Redazione
Mesagne. Deve espiare 6 anni di reclusione per appropriazione indebita in concorso e tentata estorsione in concorso, arrestato. I Carabinieri della Stazione di Mesagne hanno eseguito un ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Bari nei confronti di un 51enne del luogo. L’uomo deve espiare la pena di 6 anni di reclusione per i reati di appropriazione indebita e tentata estorsione in concorso, commessi nel 2010 in Adelfia (BA). Dopo le formalità di rito, l’arrestato è stato tradotto presso la casa circondariale di Brindisi.
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Covid. Mesagne in lutto per la 22esima vittima
E siamo a quota 22. Infatti, dall'inizio della pandemia da Coronavirus la città di Mesagne oggi piange la sua 22esima vittima. Si tratta di un cittadino, professionista, di soli 53 anni che dopo aver combattutto la sua battaglia contro il virus si è arreso. Affinchè queste morti non siano state invane è bene che tutti comprendano che non è ancora il momento di abbassare la guardia, ma continuare ad adottare le misure di contenmento del virus. Resta basilare la vaccinazione.
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Vincenzo Maruzzella, candidato sindaco di Grottaglie per FdI
Dopo il trasferimento da Mesagne alla questura d Bari il vice questore aggiunto, Vincenzo Maruzzella, ha deciso di aderire alla proposta di candidatura a sindaco avanzata da Fratelli d'Italia. Maruzzella ha dimostrato la sua professionalità sia a Mesagne sia a Grottaglie, dove tutt'ora vive con la moglie e due figli, sia in altre realtà come Taranto, Cosenza, Jesolo solo per citarne alcune. Maruzzella è un cattolico praticante e fa parte del consiglio pastorale diocesano della Arcidiocesi di Taranto per la Vicaria di Grottaglie. A Gottaglie in molti credono che sia l'uomo giusto al momento giusto poichè con il suo carattere e la sua professionalità è riuscito a ricompattare intorno a lui le forze di centro destra. A Mesagne Vincenzo Maruzzella è ricorato con grande affetto.
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Ex mercato ortofrutticolo, sono 1391 i questionari compilati per il progetto di rigenerazione urbana #senzamuro
FASANO - Sono quasi 1400 i questionari compilati sul progetto di rigenerazione urbana dell’ex mercato ortofrutticolo #senzamuro. Per la precisione sono 1391 i cittadini che hanno risposto alle domande esprimendo così la propria opinione sulle migliori scelte da adottare per ridare vita all’area, abbandonata da oltre 20 anni. Compilando il questionario i cittadini hanno potuto lanciare idee e proposte partecipando così attivamente al progetto di rigenerazione. Le risposte sono in fase di elaborazione in queste ore e i dati saranno presentati alla città nei prossimi giorni in modo da condividere con tutta Fasano le ipotesi di riqualificazione dell’ex mercato. Il passo successivo sarà candidare il progetto di rigenerazione un finanziamento ministeriale che prevede l’assegnazione ai Comuni di contribuiti per iniziative di tale genere volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale.
L’area, la cui rigenerazione è sempre stata prioritaria per l’amministrazione Zaccaria, sarà ripensata in modo più organico e compatibile con il contesto, sarà resa più attrattiva e dotata di uno spazio verde polifunzionale da vivere ogni giorno dell’anno. La progettazione interesserà l’intero Aru 10: non soltanto l’area dell’ex mercato, ma l’insieme della rete viaria che circonda il mercato e le tante piazzette che sono presenti nella zona e che saranno riqualificate. «Ringrazio i tantissimi cittadini che hanno accolto il nostro invito e hanno dato il loro contributo in termini di idee e opinioni – dice il sindaco Francesco Zaccaria –. Lo hanno fatto con impegno ed entusiasmo, segno che la sinergia tra istituzioni e cittadini può generare solo e sempre risultati proficui.
#senzamuro è il nome che abbiamo dato al progetto perché il nostro intento è quello di far diventare l’ex mercato uno spazio aperto, ma #senzamuro è anche l’idea che guida la nostra azione amministrativa, sempre disponibile al confronto e alla costruzione che ha nel «noi» il soggetto più importante». «La partecipazione così numerosa dei cittadini, che ringrazio per l’adesione e la celerità nel farci pervenire le risposte, è la dimostrazione di quanto l’area dell’ex mercato stia a cuore a tutta Fasano – dice l’assessore all’Urbanistica, Gianluca Cisternino –. Uno spazio che finalmente potrà rivivere e che ciascuno di noi potrà sentire proprio perché frutto di un contributo collettivo di idee. Il progetto definitivo da candidare al ministero sarà calibrato sui suggerimenti e le proposte ricevute in modo tale da dare forma a una proposta che possa rispondere ai bisogni reali della città, alle priorità dei cittadini e rigenerare un’area che appartiene a tutti e che potrà essere finalmente vissuta».
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Giornata internazionale contro l’Omofobia, la bandiera Arcobaleno su palazzo dell’Orologio
FASANO - La bandiera Arcobaleno su palazzo dell’Orologio contro ogni forma di pregiudizio, discriminazione e violenza basati sull'orientamento sessuale affinché la diversità sia sempre riconosciuta come un valore da difendere e da garantire.
In occasione della Giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia l’amministrazione comunale ha accolto la proposta di Arcigay di esporre la bandiera Arcobaleno.
«Abbiamo ritenuto doveroso aderire a questa iniziativa e concedere il patrocinio con apposita delibera - dice il sindaco Francesco Zaccaria -. Questo per sottolineare la necessità, specialmente in questo momento storico in cui sono tantissimi gli episodi di bullismo omofobico, transfonico, bifobico, di promuovere una coscienza liberale e democratica. I diversi sono ancora considerati entità misteriose, prede di violenza cieca e incomprensibile e la loro discriminazione è considerata opinione culturale. La strada sarà lunga e tortuosa ma una società che voglia dirsi “civile” ha l’obbligo di promuovere una imponente campagna di sensibilizzazione che cancelli per sempre atteggiamenti discriminatori e violenti, riconosca diritti e abbracci ogni diversità».
«Mi auguro che si possa sempre più organizzare, in maniera sinergica, attività di sensibilizzazione e di promozione di temi quali il rispetto delle differenze, l'accoglienza, il valore della ricchezza che è proprio nelle diversità, l'amore - dice l’assessore alle Pari Opportunità, Cinzia Caroli -. Mi piacerebbe, in questo 17 maggio soprattutto, esprimermi in termini di costrutti positivi che, a mio parere, vanno promossi sempre e a tutti i livelli in maniera chiara e fuori da ogni spirito polemico».
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Sconfitta interna per i ragazzi del Circolo Tennis Brindisi che ieri (domenica 16 maggio), nell’esordio del Campionato Nazionale a Squadre di Serie B1 Maschile, si sono arresi per 5 a 1 agli ospiti del Tennis Club Cagliari.
Sei gli incontri disputati (4 singolari e 2 doppi) dei quali un solo match di doppio vinto e una débâcle nella prima giornata di campionato che lascia i biancazzurri a zero punti in classifica.
Nei singolari: Nicolò Crespi (Brindisi, classifica 2.4) è stato sconfitto da Jules Quentin Marie (Cagliari, classifica 2.3) 6-1/6-1; Matteo Giangrande (Brindisi, classifica 2.5) è stato sconfitto da Roberto Binaghi (Cagliari, classifica 2.5) 6-7/6-3/6-3; Maciej Rajski (Brindisi, classifica 2.4) è stato sconfitto da Emiliano Maggioli (Cagliari, classifica 2.2) 6-4/6-7/6-1; Paolo Cristofaro (Brindisi, classifica 2.7) è stato sconfitto da Nicola Porcu (Cagliari, classifica 2.5) 6-3/6-2.
Nei doppi: Giangrande/Tarlo (Brindisi, classifica 2.5 e 2.8) sono stati sconfitti da Maggioli/Marie (Cagliari, classifica 2.2 e 2.3) 6-0/6-1; Crespi/Rajski (Brindisi, entrambi classifica 2.4) hanno battuto Porcu/Sanna (Cagliari, classifica 2.5 e 2.8) 6-2/6-3.
«L’esordio interno con sconfitta brucia particolarmente – ha affermato nel post gara Vito Tarlo, capitano del C.T. Brindisi -. Al di là del risultato finale, abbiamo giocato bene, siamo riusciti a dire la nostra contro una squadra (Cagliari, ndr) molto forte e ben attrezzata, che esprime un tennis di altissimo livello sia in singolare che in doppio e punta alla promozione in A2. Peccato per i singolari di Rajski e Giangrande, entrambi sconfitti al terzo set, ci è mancato un pizzico di tenacia e di forza mentale in più, ma pazienza. Adesso dobbiamo smaltire questa sconfitta e ritrovare la concentrazione per la prossima gara».
Domenica prossima (23 maggio) prima trasferta per i biancazzurri che affronteranno i padroni di casa del Circolo Tennis Vicenza.
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SANITA’ IN PUGLIA – E’ PARTITA LA “CAMPAGNA DI CONOSCENZA” DEI POPOLARI CON EMILIANO
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Su Youtube "Le attese (si spetta)" di Rino Carparelli
Covid - 19. Oggi 404 casi positivi in Puglia, di cui 38 in provincia di Brindisi con 3 decessi
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi domenica 16 maggio 2021 in Puglia, sono stati registrati 6.895 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 404 casi positivi: 95 in provincia di Bari, 38 in provincia di Brindisi, 41 nella provincia BAT, 74 in provincia di Foggia, 131 in provincia di Lecce, 23 in provincia di Taranto, 1 caso di residente fuori regione, 1 caso di provincia di residenza non nota.
Sono stati registrati 8 decessi: 3 in provincia di Bari, 3 in provincia di Brindisi, 1 in provincia BAT, 1 in provincia di Foggia.
Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 2.380.773 test.
201.369 sono i pazienti guariti.
38.718 sono i casi attualmente positivi.
Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 246.349 così suddivisi:
93.451 nella Provincia di Bari;
24.582 nella Provincia di Bat;
18.733 nella Provincia di Brindisi;
44.194 nella Provincia di Foggia;
25.649 nella Provincia di Lecce;
38.576 nella Provincia di Taranto;
787 attribuiti a residenti fuori regione;
377 provincia di residenza non nota.
I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.
In Salento il 70% degli incendi interessa gli ulivi che si seccano a causa della Xylella fastidiosa. Ad affermarlo è Coldiretti Puglia, in riferimento all’incendio divampato in un fondo di 500 ulivi già espiantati in agro di Copertino in provincia di Lecce, dove c’è stato l’intervento tempestivo dei vigili del fuoco.
“Una strage che si ripete lasciando paesaggi lunari in Salento dove le fiamme si moltiplicano riducendo gli ulivi colpiti dall’infezione in torce gigantesche, anche a causa dell’abbandono forzato in cui versano campi pieni di sterpaglie e infestanti, con evidenti problemi di sicurezza”, denuncia Gianni Cantele, presidente di Coldiretti Lecce.
“Gli incendi sono solo la punta dell’iceberg – insiste il presidente Cantele - dello stato di abbandono in cui versano le campagne in Salento a causa della Xylella che non è un problema solo dell’agricoltura, perché enorme è il danno arrecato dalla malattia al paesaggio e al patrimonio culturale stesso del Salento, con ripercussioni gravissime su tutta l’economia salentina, dall’agricoltura al turismo, fino agli investimenti per l’indotto commerciale e artigianale legato all’agroalimentare e alla ricettività”.
Secondo Coldiretti Puglia, è necessario avviare un confronto con l’UE affinché vengano destinati fondi per gli espianti degli ulivi secchi a causa della Xylella, per i reimpianti, per la diversificazione, oltre che per la prevenzione, rimodulando al contempo il Piano per la rigenerazione olivicola.
“Sono arrivate all’assessorato regionale all’Agricoltura domande di espianto degli ulivi per 216 milioni di euro, ma ne è stato finanziato solo il 19% - incalza il presidente Cantele - per l’esiguità delle risorse messe a disposizione. La dotazione finanziaria per gli espianti e i reimpianti di 40 milioni di euro è risultata assolutamente insufficiente, considerato che la Xylella ha colpito ormai il 40% del territorio regionale. Per questo è urgente riattivare il pressing sugli organi competenti comunitari per stanziare risorse congrue alla prevenzione e per espianti e reimpianti, anche di altre specie resistenti alla Xylella per la ricostruzione del patrimonio produttivo e paesaggistico”, conclude il presidente Cantele.
Serve anche la rimodulazione del Piano per la rigenerazione olivicola da 300 milioni di euro - aggiunge Coldiretti Puglia - valutando quali strumenti non abbiamo assorbito tutte le risorse a disposizione e per quali ragioni.
La Xylella ha provocato effetti più disastrosi di un terremoto – conclude Coldiretti Puglia - con ripercussioni drammatiche di natura produttiva, ambientale, economica, lavorativa, con esigenze di contenimento, di ricostruzione, di sostegno che vanno affrontate in maniera corale, rendendo i procedimenti fluidi e fruibili.
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