Redazione
VACCINI: COLDIRETTI PUGLIA, OGNI GIORNO DI RITARDO COSTA 20 MLN
Ogni giorno di ritardo sulle vaccinazioni costa in media alla Puglia oltre 20 milioni in mancati consumi con un drammatico effetto a valanga sull’occupazione che si aggiunge alle sofferenze e alle vittime causate dalla pandemia. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti Puglia, in riferimento all’arrivo di 360mila dosi nell'hub della Difesa a Pratica di Mare con il primo carico di Johnson&Johnson, oltre ai vaccini AstraZeneca insieme allo slot settimanale di Pfizer.
Per accelerare la campagna vaccinale nelle aree rurali Coldiretti ha dato la disponibilità degli oltre 1000 uffici diffusi capillarmente su tutto il territorio nazionale che sono punto di riferimento per 1,5 milioni di agricoltori e dei loro familiari. Coldiretti ha raccolto l’appello del commissario generale Francesco Figliuolo per garantire in tempi rapidi la vaccinazione degli imprenditori, dei loro familiari e dei dipendenti delle aziende associate.
La battaglia contro il virus – aggiunge Coldiretti Puglia – è ora la priorità numero uno per uscire da una crisi sanitaria, sociale ed economica che deve vedere le forze sociali al fianco delle Istituzioni. Tra le attività economiche ad essere più colpite sono gli alberghi ed i ristoranti con un calo del 40,2% seguiti dai trasporti che si riducono del 26,5% e dalle spese per ricreazione e cultura che scendono del 22,8%, ma in media i consumi scendono dell’11,8%, sulla base dell’analisi Coldiretti su dati Istat relativi al 2020. La riduzione dei consumi nella ristorazione travolge interi comparti dell’agroalimentare Made in Italy, con vino e cibi invenduti per un valore stimato dalla Coldiretti in 11,5 miliardi dopo un anno di aperture a singhiozzo che hanno messo in ginocchio l’intera filiera dei consumo fuori casa che vale 1/3 della spesa alimentare degli italiani fuori casa.
La drastica riduzione dell’attività – sostiene la Coldiretti Puglia – pesa infatti sulla vendita di molti prodotti agroalimentari, dal vino all’olio extravergine, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco. Sui settori maggiormente colpiti pesano le difficoltà del turismo che diventa importante far ripartire al più presto per evitare il rischio di una estate senza stranieri in vacanza in Puglia che costerebbe quasi 2 miliardi per le mancate spese nell’alloggio, nell’alimentazione, nei trasporti, divertimenti, shopping e souvenir.
La Puglia – sottolinea la Coldiretti regionale - è fortemente dipendente dall’estero per il flusso turistico con ben 1,5 milioni di arrivi dall'estero di viaggiatori stranieri e 3,8 milioni di pernottamenti internazionali che la scorsa estate hanno dovuto rinunciare a venire in Puglia per effetto delle limitazioni e alle preoccupazioni per la diffusione del contagio. L’assenza di stranieri in vacanza in Puglia grava sull’ospitalità turistica nelle mete più gettonate che risentono notevolmente della loro mancanza anche perché – conclude Coldiretti Puglia – i turisti dall’estero da paesi come gli Stati Uniti, la Gran Bretagna o la Cina hanno tradizionalmente una elevata capacità di spesa ma che adesso sono anche quelli che stanno procedendo velocemente nella campagna di vaccinazione.
In questo contesto è importante l’arrivo sul tavolo della Commissione della proposta legislativa di regolamento comunitario per un Digital green pass con l’obiettivo di consentire gradualmente agli europei di muoversi in sicurezza all’interno o all’esterno dell’Ue, per lavoro o turismo. Il certificato in formato digitale o cartaceo sarà interoperabile e legalmente vincolante per gli Stati membri e ammetterà tutti i vaccini disponibili sul mercato, consentirà dunque – sottolinea la Coldiretti - ai cittadini europei di tornare a viaggiare quest'estate fornendo la prova di essersi sottoposti alla vaccinazione, oppure di essere risultati negativi a un test o di essere guariti dal Covid-19 ed avere sviluppato gli anticorpi.
Essendo una proposta di regolamento di Consiglio e Parlamento europeo, dovrà essere approvato – conclude la Coldiretti Puglia – secondo la normale procedura di co-decisione, presumibilmente accelerata per consentirne l’entrata in vigore in tempi rapidi.
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Covid - 19. Oggi 815 casi positivi in Puglia, 59 in provincia di Brindisi con 3 decessi
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi lunedì 12 aprile 2021 in Puglia, sono stati registrati 6.220 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 815 casi positivi: 297 in provincia di Bari, 59 in provincia di Brindisi, 33 nella provincia BAT, 172 in provincia di Foggia, 224 in provincia di Lecce, 26 in provincia di Taranto, 3 casi di residenti fuori regione, 1 caso di provincia di residenza non nota.
Sono stati registrati 39 decessi: 26 in provincia di Bari, 3 in provincia di Brindisi, 1 in provincia BAT, 5 in provincia di Foggia, 1 in provincia di Lecce, 3 in provincia di Taranto.
Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 2.007.810 test.
154.541 sono i pazienti guariti.
51.576 sono i casi attualmente positivi.
Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 211.345 così suddivisi:
82.232 nella Provincia di Bari;
20.596 nella Provincia di Bat;
15.491 nella Provincia di Brindisi;
38.718 nella Provincia di Foggia;
20.470 nella Provincia di Lecce;
32.807 nella Provincia di Taranto;
714 attribuiti a residenti fuori regione;
317 provincia di residenza non nota.
I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.
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Il tenente Coli' nominato capitano
Brindisi. Il Tenente Marco Colì è stato promosso al grado di Capitano. Questa mattina, il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Brindisi, Colonnello Vittorio Carrara, ha voluto personalmente congratularsi con il Capitano Marco Colì, Comandante del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Brindisi dal settembre 2017, per la promozione al grado superiore. Nella circostanza, è stato lo stesso Comandante Provinciale ad apporre la terza stella sulla spallina dell’uniforme dell’ufficiale.
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Francavilla Fontana. Aggredisce i Carabinieri intervenuti per sedare una lite familiare, arrestato. I Carabinieri del Nucleo operativo e Radiomobile della Compagnia di Francavilla Fontana, a conclusione degli accertamenti, hanno arrestato in flagranza di reato, per violenza e minaccia a pubblico ufficiale e lesioni personali, un 41enne del luogo, affidato in prova ai servizi sociali. In particolare, l’uomo, nella tarda serata dell’11 aprile, nel corso di un intervento presso la sua abitazione, per una lite familiare, si è improvvisamente scagliato contro i Carabinieri intervenuti, minacciandoli e colpendo uno dei militari, cagionandogli lievi lesioni. L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato tradotto presso la casa circondariale di Bari, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
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Giovedì 15 Aprile sciopero di tutti i servizi sociali con manifestazione sotto il Comune di Brindisi
Il Sindacato Cobas dichiara lo sciopero Giovedì 15 Aprile per l’intera giornata di tutti i servizi sociali con manifestazione sotto il Comune di Brindisi in Piazza Matteotti alle ore 8,30 perché non accettiamo il taglio economico del 20 % alle cooperative che lo hanno ribaltato in taglio di ore lavorative ai loro dipendenti ;lo sciopero riguarda anche l’assistenza domiciliare (ADI) per i quali siamo in attesa di una riunione risolutiva in Prefettura ,per il passaggio del servizio all’ASL che doveva avvenire come impegno preso entro la fine di Febbraio.
Forse il Sindaco si dichiara contento della pezza trovata per quest’anno per ADI e SAD con il soldino dato da Emiliano al Comune di Brindisi ricevuto come ristoro per le spese sostenute per la discarica di Autigno; il problema si riproporrà il prossimo anno perché il piano di predissesto prevede la chiusura della assistenza domiciliare.
Il Sindacato Cobas nel corso di questi mesi ha fatto diverse richieste di incontro al Sindaco Rossi ; richieste che non hanno mai ricevuto una risposta ed è per questo che giovedì 15 Aprile lo aspetteremo con pazienza sotto il Comune per potergli parlare.
Le scelte del Comune di Brindisi non fanno altro che peggiorare di giorno in giorno per i servizi sociali; i tagli del 20 %effettuati nelle prime due proroghe di tre mesi (fino a giugno 2021) sicuramente diventeranno definitivi nella gara che il Comune di Brindisi si appresta a realizzare della durata prevista di 10 mesi con possibilità di proroga per altri 10 mesi.
Parlano al Comune di realizzare un Consorzio per gestire i servizi sociali , ma di cui non troviamo nessuna traccia di possibile realizzazione da nessuna parte.
Dalla altra parte non ci fanno stare tranquilli le comunicazioni alle cooperative del dirigente dei servizi sociali Del Citerna; in queste comunicazione si chiede alle cooperative , poi queste le girano come al solito ai dipendenti di fare le stesse cose di prima in tempi più stretti ,unitamente a regolamenti peggiorativi come la famosa formula delle sostituzioni ed altre cose ancora.
Facciamo inoltre un appello ai Consiglieri Comunali di maggioranza e soprattutto di opposizione che invece di parlare tanto denuncino invece con nome e cognome le situazioni che ritengono insufficienti nella gestione dei servizi sociali.
Il Cobas nella giornata dello sciopero sosterrà oltre al rifiuto del taglio delle ore lavorative anche la proposta partita dai dipendenti delle cooperative.
Questa proposta consiste nel mettere a disposizione la propria esperienza professionale per formare un gruppo di lavoro insieme alla struttura comunale rivolto a trovare nuovi percorsi di finanziamento a livello regionale , nazionale ed europeo .
Lo scopo è quello di progettare un nuovo migliore ed efficiente sistema di servizi sociali , allo scopo di aiutare i cittadini brindisini che ne hanno tanto bisogno.
Su questo vogliamo confrontarci con il Comune di Brindisi, ma si continua a rinviare qualsiasi tipo di dialogo.
Per questo ci presentiamo Giovedì 15 Aprile alle 8,30 al Comune di Brindisi!!!
Per il Cobas Roberto Aprile
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Zona rossa non stop in Puglia con 4 milioni di cittadini costretti ancora al lockdown e 22mila ristoranti, pizzerie e agriturismi chiusi ovunque, una decisione che incide sull’insieme delle attività economiche ed occupazionali a partire dalle più colpite, quelle della ristorazione e del settore turistico. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, alla luce del perdurare della stretta antiCovid che influenza pesantemente i comportamenti individuali, lasciando sostanzialmente solo la possibilità nelle aree rosse di uscire per andare al lavoro, dal medico o fare la spesa.
“E’ importante aver ottenuto il taglio del costo del lavoro ma occorre rafforzare le misure di sostegno all’agricoltura nei settori che hanno avuto perdite più rilevanti come quello dell’allevamento, dell’agriturismo, del vino, dei fiori, quando più di quattro aziende agricole su dieci non hanno ricevuto alcun tipo di sostegno economico. La Coldiretti ha chiesto anche la proroga della sospensione delle rate di mutui bancari ed ha formulato al Ministero delle Politiche Agricole una proposta per il riparto del fondo filiere, a favore dei settori più danneggiati”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
In Puglia l’approvvigionamento alimentare è assicurato grazie al lavoro – aggiunge Coldiretti Puglia - di oltre 100mila aziende agricole e stalle, più di 5mila imprese di lavorazione alimentare e una capillare rete di distribuzione che continuerà ad essere sostenuta dal servizio di consegna a domicilio e dall’asporto per evitare gli spostamenti anche alle persone più fragili come gli anziani e i disabili che avranno la spesa a Km0 direttamente a casa.
Il lockdown incide sull’insieme delle attività economiche ed occupazionali – dice Coldiretti Puglia - con le più colpite che sono quelle del settore turistico e della ristorazione costrette alla chiusura. Con la stretta anticovid è infatti vietato il servizio al tavolo e al bancone in bar, ristoranti, pizzerie ed agriturismi con un perdita stimata in circa 300 milioni di euro. Duramente colpiti i 900 agriturismi diffusi lungo la Penisola con l’arrivo della primavera che – precisa Coldiretti Puglia – è particolarmente apprezzata dagli amanti della campagna per assistere al risveglio della natura con piante, fiori e uccelli migratori, ma anche delle attività agricole con i lavori di preparazione dei terreni, la semina e la raccolta delle primizie da portare in tavola. Gli agriturismi, peraltro, spesso situati in zone isolate in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, sono forse – precisa Coldiretti – i luoghi più sicuri perché è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche.
Si tratta – sottolinea la Coldiretti regionale – di un duro colpo per l'agriturismo che ha già subito un crack senza precedenti, secondo l’analisi di Terranostra Puglia - con la perdita di fatturato di quasi 100 milioni di euro.
Ma in crisi – continua Coldiretti Puglia - è l’intero sistema della ristorazione con le difficoltà che si aggravano e travolgono a valanga interi settori dell’agroalimentare Made in Italy con vino e cibi invenduti per un valore di oltre 700 milioni di euro in Puglia dall’inizio della pandemia, con migliaia di agricoltori, allevatori, pescatori, viticoltori e casari che soffrono insieme ai ristoratori. Servono dunque interventi e misure di soccorso per l’intera filiera per salvare il sistema agroalimentare, con i cittadini e gli operatori economici che devono aderire con atti concreti alla campagna di mobilitazione #MangiaItaliano privilegiando negli approvvigionamenti sugli scaffali le mozzarelle con il latte pugliese al posto di quelle ottenute da cagliate straniere, salumi ottenuti con la carne degli allevamenti locali, frutta e verdura a km0 ed olio extravergine Made in Italy al 100%.
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La storia di Brigida in un libro illustrato
La storia di Brigida Nigro, la cavallerizza salentina residente a Latiano, affetta da sindrome da regressione caudale, che ha il sogno di disputare prima i campionati italiani e poi le paralimpiadi, diventerà un libro illustrato per bambini. La notizia è stata diffusa durante l’ultimo appuntamento del Festival del libro emergente di Mesagne che va in onda online sul canale YouTube e sulla pagina Facebook di QuiMesagne. La storia della vita di Brigida Nigro, la cavallerizza salentina affetta da sindrome da regressione caudale che punta alla nazionale del paradressage, sarà raccontata in un libro edito da “Le Mezzelane Casa Editrice”. Durante l’annuncio in diretta fatto da Rita Angelelli, fondatrice della casa editrice, che ha messo a disposizione i propri autori e illustratori per scrivere un libro illustrato rivolto ai bambini ed ha promesso che coinvolgerà i bambini di Mesagne nella fase di scrittura. Il ricavato della vendita del libro servirà a contribuire alle spese necessarie per realizzare il sogno di Brigida: partecipare ai Campionati italiani e poi alle Paralimpiadi per il paradressage. Naturalmente Brigida è rimasta piacevolmente sorpresa dalla proposta dell’editrice: “Ho il cuore pieno di gioia – ha commentato -, ma anche di orgoglio perché so di aver contribuito nel mio piccolo a portare il tema dello sport e della disabilità al centro dell'attenzione.
Voglio ringraziare Le Mezzelane Casa Editrice e Rita Angelelli perché la mia storia diverrà un libro illustrato per bambini e tutto il ricavato servirà per raggiungere il mio sogno, che è sempre più vicino. Non ci sono parole per descrivere questa emozione”. Brigida ha, quindi, concluso: “È un'opportunità unica per comunicare anche con un pubblico giovanissimo ed evitare sin da subito che si formino nei bambini pregiudizi legati all'abilismo. Ringrazio infine Regina Cesta per aver avuto questa splendida idea e Cosimo Saracino per aver contribuito al Festival del libro emergente”. “Sono nata con un raro disturbo dello sviluppo”, ha spiegato l’atleta -. In poche parole: mi mancano tre anelli della colonna vertebrale. E da lì in poi il mio midollo spinale è interrotto. Vuol dire che con le mie gambe non posso farci nulla. Da quando ho memoria, la carrozzina è stata la mia compagna di viaggio”. Le donazioni giunte per il progetto di Brigida sono, a ieri, 5.200 euro.
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IL 30 APRILE SCIOPERO GENERALE DEGLI OPERAI AGRICOLI
Il prossimo 30 aprile, il mondo dei lavoratori impiegati in agricoltura e in attività ittica, aderenti alla confederazione sindacale della Flai Cgil, Fai Cisl e Uil Uila, ha proclamato una giornata di sciopero nazionale per protestare contro la disattenzione del governo Draghi che nel decreto sostegni non ha tenuto conto degli operatori stagionali. Ieri mattina, sia al livello nazionale sia a livello regionale e provinciale, i rappresentanti sindacali hanno consegnato al ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Stefano Patuanelli, e ai vari prefetti una nota nella quale hanno iscritto le diverse rivendicazioni.
La Uila Uil, inoltre, ha realizzato un collegamento in streaming, con le diverse piazze italiane, animato dai segretari provinciali, regionali e nazionali oltre che con gli attori di queste rivendicazioni: gli operai stagionali che hanno denunciato le loro paure e le criticità di lavorare in situazioni di precarietà. A Brindisi la manifestazione, contingentata e nel rispetto delle misure anti Covid, ha visto la partecipazione dei segretari provinciali di categoria Cosimo Della Porta, della Flai Cgil, Antonio La Fortuna, della Fai Cisl e Luigi Vizzino della Uila Uil oltre ai segretari generali provinciali Antonio Macchia, per la Cgil, Antonio Baldassarre per la Cisl, e Antonio Licchello per la Uil. Alle ore 10,45 la delegazione dei tre segretari di categoria è stata ricevuta dal prefetto Carolina Bellantoni alla quale hanno consegnato le rivendicazioni.
“Abbiamo trovato nel prefetto orecchie particolarmente sensibili, ad ascoltare le ragioni della nostra protesta, con la quale abbiamo fatto un necessario approfondimento sui temi del mercato del lavoro, della sicurezza, della legalità e sulla lotta al caporalato” ha sottolineato Luigi Vizzino, segretario provinciale della Uila Uil. In piazza c’erano diversi braccianti “mortificati ingiustamente – hanno spiegato - dalle misure del governo che non ha voluto ristorare un settore ed una categoria in trincea, che sta lavorando in condizioni di rischio assoluto consentendo, però, alle famiglie italiane di potersi approvvigionare delle derrate alimentari e prelibatezze Made in Italy”.
Nelle rivendicazioni presentate ieri al governo i sindacati hanno chiesto la garanzia per l’anno 2020, ai fini della tutela assistenziale e previdenziale, delle stesse giornate di lavoro svolte nel 2019; il bonus per gli stagionali dell’agricoltura e la sua compatibilità con il reddito di emergenza; l’estensione della Naspi ai dipendenti a tempo indeterminato di imprese cooperative e dei loro consorzi; le tutele ai lavoratori agricoli nelle zone colpite da calamità naturali e da eventi distruttivi quali la xylella e il riconoscimento della cassa integrazione stabile per i lavoratori della pesca vista la forte contrazione occupazionale in questo settore.
Inoltre, le tre organizzazioni sindacali hanno espresso la loro preoccupazione circa la volontà, palesata negli ultimi giorni, di voler reintrodurre, in maniera generalizzata, l’utilizzazione dei voucher, già esistenti per alcune tipologie di lavoratori, e per il ristagno delle trattative per il rinnovo del contratto di lavoro provinciale, scaduto da più di un anno, che minano profondamente le tutele e le garanzie, normative e salariali, che faticosamente sono state conquistate dalle lavoratrici e dai lavoratori agricoli in questo territorio. “Il prefetto si è impegnato a farsi portavoce presso il governo affinché la sezione territoriale del lavoro agricolo ritorni a funzionare per avviare le necessarie iniziative, legali e trasparenti, del mercato del lavoro”, hanno chiosato i tre segretari di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil.
Cittadini dai 79 ai 60 anni, domani a Brindisi partono le vaccinazioni nei centri. Non c'è Mesagne
Anche in provincia di Brindisi domani, lunedì 12 aprile, parte la vaccinazione - con AstraZeneca - per i cittadini dai 79 ai 60 anni, che non siano in condizione di estrema vulnerabilità o disabilità grave. Chi ha già effettuato l’adesione sul sistema “La Puglia ti vaccina”, avrà un accesso prioritario nei giorni e nella fascia oraria programmati.
Sarà però consentita parallelamente la vaccinazione con AstraZeneca a tutti coloro, compresi nella fascia di età tra 79 ai 60 anni, che non abbiano avuto ancora possibilità di prenotarsi, in ordine di anzianità, a partire da lunedì 12 aprile per i nati nel 1942.
In particolare, domani potranno presentarsi senza prenotazione nei centri più vicini al Comune di residenza gli utenti 79enni.
I centri aperti domani sono: Marconi Flacco e PalaVinci a Brindisi, Conforama a Fasano, palazzetto dello sport a Ceglie Messapica, palestra scuola De Amicis a Francavilla Fontana, centro pressostatico di San Vito dei Normanni, scuola primaria San Donaci, struttura tensostatica Oria. I centri saranno attivi dalle 9 alle 14 e dalle 15 alle 19, tranne Ceglie Messapica e Fasano-Conforama, aperti solo la mattina. Non c'è la città di Mesagne. Probabile una svista dell'Asl oppure dietro c'è un disegno ben preciso della dirigenza dell'Asl nei confronti della cittadina messapica? Vedremo nelle prossime ore cosa accadrà. Intanto, l'Asl comunicherà tutti gli aggiornamenti sulle modalità di prenotazione per le altre classi di età sino ad arrivare ai 60enni.
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VIZZINO: L’OBIETTIVO E’ MIGLIORARE LA SITUAZIONE-VACCINI ANCHE IN PUGLIA. DOMANI SI PARTE (PER ANNO DI NASCITA) ANCHE CON LE VACCINAZIONI LIBERE.
La situazione dei contagi in Puglia continua a risultare particolarmente preoccupante. Mentre in altre regioni l’indice di contagio è in discesa, da noi sono ancora tanti e, di conseguenza, anche decessi e ricoveri.
E’ evidente che si rende necessario imprimere una accelerata alla campagna vaccinale, superando disfunzioni e ritardi organizzativi, verificatisi sino ad oggi, che hanno fatto scivolare la Puglia agli ultimi posti in Italia.
L’obiettivo è completare quanto prima la popolazione anziana che risulta senza alcun dubbio la più esposta a conseguenze nefaste del virus.
Per questo motivo, oltre alle prenotazioni già avviate nei giorni scorsi, si è deciso di utilizzare anche tutte le scorte di vaccino Astrazeneca, offrendo la possibilità alla popolazione che va dai 60 ai 79 anni di vaccinarsi senza prenotazione.
E’ evidente, però, che bisogna al tempo stesso evitare assembramenti nei pressi degli hub vaccinali ed è per questo che è stato necessario correggere il tiro, consentendo di accedere a questa nuova ed importante opportunità un anno (di nascita) per volta. Si parte domani con i 79enni. Il piano vaccinale potrà subire ulteriori modifiche strada facendo, adeguandolo alle esigenze del momento, anche sulla base delle capacità di migliorare l’organizzazione (mercoledì sarà sottoscritto un accordo tra Regione e Ordine dei Farmacisti, con la conseguente disponibilità di altre unità utilizzabili per eseguire le vaccinazioni).
Ovviamente l’efficacia di questa accelerata sarà strettamente collegata all’arrivo delle dosi garantite dal Governo (spesso disattese fino ad oggi). Ma questo è un altro problema su cui si sta lavorando in altre sedi. Il nostro impegno deve essere finalizzato a far funzionare tutto nel migliore dei modi in Puglia, nonostante le disfunzioni già emerse, le carenze di personale medico ed infermieristico e gli inutili preconcetti nei confronti del vaccino Astrazeneca (troppe e pericolose le rinunce).
Mauro Vizzino – Presidente Commissione Sanità della Regione Puglia