Redazione

Dopo diversi mesi di indagini la polizia di Mesagne ha notificato una misura interdittiva dal lavoro per 5 mesi a un’insegnate di scuola primaria accusata di maltrattamenti dei bimbi. Si tratta di una indagine oltre che molto riservata soprattutto delicata poiché l’argomento principale sono stati i “maltrattamenti” che la donna avrebbe messo in atto nei confronti degli scolaretti che sbagliavano i compiti. I piccoli, intimoriti dai “comportamenti prevaricatori e inappropriati” della loro “maestra” avevano manifestato ai loro genitori il desiderio di non recarsi più a scuola”, ha spiegato il dirigente del commissariato di Mesagne, Vincenzo Maruzzella, che ha condotto personalmente le indagini. Così, a presentare la denuncia al commissariato sono stati alcuni genitori che si erano accorti di comportamenti e richieste anomale fatte dai propri figlioli. A seguito della decisione di interdizione emessa dal tribunale il dirigente scolastico dovrebbe, lunedì, adottare la misura di sospensione dell’insegnate che, tuttavia è bene ricordare, tuttora è coperta dalla presunzione d’innocenza.

Dunque, nel pomeriggio di venerdì scorso gli agenti del commissariato di Mesagne hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura interdittiva del divieto di esercitare il pubblico servizio emessa dal giudice per le indagini preliminari presso il tribunale di Brindisi nei confronti di un’insegnante di una scuola primaria, accusata dei reati di cui agli articoli 572 e 61 n. 11 ter e quinquies del codice penale. In pratica i reati tipici dei maltrattamenti di minori. Il provvedimento di interdizione all’attività didattica è stato adottato dopo un’attenta e scrupolosa indagine, del locale commissariato di polizia avviata immediatamente sulla scorta delle denunce presentate dai genitori dei bambini e condotta anche mediante l’ausilio di riprese audio e video, dalla quale sono emersi i maltrattamenti perpetrati nei confronti degli alunni della prima classe, “caratterizzati da sistematiche violenze morali e fisiche per punirli degli errori commessi nello svolgimento dei compiti, generando con tali condotte un clima di terrore ed uno stato di forte agitazione”, ha tenuto a far notare il dirigente di polizia. Le indagini hanno presso avvio nell’anno scolastico 2019/2020 a seguito di una denuncia presentata da alcuni genitori. Le stesse sono state interrotte nel marzo scorso a causa del blocco della didattica in presenza. Con l’inizio del nuovo anno scolastico e la persistenza dei comportamenti censurabili dell’insegnante le indagini sono state riprese e in un mese di accertamenti hanno prodotto una documentazione che i poliziotti hanno presentato al magistrato. Dalla lettura degli atti il gip presso il tribunale di Brindisi ha deciso la misura di interdizione temporale per l’insegnante. La notizia dell’interdizione dell’insegnante dal suo ruolo didattico ha creato un certo scalpore in città poiché in molti hanno messo in rilievo che la scuola dovrebbe essere un luogo in cui i bambini sono tutelati durante le fasi della didattica. Questi fatti, comunque, rischiano di mettere in discussione un modello formativo di eccellenza, dopo naturalmente, la famiglia.  

 

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GIORNATA ALBERI: COLDIRETTI PUGLIA, CON RECOVERY FUND CREARE FORESTE URBANE; ALLARME SMOG SENZA AREE GREEN IN PUGLIA. In molte città della Puglia la dotazione di verde pro capite non supera i 10 metri quadrati per abitante.

Piantare in Italia 50 milioni di alberi nell’arco dei prossimi cinque anni nelle aree rurali e in quelle metropolitane anche per far nascere foreste urbane con una connessione ecologica tra le città, i sistemi agricoli di pianura a elevata produttività e il vasto e straordinario patrimonio forestale presente nelle aree naturali. E’ la proposta formulata da Coldiretti e Federforeste con il progetto “Bosco vivo e foreste urbane” divulgato in occasione della Giornata nazionale degli alberi istituita dall'articolo 1 della legge 1 del 10/2013.

Intanto, è allarme smog nelle città, dove in Puglia il rischio è legato anche alla scarsità di aree verdi, con Barletta che registra una percentuale di verde pubblico dello 0,2%, Foggia, Andria e Brindisi dello 0,3%, Lecce e Trani dello 0,4%, Taranto inferiore all’1, solo Bari supera il 2%, secondo un’analisi di Coldiretti Puglia che segnala come in molte città della Puglia la dotazione di verde pro capite non superi i 10 metri quadrati per abitante, sulla base dei dati ISPRA, con il valore più basso registrato a Barletta pari a 3,9 metri quadri per abitante.

Con l’inquinamento dell’aria che è considerato dal 47% dei cittadini la prima emergenza ambientale secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’, bisogna intervenire in modo strutturale ripensando lo sviluppo delle città e favorendo la diffusione del verde pubblico e privato con le essenze più adatte alle condizioni climatiche e ambientali dei singoli territori. L’obiettivo – precisa la Coldiretti Puglia - è quello di creare vere e proprie oasi mangia smog nelle città dove respirare area pulita grazie alla scelta degli alberi più efficaci nel catturare i gas ad effetto serra e bloccare le pericolose polveri sottili.

“In quest’ottica abbiamo accolto senza indugio l’invito del Comune di Bari di prendere in custodia una delle rotatorie cittadine, dove abbiamo piantumato ulivi e melograni, in modo da abbellire e al contempo regalare uno spazio verde ai cittadini”, spiega Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Una pianta adulta – precisa Coldiretti – è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili e un ettaro di piante elimina circa 20 chili di polveri e smog in un anno. A provocare lo smog nelle città – continua la Coldiretti – è l’effetto combinato dei cambiamenti climatici, del traffico e della ridotta disponibilità di spazi verdi.

La situazione è diversa nelle aree rurali dove le foreste hanno continuato a espandersi, a causa dell’incuria e dell’abbandono, diventando vere giungle ingovernabili.

Per difendere il bosco italiano occorre creare le condizioni – rileva Coldiretti – affinché si contrasti l’allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli. Il progetto – sottolinea la Coldiretti - si pone quindi anche l’obiettivo di gestire il patrimonio forestale in maniera sostenibile per contribuire al raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050 favorendo lo stoccaggio del carbonio da parte delle superfici forestali e delle foreste urbane. Un impegno importante anche per assicurare un presidio attivo contro il dissesto idrogeologico, incendi ed altre forme di impoverimento dei territori, contrastare l’abbandono di tale aree e valorizzare la filiera del legno 100% Made in Italy anche al fine di scongiurare le importazioni illegali di legno. Un obiettivo che richiede una programmazione pluriennale della messa a dimora, coltivazione e manutenzione delle foreste da parte degli agricoltori e degli imprenditori del verde rilanciando i servizi di consulenza e le attività turistiche ricreative in tali aree.

Il progetto proposto da Coldiretti e Federforeste è coerente con gli obiettivi di politica ambientale dell’Unione Europea e potrebbe trovare dunque opportunità di finanziamento attraverso il Programma Next Generation UE.

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La città di Mesagne a breve potrebbe dotarsi di una zona sportiva polifunzionale con la costruzione di una impiantistica di alto livello che rigenererebbe la zona in cui sarà collocata. Costo dell’operazione 1 milione e 200 mila euro. Il progetto è una joint venture tra pubblico e privato che porterà la città di Mesagne ad ambire ad essere una delle sedi dei “Giochi del Mediterraneo 2026”, che avrà Taranto come sede principale. Il filone di finanziamento è quello emanato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri dal titolo “Sport e Periferie 2020”, teso a finanziare iniziative volte alla realizzazione e rigenerazione di impianti sportivi finalizzati all’attività agonistica, localizzati nelle aree svantaggiate del paese e nelle periferie urbane. Il progetto, redatto dall’architetto Carlo Ferraro e dall’ingegner Dino Distinto, completato in tutte le sue parti, attualmente è al vaglio dei tecnici nazionali per la richiesta di finanziamento. L’impianto prevede la realizzazione di una pista di atletica da 400 metri a 6 corsie. Un’opera unica nel brindisino che vede l’imprimatur anche dell’ex maratoneta Giacomo Leone, attualmente consigliere della Federazione Italiana di Atletica Leggera.

Nell’impianto verrà realizzata una corsia interna per i 3.000 siepi con fossa, pedane simmetriche per il salto in lungo e triplo, pedana per il salto con l'asta e il salto in alto; pedana per il lancio del giavellotto, pedana per il getto del peso, pedana per il lancio del disco e del martello comprensiva di gabbia oltre che di un campo per il basket e la pallavolo. La struttura sarà dotata di spogliatoi, servizi igienici e locale di supporto all'attività, tutti dell'estensione raccomandata dalla Fidal. Le pedane avranno le dimensioni necessarie per ospitare competizioni a livello regionale o nazionale. Mesagne, con questo progetto, si proietta verso il futuro. Nel 2026, infatti, si svolgeranno a Taranto i “Giochi del Mediterraneo” e questo impianto potrebbe diventare un valido punto di riferimento per le gare internazionali. Se così sarà allora in città si creerebbe un movimento turistico notevole anche perché l’area individuata dall’Amministrazione Matarrelli è facilmente raggiungibile dalla superstrada Brindisi-Taranto. Infine, la struttura sportiva avrà un ampio polmone verde pubblico e sarà costruita rispettando modelli ecosostenibili. L’investimento complessivo del progetto è di 1 milione e 200 mila euro con quote di cofinanziamento da parte dell’associazione sportiva proponente e del Comune di Mesagne.

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Brindisi città-porto, in attesa dei due piani regolatori.  La politica e la cittadinanza devono svolgere un ruolo attivo e propositivo.

La firma tra l’AdSPMAM e la Sogesid Spa - società d’ingegneria del Ministero dell’Ambiente e del Ministero delle Infrastrutture - per la redazione del Piano Regolatore del Porto (PRP) di per sé non è garanzia di scenari futuri innovativi. Infatti, la realtà ci offre progetti che nulla hanno a che fare con la sostenibilità dall’ipotizzata colmata fra Costa Morena Est ed il molo del petrolchimico che non offre concreti presupposti per immaginarne uno nuovo, al passo coi tempi e che abbia una visione del futuro molto chiara.

L’essenziale obbiettivo della polifunzionalità è contenuto già nel PRP esistente ma, sotto alcuni aspetti, negato nei fatti da scelte che portano a sovrapposizioni di funzioni e di usi delle banchine disponibili.

In realtà, il problema non è tanto quello della carenza di banchine quanto quello della inadeguatezza dei servizi che possano rendere il porto sempre più competitivo ed anche ambientalmente sostenibile (si pensi soltanto ai servizi logistici, a quelli offerti ai passeggeri ed alla elettrificazione delle banchine e degli stessi collegamenti delle navi all’ormeggio da parte di fonti rinnovabili).

Ci auguriamo che si rediga un PRP che, partendo dalle impostazioni di polifunzionalità dell’attuale, riveda e annulli alcune previsioni, in esso contenute, come qualsiasi restringimento dello specchio acqueo del porto, oramai “datate” di quasi mezzo secolo e che oggi sono da considerarsi obsolete non solo concettualmente e culturalmente, ma soprattutto non più organiche rispetto a una configurazione funzionalmente moderna ed  efficace per le attività che si vogliono accogliere e a cui si  vogliono offrire servizi.

Contestualmente, è nella fase di preparazione il Piano Urbanistico Generale (PUG) della città, un’occasione unica affinché i due piani s’interfaccino per creare quella sintonia progettuale e urbanistica indispensabile in una città-porto come Brindisi che possiede delle peculiarità molto particolari.

Siamo convinti che tale aspetto debba rappresentare una indicazione politica imprescindibile e costituire una inderogabile necessità.

Non farlo, eludendo questa esigenza e opportunità, significherebbe comprometterne il futuro sviluppo.

L’integrazione porto-città è una sfida complessa che, se non affrontata con le giuste modalità, può costituire un serio problema giacché incide su molteplici aspetti strettamente legati fra loro. E’ essenziale, oltre che doveroso, evitare il pericolo che il porto sia percepito come un corpo estraneo, staccato dalle dinamiche di sviluppo della città e, viceversa, che i porti o, per maggiore chiarezza, gli enti portuali che li gestiscono, considerino lo sviluppo urbano come un ostacolo per la loro crescita.

Abbiamo fatto presente anche nelle osservazioni trasmesse sul documento programmatico preliminare del PUG che consideriamo lo stesso PUG concettualmente lo strumento urbanistico sovra ordinato a cui dovrebbero richiamarsi i piani riguardanti il porto e la stessa area industriale ed è negativamente significativo che l’Autorità Portuale abbia assunto una posizione formalmente contraria al documento programmatico preliminare.

E’ noto che il primo parere del Comune, espresso a gennaio, sia stato ritenuto tardivo dall’AdSPMAM e si presume non tenuto in conto proprio perché giunto fuori termine.

Si vuol far notare quanto sia singolare che l’Ente comunale abbia dovuto esprimere i propri rilievi e proposte nella fase di osservazione, quasi fosse una comparsa e non una figura protagonista del futuro del territorio, osservazioni e pareri dovevano essere offerti nella fase di condivisione/intesa.

Percorso di condivisione/intesa considerato tanto importante da essere richiamato e richiesto dalla legge 84/94, come passaggio indispensabile almeno per la parte di interazione Porto-Città.

Brindisi ha molti punti d’interazione Porto-Città, e tutti di particolare importanza per la modellazione di un suo sviluppo nuovo e moderno. Questi nodi di interfaccia hanno un ruolo centrale  non solo per la trasformazione della morfogenesi urbana, ma anche, e non di secondario interesse, occasioni per innescare e predisporre  una accelerazione economica della nostra comunità.

Ciononostante crediamo che al di là degli obblighi di legge e del rispetto delle norme esista, al disopra di tutto, una priorità politica, un obbligo nei confronti della collettività, affinché si dia luogo ad un serrato confronto collaborativo per raggiungere quei risultati di esclusivo interesse della città di Brindisi e del suo porto, per non ridurre il tutto a semplici programmi di opere marittime e infrastrutturali. Anche per questo chiediamo che il percorso avviato sia offerto alla massima partecipazione della città nell’ambito, però di una visione organica e di un esame complessivo sul futuro della città e del suo territorio e, quindi, nell’ambito di una pianificazione urbana sostenibile in cui l’Amministrazione comunale e gli stessi cittadini non siano relegati al ruolo di semplici presentatori di osservazioni e pareri e che l’Amministrazione comunale sia soggetto copianificatorio del PRP nel rispetto degli obiettivi del PUG, anche attraverso conferenze tematiche ad hoc.

Brindisi 21 novembre 2020

 

 

Forum Ambiente Sviluppo e Lavoro

Fondazione “Tonino Di Giulio”

Italia Nostra

Legambiente

WWF

Salute Pubblica

No al carbone

   Medici per l'Ambiente 

FASANO – L’assessore alle Politiche sociali Angela Carrieri informa che in occasione delle imminenti festività natalizie, l’Amministrazione comunale intende realizzare su tutto il territorio iniziative a carattere solidaristico, rivolte in netta prevalenza ai soggetti deboli della società: famiglie disagiate, persone indigenti, minori seguiti dai Servizi Sociali. Non mancherà il consueto coinvolgimento di associazioni, istituzioni, enti ecclesiastici e laici operanti sul territorio. 

A questo proposito, le proposte e i progetti ispirati al tema natalizio, da realizzare nel rispetto delle misure per fronteggiare l’emergenza-COVID-19, possono essere presentate via PEC alla casella Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.,  preferibilmente entro il 26 novembre.

«Natale non è solo una festa cristiana - dichiara l’assessore Carrieri -:  Natale vuol dire innanzitutto connessione, stare insieme, trovare il tempo per scambiarsi un dono, un sorriso, un abbraccio.

Questo Natale sarà sicuramente diverso dai precedenti: polemizzare anche in questo momento appare di cattivo gusto, perché la nostra Amministrazione non ha mai sprecato risorse pubbliche, anzi ha rafforzato la rete di sostegno per chi ha più bisogno. È proprio per questo motivo che abbiamo deciso, ancora una volta, di collaborare con le varie realtà del nostro territorio al fine donare un po’ di “magia”, un po’ di serenità alla nostra comunità, con la necessaria e abituale sobrietà.

Fin da ora ringrazio tutti coloro che decideranno di aderire a questa iniziativa, un'impresa non facile quest’anno.

Come cittadini, come esseri umani abbiamo il compito di occuparci di chi da mesi non oltrepassa l'uscio della propria casa ed è costretto a salutare i propri familiari dalla finestra o attraverso uno schermo di un cellulare, di chi è costretto a letto, di chi sta combattendo contro un male ancor più subdolo del COVID, di tante famiglie i cui equilibri sono tati stravolti dalla pandemia.

E tutto questo sarà possibile grazie al sostegno di tutti. Nessuno escluso».

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Brindisi. Denunciate tre persone trovate in possesso di coltelli del genere proibito. I Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Brindisi, a conclusione degli accertamenti, hanno denunciato in stato di libertà, per porto di armi od oggetti atti a offendere:

-   un 31enne e un 47enne, entrambi del luogo, i quali, controllati a bordo di un’autovettura e sottoposti a perquisizione personale e veicolare, sono stati trovati in possesso, rispettivamente, il primo di un coltello della lunghezza complessiva di 12 cm, di cui 6 di lama, occultato nel vano portaoggetti del veicolo, il secondo di un coltello della lunghezza complessiva di 18 cm, di cui 8 di lama, occultato all’interno del marsupio indossato;

-   un 20enne di origine tunisina domiciliato a Brindisi, regolare sul territorio nazionale, controllato a piedi e trovato in possesso di due coltelli, rispettivamente della lunghezza complessiva il primo di 19 cm, di cui 9 di lama, e l’altro di 15 cm, di cui 7 di lama, occultati nel marsupio indossato.

Le armi bianche sono state sottoposte a sequestro.

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Erchie. 33enne di Altamura denunciato per truffa. I Carabinieri della Stazione di Erchie, a conclusione di attività d’indagine scaturita dalla querela presentata da un 33enne del luogo, hanno denunciato in stato di libertà per truffa un 33enne di Altamura (BA). In particolare, l’uomo ha posto in vendita, su un sito commerciale di vendite on line, un rivestimento per camino, percependo dalla vittima la somma di 300,00 euro tramite ricarica carta postepay, senza però spedire la merce.

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Sabato 21 novembre 2020 la Commissione per le pari opportunità, le politiche di genere e i diritti civili del Comune di Mesagne si affaccia al mondo social e si presenta alla cittadinanza con l’apertura della pagina FaceBook istituzionale “Commissione pari opportunità politiche di genere e diritti civili Mesagne”.

L’istituzione di questa pagina ha l’obiettivo, in primis, di creare un rapporto diretto con le persone, mirando poi all’osservazione, alla discussione e alla promozione di politiche di uguaglianza fra i generi e per le pari opportunità culturali, di disabilità, di orientamento sessuale e di etnia. Mettendo il proprio “mi piace” sulla pagina FaceBook, infatti, si potrà seguire tutta l’attività della commissione; rimanere informati sulle iniziative promosse dalla stessa; leggere approfondimenti e notizie sul tema della parità dei diritti in tutte le sue sfumature; accogliere consigli degli esperti da seguire nelle situazioni di difficoltà e conoscere i servizi e i numeri utili da chiamare in caso di necessità.

La commissione costituita nell’agosto del 2020 ed oggi pienamente operativa nelle persone del Presidente Anna Rita Pinto, del vice Presidente Valentina Begaj, della segretaria Cristina De Fazio e degli altri componenti Simonetta Desiate, Santina Giusy Fracchiolla, Angelo Rammazzo, i consiglieri comunali Dino Crusi e Rosanna Saracino, il consulente politico per le pari opportunità Antonio Calabrese e la dipendente comunale Emanuela Micaletto che è componente per il CUG - Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità -, nasce a dicembre del 2019, su iniziativa del consulente politico alle pari opportunità, Dr. Antonio Calabrese, che ha voluto proporre un nuovo regolamento relativo ai compiti e alle attribuzioni della Commissione Pari Opportunità.

L’idea, poi condivisa da tutto il consiglio comunale in sede di approvazione del citato documento, è stata quella di dare alla Commissione una mission più ampia che, oltre ad affrontare le questioni relative alle pari opportunità tra uomo e donna, potesse allargare la sua visione ed operatività alla necessità di prevenire e contrastare ogni forma di discriminazione diretta o indiretta nei confronti delle persone. Il nuovo regolamento, infatti, pone al centro il concetto generale di “persona” ossia l'individuo in quanto tale, titolare di diritti e doveri senza distinzione alcuna di sesso, di lingua, di religione, di etnia, condizione sociale, orientamento sessuale, disabilità e condizione psicofisica. Nuovi obiettivi, dunque, che accendono il faro sulla garanzia dei diritti civili.

Mesagne, fra l’altro, è una fra le poche città in Italia che, insieme a Milano e Padova, ha voluto dotarsi di un organismo istituzionale denominato “Commissione per le pari opportunità, le diversità di genere e i diritti civili”. L’unica, fra le città citate, composta, per la stragrande maggioranza, da componenti esterni, rappresentati a vario titolo, anche stranieri, della società civile. In sintesi i compiti principali attribuiti sono quelli di elaborare proposte di interventi e politiche atte a rimuovere ogni ostacolo di ordine economico, sociale, culturale ed istituzionale, intervenendo sui modelli culturali e sociali che costituiscono discriminazione diretta o indiretta nell’ambito delle politiche di parità fra uomo e donna, politiche di prevenzione e contrasto alla violenza contro le donne, politiche integrate di genere orientamento sessuale, disabilità e commissione psicofisica, origine etica, lingua e religione.

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Cisternino. Servizio straordinario di controllo territorio. Denunciata una persona trovata in possesso di 2 piante e 20 germogli di marijuana e un fucile. A Cisternino, a conclusione di un servizio straordinario di controllo del territorio, i Carabinieri della Compagnia di Fasano, coadiuvati da quelli del Nucleo Cinofili di Modugno (BA), hanno denunciato in stato di libertà un 34enne del luogo, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di arma comune da sparo. In particolare, l’uomo, a seguito di perquisizione personale e domiciliare, è stato trovato in possesso di 2 piante di marijuana dell’altezza di 26 centimetri, 20 germogli di piantine della medesima sostanza e un fucile doppietta calibro 16, privo di matricola poiché antecedente all’anno 1920, non funzionante per il cattivo stato di conservazione, il tutto sottoposto a sequestro. Complessivamente sono stati controllati 31 veicoli, identificate 57 persone, di cui 11 di interesse operativo, eseguite 2 perquisizioni domiciliari e 3 personali.

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San Vito dei Normanni. Controlli sulla corretta tenuta delle armi. Denunciate due persone. I Carabinieri della Compagnia di San Vito dei Normanni, a conclusione dei controlli svolti nel territorio di competenza nei confronti di detentori di armi comuni da sparo, disposto dal Comando Provinciale Carabinieri di Brindisi, hanno denunciato in stato di libertà: -   un 62enne di San Michele Salentino, poiché a seguito di specifico controllo domiciliare, i militari operanti hanno accertato l’omessa comunicazione obbligatoria all’Autorità di P.S. del cambio del luogo di detenzione di un fucile, posto sotto sequestro probatorio; -   un 67enne di Ceglie Messapica, poiché i militari hanno accertato la omessa denuncia all’Autorità e la detenzione illegale di due fucili posti sotto sequestro, intestati al padre deceduto. Complessivamente sono stati controllati 16 soggetti detentori, sequestrate 3 armi e avanzata una proposta di revoca del porto d’armi.

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