Redazione

L’evento, con location prestigiosa presso il Castello dei principi Dentice di Frasso a San Vito dei Normanni, ha dato il via ad un calendario estivo glamour tutto pugliese

 Lo scenario quello suggestivo, regale ed elegante del Castello Dentice di Frasso a San Vito dei Normanni; l’occasione l’ormai tradizionale appuntamento a cura di Spazio Art d'Or, scrigno di eventi luxury itinerante, e della sua vestale, Marina Corazziari; l’evento la quarta edizione del “Galà Art d’Or / Premio Eccellenze”.

La serata, con la direzione artistica di Emma Ceglie, è stata un tripudio di arte e moda, con sfilate di collezioni firmate dalla talentuosa stilista Sladana Krstic, le melodie suadenti in puro stile bossa nova del quartetto jazz composto da Francesca Leone, Guido di Leone, Gianluca Fraccalvieri e Fabio Delle Foglie, i riflessi caleidoscopici dei gioielli di Marina Corazziari, indossati sia dalle modelle che dagli ospiti e la bellezza delle auto d’epoca con rassegna curata da Flavio Greco.

Tra i tavoli, elegantemente allestiti dalla designer Dominique Dellisanti, tanti gli ospiti di prestigio: dalla madrina dell’evento, il soprano lirico di fama internazionale Angelica Cirillo, ai padroni di casa, i principi Giuliano e Fabrizia Dentice di Frasso.

L’edizione di quest’anno ha visto premiate, con sculture disegnate dalla stessa Corazziari, molte eccellenze che con il loro talento e impegno hanno raggiunto traguardi straordinari nei rispettivi campi.

Ecco l’elenco dei premiati suddivisi per categoria:

Musica. Angelica Cirillo. Il soprano Angelica Cirillo riceve il Premio alla Carriera per il suo eccezionale contributo alla musica lirica, riconosciuto a livello internazionale. La sua voce ha incantato platee in tutto il mondo, rendendola una delle interpreti più apprezzate del nostro tempo.

Impresa Innovativa. Raffaele & Carlo Misceo. Con l’"Escape Campus Academy", Raffaele e Carlo Misceo hanno introdotto un’innovativa piattaforma educativa che coniuga tecnologia e apprendimento esperienziale, rivoluzionando il settore della formazione.

Arte. Antonio Lagioia: Il gallerista Antonio Lagioia è premiato per il suo impegno nella promozione dell'arte contemporanea, sostenendo artisti emergenti e organizzando esposizioni di grande rilievo culturale.

Promozione del Territorio. Michele Ciniero: Il dirigente viene riconosciuto per la sua dedizione nella valorizzazione del territorio, promuovendo iniziative che hanno rafforzato l’identità locale e attratto turismo di qualità.

Professioni. Antonio Guida. L’avvocato Guida è premiato per la sua eccellenza professionale, dimostrando competenza e integrità in un settore complesso e competitivo come quello legale.

Moda. Michela Zio: Giornalista e direttrice artistica, Michela Zio si distingue per il suo contributo innovativo al mondo della moda, attraverso la direzione di eventi e la promozione di giovani stilisti.

Bio/Architettura. Francesco Diaferio: L'architetto è riconosciuto per il suo approccio sostenibile e innovativo alla progettazione, con un'attenzione particolare alla bioarchitettura e all'ecocompatibilità.

Automobilismo d'Epoca. Flavio Greco: L’imprenditore è celebrato per la sua passione e impegno nella conservazione e promozione delle automobili d’epoca, un patrimonio culturale e storico di grande valore.

Giovani Imprenditori. Nicola Diomede: L’avvocato è premiato come imprenditore per la sua capacità di coniugare competenze legali e spirito imprenditoriale, innovando nel settore delle start-up.

Imprenditoria Femminile. Elisa Acquilano: Presidente di Confagricoltura, è riconosciuta per il suo contributo all’imprenditoria femminile, promuovendo politiche di supporto e crescita per le donne nel settore agricolo.

Editoria e Informazione. Azzurra TV Italia, Presidente Nicola Benedetto. Azzurra TV Italia, guidata dal Presidente Nicola Benedetto, è premiata per il suo ruolo nell’editoria e informazione, offrendo contenuti di qualità e promuovendo una comunicazione trasparente e indipendente.

Travel. Maurizio Federighi. Il tour operator è riconosciuto per la sua capacità di innovare nel settore del turismo, offrendo esperienze di viaggio uniche e di alta qualità.

L’evento è culminato in una cena estiva nell’elegante giardino del Castello, dove oltre 150 ospiti hanno potuto degustare vini e prodotti tipici d’eccellenza del territorio come i buonissimi sospiri biscegliesi.

Il Primo cittadino: «Un’edizione della Festa che resterà nella storia per qualità e quantità di eventi religiosi e civili, ampiamente apprezzata da cittadini e visitatori». “La vittoria sui Turchi”, che si è svolto lo scorso 27 giugno presso il Minareto alla Selva di Fasano, ha definitivamente concluso le manifestazioni della Festa patronale 2024. Il sindaco di Fasano, Francesco Zaccaria, ha così voluto esprimere il suo plauso e il suo ringraziamento agli organizzatori:

«La Festa dei Santi patroni 2024 rimarrà nella storia per la ricchezza e la qualità del programma religioso e civile, apprezzato più che mai dai cittadini e dai visitatori forestieri. Il Comitato Feste patronali e il Giugno Fasanese hanno meritatamente ricevuto i complimenti di tutti, ai quali aggiungo i miei, per l’ulteriore lustro e apprezzamento dato alla città soltanto pochi giorni dopo essere stata al centro del Mondo grazie al G7. La Festa è stata pienamente all’altezza della sempre più crescente fama che Fasano sta conquistando: gli eventi hanno occupato quasi una settimana e se ne è ormai consolidata la diffusione in più punti del centro storico, completamente coinvolto nell’appuntamento con la storia, la tradizione, la fede e lo spettacolo, non più limitati alla sola piazza Ciaia. Ringrazio il presidente del Comitato, Giuseppe Ancona, il presidente del Giugno Fasanese, Lucio Legrottaglie, il Priore don Sandro Ramirez e tutti i loro collaboratori, di cui mi piace ricordare il volontariato disinteressato con il quale si dedicano alla propria Città».

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Il prossimo 3 luglio 2024 alle ore 18,30 presso la chiesetta di san Giuseppe Artigiano, in piazza 1° Maggio a Mesagne, si svolgerà la cerimonia religiosa in memoria di Candido Plenilunio, commerciante e per lunghi anni presidente della Confcommercio di Mesagne, deceduto esattamente 20 anni fa. La famiglia per ricordarlo ha voluto farlo con una messa che sarà celebrata da don Angelo Galeone. Candido Plenilunio oltre a essere uno stimato commerciante, in particolare rivenditore del Latte Verbano, è stato un fervente politico tra le fila prima del Movimento sociale italiano e poi di Allenza Nazionale. Nel 2014 il figlio Giovanni aveva raccolto i pensieri dei tanti amici del papà inserendoli in una pubblicazione dal titolo: “Cav. Candido Plenilunio, Uomo d’altri tempi”. Non solo poiché nel 2022 in Comune fu presentata un’istanza firmata da 532 cittadini per chiedere di intitolare una piazza, una via o il commissariato a Candito Plenilunio. Istanza che ad oggi è rimasta inevasa.

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Una bombola a gas è esplosa questa mattina nel centro della città di Ostuni, in via Garibaldi. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco della città Bianca e la polizia oltre che le ambulanze del 118. 

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La notte scorsa 3 individui sono entrati nel piazzale di un resort agricolo a Diana Marina e hanno appiccato il fuoco a tre auto e un carrello. I mezzi sono una Jaguar, una Toyota e una Bmw. Una di queste auto è di proprietà dell'amministratore delegato dell'azienda. Sul posto sono giunti i vigili del fuoco di Ostuni che hanno spento le fiamme. Indaga la polizia che ha già acquisito i filmati dell'impianto di video sorveglianza. 

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GASTROTURISMO: COLDIRETTI PUGLIA, DAL BARATTIERI AI GELSI FINO ALLA CAPA DI MORTO; I CIBI SALVATI DALL’ESTINZIONE.

Salgono a 1650 i Sigilli di Campagna Amica, 3 italiani su 4 chiedono menu “biodiversi”

Dal barattiere  pugliese alla capa di morto fino ai gelsi, salgono al numero record di 1650 i Sigilli di Campagna Amica, le specialità della biodiversità made in Italy a tavola salvate dall’estinzione grazie al lavoro degli agricoltori, rientrate nel nuovo censimento 2024, curato dall’Osservatorio sulla biodiversità istituito dal comitato scientifico di Campagna Amica. È stato presentato al Villaggio Coldiretti a Venezia dove è stata allestita la grande mostra sui prodotti della biodiversità che rappresentano uno dei motori che alimentano i viaggi di italiani e stranieri, oltre a simboleggiare una Dieta Mediterranea messa sempre più sotto attacco dalle grandi multinazionali del cibo. Un patrimonio della tradizione contadina italiana il cui ritorno sulle tavole è stato reso possibile dall’impegno dei 750 agricoltori “custodi” censiti dalla rete Campagna Amica/Terranostra, di cui oltre la metà (56%) sono giovani under 40, e il 15% sono giovanissimi sotto i 30 anni. Un quarto è certificato biologico, mentre quasi la metà si trova in comuni parzialmente o totalmente montani.

Tra le nuove specialità entrate nel censimento c’è il barattiere, un ortaggio tipico della Puglia, la cui particolarità è di avere la consistenza di un melone ma il sapore tipico del cetriolo fresco. Ha una forma rotonda e una buccia verde, che racchiude una polpa interna croccante, acquosa, e di colore verdognolo, che vira verso il rosa quando giunge a maturazione.

“La difesa della biodiversità è il vero valore aggiunto delle produzioni agricole made in Italy, con un impatto importante anche sull’economia nazionale, a partire dal turismo -  ha dichiarato il direttore di Fondazione Campagna Amica Carmelo Troccoli - Investire sulla distintività è una condizione necessaria per le imprese agricole di distinguersi in termini di qualità delle produzioni e affrontare così il mercato globalizzato salvaguardando, difendendo e creando sistemi economici locali attorno al valore del cibo”.

Uno scenario che dimostra la centralità per la vacanza Made in Italy del patrimonio enogastronomico nazionale che è diffuso su tutto il territorio e dalla cui valorizzazione – precisa la Coldiretti – dipendono molte delle opportunità di sviluppo economico ed occupazionale. Il cibo è dunque la voce più importante del budget della vacanza estiva tanto che – sottolinea la Coldiretti – è diventato per molti turisti la principale motivazione del viaggio con il boom del turismo enogastronomico anche grazie alle numerose iniziative di valorizzazione, dalle sagre alle strade del vino.

Tra i sigilli della biodiversità in Puglia si va dall’azzeruolo, piccolo frutto molto buono e gustoso ma poco conosciuto, viene chiamato "lazzeruolo", azzarruolo, azzaruolo, alla capa di morte, conosciuta come chepe de murte” o “Grucciolo”, questo cavolo rapa caratterizzato per la parte inferiore che somiglia ad una grossa rapa, dal mugnolo, considerato il cavolo povero dei contadini, progenitore del broccolo, oggi in pericolo rischia di scomparire, alla sporchia, una pianta parassita delle fave, in quanto si alimenta della clorifilla proprio di quest’ultima, dolce con un retrogusto leggermente amara e i contadini – aggiunge Coldiretti Puglia - la trasformarono in cibo prelibato dopo averla riscoperta, fino allo sponzale, appartenente alla stessa famiglia delle cipolle, sono dei piccoli bulbi con un fusto verde commestibile e ai cardoncelli, una verdura selvatica dal gusto leggermente dolciastro.

Dietro ogni prodotto c’è una storia, una cultura ed una tradizione che è rimasta viva nel tempo ed esprime al meglio la realtà di ogni territorio, conclude Coldiretti Puglia nel sottolineare la necessità di difendere questo patrimonio del Made in Italy dalla banalizzazione e dalle spinte all’omologazione e all’appiattimento verso il basso perché il buon cibo insieme al turismo e alla cultura rappresentano le leve strategiche determinanti per un modello produttivo unico che ha vinto puntando sui valori dell’identità, della biodiversità e del legame con i territori.

Il Brindisi Football Club comunica di aver nominato l’avv. Andrea Gianni alla carica di direttore generale della società e affidato al dott. Stefano Tota l’incarico di segretario generale. Gianni è un avvocato specializzato in management & leadership, acquisizioni e fusioni di società, con una lunga esperienza nel ruolo direttivo e di consulente esterno: figura carismatica, nel 2015 è tra gli artefici del ritorno della Sambenedettese tra i professionisti, nel 2019 è al vertice del Rieti in serie C, poi la parentesi a Reggio Calabria, “il chilometro più bello d’Italia” dove l’anno successivo, a maggio, lascia la Reggina al primo posto nel girone C della serie C, quindi le piazze di Acr Messina e del settore giovanile della Salernitana, infine dg del Lamezia Terme nel 2022 (serie D, girone I).

Lungo corso dirigenziale anche per il dott. Stefano Tota, che parte dal Foggia Calcio tra il 2010 e il 2014 nel ruolo di responsabile commerciale: laureato in Management dello Sport con specialistica e master in Marketing Sportivo, accompagna il Corato nella scalata, culminata nel 2018, dalla Prima Categoria fino all’Eccellenza, con funzioni di segretario generale e responsabile del settore giovanile. Stesso ruolo nella Fidelis Andria per quattro stagioni fino ad approdare lo scorso anno nel Bitonto Calcio, nel girone H della serie D.

Le due figure avranno il compito di implementare strategie, strumenti e attività nell’ottica di ottimizzare l’organizzazione e la gestione del club. La società dà il benvenuto e augura loro buon lavoro nella consapevolezza del valore e della competenza che i due dirigenti sapranno garantire nel posizionamento di ogni profilo tecnico e operativo del rinnovato sodalizio biancazzurro.

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La società del Presidente Saponaro comunica che, per la stagione sportiva 2024/2025, ha ingaggiato la centrale classe 2002 CiraPia Fanigliulo. “ Siamo sicuri della scelta fatta :un volto nuovo , una giovane atleta che ha tanta forza e voglia di fare...potrà dare nuova linfa e grinta al nuovo roster che l' Aurora sta allestendo , rosa che sarà sicuramente molto più competitiva rispetto alle scorse stagione” dichiara il Vice Presidente Daniele De Leonardis. “Sono molto carica per questa nuova esperienza con l'Aurora ,ho voglia di riscatto dopo l'ultima stagione. L'obbiettivo è quello di crescere e far bene con il gruppo, sono sicura che tutti insieme lavoreremo bene e ci divertiremo..” Dichiara entusiasta la nuova centrale dell'Aurora.

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Una giovane donna, una madre di Latiano, da martedì 25 giugno lotta tra la vita e la morte nel reparto di rianimazione dell’ospedale Perrino di Brindisi per sopravvivere al tentato femminicidio per il quale è stato arrestato suo marito, istruttore di arti marziali.

Una violenza estrema che si è consumata dentro e fuori casa, alla presenza del figlio minore. Ci auguriamo che la donna sopravviva e superi le gravi conseguenze sul corpo, consapevoli che queste sono una parte del trauma vissuto.  

Infatti una donna   traumatizzata   da violenze di questa gravità ha bisogno di un percorso terapeutico per rielaborare le conseguenze psicologiche e fisiche dell’aggressione, ricevere protezione, empatia, senza la pretesa di stabilire durata ed esiti.

 Triste e dolorosa è anche la condizione del figlio minore, che è stato presente al tragico evento, verosimilmente terrorizzato e disperato per quanto stava accadendo alla madre per mano proprio del padre e non di uno sconosciuto piombato in casa dal nulla. Anche lui ha bisogno di aiuto per superare paura, dolore, rabbia, senso di impotenza e altri sentimenti laceranti.

L’indagato è accusato di maltrattamenti familiari e lesioni personali. La stampa riferisce dettagli inquietanti quali i tentativi da parte dell’uomo di evitare il controllo domiciliare dei carabinieri e il fatto che la donna sia stata trovata nel giardino di casa sotto due lenzuola con ecchimosi e fratture su tutto il corpo, in fin di vita. Un tentato femminicidio evitato per poco. 

 Non sappiamo se il figlio minore sia considerato vittima di violenza assistita e se siano stati adottati provvedimenti per la sua messa in protezione durante i due giorni precedenti l’arresto del padre.

Dalla nostra esperienza ultra decennale di centro antiviolenza vogliamo fare alcune osservazioni necessarie.

 Chi continua a parlare della violenza maschile sulle donne nei rapporti di intimità e della violenza assistita dai/dalle minori come fenomeno d’emergenza, compie un’operazione di sottovalutazione e normalizzazione della stessa, non dà la dovuta attenzione alle cause strutturali che la determinano e soprattutto alle strategie per prevenirla e contrastarla in tutte le sue manifestazioni. Inoltre, è riconosciuto che la violenza intra familiare non si manifesta con un unico episodio, ma presenta un andamento ciclico   di crescente intensità che può raggiungere alti livelli di pericolosità.

A ciò si aggiunga che troppo spesso le donne vengono considerate responsabili e/o complici della violenza che subiscono dentro e fuori la famiglia, senza considerare le enormi difficoltà a cui vanno incontro quando cercano di proteggersi e di far cessare il comportamento violento.

I centri antiviolenza raccolgono in maniera anonima dati sul fenomeno che inviano a diverse istituzioni, per esempio gli Ambiti Sociali Territoriali, gli Assessorati regionali competenti e all’ISTAT.  Pertanto, le istituzioni sono in possesso di dati quantitativi e qualitativi sulla violenza alle donne che dovrebbero orientare le politiche di prevenzione e contrasto.

Le indagini ISTAT, della FRA (Agenzia Europea per i Diritti fondamentali) a livello europeo e quelle dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) confermano il carattere strutturale della violenza di genere, con oltre un terzo delle donne in Italia e nel mondo che subisce una qualche forma di violenza fisica o sessuale. Prevale la violenza nelle relazioni di intimità che si manifesta in forme particolarmente crudeli.

Bisogna fermare e sradicare la violenza sulle donne; non possiamo più ascoltare parole vuote e di circostanza. Le istituzioni devono smetterla con azioni spot e da marketing di facciata.  Chiediamo ancora una volta alle istituzioni di   misurarsi con politiche integrate con obiettivi chiari sul piano della prevenzione e del contrasto della violenza maschile e di genere.

Ricordiamo che i centri antiviolenza sono servizi specialistici che si reggono in buona parte sul lavoro volontario delle operatrici, che non ricevono, assieme alle case rifugio, sufficienti finanziamenti pubblici per assicurare la continuità di funzionamento e la cui operatività è rallentata da un pesante sistema burocratico.

Inoltre, i pur esigui finanziamenti vengono erogati in ritardo o, ancora peggio, i programmi antiviolenza, che servono a finanziare gli interventi territoriali, in qualche caso non vengono erogati affatto. Tutto a danno delle donne, che invece avrebbero necessità di disporre di interventi immediati.

Le donne sentono parlare di reddito di libertà, reddito di dignità, micro credito di libertà, ma queste misure sono raramente accessibili e disponibili al momento del bisogno. Occorre fare i conti con la rabbia e la frustrazione delle donne che vengono sollecitate a denunciare e a sottrarsi alla violenza, per poi, in molti casi, essere vittimizzate e giudicate e dover affrontare un assurdo calvario di intensità pari alla violenza subita.

Vogliamo essere vive e libere!

                                                                                                                       La Presidente

                                                                                                                  Rosa Cecilia Caprera

 

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Tutto pronto manca sempre meno all’avvio della nuova edizione di Un’emozione chiamata libro, la kermesse letteraria che da trent’anni si svolge nella Città Bianca. Nata nel 1995 per volontà del sindaco Lorenzo Cirasino e dal compianto assessore Renato Santomanco, la rassegna per 18 anni è stata diretta artisticamente da Anna Maria Mori scrittrice e firma prestigiosa de “La Repubblica” che quest’anno è stata insignita dall’associazione Una Valle di Libri che, organizza la kermesse per il terzo anno, del riconoscimento di Presidente Onoraria del festival.

Tante le novità del prossimo triennio di Un’emozione chiamata libro, la prima la partecipazione nella sezione “Luci sui festival” al Salone del Libro di Torino, la seconda l’apertura di una sezione dedicata agli autori pugliesi denominata “Radici di Puglia”, oltre a questo l’evento andrà in scena in diversi scorci della Città Bianca. Non solo il chiostro di Palazzo San Francesco sarà il protagonista ma anche Piazza della Libertà, Piazzetta Cattedrale e il Palazzo Tanzarella. L’evento è organizzato in collaborazione con il Comune di Ostuni – Assessorato alla cultura

Il claim utilizzato per la promozione della rassegna già da quest’anno vuole celebrare i “trent’anni di emozioni'”, che ricadranno ufficialmente nel 2025. Il progetto dell’associazione “Una Valle di Libri” punta a realizzare per i prossimi tre anni una serie di eventi collaterali che vanno oltre ai classici talk-show con ospiti e autori; tra le iniziative ci saranno mostre, masterclass, showcase e tanto altro.

Nell’edizione 2024, non mancheranno i riconoscimenti agli autori dei libri che si sono contraddistinti nell’ultimo periodo, come accadde lo scorso anno per il procuratore Nicola Gratteri e con la giornalista Gaia Tortora.

“Stiamo cercando nel tempo – afferma il direttore artistico Flavio Cellie – di riportare la manifestazione al successo che ha ottenuto negli anni della gestione della nostra presidente onoraria Anna Maria Mori. La rassegna di quest’anno apre ufficialmente le porte alla celebrazione del trentesimo anniversario dalla nascita di “Un’emozione chiamata libro” – prosegue – aggiungendo delle sezioni come quella di “Radici di Puglia” e l’abbinamento a progetti sociali come quello di “Orecchiette la pasta che vorrei”. Siamo felici che l’amministrazione comunale abbia riposto nuovamente nella nostra associazione la fiducia giusta per realizzare questa rassegna che si apre per la prima volta con un ospite internazionale e vira su diverse tematiche che si aprono anche ai giovani con la partecipazione di Gianmaria Volpato, un giovane cantautore fresco della partecipazione a Sanremo che ha realizzato il suo primo romanzo che presenterà per la prima volta ad Ostuni in Puglia.

L’edizione 2024 si aprirà ufficialmente il 3 luglio 2024 nel chiostro di Palazzo San Francesco alle ore 21.00 con Patrick Zaki che presenterà con il giornalista di ANSA Vincenzo Chiumarulo il libro edito da “La Nave di Teseo” dal titolo “Sogni e illusioni di libertà. La mia storia”. Il 6 luglio alle 21.00 in Piazzetta Cattedrale, ospite della rassegna nella sezione Radici di Puglia sarà il giornalista RAI Nando Nunziante che presenterà con Maddalena Tulanti il suo libro dal titolo “Aiutami a Guardare. L’8 luglio si torna nel Chiostro di Palazzo San Francesco per la presentazione del nuovo libro di Luca Bizzarri “Non hanno un amico” edito da Mondadori, a dialogare con l’autore sarà la giornalista del TGR Puglia Claudia Bruno. Il 10 luglio ancora un nuovo romanzo tra musica e parole farà parte del calendario di Un’emozione chiamata libro, si tra Luca Bianchini con il suo “Il cuore è uno zingaro” (ed. Mondadori), a dialogare con l’autore la giornalista e blogger Marta Perego. Il 14 luglio si torna in piazzetta Cattedrale per la presentazione del libro “Giù la maschera” scritto dalla conduttrice del TG2 Elena Malizia, una serata speciale tra musica e parole grazie all’intervento del gruppo dei Camomilla Isterica, a presentare la serata la giornalista del TG2 Daniela Colucci. Il 16 luglio in Piazzetta Cattedrale nuovo appuntamento con l’appendice dedicata agli autori pugliesi, ospite della rassegna Caterina Fiume con il romanzo dal titolo “Come equilibristi” a dialogare con l’autrice ci sarà il giornalista e scrittore Francesco Roma. Il 18 luglio nel chiostro di Palazzo San Francesco spazio all’attualità con Carlo Cottarelli che dialogherà con il capo della comunicazione della Regione Puglia Rocco De Franchi sul suo nuovo libro edito da Mondadori dal titolo “Dentro il palazzo”. Il 20 luglio (Chiostro San Francesco) spazio alla musica con il giornalista e conduttore radiofonico Luca De Gennaro che presenterà con il cantautore Emanuele Barbati il libro edito da Rizzoli Lizard “Generazione Alternativa”. Il 23 luglio la rivelazione dell’ultimo festival di Sanremo Gianmaria Volpato che presenterà il suo primo romanzo dal titolo “Stagno” (ed Mondadori), a dialogare con l’autore ci sarà la giornalista del TG2 Carola Carulli.

“Un’emozione chiamata libro è uno degli eventi di punta della offerta culturale della nostra città – afferma il sindaco Angelo Pomes –ringraziamo per l’impegno l’associazione Una Valle di Libri che sta rilanciando un brand importante per la nostra Comunità. Dalla fondazione all’approdo al Salone del Libro di Torino nello scorso maggio – sottolinea Pomes - prosegue la missione iniziata con passione e determinazione nel 1995, quando alla guida della nostra città c’era il Prof. Lorenzo Cirasino. Insieme al compianto Renato Santomanco, diedero vita a questa iniziativa culturale, guidata per 18 anni da Anna Maria Mori. Oggi - conclude il sindaco Angelo Pomes - l’obiettivo che ci poniamo come amministrazione è far diventare la manifestazione un punto di riferimento regionale e nazionale".

"L'obiettivo della nostra amministrazione è continuare a valorizzare i marchi che hanno reso la nostra città famosa - ha dichiarato l'assessore Niki Maffei -. Crediamo fermamente in questa manifestazione che ha contribuito significativamente alla storia culturale della nostra città. Il prossimo anno, l'evento celebrerà trent'anni di attività, confermandosi così come una delle più longeve rassegne letterarie e culturali d'Italia – conclude l’assessore Maffei - il festival negli anni ha continuato ad evolversi e ad adattarsi ai cambiamenti e alle varie tematiche che sono state affrontate nel tempo".

Un ringraziamento ai sostenitori del progetto nostro progetto: Banca di Credito Cooperativo Ostuni, Telcom - Vasar, Pace Gioielli, Masseria Traetta, RH Rent e RentBeat.

Partner del progetto: Museo della Civiltà Preclassiche, Ceramiche Carella, Todo Modo, Hotel La Terra, Ostuni Touring, Pugliarello e Typicus.

Il Festival “Un’emozione chiamata libro”

 “Un’emozione chiamata libro” è una rassegna letteraria che vanta una consuetudine trentennale, resa tale grazie alla sensibilità di autori il cui prestigio letterario è unanimemente riconosciuto. (Luciano De Crescenzo, Dacia Maraini, Corrado Augias, Margaret Mazzantini, Susanna Tamaro, Domenico Starnone, Sebastiano Vassalli, Leonardo Mondadori, Cristina Comencini, Melania Mazzucco, Daria Bignardi, Simonetta Agnello Hornby, Magdi Allam, Marino Bartoletti, Marco Travaglio, Nicola Gratteri, Gaia Tortora, Antonio Caprarica… e tantissimi altri, per un totale di oltre trecento autori), pertanto, rappresenta l'evento più significativo della programmazione culturale della città di Ostuni. Il festival “Un'emozione chiamata libro” nasce nel lontano 1995, per volontà dell'amministrazione comunale dell'epoca che ebbe l'illuminazione di affidare la direzione artistica alla giornalista Anna Maria Mori, essa stesa autrice di best-seller nonché giornalista di punta de “La Repubblica”. Dal 2022 il Festival letterario è curato dall’associazione “Una Valle di Libri”.

L’organizzazione l’associazione “Una Valle di Libri”

Il Festival “Una Valle di Libri” nato nel 2020 è un format letterario itinerante che si svolge in un contesto territoriale circoscritto ma di ampio respiro paesaggistico: la Valle d’Itria (Ostuni, Carovigno, Ceglie Messapica, Cisternino, Martina Franca, Locorotondo e Alberobello).

L'associazione culturale “Una valle di libri” nata nel marzo del 2022 grazie a un'idea di Flavio Cellie, subito condivisa con un gruppo di amici ‘bibliofili’, ha nel proprio statuto fondativo la sua essenza e la sua finalità: promuovere eventi letterari condividendone l'organizzazione con autori e moderatori.