Redazione

Torna domenica 18 settembre la Giornata nazionale delle offerte per il sostentamento dei sacerdoti, giunta quest’anno alla XXXIV edizione.
La Giornata è una domenica di sensibilizzazione che richiama l’attenzione sulla missione dei sacerdoti, sulla loro opera e sulle offerte che sono dedicate al loro sostentamento.

Tra i 33mila preti diocesani italiani segnaliamo in Puglia, Don Antonio Andriulo, parroco a San Vincenzo de’ Paoli in Villa Castelli, nella provincia di Brindisi, costruttore di relazioni nella comunità per dare il senso della Chiesa che accoglie.
Per Don Antonio l’appartenenza alla comunità è un valore da costruire e custodire attraverso la cura della parrocchia che d'estate è un vero faro grazie alle attività organizzate per i ragazzi, ma tutto l'anno rappresenta un modello di accoglienza e integrazione.
La bella storia di Don Antonio e della sua comunità è al centro di un video che si può condividere dal canale YouTube Uniti nel dono.

Nel sito www.unitineldono.it. sono fornite tutte le informazioni utili per le donazioni ed è presente una sezione storie dedicata alle testimonianze dei sacerdoti.

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È il caso di dire stanca ma felice di aver concluso il circuito di nuoto in acque libere della FIN Puglia iniziato nel mese di Giugno a Rodi Garganico e terminato lo scorso 10-11 Settembre a Taranto con il grande evento Dominate the Water promosso dal campione del mondo della 10 km Gregorio Paltrinieri.

Oltre che come sportiva , la mia partecipazione a queste manifestazioni aveva l’obbiettivo di sensibilizzare gli atleti e le loro società sulla conoscenza del diabete tipo 1 e sull’importanza dell’attività fisica per la nostra salute.

Per questo vorrei ringraziare la​ Federazione Italiana Nuoto Comitato Regionale Puglia, l’ASI e la DTW Taranto per aver voluto la mia presenza nelle varie tappe e le associazioni A.G.D.C., A.P.D.S., In Giro col Diabete, che hanno accettato il mio invito a parteciparvi, supportandomi.

Ringrazio anche i medici Giuliana Cardinale, Elvira Piccinno, Susanna Coccioli e Cosimo Rodia che hanno messo a disposizione di atleti e pubblico le loro competenze e professionalità, dando chiarimenti e consigli a chi ne avesse bisogno.

Un ringraziamento particolare va all’associazione Delfini Messapici, in primis per aver seguito l'intera manifestazione Dominate the Water a Taranto effettuando il controllo glicemico ad atleti, giudici, accompagnatori ecc. - se vogliamo, un'occasione alternativa di fare screening diabetologico - e poi per la realizzazione in forex della locandina che ho ideato insieme alla FIN e alla SIEDP, e che ho così avuto modo di distribuire alle società sportive in gara, che la affiggeranno nelle loro piscine.

Ringrazio sentitamente gli atleti della Nazionale Italiana di Nuoto di Fondo, Gregorio Paltrinieri, Alisia Tettamanzi, Matteo Furlan, Andrea Filadelli, Nicola Roberto per aver aderito allo screening glicemico effettuando un controllo pre e post gara, e mostrando una sensibilità sulla conoscenza e prevenzione del diabete affatto scontata per professionisti della loro caratura.

Questo viaggio in giro per la Puglia non è stato solo la somma di infinite bracciate che inseguivano un traguardo. Ho incontrato volti, ho ascoltato storie di gente che il diabete lo aveva da anni ma non si era mai sentita libera di dirlo in pubblico, ho visto sensori​ ​ glicemici addosso ad atleti. Evidentemente nuotare in mare piace di più di quanto non si pensi e, come dice Greg “non è solo sport, è senso di libertà”.

Quest’anno, a dirla tutta, non ero così convinta di gareggiare poiché fisicamente e mentalmente non c’ero. Dopo la perdita prematura di mio padre non avevo e non ho ancora ripreso a vivere con la serenità e l’energia di un tempo, ​ ho dovuto quasi impormelo di esserci e sorridere alla gente.

Però, quando entravo in acqua pensavo a lui che era, e sono convinta lo sia ancora oggi, il mio più grande tifoso. E questo mi ha dato la forza di andare avanti, bracciata dopo bracciata.​

Il mio mare ha ancora l’acqua dolce, non so dove mi porterà in futuro, ma spero di continuare a coltivare l’amore che ho per lui e a fare del mio meglio per rendere la vita dei diabetici un po’ più leggera.​

Monica Priore

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in  riferimento alle dichiarazioni del Consigliere regionale Renato Perrini sul futuro dell’aeroporto Marcello Arlotta, e alla richiesta di un incontro, su sollecitazione della Presidenza della Regione Puglia e in accordo con il  Sindaco di Grottaglie Ciro D’Alò, è già stato programmato per il prossimo 5 ottobre un incontro aperto alla popolazione, al quale parteciperanno i tecnici di Aeroporti di Puglia e al quale auspichiamo, altresì, la partecipazione del consigliere Perrini. 

 
Una disponibilità e collaborazione istituzionale alla quale Aeroporti di Puglia ha sempre attribuito grande importanza nella consapevolezza delle grandi opportunità che le scelte operate, in raccordo con la Regione Puglia e con l’ENAC, determineranno per Taranto e per il nostro Paese.
 
Quanto alla gara per l’affidamento dei lavori per la riqualifica funzionale dell’attuale terminal, il consigliere Perrini dovrà pazientare ancora qualche giorno, il tempo necessario alla Commissione incaricata di chiudere i lavori e procedere all’aggiudicazione provvisoria di una gara che ha visto la partecipazione di cinque imprese.
 
Aeroporti di Puglia non ha mai inteso sottrarsi al confronto, anche duro, con il territorio e i suoi rappresentanti operando nell’esclusivo interesse della comunità e dello sviluppo sociale ed economico della nostra amata Puglia.
 
Antonio Maria Vasile
Presidente Aeroporti di Puglia

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LAVORO: COLDIRETTI PUGLIA, E’ STABILE NEI CAMPI IN PUGLIA CON 104MILA OCCUPATI; CRESCONO AUTONOMI (+3%) MA DIMINUISCONO DIPENDENTI (-2,8%); CAOS CONTRATTI PER OLTRE 170MILA STAGIONALI. 

E’ stabile il lavoro in agricoltura in Puglia con 104mila occupati ai livelli pre-pandemia, con un calo degli occupati dipendenti del 2,8% compensato dall’aumento del numero degli autonomi del 3%, mentre permane Il caos sui contratti per 170mila stagionali che rischia di causare ulteriori perdite sulle produzioni agricole sopravvissute a una siccità che non si ricordava da decenni. E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti Puglia, sulla base dei dati ISTAT Istat sul mercato del lavoro nel II trimestre del 2022.

Con la radicale revisione degli obblighi dei datori di lavoro sull’informazione ai dipendenti in occasione dell’assunzione – insiste Coldiretti - si rischia il caos negli uffici e ritardi nell’impiego anche in Puglia di oltre 170mila lavoratori stagionali, italiani e stranieri, che operano nelle campagne in un momento delicato in cui i raccolti, dalla vendemmia fino alla frutta alla verdura, sono stati già decimati dalla siccità e dal caldo con danni per oltre 200 milioni di euro.

Il presidente nazionale Ettore Prandini ha scritto al Ministro per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali Stefano Patuanelli e al Ministro per il Lavoro e Politiche Sociali Andrea Orlando in riferimento alla modifica delle norme sulle assunzioni che amplia, nell’immediato e a dismisura, le informazioni cartacee da trasmettere arrivando quasi a dover riprodurre l’intero contratto collettivo, quando prima bastava consegnare al lavoratore la comunicazione on line con risparmio di carta, tempo, spese e problemi.

Purtroppo – afferma la Coldiretti Puglia – si tratta di una modifica che complica e rallenta le grandi campagne di raccolta, con​ il lavoro delle aziende già peraltro alle prese con grosse difficoltà a reperire manodopera disponibile e il balzo dei costi per materie prime ed energia per la guerra in Ucraina e con i cambiamenti climatici che, fra caldo africano siccità e grandine, stanno devastando le produzioni agricole con cali drammatici in Puglia del 45% per i foraggi che servono all’alimentazione degli animali, del 20% per il latte nelle stalle, del 35-40% per il grano duro per la pasta, di oltre il 15% della frutta ustionata da temperature di 40 gradi, del 20% delle cozze, del 35% della produzione di miele e del 20% del pomodoro con gli agricoltori che hanno dovuto dire addio quest’anno in Puglia a 1 bottiglia di passata di pomodoro su 5, oltre al calo fino al 50% della produzione delle olive.

Quello di cui invece avrebbe bisogno il sistema agricolo – conclude Coldiretti – sono misure concrete per ridurre, e non aumentare, la burocrazia e contenere il costo del lavoro con una radicale semplificazione che possa garantire flessibilità e tempestività di un lavoro legato all’andamento climatico sempre più bizzarro.

 

Dati del giorno: 13 settembre 2022

1.173
Nuovi casi
10.209
Test giornalieri
12
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 399
Provincia di Bat: 57
Provincia di Brindisi: 111
Provincia di Foggia: 126
Provincia di Lecce: 302
Provincia di Taranto: 146
Residenti fuori regione: 23
Provincia in definizione: 9
10.767
Persone attualmente positive
149
Persone ricoverate in area non critica
9
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

1.463.949
Casi totali
12.579.389
Test eseguiti
1.444.146
Persone guarite
9.036
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 471.364
Provincia di Bat: 126.582
Provincia di Brindisi: 138.251
Provincia di Foggia: 207.386
Provincia di Lecce: 300.918
Provincia di Taranto: 199.060
Residenti fuori regione: 15.404
Provincia in definizione: 4.984

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Primo giorno di scuola ad ostacoli per gli studenti di Mesagne giacché il Comune di Mesagne si è ricordato solo ieri mattina di dover ridipingere le strisce pedonali davanti ai plessi scolastici. Il risultato è stato una bolgia di auto che strombazzavano per il percorso ad ostacoli cui erano stati sottoposti, lunghe file di mezzi e tanta protesta da parte dei genitori costretti, anche loro, a fare gli slalom tra le auto per accompagnare i loro figlioli a scuola.

La zona maggiormente pericolosa è stata quella di via Guglielmo Marconi, l’arteria ad alta densità di traffico, dove la carreggiata è stata ristretta a metà mentre su questa strada transitavano gli autobus, che conducono gli studenti mesagnesi nelle scuole di Brindisi, che si incrociavano con gli altri mezzi provenienti dal senso contrario. Cosa ancor più grave il Comune non aveva disposto nessun divieto di sosta nei parcheggi posti sul lato destro della strada, in direzione Mesagne centro, che avrebbero sicuramente facilitato il transito dei mezzi evitando pericolose situazioni. Testimoni di questa gap, oltre agli studenti e ai loro genitori, anche i numerosi commercianti presenti in zona che per alcune ore hanno dovuto sottostare a strombazzamenti e caos. Solo la settimana scorsa il Comune aveva effettuato la manutenzione a uno degli ingressi del plesso scolastico “Giosuè Carducci”, il tutto a poche ore dall’inizio delle lezioni. “Sembra davvero strano che il Comune abbia pianificato per il primo giorno di scuola la pitturazione delle strisce pedonali creando enormi disagi per la circolazione pedonale e stradale”, hanno chiosato alcune mamme radunate in gruppo, in attesa di andare a bere un caffè ristoratore.via_guglielmo_marconi_passaggi_pedonali_in_rifacimento_1.jpg

“È incredibile questo menefreghismo da parte del Comune che ha deciso di dipingere le strisce pedonali in concomitanza con l’inizio dell’anno scolastico”, hanno fatto notare alcuni commercianti presenti in zona. Qualcuno ha spostato dei birilli posti in mezzo alla carreggiata per transitare con maggiore sicurezza e il risultato è stato che le strisce appena dipinte si sono imbrattate di sporco delle ruote dei mezzi. “Le scuole sono state chiuse per due mesi e il Comune ha disposto di rifare gli attraversamenti pedonali il primo giorno di scuola. Mah”, è stato l’amaro commento di diversi passanti che hanno assistito alla difficoltà di transitare in sicurezza su quella che è l’arterai principale della città. via_marconi_passaggi_pedonali.jpg

Mesagne. Primo giorno di scuola ad ostacoli.

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: Altra opera inutile: la ferrovia stazione – aeroporto di Brindisi. "E' stata convocata la conferenza dei servizi per la realizzazione del nuovo collegamento ferroviario tra la stazione di Brindisi e la futura stazione Aeroporto del Salento da Rete Ferroviaria Italiana, ex Ferrovie dello Stato, l'investimento complessivo è di circa 112 milioni di euro ed è compreso nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr)."

Ma come, c'è già un collegamento ogni 30 minuti 7 giorni su 7, con autobus elettrico, non inquinante, appena inaugurato, che in 10 minuti ti porta al prezzo di 1.10 € dalla stazione di Brindisi all'aeroporto, anzi addirittura al porto traghetti di Costa Morena, realizzando il massimo dell'intermodalità, e ... vogliono fare una nuova ferrovia che deve attraversare il Parco del Cillarese, e poi bisogna costruire una stazione treni all'aeroporto, con consumo di suolo, impatto paesaggistico, e per cosa?

Secondo invece Teresa Bellanova, Viceministra delle Infrastrutture e Mobilità sostenibili, nel corso dell’incontro nella sede di Confindustria, candidata al Senato per la Lista Calenda-Renzi, si tratta di un’infrastruttura che per decenni il territorio salentino ha invocato, e per cui sono già disponibili tutte le risorse necessarie, 112milioni, di cui 52 previsti nel Pnrr. L’autorizzazione VIA sul progetto è già arrivata e adesso attendiamo che la Regione faccia in fretta la sua parte con quanto di competenza. Se la delibera regionale sarà definita entro questo mese, tra novembre e dicembre il bando di gara potrà essere pubblicato”.

Che opera inutile… Che assurdità…  Spendere 115 milioni per una opera colossale e impattante, quando c’è un semplice bus pubblico elettrico che già fa il servizio a costi irrisori. E sarà per due terzi debito che lasceremo ai nostri figli. E l’impatto occupazionale sarà solo per la costruzione, la distruzione del territorio. Appoggiamo tutte le critiche al progetto del Prof. Borri, Assessore all’Urbanistica del Comune di Brindisi.aeroporto_del_salento_brindisi.jpg

C'è il 70% delle scuole di Brindisi che non sono a norma antisismica e di sicurezza strutturale, ci piove dentro a molti plessi o palestre: spendendo "solo" 2 milioni a scuola, si potrebbero mettere in sicurezza o attrezzare tecnologicamente 55 scuole di ogni grado di Brindisi e provincia, e non sarebbero soldi sprecati, visto che ci mandiamo tutti i giorni i nostri figli, invece di fare una nuova ferrovia inutile, costosa e dannosa coi soldi del PnRR....

Movimento No TAP/SNAM di Brindisi

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Brindisi: alla scoperta dei quartieri è il nome di una serie di appuntamenti gratuiti che prevedono la riscoperta dei quartieri periferici della città, un'iniziativa dell’associazione Attivarti, in collaborazione con l’agenzia immobiliare “Gruppo Toscano” di Brindisi.

Il primo appuntamento è per domenica 18 settembre alle ore 10.00 (con partenza in Via Tor Pisana, al sottopasso della stazione) per un interessante tour che prevede la scoperta di uno dei quartieri più popolosi e frequentati di Brindisi: la Commenda.

Una storia ed un’evoluzione sconosciuta ai più, che si potrà conoscere attraverso un tour guidato, con l'intento di ripercorrere le diverse fasi di vita del quartiere, dalla nascita del nome alla sua topografia originaria, fino a svelare alcuni particolari sino ad ora poco noti.  Un viaggio tra  le strade che un tempo furono terreni utilizzati per la coltura, fino ad arrivare allo sviluppo urbano durante il secondo dopoguerra ed alla nascita di servizi quali scuole, case, chiese, rete stradale, elettrica, fognaria, mercati rionali, botteghe e negozi specializzati.

Obiettivo del walking tour è quello di far conoscere meglio il proprio territorio, ed un rione specifico, ed aumentare il senso d'appartenenza, scoprendo un quartiere ricco di storia ed aneddoti.

La partecipazione all’evento è gratuita, previa registrazione al seguente numero 3478194946.

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Anci Puglia seleziona 45 giovani tra i 18 e 28 anni da impiegare nei comuni pugliesi in progetti di Servizio Civile Digitale e Ambientale.  Domande entro ore 14.00 del 30/09/2022.

 Con il bando pubblicato dal Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale, Anci Puglia mette a disposizione complessivi 45 posti nei Comuni pugliesi partner, rispettivamente: 25 posti di volontario da impegnare in 2 progetti di Servizio Civile Digitale e 20 posti di volontario da impegnare in 2 progetti Servizio Civile Ambientale.  Previsti posti riservati per candidati con bassa scolarità.

 I Comuni sede di progetto, oltre alla sede Anci di Bari sono: Binetto, Bitetto, Capurso, Cellamare, Conversano, Corato, Ginosa, Lequile, Massafra, Molfetta, Palagianello, Polignano a mare, San Vito dei Normanni, Ugento. I progetti Anci Puglia hanno una durata di 12 mesi. Gli operatori volontari selezionati percepiscono direttamente dal Dipartimento Politiche Giovanili e SCU, un assegno mensile per lo svolgimento del servizio, di € 444,30. Prevista la certificazione o attestazione delle competenze e un percorso di tutoraggio. Tutte le info relative ai progetti Anci Puglia sono disponibili sul sito www.anci.puglia.itsezione Servizio civile, raggiungibile cliccando quì.

 

Gli aspiranti volontari devono presentare domanda di partecipazione entro e non oltre le ore 14.00 del 30 settembre 2022, attraverso piattaforma Domanda on Line (DOL) raggiungibile tramite PC, tablet e smartphone  al link undefined. (Vedasi bando).

 I candidati devono essere in possesso dei seguenti requisiti:

  1. cittadinanza italiana, ovvero di uno degli altri Stati membri dell’Unione Europea, ovvero di un Paese extra Unione Europea purché il candidato sia regolarmente soggiornante in Italia;
  2. aver compiuto il diciottesimo anno di età e non aver superato il ventottesimo anno di età (28 anni e 364 giorni) alla data di presentazione della domanda;
  3. non aver riportato condanna anche non definitiva alla pena della reclusione superiore ad un anno per delitto non colposo ovvero ad una pena della reclusione anche di entità inferiore per un delitto contro la persona o concernente detenzione, uso, porto, trasporto, importazione o esportazione illecita di armi o materie esplodenti, ovvero per delitti riguardanti l’appartenenza o il favoreggiamento a gruppi eversivi, terroristici o di criminalità organizzata.

 Ulteriori dettagli per la presentazione della domanda sono contenuti nel bando consultabile.

“Fondamentale tenere alta l’attenzione sulle politiche giovanili anche attraverso il Servizio Civile Universale. Un'opportunità di crescita unica per i giovani che attraverso l’impegno di cittadinanza attiva nelle amministrazioni locali diventano risorsa e forza propulsiva per le comunità. – Sottolinea il presidente Anci Puglia Ettore Caroppo – Anci Puglia crede molto nel Servizio Civile, dal 2009 sono stati impiegati oltre 500 volontari nei comuni partner e realizzati circa 70 progetti. Il prossimo 16 settembre saranno avviati al servizio 120 giovani volontari da impiegare in 5 progetti di SCU in ambito socio-culturale e turistico, da realizzare in 34 comuni pugliesi. Quest’anno sono stati approvati anche 4 progetti nei settori digitale e ambientale, con 45 posti disponibili nei comuni aderenti, per cui è possibile presentare domanda  entro il 30 settembre. Stiamo lavorando ai nuovi progetti, oltre ai settori turistico, socio-culturale e digitale, proporremo il tema ambientale-energetico, anche in ottica sensibilizzazione riduzione consumi ed efficientamento.”

 Per Gianluca Vurchio, delegato Anci Puglia alle politiche giovanili: “Il tema del Servizio Civile Universale è centrale e fondamentale per Anci Puglia.  Da anni, ormai, la struttura regionale è fortemente impegnata nella realizzazione di numerosi progetti da attuare nei territori attraverso i comuni aderenti. È il risultato di un impegno continuo in tal senso e della voglia di continuare a crescere in quella che è l'offerta dell'associazione verso i comuni e dunque a favore dei cittadini. Dal prossimo 16 settembre, al via 120 volontari per 34 comuni pugliesi, ma all'orizzonte in arrivo altre progettazioni e co-progettazioni con altre Anci regionali su temi socio-culturale, turistico- ambientale e digitale. L'impegno di Anci Puglia dovrà continuare in maniera lineare, trovando sviluppi positivi in un prossimo futuro, cercando di ampliare ulteriormente la rete dei comuni aderenti al mondo Anci e del SCU.”

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PREZZI: COLDIRETTI PUGLIA, ADDIO A 1 BOTTIGLIA DI OLIO SU 3, + 50% COSTI, A RISCHIO AZIENDE AGRICOLE E CARRELLO SPESA FAMIGLIE.

Con il crollo della produzione nazionale di olive le famiglie del Belpaese devono dire addio a quasi 1 bottiglia su 3 di olio extravergine Made in Italy mentre l’esplosione dei costi mette in ginocchio le aziende agricole e con l’inflazione generata dal conflitto in Ucraina volano sugli scaffali i prezzi al dettaglio. E’ quanto emerge dall’esclusivo report “2022, la guerra dell’olio Made in Italy” di Coldiretti e Unaprol diffuso in occasione dell’avvio lungo la penisola della raccolta delle olive 2022/2023 in un anno profondamente segnato dai cambiamenti climatici e dai rincari di energia e materie prime che pesano su aziende e famiglie. In via XXIV Maggio 43 presso la sede di Coldiretti a Palazzo Rospigliosi sono state spremute in un vero frantoio, dal vivo, le prime olive di quest’anno alla presenza del Presidente di Coldiretti Ettore Prandini e del Presidente di Unaprol, l’associazione degli olivicoltori, David Granieri.

Con l’esplosione dei costi aumentati in media del 50% nelle aziende olivicole - evidenziano Coldiretti e Unaprol – quasi 1 su 10 (9%) lavora in perdita ed è a rischio di chiusura, secondo dati Crea. A pesare, in particolare – continua Coldiretti – i rincari diretti e indiretti determinati dall’energia che vanno dal +170% dei concimi al +129% per il gasolio nelle campagne mentre il vetro costa oltre il 30% in più rispetto allo scorso anno, ma si registra anche un incremento del 35% per le etichette, del 45% per il cartone, del 60% per i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al 70% per la plastica, secondo l’analisi Coldiretti e Unaprol. Olivicoltori e frantoiani sono costretti a fronteggiare l'incremento dell'elettricità, i cui costi sono quintuplicati.

E se i costi crescono mentre scendono i ricavi delle imprese, il carrello della spesa delle famiglie registra aumenti dei prezzi al dettaglio per la maggior parte dei prodotti della tavola – spiegano Coldiretti e Unaprol – con l’olio extravergine d’oliva per il quale sono attesi forti rincari sugli scaffali in autunno con l’arrivo delle nuove produzioni.

La raccolta – riferiscono Coldiretti e Unaprol – specialmente in Puglia, cuore dell’olivicoltura italiana, rischia un taglio fino al 50% a causa prima delle gelate fuori stagione in primavera e poi dalla siccità, mentre continua a perdere terreno il Salento – denunciano Coldiretti e Unaprol - distrutto dalla Xylella, che ha bruciato un potenziale pari al 10% della produzione nazionale.  

“Diffondere la cultura dell’olio extravergine di oliva fra i turisti e i consumatori e supportare la crescita continua della filiera dell’olio in Italia e all’estero è il nostro obiettivo perché i consumatori sono affamati di informazioni e conoscenza sul mondo dell’olio”, commenta Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia che ricorda come l’ulivo in Puglia sia presente su oltre 370mila ettari di terreno coltivato, con 5 oli extravergine DOP e 1 IGP Olio di Puglia, “con l’olivicoltura pugliese che è la più grande fabbrica green del Mezzogiorno d’Italia con 60 milioni di ulivi, il 40% della superficie del Sud, quasi il 32% nazionale e l’8% comunitaria ed un valore di 1 miliardo di euro di PLV (Produzione Lorda Vendibile) di olio extravergine di oliva”. 

Per sostenere le produzioni nazionali, resistere ai cambiamenti climatici e difendere la sovranità alimentare nazionale e la dieta Mediterranea di cui l’olio è componente fondamentale – affermano Coldiretti e Unaprol – occorrono un piano strategico per la realizzazione di nuovi impianti olivicoli con varietà italiane, risorse per contrastare l’aumento vertiginoso dei costi di gestione delle aziende agricole e realizzare nuovi sistemi di irrigazione ma – concludono Coldiretti e Unaprol - servono anche opere infrastrutturali di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque potenziando la rete di invasi sui territori, creando bacini e utilizzando anche le ex cave per raccogliere l’acqua piovana in modo da raccoglierla quando è troppa e gestirne l’utilizzo quando serve.

Il consiglio di Coldiretti e Unaprol per sostenere le aziende italiane e non cadere nell’inganno del falso Made in Italy è quello di scegliere verificando attentamente l’etichetta.  Sulle bottiglie di extravergine ottenute da olive straniere in vendita nei supermercati – denunciano Coldiretti e Unaprol – è quasi impossibile nella stragrande maggioranza dei casi, leggere le scritte “miscele di oli di oliva comunitari”, “miscele di oli di oliva non comunitari” o “miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari” obbligatorie per legge nelle etichette dell’olio di oliva. La scritta – precisano la Coldiretti e Unaprol – è riportata in caratteri molto piccoli, posti dietro la bottiglia e, in molti casi, in una posizione sull’etichetta che la rende difficilmente visibile tanto che i consumatori dovrebbero fare la spesa con la lente di ingrandimento per poter scegliere consapevolmente.

Occorre intervenire per salvare un patrimonio unico del Paese con 250 milioni di piante che tutelano l’ambiente e la biodiversità ma anche un sistema economico che vale oltre 3 miliardi di euro grazie al lavoro di un sistema di 400mila imprese tra aziende agricole, frantoi e industrie di trasformazione che producono un alimento importante per la salute che non deve mancare dalle tavole degli italiani – aggiungono Coldiretti Ettore Prandini e Unaprol - nel sottolineare l’obiettivo di rilanciare una produzione nazionale dell’olio d’oliva messa a rischio anche dal Nutriscore sistema di etichettatura fuorviante, discriminatorio ed incompleto che finisce paradossalmente per escludere dalla dieta alimenti sani e naturali come l’olio d’oliva che è uno dei pilastri della Dieta Mediterranea conosciuta in tutto il mondo grazie agli effetti positivi sulla longevità e ai benefici per la salute.

Non è più rinviabile un piano strategico nazionale dell’olivicoltura che metta al centro le aziende che sono sul mercato, producono reddito e occupazione, oltre al recupero dei tanti uliveti abbandonati che devono essere rinnovati per ridare ossigeno e speranze ai territori – concludono Coldiretti Ettore Prandini e Unaprol – proseguendo a livello internazionale la battaglia per tutelare la qualità del nostro olio extravergine d’oliva, cercando di cambiare anche alcuni parametri che penalizzano i nostri agricoltori già vessati dal cambiamento climatico e dall’aumento sconsiderato dei costi energetici. Il futuro dell’olio italiano passa da questi interventi fondamentali per tutelare un prodotto simbolo del Made in Italy.