Redazione

Confindustria Brindisi: Gabriele Menotti Lippolis nuovo Presidente fino al 2025. Lippolis sarà anche responsabile energia di Confindustria Puglia. Far si che la  provincia di Brindisi possa cogliere le sfide della transizione energetica con individuazione di una nuova filiera produttiva, avere un ruolo chiave nel lancio del progetto di una "Puglia Hydrogen Valley" diventando anche la Silicon Valley delle Rinnovabili; questo percorso passa prima attraverso le Autorizzazioni Ministeriali per le turbogas a Cerano e una più sostenibile mobilità su gomma e per mare con GNL.

Sono queste alcune delle priorità del nuovo presidente di Confindustria Brindisi Gabriele Menotti Lippolis, eletto oggi dall'Assemblea Generale, in votazione per il quadriennio 2021-2025.  Un programma molto articolato quello di Lippolis che vede tra gli obiettivi anche quello di migliorare le performance del Porto ultimando le opere già previste, attrarre investimenti grazie alle ZES e Zona Franca, rafforzare l'eccellente offerta di turismo di qualità presente sul territorio e far si che le istituzioni supportino la filiera in questo momento così complesso.

Il neo-eletto Presidente, che aveva assunto a maggio dell’anno scorso, su indicazione del Collegio Speciale dei Probiviri di Confindustria, l’incarico di Commissario di Confindustria Brindisi, vanta una lunga militanza nel sistema confindustriale che lo hanno visto Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Brindisi, poi dei Giovani di Confindustria Puglia fino al ruolo di Presidente dei Giovani Imprenditori del Mezzogiorno. Lippolis, imprenditore di prima generazione, ha aziende nel mondo del turismo e degli eventi green e della comunicazione sostenibile.

Dopo la proclamazione del Presidente, si è svolta la parte pubblica dell’Assemblea, con gli interventi del Prefetto di Brindisi, Carolina Bellantoni, che ha espresso il proprio apprezzamento per il ruolo propositivo e sempre costruttivo di Confindustria Brindisi e del suo neo Presidente; del Presidente di Confindustria Puglia, Sergio Fontana, il quale, a conferma della grande collaborazione con Menotti Lippolis, ha ufficializzato allo stesso la delega regionale per l’Energia e la nuova sfida dell’Idrogeno.              

Lippolis, nel suo intervento ha espresso sentimenti di orgoglio per la rappresentanza di un’Organizzazione con più di 350 associati per un totale di circa 10.000 lavoratori e con un valore aggiunto annuo di produzione di beni e servizi stimato in circa 4 miliardi di euro.

"Obiettivo primario - ha aggiunto il neo Presidente - è quello di rafforzare il ruolo di Confindustria Brindisi come soggetto proattivo e propositivo in tema di sviluppo del territorio, in sinergia con tutti gli attori ed interlocutori politici, istituzionali e sociali. In particolare la transizione energetica è la grande sfida ed opportunità da cogliere al meglio."

A concludere l'intervento del Presidente di Confindustria nazionale Carlo Bonomi che ha sottolineato: "la valenza strategica del porto di Brindisi, un asset per l’intero Paese e dell’economia marittima per lo sviluppo del Mezzogiorno."

Bonomi ha ringraziato le numerose aziende brindisine che hanno dato la disponibilità a fare presso la propria sede le vaccinazioni ai dipendenti.

L’Assemblea ha ratificato anche la squadra proposta dal Presidente Lippolis, così composta: Giuseppe Danese – Vice Presidente Vicario, Mino Distante – Vice Presidente, Gaetano Evangelisti - Vice Presidente, Luca Piludu - Vice Presidente. Sono, altresì, Vice Presidenti  di diritto: Mario Prato - Presidente Piccola Industria e Stefano Casoar  - Presidente Giovani Imprenditori .

Per l’Ufficio di Presidenza: Giuseppe Monteforte – A2A Energie Future, Bernardo Giua Marassi – Sanofi, Aldo Melpignano – Egnathia Iniziative Turistiche, Gianfranco Mazzoccoli – Cedat85, Luigi Semidai – Impes Service, Giovanni De Blasio – Verdemare.  

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Sospensione a tempo determinato delle forniture di luce e gas per seconde case, case disabitate e negozi chiusi. A chiederlo Consumerismo No profit, associazione dei consumatori che lancia oggi in Puglia la petizione STACCALABOLLETTA con una raccolta firme sul web.

Oggi, con la crisi sanitaria e i divieti agli spostamenti, i cittadini della Puglia sono costretti a pagare le bollette energetiche sulle seconde case o su immobili disabitati, anche in assenza di consumi – spiega Consumerismo – Lo stesso vale per i negozi che, nonostante le chiusure imposte dal Covid, continuano a pagare le forniture energetiche.

Questo perché su ogni singola bolletta di luce e gas vengono imposti costi, come oneri di sistema e spese di distribuzione e trasporto dell’energia, che incidono sulle fatture anche in caso di consumi pari a zero.  Nello specifico, analizza Consumerismo, sia sulla spesa annua per la fornitura di energia elettrica che sul gas, si paga oggi il 19% per la voce “trasporto e gestione del contatore”, mentre gli per oneri di sistema pesano per il 20% sulla voce e per il 4% sul gas.

Famiglie ed esercenti sono così costretti a pagare miliardi di euro all’anno anche senza fruire dei servizi elettricità e gas, e l’unica possibilità per azzerare tale spesa è chiudere definitivamente i contratti, sostenendo i relativi costi imposti dai gestori.

“Con tale petizione chiediamo ad Arera e al Governo di introdurre la sospensione temporanea dei contratti di fornitura dell’energia, al pari di quanto avviene con l’Rc auto – afferma il presidente Luigi Gabriele – E’ un diritto di chi non può recarsi nella seconda casa e degli esercenti che hanno dovuto momentaneamente chiudere il proprio negozio interrompere le forniture di luce e gas e riattivarle in un successivo momento, per non incorrere nei costi fissi in bolletta indipendenti dai consumi. Una possibilità questa che viene garantita dai contatori elettronici (per cui lo Stato ha speso 14 miliardi di euro) grazie ai quali i gestori possono con un semplice click sospendere le forniture su richiesta del cliente. Misura che, se attuata, consentirebbe enormi risparmi a famiglie e commercianti, sempre più impoveriti dalla crisi Covid” – aggiunge Gabriele.

Per tale motivo Consumerismo No Profit chiama a raccolta utenti ed esercenti della Puglia, invitandoli ad attivarsi per salvaguardare le proprie tasche firmando la petizione lanciata oggi.

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Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi mercoledì 7 aprile 2021 in Puglia, sono stati registrati 15.730 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 1.255 casi positivi: 400 in provincia di Bari, 157 in provincia di Brindisi, 119 nella provincia BAT, 57 in provincia di Foggia, 193 in provincia di Lecce, 323 in provincia di Taranto, 4 casi di residenti fuori regione, 2 casi di provincia di residenza non nota.

Sono stati registrati 43 decessi: 18 in provincia di Bari, 2 in provincia di Brindisi, 3 in provincia BAT, 11 in provincia di Foggia, 2 in provincia di Lecce, 7 in provincia di Taranto.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 1.948.468 test.

147.829 sono i pazienti guariti.

50.729 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 203.602 così suddivisi:

79.408 nella Provincia di Bari;

19.846 nella Provincia di Bat;

14.831 nella Provincia di Brindisi;

37.416 nella Provincia di Foggia;

19.537 nella Provincia di Lecce;

31.568 nella Provincia di Taranto;

702 attribuiti a residenti fuori regione;

294 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

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“SaleNtu d’AmaRe” è la prima opera editoriale, per i tipi di Mondadori Store, della band più amata d’Italia: i Boomdabash. Il gruppo salentino, infatti, ha scritto una guida per tutti coloro che vogliono visitare il Salento fuori dai tradizionali percorsi turistici. E chi meglio di loro, figli di questa amata terra, poteva fornire consigli e curiosità, il tutto infiocchettato con ironia e tanto divertimento. Nel libro Blazon, Payà, Biggie Bash e Ketra portano per mano il lettore attraverso la terra dei “Due mari”, l’Adriatico e lo Ionio, che da Brindisi conduce e termina a Santa Maria di Leuca tra spiagge idilliache, che nulla hanno a vedere con quelle delle Maldive, inebriandosi con i sapori e i colori di una terra baciata dal sole. I quattro si raccontano e offrono all’attento lettore la visione di scorci di natura incontaminata tutti da scoprire e vivere. E poi i sapori, quelli tipici del Salento come il vino, l’olio, i formaggi e i salumi che danno vita a piatti tipici locali da leccarsi i baffi, per chi li ha. E che dire dell’antica storia di una terra abitata dai Messapi, poi dai greci e dai romani le cui tracce sono ancora visibili in diversi centri storici.

BOOMDABASH salentu damare“Il libro “Salentu d’Amare” era nelle nostre teste già un anno fa”, hanno scritto i Boomdabash nella loro pagina social -. Da un po’ avevamo questa idea: fare una guida del Salento in cui raccogliere i nostri suggerimenti sui posti dove andare; dalle spiagge migliori ai centri storici da esplorare a piedi”. Hanno, quindi, aggiunto: “Quando avevamo cominciato a lavorare al progetto sono arrivati i lockdown, le zone rosse, il distanziamento sociale. La vita è cambiata totalmente e una guida che parlasse di incontri, viaggi ed esperienze non sembrava avere più senso. A distanza di un anno, sperando che le cose vadano meglio, e devono andare meglio, abbiamo deciso di far arrivare la nostra terra e la nostra storia a tutte le persone che ci seguono”. Il lancio del libro è previsto per il prossimo 20 aprile. Per chi volesse lo può pre-acquistare al seguente indirizzo undefined. In occasione dell'uscita del libro "Salentu d'amare" i Boomdabash incontrano i fan in un evento online esclusivo. La chat room sarà una video chat su piattaforma Zoom, organizzata in 1 sessione di 45, per il 28 aprile 2021 alle ore 18,00. La mail con il link per partecipare alla chat room esclusiva verrà inviata il giorno dell'evento.

 

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San Donaci. Affida incautamente la propria autovettura al figlio minorenne facendogliela condurre per le vie cittadine, sanzionata per le violazioni del Codice della Strada. In San Donaci, i Carabinieri della locale Stazione, a conclusione degli accertamenti, hanno contestato a una 45enne del luogo, le sanzioni amministrative concernenti il​ Codice della Strada, per guida senza patente perché mai conseguita e incauto affidamento di veicolo avendo consegnato la sua autovettura al proprio figlio minorenne consentendone la guida in sua presenza, sulla pubblica via di quella Città. In particolare, le indagini dei Carabinieri sono scaturite da alcuni “frame” che il ragazzo aveva pubblicato sul proprio profilo “instagram” che documentavano gli illeciti contestati.

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Torchiarolo. Coinvolta in un incidente stradale tenta di convincere la controparte a dichiarare falsamente di non essere alla guida dell’auto e ricostruisce artatamente la dinamica del sinistro, denunciata. I Carabinieri della Stazione di Torchiarolo, a conclusione degli accertamenti scaturiti dalla denuncia di una cittadina di San Pietro Vernotico, hanno denunciato in stato di libertà una 33enne residente a Monte Porzio Catone (RM), per tentata truffa. In particolare, il 23 dicembre 2020, nella Città di Lecce, si è verificato un incidente stradale che ha coinvolto le autovetture condotte dalle donne sopra menzionate. Nell’occorso, la 33enne ha tentato di convincere la controparte a dichiarare falsamente di non essere alla guida del mezzo fornendo una ricostruzione della dinamica dell’incidente difforme dalla realtà.

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“Le restrizioni dovute alla pandemia sono particolarmente pesanti per tutti quei settori legati al commercio, alla ristorazione e al turismo. Ieri abbiamo avuto in tutta Italia manifestazioni di questi lavoratori, in larghissima parte avvenute nel pieno rispetto della dialettica democratica e sociale, con alcuni limitati brutti episodi che hanno portato al ferimento di un paio di agenti di polizia in piazza Montecitorio a Roma. Il Parlamento è la casa di tutti i cittadini e di tutte le cittadine: è giusto chiederne l’ascolto, è sbagliato farlo utilizzando la violenza. Comprendiamo il dramma che questi imprenditori, lavoratori e le loro famiglie stanno vivendo e appoggiamo ogni richiesta che punti al loro sostegno economico.” Lo afferma, in una dichiarazione, Giovanni Luca Aresta, parlamentare del M5S.

“Eravamo stati facili profeti – prosegue Aresta -  quando avevamo denunciato il fatto che fare una crisi di governo in piena pandemia avrebbe avuto conseguenze sulla celerità e la capacità dello Stato di erogare quei sostegni fondamentali per non lasciare nessuno da solo. Per questo chiediamo urgentemente al governo di prevedere un nuovo scostamento di bilancio, in modo da sostenere i settori più colpiti dalle disposizioni anti-covid. Sono necessari indennizzi che guardino alle perdite effettivamente subite e svincolate dal mero dato di fatturato. Occorre farlo subito senza ulteriore indugio a cominciare da sostegno agli enti locali che potranno così sospendere alcune tasse come la Tari che incidono proprio sul lavoro del terziario.”

“Lo diciamo con chiarezza – precisa il parlamentare - senza minimizzare in alcun modo la sofferenza sociale che il protrarsi del sistema di chiusure sta provocando: queste chiusure non sono figlie di un capriccio del Governo ma derivano da una pandemia che ha già portato alla morte oltre 110 mila nostri cittadini. Tutti i Paesi con le economie più avanzate del mondo hanno previsto un sistema di chiusure e di limitazioni analoghe.”

“Se non fossero state adottate – prosegue Aresta -  misure drastiche di limitazione alle normali attività sociali ed economiche oggi ci troveremo di fronte ad una situazione fuori controllo, ad un balzo del numero dei decessi e alla completa saturazione del nostro sistema sanitario nazionale. Questo non significa che in forza del combinato disposto del numero di vaccinazioni e della bella stagione ormai alle porte e che consente attività all’aperto, non si possano fare misure per la riapertura in condizioni di sicurezza di alcune di esse. Penso per esempio alle attività degli ambulanti che comportano molti meno rischi di altro tipo di tipologie di lavoro. Ma non dobbiamo alimentare facili illusioni.”

“La buona politica è al fianco dei cittadini” conclude Aresta che ricorda come “tutta la campagna vaccinale punti adesso a mettere in sicurezza i soggetti più vulnerabili” e come il successo della vaccinazione “abbasserà in modo importante i numeri, giustificando progressive e ragionevoli riaperture.”

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Dare un nome e una storia a viali e spazi della Villa Comunale “Pietro Palumbo” di Francavilla Fontana, è questo il primo compito che si è prefissato la Commissione Toponomastica cittadina recentemente insediatasi.

La Commissione, presieduta dall’Assessore Sergio Tatarano e composta da Sandro Rodia, Giuseppe Cafueri e dai docenti Domenico Fanelli, Giuseppa Epifani, Angelo Sgura e Letizia Soloperto, ha concordato con l’Amministrazione Comunale l’avvio di un percorso partecipativo anche per la definizione della rosa dei profili delle personalità meritevoli di intitolazione.

“Recependo una proposta della Commissione toponomastica appena insediatasi, l’Amministrazione Comunale ha deciso di procedere all’intitolazione degli spazi della Villa Comunale e di farlo attraverso un percorso di comunità inedito – spiega l’Assessore alla Partecipazione Sergio Tatarano – Un modo per conciliare la valenza storica dei nomi e la partecipazione democratica, attribuendo organicità a temi come ambiente e natura (oltre che attenzione alla rappresentanza femminile) e ad un processo che non può essere abbandonato a decisioni estemporanee.”

I cittadini, le cittadine e tutti i soggetti previsti dal regolamento potranno indicare una figura che si sia contraddistinta per l’attenzione verso l’ambiente, la natura e la creatività, rispondendo entro il prossimo 20 aprile all’Avviso Pubblico disponibile sul sito internet istituzionale.

Per partecipare sarà sufficiente l’invio di una mail, sottoscritta da almeno 50 persone residenti nel Comune di Francavilla Fontana, corredata da un curriculum a sostegno delle ragioni del nome indicato.

Le personalità espresse dalla cittadinanza saranno successivamente rimesse all’attenzione della Commissione Toponomastica che vaglierà le proposte e stilerà una rosa di 30 nominativi.

L’ultima parola spetterà ai residenti francavillesi che potranno esprimere le proprie preferenze sui 30 nomi in una consultazione popolare online.

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XYLELLA: COLDIRETTI PUGLIA, PRIMI ADULTI DI SPUTACCHINA A LECCE; STRETTA SU PIANO PER ARRESTARE DIFFUSIONE MALATTIA.

Il rilevamento dei primi adulti di Philaenus spumarius, l’insetto vettore della Xylella la ‘sputacchina’, a Casarano in provincia di Lecce impone una stretta sul piano di azione per arrestare la diffusione della malattia. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, sottolineando l’importanza del monitoraggio volontario capillare attraverso l’appello lanciato da Infoxylella al ‘Citizen Science’ per rilevare i potenziali vettori contaminati, l'unica soluzione con il coinvolgimento di tutti agricoltori e tecnici per ridurre la velocità di avanzamento della infezione.

“La sputacchina percorre in una stagione fino a 400 metri autonomamente con i propri arti posteriori, mentre è ancora da accertare la distanza percorsa dagli insetti, spesso anche di svariati chilometri, che restano attaccati ad auto e camion, a dimostrazione di quanto il rischio che l’infezione continui a ‘camminare’ ad una velocità impressionante sia tangibile e grave. La sputacchina nasce sana e si infetta acquisendo il batterio della Xylella fastidiosa esclusivamente nutrendosi da pianta infetta, rimane infetta per tutta la sua vita sino alla morte”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Negli anni scorsi, nella stessa località l'osservazione del primo adulto è stata effettuata rispettivamente l'11 aprile nel 2017, il 17 aprile nel 2018 ed il 22 marzo nel 2020, con i cambiamenti, la tropicalizzazione e il global warming – aggiunge Coldiretti puglia – che incidono sugli stadi di vita della sputacchina.

“I risultati dello studio condotto dagli enti di ricerca impongono una seria riflessione circa il nuovo regolamento comunitario approvato il 14 agosto scorso che ha ridotto a 50 metri, dai 100 metri inizialmente previsti, l'area buffer soggetta a taglio obbligatorio intorno alle piante infette per sottrarle all'azione di diffusione degli insetti vettori, come la cicalina sputacchina. Se la sputacchina cammina fino a 400 metri in una stagione, l’area buffer di 50 metri risulta decisamente insufficiente a contenere il rischio contagio”, insiste il presidente Muraglia.

Lo studio è basato su 7 esperimenti realizzati nel corso di due anni, di cui 3 in prato in Piemonte e 4 in oliveto in Puglia, consistiti nella cattura di migliaia di sputacchine, seguita dalla loro marcatura con una proteina, l'albumina (indispensabile per la loro successiva identificazione), il rilascio e successive prove di ricattura a distanze predeterminate dai punti di rilascio. La distanza media percorsa in un giorno dal punto di rilascio è risultata di 26 metri nell'oliveto e di 35 metri su prato, mentre nei due mesi di maggiore abbondanza della popolazione il 50% delle sputacchine rimane entro 200 metri dal punto iniziale, ma la percentuale sale al 98% entro i 400 metri.

“Negli anni Coldiretti Puglia ha chiamato alle armi anche ANAS, Demanio, Sindaci e Assessori dei Comuni delle aree di contenimento e cuscinetto – conclude il presidente Muraglia - perché nelle zone delimitate infetta, cuscinetto e di contenimento sono obbligatorie le pratiche di prevenzione fitosanitaria per la lotta all’insetto vettore, la sputacchina, mentre nella zona indenne sono fortemente raccomandate. La prevenzione non può essere obbligatoria e a carico dei soli agricoltori, rimasti soli dal 2014 a creare un fronte contro l’avanzata della Xylella”,

Uno scenario ‘senza difesa’, soprattutto nell’attuale contesto pugliese dove è determinante l’attività di contenimento della malattia, è inimmaginabile. Lotta al vettore anche finanziata, monitoraggi e campionamenti sono attività cruciali - aggiunge Coldiretti Puglia - considerato che non esiste ancora una cura per la batteriosi, per l'individuazione dei focolai nei primissimi stadi della infezione su piante sensibili e la successiva rimozione secondo legge, così come il controllo della presenza di potenziali vettori contaminati, restano l'unica soluzione per ridurre la velocità di avanzamento della infezione. L'efficacia e sistematicità è garanzia per le aree indenni della Puglia e delle regioni limitrofe e non va messo in alcun modo in discussione – dice Coldiretti Puglia - anzi il sistema dei monitoraggi e campionamenti va potenziato, perché la lotta all’insetto vettore è stata trascurata e monitoraggi e campionamenti degli ulivi ancora oggi si basano principalmente su analisi visiva di piante troppo spesso asintomatiche.

La vastità del problema, la rilevanza economica della coltura per l’intero territorio regionale e le prescrizioni della normativa fitosanitaria comunitaria e nazionale in caso di ritrovamento di patogeni da quarantena – incalza Coldiretti Puglia - impongono scelte e provvedimenti urgenti, anche in considerazione della diffusione della malattia che, dopo aver causato il disseccamento degli ulivi leccesi ha intaccato il patrimonio olivicolo di Brindisi e Taranto, arrivando sino alla provincia di Bari, con effetti disastrosi sull’ambiente, sull’economia e sull’occupazione.

La Xylella è certamente la peggior fitopatia che l'Italia potesse conoscere – conclude Coldiretti Puglia – che ha già colpito il 40% della regione, con un danno al patrimonio olivetato che ha superato 1,6 miliardi di euro.

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COLDIRETTI PUGLIA, 1 AZIENDA AGRICOLA SU 5 IN CRISI PER STOP RISTORANTI. Più di quattro aziende agricole su dieci (40,8%) non hanno ricevuto secondo l’Istat alcun tipo di sostegno economico statale, europeo o altre forme di aiuto. Su quasi una azienda agricola su cinque (18%) pesa la riduzione della domanda di prodotti provocata soprattutto dal crollo del turismo e dal taglio degli acquisti da parte dei 20mila bar, ristoranti e pizzerie costretti alla chiusura in Puglia. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sui dati Istat relativi al periodo compreso tra il 2020 e il 2021.

“E’ importante aver ottenuto il taglio del costo del lavoro, ma occorre rafforzare le misure di sostegno all’agricoltura nei settori che hanno avuto perdite più rilevanti come quello dell’allevamento, dell’agriturismo, del vino e del florovivaismo ma anche promuovere l’economia circolare a favore del biogas”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia. La Coldiretti ha chiesto anche la proroga della sospensione delle rate di mutui bancari ed ha formulato al Ministero delle Politiche Agricole una proposta per il riparto del fondo filiere, a favore dei settori più danneggiati.

Tra le preoccupazioni – sottolinea la Coldiretti regionale - emerge anche l’impatto dell’aumento dei costi di produzione (7,5%) che riguarda le materie prime, dai prodotti energetici agli alimenti per il bestiame, mentre il 6,9% segnala la mancanza di liquidità per fare fronte alle spese correnti. Uno scenario preoccupate con il 9,5% delle aziende agricole che ritiene che non sia possibile tornare alla situazione antecedente all’emergenza Covid.

Nonostante le difficoltà durante la pandemia – precisa Coldiretti Puglia - più di quattro aziende agricole su dieci (40,8%) non hanno ricevuto secondo l’Istat alcun tipo di sostegno economico statale, europeo o altre forme di aiuto.

Le aziende agricole – continua Coldiretti Puglia - non hanno comunque mai smesso di lavorare per garantire la continuità delle forniture alimentari sugli scaffali di negozi e supermercati e consentire quindi alle famiglie di fare la spesa, con quasi 100mila aziende agricole e stalle che garantiscono l’approvvigionamento alimentare in Puglia con responsabilità e dedizione, oltre all’impegno per la tutela del paesaggio, lo sviluppo economico del Paese, la sicurezza e la salute delle persone attraverso la produzione di cibo.

“Stiamo vivendo una situazione emergenziale straordinaria sia sul fronte sanitario che economico – insiste il presidente Muraglia - con l’intera filiera alimentare impegnata in prima linea a garantire il cibo necessario alle famiglie pugliesi, uno sforzo importante anche di responsabilità che rende merito ad un sistema agricolo e agroalimentare evidentemente robusto che sta tenendo testa con fatica alla crisi, ma che va supportato con adeguate misure di sostegno e incentivanti”.

L’agroalimentare può offrire 100mila posti di lavoro green entro i prossimi 10 anni in Puglia con una decisa svolta dell’agricoltura – conclude Coldiretti Puglia - verso la rivoluzione verde, la transizione ecologica e il digitale, ma anche un nuovo welfare in campagna, come previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza #Next Generation Italia, con l’opportunità storica del Recovery Plan per cui Coldiretti ha elaborato e proposto per tempo progetti concreti immediatamente cantierabili.

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