Redazione

L’agricoltura pugliese ha bisogno di una robusta iniezione di liquidità perché l'emergenza Covid-19, che pure sta confermando il valore strategico del settore agroalimentare, ne sta però mettendo a nudo tutte le fragilità Con un Piano Marshal da attuare attivando subito la Misura 21 del PSR Puglia. E’ quanto chiede Coldiretti Puglia, denunciando che In periodo di emergenza Covid 19 si sono fermati gli ordini di olio extravergine dai canali Ho.Re.Ca. e si sono rarefatti gli ordini dal mercato estero per i problemi della logistica e delle barriere, i magazzini di stoccaggio in Puglia risultano pieni al 31 agosto 2020 di 51 milioni di litri d’olio extravergine, il 149% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, sulla base dei dati di ‘Frantoio Italia’ dell’Ispettorato Centrale Repressioni Frodi (ICQRF) del Ministero delle Politiche Agricole.

“Serve una stretta per attivare il piano straordinario per l’emergenza Covid nelle campagne in Puglia con un contributo forfettario fino a 7mila euro per agricoltore e 50.000 per le piccole medie imprese agroalimentari”, ribadisce il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.

Per tutelare l’immenso della filiera olivicola pugliese che vale 600 milioni di euro si propone l’attivazione della Misura 21 perché il settore ha registrato una perdita di fatturato tangibile soprattutto nel mese di aprile.

“In Puglia la Misura 21 vale 32 milioni di euro, pari al 2% dell’intero ammontare del PSR Puglia 2014-2020, di risorse non ancora impegnate – incalza il presidente Muraglia - da destinare ai settori che maggiormente hanno risentito della crisi, dall’agriturismo, al vitivinicolo, dal florovivaismo al lattiero-caseario all’olio”.

Il settore florovivaistico ha perso durante il lungo lockdown milioni di euro di fiori andati al macero e piante rimaste invendute – aggiunge Coldiretti Puglia – quello agrituristico è stato bloccato per la chiusura delle strutture ricettive e l’incoming, mentre si sono registrate punte fino al 90% di mancate vendite di vino per la chiusura di ristoranti e bar, con un rinvio del 30% degli ordini dall’estero.

“Se è vero che agricoltura, industria di trasformazione e distribuzione hanno tenuto duro – dice ancora il presidente Muraglia - non si può negare che molte filiere siano in profonda crisi. Come Coldiretti abbiamo lanciato l'allarme sui rischi che si corrono dal settore vitivinicolo al florovivaismo, dal lattiero – caseario all’olivicoltura fino alla pesca. Sono migliaia le attività e quei servizi forniti al settore dell'Horeca che hanno bisogno vitale di interventi concreti. Ma è Sos anche per molte attività che rientrano tra quelle che integrano la produzione, meglio note come "attività connesse". L'agriturismo in primis, ma non solo, ci sono anche le masserie didattiche. Le nostre imprese non possono essere lasciate sole, devono essere sostenute. Sono fondamentali sul piano economico e sociale”, insiste il presidente Muraglia.

Coldiretti Puglia sin da subito ha attivato il tavolo di crisi, dove è emerso uno scenario di fortissima criticità che va affrontato con tutti gli strumenti e tutte le risorse a disposizione facendo convergere interventi tempestivi di livello regionale, nazionale e comunitario per dare sostegno ad ogni segmento dell’attività produttiva agricola e agroalimentare.

In gioco c’è un sistema assicurato in Puglia grazie al lavoro di oltre 100mila aziende agricole e stalle, più di 5mila imprese di lavorazione alimentare – aggiunge Coldiretti Puglia - una capillare rete di distribuzione tra negozi, supermercati, discount e mercati contadini di Campagna Amica. Se è vero che l’agricoltura sta tenendo duro di fronte alla crisi generale, non si può negare che molte filiere siano in profonda difficoltà – conclude Coldiretti Puglia - dalla quale occorre uscire con una robusta iniezione di liquidità ma anche realizzando rapporti di filiera virtuosi con accordi che valorizzino i primati del Made in Italy e garantiscano la sostenibilità della produzione in Puglia con impegni pluriennali.

 

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Al via il primo corso di idoneità per la guida di droni ad uso professionale: sarà avviata nei prossimi giorni la formazione di due unità del corpo di Polizia locale di Mesagne, che saranno istruite per utilizzarli. Lo strumento servirà a migliorare il controllo del territorio urbano e rurale e per monitorare il traffico e i sinistri stradali. I droni saranno utili per osservare i fenomeni di abbandono illegale di rifiuti nelle campagne, in risposta alle tante segnalazioni dei cittadini residenti e come efficace supporto alle verifiche che si effettuano in aree residenziali e di valore storico.

“E’ da intendersi come un servizio aggiuntivo a favore del territorio, che ha come obiettivo quello di arginare fenomeni di inciviltà e svolgere con maggiore efficienza i servizi di pronto soccorso e di assistenza alla popolazione”, ha spiegato il sindaco, Toni Matarrelli. Un occhio "vigile", dunque, dotato di telecamere ad alta definizione e ad infrarossi per le riprese notturne. Attraverso appositi monitor sarà possibile registrare le immagini per condividerle e, all’occorrenza, intervenire. “Gli agenti di Polizia locale saranno dotati di nuovi palmari per rilevare la ricostruzione dei sinistri stradali che, come i recenti fatti di cronaca ci segnalano, sono spesso gravi ed interessano le strade provinciali di collegamento con i Comuni limitrofi”, ha commentato il responsabile del locale comando, Teodoro Nigro.

L’obiettivo è quello di formare una squadra specializzata che, col tempo, dotata di nuovi supporti tecnologici, rappresenterà un valido ausilio di lavoro intersettoriale - per l’area urbanistica e i lavori pubblici - anche in tema di protezione civile per l’osservazione dei fenomeni di assembramento che le misure anticovid impongono, in una città sempre più caratterizzata da importanti flussi turistici.

 

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“La situazione degli edifici scolastici a Latiano è la cartina di tornasole dell’incapacità amministrativa della coppia Maiorano-De Punzio”. Così il candidato sindaco Claudio Ruggiero sulla situazione generale dell’edilizia scolastica della città.

“Analizzando gli eventi degli ultimi cinque anni, voglio ricordare l’attacco perpetrato dall’amministrazione ai danni della nuova scuola materna di via Scazzeri quando si pensò di destinarla a caserma dei Carabinieri strappandola ai bambini e alle famiglie. La loro incapacità di trovare una soluzione alternativa fu bloccata fortunatamente solo grazie alla forza e alla costanza dei genitori e della società civile latianese.

Peggio ancora sono riusciti a fare in Consiglio comunale e in giunta quando hanno privato la collettività latianese della Scuola Media Croce Monasterio promettendo che “avremmo avuto un istituto superiore con indirizzo specifico a Latiano” e, contestualmente, “che le risorse risparmiate sarebbero servite a ottimizzare la situazione degli altri edifici”.

In quella occasione il presidente del Consiglio comunale dichiarò in una assemblea pubblica con i genitori e la scuola “di far diventare la Bartolo Longo una cittadella dell’istruzione”.

A fine mandato, però, la realtà parla un linguaggio diverso: una scuola media completamente chiusa; l’indirizzo specifico della scuola superiore, non approvato dal colleggio dei docenti del Palumbo con la conseguente permanenza a Brindisi dell’Istituto lasciando a Latiano una semplice succursale (eppure questo importante obiettivo era stato raggiunto dalla giunta Zizzi quando ero vicesindaco, dopo che per 30 anni non era stato fatto nulla); della cittadella dell’istruzione nemmeno l’ombra con la Bartolo Longo che è ancora dopo anni un cantiere incompleto e i lavori sul primo plesso fermi da troppo tempo. Infine, grazie alla “(in)capacità amministrativa” tanto decantata, abbiamo perso le mense scolastiche in loco per le scuole elementari, da sempre fiore all’occhiello per qualità e gestione.

È giunto il momento di cambiare e completare immediatamente i lavori al primo plesso della Bartolo Longo. Occorre attivare un’azione efficace ed efficiente per sbloccare la situazione della palestra crollata e dare finalmente un refettorio e una mensa dignitosa alla Bartolo Longo, destinando i locali adiacenti alla palestra mettendo a disposizione le risorse provenienti dal Recovery Fund. In questo modo si potrà tornare a cucinare in loco con la possibilità di far fronte alle esigenze anche delle classi a tempo pieno della scula “Filippo Errico”.  

È finito il tempo in cui si inseguivano le emergenze o addirittura si creavano interventi propagandistici a pochi mesi dalle elezione. Quando amministreremo questa città il primo impegno sarà quello di lanciare gli Stati Generali della Scuola, coinvolgendo le autorità scolastiche, le rappresentanze dei genitori e gli enti di grado superiore (Provincia e Regione) per fare un bilancio, individuare le esigenze e programmare gli interventi che ci consentiranno di ottimizzare le risorse. Siamo convinti che solo dando un luogo dignitoso ai docenti per svolgere al meglio il loro lavoro, possiamo rilanciare la scuola e avviare insieme alle istituzione scolastiche una rete di collaborazione che consenta anche di ottimizzare i servizi alle famiglie e far fronte in maniera mirata alle situazioni di disagio e svantaggio”.

Claudio Ruggiero

Domani, 10 settembre, alle ore 10 a Brindisi presso la sala Guadalupi di Palazzo di città, si svolgerà una conferenza stampa per la bottiglia di vino celebrativa realizzata in occasione della tappa di Brindisi del Giro d’Italia.

Saranno presenti l’assessore allo Sport Oreste Pinto, il responsabile del Comitato di tappa Angelo Roma e i membri del Comitato che hanno realizzato questa iniziativa e che ne spiegheranno tutti i dettagli.

Domenica 13 settembre il deputato Giovanni Luca Aresta sarà presente al gazebo organizzato dal M5S nella Villa comunale (spazio antistante la colonna votiva) dalle ore 10.00 alle ore 13.00 a Mesagne per il “VOTA SI DAY” al referendum del 20 e 21 settembre prossimi.

“Vogliamo informare i cittadini della posta in gioco – spiega il parlamentare - con il referendum sulla riduzione del numero dei parlamentari si può avviare una stagione di riforme per rendere la nostra democrazia più solida ed efficiente. Non è questione di risparmio o almeno non è la questione principale. Per me è il primo passo per ribadire la centralità del Parlamento che deve tornare ad essere effettivamente rappresentativo della volontà popolare e motore della nostro democrazia.”

“Siamo per una scelta consapevole ed informata – spiega Aresta – perché il MoVimento 5 Stelle, contrariamente al vestitino che qualcuno vorrebbe cucirci addosso, non è il portavoce dell’antipolitica ma semmai è il riferimento della buona politica che si mette al servizio dei cittadini e della nostra comunità. C’è una distanza da colmare tra istituzioni e cittadini e rimanere immobili non aiuta.”

“Nell’incontrare la cittadinanza – prosegue Aresta – vogliamo rispondere anche alle argomentazioni di chi si pronuncia contro questa riforma. Come ho già scritto, molte delle preoccupazioni sollevate dal NO sono anche le nostre e avrebbero ragione di esistere se a questa riforma non ne seguissero delle altre. A cominciare da una legge elettorale che garantisca la rappresentatività dei territori e delle diverse sensibilità politiche, che consenta finalmente ai cittadini di scegliersi i propri eletti per esempio con il ripristino della preferenza. Così come ci siamo presi l’impegno a mettere mano ai regolamenti parlamentari per adeguarli al ridimensionamento del numero dei componenti e per salvaguardare il sistema dei contrappesi tra legislativo ed esecutivo che i Costituenti vollero saggiamente prevedere”.

“Nel dare appuntamento alla cittadinanza e alla stampa locale per sabato prossimo – conclude il parlamentare – rinnovo l’invito ad un SI PER IL CAMBIAMENTO che possa aprire una nuova stagione per la nostra democrazia e la Repubblica.”

 

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I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile del N.O.R. della Compagnia di San Vito dei Normanni hanno dato

esecuzione all’ordinanza di sostituzione della misura coercitiva del divieto di avvicinamento alla persona offesa con quella degli arresti domiciliari, nei confronti di un 22enne del luogo.

In particolare, il provvedimento è scaturito a seguito delle continue violazioni agli obblighi imposti dall’A.G. nei confronti dell’uomo, già destinatario della misura coercitiva del divieto di avvicinamento alla ex compagna per i ripetuti maltrattamenti, minacce e violenze fisiche  commessi nei confronti della stessa negli ultimi 5 anni di relazione, anche  alla presenza della loro figlioletta.

Il 22enne, già nel mese di dicembre dello scorso anno era stato destinatario di analoga misura cautelare degli arresti domiciliari, poi affievolita con quella del divieto di avvicinamento.

Al termine delle formalità di rito l’arrestato è stato tradotto presso la sua abitazione in regime di arresti domiciliari.

 

 

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I Carabinieri della Stazione di Mesagne, a conclusione degli accertamenti, hanno arrestato Ruggiero Diego, 36enne del luogo, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

In particolare, l’uomo, nell’ambito dei mirati servizi per la prevenzione e repressione dello spaccio di sostanze stupefacenti, a seguito di perquisizione domiciliare è stato trovato in possesso di:

-      3 involucri di cellophane contenenti 4 grammi di hashish;

-      un involucro di cellophane e un vasetto di vetro contenenti 40 grammi di marijuana, rinvenuti nell’armadio della camera da letto;

-      8 capsule contenenti della cocaina del peso lordo di 0,3 cadauno per un totale lordo di grammi 2,4;

-      somma contante di euro 200,00 di cui una da euro 100,00 e due da euro 50,00, ritenuta provento dell’attività di spaccio.

Il tutto sottoposto a sequestro.

L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato tradotto presso la sua abitazione in regime di arresti domiciliari, così come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

 

 

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A Mesagne appuntamento domani con l’inaugurazione del Comitato Elettorale di Fabiano Amati. 
Domani sera (giovedì 10 settembre), alle ore 19.00 a Mesagne, il Consigliere regionale Fabiano Amati, Presidente della Commissione regionale bilancio, candidato alle Elezioni Regionali Puglia 2020, inaugurerà il suo Comitato Elettorale in via Albricci 15. L’appuntamento sarà occasione per incontrare i cittadini e presentare i temi della sua candidatura e del suo impegno.
Partecipazione libera.

DL SEMPLIFICAZIONI: COLDIRETTI, CADE “SEGRETO STATO” SU CIBI STRANIERI.  L’84% degli allarmi sanitari in Italia arriva da prodotti alimentari importati. Cade il “segreto di Stato” sui cibi stranieri che arrivano in Italia e sarà finalmente possibile conoscere il nome delle aziende che importano gli alimenti dall’estero dai quali dipende ben l’84% degli allarmi sanitari scattati in Italia nel 2019.  Lo annuncia la Coldiretti nel riferire dello storico risultato ottenuto nel decreto Semplificazioni sul quale il Governo ha posto la fiducia alla Camera.

Nel provvedimento è infatti inserita una norma fortemente sostenuta dalla Coldiretti che finalmente assicura la massima trasparenza sui flussi agroalimentari. Il decreto – sottolinea la Coldiretti - prevede che il Ministero della Salute renda disponibili, ogni sei mesi, attraverso la pubblicazione sul sito internet nella sezione “Amministrazione trasparente” tutti i dati relativi ad alimenti, mangimi e animali destinati al consumo in arrivo dalla Unione e dai Paesi extracomunitari. Inoltre – precisa la Coldiretti - saranno resi noti anche i dati identificativi “degli operatori che abbiano effettuato le operazioni di entrata, uscita e deposito dei suddetti prodotti”.

Per tutti i cittadini sarà dunque possibile accedere alle informazioni relative alla reale origine dei prodotti che portano in tavola. Si tratta – spiega la Coldiretti- di un risultato storico raggiunto grazie alla battaglia della trasparenza che la principale Organizzazione agricola europea sta portando avanti da anni per consentire ai consumatori di disporre di informazione corrette su quello che mangiano. Una misura – precisa la Coldiretti - finalizzata a distinguere il vero made in Italy e a garantire scelte di acquisto consapevoli.

“In un momento difficile per l’economia dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza per combattere la concorrenza sleale al Made in Italy” ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “il superamento del “segreto di Stato” sulle informazioni che attengono alla salute ed alla sicurezza di tutti i cittadini  realizza una condizione di piena legalità diretta a consentire lo sviluppo di filiere agricole tutte italiane che sono ostacolate dalla concorrenza sleale di imprese straniere e nazionali, che, attraverso marchi, segni distintivi e pubblicità, si appropriano illegittimamente dell’identità italiana dei prodotti agroalimentari”.

Si tratta di un provvedimento importante che si affianca all’etichettatura obbligatoria che è già in vigore in Italia per molti prodotti e che la Coldiretti chiede di estendere in ambito Ue a tutto l’agroalimentare. La misura osteggiata da anni dalle agguerrite lobby abbatte uno storico muro e mette fine all’inganno dei prodotti stranieri spacciati per italiani anche per consentire interventi più tempestivi in caso di allarmi alimentari che provocano gravi turbative sul mercato ed ansia e preoccupazione nei consumatori, a fronte all’impossibilità di conoscere la provenienza degli alimenti coinvolti.

Nel 2019 in Italia è infatti scoppiato più di un allarme alimentare al giorno per un totale di ben 371 notifiche inviate all’Unione Europea tra le quali solo 58 (16%) hanno riguardato prodotti con origine nazionale, mentre 162 provenivano da altri Paesi dell’Unione Europea (43%) e 151 da Paesi extracomunitari (41%), secondo uno studio della Coldiretti sui dati del Rassf.  In altre parole – precisa la Coldiretti – oltre quattro prodotti su cinque pericolosi per la sicurezza alimentare arrivano dall’estero (84%). In questi casi – conclude la Coldiretti – le maggiori preoccupazioni sono proprio determinate dalla difficoltà di individuare e rintracciare rapidamente i prodotti a rischio per toglierli dal commercio generando un calo di fiducia che provoca il taglio generalizzato dei consumi e che spesso ha messo in difficoltà ingiustamente interi comparti economici, con la perdita di posti di lavoro.

 

 

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Intervento dei vigili del fuoco questa sera intorno alle ore 19 nel centro storico di Mesagne a causa di alcuni vetri delle finestre dello stabile dell'ex Cassa di Risparmio di Puglia che, per cause ancora in fase di ricostruzione, sono andati in frantumi. Fortunatamente non c'è stato nessun ferito. I vigili sono saliti con le scale sul prospetto per togliere i pezzi rimasti bloccati nelle finestre. La struttura in disuso da diversi anni è stata acquisita da una società che la dovrebbe trasformare in centro ricettivo di alto livello. Un'ispezione dello stabile potrà fare chiarezza sulle cause che hanno portato i vetri a rompersi.  

 

 

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