Redazione

Prosegue l’iniziativa di Confesercenti della Provincia di Brindisi finalizzata alla promozione del marchio “Attività Storiche e di Tradizione della Puglia” e all’approfondimento della L.R. 30/2021 con cui è stato istituito l’Elenco Regionale delle Attività Storiche della Regione Puglia.

Sabato 13 luglio, con inizio alle ore 10.30, presso l’aula consiliare del Comune di Mesagne, è prevista un’altra tappa del tour degli incontri dell’approfondimento per informare direttamente commercianti ed esercenti di Mesagne sui contenuti della Legge Regionale n. 30/2021, con cui la Regione Puglia ha iniziato un percorso di identificazione e valorizzazione delle Attività Storiche e di Tradizione Pugliesi, avvalendosi del supporto delle associazioni di categoria, delle amministrazioni comunali e delle Camere di Commercio.
Interverranno il Presidente Provinciale di Confesercenti, Michele Piccirillo, il Sindaco di Mesagne Toni Matarrelli, l’Assessore alle attività produttive, Omar Ture, e la referente per il CAT, Stefania Semeraro. Il Centro di Assistenza Tecnica di Confesercenti ha infatti il compito di offrire supporto gratuito agli operatori interessati e ai possessori dei requisiti richiesti, per l’inoltro delle istanze di riconoscimento all’Ente regionale.
Per diventare ATTIVITÁ STORICA, il requisito minimo richiesto consiste nell’aver almeno 30 anni di attività senza interruzione di continuità dell’insegna, che è il simbolo della riconoscibilità verso la clientela. Ottenere il riconoscimento è un’opportunità che la Confesercenti Provinciale di Brindisi continua a divulgare nei vari comuni del territorio nella ferma convinzione che valorizzare gli aspetti storici e tradizionali delle attività di vicinato, costituisca un passo fondamentale per la loro tutela.
Le Attività Storiche sono fondamentali per la crescita del centro urbano e delle città in generale. In particolare, è importante in questa occasione per la città di Mesagne, realtà già pronta a recepire questo tipo di opportunità di crescita ulteriore per il già evidente sviluppo socio-economico. Poter tramandare idee, comportamenti e progetti per Confesercenti significa favorire lo sviluppo sereno del nostro territorio e credere fortemente nella passione per il proprio lavoro svolto in questi decenni. In effetti, in un periodo in cui proliferano sempre più i canali di vendita, ponendo il commercio tradizionale di fronte ad un indispensabile rinnovamento, la valorizzazione degli esercizi storici, rappresenta certamente un valore aggiunto nel settore del commercio al dettaglio. L’Elenco delle Attività Storiche e di Tradizione della Puglia ha l’intento di favorire la conoscibilità delle eccellenze commerciali, produttive e ristorative storicamente presenti sul territorio, nonché tutelare e valorizzare le attività storiche pugliesi. La Confesercenti di Brindisi, pertanto, continua con grande impegno l’operazione di promozione della Legge Regionale che riconosce i Negozi, le Botteghe artigiane e i Locali di somministrazione storici di Puglia attraverso lo sportello dedicato sempre attivo.
L'elenco istituito è in fase di continuo aggiornamento ed è sempre possibile presentare la domanda di riconoscimento rivolgendosi presso la sede della Confesercenti di Brindisi, che attraverso il proprio CAT, offre un servizio di informazione e supporto alle attività che vorranno presentare domanda.
Per informazioni contattare il Centro Assistenza Tecnica – Confesercenti di Brindisi al n. 0831 523190 o scrivere a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

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L’azzeramento della giunta ufficializzato dal Sindaco – pur se ampiamente previsto ed atteso - rappresenta sicuramente un sollievo per l’Amministrazione, per gli Uffici e per la città intera, da settimane paralizzati da un teatrino ormai divenuto intollerabile.
D’altro canto non si può non evidenziare – a distanza di appena un anno dall’insediamento dell’Amministrazione – il totale fallimento di un progetto la cui inadeguatezza appariva in tutta la sua evidenza sin dai primi mesi di mandato.
Come sostenuto e ribadito da ATTIVA BRINDISI in più occasioni, la complessa gestione delle criticità oramai radicate nella nostra città esige per l’esecutivo scelte tecniche di alto profilo e di riconosciuta competenza e non possono più sottostare ad una visione oramai usurata della politica, secondo cui la maggiore o minore qualifica a ricoprire ruoli apicali è legata al maggiore o minore consenso elettorale riscontrato dai singoli. Rimanere schiavi di queste dinamiche significa condannare Brindisi a sprofondare sempre più in una crisi che già ad oggi ha assunto una portata inquietante.
Attendiamo di conoscere – si spera in tempi meno biblici di quelli che hanno portato all’azzeramento – la nuova composizione dell’esecutivo, con la speranza che si possa finalmente smuovere quest’aria ferma ormai da troppi giorni e tornare a fare ciò per cui siamo stati eletti.
Inutile ricordare che la nuova Giunta sarà attesa dalla gestione dell’emergenza BMS, che l’inspiegabile inerzia amministrativa ha ormai condotto ad un livello difficilmente reversibile: siamo a distanza di pochi mesi dalla “deadline” del 31.12.2024 con un piano industriale attualmente al vaglio del Collegio dei Revisori. Un piano industriale la cui ultima versione sottoposta ai Capigruppo risale a fine maggio 2024, ma che oggi – a distanza di quasi un mese e mezzo – necessiterebbe inevitabilmente di una ulteriore revisione e di un aggiornamento quanto meno dei calcoli previsionali relativi all’anno in corso. Sul punto – a fronte del frastuono mediatico che la crisi politica ha generato – incredibilmente tutto tace.
Consigliere Comunale
ATTIVA BRINDISI
Diego Rachiero

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Fondi non spesi in tesoreria: urgente ripensare la gestione delle risorse INAIL per garantire maggiore sicurezza e prevenzione sul lavoro

“La gestione finanziaria dell’Inail solleva numerosi interrogativi: la Corte dei Conti ha recentemente criticato l’utilizzo dell’Inail come “bancomat di Stato”, evidenziando che l’avanzo annuale dell’Istituto, spesso superiore al miliardo di euro, non è compatibile con il continuo aumento degli infortuni sul lavoro, cresciuti del 2-3% nei primi cinque mesi dell’anno”. Parte da questa considerazione il segretario generale di Confil, Confederazione Italiana Lavoratori, Luigi Minoia nel commentare il bilancio consolidato 2023 dell’Inail che registra un avanzo storico di 3,1 miliardi di euro. “Questo dato, approvato venerdì dal Consiglio di amministrazione dell’Istituto, rappresenta . afferma in una nota Minoia – il più alto mai raggiunto. Contestualmente, i fondi Inail accumulati nel conto di Tesoreria dello Stato superano i 41 miliardi di euro, in parte investiti in titoli di Stato”. Di qui la proposta della Confil che “ritiene necessario e urgente utilizzare questi fondi per migliorare le condizioni di lavoro e la sicurezza, attraverso l’assunzione di ispettori e l’investimento in programmi di prevenzione e formazione. Attualmente – prosegue il segretario generale Confi – l’Inail è sotto organico di 1.900 unità e dispone di soli 190 ispettori contro un fabbisogno di 300. Nonostante la crescita dell’economia e dell’occupazione, che ha aumentato le entrate dell’Istituto, gli indennizzi e le rendite si sono ridotti a causa di tetti e franchigie poco generosi. Gli incentivi a fondo perduto alle imprese per il miglioramento delle condizioni di sicurezza sul lavoro sono insufficienti. L’Inail deve investire di più in formazione e infrastrutture sociali, ma mancano progetti concreti, di conseguenza – sostiene Minoia – gran parte del denaro finisce nelle casse del ministero dell’Economia. Recentemente il plafond per l’acquisto di titoli di Stato è stato raddoppiato da uno a due miliardi di euro, mentre le condizioni di lavoro continuano a peggiorare, con un numero crescente di incidenti e malattie professionali. Questa situazione – conclude il segretario generale Confi - è assurda e insostenibile.”

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Martina Giovannini, tra le protagoniste più talentuose dell’edizione 2023 della trasmissione “Amici”, sarà ospite domenica 14 luglio dalle ore 18:30 al centro commerciale AppiAnticA di Mesagne per una tappa di presentazione del suo EP “Al centro del panorama”. Accanto ai dj di Radio Ciccio Riccio, la ventiquattrenne di origini italo-brasiliane si esibirà in un minilive in cui farà ascoltare al pubblico le canzoni del suo primo EP “Al centro del panorama”, seguirà il firmacopie.

Martina, dottoressa in Biotecnologie che coltiva sin da bambina la passione per il canto, nel 2021 ha trionfato nella categoria “Interpreti e Artist of the Year” al Tour Music Fest. "Al centro del panorama", disponibile dallo scorso venerdì 28 giugno, è il suo primo progetto discografico, una produzione grazie alla quale è possibile apprezzare la straordinaria estensione vocale di un’artista dall’anima soul con una preparazione tecnica che le consente di spaziare con estrema naturalezza tra generi musicali diversi.

Con i sei brani dell'EPtra inediti, canzoni ascoltate durante il celebre talent show e la cover di Alessandra Amoroso “È vero che vuoi restare”, Martina stupisce anche per la sua capacità di interpretazione.

In città la movida è già iniziata. Venerdì e sabato nel centro storico tutto era sold out e le attività di somministrazione di alimenti e bevande hanno lavorato a pieno regime. In giro per la città c’era anche il sindaco, Toni Matarrelli, per controllare che il tutto si svolgesse regolarmente. “Nel 2024 abbiamo riproposto la stessa ordinanza dell'anno scorso - ha esordito Matarrelli - i cui contenuti sono ispirati a un confronto che ho avuto con il perfetto e le forze dell’ordine. Confronti che ci permettono di poter dare alla movida un’opportunità in più per andare oltre gli orari previsti, stando ben attenti a tutelare anche i residenti che hanno il diritto sacrosanto a poter riposare, in maniera adeguata, nelle ore notturne. Pertanto ci stiamo sforzando a soddisfare tutte le esigenze”.

Determinante sarà la sicurezza della città. “Verissimo. Mesagne è una città che questa estate sarà molto frequentata con eventi importanti – ha proseguito il sindaco -. Ecco perché ci stiamo impegnando a garantire un attento controllo del territorio coordinandoci oltre che con le forze dell’ordine e i vigili urbani anche con le associazioni di volontariato, come quelle della polizia di stato e del ser, che ci aiuteranno a vigilare su tutta la città. Le attività di intrattenimento saranno sparse sull’intero territorio cittadino per cui va bene la movida, ma senza ledere i diritti altrui”. Da parte loro le forze dell’ordine territoriali hanno assicurato il massimo impegno. “Certo – hanno sottolineato nell’incontro – è importante che anche il tessuto produttivo mesagnese collabori con noi. Abbiamo ribadito l’importanza del rispetto delle regole da parte di tutti. Solo così si potrà continuare ad avere una città sicura”.

Anche i commercianti sono pronti a fare la loro parte. “Con il sindaco e le forze dell’ordine abbiamo concordato il rispetto che bisogna avere nei confronti dei residenti del centro storico – ha detto Fabrizio Dipietrangelo, presidente dell’Associazione Ristoratori riuniti - quindi piena collaborazione nel far rispettare i volumi e gli orari delle serate musicali. Ma c’è un problema che l’Amministrazione deve risolverci: i rifiuti. Nel periodo estivo il target dei rifiuti aumenta paurosamente e sarebbe opportuno che per alcuni tipi di raccolta, tra cui la plastica e l’indifferenziata che avviene una volta la settimana, il ritiro fosse raddoppiato considerando che non abbiamo la possibilità di poter stoccare i rifiuti. Inoltre, sarebbe auspicabile che durante l’estate il lavaggio dei cassonetti fosse eseguito quotidianamente. Oltre che dell’Amministrazione comunale è anche nostro interesse avere una città pulita e sicura. Noi faremo certamente la nostra parte”. Tuttavia, in questi giorni i residenti hanno già denunciato alcuni gap delle ordinanze già emesse. Come quella relativa ai parcheggi che non permette loro il posteggio in alcune aree dele centro storico dalle ore 20 in poi. Disagi che andrebbero risolti.

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Lettera aperta alla cortese attenzione

Del Sindaco di Latiano Avv. Cosimo Maiorano

Del Presidente del Consiglio Comunale Dott. Gabriele Argentieri

Dell’Assessora alle Politiche Sociali Dott.ssa Luana Monaco

Dell’Assessora alle Pari Opportunità Dott.ssa Monica Albano

Della Giunta e del Consiglio Comunale

Oggetto: Appello alle Istituzioni per una ferma presa di posizione nei confronti della violenza maschile contro le donne

Gentilissimə,

all’interno della comunità latianese, si è costituito il Collettivo Donne Contro la Violenza in collaborazione con l’Associazione Io Donna di Brindisi che gestisce l’omonimo centro antiviolenza. 

Ci rivolgiamo a voi con profonda preoccupazione e determinazione in merito alla grave aggressione di cui è stata vittima una giovane donna latianese da parte del partner, alla presenza del figlio minore. Un tentato femminicidio evitato per poco.

Una donna, una sopravvissuta, che sta già affrontando le conseguenze sul piano fisico e psicologico del grave trauma vissuto e che, a causa di ciò, potrebbe ritrovarsi impossibilitata a provvedere alle necessità economiche della propria famiglia. La nostra concittadina e suo figlio non devono essere lasciatə solə ad affrontare questa grave e delicata situazione del “dopo la violenza”.

Riteniamo che le istituzioni locali e la componente sensibile e solidale della nostra comunità si debbano attivare per assicurare il sostegno necessario sul piano dell’assistenza sanitaria, legale, economica e lavorativa.

Siamo ben consapevoli che la donna che subisce violenza diviene oggetto di giudizi e commenti che acuiscono le ferite e il danno subito, con il conseguente risultato di attenuare la responsabilità di chi agisce la violenza, normalizzandola come male inevitabile. Questa dinamica sta accadendo anche a Latiano e vogliamo che alla nostra concittadina sia risparmiato questo stigma.

L’urgenza di istituire il Collettivo Donne Contro la Violenza e interloquire con le Istituzioni nasce dal silenzio che è calato sull’accaduto rispetto al quale, invece, sono necessarie forme pubbliche di discussione e confronto volte a promuovere una cultura di rispetto, uguaglianza e per l’affermazione dei diritti di cittadinanza delle donne, primo tra tutti il diritto di vivere libere dalla violenza.

Come cittadine impegnate, chiediamo che l’Amministrazione Comunale si faccia urgentemente promotrice di una manifestazione pubblica che culmini in un dibattito aperto, con l’obiettivo di superare la barriera del silenzio che denota la persistenza di un modello culturale complice e a tratti omertoso.

Su un orizzonte temporale più ampio, chiediamo altresì con forza che l’Amministrazione:

  • Condanni pubblicamente ogni forma di violenza di genere attraverso campagne di informazione e sensibilizzazione mirate;
  • Promuova - anche in collaborazione con altri enti e/o associazioni - iniziative educative nelle scuole e nella comunità locale per informare e sensibilizzare giovanə e adultə sui temi della violenza maschile sulle donne;
  • Informi sull’esistenza di servizi di assistenza psicologica, economica, legale e sanitaria adeguati e facilmente accessibili;
  • Collabori con le associazioni locali che operano nel settore, per creare una rete di supporto efficace e capillare;
  • Istituisca un osservatorio comunale sulla violenza di genere con il compito di monitorare il fenomeno e proporre interventi mirati.

Crediamo fermamente che per agire contro la violenza siano necessarie azioni continue di educazione e prevenzione, supporto alle vittime e alle loro famiglie e sensibilizzazione di tutta la comunità su tali tematiche.

Siamo fortemente convinte che, solo attraverso un impegno comune e una collaborazione stretta tra cittadinə e istituzioni, si possa sradicare la violenza di genere dalla nostra comunità e dalla società.

A tale scopo, chiediamo al Sindaco, alle Assessore in indirizzo e al Presidente del Consiglio Comunale un incontro per concordare la convocazione di una manifestazione pubblica e dire un chiaro NO ALLA VIOLENZA MASCHILE SULLE DONNE E DI GENERE e con essa dare avvio a un vero e proprio programma di azione.

Vi ringraziamo anticipatamente per la Vostra cortese attenzione e confidiamo in un pronto riscontro.

 Cordialmente.

Collettivo Donne Contro la Violenza

Il 5 luglio 2024, il contrammiraglio Valentino Rinaldi ha ceduto il comando della Forza Anfibia al contrammiraglio Stefano Costantino con una cerimonia svolta presso la piazza d’armi del Castello Svevo di Brindisi, alla presenza del Comandante in Capo della Squadra Navale, ammiraglio di squadra Aurelio De Carolis. Nel sentito intervento di commiato l’ammiraglio Rinaldi ha ripercorso il suo intenso periodo di Comando, evidenziando tra le varie tappe, “l’innovativa proposta di functional review, la riorganizzazione interna della Brigata Marina San Marco e dei Comandi dipendenti, propedeutica ad affrontare le sfide future e necessaria per poter impiegare efficacemente i nuovi mezzi di ormai prossima acquisizione”. In tal senso, ha rimarcato “il processo di ammodernamento del parco mezzi, che vedrà nei prossimi anni l’acquisizione di nuovi battelli d’assalto anfibio denominati riding crafts, la cui procedura di acquisizione è già in corso, così come il programma del veicolo blindato anfibio (VBA), che garantirà la funzione di trasporto truppe, combattimento, comando e controllo e contrasto contro la minaccia di droni”. L’ammiraglio Costantino, “onorato di assumere il comando della forza anfibia”, ha sottolineato come sia “pronto a capitalizzare appieno e al meglio quanto avviato e consolidato da chi mi ha preceduto in questo comando nell’ultimo decennio, determinato a dare continuità all’opera di valorizzazione della componente anfibia dello strumento marittimo nazionale”. Durante il suo intervento, spaziando nel complesso scenario geo-politico mondiale, l’ammiraglio De Carolis ha quindi evidenziato come la “Brigata Marina San Marco si è adoperata per definire un modello strutturato di cooperazione securitaria con i nostri Partner internazionali, in modo da assicurare la possibilità di essere presenti e di riferimento in aree di interesse primario nel Mediterraneo Allargato”. A tale riguardo, oltre al rafforzamento dell’iniziativa ultraventennale con la Spagna nella cosiddetta SIAF/SILF (Spanish-Italian Amphibious Force / Spanish-Italian Landing Force) e alla promozione di una collaborazione bilaterale con i Royal Marines britannici e con il Corpo dei Marines statunitensi, “la Brigata - attraverso specifiche cooperazioni rispettivamente con i Paesi Scandinavi e con la Romania - si è addestrata in ambienti geografici non usuali e sfidanti dal punto di vista delle procedure e degli equipaggiamenti, quali l’ambiente artico e quello fluviale”.

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CALDO: COLDIRETTI PUGLIA, AUMENTA CONSUMO PESCE +15%; AFFIDATO A PERSCATORI RUOLO ‘SALVA MARE’

Ma cresce import dall’estero con un’accelerazione nella media del triennio 2023-2025 pari al +7,7%

Con il caldo e l’afa esplosi sin da giugno, per difendersi dalle temperature bollenti cambia l’alimentazione dei pugliesi che ricercano piatti light con l’aumento del 15% del consumo di pesce a casa e al ristorante, ma crescono anche le importazioni dall’estero di prodotto ittici con un’accelerazione nella media del triennio 2023-2025 pari al +7,7%. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, nel ricordare che ai pescatori è stato affidato il ruolo di tutela dell’habitat marino inserito nella cosiddetta legge “Salva mare” sulla quale è ora importante accelerare sui decreti attuativi per dare piena applicazione alla norma, a partire dalla diffusione di isole ecologiche in tutti i porti italiani.

Una volta svuotate le reti, i pescatori – spiega Coldiretti - possono così dividere il pescato dal materiale plastico eventualmente trovato che viene prima stoccato a bordo e poi consegnato nei porti al loro ritorno. Negli ultimi tempi sono nati in questa ottica anche diversi progetti con il coinvolgimento di associazioni.

Il settore della pesca e dell’acquacoltura in Puglia – dice Coldiretti Puglia – vale 225milioni di euro, secondo i dati CREA, con una flotta operante lungo le coste pugliesi costituita da 1.455 battelli che rappresenta il 12,3% del totale nazionale, il 10,5% del tonnellaggio e il 12% della potenza motore, con le aree vocate di  Manfredonia, Molfetta, sud Barese, Salento, dove il pescato più importante è costituito da gamberi, scampi, merluzzi, oltre agli allevamenti in mare aperto di spigole, ombrine e orate.

Nei mari italiani si pescano ogni anno circa 180 milioni di chili di pesce cui vanno aggiunti gli oltre 140 milioni di kg prodotti in acquacoltura – spiega Coldiretti Impresapesca – mentre le importazioni dall’estero hanno ormai superato il miliardo di chili. Una situazione che lascia spazio agli inganni dal pangasio del Mekong venduto come cernia al filetto di brosme spacciato per baccalà, fino all’halibut o la lenguata senegalese commercializzati come sogliola. Una frode in agguato sui banchi di vendita in Italia e soprattutto nella ristorazione dove non è obbligatorio indicare la provenienza. Tra i trucchi nel piatto più diffusi in Italia ci sono anche – continua la Coldiretti Impresapesca – il polpo del Vietnam spacciato per nostrano, lo squalo smeriglio venduto come pesce spada, il pesce ghiaccio al posto del bianchetto, il pagro invece del dentice rosa o le vongole turche e i gamberetti targati Cina, Argentina o Vietnam, dove peraltro è permesso un trattamento con antibiotici che in Europa sono vietatissime in quanto pericolosi per la salute.

Una crisi quella del settore ittico tricolore che si trascina da 30 anni – rileva Coldiretti Puglia – in un mercato, quello del consumo del pesce, che aumenta, ma sempre più in mano alle importazioni. La produzione ittica derivante dall’attività della pesca è da anni in calo e quella dell’acquacoltura resta stabile, non riuscendo a compensare i vuoti di mercato creati dell’attività tradizionale di cattura.

Intanto, quasi 8 pesci su 10 che arrivano sulle tavole sono stranieri – dice Coldiretti Impresa Pesca Puglia - spesso senza che i consumatori lo sappiano, soprattutto a causa della mancanza dell’obbligo dell’indicazione di origine sui piatti consumati al ristorante che consente di spacciare per nostrani prodotti provenienti dall’estero che hanno meno garanzie rispetto a quello Made in Italy. Per questo nei Mercati di Campagna Amica si organizzano eventi di informazione per far conoscere caratteristiche, qualità ed aiutare a fare scelte di acquisto consapevoli, soprattutto di pesce dei nostri mari a miglio0.

Il consiglio di Coldiretti Impresapesca è di verificare sul bancone l’etichetta, che per legge deve prevedere l’area di pesca (Gsa). Le provenienze da preferire sono quelle dalle Gsa 9 (Mar Ligure e Tirreno), 10 (Tirreno centro meridionale), 11 (mari di Sardegna), 16 (coste meridionali della Sicilia), 17 (Adriatico settentrionale), 18 (Adriatico meridionale), 19 (Jonio occidentale), oltre che dalle attigue 7 (Golfo del Leon), 8 (Corsica) e 15 (Malta). Per quanto riguarda il pesce congelato c’è l’obbligo di indicare la data di congelamento e nel caso di prodotti ittici congelati prima della vendita e successivamente venduti decongelati, la denominazione dell’alimento è accompagnata dalla designazione “decongelato”.

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Davide Sciurti, componente della Segreteria Fismic Confsal con delega all’industria, ed Elena Marrazzi, Segretaria Generale Confsal, richiamano l’attenzione delle istituzioni locali sulla necessità di azioni coordinate per gestire la crisi industriale a Brindisi e avanzare nella transizione energetica. La gravità della situazione richiede interventi strategici che assicurino la sostenibilità economica e ambientale del territorio. Sciurti ha sottolineato l'importanza di coinvolgere sia le autorità locali che i ministeri competenti in un piano integrato per rispondere alle sfide attuali. "La crisi industriale di Brindisi è una questione complessa che necessita di un approccio coordinato. Solo attraverso una stretta collaborazione tra le autorità locali e i ministeri possiamo sviluppare soluzioni efficaci che rispondano alle specifiche esigenze del territorio brindisino," ha dichiarato Sciurti. Un aspetto centrale del piano integrato è la transizione energetica, che prevede l'adozione di tecnologie rinnovabili e l'ammodernamento delle infrastrutture industriali. La recente apertura di un tavolo regionale per identificare progetti di riconversione industriale, inclusa la riqualificazione dell'area della dismessa centrale Enel Federico II, rappresenta un passo significativo in questa direzione. Marrazzi ha evidenziato la necessità di un dialogo costante con i ministeri per assicurare che le normative e le regolamentazioni favoriscano la crescita sostenibile e l'innovazione. "Un raccordo efficace tra le politiche nazionali e le esigenze locali è essenziale per accedere ai finanziamenti e alle risorse necessarie per realizzare i progetti di transizione energetica," ha affermato Marrazzi. Confsal ha ribadito l'urgenza di interventi rapidi per evitare un ulteriore deterioramento economico e sociale. "La transizione energetica non è solo una necessità ambientale, ma un’opportunità per creare nuovi posti di lavoro e stimolare lo sviluppo economico della regione," ha aggiunto Marrazzi. Sciurti e Marrazzi invitano tutti gli attori coinvolti, comprese le istituzioni locali, i ministeri, le aziende e la comunità, a collaborare strettamente. "Solo attraverso una sinergia efficace possiamo condividere conoscenze, esperienze e risorse per costruire un futuro più prospero e sostenibile per Brindisi," ha concluso Sciurti.
 

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È stata effettuata nelle scorse settimane la gara d’appalto per i lavori di riqualificazione e ammodernamento della Zona ASI 2 di Fasano (la zona industriale sud), con 128 imprese partecipanti. Ad aggiudicarsi l’appalto è stata l’impresa Lianza S.r.l. Unipersonale con sede a Lagonegro, con un ribasso d’asta del 30,43% sul prezzo di € 2.460.336,00. Il capitolato d’appalto prevede anche costi della manodopera per € 722.595,00, non soggetti a ribasso d’asta.

Lavori di ammodernamento e migliorie fondamentali per lo sviluppo della Zona ASI 2 di Fasano, e per le numerose attività e imprese presenti, che hanno investito su Fasano.

«Finalmente la Zona industriale sud avrà acqua e fogna – dice il sindaco Francesco Zaccaria – Era un nostro preciso impegno e in questi anni abbiamo lavorato affinché questo risultato potesse concretizzarsi. Colgo l’occasione per ricordare l’impegno di Giacomo Rosato all’interno dell’Asi. Con Giacomo abbiamo seguito, passo dopo passo, la fase della progettazione e l’iter amministrativo grazie al quale ci siamo aggiudicati il finanziamento che oggi ci consente di far partire i lavori. Un risultato ancor più importante e atteso, se consideriamo la grande quantità di imprese che oggi sono presenti all’interno della Zona industriale sud e che, anche alla luce di questo importante risultato, potranno aumentare e rendere ancor più ricco e competitivo il nostro tessuto imprenditoriale».

Nei lavori da effettuare, non rientra per il momento la rotonda che era stata ipotizzata all’ingresso della zona Zona ASI 2, ma il Consorzio Asi di Brindisi ha inoltrato una richiesta alla Regione per verificare se, per realizzarla, si possa attingere ai fondi del ribasso d’asta.

La Regione Puglia intanto sta deliberando dei fondi Pnrr che consentiranno anche la realizzazione di un bar a servizio della zona Zona ASI 2. I tempi tecnici a causa del passaggio dei poteri dalla vecchia alla nuova Zes, si sono allungati. Affinché i lavori possano essere appaltati si aspetta l’autorizzazione al Consorzio Asi di essere stazione appaltante del progetto, che comunque è già finanziato.  Altro importante fattore di sviluppo sarà la dotazione della zona della rete fibra, che sarà attivata grazie agli scavi che saranno eseguiti per la realizzazione della rete idrica.

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