Redazione

Epatite-C, Azione: “I dati provincia per provincia. Non è virtù essere in compagnia delle peggiori regioni. Meditino i burocrati e i cittadini facciano il test per vivere”.

Dichiarazione del consigliere e commissario regionale di Azione Fabiano Amati, dei consiglieri regionali Sergio Clemente, Ruggiero Mennea, capogruppo, e del responsabile regionale sanità Alessandro Nestola. 

“Entro il 2030, cioè domani, dovremmo eradicare l’epatite-C dal nostro Paese e dalla nostra Regione. Per farlo è necessario effettuare un test di popolazione, in grado di diagnosticare la malattia nella sua fase silente e asintomatica, per fornire le più appropriate cure ed evitare la sua degenerazione in cirrosi o tumore. 
La situazione dello screening in Puglia è pessima, per responsabilità dei burocrati sanitari e nonostante due proroghe - a oggi vale quella al 31 dicembre 2024 - concesse per venire incontro a un gruppo di regioni ritardatarie, tra cui - appunto - la Puglia. Ci spiace leggere le giustificazioni dei burocrati sanitari, incentrate sulla condivisione del risultato con le regioni peggiori per ritardo. Se fossero manager capirebbero che la condivisione e la comparazione va realizzata con le regioni puntuali e virtuose, magari assumendo il primato e ruolo guida come di solito fa il Consiglio regionale su altre importantissime materie, come la genetica e gli screening neonatali. 
Ma torniamo all’epatite-C. Senza screening si muore ed è già una notevole riduzione d’impegno se ci si occupa solo della popolazione 35-55 anni. 
Per comprendere la portata del problema, basta leggere i dati,  provincia per provincia. 
Provincia di Bari: da invitare 358.680; test effettuati senza invito (opportunisti) 22.880; positivi 236. 
Provincia Bat: da invitare 109.888; test effettuati senza invito (opportunisti) 8.381; positivi 103. 
Provincia di Brindisi: da invitare 107.489; test effettuati senza invito (opportunisti) 7.545; positivi 97.
Provincia di Foggia: da invitare 167.087; test effettuati senza invito (opportunisti) 8.394; positivi 47.
Provincia di Lecce: da invitare 221.111; test effettuati senza invito (opportunisti) 15.576; positivi 212.
Provincia di Taranto: da invitare 165.525; test effettuati senza invito (opportunisti) 11.878; positivi 255. 
Complessivo regionale: da invitare 1.145.990; test effettuati senza invito (opportunisti) 75.205; positivi 942”.

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Il Consigliere per la Sanità del Presidente della Regione Puglia, Tommaso Gioia, ha recentemente ricevuto segnalazioni da un gruppo di utenti riguardo alla scarsa capienza della sala d'attesa antistante il laboratorio analisi dell'ospedale di Francavilla Fontana. 

 
Prontamente, il Consigliere ha fatto pervenire la problematica alla dirigenza dell'ASL, al fine di trovare una soluzione adeguata. Oggi, con grande soddisfazione, il Consigliere annuncia che è stata trovata una soluzione e i cittadini possono ora attendere il proprio turno in un luogo coperto, anziché all'esterno.
 
La sala di attesa esterna del laboratorio analisi dell'ospedale di Francavilla Fontana è quasi completata. Questa decisione è stata presa a causa del notevole afflusso di cittadini che si rivolgono al laboratorio, che è aperto anche il sabato e con accesso senza prenotazione. La sala di attesa interna non era più sufficiente per far fronte a tale afflusso e, al fine di evitare disagi ai cittadini, si è deciso di chiudere temporaneamente la sala esterna.
 
Inoltre, si informa che a breve sarà attivata una terza sala prelievi presso il laboratorio analisi. Questa ulteriore struttura permetterà di ridurre i tempi di accesso degli utenti al laboratorio, garantendo un servizio più efficiente e tempestivo.
 
Il Consigliere per la Sanità del Presidente della Regione Puglia ringrazia l'ASL di Brindisi per aver adottato le misure necessarie per migliorare l'esperienza dei cittadini che si recano al laboratorio analisi dell'ospedale di Francavilla Fontana. L'impegno nell'affrontare e risolvere le problematiche segnalate dimostra la costante attenzione verso la qualità dei servizi sanitari offerti alla popolazione.
 
Si invitano i cittadini a usufruire della sala di attesa esterna, che sarà presto a loro disposizione, e a seguire le indicazioni fornite dal personale medico e infermieristico per garantire un ambiente sicuro e confortevole.

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PASQUA: COLDIRETTI PUGLIA, IN 4 TAVOLE SU 10 AGNELLO SALVA-PASTORI; IN PUGLIA SONO 4MILA.

In occasione delle festività si acquista gran parte di circa 1,5 chili di carne di agnello consumata all’anno.

Quattro pugliesi su 10 (43%) porteranno agnello a tavola per rispettare le tradizioni di Pasqua, ma anche per sostenere anche la sopravvivenza dei 4mila pastori pugliesi duramente colpiti dai rincari dei costi di produzione e dalla follie green dell’UE. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia in occasione dei festeggiamenti della Santa Pasqua e del lunedì dell’Angelo che prende il nome dall’incontro in questo giorno dell’Angelo con le donne giunte al sepolcro.

In occasione di queste festività – sottolinea la Coldiretti regionale – si acquista infatti gran parte di circa 1,5 chili di carne di agnello consumata a testa dai pugliesi durante tutto l’anno.

Tra coloro che non rinunciano all’agnello, il 58% acquisterà in supermercati e macellerie quello Made in Italy e un altro 22% lo andrà addirittura a comperare direttamente dal produttore per avere la garanzia dell’origine, mentre solo un 20% non si curerà della provenienza di quel che metterà nel piatto, secondo Coldiretti/Ixe’. Per evitare rischi e portare in tavola qualità al giusto prezzo l’appello della Coldiretti è quello di preferire carne di agnello a denominazione di origine,  o di rivolgersi direttamente ai pastori, quando è possibile. In una situazione in cui oltre un agnello su due (55%) presente nei banchi frigo per Pasqua è di origine straniera il pericolo è, infatti, di mettere nel piatto carne spacciata per italiana che non rispetta gli stessi standard qualitativi di quella nazionale.

La carne di agnello è – evidenzia la Coldiretti regionale – una presenza antica della tradizione gastronomica pugliese, come dimostrano i piatti della transumanza tramandati da secoli, come l’agnello alla Murgiana, con funghi cardoncelli spontanei e lampascioni, i noti cipollotti selvatici pugliesi, l’agnello al Cutturiddu con pecorino e cicorielle selvatiche o cotto nel brodo con le erbe tipiche delle Murge e gli gnumeredde, involtini di frattaglie di carne d’agnello cotti al forno, alla brace o stufati nei tegami di coccio.

Una tradizione che aiuta a contrastare lo spopolamento delle aree interne molte delle quali si trovano nell’epicentro dell’ultimo terremoto. Gli effetti del conflitto si fanno sentire anche sulla pastorizia tricolore con un calo dei redditi stimato in oltre il 50%, secondo l’analisi Coldiretti su dati Crea, che segue la crisi causata dalla pandemia, mettendo a rischio un mestiere ricco di tradizione molto duro che garantisce la salvaguardia di ben 38 razze a vantaggio della biodiversità e che si prende cura di circa 6 milioni di pecore da nord a sud della Penisola anche attraverso tradizioni millenarie come la transumanza proclamata patrimonio culturale immateriale dell’umanità l’11 dicembre 2019.

Gli animali custoditi negli allevamenti rappresentano un tesoro unico al mondo che va tutelato e protetto – afferma Coldiretti Puglia – anche perché a rischio non c’è solo la biodiversità delle preziose razze pugliesi, ma anche il presidio di un territorio dove la manutenzione è garantita proprio dall’attività di allevamento, con il lavoro silenzioso di pulizia e di compattamento dei suoli svolto dagli animali. Quando un allevamento chiude si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di prodotti tipici e soprattutto di persone impegnate spesso da intere generazioni a combattere lo spopolamento e il degrado.

Centinaia le richieste dei consumatori che per le festività pasquali si fanno consegnare direttamente dai pastori l’agnello a casa, con i cuochi contadini degli agriturismi di Campagna Amica che lo cucineranno nelle masserie per i turisti, nel rispetto delle tradizioni e della stagionalità con menù tipici della tradizione. Sostenere con i propri acquisti la produzione Made in Italy significa – afferma la Coldiretti – aiutare il proprio territorio e contrastare anche l’abbandono delle aree più difficili dove i pastori svolgono un ruolo insostituibile di presidio.

Sono essenziali misure – insiste Coldiretti Puglia - per non lasciar morire i pascoli e costringere alla fuga migliaia di famiglie che da generazioni popolano le aree rurali più difficili dove l’allevamento è l’attività principale, ma anche i tanti giovani che faticosamente sono tornati per ripristinare la biodiversità perduta con il recupero delle storiche razze pugliesi, come la pecora ‘Gentile’ di Altamura o la ‘Moscia’ leccese.

La pastorizia – continua la Coldiretti – è un mestiere ricco di tradizione molto duro che garantisce la salvaguardia in Puglia di ben 4mila allevamenti e 202mila pecore a vantaggio della biodiversità. Negli ultimi anni si è sviluppato anche il recupero della lana di pecora come materiale di pregio per le montature di occhiali, borse, scarpe e articoli di alta moda e come isolante termo acustico in edilizia dove garantisce prestazioni eccellenti sia nella protezione dal caldo e dal freddo, regolando il livello di umidità, sia contro i rumori, con un materiale naturale, sano e riciclabile.

Senza un deciso impegno dell’intera filiera agroalimentare la pastorizia rischia di scomparire con l’abbandono di migliaia di famiglie che hanno fatto dell’allevamento il centro della loro vita, conclude Coldiretti lanciando un appello a consumare prodotto italiano per sostenere l’economia e il lavoro nel Paese, messe a rischio dalla crisi legata alla guerra.

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Giovane oritano commette una serie di rapine ma viene intercettato dai Carabinieri e tratto in arresto.

I Carabinieri della Stazione di Latiano, con l’ausilio dei colleghi del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di San Vito dei Normanni, hanno arrestato in flagranza di reato un 26enne, abitante in Oria, per rapina, porto di armi od oggetti atti a offendere e false dichiarazioni sull’identità. In particolare, i Carabinieri, nella mattinata del 27 marzo u.s., sono intervenuti presso un’attività d’impresa del luogo dove era stata da poco consumata una rapina ad opera di un giovane armato di coltello. Le immediate ricerche dei militari operanti hanno consentito di intercettare, a poca distanza, l’autore del delitto il quale, durante il controllo, è stato trovato in possesso di un coltello e della refurtiva. Gli ulteriori accertamenti dei Carabinieri hanno permesso di appurare che il giovane oritano, nella medesima mattinata, aveva già commesso un analogo delitto e aveva tentato di portarne a termine un altro ai danni di ulteriori due esercizi commerciali del posto. L’uomo, che ha anche fornito generalità false ai Carabinieri, è stato puntualmente identificato e, alla conclusione delle formalità di rito, è stato accompagnato presso la Casa Circondariale di Brindisi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. L’operazione rientra nelle attività di contrasto alla criminalità predatoria che il Comando Provinciale dei Carabinieri di Brindisi sta svolgendo in tutta la provincia.

In conseguenza dei fatti accaduti nella serata di domenica scorsa dopo l’incontro di calcio Brindisi-Taranto, che ha visto l’arresto in flagranza di 3 tifosi jonici e la denuncia di 5 supporter, di cui 4 locali, il Questore di Brindisi, Giampietro Lionetti, ha emesso 8 provvedimenti di DASPO nei confronti degli ultras appartenenti ad entrambe le tifoserie, tra cui un minorenne. 

La celere e puntuale attività istruttoria, promossa dalla DIGOS e svolta dalla Divisione Polizia Anticrimine della Questura ha consentito di verificare come alcuni di essi fossero recidivi in comportamenti violenti connessi allo svolgimento di competizioni sportive violandone, nei fatti, il provvedimento adottato in precedenza, i cui effetti sono risultati tuttora in corso.
Conseguentemente, l’emissione dei provvedimenti inibitori dell’accesso alle manifestazioni sportive (cd. D.A.Spo.), è stata articolata e modulata seguendo criteri di progressività e di maggiore fermezza verso coloro che hanno assunto un atteggiamento particolarmente aggressivo e pericoloso, nonché verso i recidivi.
Difatti, in stretta applicazione della normativa vigente, per 3 tifosi tarantini, il divieto è stato disposto per la durata di anni 8, aggravato dall’ulteriore obbligo di presentazione alla P.G. per la durata di anni 4, mentre, per tutti gli altri i divieti hanno durata da 1 a 4 anni.
Tuttora sono in corso accertamenti da parte della DIGOS volti a delineare ulteriori comportamenti e responsabilità di appartenenti ad entrambe le tifoserie.

Ceglie Messapica, miglioramento dellofferta territoriale.

Prosegue il confronto tra la Asl Brindisi e l'Amministrazione comunale di Ceglie Messapica teso a migliorare, in base alla disponibilità delle risorse fruibili allo scopo, lofferta di servizi sanitari ai cittadini nel locale Presidio Territoriale di Assistenza.
Nei giorni scorsi cè stato un nuovo incontro al quale hanno preso parte il direttore generale della Asl Brindisi, Maurizio De Nuccio, il consigliere comunale di Ceglie Messapica delegato alla Sanità, Cataldo Rodio, e il neo direttore del Distretto Sociosanitario di Francavilla Fontana, Gabriele Argentieri.
Durante i lavori sono state discusse le soluzioni per risolvere alcune criticità procedendo per step. La Asl ha già disposto lintegrazione delle ore di specialistica ambulatoriale per le branche di Geriatria nel Pta di Ceglie a partire dal 16 agosto 2024. Nelle prossime settimane, poi, saranno avviati gli interventi di manutenzione straordinaria dei locali di Radiologia e sarà sostituita la lampada scialitica della sala operatoria del Day Service. Proseguirà, inoltre, la ricerca del personale medico necessario a coprire tutti i turni della postazione medicalizzata del 118.
Successivamente allincontro, svoltosi nella sede della Direzione generale della Asl, è stato effettuato un sopralluogo nel cantiere del Centro Risvegli di Ceglie Messapica alla presenza, tra gli altri, del sindaco di Ceglie, Angelo Palmisano, per verificare lo stato di avanzamento dei lavori (scavo delle fondazioni e sistemazione della cabina elettrica).
Il confronto proseguirà, in un clima di proficua collaborazione, con ulteriori incontri che si terranno a cadenza mensile.

 

Il Presidente della Provincia di Brindisi Toni Matarrelli saluta il
Prefetto di Brindisi Sua Eccellenza Michela Laiacona, chiamata ad altro
prestigioso incarico: «Voglio manifestarle pubblicamente la mia
personale gratitudine e quella dell’Ente che rappresento per aver
dimostrato, con encomiabile discrezione, passione per i temi nevralgici
delle nostre comunità ed equilibrio nelle vertenze cruciali, come
soltanto i grandi servitori dello Stato sanno fare. Confido di poter
avviare, una volta insediato, analoga proficua collaborazione con il
nuovo Prefetto Sua Eccellenza Luigi Carnevale».

Gli uomini della Capitaneria di porto hanno posto sotto sequestro, e successivamente distrutto, 200 chilogrammi di polpi, gamberi e seppie poichè privi di documenti di provenienza e quindi di tracciabilità. Alla pescheria è stata elevata una miulta di 4.500 euro. Altri 20 chilogrammi di pesce privo di tracciabilità è stato trovato a Savelletri. Anche questo pescato è stato sequestrato e distrutto. (Foto archivio)

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Una settantina di studenti e docenti di un istituto scolastico di Milazzo sono rimasti intossicati durante un pranzo che hanno consumato in una struttura recettiva a cavallo tra Alberobello e Fasano. Diversi studenti sono stati trattati presso il Pronto soccorso e dimessi altri, invece, con sintomi più forti, con crampi e vomito, sono stati sottoposti a terapia di flebo disintossicanti e sono stati trattenuti in Astanteria. Sulla vicenda indaga il Nas che ha già prelevato campioni di cibo presso la strttura ospitante. 

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Notte di fuco a Brindisi con due interventi eseguiti dai vigili del fuoco del comando provinciale di Brindisi. Il primo episodio si è verificato alle ore 1,10 quando alla sala operativa è giunta una richiesta di intervento in piazza Raffaello, nel rione S. Elia, in cui c'era un incendio davanti a una saracinesca. Sul posto anche una gazzella dei carabinieri che ha rilevato il fatto. Il secondo episodio si è verificato  intorno alle ore 3,30 in via Giulio Cesare. Questa volta ad andare a fuoco è un'auto. I vigili del fuoco hanno spento le fiamme e messo in sicurezza la zona. Su entrambi gli episodi indagano i carabinieri.

 

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