Redazione

Il dispositivo ATM è stato attivato nell’immobile del Comune di Fasano ubicato in via Durazzo angolo via Spalato. Attivato prima di ferragosto il primo sportello Bancomat ATM nella frazione di Savelletri.

La Banca Intesa ha risposto all’avviso pubblico per la concessione di una porzione dell'immobile facente parte del patrimonio indisponibile per finalità istituzionale del Comune di Fasano ubicato in via Durazzo angolo via Spalato a Savelletri, aggiudicandosi la possibilità di installare un Bancomat ATM.

«Finalmente – dice il sindaco Francesco Zaccaria – anche Savelletri è stata dotata di uno sportello Bancomat, grazie all’avviso pubblico che metteva a disposizione per 6 anni parte dell’immobile di proprietà comunale. Ringrazio Banca Intesa per aver scelto di investire ancora una volta nella nostra città fornendo Savelletri di un servizio fondamentale per residenti e turisti».

«Con l’installazione di questo bancomat – dice l’assessore al Patrimonio e Rapporti con le frazioni Luana Amati -abbiamo dato seguito ad una richiesta antica proveniente dalla marina di Savelletri e che si faceva ancora più impellente nei mesi estivi. Sono, pertanto, grata unitamente all’amministrazione ed a tutti gli utenti a quanti hanno contribuito alla realizzazione di questo importante risultato per questa frazione e fra gli altri ed in modo particolare alla Banca Intesa che ha aderito al nostro bando così come all’ufficio Patrimonio per aver seguito in maniera puntuale la questione. Con l’insediamento di questa struttura, operativa già prima di ferragosto per taluni servizi ed ora completamente funzionante, portiamo a termine con soddisfazione il recupero dell’immobile situato a Savelletri in via Durazzo angolo via Spalato e che negli anni era stato tenuto chiuso e vandalizzato. Infatti, attualmente, l’edificio comunale è divenuto pienamente funzionante sia come sede distaccata della Polizia Locale, così come previsto negli atti, limitatamente ai mesi estivi, sia come punto Bancomat ATM».

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In risposta al comunicato della Fondazione San Raffaele, la FIALS - Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità - intende chiarire la propria posizione in merito alle accuse mosse dalla Presidenza della Fondazione San Raffaele, sottolineando la coerenza e la trasparenza delle proprie azioni e scelte sindacali. La FIALS sottolinea di essere sempre rimasta fedele ai propri principi e agli interessi degli iscritti, affrontando le difficoltà con il giusto spirito critico, ma senza mai tradire la fiducia dei lavoratori. In particolare, l'organizzazione ha sottolineato che nessun sindacalista all'interno della FIALS avrebbe mai potuto opporsi a un processo di internalizzazione, un passo ritenuto fondamentale per la stabilità e il benessere del personale. “Riconosciamo i 24 anni di gestione di eccellenza della Fondazione San Raffaele, nonostante le innumerevoli criticità emerse negli ultimi anni e non risolti!
Abbiamo spesso cercato di comprendere e giustificare le difficoltà dell'imprenditore, riconoscendo che, in assenza di una gara pubblica, era prevedibile che non potesse essere incentivato a investire ulteriormente”. Fatta questa precisazione, il Segretario Generale della FIALS, Giuseppe Carbone, esprime preoccupazione per il crescente clamore mediatico che sta circondando la vicenda. “Il focus – dice - dovrebbe rimanere sul benessere dei lavoratori e sulla ricerca di soluzioni concrete, piuttosto che su dichiarazioni pubbliche o battaglie mediatiche. L'organizzazione che rappresento è profondamente preoccupata dal modo in cui la questione viene strumentalizzata per fini propagandistici. Riteniamo che la vera tutela dei lavoratori si ottenga attraverso un lavoro costante sui tavoli che contano (Regione, ASL) basato sul dialogo e sulla collaborazione, piuttosto che su proclami e posizioni politiche. Ribadiamo l'approccio della FIALS, volto a evitare il rischio di trasformare una questione delicata in un terreno di scontro pubblico, preferendo invece un impegno concreto, concentrato su soluzioni reali e durature per i lavoratori”.

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Giornata di festa a Latiano (Brindisi), paese natale del Beato Bartolo Longo  per la tradizionale Festa di San Bernardo, festa Internazionale per i monaci Cistercensi del Santuario della Madonna di Cotrino, che si è tenuta fine agosto. Durante la liturgia della Santa Messa animata dalla  corale di S.Maria di Cotrino diretta dal M° Claudio Papadia è stata incoronata la Nostra Regina della Stella, statua dedicata a San Bernardo, realizzata dal   maestro Giacomo Gesmundo di Terlizzi  e benedetta nel mese di maggio dal Santo Padre Papa Francesco in piazza San Pietro durante l’udienza generale  a seguire  la Processione di San Bernardo con la partecipazione della Banda Musicale *Di Nicoli*  di Erchie e diretta dal M° Giuseppe Carozzo alla processione hanno partecipato gli Oblati secolari cistercensi e l’associazione cattolica dei Poveri cavalieri di Cristo di San Bernardo; I ‘associazione  laicale di tradizione cattolica e di impostazione monastico-militare che ha per scopo la salvezza dell’anima e la partecipazione alla realizzazione del Regno di Cristo sulla terra attraverso la puntuale osservanza della Regola propria: fa leva sulle virtù cavalleresche; si ispira agli ideali, alle tradizioni e alla Regola dell’antico Ordine del Tempio senza rivendicarne una falsa, antistorica ed illegittima discendenza; attinge forza dalla mistica e dalla spiritualità di San Bernardo di Chiaravalle e, in particolare, dal “Liber ad Milites Templi de laude novae Militiae” e dal trattato “De praecepto et dispensatione”; difende e propaga i valori umani e cristiani tradizionali; attua i propri ideali al servizio della Chiesa e del prossimo, in filiale obbedienza al Romano Pontefice e ai Vescovi in comunione con Lui; ammette Membri sia celibi che sposati. Non si parla di un Ordine Cavalleresco nella moderna accezione del concetto e del termine. Fra i punti cardine dell’Ordine vi sono la cura della Liturgia, secondo la Tradizione e il Magistero Pontificio, la partecipazione alla S. Messa e al sacramento della Riconciliazione, la formazione morale e spirituale, le opere di carità. chiusura della serata la Sagra dei prodotti tipici locali antistante al Santuario.
 
Il giorno prima sono stati consacrati dal Priore Padre Antonio Semerano del monastero 18 novizi Oblati Secolari Cistercensi  del Santuario della Madonna di Cotrino provenienti da tutta Italia e dalla Francia accompagnati dal coordinatore Fr. Massimo Maria Civale a tutti è stata regalata la regola Benedettina dei Monaci Cistercensi.Madonna_NOSTRA_REGINA_DELLA_STELLA_LATIANO_oblati1.jpegMadonna_NOSTRA_REGINA_DELLA_STELLA_LATIANO_INCORONAZIONE.jpg

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Il ritorno dalle vacanze estive si apre con le nuove proposte didattiche della Collezione Archeologica Faldetta, esposta all’interno della Palazzina del Belvedere, sul lungomare di Brindisi. Nei giorni 2, 3, 5 e 6 settembre, dalle 10.00 alle 12.00, si terrà il “Campus Museo” rivolto a bambini di età compresa tra i 6- 11 anni. I partecipanti, presi per mano dagli archeologi dell’Associazione Le Colonne, attraverseranno le epoche storiche: dalla preistoria, al periodo miceneo, messapico, romano e Medioevo. Le attività ludico-didattiche proposte saranno varie: dalla realizzazione di graffiti, presenti fin dalla Preistoria alla conoscenza delle tecniche di realizzazione delle trozzelle messapiche e dei mosaici tipici delle domus romane.

Con “Ѐ una questione di gustum” ci sarà spazio alla scoperta degli usi a tavola degli Antichi Romani, sperimentando la vera ricetta per la preparazione del vino secondo i gusti dell’epoca. Miti e leggende legate alle stelle saranno il tema di “Mitico!”, nel corso del quale si costruirà un “guardastelle”, utile strumento per osservare le costellazioni. Infine si scoprirà tutto sul Medioevo: dalle tecniche di costruzione dei castelli ai simboli che si celano nelle antiche armi araldiche dei feudatari. Nel corso delle mattinate, che si svolgeranno all'interno della Palazzina del Belvedere, si visiterà alla Collezione Archeologica Faldetta, composta da 363 reperti che coprono un arco temporale che va dal 1300 a.C. fino all’epoca Romana. L’esposizione per classi ceramiche, disposte in ordine cronologico, si presta in modo particolare alla scoperta delle tradizioni e delle usanze degli Antichi Greci, delle popolazioni preromane e degli Antichi Romani che abitavano i nostri territori. Info e prenotazione obbligatoria Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

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Ormai per Enel la città di Brindisi è diventata un peso, se non addirittura un fastidio, da cui bisogna liberarsi. Infatti la notizia che Enel abbia raggiunto un importante accordo di sponsorizzazione con la Virtus Basket di Bologna, dopo aver tagliato ogni sostegno economico al basket brindisino,  lascia esterrefatti. Sia chiaro, ogni società è libera di attuare la politica di marketing aziendale che ritiene più opportuna ma nel caso di Enel non si può non tenere conto di quello che, con la propria attività, ha rappresentato per anni di produzione sul territorio.

Se, come sostenuto qualche tempo fa, tra gli obiettivi di strategia aziendale non rientravano le sponsorizzazioni di società sportive, il recente accordo con la squadra di basket bolognese lascia importanti interrogativi. Non si comprende cosa sia cambiato se Enel a Bologna provvede a dare il giusto sostegno alla squadra di basket mentre a Brindisi (che ospita tra l’altro la più grande centrale termoelettrica d’Europa) si disimpegna anche dallo sport.

Dopo la crisi occupazionale e, in generale, le criticità di tutto il tessuto economico alimentate dal disinteresse di Enel che non intende rinnovare investimenti sul territorio,  anche questa scelta in ambito sportivo appare una beffa.

Questa sollecitazione non vuole apparire la solita lagna campanilistica, poiché è giusto che la Virtus Bologna conti su un sostegno economico importante, come è giusto che lo sport brindisino pretenda considerazione.

E certamente non può essere intesa come la soluzione ai problemi del territorio dovuti al processo di decarbonizzazione in cui Enel è tra i principali protagonisti e per i quali sono necessari visione, coraggio e investimenti, ma non è da trascurare il valore sociale che va riconosciuto allo sport ad ogni livello.

Enel a questo punto, visto il ritrovato interesse per lo sport, costituisca un fondo dedicato e destini importanti risorse alle società sportive cittadine, cosiddette minori, e riattivi le sponsorizzazioni per il Brindisi Calcio e la società New Basket.

Francesco Cannalire consigliere comunale PD Brindisi

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“Liga N'Roll”, la tribute band di Luciano Ligabue nata tra la Basilicata e il Salento, si esibirà a Mesagne giovedì 29 agosto in piazza Orsini del Balzo.

I componenti, tutti musicisti di lunga data con alle spalle esperienze decennali e palchi importanti, vantano nel loro curriculum la partecipazione ad eventi come Radio Italia Live in piazza Duomo a Milano, Capodanno RaiPrimo Maggio di Piazza San Giovanni a Roma. Complice la somiglianza vocale del cantante del gruppo con il rocker emiliano, lo spettacolo ripropone il vasto repertorio di uno dei più grandi cantautori italiani; i suoi brani verranno eseguiti con impeccabile fedeltà di stile. Start ore 21, l’ingresso in piazza per assistere all’evento è libero.

Liga sono: Alessio De Mauro, voce e chitarra; Gianni Basilio alla chitarra e cori; Dario Blescia alla chitarra; Rocco Pio Calabrese alle tastiere e cori; Ermanno D'Avino al basso e Andrea Pergola alla batteria e cori. L’evento, organizzato nell’ambito del cartellone estivo, è patrocinato dalla città di Mesagne.

Approda al Ministero la ‘DOP Pomodoro di Puglia’, con il disciplinare per la valorizzazione del pomodoro ed il rilancio dell’economia foggiana e pugliese, con il 40 percento del pomodoro italiano che viene proprio dalla Capitanata che da sola produce il 90% del pomodoro lungo. A darne notizia è Coldiretti Puglia, in relazione al passaggio al Ministero dell’Agricoltura del disciplinare della ‘DOP Pomodoro di Puglia’ dopo che non sono state presentate osservazioni.

“Con il rincaro delle spese anche a causa della siccità grave che si è trasferito a valanga sui costi di produzione, quest’anno produrre un ettaro di pomodoro lungo è costato agli agricoltori in media 3.000 euro in più, mentre allo scaffale si paga più la bottiglia che il pomodoro. E’  vitale che venga riconosciuto il giusto prezzo al prodotto ed il corretto valore dato dall’origine in etichetta per salvaguardare i produttori ed i consumatori, con il marchio comunitario DOP che rappresenta un plus in termini di distintività”, afferma Mario de Matteo, presidente di Coldiretti Foggia.

La siccità e gli eventi estremi si sono aggiunti al rialzo dei costi di produzione con il risultato che, ad esempio, in una bottiglia di passata di pomodoro da 700 ml in vendita mediamente a 1,3 euro oltre la metà del valore (53%), secondo la Coldiretti regionale, che è il margine della distribuzione commerciale che specula con le promozioni, il 18% sono i costi di produzione industriali, il 10% è il costo della bottiglia, l’8% è il valore riconosciuto al pomodoro, il 6% ai trasporti, il 3% al tappo e all’etichetta e il 2% per la pubblicità. La Puglia è il principale polo della salsa Made in Italy nel Mezzogiorno – aggiunge Coldiretti Puglia - con oltre 19mila ettari concentrati per l’87% proprio a Foggia, leader nel comparto con 3.500 produttori di pomodoro che coltivano mediamente una superficie di oltre 17mila ettari, per una produzione di 20 milioni di quintali. Dati ragguardevoli se confrontati al resto d'Italia con i suoi 50 milioni di quintali di produzione e i 77mila ettari di superficie investita.

D.O.P. e I.G.P. sono marchi europei che  identificano – spiega Coldiretti Puglia – prodotti che possiedono caratteristiche peculiari, legate da origini storiche al determinato territorio indicato nella denominazione, e dalla accurata e precisa applicazione di un disciplinare di produzione. Di scelta del Ministero delle Politiche Agricole l’area delimitata e la nomenclatura, basate su comprovata ricostruzione storica che i consorzi di valorizzazione devono documentare. Per i prodotti DOP è previsto che tutto il processo produttivo avvenga nell’area delimitata dal disciplinare di produzione, trasformazione e confezionamento inclusi.

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Un week end all’insegna delle tipicità e del valore delle piccole comunità cittadine nel nome del fico mandorlato. Si svolgerà a San Michele Salentino, da venerdì 30 agosto a domenica 1° settembre, la 22ª edizione del Festival del Fico mandorlato, consolidata kermesse che, legata al prodotto protagonista di un territorio, convoca nella cittadina dell'Alto Salento istituzioni, enti, soggetti pubblici e provati, e tutti coloro che da sempre sanno di essere parte di un’esperienza, di una cittadinanza legata al Fico Mandorlato. Promosso dall’associazione di promozione sociale “Hortus Puglia”, con gli sforzi condivisi dal Comune di San Michele Salentino e dalla Provincia di Brindisi, ed il patrocinio di Regione Puglia, Camera di Commercio Brindisi-Taranto e Gal “Alto Salento”, il Festival sarà presentato ufficialmente nel corso di una conferenza stampa convocata per giovedì 29 agosto alle ore 11 nel Salone di Rappresentanza della Provincia, nel corso della quale verranno ufficializzati tutti i dettagli della manifestazione.
 
Alla conferenza stampa partecipano il presidente di “Hortus Puglia”, Pierangelo Argentieri; il sindaco del Comune di San Michele Salentino, Giovanni Allegrini, il presidente della Provincia, Toni Matarrelli ed il presidente del Gal “Alto Salento”, Bonaventura Cucci.
 
«Questa edizione vedrà il massimo impegno dei “fichetti”, giovanissimi sammichelani che da due anni stanno condividendo il percorso organizzativo della manifestazione, aumentando di anno in anno l’assunzione di responsabilità, nella condivisione del progetto e nella innovazione nel presentarlo – ha detto Pierangelo Argentieri, presidente di “Hortus Puglia” -. A scorrere il programma si noterà la ventata d’aria fresca, data dalle giovani menti, figlie del nostro territorio e l’evidenziarsi delle antiche e salde radici delle quali ci si può vantare. Con un programma che tiene in conto le attenzioni di un vasto pubblico e non perde di vista la mission del Festival attendiamo a San Michele davvero tantissima gente…».
 
«Gusto e tradizione si confermano gli ingredienti di un appuntamento che di anno in anno consolida qualità ed esperienza, caratterizzandosi sempre più come valido esempio di valorizzazione del territorio», ha spiegato il presidente della Provincia Toni Matarrelli.
 
«Questo 2024 è un anno davvero speciale per il Festival – ha dichiarato il sindaco Giovanni Allegrini -. Da un lato, segna il rafforzamento della collaborazione con l’associazione "Hortus Puglia", che è riuscita a trasmettere alle nuove generazioni la passione per la promozione del nostro prodotto di eccellenza; dall’altro, si distingue per la produzione di un fico mandorlato di alta qualità. Le elevate temperature e l'assenza di piogge hanno anticipato la maturazione dei fichi. I produttori segnalano un calo del 20% nella produzione, ma con una qualità nettamente superiore in termini di gusto rispetto allo scorso anno. Chi visiterà San Michele Salentino troverà un prodotto pronto con una qualità davvero interessante. L'Amministrazione comunale – conclude - sostiene con convinzione l'organizzazione di questo evento, occasione anche per confermare la collaborazione tra le comunità della "Ficus-Net: la Rete Mediterranea delle Città del Fico"».fichi_festival_del_fico_mandorlato_san_michele_2.jpeg

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Festa grande a Stornarella, in provincia di Foggia, grazie al gioco del Lotto. Nella località pugliese, come riporta Agipronews, vinti 16mila euro in seguito ai numeri 34-46-82 sulla ruota Nazionale. Da segnalare anche uan vincita da 12.500 euro a Monopoli, in provincia di Bari. L'ultimo concorso del Lotto ha distribuito 4,2 milioni di euro, per un totale di 839 milioni da inizio anno.

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Mesagne, l’«Enigma Leonardo» domani sera alla grande mostra «Sette secoli di arte italiana».

È una chiusura d’agosto con fuochi d’artificio, quella che si prepara a vivere la grande mostra «Sette secoli di arte italiana», allestita nel castello di Mesagne (Brindisi) per la cura del prof. Pierluigi Carofano e organizzata - nell’ambito del Protocollo d’Intera Puglia Walking Art - da Micexperience Rete d’Imprese, con enti promotori il Comune di Mesagne e la Regione Puglia, in collaborazione con il Ministero della Cultura.
C’è tanta attesa, infatti, per l’ultimo evento di «Agosto in mostra», serie di iniziative collaterali all’esposizione in un mix di esperienze sensoriali ed arte, quale offerta unica di turismo di qualità e cultura. Insomma, dopo gli «Aperimostra» e le visite guidate gratuite nelle serate domenicali, dopo le «Digital VR Experience» e le curiosità scoperte con il planetario nell’esplorare il genio del Rinascimento, ora quell’«uomo universale agli estremi confini della mente e dell’arte», come pure è stato scritto di Leonardo, sarà al centro di una serata specialissima, al pari delle opere, sue e della sua bottega, esposte a Mesagne.
È intitolata “Enigma Leonardo”, infatti, la serata realizzata grazie al Centro Diagnostico “Omega”, in programma domani, giovedì 29 agosto a partire dalle ore 20,30 nel castello di Mesagne. A curarne i minimi dettagli sarà il dott. Nicola Barbatelli, studioso di Leonardo, collaboratore con l’organizzazione della mostra e curatore nel catalogo della scheda: “Leonardo da Vinci e assistente (Vinci 1452 - Amboise 1519), Vergine delle rocce, olio su tavola trasferito su tela, cm 154×125”.  Senza svelare nulla dell’attesa serata si ricorda che il dott. Barbatelli, a proposito di quest’opera davvero importante esposta a Mesagne, scrive in catalogo: «…segna con giustezza un prezioso punto di interesse per la comprensione delle dinamiche di collaborazione tra Leonardo e i suoi più dotati allievi». E ancora: «…l’eccezionale esecuzione di alcuni dettagli della versione Cheramy, interpretati in un’ottica che forse non si conforma rigorosamente all’originale francese, suggerisce che l’impegno di Leonardo da Vinci non si sia limitato esclusivamente al ruolo di regista dell’impresa, bensì abbia implicato una partecipazione più diretta e approfondita».
«Senza nulla togliere alle altre 50 opere originali, che descrivono il percorso di sette secoli di arte italiana, è indubbio che la “Vergine delle rocce” è l’opera sulla quale si soffermano maggiormente i visitatori e chiedono alle guide – ha detto Pierangelo Argentieri, presidente di Micexperience Rete d’Imprese -. Per la prima volta in Puglia, è lei che attrae ed affascina al pari dell’autore, che è il vero genio del Rinascimento quello che, ci hanno ricordato, ha esplorato in solitudine i campi più diversi dell’arte e della scienza, allargando in modo decisivo le conoscenze precedenti. A Mesagne, dunque – ha concluso Argentieri – partendo dalla “Vergine delle Rocce versione Cheramy”, opera di Leonardo e collaboratore, ospitata in mostra, verremo trasportati in un viaggio avvincente e appassionante attraverso documenti inediti e videoricostruzioni. Così Leonardo sarà davvero, e pienamente, tra noi».

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