Redazione
Mesagne. Open day alla Manovella
Arci La Manovella di Mesagne riparte, dopo lo stop di due anni, con nuove attività che saranno presentate in occasione dell'Open Day, giovedì 13 ottobre, presso Officine Ipogee, la nuova sede condivisa in Piazza Sant'Anna dei Greci, nel centro storico di Mesagne.
Mesagne. Grande successo della Fiera medievale franca (foto)
Grande successo della Fiera medievale franca che si è svolta nel week end scorso a Mesagne organizzata dal “Gruppo storico città di Mesagne”, dalla sartoria "Meghy costumes d’epoque" in collaborazione con il Comune di Mesagne.
L’iniziativa culturale è stata riconosciuta e sostenuta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo che l’ha inserita nelle 180 manifestazioni storiche di “interesse nazionale”. In due giorni la città di Mesagne ha fatto registrare oltre un migliaio di presenze e la partecipazione di circa 500 figuranti giunti da tutta Italia.
Un successo che ancora una volta ha confermato la crescita e l’apprezzamento della città in ambito regionale e nazionale.
Agriturismi e spesa in campagna, Puglia all’avanguardia
Agriturismi e spesa in campagna, Puglia all’avanguardia, 952 le strutture agrituristiche pugliesi, 500mila presenze l’anno, fatturato da 20 milioni di euro. Rinnovati gli organismi regionali di Turismo Verde e Spesa in campagna, associazioni della CIA.
Pietro De Padova è stato riconfermato presidente regionale della Puglia di “Turismo Verde”, l’associazione di CIA Agricoltori Italiani che unisce e valorizza gli agriturismi; Giuseppe De Noia è stato eletto presidente regionale pugliese di “Spesa in campagna”, associazione attraverso cui la CIA sostiene e organizza relazioni dirette tra agricoltori e consumatori. De Padova sarà coadiuvato da un consiglio direttivo composto da: Giulio Sparascio, Maria Grazia Caponio, Raffaele Rochira, Luigi Maglie, Francesco Lanzolla e Alfredo De Luca. Giuseppe De Noia, per “Spesa in campagna”, avrà al suo fianco Guido Cusmai, Francesco Pezzuto, Giulio Sparascio e Raffaele Rochira. E’ questo l’esito dell’assemblea regionale elettiva che si è tenuta oggi, lunedì 10 ottobre 2022, nell’Agriturismo Masseria Sacramento, a Palagianello (Taranto). L’assemblea regionale si è tenuta in vista di quella nazionale che si terrà nelle prossime settimane. A Palagianello erano presenti delegati provenienti da tutte le province della Puglia. All’assemblea erano presenti Gennaro Sicolo, presidente di CIA Puglia e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani, e il presidente nazionale di “Turismo Verde”, il salentino Giulio Sparascio.
I 1000 AGRITURISMI PUGLIESI. Con 952 agriturismi, la Puglia è tra le prime 10 regioni italiane per numero di strutture secondo quanto certificato dai dati Ismea. Complessivamente, in Italia le aziende agrituristiche sono 25mila. In Puglia, dal 2015, le strutture agrituristiche hanno totalizzato una media di quasi 500mila presenze all’anno, per un fatturato annuale che, prima della pandemia e con la parziale ripresa di quest’anno è stimato in circa 20 milioni di euro. “L'azienda agrituristica – ha dichiarato Giulio Sparascio - preserva suolo e paesaggio dall'avanzata di cemento, da incuria e degrado che hanno già "bruciato" 2 milioni di ettari di terreno agricolo negli ultimi vent'anni. Inoltre, contrasta il dissesto idrogeologico che nel nostro Paese riguarda 6.633 comuni e il 9,8% della superficie nazionale e, soprattutto, conserva la biodiversità. L'Italia ha più di 5.000 prodotti agroalimentari tradizionali tra le pieghe del Paese, uno su quattro a rischio estinzione. È il nostro turismo dei valori, nel quale cerchiamo di mettere in armonia la conservazione dell'ambiente, delle tradizioni e della cultura contadina con la crescita economica e l'identità locale, fattori che costituiscono il principio attivo dello sviluppo agrituristico nel tempo”. “L’agriturismo –ha aggiunto Gennaro Sicolo - è un’eccellenza italiana, una formula di viaggio green che sta contribuendo a sostenere il turismo nelle aree montane e collinari, dove si trova l’84% delle strutture, e una componente essenziale della multifunzionalità agricola. E’ merito delle aziende agrituristiche aver recuperato e valorizzato luoghi e edifici della tradizione, paesaggi e varietà antiche, così come aver ripreso vecchie ricette contadine, piatti regionali ormai quasi sconosciuti, tutelando la biodiversità e creando capitale sociale”. Complessivamente, gli agriturismi italiani hanno un potenziale di oltre 245 mila posti letto e quasi 450 mila coperti per il ristoro, oltre a 11 mila piazzole per l’agri-campeggio e a quasi 2 mila aziende attive come Fattorie didattiche e sociali. Il comparto si dimostra in continuo movimento con un moltiplicarsi di idee e attività. La metà delle strutture permette di praticare equitazione, escursionismo, osservazioni naturalistiche, trekking, mountain bike, Spa e piscina, corsi e seminari. Turismo Verde promuove la vendita diretta con il marchio la Spesa in Campagna e valorizza la cucina agricola di qualità con gli Agrichef (marchio depositato da Cia).
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BRINDISI PREMIATA PER L’IMPEGNO NELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA
BRINDISI PREMIATA PER L’IMPEGNO NELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA DEGLI IMBALLAGGI IN ACCIAIO.
Secondo le stime del Consorzio RICREA nel 2022 in città saranno raccolte circa 220 tonnellate di barattoli, scatole, scatolette, lattine, fusti, secchielli, bombolette, tappi e chiusure in acciaio sufficienti per realizzare oltre 2 km di binari ferroviari.
Si conclude con Brindisi il viaggio lungo la Penisola di Capitan Acciaio, il supereroe incaricato di informare i cittadini sul valore e la sostenibilità degli imballaggi in acciaio come barattoli, scatole, scatolette, lattine, fusti, secchielli, bombolette, tappi e chiusure.
Il tour promosso da RICREA, il Consorzio Nazionale senza scopo di lucro per il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi in Acciaio che fa parte del Sistema CONAI, da domenica 9 a martedì 11 ottobre coinvolgerà adulti e bambini in Piazza Della Vittoria con attività, laboratori e divertenti quiz.
Per l’impegno nella raccolta differenziata degli imballaggi in acciaio e per spronare a far sempre meglio, oggi il Consorzio RICREA ha conferito alla Città di Brindisi uno speciale riconoscimento.
“Questo premio rappresenta un riconoscimento per il lavoro sinergico svolto fino ad oggi da istituzioni, operatori e cittadini, oltre che un incentivo a far sempre meglio e ad impegnarsi sempre di più in questo processo virtuoso - evidenzia Domenico Rinaldini, Presidente del Consorzio RICREA -. Nel 2022 stimiamo che a Brindisi saranno raccolte circa 220 tonnellate di imballaggi in acciaio, segnando una crescita del +3,28% rispetto al 2021. Il nostro obiettivo è quello di migliorare ulteriormente questo risultato, e per farlo siamo convinti che sia essenziale continuare a insegnare l’importanza e il valore del riciclo dell’acciaio, un materiale permanente che si ricicla al 100% e all’infinito”.
"Ringraziamo il Consorzio RICREA per lo speciale riconoscimento attribuito alla città di Brindisi per la raccolta degli imballaggi in acciaio. L'economia circolare, ovvero il recupero di materiali anche difficilmente reperibili sul mercato mondiale vista la grave crisi, diventa oggi ancor più necessario per assicurare la sostenibilità ambientale e ridurre i costi di materie prime per il sistema Paese. Lo sforzo dei cittadini impegnati nella raccolta differenziata unito a quello del Consorzio è quindi di fondamentale importanza" afferma Riccardo Rossi, Sindaco del Comune di Brindisi.
Oltre al Comune, sono state premiate anche Ecotecnica Srl che si occupa della gestione e della raccolta dei rifiuti su tutto il territorio del Comune e della loro selezione e Garm RMB, l’operatore che si occupa di lavorarli per l’invio in acciaieria.
“All’inizio del servizio di Igiene urbana in Brindisi, luglio 2017, abbiamo esteso il sistema porta a porta su tutto il territorio cittadino per raggiungere risultati eccellenti di raccolta differenziata. Affinché i cittadini siano adeguatamente informati, motivati e costantemente coinvolti abbiamo avviato un’intensa e continua campagna di comunicazione e sensibilizzazione che coinvolge l’intera cittadinanza; fondamentale la collaborazione con l’amministrazione comunale, le associazioni ambientaliste, le scuole, i centri diurni presenti nel territorio - afferma Federico Cesare Zilli, Direttore Generale di Ecotecnica Srl -. Per migliorare la qualità del materiale raccolto in maniera differenziata, e poter rispondere ad ogni dubbio riguardante il corretto conferimento, è stata realizzata un’App che permette, oltre alla consultazione dell’Eco Dizionario, la segnalazione di problematiche, la prenotazione del ritiro domiciliare di materiale ingombrante, la consultazione del calendario settimanale di raccolta”.
Capitan Acciaio e RICREA saranno in Piazza Della Vittoria fino a martedì 11 ottobre per aiutare i cittadini a riconoscere gli imballaggi in acciaio e dimostrare concretamente che ogni scatoletta o barattolo può rinascere a nuova vita.
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Conclusa nel brindisino la vendemmia 2022
Dopo oltre due mesi di lavoro la vendemmia 2022 in provincia di Brindisi può dirsi conclusa. Il bilancio, nonostante le avversità atmosferiche della primavera-estate, può dirsi più che soddisfacente, almeno pensando alle previsioni grigio-scure di alcuni mesi fa. Una vendemmia, quindi, a cinque stelle con un prodotto sano e di buona gradazione. Facile prevedere che i vini che si produrranno saranno di un’eccellente qualità. Si spera solo che questa particolarità sia riconosciuta economicamente sui mercati nazionali e internazionali che i vini raggiungeranno tra qualche mese.
Nonostante ciò per le aziende la campagna di commercializzazione si prevede piuttosto difficile a causa dei costi di produzione che sono aumentati in maniera vertiginosa. Dunque, la vendemmia 2022 volge al termine tra luci ed ombre e con tantissimi spunti di riflessione. Sicuramente è stata una vendemmia caratterizza da diversi fattori. Innanzitutto c’è stata una buona qualità del prodotto, con grado Babo mediamente intorno ai 20 gradi. Il secondo fattore è stato la minor produzione registrata nelle cantine sociali, confronto allo scorso anno di circa il 15-20%, ma non in tutte le zone poiché quelle a sud della provincia hanno avuto, sostanzialmente, le medesime quantità dello scorso anno.
Il terzo fattore che ha caratterizzato la vendemmia 2022 è stato l’aumento dei costi di produzione, del gasolio agricolo che ha raddoppiato il prezzo, dall’azoto con un più 200%, dei fitofarmaci che sono aumentati mediamente del 170%, con l’energia elettrica del 300%. Infine, il quarto fattore è dato dal prezzo di vendita delle uve che si è mantenuto piuttosto basso. Inferiore sia ai prezzi del 2021 sia del 2020. Dati, e lamentele, che sono stati raccolti andando in giro tra le varie cantine sociali della provincia di Brindisi che, in questi giorni, sono alla prese con un turbinio di lavoro tra fermentazione, travasi, svinature e sfecciature. A Mesagne c’è la cooperativa della Riforma Fondiaria con il vice presidente, Emanuele Guglielmi, che ha tenuto a sottolineare: “Abbiamo concluso i lavori vendemmiali da qualche giorno e stilando un primo bilancio possiamo dire di aver prodotto un 15% in meno dello scorso anno. Nonostante ciò siamo soddisfatti poiché abbiamo ottenuto un grado Babo medio di oltre 20 gradi. Purtroppo resta il grosso problema dei costi.
Quest’anno le uve si sono vendute mediamente a 35 euro al quintale. Chi ha avuto una produzione di circa 150 quintali per ettaro ha coperto a malapena le spese”. Poi il vice presidente ha aggiunto: “Chi, in estate, ha irrigato i vigneti ha sostenuto un costo aggiuntivo per ettaro di mille euro, chi ha vendemmiato le uve manualmente ha spesso mediamente 700 euro a ettaro. Pertanto la situazione è tragica. Se a tutto ciò aggiungiamo che il mercato è completamente fermo si comprende che il nostro futuro è nero”. Oronzo Pati è il presidente delle Cantine di San Pancrazio. “Sostanzialmente – ha detto - abbiamo prodotto gli stessi quantitativi dello scorso anno con una buona qualità e abbiamo ottenuto un grado Babo medio di 19,50”. Anche lui ci ha confidato che “il mercato del vino è completamente fermo. Fortunatamente – ha proseguito abbiamo una rete di vendita in Puglia che ci permette di esitare il nostro prodotto sia sfuso sia in bottiglie”. L’Agricola latianese è guidata dal presidente, Giuseppe Schiena. “Per fortuna - ci ha spiegato – non abbiamo subìto il calo di produzione preventivato a inizio delle operazioni vendemmiali. Anche noi abbiamo avuto un prodotto eccellente con una gradazione Babo media di 19 gradi. In ogni modo dobbiamo lamentare una stagnazione del mercato che ci preoccupa non poco”.
A San Donaci la Cantina sociale ha concluso la vendemmia “in maniera tranquilla”, ci ha confermato il presidente Marco Pagano: “È stata un’annata ottima perché il prodotto ha tenuto bene alle avversità climatiche al cui termine le uve vendemmiate sono risultate sane, prive di difetti o inquinanti vari. Abbiamo ottenuto una gradazione Babo media di 19,50. Pertanto avremo una buona qualità di vino”.
La vendemmia che si appena conclusa è stata, forse, la più difficile degli ultimi decenni. La causa di questo fiume di criticità le spiega il presidente provinciale di Coldiretti, Filippo De Miccolis Angelini.
Presidente la vendemmia 2022 si è aperta con la vendita delle uve a prezzi molto bassi.
“I prezzi delle nostre uve Igp, spesso inferiori ai 50 euro, rivelano che la logica che ha prevalso quest’anno è stata quella della speculazione passando, in meno di un anno, da una folle corsa al vino, soprattutto Primitivo, disancorata da una premialità legata alla qualità, a dei prezzi che non coprono i costi di produzione. Forse si è creduto che bastasse affibbiare il brand Puglia su di una etichetta per creare mercati infiniti e che essi potessero assorbire qualsiasi quantità disancorata dalla qualità ed a prescindere da qualsiasi strategia di valorizzazione del prodotto e del territorio”.
Questa politica speculativa ha inciso anche sulle eccellenze vinicole del territorio.
“Certamente. La verità è che si è scelta la via più semplice e di massa, svilendo eccellenze produttive come il Primitivo ed il Negroamaro, sacrificandole sull'altare delle offerte da scaffale, penalizzando pesantemente le dop, le doc, i bio e le produzioni di qualità”.
Pertanto le nostre aziende sono andate in crisi.
“I grandi player del vino hanno fiutato l'affare Puglia e si è venduto a pochi euro il sacrificio di un anno di lavoro di un intero comparto agricolo e di migliaia di famiglie di agricoltori che oggi sono nella disperazione”.
Il settore vitivinicolo ha, quindi, dimostrato poca maturità e soprattutto l'incapacità di vendere e valorizzare il proprio vino.
“Proprio così, non abbiamo saputo valorizzare il nostro capitale locale dato dal territorio, dal paesaggio, dalle tradizioni e dalla gastronomia. Con un insostituibile capitale umano che è la nostra grande tradizione agricola”.
Presidente il futuro è, pertanto, tutto nella valorizzazione del prodotto.
“Si. Il futuro è nella valorizzazione della distintività, nel recupero dello spirito cooperativistico e la tutela della filiera a partire dall'anello più debole, ma da cui parte tutto, quello della produzione in campo, dai vigneti che disegnano un paesaggio, che curano il territorio e lo rendono fruibile per il settore turistico, di quell'agricoltura che sa essere racconto, combinando varietà tradizionali e terroir, caratterizzando con autenticità e qualità il prodotto sul mercato. Bisogna mettere in campo un vero sforzo per valorizzare quell'agricoltura, che spesso è sì al centro del marketing del vino, ma che in realtà non interessa a nessuno, anzi, alla prima difficoltà è la prima che viene affossata e sulla quale si cerca di scaricare il macigno di uno scenario economico complesso”.
Gli aumenti dei costi partono prima di tutto in campo: gasolio agricolo, fitofarmaci, energia per l'irrigazione, materie prime, scarsità di manodopera, problemi che affliggono prima di tutto chi produce.
“L'agricoltore non può governare l'ingresso del prodotto sul mercato, una volta che il frutto è maturo deve raccogliere, non può attendere, e questo chi specula lo sa bene. Per fare una vigna che dia un buon vino ci vogliono anni, investimenti, sacrifici e tanto sudore. A svendere un territorio basta un'annata. Primitivo, Negroamaro, Susumaniello sono per noi una forza trainante per un riscatto economico e sociale di interi territori, che non hanno altre carte da giocarsi. Questo settore ha bisogno di controlli, di strategia e pianificazione, di investimenti in qualità e progetti di filiera, di marketing territoriale e turismo sostenibile. Il vino pugliese deve essere vincente in campo, altrimenti sarà l'ennesima occasione persa e rimarrà solo degrado e disoccupazione”.
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Tap: misure di contenimento dei costi energetici attraverso le compensazioni territoriali
Le Commissioni I e IV della Regione Puglia in seduta congiunta, presieduta da Francesco Paolicelli, hanno esaminato ed approvato all’unanimità i provvedimenti legislativi d’iniziativa consiliare e di governo, contenenti le misure di contenimento dei costi energetici attraverso le compensazioni territoriali.
In particolare, con la proposta di legge, di cui è primo firmatario il capogruppo della Lega Davide Bellomo, facendo leva sulla disponibilità manifestata dai vertici delle multinazionali TAP e SNAM, di ristorare il territorio pugliese, a riparazione del danno paesaggistico inferto, mediante interventi risarcitori, si intende procedere alla stipula di accordi di compensazione ambientale con le compagnie energetiche operanti nella Regione Puglia, al fine di riconoscere ai residenti del territorio regionale, agevolazioni per il consumo di gas e/o energia, mediante misure che regolamentino la concessione del rimborso.
La proposta legislativa a firma Fabiano Amati (Pd) ha invece l’obiettivo di accogliere la possibilità offerta dalla legge statale n. 239 del 2004 (Legge Marzano), di disporre compensazioni territoriali derivanti dal gasdotto Tap e trasferirli in natura di sconto sulle bollette del gas delle famiglie pugliesi. E per questi motivi, tenuto conto della mancata corresponsione di qualsiasi forma d’indennizzo anche a titolo di riequilibrio per concentrazione d’attività, impianto e infrastruttura a elevato impatto territoriale, di contenere il costo del gas sostenuto dalle famiglie pugliesi, mettendo a carico della società proprietaria o gestrice del gasdotto Trans-Adriatic Pipeline-TAP e delle società proprietarie o gestrici delle reti di trasporto nazionale in esercizio, le misure di compensazione e riequilibrio territoriale previste dalla legge nazionale. Poi, circa i beneficiari e le modalità di distribuzione delle compensazioni, si prevede lo sconto diretto nelle fatture delle utenze domestiche, attraverso una modalità concordata dagli stessi protagonisti della catena di approvvigionamento e distribuzione del gas.
In ultimo, il disegno di legge in materia di incentivazione alla transizione energetica, prevede che, qualora ricorrano i presupposti previsti dalla normativa vigente, ossia la sussistenza di concentrazioni di attività in grado di determinare un impatto territoriale, siano dovute misure di compensazione e di riequilibrio ambientale e territoriale a carico dei proponenti, dei produttori e dei gestori di impianti e infrastrutture energetiche presenti sul territorio pugliese. La tipologia e l’entità delle misure è poi definita in appositi accordi con tali soggetti, a seguito degli opportuni negoziati che la Giunta regionale è delegata a effettuare, sentiti gli enti pubblici territoriali e gli enti locali territorialmente interessati, perseguendo l’obiettivo fondamentale di ridurre le ripercussioni negative delle infrastrutture e degli impianti sul territorio, di garantire il miglioramento della sostenibilità ambientale di immobili e infrastrutture pubbliche, di promuovere il risparmio energetico e la riconversione verso l’impiego diffuso di fonti energetiche rinnovabili. Per la migliore riuscita dei negoziati, si prevede inoltre, che i proponenti, i produttori e i gestori di impianti e infrastrutture energetiche presenti sul territorio pugliese rendano accessibili alla Regione i dati annuali sui volumi di produzione e sui costi commerciali applicati.
Iniziano i lavori di realizzazione delle piste ciclabili
Iniziano i lavori di realizzazione delle piste ciclabili nei quartieri Centro, Commenda, Santa Chiara e Sant’Angelo. Cominciano i lavori per la realizzazione di piste ciclabili verso il centro della città.
Il progetto dell’amministrazione comunale che coinvolge i quartieri Centro, Commenda, Santa Chiara e Sant’Angelo si era posizionato al settimo posto del bando del Ministero dell’Ambiente relativo al Programma di Incentivazione della Mobilità Urbana Sostenibile (PrIMUS), aggiudicandosi 600 mila euro.
Il percorso, costruito per favorire gli spostamenti urbani casa-scuola e casa-lavoro, comincia dalla stazione centrale ferroviaria e si dirama in due piste ciclabili: una diretta verso piazza Cairoli, da cui inizia la zona pedonale e la zona a traffico limitato, e l’altra che a partire da via Tor Pisana si dirama verso la periferia ed in particolare verso il quartiere Commenda.
Gli interventi di realizzazione della pista saranno effettuati per blocchi, si parte da via Palmiro Togliatti per proseguire in tutti gli altri quartieri inseriti nell’itinerario, fino a febbraio 2023.
Durante i lavori in via Palmiro Togliatti è fatto divieto di sosta su ambo i lati, inoltre entrambi i viali sono interessati dal restringimento della carreggiata.
“È una grande novità per Brindisi la presenza di una pista ciclabile nei quartieri centrali della città, questo permetterà di recarsi a lavoro, a scuola o in stazione in maniera sostenibile e in sicurezza. Brindisi risponde bene a stimoli nuovi e innovativi, è stato un successo il noleggio dei monopattini elettrici e siamo certi che questa nuova infrastruttura sarà accolta positivamente”, dichiara il sindaco Riccardo Rossi.
“Abbiamo ottenuto diversi finanziamenti per la realizzazione di piste ciclabili in città, sulla costa e di collegamento con l’aeroporto per un totale di 1,7 milioni di euro. Partiamo dal progetto premiato dal programma ministeriale PrIMUS che rende sostenibile la mobilità dal centro della città verso luoghi di lavoro e scuole di diversi quartieri: Commenda, Santa Chiara e Sant’Angelo, proiettando Brindisi verso una dimensione più europea”, commenta il vice sindaco e assessore ai Lavori pubblici Elena Tiziana Brigante.
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Amati: “Persi 19 milioni per opere pubbliche nelle zone industriali. Denuncio inerzia e solite giustificazioni”
“I consorzi industriali di Lecce e Brindisi hanno perso un finanziamento complessivo di 19 milioni di euro per opere pubbliche nelle zone industriali, finanziate con il fondo di sviluppo e coesione 2014-2020. Quasi tre anni senza bandire le gare, usando Covid e guerra per giustificare e nascondere l’inerzia. E nel frattempo gli operatori esercitano le loro attività privi di importantissime opere di urbanizzazione, tipo acqua e fogna. Spero ora nel noto e apprezzato impegno dell’assessorato regionale allo sviluppo economico per recuperare nuove risorse e realizzare le opere, e invito i soci dei Consorzi industriali a verificare l’efficienza dell’assetto manageriale, senza alcuna accondiscendenza”.
Lo comunica il Presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati.
“Non è da paese civile ritrovarsi dopo tre anni in una situazione di stallo generalizzato, nell’attesa di conoscere lunedì prossimo la situazione dell’Asi di Bari. Ecco comunque il dettaglio.
Asi Brindisi, finanziamenti persi per euro 9.702.858,88, di cui: completamento della viabilità a servizio dell'agglomerato industriale di Ostuni per euro 1.038.850,10; interventi per la ristrutturazione ed ampliamento della fognatura pluviale nell'agglomerato industriale di Brindisi per euro 1.700.000; miglioramento del servizio di produzione e distribuzione Acqua industriale dall'invaso del Cillarese per euro 1.950.000; realizzazione del tronco di adduzione idrica, primo anello di distribuzione e parti della viabilità di PRT a servizio dell'agglomerato industriale di Fasano sud per euro 2.999.113,57; copertura con pannelli fotovoltaici di parte delle vasche di accumulo delle acque trattate dell'impianto di trattamento acque dell'invaso del Cillarese per euro 1.215.527,21.
Asi Lecce finanziamenti persi per euro 9.200.000, di cui: captazione e trattamento delle immissioni in atmosfera, nell'impianto di depurazione a servizio dell'agglomerato industriale Lecce-Surbo per euro 1.100.000; captazione e trattamento delle immissioni in atmosfera, nell'impianto di depurazione a servizio dell'agglomerato industriale di Galatina/Soleto e miglioramento qualità ambientale per mezzo di infrastrutture verdi - GALATINA SOLETO per euro 1.200.000; completamento delle opere di urbanizzazione primaria (viabilità, pubblica illuminazione, rete fognaria nera ed impianto di sollevamento, rete idrica) (completamento) e implementazione di infrastrutture verdi – GALLIPOLI per euro 2.300.000,00; captazione e trattamento delle immissioni in atmosfera, nell'impianto di depurazione a servizio dell'agglomerato industriale di Nardò/Galatone - NARDÒ/GALATONE per euro 1.000.000; rifunzionalizzazione e messa in sicurezza della viabilità principale di spina (completamento) - MAGLIE/MELPIGNANO per euro 500.000; realizzazione di accessi dalla e sulla SS 16 con relative corsie di accelerazione e decelerazione (completamento) - MAGLIE/MELPIGNANO per euro 300.000; rifunzionalizzazione e messa in sicurezza dell’intera rete di fognatura nera a servizio dell’Agglomerato industriale di Lecce – Surbo per euro 1.800.000; messa in sicurezza e la rifunzionalizzazione dell’intero collettore principale di fognatura nera a servizio dell’Agglomerato industriale di Galatina – Soleto per euro 500.000; completamento della rete idrica e fognante e l’implementazione di infrastrutture verdi a servizio dell’agglomerato industriale di Nardò – Galatone per euro 500.000.”
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Vizzino. Avviato l'esame della proposta di legge per la riduzione delle liste d'attesa
Coordinata dal presidente Mauro Vizzino - presenti l’assessore alla Salute, Rocco Palese ed il Direttore del Dipartimento, Vito Montanaro -la Terza Commissione consiliare ha cominciato l’esaminato, in sede referente, della Proposta di Legge di modifica alla l.r. 13/19 sulla riduzione delle liste d’attesa, sottoscritta dai consiglieri Amati, Vizzino, Tutolo, Campo, Mennea e Mazzarano.
Cinque gli articoli che compongono l’articolato, che, sostanzialmente, sottopongono ad ulteriore “ stretta” le misure adottate dal Consiglio regionale il 28 marzo del 2019, con la legge n. 13.
In dettaglio:
-Con l’articolo 1, si prevede la decadenza dei Direttori generali qualora non eseguano (entro trenta giorni dall’entrata in vigore della nuova legge) le attività previste dalla legge vigente;
-L’articolo 2 prevede invece la sospensione dell’ALPI ( l’attività intramuraria a pagamento) se si registrassero tempi di attesa per le prestazioni istituzionali superiori a più di cinque giorni rispetto a quelle erogata in ALPI.
Contemporaneamente, il Direttore generale dovrebbe provvede ad impartire al responsabile della specialità sottoposta a sospensione ulteriori istruzioni, anche integrative o in deroga all’atto aziendale, per ridurre i tempi d’attesa nel regime istituzionale.
-La sospensione dell’ALPI viene invece revocata in base a quanto contenuto nell’art.3- se i tempi d’attesa in regime istituzionale risultano riallineati allineati con quelli in regime ALPI che determinarono la sospensione.
-L’articolo 4 disciplina l’attività “libero professionale intramuraria allargata” che potrà essere autorizzata solo con un provvedimento specifico del Direttore generale che attesti in modo dettagliato la carenza di spazi e attrezzature all’interno dell’intera struttura sanitaria ove opera il dirigente medico richiedente, corredato dal parere obbligatorio e vincolante del direttore sanitario di presidio.
- Norme transitorie, invece, nell’articolo 5.
Al dibattito sono intervenuti, oltre al primo firmatario, i consiglieri: Gabellone; Perrini; Parchitelli; Galante ( che ha chiesto un tavolo istituzionale tecnico-politico che coadiuvi nell’individuazione delle misure più opportune), Di Gregorio.
Sostanzialmente positivo il parere anche dell’assessore alla Salute, Rocco Palese, che ha sollecitato l'audizione, per favorire il “ metabolizzare” delle nuove norme, anche le Organizzazioni sindacali dei Medici e delle professioni sanitarie.Il presidente Vizzino ha annunciato le audizioni stesse sin dalla prossima seduta prevista per lunedì 17 ottobre.
La Commissione ha poi terminato l’audizione del dott. Antonio Calabrese, ascoltato sul tema dell’Autismo, che ha depositato una relazione dettagliata di quanto fatto, per le valutazioni della Commissione.
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Savino è il nuovo Presidente di Apulia film commission
Apulia Film Commission: assemblea dei soci nomina cda. In data odierna lassemblea di Apulia Film Commission ha nominato il nuovo Consiglio di amministrazione: Giuseppe Savino, presidente; Francesco Murianni e Luciana Cazzolla componenti. Il Presidente e i componenti sono dirigenti interni alle Amministrazioni e avranno il compito di assicurare la continuità della gestione ordinaria, revisionare i regolamenti interni di organizzazione e funzionamento, redigere un nuovo testo di Statuto della Fondazione.
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