Redazione

C’era da aspettarselo. Con la parziale apertura delle attività di ristorazione a Mesagne è iniziata la guerra dei tavolini. Diverse, infatti, sono le nuove attività che si stanno affacciando in questo mercato. Giovani che hanno investito importanti capitali scommettendo sul loro futuro. Purtroppo, in alcuni luoghi vi sono più attività che metri di spazio a disposizione per collocare i tavoli all’aperto. Insomma, Mesagne rischia di diventare un ristorante “selvaggio” a cielo aperto.

Da qui la querelle che ha coinvolto anche il Comune di Mesagne che è tenuto a far rispettare le norme, sia in termini di misure anti Covid, con un corretto distanziamento nei tavoli, sia storici, facendo rispettare i divieti imposti dalla Soprintendenza ai Beni culturali, di collocare i tavolini a ridosso di pertinenze storiche. Per non parlare del diritto al riposo notturno dei residenti, lontano da schiamazzi della movida. Così, per tacitare gli animi dei commercianti il Comune è intervenuto con la chiusura a tempo del centro storico. Nel week end appena trascorso, con un’ordinanza dirigenziale, è stato disposto “il divieto di circolazione di qualsiasi tipo di veicolo a motore dalle ore 12,45 alle ore 16 e dalle ore 19,30 alle ore 22”. Intanto, la giunta Matarrelli sta predisponendo un piano per la prossima estate che ha come punto di forza la “Zona a traffico limitato” estesa a tutto il centro storico con varchi elettronici, parcheggi solo per i residenti, nel numero di un’auto a famiglia, e piazze libere per ammirare il Barocco. La definitiva attuazione della Ztl sarà un’occasione in più per vivere il centro storico in totale libertà ambientale.

Il quartiere storico, infatti, ha una doppia vita: di giorno e di notte. Gli amministratori devono tener conto di questo aspetto se vogliono evitare di mettere in difficoltà le attività commerciali presenti in zona che fanno fatica ad andare avanti. Per la redazione del piano l’Amministrazione comunale ha dato mandato ad un tecnico di studiare la problematica e proporre una soluzione. Adesso il progetto andrà in discussione nelle commissioni consiliari e poi verrà presentato al Ministero per l’approvazione. I cittadini residenti e quelli che hanno una attività si aspettano una condivisione che, probabilmente, verrà nei prossimi giorni. Soddisfatto da questa iniziativa il consulente politico del sindaco per il centro storico, Mimmo Stella: “Stiamo lavorando, nel centro storico, per realizzare la Ztl, con varchi elettronici e le aree pedonali urbane. Purtroppo la pandemia ci ha impedito di completare questo cambio a tutela della bellezza innata della città vecchia. In questi mesi abbiamo redatto, con il tecnico incaricato, la bozza che sarà oggetto di valutazione e di eventuali modifiche, nelle tematiche commissioni consiliari”.

Per Stella “il borgo antico rischia di diventare un grande e disordinato garage che mette in ombra il barocco esistente e la sua particolare conformazione urbanistica”. Infine, il consulente politico ha invitato i non residenti nel centro storico a “parcheggiare le auto fuori dalle antiche mura ed a fare due passi a piedi che fanno bene sia alla salute sia alla vista, per ammirare cioè le pertinenze storiche presenti. In questo modo la città farà un salto di qualità in termini di vivibilità”.

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Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi martedì 18 maggio 2021 in Puglia, sono stati registrati 11.684 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 407 casi positivi: 125 in provincia di Bari, 58 in provincia di Brindisi, 71 nella provincia BAT, 24 in provincia di Foggia, 77 in provincia di Lecce, 51 in provincia di Taranto, 1 caso di residente fuori regione.

Sono stati registrati 21 decessi: 9 in provincia di Bari, 2 in provincia di Brindisi, 3 in provincia BAT, 2 in provincia di Foggia, 5 in provincia di Taranto.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 2.396.787 test.

203.808 sono i pazienti guariti.

36.789 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 246.901 così suddivisi:

93.599 nella Provincia di Bari;

24.664 nella Provincia di Bat;

18.814 nella Provincia di Brindisi;

44.251 nella Provincia di Foggia;

25.778 nella Provincia di Lecce;

38.630 nella Provincia di Taranto;

788 attribuiti a residenti fuori regione;

377 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

COVID: COLDIRETTI PUGLIA, VOLA EXPORT PASTA MADE IN PUGLIA +10%; BOOM CONSUMI DOMESTICI. E’ il piatto tricolore più consumato nell’anno della pandemia in Italia e sulle tavole mondiali. 


Vola l’export della pasta made in Puglia nel mondo con un balzo del 10%, mentre nell'ultimo anno anche i consumi domestici di pasta sono aumentati del 5,5% a volume e del 10% a valore. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti Puglia sui dati Istat Coeweb, dai quali emerge che mai così tanta pasta tricolore è stata consumata sulle tavole del Bel Paese e mondiali.

“Le migliori varietà di grano duro selezionate, da Emilio Lepido a Furio Camillo, da Marco Aurelio a Massimo Meridio fino al Panoramix e al grano Maiorca, sono coltivate dagli agricoltori sul territorio pugliese che produce più di 1/4 di tutto il frumento duro italiano. L’allarme globale provocato dal Covid ha fatto emergere una maggior consapevolezza sul valore strategico rappresentato dal cibo e dalle necessarie garanzie di qualità e sicurezza”, spiega Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Con la pandemia – sottolinea la Coldiretti – gli Stati Uniti sono diventati i maggiori consumatori mondiali di pasta italiana, fuori dai confini nazionali. grazie ad un aumento record del 40% che consente il sorpasso su Francia(+4%) e Germania (+16%) ma corre anche la Gran Bretagna (+19%) nonostante la Brexit. Rilevante è la crescita negli altri continenti con un aumento del 39% in Australia mentre in Asia – continua la Coldiretti – si registra un balzo aumento in Giappone (+16%) e in Cina (+23%).

Pasta fatta con grano 100% made in Puglia, con il grano ‘Cappelli’, fino ad arrivare alle modaiole alternative con grano verde,​ tradizione e innovazione – dice la Coldiretti regionale - contraddistinguono la Puglia, il Granaio d’Italia, principale produttore italiano di grano duro con 343.300 ettari coltivati e 9.430.000 quintali prodotto.

Si registra – sottolinea la Coldiretti regionale – uno storico ritorno al passato rispetto alle prime fasi dell’industrializzazione e urbanizzazione del Paese quando la conquista della modernità passava anche dall’acquisto della pasta piuttosto che dalla sua realizzazione in casa. Una tendenza confermata dal boom delle pubblicazioni dedicate, dalle chat su internet, dal successo delle trasmissioni televisive e dai corsi di cucina anche nei mercati e negli agriturismi di Campagna Amica, dove i cuochi contadini preparano pasta semplice o ripiena fatta in casa con il matterello, perché con la riscoperta della genuinità come valore, il fatto in casa – continua Coldiretti Puglia – torna a valere di più del prodotto acquistato.

La Puglia è il principale produttore italiano di grano duro, con 346.500 ettari coltivati e 9.990.000 quintali prodotto e valore della filiera della pasta in Puglia pari a 542.000.000 euro. Nell’ultimo decennio è scomparso 1 campo di grano su 5 dopo con effetti dirompenti sull’economia, sull’occupazione e sull’ambiente, una situazione aggravata – continua Coldiretti Puglia– dalla concorrenza sleale delle importazioni dall’estero soprattutto da aree del pianeta che non rispettano le stesse regole di sicurezza alimentare e ambientale in vigore nel nostro Paese.

“Gli agricoltori per una giusta remunerazione sono pronti ad aumentare la produzione di grano duro in Puglia dove è vietato l’uso del glifosate in preraccolta, a differenza di quanto avviene in Canada ed in altri Paesi. Sarebbero improbabili e dannosi per il tessuto economico del territorio percorsi di abbandono e depauperamento dell’attività cerealicola che deve puntare sull’aggregazione, essere sostenuta da servizi adeguati, scommettendo esclusivamente su varietà pregiate, riconosciute ormai a livello mondiale”, insiste il presidente Muraglia.

Grazie al pressing della Coldiretti in Italia è in vigore l’obbligo di indicare la reale origine del grano impiegato nella pasta dal 13 febbraio 2018 per garantire trasparenza sulle scelte di acquisto dei consumatori e sostenere i produttori italiani impegnati per garantire qualità e sicurezza alimentare.

La pasta vince anche in patria con gli italiani che – sottolinea la Coldiretti regionale - hanno aumentato gli acquisti in valore del 10% nel 2020 con punte del 29% per quella prodotta solo con grano tricolore. Una opportunità resa possibile dal pressing della Coldiretti a sostegno dell’etichettatura di provenienza delle materie prime sulle etichette degli alimenti che ha portato nel febbraio 2018 all’obbligo di indicare l’origine del grano impiegato nella pasta che ha spinto le principali industrie alimentari a promuovere delle linee produttive con l’utilizzo di cereale interamente prodotto sul territorio nazionale. Un fenomeno che ha coinvolto quasi tutti i principali marchi del Belpaese.

L’ emergenza sanitaria Covid ha provocato una svolta salutista nei consumatori a livello globale che hanno privilegiato la scelta nel carrello di prodotti alleati del benessere. Una scelta che – conclude Coldiretti Puglia - ha favorito tutti i prodotti base della dieta mediterranea a partire dalla pasta che ha contribuito al record storico delle esportazioni agroalimentari Made in Italy.

 

Villa Castelli. Truffa on line, denunciata una persona. I Carabinieri della Stazione di Villa Castelli, a conclusione degli accertamenti scaturiti dalla denuncia - querela presentata da un 63enne del luogo, hanno denunciato in stato di libertà un 43enne della provincia di Reggio Calabria per truffa. In particolare, il querelato, tramite social network ha posto in vendita un mini escavatore alla somma di 5.000,00 euro, percependo l’anticipo 1.200,00 euro dal querelante, senza consegnare il bene acquistato.

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Ceglie Messapica. Detenuto domiciliare inveisce contro i Carabinieri durante il controllo notturno, arrestato. A Ceglie Messapica, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di San Vito dei Normanni hanno arrestato in flagranza di reato, per resistenza a pubblico ufficiale, un 45enne del luogo, in atto sottoposto alla misura della detenzione domiciliare. In particolare, nel corso della notte, i militari operanti nel procedere al controllo domiciliare dell’uomo, sono stati aggrediti da due cani di grossa taglia, riuscendo a evitarli rifugiandosi all’interno dell’abitacolo dell’autovettura di servizio. Sono stati quindi raggiunti dal 45enne, il quale, dopo aver richiamato i cani e in evidente stato di agitazione ha spintonato, oltraggiato e minacciato i militari, intimandogli di non effettuare ulteriori controlli notturni. Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, concluse le formalità di rito, l’uomo è stato rimesso in libertà e ricondotto presso la sua abitazione in rispristino del regime detentivo.

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Il futuro della Zona PIP, le criticità esistenti nell’area e nuovi scenari per la crescita e lo sviluppo del tessuto produttivo francavillese. Sono questi i temi principali affrontati nel corso dell’incontro tenutosi lunedì 17 maggio a Castello Imperiali tra l’Amministrazione Comunale e l’Associazione Rete Imprese Villa Franca con la partecipazione del Presidente di Confindustria Brindisi Gabriele Menotti Lippolis.

Si è trattato di un confronto da cui è emersa chiara una linea comune che intende rilanciare il ruolo della Zona PIP, anche alla luce delle nuove opportunità offerte dalla Zona Economica Speciale e da altri strumenti finanziari in arrivo nell’ambito del PNRR.

Per l’Amministrazione Comunale sono intervenuti il Sindaco Antonello Denuzzo, gli Assessori Antonella Iurlaro, Nicola Lonoce, Domenico Magliola, Antonio Martina e il Presidente del Consiglio Comunale Domenico Attanasi.

“In questi mesi abbiamo avviato un profondo rinnovamento della Zona PIP dal punto di vista urbanistico e dei servizi. Abbiamo dato un nuovo respiro all’area produttiva – dichiara il Sindaco Antonello Denuzzo – introducendo la possibilità di nuovi insediamenti di carattere commerciale e intervenendo sulla pubblica illuminazione. Ora siamo al lavoro per la definizione dei nuovi lotti insediativi e per superare le altre criticità che insistono nell’area. L’incontro – conclude il Sindaco – è stato utile per comprendere le ulteriori esigenze degli imprenditori e programmare nuove progettualità funzionali alla crescita della Città.”

Rete Imprese Villa Franca è intervenuta con una delegazione di imprenditori e tecnici guidati dal Presidente dell’Associazione Franco Fullone, dal vice-presidente Vincenzo Di Castri e dal membro del Comitato di Gestione e promotore dell’incontro Alessandro Arnesano.

“Siamo soddisfatti dell’interlocuzione avviata con l’Amministrazione Comunale. La nostra associazione – dichiara il Presidente Franco Fullone – ha come primo obiettivo migliorare la fruizione dell’area e avviare processi di innovazione capaci di attrarre nuove aziende. Far crescere la Zona PIP, ma anche la zona ASI, vuol dire consentire a Francavilla Fontana di acquisire una centralità strategica nel contesto provinciale e regionale. L’Amministrazione Comunale ha risposto puntualmente alle nostre domande e non possiamo che esprimere un plauso per gli importanti passi in avanti che sono stati compiuti sul fronte urbanistico e sulla cura dell’area.”

All’incontro era presente il Presidente di Confindustria Brindisi Gabriele Menotti Lippolis.

“Il metodo Brindisi è anche questo, l’apertura di un dialogo continuo tra le istituzioni e le imprese.  L’Amministrazione Comunale di Francavilla Fontana e Rete Imprese Villa Franca – dichiara il Presidente di Confindustria Brindisi Gabriele Menotti Lippolis – si sono dimostrate mature nel confronto e determinate per il rilancio della Zona PIP. È un’ottima base di partenza per raggiungere obiettivi ambiziosi. Come Associazione degli Industriali Brindisini sosterremo queste iniziative che hanno come scopo la crescita armonica del territorio.”

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Nel mese di marzo 2021 il Gruppo Archeo aveva realizzato un video in cui veniva messa in evidenza l’importanza storica del “caduceo” un reperto risalente al V secolo a.C. rinvenuto nei pressi della stazione ferroviaria di Brindisi, misteriosamente andato perduto.

Alcune fonti lo rintracciavano in una collezione privata in Veneto, altre nei depositi del Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

Nel video veniva messa in evidenza la necessità di rintracciare il reperto al fine di tutelare la memoria storica della città di Brindisi. A distanza di pochi mesi, il caduceo è apparso nelle sale espositive del Museo Archeologico di Napoli.

 “Non sappiamo se si tratta di una casualità o del frutto del nostro appello, ma possiamo ritenerci soddisfatti” - afferma la direttrice del Gruppo Archeo Marcella Elia - “da oggi studiosi e appassionati potranno finalmente osservare, esposto in uno dei musei archeologici più importanti d’Italia, un tassello di storia brindisina.”

Aggiunge Danny Vitale, vice direttore del GAB: “Il prossimo passo potrebbe essere quello di ospitare in mostra il reperto nel Museo Archeologico di Brindisi o di chiedere che il reperto sia esposto definitivamente nella sala dedicata a Brindisi preromana”.

GRUPPO ARCHELOGICO BRINDISINO

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23 maggio 1992, nel tragitto da Punta Raisi a Palermo, all'altezza dello svincolo autostradale di Capaci, una esplosione di inaudita potenza investe la Fiat Croma blindata su cui viaggia il giudice Giovanni Falcone e le due auto della scorta. Falcone è, insieme a Borsellino, il simbolo della lotta dello Stato alla mafia, esemplificata dal maxiprocesso, che mette alla sbarra i più importanti boss di Cosa Nostra e termina, il 16 dicembre 1987, con la condanna per 360 dei 475 imputati. Nell’esplosione, perdono la vita Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e gli agenti Rocco Dicillo, Vito Schifani, Antonio Montinaro.

In celebrazione di quel fatidico 23 maggio, i volontari di Gioventù per i Diritti Umani e Rete Cittadinanza e Costituzione, sempre attenta al tema della legalità, organizzano un webinar per promuovere i diritti umani.

Gli obiettivi di Rete Cittadinanza e Costituzione vertono su realizzare le finalità generali relative a “Cittadinanza e Costituzione” sperimentando forme e modalità di esercizio di cittadinanza orizzontale, verticale, responsabile e attiva, nelle diverse realtà di convivenza e sulla base di un comune interesse del vivere insieme alla luce della Costituzione italiana, delle Carte internazionali e dei Trattati europei.

Stimolare e realizzare azioni di formazione in sinergia con le risorse presenti sul territorio, Istituzioni, Enti, Associazioni e la Consulta degli Studenti e con altre reti già attive sul territorio.

Concretizzare in sinergia tra istituti attività, iniziative, percorsi formativi, eventi anche in collaborazione con gli Uffici Scolastici Territoriali e Regionali, le Università, le Istituzioni locali, altri soggetti interessati.

Promuovere il confronto e la diffusione delle buone pratiche mediante la condivisione e la divulgazione del lavoro svolto.

Gioventù per i Diritti Umani è un’organizzazione non a scopo di lucro fondata nel 2001 per insegnare ai giovani di tutto il mondo i diritti umani, in particolare la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, in modo che diventino sostenitori della tolleranza e della pace. Ora è cresciuta in un movimento globale di individui, gruppi e leader nazionali e comunitari che stanno diffondendo il messaggio di ciò che sono i diritti umani e di come implementarli e proteggerli.

Il webinar informativo gratuito si terrà Venerdì 21 Maggio alle ore 20:30 attraverso la piattaforma ZOOM e saranno presenti i seguenti ospiti:

-          La Dott.ssa Anna Lisa Tiberio, Referente di Rete Cittadinanza e Costituzione e Assessore all’Istruzione del Comune di Villafranca di Verona;

-          Mauro Apperti, Responsabile di Gioventù per i Diritti Umani;

-          Il Prof. Nicolò Mannino, Presidente del Parlamento della Legalità;

-          Filippo Pompei, Presidente dell’associazione “Future Is Now”.

L’accesso è libero a chiunque e per iscriversi contattare Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. .

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FASANO – Un patto tra 9 comuni rilancia uno dei territori più belli e attrattivi al mondo: la Costa dei Trulli per ripartire dopo la pandemia. Una sinergia di forze non solo per produrre un cartellone di eventi, ma per diffondere un concetto di identità progettuale e territoriale molto forte. Con un obiettivo già tracciato: avviare nelle prossime ore una interlocuzione con la Regione Puglia affinché il territorio della Costa dei Trulli divenga sempre più protagonista nelle scelte strategiche regionali e venga riconosciuto come il terzo grande brand turistico regionale accanto a Gargano e Salento. Questa mattina Fasano è stata presente a Monopoli nel castello Carlo V con il sindaco Francesco Zaccaria in una riunione con i sindaci di Monopoli Angelo Annese, di Alberobello Michele Maria Longo, di Castellana Grotte Francesco De Ruvo, di Conversano Giuseppe Lovascio, di Polignano a Mare Domenico Vitto, di Noci Domenico Nisi, di Putignano Luciana Laera e di Mola di Bari Giuseppe Colonna.

I sindaci hanno condiviso con grande entusiasmo e determinazione una strategia di promozione molto ambiziosa che vuole valorizzare un territorio che congiunge la costa e i trulli della Valle d’Itria e che ha attratto nel 2019 più tre milioni di presenze. La formidabile attrazione che viene da questo tratto di costa pugliese (premiato con ben 5 bandiere blu, tra cui quella di Fasano per l’11mo anno consecutivo) e la suggestione e la straordinaria riconoscibilità internazionale dei trulli di Alberobello (che quest’anno festeggiano i 25 anni del riconoscimento Unesco) rappresentano i pilastri del progetto Costa dei Trulli che naturalmente riguarda anche altre realtà territoriali che presto verranno coinvolte. Il progetto, ribattezzato dal sindaco di Alberobello CT9, è cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni attraendo l’interesse di un numero sempre maggiore di realtà territoriali.

Ieri i 9 sindaci hanno condiviso progettualità volte a strutturare un’offerta turistica unica che parla al mondo come territorio, superando i campanili. Cultura, intrattenimento, trasporti, servizi turistici, marketing, sono stati i temi all’ordine del giorno sui quali i sindaci si sono confrontati con chiara visione strategica e concretezza. «Ripartiamo con entusiasmo e con la volontà di creare politiche sinergiche di valorizzazione dei nostri territori, della loro grande potenzialità e attrattività – dice il sindaco Francesco Zaccaria che è stato tra i fondatori di Costa dei Trulli insieme ai Comuni di Monopoli e Alberobello –. L’obiettivo è quello di dare forma e sostanza concreta a un brand che unisce un territorio d’eccellenza e che in un fazzoletto di pochi chilometri raccoglie numeri di turisti cresciuti a livello esponenziale grazie a politiche lungimiranti di destagionalizzazione e incremento della qualità dell’offerta. Siamo già al lavoro per dialogare con la regione per affermare il valore identitario di un territorio che dal mare ai trulli ha peculiarità uniche».

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Il Sindacato Cobas di Brindisi ha svolto una riunione delle iscritte e degli iscritti presenti nella lavanderia dell’ospedale Perrino di Brindisi per discutere della riunione avuta con l’Asl nei giorni per la salvaguardia occupazionale dei 26 dipendenti Lavit .

L’assemblea Cobas  ha deciso per  Venerdì 21 Maggio a partire dalle ore 11,00 un sit in a Bari  davanti la Presidenza della Regione Puglia  sul lungomare per chiedere a Michele Emiliano una modifica alla gara regionale del Lavanolo, lavaggio di lenzuola ed altro, che preveda la lavanderia a Brindisi ad oggi cancellata .

La nuova gara di Lavaggio realizzata  dalla Regione Puglia prevede infatti una lavanderia unica per tutta la Regione con sede a Foggia ,facendo scarrozzare  decine e decine di camion per tutta la Puglia.

L’assemblea riconosce il grande lavoro che  l’Asl di Brindisi ha svolto in queste settimane per evitare, con soluzioni idonee ,  il trasferimento di 13 unità alla lavanderia di Foggia .

L’Asl di Brindisi ha chiesto un incremento di attività alla ditta Lavit, che insieme ad altre due aziende ha vinto la gara regionale , per la attuale situazione di pandemia dovuta al Coronavirus.

Viene previsto dalla Asl di Brindisi  un incremento economico di 300.000 euro per le nuove attività lavorative , creando così la possibilità di evitare  i trasferimenti a Foggia  .

La Lavit  ha rifiutato però il giorno dopo di incontrarsi con noi presso l’Arpal ,affermando che si era trovato la soluzione ; la riunione era invece importante perché diventava  l’occasione per  discutere la nuova organizzazione del lavoro per le 26 persone interessate.

La nuova organizzazione   prevede decine di persone di Brindisi in giro per tutta la provincia con part time di tre ore che a tutt’oggi non sanno nulla di quello che le accadrà.

Gli interventi fatti nel corso della assemblea hanno affermato con forza che la cancellazione  della lavanderia a Brindisi porta comunque  un danno oggettivo per la occupazione di 15 unità; da qui la necessità di andare a Bari e chiedere una riparazione alla gara .

Avremmo potuto dire come hanno detto gli altri che i posti sono salvi; per noi   la perdita della lavanderia  è una sconfitta per il territorio.

La Regione Puglia ci deve dare solo indietro quello che è nostro. Non vogliamo niente di più… ma neanche niente di meno.

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