del provvedimento autorizzativo.

Si è chiesto, inoltre, di definire in sede di approvazione del regolamento – attraverso il diretto coinvolgimento, in apposita conferenza di servizi decisoria, della Sovrintendenza competente e della Commissione paesaggistica – quali vincoli esistono in ciascuna strada, in modo tale da evitare che lo stesso iter venga ripetuto per ogni singola domanda di autorizzazione (con il conseguente allungamento dei tempi).

Quanto, invece, alla validità dell’autorizzazione per i “dehor pluriennali”, è stato chiesto che la durata triennale venga considerata sulla base degli anni solari e non degli anni civili (in maniera tale da assicurare che il titolo abbia effettivamente la durata di tre anni) e che si stabilisca un rinnovo di pari entità (ovviamente in assenza di elementi ostativi).

Le proposte saranno vagliate dall’Amministrazione Comunale i cui rappresentanti hanno colto lo spirito collaborativo di Confcommercio, tendente ad agevolare gli esercenti ed a snellire gli iter burocratici, con il conseguente decongestionamento degli uffici comunali.

L’incontro è stato riconvocato per lunedì prossimo per consentire gli opportuni approfondimenti.

Confcommercio Brindisi

Aggressione a Selva, il sindaco Zaccaria scrive al prefetto. Dopo l'aggressione avvenuta questa notte in un'abitazione della Selva in cui alcuni banditi hanno sequestrato mamma e figlia il sindaco di Fasano Zaccaria, ha scritto al prefetto per chiedere un maggiore controllo del territorio. «Episodio inaccettabile, le istituzioni reagiscano subito affinché per i cittadini sia un Natale sereno».  «Episodio di violenza inaccettabile. Le istituzioni devono reagire subito per assicurare la massima serenità ai cittadini».

Il sindaco Francesco Zaccaria interviene sull’episodio di violenza della scorsa notte e scrive al prefetto: «Ho fatto la mia parte - dice il primo cittadino - chiedendo già stamattina al Prefetto di Brindisi di adottare misure di rafforzamento delle attività a tutela dell’ordine pubblico. Dobbiamo eliminare sul nascere ogni fenomeno criminoso che attenta alla tranquillità delle nostre case e al buon nome del nostro territorio, alla vigilia di un periodo chiave per il turismo».

«Esprimo la mia più grande vicinanza e solidarietà alle due signore colpite da questo vile atto - ha dichiarato Zaccaria, lanciando un appello -, invito tutta la cittadinanza a collaborare con noi, interpellando prontamente le Forze dell’ordine su ogni eventuale segnale diverso dalla normale quotidianità».

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Pet/Tac rimandata a data da destinarsi per 40 pazienti oncologici all’ospedale Perrino, lettera di Perrini e Caroli al dg dell’Asl Brindisi.

Di seguito, una nota dei consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Renato Perrini, vicepresidente Commissione Sanità, e Luigi Caroli.
“Abbiamo appena inviato una lettera al nuovo Direttore generale dell’Asl Brindisi, Flavio Maria Roseto, per segnalare un gravissimo disservizio che si è registrato stamane a danno di 40 pazienti oncologici. Persone fragili provenienti dalle province di Brindisi, Taranto e Lecce che si sono recate all’Ospedale Perrino di Brindisi per sottoporsi a una Pet/Tac, ma a causa della strumentazione non funzionante è stato loro comunicato, senza nessun preavviso o alcuna comunicazione nei giorni scorsi, che l’esame diagnostico di particolare importanza e delicatezza per la loro salute è stato rimandato a data da destinarsi. 
Un episodio sconcertante e inaccettabile, che investe la piena responsabilità non solo degli addetti ai lavori ma di ognuno di noi. Per questo abbiamo chiesto al DG di fare chiarezza su quanto avvenuto, e sollecitare i vertici dell’azienda ospedaliera a provvedere con la massima urgenza al ritorno alla piena funzionalità della strumentazione preposta, e fissare immediatamente un nuovo calendario, essendo la prevenzione e i controlli periodici a intervalli regolari fondamentali per il monitoraggio della salute dei pazienti oncologici, che meritano un’attenzione e una considerazione ben maggiore di quelle mostrate in questa incresciosa circostanza”.

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