Redazione

Nel giro di pochi giorni, è stata allestita la palestra dell'Istituto comprensivo statale "Valesium", sita in Via G. Carducci (ex Via Isonzo). Domani, 10 Aprile, alla presenza dei medici di medicina generale, dei farmacisti, delle autorità locali e dell'Amministrazione comunale, sarà inaugurato il centro vaccinale, nel rispetto delle normative anti contagio covid-19. La sede vaccinale che ospiterà da qui ai prossimi mesi l'utenza, secondo il piano stilato dalla Regione Puglia, è stata fortemente voluta nel nostro comune e rappresenta un luogo di prossimità al cittadino, nonostante il trasporto sociale sia stato sempre garantito nei giorni scorsi dalla Protezione civile, risorsa centrale del C.O.C. (centro operativo comunale). Vogliamo azzerare gli spostamenti verso altri comuni e garantire maggiore tutela alla fasce di popolazione più fragili e di tutti coloro che hanno difficoltà a recarsi presso altri paesi. "Colgo l'occasione per ringraziare, a nome di tutta l'Amministrazione, i medici, gli infermieri, tutto il personale sanitario e il direttore generale dell'Asl, nella persona del Dottore Pasqualone. L'immobile costituirà un importante hub, tra i pochi della provincia di Brindisi. Nell'ampia palestra del plesso, sono stati posizionati punti di somministrazione che consentiranno di vaccinare i nostri concittadini". ha spiegato il primo cittadino, che ha aggiunto :  "Da oggi, Torchiarolo ha il suo centro vaccinale- prosegue il Sindaco Elio Ciccarese. Ora, bisogna procedere speditamente e vaccinare il maggior numero di persone possibile2. Si è provveduto al ripristino della struttura ed ai servizi igienici annessi, così che si potrà attivare il programma vaccinale, secondo i criteri di turnazione previsti dalle vigenti disposizioni.

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Per celebrare la “Giornata Nazionale del Mare”, l’11 aprile un webinar  presso il Centro Regionale Mare di Arpa Puglia. Un focus sulle straordinarie bellezze naturalistiche dei fondali marini pugliesi sarà al centro di un evento video che si terrà domenica 11 aprile alle ore 9.30, per celebrare in Puglia la “Giornata Nazionale del Mare”.

Il 13 febbraio 2018 con l’entrata in vigore del Decreto n. 229/2017, è stata istituita la “Giornata Nazionale del Mare”. Con questo provvedimento la Repubblica italiana riconosce l’11 aprile di ogni anno come il giorno nel quale celebrare il mare, inteso come risorsa di grande valore ambientale, scientifico- ricreativo ed economico, e per sviluppare e divulgare la sua cultura. “Questo tema è di particolare importanza per la Puglia -  sottolinea Vito Bruno, direttore generale di Arpa Puglia -  , una regione costiera con il litorale che si estende per circa 1000 km, misura che in Italia è inferiore solo a quella delle due isole maggiori (Sardegna e Sicilia). In questa vasta porzione del territorio pugliese, che interessa sia il mare Adriatico meridionale che lo Ionio, si incontrano molteplici e variegate meraviglie ambientali e naturalistiche; questo è vero non solo per l’ambiente costiero emerso, ma anche e soprattutto per quello marino sommerso”.

In linea con l’impegno istituzionale e la costante attenzione su questo tema, la Direzione Generale di Arpa Puglia ha organizzato per domenica 11 aprile 2021 un evento on line presso il proprio Centro Regionale Mare, con un focus sulle straordinarie bellezze naturalistiche dei fondali marini pugliesi, per la loro valorizzazione sia dal punto di vista scientifico che paesaggistico e ricreativo. Sarà possibile seguire la diretta a partire dalle 9:30 collegandosi o direttamente dalla home page del sito www.arpa.puglia.it

Alla manifestazione, che sarà introdotta dal direttore generale di Arpa Puglia, Vito Bruno, parteciperanno: in rappresentanza dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia, Mario Trifiletti, in rappresentanza della Guardia Costiera - Direzione Marittima di Bari - il Comandante (CP) Alessandro Ducci e, offriranno i contributi sulla loro esperienza in campo (in forma di presentazioni video/fotografiche) il direttore del Centro Regionale Mare di Arpa Puglia, Nicola Ungaro, il direttore del Dipartimento di Biologia dell’Università Aldo Moro di Bari, Giuseppe Corriero, il direttore dell’Unità di Ricerca Locale Conisma dell’Università del Salento, Stefano Piraino, il presidente dell’Area Marina Protetta delle Isole Tremiti, Angelo Tursi, il direttore dell’Area Marina Protetta di Torre Guaceto, Alessandro Cicolella, il direttore dell’Area Marina Protetta di Porto Cesareo, Paolo D’Ambrosio, e il pluripremiato fotografo subacqueo Giuseppe Pignataro.

Infine, i rappresentati delle principali associazioni ambientaliste - e in particolare il presidente regionale di Legambiente, Francesco Tarantini, le delegate di “Marevivo”, Maria Rapini e Antonella Leone, e il delegato regionale del Wwf, Nicolò Carnimeo - relazioneranno sul prezioso impegno dell’associazionismo per la tutela e la protezione del mare.

La registrazione video integrale dell’evento sarà disponibile sul sito di Arpa Puglia: www.arpa.puglia.it.

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Presentato oggi “Turismo del vino in Italia” il primo manuale dopo la emanazione della normativa nazionale, scritto a quattro mani dal senatore Dario Stefàno e Donatella Cinelli Colombini. È il primo manuale dedicato all’enoturismo pubblicato dopo l’approvazione della norma nazionale, scritto a quattro mani da chi, da prospettive differenti, vive l’impegno di valorizzare il comparto del vino italiano. “Turismo del vino in Italia. Storia, normativa e buone pratiche” (Edagricole) è il titolo del volume, scritto dal senatore Dario Stefàno – autore della legge sull’enoturismo - e dalla produttrice Donatella Cinelli Colombini, nonché storica fondatrice del Movimento Turismo del Vino. Il testo è stato presentato oggi a Roma, nella sala stampa del Senato della Repubblica, insieme ai Ministri della Cultura, Dario Franceschini, del Turismo, Massimo Garavaglia e delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli. Presenti anche l’editore Edagricole e due padrini di eccezione: Federico-Fede Quaranta di Decanter e Riccardo Cotarella Presidente mondiale degli enologi.

<<Aver normato l’enoturismo - ha commentato il senatore Stefàno, presidente della Commissione Politiche europee - è stato un primo obiettivo importante per un Paese come il nostro che vanta una ampelografica unica al mondo e una potenzialità di sviluppo senza eguali, che però necessitavano di una legittimazione normativa. Ora a quel passaggio deve seguire una capacità strategica fuori dal comune, perché l’enoturismo può essere una leva competitiva importante anche in chiave di ripartenza, poiché ci permette di qualificare l’offerta turistica con tratto identitario esclusivo, qual è il nostro vino. L’Italia, sappiamo bene, è conosciuta nel mondo anche per i suoi vini e i turisti stranieri scelgono l’Italia come destinazione perché attratti anche dalla nostra enogastronomia. Certo, oggi assistiamo al crollo del turismo estero, causato dalla pandemia che ha messo in ginocchio ristoranti, alberghi e città d’arte. Occorrono lungimiranza e un nuovo modello di turismo, ma anche di agricoltura e di imprenditori: giovani, digitalizzati e rispettosi della natura, capaci di accorciare la catena alimentare, innalzare la cultura del mangiare sano valorizzando le nostre identità con linguaggio competente ed elevata professionalità>>.

Bisogna, dunque, tener conto dei cambiamenti intervenuti nell’enoturismo a seguito dell’epidemia Covid19, ha sottolineato Donatella Cinelli Colombini: <<che sono essenzialmente quattro: la necessità delle cantine di differenziarsi di fronte a visitatori che chiedono esperienze e scoperte, il ruolo accresciuto della connettività internet e le nuove modalità di prenotazione, il cambio di target con una crescita delle donne e degli “enoturisti per caso”, gli effetti di una sensibilità ambientale più accentuata che in passato. Occorre seguire l’esempio dei Paesi – come Australia e Scozia - che hanno riattivato turismo e i consumi nella ristorazione puntando sulle eccellenze enogastronomiche>>.

<<La cultura del vino è parte integrante dei caratteri originali del nostro Paese, anche nel suo aspetto fisico, se non altro perché contribuisce a rendere unico il paesaggio della Penisola al punto che alcuni territori vitivinicoli sono riconosciuti patrimonio Unesco. Una eccellenza tutta italiana da scoprire o riscoprire in queste pagine>>, così il ministro della Cultura, Dario Franceschini, alla presentazione del libro.

<<È sempre più centrale il ruolo dell'enogastronomia nel turismo. L’emergenza sanitaria ha bloccato a livello globale un miliardo e quattrocento milioni di viaggiatori l’anno con un business mondiale intorno ai 1.300 miliardi di euro.  Le destinazioni del turismo del vino, grazie alla loro diffusione sul territorio nazionale, alla disponibilità di spazi aperti, sono sembrate subito una valida alternativa alle tradizionali destinazioni di viaggio. In questo quadro, l’Italia vanta il primato in Europa dell’offerta enoturistica con circa 8mila cantine attrezzate per l’accoglienza, 20-25mila cantine aperte al pubblico per la vendita del vino e 150 strade del vino. L’enoturismo è una delle punte più avanzate della multifunzionalità e della diversificazione delle attività agricole della Penisola e costituisce uno degli strumenti più validi ed efficaci per lo sviluppo dei sistemi rurali e per la promozione e tutela delle eccellenze italiane>>, ha invece commentato il ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli.

<<Un libro interessante, curioso, pieno di aneddoti (come quello su Carlo Magno). E che ci fa scoprire le Regioni d'Italia inseguendo i propri vini... E che Dio benedica gli astemi che non sanno quel che si perdono! >>, ha infine concluso il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia.

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Un incidente stradale si è verificato poco prima delle ore 13 lungo la provinciale che collega la città di Mesagne a San Vito dei Normanni, in zona residenziale Manfredonia. Qui due auto, una Bmw Sw e Una Ford Sw, per cause ancora in fase di accertamento, si sono scontrate. Nell'urto la Bmw è andata a finire su un palo dell'illuminazione stadale. Sul posto è giiunta una volante della polizia e un'ambulanza del 118. I rilievi sono stati effettuati dagli agenti che dovranno ricstruire la dinamica e addossare le responsabilità del sinistro. 

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Il Sindacato COBAS, a nome e per conto dei propri iscritti presenti all’interno della Centrale Enel di Cerano, nella giornata di ieri ha chiesto al Prefetto di Brindisi, la Dott.ssa Carolina Bellantoni, la possibilità di svolgere un incontro con la Prefettura di Brindisi allo scopo di rappresentare il proprio punto di vista sulla questione definita “decarbonizzazione” della centrale “Federico II” che entro il 2025 dovrà dismettere la propria attività di produzione di energia elettrica da carbone.

Sarà occasione per chiedere al Prefetto il sostegno alla richiesta di incontro sul tema già avanzata dal COBAS al Ministero dello Sviluppo Economico lo scorso ottobre per la quale non ha ancora ricevuto fino a questo momento nessuna risposta.

Il Sindacato COBAS porterà al Prefetto la propria posizione e le proprie proposte affinché ne possa scaturire, a beneficio di tutti, un vero confronto su quello che deve essere il futuro di opportunità occupazionali a valle della chiusura della centrale Enel.

 La posizione del COBAS è nota a tutti, si spera, ed è la seguente:

-        l’utilizzo di un ammortizzatore sociale ad hoc non solo per i dipendenti dell’Enel ma anche per i dipendenti delle ditte appaltatrici prossimi al pensionamento, della durata di 7 anni;

-        pianificazione dello smantellamento, bonifica e ripristino dello stato dei luoghi delle due centrali che darebbe continuità occupazionale non di poco conto per tutto il periodo occorrente allo svolgimento delle tre fasi;

-        il resto lavoratori giovani che sarebbero lontani dall’età pensionabile inserirli in percorsi di corsi di formazione professionali specifici sullo sviluppo, installazione e manutenzione delle filiere rinnovabili compreso l’idrogeno verde prodotto con il 100% dell’energia da fonti rinnovabili;

-        no alla trasformazione a gas della stessa Cerano e dall’altra centrale storica di Brindisi Nord, oggi A2A;

-        no a nuovi gasdotti che legherebbero il nostro futuro a scelte climalteranti e speculazioni internazionali assai opache come con il TAP;

-        che quei soldi invece di essere spesi per la riconversione a gas delle centrali vengano investiti per realizzare Comunità Energetiche in tutti i comuni della Provincia, un utilizzo quindi delle rinnovabili in ogni casa, condominio e ogni struttura pubblica: ci sarebbe molta più occupazione che delle poche decine di occupati previsti con una centrale a gas;

-        creazione di un centro di ricerca e sviluppo delle tecnologie delle fonti rinnovabili.

Sono risaputi i motivi ambientali che stanno portando alla chiusura in Italia e nel mondo delle centrali a carbone.

A Brindisi si sa da tempo che Enel dismetterà la centrale a carbone Federico II di Cerano.

Addirittura Enel sta già anticipando la dismissione rispetto agli originari programmi di addio al carbone entro il 2025 previsto dalla normativa europea per cui, verosimilmente, la centrale di Brindisi potrebbe chiudere ancora prima del prima del tempo previsto.

Una questione già nota da anni ma che nessuno lo ha ancora preso in seria considerazione.

I primi significativi segnali preoccupanti si stanno avendo con la diminuzione del personale della movimentazione del carbone, dove da 83 unità impiegate diventano 45.

Altre aziende seguiranno l’esempio della ditta SIR, addetta alla movimentazione carbone, perché le attività lavorative sono già fortemente diminuite.

Il Sindacato Cobas auspica un immediato risveglio dei lavoratori e della città per chiedere immediate alternative alla sicura disoccupazione a breve.

Questa è l’ultima occasione per costruire un nuovo modello di sviluppo attento ai bisogni del territorio e della gente che lo abita.

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Fin dalla sua costituzione, lo scopo primario dell’area marina protetta (AMP) e riserva naturale dello stato (RNS) e Oasi WWF di Torre Guaceto è stato quello della conservazione della Natura, che deve necessariamente tenere conto della presenza umana e delle attività collegate alla nostra vita. In linea generale, per raggiungere l’obiettivo dobbiamo utilizzare le risorse in maniera razionale, tenendo conto degli equilibri ecologici con interventi rispettosi dell’ambiente e in particolare proteggendo direttamente specie ed ecosistemi all’interno di parchi e aree protette.

A sostegno di tutto ciò, sono stati creati degli strumenti atti a favorire la conservazione e lo sviluppo sostenibile, come la Legge Quadro sulle Aree protette (Legge 394/1991), la Direttiva Habitat (1992/43/CEE) sulla conservazione degli habitat naturali, la Direttiva Uccelli concernente la conservazione degli uccelli selvatici (2009/147/CE). Tali strumenti si sono rivelati efficaci ed utilissimi anche per la costituzione di nuove aree protette e di una sorta di Rete ecologica che li unisce.

Torre Guaceto è nata per proteggere gli habitat prioritari (stagni, dune, macchia mediterranea, boschi, canneti) e il mare antistante le sue coste, ma ha anche integrato molte aree agricole nel proprio perimetro, perché funzionino da zona cuscinetto per armonizzare le attività dell’uomo con la protezione della Natura. Il consorzio di gestione ha sempre messo in primo piano questi obiettivi, rispondendo prontamente alle leggi e direttive, con azioni pratiche ed immediate.

Basti pensare alla creazione del chiaro d’acqua per ripristinare una zona umida che si stava perdendo, all’apertura dei centri recupero tartarughe marine e fauna selvatica; alla pesca che si pratica oggi (piccoli pescherecci locali, pochi giorni di pesca, reti a maglie larghe) rispetto a quello che si praticava prima del 1991 (pesca a strascico e con la dinamite, contrabbando); alla produzione di olio biologico da olivi secolari, prima considerata residuale; alla coltivazione di varietà tradizionali di pomodoro (pomodoro fiaschetto di Torre Guaceto, Presidio Slow Food).

Per meglio raggiungere i propri obiettivi, nel piano di gestione della Riserva Naturale dello Stato, approvato con D.M. del 28 gennaio 2013, il Consorzio ha rilevato la necessità di ampliare ancora l’area protetta lungo la costa a sud est e a sud ovest.

Per quanto concerne gli habitat presenti nel territorio di Carovigno, il loro valore è stato confermato con l’inclusione dell’area individuata per l’ampliamento nella ZSC (zona speciale di conservazione) Torre Guaceto Macchia San Giovanni il 12/11/2020, mentre nella zona sud, territorio di Brindisi, la presenza di stagni temporanei e habitat di duna è fortemente minacciato da trasformazioni operate dall’uomo, soprattutto sulla costa. Infatti, allo stato attuale, è in corso un procedimento penale per le trasformazioni effettuate per attività commerciali, che vanno a compromettere anche il lavoro svolto finora.

A seguito dell’approvazione del piano di gestione, è stato avviato l’iter necessario per avanzare al Ministero dell’Ambiente la proposta di ampliamento della riserva; con nota del 29/04/2015, il Consorzio ha trasmesso al Ministero dell’Ambiente la proposta di modifica del perimetro della Riserva Naturale dello Stato “Torre Guaceto”. Dopo un lungo iter nell’ambito del quale ha chiesto e ottenuto numerose integrazioni, il Ministero dell’Ambiente ha elaborato la bozza del decreto, chiedendo al Consorzio di farsi da tramite presso i due Comuni competenti, Brindisi e Carovigno, ai fini dell’ottenimento di un ulteriore parere (i due Comuni avevano già espresso il loro parere favorevole). Il Consorzio ha trasmesso la richiesta ai Comuni alla fine del 2020 senza ricevere ancora alcuna risposta.

L’avvicinarsi della stagione estiva rende ancora più urgente l’ampliamento. L’inserimento di queste aree nel perimetro della riserva e la conseguente destinazione d’uso agricola impedirà nel futuro speculazioni su tali aree costiere che verranno protette attraverso lo strumento del regolamento della riserva.

Per quanto esposto, chiediamo al Sindaco di Brindisi, ing. Riccardo Rossi e al commissario prefettizio del Comune di Carovigno, dott.ssa Maria Antonietta Olivieri, di dare impulso all’iter amministrativo necessario per l’approvazione dell’ampliamento della Riserva Naturale dello Stato di Torre Guaceto, passaggio endoprocedurale necessario affinché il Ministero della Transizione Ecologica emani il decreto di ampliamento.

WWF Brindisi ONLUS; ARCI Brindisi; Associazione Culturale Buon Senso; APS Liberi di…; Effetto Serranova; Enpa Latiano; Eterea l’albero della vita; Federalberghi; Forum Ambiente Salute e Sviluppo; Gli Amici di Snoopy; ISDE medici per l’ambiente; Italia Nostra Brindisi; L’ambiente che vogliamo APS; Lega del Cane; Legambiente Brindisi; No Al Carbone Brindisi; Oasi del cavallo; Oipa Brindisi; Puglia Hortus; PuliamoIlMareBrindisi; Salute Pubblica; Slowfood Puglia; Quattro Zampe nel Cuore.

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Al via il restauro conservativo della Torre dell’Orologio di Francavilla Fontana. Nelle scorse ore, con il posizionamento dell’impalcatura, si è ufficialmente aperto il cantiere che restituirà alla Città uno dei suoi monumenti simbolo.

I lavori prevedono il rifacimento della facciata, il recupero del cosiddetto quadrante Gasbarro, il restyling del quadrante sud, la valorizzazione della meridiana in marmo, la manutenzione della macchina dell’orologio, la sistemazione delle campane e l’adeguamento dell’impianto elettrico.

“La Torre dell’Orologio è uno dei simboli della nostra Città – spiega il Sindaco Antonello Denuzzo – con questo intervento di restauro tornerà ai suoi antichi splendori. L’avvio del cantiere vuole essere di buon auspicio per la ripartenza dopo il lungo periodo di pandemia.”

La Torre fu edificata nel 1750 per volere del Sindaco Maurizio Giannuzzi. Sono trascorsi pochi anni dal terribile terremoto che colpì la Città nel 1743. Tra le macerie comincia a prendere forma una nuova idea di Città: la Chiesa matrice è un cantiere, i borghi si espandono oltre le antiche mura, a ridosso del centro è un fiorire di botteghe.

Il Principe Imperiali, l’8 settembre 1750, ordina l’allargamento della piazza con la demolizione della Cappella della Misericordia, dell’antico orologio e di alcune botteghe. Viene disposto, inoltre, il riallineamento dei prospetti, incentivando la realizzazione di spazi porticati aperti.

In questo contesto prende forma la nuova Torre dell’Orologio tra la Piazza Grande (attuale piazza Dante) e il Foggiaro, luogo del mercato del grano. Nel 1791 il prospetto verso l’attuale Piazza Dante si arricchisce di un quadrante in maiolica realizzato da Gaetano Gasbarro, “antesignano” di quello realizzato dallo stesso autore nel 1795 sul campanile di Santa Maria la Nova a Napoli. Nel 1878 padre Luigi de Quarto disegna la meridiana che viene collocata sul fronte meridionale della Torre e, nello stesso periodo, viene installata la nuova macchina delle ore di Giovanni Campazzi di Novara, con nuovo quadrante trasparente posto sul prospetto meridionale. Lo spostamento del quadrante segna la definitiva affermazione dell’attuale Piazza Umberto I come luogo della nuova autorappresentazione comunitaria.

“La Torre dell’Orologio è stata testimone di tutti i più importanti fatti storici avvenuti dall’epoca moderna ad oggi – prosegue il Sindaco – qui si sono consumate le ultime ore del brigante Ciro Annicchiarico e alla sua ombra si sono svolte tante manifestazioni di piazza, violente e pacifiche. La sua facciata, in piena pandemia, si è illuminata con il tricolore in segno di resistenza e appartenenza alla nostra comunità. Restituire la Torre dell’Orologio a Francavilla Fontana – conclude il Sindaco Denuzzo – vuol dire riappropriarci di un pezzo della nostra storia che per troppi anni abbiamo trascurato.”

I lavori, sulla base di un progetto donato alla Città da Maria Formosi e Valeria Curto, prevedono una spesa complessiva di circa 82 mila euro.

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Puglia in festa grazie al SuperEnalotto: nel concorso di giovedì 8 aprile, infatti, è stato centrato un “5” da 25.258,63 euro. La giocata vincente è stata convalidata presso la tabaccheria di via Corsica 152 a Copertino, in provincia di Lecce. Intanto il Jackpot sale ancora toccando quota 134,7 milioni di euro che saranno messi in palio nella prossima estrazione. L'ultima sestina vincente è arrivata il 7 luglio scorso, con i 59,4 milioni di euro finiti a Sassari, mentre in Puglia, riferisce Agipronews, l’ultimo "6" è quello da 26 milioni di euro realizzato a gennaio del 2014, a Bari.

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Brindisi. Truffa on line, denunciato un 46enne di Roma. I Carabinieri della Stazione di Torchiarolo, a conclusione degli accertamenti, hanno denunciato in stato di libertà un 46enne di Roma, per truffa. L’uomo, dopo aver messo in vendita una cucina a gas, sul sito internet “subito.it” al prezzo di 150,00 euro, ha riscosso la somma richiesta mediante transazione su carta prepagata postepay, a egli intestata, senza poi spedire la merce all’acquirente, un 40enne del luogo, il quale ha presentato denuncia–querela il 24 marzo scorso presso la citata Stazione Carabinieri.

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Francavilla Fontana. Mette in vendita on line un climatizzatore provento di furto, denunciato per ricettazione. Nella mattinata di ieri 8 aprile 2021, a Francavilla Fontana (BR), i Carabinieri della locale Stazione, a conclusione degli accertamenti scaturiti dalle querele presentate il 28 dicembre 2020 e il 6 aprile 2021 da un 32enne di Latiano, hanno denunciato in stato di libertà, per ricettazione, un 31enne residente a Latiano. In particolare, l’uomo ha inserito, sul social network facebook, un annuncio di vendita di un climatizzatore portatile marca De Longhi, provento di furto denunciato dal querelante. Al termine della simulazione della trattativa di acquisto, effettuata, in presenza del denunciato, nel piazzale di un distributore di carburante del luogo, il citato climatizzatore è stato sequestrato e restituito al legittimo proprietario.

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