Redazione

Ceglie Messapica. Sorpreso mentre cede due dosi di cocaina, arrestato. L’assuntore segnalato all’Autorità Amministrativa. I Carabinieri della Stazione di Ceglie Messapica, a conclusione degli accertamenti, hanno tratto in arresto in flagranza di reato un 24enne del luogo, per detenzione ai fii di spaccio di sostanze stupefacenti. In particolare, a seguito di mirato sevizio per la repressione dello spaccio di stupefacenti, i militari operanti nel corso della nottata, hanno proceduto al controllo del giovane mentre a bordo della sua autovettura cedeva due dosi di cocaina del peso complessivo di 1 grammo a un 31enne di Ostuni. La sostanza stupefacente è stata sequestrata unitamente alla somma di 250,00 euro trovata nella disponibilità del 24enne. Il 31enne è stato segnalato all’Autorità Amministrativa quale assuntore di stupefacenti. Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, dopo le formalità di rito, il 24enne è stato rimesso in libertà.

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COVID: COLDIRETTI PUGLIA, BUCO DA 50MLN EURO PER AGRITURISMI PUGLIESI. Un buco da oltre 50 milioni di euro per gli 876 agriturismi pugliesi stretti fra lo stop nella zone arancione e il crollo del turismo che rischia di compromettere il Natale. E’ quanto emerge da una analisi di Coldiretti Puglia, sulla base dei dati dell’associazione agrituristica Terranostra, sugli effetti dell’ultimo DPCM in riferimento all’emergenza Covid per un settore importante dell’agroalimentare e per il turismo regionale.

“E’ un colpo durissimo che si aggiunge alla perdita di fatturato registrata a partire dall’8 marzo scorso, da quando è partita l’emergenza ed il lungo lockdown. Il boom di presenze di turisti italiani negli agriturismi ad agosto non ha certamente compensato le perdite subite dagli agriturismi in Puglia nel 2020. A fronte dei 4,2 milioni di arrivi di turisti nel 2019 e 1,2 milioni di arrivi dall'estero, è evidente la perdita secca subita nel 2020 dalle masserie della Puglia che hanno praticamente azzerato gli arrivi di turisti stranieri e annullato le prenotazioni di italiani e del turismo di prossimità nei mesi di lockdown e con le nuove restrizioni”, denuncia Filippo De Miccolis Angelini, presidente di Terranostra Puglia.

Rilevante – Coldiretti Puglia – è l’impatto dal punto di vista economico ed occupazionale sul sistema agrituristico regionale con la perdita di quasi 5mila posti di lavoro.  Intanto, è importante aver chiarito che è possibile negli agriturismi offrire pasti ai clienti che vi alloggiano anche nelle zone rosse e arancioni dove la ristorazione è vietata. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare positivamente la faq del Governo che chiarisce i contenuti del DPCM consentendo senza limiti di orario la ristorazione solo all'interno della struttura ricettiva in cui si è alloggiati. A far scegliere l’agriturismo infatti molto spesso – sottolinea la Coldiretti – l’opportunità di conciliare la buona tavola insieme alla possibilità di trascorrere il tempo libero all’aria aperta. Gli agriturismi, spesso situati in zone isolate in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, sono forse – sottolinea Coldiretti Puglia – i luoghi più sicuri perché è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche. In questo contesto – insiste Coldiretti Puglia - è importante la possibilità di beneficiare dell’esonero dal versamento dei contributi previdenziali in agricoltura ma anche la possibilità di ottenere il contributo a fondo perduto con l’impegno di superare tutte le difficoltà ammnistrative.

In Puglia è consentita la sola consegna a domicilio – continua Coldiretti Puglia – nonché fino alle ore 22 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle vicinanze dei locali. Limitazioni permangono però anche sulla parte del territorio nazionale fuori dalle due fasce più critiche dove – evidenzia la Coldiretti – le attività di ristorazione sono consentite solo dalle ore 5,00 alle 18,00 con la possibilità sempre della consegna a domicilio, nonché fino alle ore 22 della ristorazione con asporto. La gran parte delle aziende, che si trovano lontano dai centri urbani, la pausa pranzo – precisa Coldiretti Puglia – non è sufficiente per garantire la copertura dei costi e quindi si preferisce chiudere.

Una situazione di crisi – evidenzia Coldiretti Puglia – che rischia di essere aggravata dalle lentezze della burocrazia per l’arrivo degli aiuti alle aziende. Servono quindi ristori immediati per non far chiudere per sempre attività che rappresentano un modello di turismo sostenibile grazie ai primati nazionali sul piano ambientale ed enogastronomico.

Gli agriturismi – conclude Coldiretti Puglia – spesso situati in zone isolate della campagna in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, sono forse i luoghi dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche.

Tipo di autorizzazione agrituristica

alloggio

ristorazione

degustazione

tutte le voci

Puglia

 

789

638

408

876

Foggia

 

112

107

59

132

Bari

 

133

131

79

164

Taranto

 

82

60

54

84

Brindisi

 

103

82

57

108

Lecce

 

334

231

136

360

Barletta-Andria-Trani

 

25

27

23

28

* Elaborazione Coldiretti Puglia su dati Istat

 

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All’indomani delle diverse restrizioni per il Covid-19 che hanno interessato anche la città di Mesagne e alla luce di alcuni comportamenti di scetticismo il sindaco, Toni Matarrelli, è intervenuto con una lettera aperta alla città con la quale ha chiesto ai suoi concittadini di rispettare tutte le norme anti contagio. “Il momento che stiamo vivendo, fino a pochi mesi fa, sarebbe stato inimmaginabile. Da marzo ad oggi il nostro Paese, l’Europa, il mondo subiscono le conseguenze drammatiche di una pandemia che nelle ultime settimane è tornata a farci assistere ad una crescita esponenziale di contagi”, ha scritto il primo cittadino -. Anche in Puglia la curva dei contagi preoccupa e ci identifica come realtà “arancione”. Sono stati elaborati dati negativi che inducono in grave pensiero per la tenuta del sistema sanitario, per la pressione alla quale il personale impegnato nei presidi di salute è sottoposto”. Matarrelli si è quindi chiesto se “la terapia intensiva potrà bastare per tutti coloro che ne avranno bisogno? Se i posti letto serviranno a scongiurare il rischio di dover far compiere scelte inumane a coloro che potrebbero essere chiamati a farle? Questo è il vero tormento”.

Il sindaco ha cercato di far comprendere ai mesagnesi i reali pericoli che ogni giorno si corrono. “Sono tanti e legittimi i timori di tutti noi, a partire dall’innaturale idea che i ragazzi possano non andare a scuola, perché quell’idea di “andare” implica non solo la semplice attività di istruirsi, quella che istituzioni, famiglie e studenti si sforzano di garantire con tutti gli strumenti a disposizione”, ha continuato Matarrelli -. La possibilità negata, nostro malgrado, a queste giovani personalità in crescita è nella mancata condivisione di occasioni di formazione e crescita che solo il contatto in presenza, con educatori e coetanei, può offrire”. Oggi tutti hanno la consapevolezza che la situazione rispetto al precedente lockdown totale è cambiata: tanta energia e speranza di uscirne sono state investite con la consapevolezza che si stava combattendo un nemico comune. “Ma un’economia già provata fa maggiore fatica a sopportare limitazioni che tornano per arginare un’insidia che purtroppo non è vinta”, ha proseguito il sindaco -.  Mesagne ha combattuto con grande dignità e coraggio un pericolo che ci ha visti uniti e solidali. L’estate ci ha confortato sulle possibili prospettive, rimandando ai mesi più freddi la possibile, maggiore diffusione del virus. Che, lo sapevamo, non era debellato. Nel frattempo abbiamo compiuto la scelta più naturale, abbiamo continuato a vivere. Purtroppo è indispensabile che si torni a fare i conti con un pericolo dal quale non siamo al riparo, confidando che dinanzi al prevedibile disagio sociale ed economico, alla crisi occupazionale, si faccia fronte con interventi straordinari di adeguato sostegno”. Infine, Matarrelli ha invitato i suoi concittadini a non demordere. “Se è comprensibile la rabbia e la stanchezza – ha detto – questi sentimenti devono tuttavia lasciare il passo alla consapevolezza che ogni sacrificio richiesto ha un fine incomparabile con qualunque altro obiettivo: la tutela della nostra salute, quella delle persone che amiamo, dei nostri concittadini, la sicurezza dell’Italia”.

 

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“Da drive-in a pied-in”, non è un titolo di un film ma quanto realmente accaduto ieri mattina a Mesagne, dove la postazione dei test anti Covid collocata dall’Asl in via Eschilo, nel piazzale antistante il liceo scientifico, ha visto una lunga fila di extra comunitari in attesa di sottoporsi al tampone. Tutti, però, rigorosamente a piedi. Gente che, potenzialmente, potrebbe essere contagiata e, per tale motivo, potrebbe allargare il contagio. La circostanza è stata immediatamente notata dai residenti che hanno allertato il sindaco Toni Matarrelli il quale si è recato sul posto e ha reso edotti i responsabili dell’Asl che hanno sospeso le procedure rimandando a casa gli ospiti dello Sprar. Il governo ha disposto l’insediamento dei drive-in per effettuare il test molecolare, gratuito e in convenzione con il Servizio sanitario nazionale, restando, però, all’interno dell’auto. Proprio per evitare potenziali contagi. Per accedere è necessario essere in possesso della prenotazione, della tessera sanitaria e della ricetta emessa da un medico di medicina generale, pediatra di libera scelta o medico specialista.

Si differenziano dai walk-through dove i test possono essere effettuati sottoponendosi a piedi, in strutture disposte diversamente. Purtroppo i residenti si sono accorti subito che le procedure cui si stavano sottoponendo gli extracomunitari erano tutt’altro che effettuate in sicurezza. Come mostra l’immagine scattata dagli stessi, infatti, si vede la gente accovacciata per terra, a gruppetti, senza mantenere nessuna distanza di sicurezza. “Possibile che i responsabili dell’Asl non si rendano conto di questo assembramento che è pericoloso per loro e per la nostra comunità”, hanno sbottato i residenti della zona. Appena il sindaco, massima autorità sanitaria locale, ha visto la foto si è recato nei pressi del drive-in constatando di persona i fatti lamentati. A quel punto ha preso il telefono e ha telefonato ai responsabili dell’Asl chiedendo l’immediata sospensione delle procedure di tamponamento molecolare. “È strano che siano state bypassate le norme anti-contagio che spiegano come al drive-in si va in auto – ha dichiarato il sindaco – questo perché si sottopongono al tampone persone potenzialmente contagiate. Questo modus operandi è una anomalia, pertanto ho contattato immediatamente il direttore del dipartimento di prevenzione che si è reso conto di questa anomalia ed ha interrotto, immediatamente, le operazioni del tampone. Giacché si trattava di persone che vivono in diverse comunità ed avevano bisogno di questo tampone preventivo, la squadra di sanitari dell’Asl si è, subito dopo, recata a domicilio per effettuare i tamponi”.

Da stamattina nel piazzale del liceo sono riprese le operazioni di drive-in rigorosamente in auto. 

 

 

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A pochi giorni dal decimo anniversario della tragica scomparsa del giovane francavillese Francesco Ligorio, arriva il riconoscimento ufficiale di “vittima della criminalità organizzata” da parte del Ministero dell’Interno, così come previsto dalla legge 302/90.

Era l’11 novembre 2010. Il giovanissimo Francesco Ligorio, appena diciottenne, stava percorrendo la strada statale 7 seduto al fianco del suo datore di lavoro. Sembrava una giornata come tante. All’improvviso il Fiat Iveco su cui viaggiavano i due uomini veniva bloccato da un commando di banditi nei pressi dell’uscita Francavilla est. Non si trattava di una rapina, ma di una esecuzione. La vittima predestinata era il conducente del veicolo. I colpi di Kalashnikov esplosi, però, colpirono per sbaglio il giovane Francesco che morì sul colpo.

Pochi anni dopo l’omicidio, precisamente nel 2013, l’Associazione Libera inseriva Francesco Ligorio tra le vittime innocenti di mafia e si impegnava a sostenere, insieme all’Associazione “Impegno e Partecipazione”, mamma Mariangela nella sua battaglia per fare luce sull’agguato che ha visto spezzarsi la giovane vita di suo figlio.

Lo scorso 24 settembre si è concluso l’iter con cui il Ministero dell’Interno ha riconosciuto Francesco Ligorio quale “vittima della criminalità organizzata” e ha attivato tutte le misure risarcitorie previste dalla legge.

Ogni anno l’11 novembre si svolge una “Giornata della Memoria” per ricordare Francesco Ligorio. La manifestazione, organizzata dall’Associazione “Impegno e partecipazione” con il patrocinio del Comune di Francavilla Fontana, quest’anno si limiterà alla sola funzione religiosa a causa dell’emergenza sanitaria.

 

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UNICEF Italia in lutto per la scomparsa del Presidente dell’UNICEF Italia Francesco Samengo a causa del COVID-19.  Con profonda tristezza l’UNICEF Italia saluta l’amato Presidente Francesco Samengo che si è spento ieri sera a Roma dopo una dura battaglia contro il virus COVID-19.

È stato per tutti una guida sicura, un esempio di abnegazione e instancabile costanza, uno sprone a dare sempre il meglio di noi nel perseguire la causa dei diritti dei bambini in Italia e nel mondo.

Francesco Samengo, Presidente dell’UNICEF Italia dal 2018, negli ultimi giorni aveva contratto il virus COVID-19 ed era ricoverato presso l’ospedale Spallanzani a Roma.

In prima linea nella difesa dei diritti dei bambini e dei giovani in Italia e nel mondo, Francesco Samengo si è sempre distinto per l’enorme sensibilità e la ferma convinzione che realizzare un mondo migliore significhi innanzitutto prendersi cura dei più vulnerabili e indifesi, in particolare i bambini, senza lasciare indietro nessuno. Nei due anni del suo incarico ha guidato l’organizzazione con grande impegno, passione e un’incessante dedizione.

La Vice Presidente Carmela Pace, il Consiglio Direttivo, il Direttore Generale Paolo Rozera, i Presidenti Regionali e Provinciali, i volontari UNICEF e tutto lo staff si stringono con dolore e con affetto alla sua famiglia, fiduciosi che nella forza del suo esempio troverà il conforto per affrontare questa grande perdita.

 

Presidente dell’UNICEF Italia dal 2018, Samengo è stato volontario UNICEF per oltre venti anni, poi componente del Consiglio Direttivo e dal 2001 Presidente del Comitato Regionale della Calabria per l’UNICEF. Nato a Cassano Jonio (CS), viveva da molti anni a Roma. Laureato in Economia e Commercio, iscritto all’Albo dei Dottori Commercialisti e dei Revisori Contabili, ha ricoperto importanti ruoli manageriali ed apicali in numerose aziende pubbliche.

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Torre Santa Susanna, il Consigliere Presta (M5S) scrive a Emiliano: “Scuola dell’infanzia abbandonata a se stessa”. Il pentastellato: “La Regione sta dimostrando scarso senso di responsabilità per una fondamentale fascia d’età, lasciata completamente allo sbando assieme a famiglie e docenti”. “Nonostante il Presidente Emiliano abbia profuso il massimo impegno nelle ultime settimane per aggiungere caos al caos tramite le sue ordinanze, non posso che registrare il totale disinteressamento nei confronti del mondo della scuola dell’Infanzia, totalmente abbandonato a se stesso”. Lo afferma il Docente e Consigliere Comunale del MoVimento 5 Stelle di Torre Santa Susanna, Gabriele Presta, che ha scritto una lettera indirizzata al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, sollecitandone l’intervento.

“Sfugge il motivo – continua - per cui Emiliano ignori questo mondo, che accoglie fra le sue braccia una tanto delicata quanto fondamentale fascia d’età. Un atteggiamento dal sapore quasi discriminatorio, anche nei confronti dello stesso personale scolastico. Infatti, nonostante la scuola materna non sia obbligatoria, resta deprecabile la scarsa responsabilità sul tema da parte delle istituzioni regionali, visto che il personale docente ha comunque gli stessi requisiti, doveri, e quindi diritti di tutti gli altri. Anche le famiglie hanno tutto il diritto di ricevere precise indicazioni sul da farsi, e non vaghe e caotiche come quelle emanate finora.

Il mondo della scuola dell’Infanzia non può continuare ad essere ancora inesorabilmente ignorato” conclude il Consigliere.

 

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Il Perrino di Brindisi è al centro della rete territoriale e a breve sarà operativo anche l’ospedale di Ostuni che potrà far fronte al crescente numero di ricoveri. Per i pazienti Covid sono disponibili al Perrino 107 posti letto: 33 di Medicina interna, 28 nel reparto di Pneumologia (di cui 8 di terapia intensiva respiratoria), 20 in quello di Malattie infettive e 26 nel nuovo modulo di Rianimazione all'esterno del Perrino.

In caso di necessità a Ostuni sono pronti 73 posti letto: 26 in Medicina interna, 19 in Pneumologia, 18 in Chirurgia generale, 10 in Ortopedia. A questi, entro il 30 novembre, potrebbero essere aggiunti altri 10 posti letto in Ortopedia, sempre nell’ospedale di Ostuni, e 40 posti di lungodegenza nel Pta di San Pietro Vernotico. Per il post Covid sono disponibili 16 posti nel Pta di Mesagne e 12 in quello di Ceglie Messapica.

Al momento sono ricoverati al Perrino 17 pazienti in Malattie infettive, 18 in Pneumologia, 16 in Medicina interna, 9 in Rianimazione, 8 nel post Covid di Mesagne.

Saranno attive in settimana altre cinque Usca per la gestione domiciliare dei pazienti Covid, che si aggiungeranno a quella già operativa. Per quanto riguarda i test l'obiettivo è di processare oltre 1000 tamponi al giorno, grazie a nuovi macchinari in arrivo. Per l'esecuzione dei tamponi, sono operativi due drive in a Brindisi (Perrino e PalaPentassuglia), uno a Fasano, Francavilla Fontana, Mesagne e Ostuni.

 

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Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi lunedì 9 novembre 2020 in Puglia, sono stati registrati 4.103 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 730 casi positivi: 276 in provincia di Bari, 62 in provincia di Brindisi, 81 nella provincia BAT, 155 in provincia di Foggia, 98  in provincia di Lecce, 54 in provincia di Taranto, 4 casi di residenti fuori regione. 

Sono stati registrati 7 decessi in provincia di Bari

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 605.356 test.

7.774 sono i pazienti guariti.

17.813 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 28.431, così suddivisi:

10.382 nella Provincia di Bari;

2.939 nella Provincia di Bat;

1.905  nella Provincia di Brindisi;

6.388 nella Provincia di Foggia;

1.953 nella Provincia di Lecce;

2.679 nella Provincia di Taranto;

185 attribuiti a residenti fuori regione.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

 

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“Come programmato, continua il progressivo adeguamento della rete ospedaliera Covid della Puglia che ha portato il numero totale dei posti letto dedicati ai pazienti Covid a 3062. Nella rete sono attualmente coinvolte 28 strutture ospedaliere pubbliche e 6 strutture private accreditate. L’adeguamento della rete è stato definito alla luce di uno scenario che prevede un fabbisogno di 2600 ricoveri, così come delineato dall’Area epidemiologica dell’Aress”. Lo dichiara il direttore del Dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro.

L’Area epidemiologia e care intelligence dell’Aress, sulla base della rapida evoluzione della pandemia qualora il trend di crescita rimanga costante, ha individuato lo scenario di fabbisogno di posti letto necessari fino al 30 novembre 2020, che è pari a 2600 ricoverati.

Il Dipartimento Promozione della Salute, in relazione allo scenario sopra descritto, ha definito con le Direzioni strategiche delle Asl una rete ospedaliera prevalentemente pubblica, chiedendo anche il coinvolgimento delle strutture private accreditate che ne hanno dichiarato la disponibilità.

In totale la rete si compone, al 30/11/2020, di 3062 posti letto, di cui 2338 nelle strutture pubbliche (2014 per acuti e 324 di post acuzie) e 724 nelle strutture private accreditate (649 per acuti e 75 per post acuti), tutti interamente dedicati al trattamento dei pazienti Covid.

I posti letto per “acuti” riguardano i reparti di terapia intensiva, malattie infettive, pneumologia e area medica; i posti letto per “post acuti” invece riguardano la lungodegenza sino alla dimissione del paziente.

In particolare, i posti letto di terapia intensiva Covid sono 263, di cui 219 della rete pubblica e 44 del privato accreditato. Una quota rilevante dei posti letto di area medica sono attrezzati per la terapia semi intensiva.

“Il piano dei posti letto - spiega il direttore Montanaro – viene monitorato costantemente e adeguato alle esigenze assistenziali determinate dall’andamento epidemiologico della pandemia. Sono comunque già in corso le attività per reperire ulteriori posti letto nel caso di aggravamento delle previsioni”.

RETE COVID – STRUTTURE SANITARIE PUBBLICHE

PROVINCIA DI BARI

AOU Consorziale Policlinico - Bari

Ospedale Giovanni XXIII

Ospedale di Altamura

Ospedale San Paolo

Ospedale Di Venere

Ospedale di Putignano

PPA di Triggiano

PPA Terlizzi

PROVINCIA DI FOGGIA

AOU Ospedali Riuniti - Foggia

Ospedale di Cerignola

Ospedale di San Severo

Torre Maggiore

PROVINCIA DI BRINDISI

Ospedale Antonio Perrino - Brindisi

Ospedale di Ostuni

PTA Ceglie Messica

PTA Mesagne

PTA San Pietro Vernotico

PROVINCIA DI TARANTO

Ospedale SS Annunziata - Taranto/Ospedale Moscati

Ospedale di Manduria

Ospedale di Castellaneta

Ospedale di Martina Franca

PPA Grottaglie

PTA di Mottola

Ospedale di Comunità di Massafra

PROVINCIA DI LECCE

Ospedale Vito Fazzi - Lecce

Ospedale "Caterina Novella" di Galatina

Ospedale di San Cesario

PROVINCIA BAT

Ospedale Vittorio Emanuele II - Bisceglie,

Ospedale di Barletta

PPA Canosa

RETE COVID- STRUTTURE PRIVATE ACCREDITATE

Gruppo Villa Maria – Casa di Cura Medicol;

Città di Bari Hospital – Casa di Cura Mater Dei

Gruppo Universo Salute

Casa di Cura Monte Imperatore

Ente Ecclesiastico “Miulli”

IRCCS “Casa Sollievo della Sofferenza”

Prof. Brodetti – Casa di Cura San Michele.

 

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