Redazione

Tra gli obiettivi di Confesercenti della Provincia di Brindisi c’è anche quello di sostenere qualsiasi iniziativa che miri a dare lustro al territorio brindisino, valorizzandone le proprie caratteristiche storiche, ambientali e culturali, al fine di favorire la migliore offerta turistica possibile per traguardare al più corretto e giusto sviluppo socio-economico dell’intera comunità, ma anche per dare più consapevolezza ai cittadini della bellezza del loro territorio. In tale ottica, martedì 16 aprile, dalle ore 15.30 alle ore 17.30, sarà presentato presso la sede di Confesercenti Brindisi, in via Rubini 12, il progetto “Accogliere ad arte a Brindisi”, una iniziativa proposta e organizzata dall’associazione “ETS LE Colonne”. Si tratta di un progetto di valorizzazione dei luoghi d’arte e delle risorse umane, che si occupano di accoglienza a turisti e visitatori, per facilitare sia l’approccio nei confronti dello straordinario patrimonio di arte e umanità che ogni città del nostro territorio possiede, sia lo sviluppo delle diversificate attività commerciali.

“Accogliere ad Arte” ha pertanto lo scopo di migliorare la fruizione dell’offerta turistica e culturale dei nostri luoghi, con il contributo dei commercianti ed esercenti. In tale contesto è davvero rilevante il ruolo che ogni attività commerciale ha in quanto luogo di “prima accoglienza” del visitatore e del turista. Gli organizzatori dell’iniziativa stanno approntando il programma completo degli incontri che si terranno alla presenza dei partners del progetto e ai quali anche gli stessi commercianti parteciperanno. Per martedì 23 aprile, invece, sempre dalle ore 15.30 alle ore 17.30, è prevista la visita guidata in città. La partecipazione è estesa alla cittadinanza ed è gratuita. Per info e adesioni: • Confesercenti tel.0831523190 oppure 3896182879 • Le Colonne tel 3792653244 oppure all’indirizzo email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

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Grano, prime luci in fondo al tunnel, CIA Puglia: “Ma il valore deve ancora crescere”

Miano: “Importante la decisione di disertare le Borse Merci, la protesta ha dato uno scossone”

Sicolo: “Primi frutti di una battaglia in difesa della cerealicoltura che ha coinvolto i consumatori”

“La prima, parziale ma significativa risalita delle quotazioni nelle Borse Merci di Foggia e di Bari è un segnale positivo, il primo dopo mesi passati tra stalli e ribassi. L’azione eclatante decisa da CIA Agricoltori Italiani di disertare le sedute delle Commissioni, considerando inaccettabile la continua diminuzione del valore del grano riconosciuto ai produttori, ha portato ad accendere una luce in fondo al tunnel. Così come è stata positiva la decisione di alcuni operatori di esibire i contratti per creare un’inversione di tendenza. Su questa strada occorre proseguire la lotta e l’impegno in favore di una più equa redistribuzione del valore lungo la filiera, restituendo redditività al primo e più importante anello, quello rappresentato dai produttori”.

È questo il commento di Angelo Miano, presidente di CIA Agricoltori Italiani Capitanata, all’indomani della seduta della Borsa Merci di Foggia dove le quotazioni del grano duro hanno registrato un primo significativo aumento di 15 euro alla tonnellata dopo mesi di stalli e ribassi.

Mercoledì 20 marzo, per protesta contro il crollo delle quotazioni, CIA Puglia aveva annunciato il ritiro dei propri delegati dalle Commissioni grano. Una settimana più tardi, vale a dire mercoledì 27 marzo, per la prima volta da molti mesi le quotazioni hanno segnato un aumento.

“CIA Agricoltori Italiani di Puglia”, aggiunge Gennaro Sicolo, presidente regionale e vicepresidente nazionale dell’organizzazione, “ha messo da un anno la questione cerealicola al centro della propria agenda sindacale di rivendicazioni e proposte. Lo scorso aprile 2023, abbiamo lanciato assieme al presidente nazionale Cristiano Fini la petizione che si sta avvicinando alle 80mila firme e siamo riusciti a coinvolgere, anche nelle nostre manifestazioni a Foggia e a Bari, 45 comuni pugliesi a sostegno di una battaglia che attraverso la tutela della cerealicoltura italiana intende garantire anche la qualità e la salubrità della filiera grano-pasta per i consumatori. I frutti di quella battaglia cominciano a essere raccolti ora, con la riattivazione della Commissione Sperimentale Nazionale sul prezzo del grano e, soprattutto, con l’impegno del Governo a dare l’avvio dal 1° luglio 2024 al Registro Telematico e a tutte le altre misure di Granaio Italia. Le quotazioni sono ancora troppo basse, ma la decisione dell’Europa di imporre dei dazi ad alcuni Paesi esportatori, a cominciare dalla Russia, rappresentano una prima risposta alle tante sollecitazioni che CIA Agricoltori Italiani ha lanciato in questi mesi”.

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Martedì 9 aprile, dalle ore 10.30 alle ore 12.30, nel salone di rappresentanza della Provincia di Brindisi si terrà un seminario sulle CER - Comunità Energetiche Rinnovabili organizzato da AESS - AGENZIA PER L’ENERGIA E LO SVILUPPO SOSTENIBILE. Titolo dell’incontro “Configurazioni di Autoconsumo per la Condivisione di Energia Rinnovabile (CACER) Aggiornamenti normativi ed esempi pratici”.

Di seguito il programma completo:

10:30 - 10:40 | Saluti istituzionali

Toni Matarrelli - Presidente della Provincia di Brindisi

10:40 - 10:50 | Introduzione

Anna Tamborrino - AESS

10:50 - 11:00 | Le CER come prime azioni del PAESC

Francesca Gaburro - AESS

11:00 - 12:00 | Configurazioni CACER -Introduzione alle CER e aggiornamenti post pubblicazione del decreto attuativo 423/2023 con casi studio in corso di realizzazione

Marco Costa - AESS

12:15 - 12:30 | Conclusione e Saluti

Nicola Bonasia - Delegato Transizione Energetica ANCI Regione Puglia

Al seguente link è possibile compilare il questionario preliminare Iscrizione Seminario CER_Brindisi_Martedì 9 aprile | ore 10.30-12.30 (office.com).

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VENERDÌ SANTO: COLDIRETTI PUGLIA, PIÙ PESCE SU TAVOLE PUGLIESI MA COSTA CARO

Aumenti del 39% per le orate, del 31% per branzini e spigole di allevamento, del 19% per il rombo e del 55% per le canocchie

Per il Venerdì Santo i pugliesi rispetteranno le tradizioni religiose della Pasqua, con il pesce che sarà immancabile sulle tavole nonostante il caro prezzi che pesa sul carrello della spesa riducendo il potere di acquisto delle famiglie.  A denunciarlo è Coldiretti ImpresaPesca Puglia, in occasione dei riti alimentari della Settimana Santa, sulla base delle rilevazioni dei prezzi del pesce nelle pescherie a marzo 2024, rispetto ai prezzi di dicembre 2023 rilevati dall’Istituto Pugliese per il Consumo, con aumenti in 3 mesi del 31% per branzini e spigole di allevamento, del +44% per i calamari, del +55% per le canocchie, del + 39% per le orate, del +19% per il rombo, ma ad aumentare sono anche le seppie decongelate del + 49%.

La scelta di prodotto locale a "filiera corta" garantisce freschezza e qualità ma scegliere pesce a miglio 0 aiuta anche a sostenere un settore della pesca e acquacoltura che vede impegnate – precisa Coldiretti Impresapesca Puglia – circa 1.500  imbarcazioni, colpite dalle follie green dell’UE come il nuovo regolamento sui controlli che impone l'obbligo di avere a bordo sistemi di monitoraggio elettronico a distanza, comprese le telecamere a circuito chiuso, fino al divieto del sistema di pesca a strascico e alla restrizione delle aree di pesca con tagli fino al 30% di quelle attuali. La top-ten delle produzioni è guidata dalle alici, seguite da vongole, sardine, naselli, gamberi bianchi, seppie, pannocchie, triglie, pesce spada, gallinelle e sugarelli.

Il settore della pesca e dell’acquacoltura in Puglia – dice Coldiretti Puglia – vale 225milioni di euro, secondo i dati CREA, con una flotta operante lungo le coste pugliesi costituita da 1.455 battelli che rappresenta il 12,3% del totale nazionale, il 10,5% del tonnellaggio e il 12% della potenza motore, con le aree vocate di  Manfredonia, Molfetta, sud Barese, Salento, dove il pescato più importante è costituito da gamberi, scampi, merluzzi, oltre agli allevamenti in mare aperto di spigole, ombrine e orate.

Per non cadere nelle trappole del mercato in una situazione in cui la grande maggioranza dei pesci in vendita provengono dall’estero, il consiglio della Coldiretti è di guardare l’etichetta sul bancone dove deve essere specificato il metodo di produzione (“pescato”, “pescato in acque dolci”, “allevato…”), il tipo di attrezzo oggetto della cattura e la zona di cattura o di produzione (Mar Adriatico, Mar Ionio, anche attraverso un disegno o una mappa). Per quanto riguarda il pesce congelato c’è l’obbligo di indicare la data di congelamento e nel caso di prodotti ittici congelati prima della vendita e successivamente venduti decongelati, la denominazione dell’alimento è accompagnata dalla designazione “decongelato”. Per garantirsi la qualità il pesce fresco - ricorda la Coldiretti - deve avere inoltre una carne dalla consistenza soda ed elastica, le branchie di colore rosso o rosato e umide e gli occhi non secchi o opachi, mentre l’odore non deve essere forte e sgradevole. Infine, meglio non scegliere i pesci già mutilati della testa e delle pinne mentre - continua la Coldiretti - per molluschi e mitili, è essenziale che il guscio sia chiuso. Un trend che impatta sulle scelte a tavola degli italiani che mangiano circa 28 chili di pesce all’anno – conclude Coldiretti – sopra la media europea anche se decisamente meno di altri Paesi con un’estensione di costa simile, come ad esempio il Portogallo, dove se ne consumano quasi 60 chili, praticamente il doppio.

Una crisi quella del settore ittico, che si trascina da 30 anni – rileva Coldiretti Puglia – in un mercato, quello del consumo del pesce, che aumenta, ma sempre più in mano alle importazioni. La produzione ittica derivante dall’attività della pesca è da anni in calo e quella dell’acquacoltura resta stabile, non riuscendo a compensare i vuoti di mercato creati dell’attività tradizionale di cattura. Una rinascita che passa per il mercato dei pescatori e sulla quale Coldiretti si sta impegnando, organizzando iniziative nei mercati di Campagna Amica che hanno come obiettivo la vendita diretta e la tracciabilità del pescato.

I SEGRETI PER SCEGLIERE IL PESCE FRESCO

  • Acquistarlo, laddove possibile, direttamente dal produttore che garantisce la freschezza del pescato.
  • Verificare sul bancone l’etichetta, che per legge deve prevedere la zona di pesca
  • Verificare che la carne abbia una consistenza soda ed elastica, che le branchie abbiano un colore rosso o rosato e siano umide e gli occhi non siano secchi o opachi, mentre l’odore non deve essere forte e sgradevole.
  • Per molluschi e mitili, è essenziale che il guscio sia chiuso.
  • Per i gamberi verificare che non abbiano la testa annerita
  • Meglio non scegliere i pesci già mutilati della testa e delle pinne.

Fonte: Coldiretti – Impresapesca.

La città di Mesagne, dal 16 luglio all’8 dicembre 2023, ha ospitato nelle sale delloLa città di Mesagne, dal 16 luglio all’8 dicembre 2023, ha ospitato nelle sale dellosplendido Castello Normanno-Svevo, la Mostra “Caravaggio e il suo tempo – Tranaturalismo e classicismo”.Il Secondo Circolo Didattico “Giovanni XXIII”, ha accolto la proposta formativaoffrendo a tutti gli alunni di scuola primaria l’opportunità di poter vivere in primapersona l’arte del Caravaggio e degli artisti del suo tempo. Tutti gli alunni hanno partecipato attivamente alla visita guidata in mostra e ad un laboratorio strettamente collegato svoltosi nelle stanze del museo. La proposta educativa, calibrata in base all’età dei bambini è riuscita a catturare laloro attenzione attraverso un viaggio divertente e accattivante nella fantastica stagione dell’arte del Seicento. Le guide esperte hanno raccontato le tele in mostra utilizzando un approccio ludico e un linguaggio semplice e interattivo, proponendo ai bambini di mettersi in gioco mediante un laboratorio che li ha trasformati in veriartisti per un giorno.

A questa uscita didattica è seguito un secondo step in cui tutti gli alunni hanno rielaborato creativamente l’arte del Caravaggio utilizzando e sperimentando diverse tecniche e nuovi linguaggi: la fotografia, i pastelli colorati, la pittura acrilica,il teatro del kamishibai, la tecnica mista, la pixel art e tanto altro. Un percorso a tutto tondo che si conclude ora con una mostra che porta in sé piùche una serie di prodotti, un bel cammino formativo caratterizzato da creatività epassione. La mostra dal titolo “Caravaggio è il nostro tempo” è stata allestita presso la splendida cornice del chiostro del Comune di Mesagne. L’inaugurazione ha avuto luogo nel pomeriggio del 26 marzo 2024 con un simbolico taglio del nastro della Dirigente Scolastica, prof.ssa Ornella Manco, alla presenza di una numerosa delegazione di alunni e docenti. Erano presenti all’evento, l’Avv. Marco Calò, consulente alle politiche culturali e scolastiche e la dott.ssa Stefania Palana, responsabile dell’ufficio istruzione per l’Amministrazione Comunale che ha patrocinato il progetto scolastico, il Commissario del locale Commissariato PS, dott. Giuseppe Massaro, il presidente del Consorzio di Imprese “Micexperience”, dott. Pierangelo Argentieri e l’Associazione Martè nella persona di Ilaria Demitri. La mostra è visitabile recandosi presso il chiostro del Comune negli orari di aperturadegli uffici fino al giorno 12 aprile 2024.

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Sabato 30 marzo, giornata che precede la Pasqua, il WWF Brindisi propone una escursione in bicicletta nei dintorni di Brindisi, per una scoperta

(o riscoperta) del territorio che rappresenta il tratto finale della gloriosa e antica VIA APPIA.

Partendo dalla Casa di Quartiere MINIMUS, nel centro di Brindisi, con le nostre bici a pedalata assistita che rendono questa esperienza adatta a tutti, una guida abilitata ci porterà nelle campagne per scoprire i sentieri, i paesaggi, le curiosità e quello che rimane della antica foresta che un tempo ricopriva una buona parte del territorio brindisino.

Lecci, roverelle e sughere saranno i nostri compagni verdi in questo affascinante itinerario.

È necessario sapere andare in bici, età minima 14 anni. I minori devono essere accompagnati da un genitore. Il casco ve lodiamo noi, ma è consigliato l’abbigliamento sportivo, la borraccia con l’acqua e uno zainetto.

Numero di partecipanti limitato.

info e prenotazioni Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. / 370 322 7665.

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Tutte dentro le leve giovanili nelle fasi “Oro” della Federazione Italiana pallacanestro. Ottimi risultati per le formazioni della Mens Sana Mesagne che partecipano a tutti i campionati giovanili. Gli Under 19, campioni regionali in carica allenati da Angelo Capodieci e Fabio Mellone, sono ormai qualificati con  tre giornate di anticipo alle finali regionali che si disputeranno a Fasano. Impegno gravoso per Malvindi e compagni sempre in campo anche in DR1. Gli Under 17, allenati da Fabio Mellone, si giocheranno l’accesso alle finali di categoria con Basket Francavilla, Virtus Brindisi e Nardò Basket. Gli Under 15, allenati da Mimmo De Vita e classificati al primo posto nella prima fase, passano alla fase “Oro” dove trovano Valentino Castellaneta, Tre Anelli Maglie, Magic Galatina, Pallacanestro Ugento e Boys Statte. Gli Under 14, anche questi allenati da Mimmo De Vita, hanno iniziato nel migliore dei modi la fase finale battendo La Scuola di Basket Lecce e Tre Anelli Maglie, mentre gli Under 13, allenati da Antonio Monaco, secondi in classifica, puntano alla qualificazione ai quarti di finali regionali nella Jr NBA Championship.
 

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L’affaire Messe scotta ancora?.

Intervengo a proposito di un articolo che Enzo Poci ha scritto, qualche giorno fa, sul Maresciallo d’Italia Giovanni Messe.

Egli prendeva lo spunto da una lettera che la dottoressa M. Carmela Errico aveva inviato al Sindaco di Mesagne in data 21.03.2015. Sembra che quella lettera non abbia avuto risposta; di sicuro essa non ha avuto alcuna eco sulla stampa locale e quindi sembra caduta nel vuoto, forse a causa dell’allora imminente spegnimento della Giunta Scoditti. Bene ha fatto Poci a riprenderla e riproporla, con le sue efficaci e puntuali note.

Vorrei aggiungere ciò che ricordo della mia esperienza sulla questione, quale allora direttore della Biblioteca e del Museo di Mesagne, a beneficio di una ulteriore conoscenza.

L’Amm.ne guidata da Damiano FRANCO approvò, (se ricordo bene nel 1999), oltre ad una lunga serie di iniziative nel campo culturale (Assessore Stefania ZUFFIANÒ), anche il “progetto Messe”; esso consisteva nell’affidare ad uno storico l’approfondimento della vita e delle opere di G. Messe, in un Convegno in cui presentare i risultati e, infine, nella pubblicazione degli Atti del Convegno. Fui incaricato di coordinare il progetto.

Già, anni prima, vari appassionati e studiosi mesagnesi si erano dedicati all’affaire Messe, con iniziative, scritti e manifestazioni (M. Ignone, il Gen. Giambartolomei, L. Argentieri ecc.).

L’Amm. ne Franco decise di porre la parola fine alla questione, superando vecchie ritrosie di natura politica. Lo studio fu affidato alla prof.ssa Rosita ORLANDI, dell’Università di Bari, meticolosa e competente studiosa, individuata anche grazie al suggerimento di Fortunato SCONOSCIUTO, collaboratore nel progetto.

La Orlandi lavorò sulle carte custodite presso l’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito e comunicò i risultati delle sue ricerche in un Convegno di Studi che si svolse a Mesagne presso il Castello, nei giorni 27 e 28 ottobre 2000.

A quel Convegno parteciparono altri studiosi, quali Italo Garzia e Mario Spagnoletti (Univ. di Bari), Carmelo Pasimeni (Univ. di Lecce), Leopoldo Nuti (Univ. di Roma tre), i Generali Aldo Giambartolomei e Enrico Boscardi, gli studiosi Enzo Poci e Rosario Jurlaro, nonché il sottoscritto. Intervenne anche il figlio del Maresciallo Messe, il prof. Gianfranco Messe.

La relazione della Orlandi e gli interventi degli altri studiosi furono pubblicati nel volume n.12 della collana “Studi e ricerche della Biblioteca Comunale”, Il Maresciallo d'Italia Giovanni Messe : guerra, forze armate e politica nell'Italia del Novecento, Congedo Editore, 2003.

Ad oggi, quella relazione è tuttora insuperata (anzi è stata copiata da altri “studiosi”); in essa viene fuori un personaggio a tinte forti, uno che partì da Mesagne non ancora diciottenne, volontario nell’Esercito Regio, attraversò tutti i gradi possibili, fino al massimo, quello di Maresciallo d’Italia; uno dei pochissimi Generali monarchici venuti dalla gavetta. Non solo; dopo l’armistizio e lo sfacelo dell’Esercito Italiano, fu incaricato di ricostruirlo da zero. E, tra mille difficoltà, riuscì a creare un contingente che ebbe la prova del fuoco nella famosa battaglia di Montecassino, a fianco degli alleati anglo-americani.

Un monarchico convinto, coerente, fedele al giuramento prestato a V. E. III, fino allo scioglimento di quel giuramento da parte di Umberto II, il re di maggio.

In poche parole, con quel Convegno e gli interventi che esaminarono l’opera e la vita di Messe da varie angolazioni, il Mar. Messe fu riabilitato (se ce n’era bisogno) agli occhi della sinistra mesagnese (e nazionale) che fino ad allora lo aveva considerato poco più che un fascista arrivista, succube di Mussolini, ecc. ecc.; si stabilì che Mesagne può e deve andare fiero di G. Messe.

Conseguenza della “riabilitazione” fu una Delibera che risolveva la questione del busto. Come forse non tutti sanno, negli anni ’70 si voleva sistemare un busto in gesso del maresciallo Messe nella piazzetta del Carmine, precisamente nell’aiuola adiacente la scuola media “Materdona”. Per evitare disordini, la cerimonia fu sospesa, il busto fu conservato da un parente del Maresciallo e giace, ignorato, da qualche parte.

Ordunque, quella Delibera stabiliva che il busto si sarebbe collocato nell’androne della Biblioteca Comunale. Restai in attesa che qualcuno me lo consegnasse (anzi lo sollecitai pure), per disporlo adeguatamente; ma ciò non avvenne.

Con l’Amm.ne INCALZA, il discorso fu ripreso, sopratutto per la spinta di Franco PRETTICO, allora Presidente del Consiglio Comunale. Avevo proposto di approfondire il periodo storico, nella vita di Messe, successivo al pensionamento, quando entrò in politica. È un periodo non del tutto noto, e sul quale non sono stati fatti studi approfonditi. Nel frattempo, continuava l’amicizia sorta con il figlio del Mar. Messe, il Prof. Gianfranco Messe, con il quale ero entrato in contatto e avevamo cominciato a fare progetti in tale direzione. E, dando continuità a quanto già intrapreso, avevo dato vita, nella Biblioteca, ad un “Fondo Messe”, costituito da alcuni opuscoli, riviste, relazioni, ecc., opere scritte da Messe, ecc., e anche alcune fotografie originali.

Di pari passo, a 40 anni dalla morte, il 18 dicembre 2008, nell’auditorium del castello, si tenne una commemorazione, con la relazione della prof.ssa Rosita ORLANDI e la partecipazione di autorità civili e militari. Al termine della serata, ci recammo in piazza Orsini del Balzo, presso la Sede dell’Associazione Combattenti e Reduci, la quale aveva deciso di intitolare la propria Sezione al Maresciallo Messe; l’avvenimento, sottolineato dagli onori di un picchetto militare, fu immortalato con una targa affissa al fianco dell’ingresso.

Successivamente, grazie anche all’interessamento del compianto Gen. DELLOMONACO, andai a fare un sopralluogo all’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito, per verificare la consistenza delle carte private donate dalla famiglia. Poi cadde l’Amm.ne Incalza, sopravvenne il Commissario, e… non se ne fece più nulla.

Questo, molto sinteticamente, è ciò che ricordo; comunque, se si volesse riprendere la faccenda, al mio pensionamento lasciai, nei faldoni della Biblioteca, tutte le carte, i fascicoli (anche con i miei appunti) e le delibere relative.

Sono tuttora convinto che Messe merita ancora di essere studiato, per la sua attività politica ventennale. Fra le molte luci, ci saranno sicuramente molte ombre (fra cui quelle sui precursori della Gladio), ma oggi, quelle si possono considerare con la freddezza dello sguardo storico; anzi, diradare le ombre serve anche a capire che cosa veramente stava avvenendo in Europa dopo la fine della seconda guerra mondiale. Nel bene e nel male, il Mar. Messe ne fu un protagonista ai massimi livelli.

PREZZI: COLDIRETTI PUGLIA, GRANO RECUPERA A FOGGIA 15 €/TON; ESIBITI IN BORSA MERCI CONTRATTI CHE INVERTONO LA ROTTA.

Il grano recupera valore con le quotazione che guadagnano 15 euro a tonnellata, tornando a 335 euro a tonnellata, con la presentazione di contratti che hanno invertito la rotta, facendo recuperare terreno ai prezzi del frumento pugliese. A darne notizia è Coldiretti che in occasione della commissione della Borsa Merci a Foggia ha esibito contratti che hanno fatto invertire la rotta delle quotazione, facendo recuperare 15 euro a tonnellata al grano duro fino.

Al contempo, la proposta della Ue di imporre dazi sul grano di Putin si tradurrebbe in una “stangata” da oltre 40 milioni di euro di dazi aggiuntivi sulle importazioni di prodotto dalla Russia e risponde alle richieste di Coldiretti di tutelare i produttori colpiti dal drammatico crollo delle quotazioni causate dall’invasione selvaggia di prodotto straniero. L’idea della Commissione di imporre dazi – afferma Coldiretti – è un primo passo verso uno stop deciso alle importazioni sleali, al quale devono essere aggiunte più risorse per i contratti di filiera del grano. Solo così sarà possibile tutelare il reddito degli agricoltori.

Le importazioni di grano duro dalla Russia hanno infatti raggiunto il valore record di 445 milioni di chili nel 2023 in aumento di oltre 11 volte (+1013%) rispetto all’ anno precedente, provocando il crollo delle quotazioni del grano made in Italy che ha messo in ginocchio i produttori agricoli, secondo lo studio dell’Osservatorio strategico della Coldiretti sulla base dei dati Istat. Con le quotazioni scese ampiamente al di sotto dei costi di produzione, a rischio è la sopravvivenza di 38mila aziende agricole in Puglia, il Granaio d’Italia, e la sovranità alimentare del Paese con l’aumento della dipendenza dall’estero.

Sotto accusa ci sono gli accordi gli accordi di libero scambio europei – incalza Coldiretti Puglia – per cui vanno fermate le importazioni sleali, introducendo con decisione il principio di reciprocità per fare in modo che tutti i prodotti che entrano nell’Unione rispettino gli stessi standard dal punto di vista ambientale, sanitario e del rispetto delle norme sul lavoro previsti nel mercato interno, poiché è intollerabile la concorrenza sleale che mette a rischio la salute dei cittadini e la sopravvivenza delle imprese agricole. Ad aumentare sono anche gli arrivi dalla Turchia sulla quale grava peraltro il sospetto di triangolazioni dalla Russia.

Nel 2023 dal Paese di Erdogan, secondo l’Osservatorio strategico della Coldiretti, sono arrivati ben 417 milioni di chili di grano duro in aumento dell’807% rispetto all’anno precedente e il Tmo, l’ente statale turco per i cereali – denuncia la Coldiretti Puglia – avrebbe bandito una nuova gara internazionale per la vendita e l’esportazione di ulteriori 150 milioni di chili di prodotto nel 2024. Un vero e proprio fiume di prodotto destinato in gran parte ad arrivare in Italia che, aggiunto a quello di grano canadese, impatta sui prezzi del grano nazionale, praticamente in caduta libera.

Le aste turche del frumento affossano ancora i prezzi del grano pugliese – conclude Coldiretti Puglia - con il crollo delle quotazioni sia a Foggia che ad Altamura ed il prezzo del grano fino che scende ancora a 320 euro a tonnellata, mentre nei porti pugliesi continua il via vai di navi mercantili provenienti dalla Turchia. Si tratta di valori che portano la coltivazione sotto i costi di produzione, rendendola di fatto antieconomica ed esponendo le aziende agricole al rischio crack, soprattutto nelle aree interne senza alternative produttive. Un abbandono dei terreni che pesa anche sull’assetto idrogeologico del Paese aprendo al rischio di desertificazione.

Sarà la Provincia di Brindisi ad eseguire gli interventi infrastrutturali previsti per il G7: il Commissario Straordinario Fulvio Maria Soccodato ha individuato la Provincia di Brindisi quale soggetto attuatore per gli interventi infrastrutturali connessi alla presidenza italiana del G7 relativo agli interventi principali sulle infrastrutture stradali della rete provinciale e comunale di Fasano. 

 
Il Commissario, nell’approvazione del secondo Stralcio del Piano Commissariale, ha deliberato l’importante piano di lavori con particolare attenzione alla città di Fasano, per un ammontare complessivo di quasi 3 milioni e 900mila euro: un grosso investimento utile a mettere in sicurezza la rete viaria del territorio.