Redazione
San Raffaele Ceglie.Amati: “La ASL BR valuti di pagare stipendi negati trattenendo i crediti della Fondazione"
San Raffaele Ceglie.Amati: “La ASL BR valuti di pagare stipendi negati trattenendo i crediti della Fondazione. Collaborazione a parole e spietatezza nei confronti dei lavoratori.” |
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Comunicato del consigliere e assessore regionale Fabiano Amati. “Dopo tutto ciò che è accaduto, desta rabbia la notizia del mancato pagamento degli stipendi ai lavoratori della Fondazione San Raffaele, gestore sino al 1° dicembre del Centro di riabilitazione di Ceglie Messapica. Eppure, in ogni comunicazione e incontro, la Fondazione prometteva alla Regione e alla ASL di Brindisi un clima di collaborazione nel procedimento di transizione, che a questo punto mi paiono come dichiarazioni a parole e quindi non sincere. Nell’esprimere la mia solidarietà al personale, la cui vita quotidiana propria e delle famiglie è oggi messa a rischio dalla decisione spietata della Fondazione, invito lo stesso personale ad avere fiducia nella pubblica amministrazione, assicurando il solito servizio attento nei confronti dei malati; e tutto ciò chiedendo alla ASL di Brindisi di valutare la possibilità d’indirizzare i crediti vantati dalla Fondazione per il pagamento degli stipendi oggi negati.” --------------- |
Sicurezza dei voli Ryanair. Mazzotta: “Oggi confronto in Commissione, ma continueremo a vigilare”
Sicurezza dei voli Ryanair. Mazzotta: “Oggi confronto in Commissione, ma continueremo a vigilare” |
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Nota del presidente del Gruppo consiliare di Forza Italia, Paride Mazzotta. “Sulla sicurezza in volo esigiamo il rispetto degli standard di sicurezza, il che vuol dire che non si può sottovalutare nulla a cominciare dalla manutenzione degli aerei: oggi si è tenuta in Commissione consiliare l’audizione che richiesi a seguito dell’incidente che ha coinvolto un mezzo della Ryanair durante il decollo dall’aeroporto di Brindisi lo scorso 3 ottobre. L’ultimo di una serie recente di episodi che ha richiesto e richiede la massima attenzione sulle condizioni degli aeromobili. Oggi abbiamo ricevuto assicurazioni sul potenziamento dei controlli e per noi è una questione imprescindibile sulla quale torneremo senza dubbio nei prossimi mesi per avere un aggiornamento. Ciò anche in considerazione del fatto che la compagnia irlandese, come è noto, opera nella nostra Regione grazie a cospicui incentivi di cui ha goduto negli anni e, perciò, ci aspettiamo il massimo rigore da parte non solo dell’azienda, ma anche di Aeroporti di Puglia”. --------------- |
“Hortus Ostuni”, 15mila presenza nella sessione autunnale del decennale.
“Hortus Ostuni”, 15mila presenza nella sessione autunnale del decennale.
E già si pensa alla primavera 2025
Tempo di bilanci per «Hortus Ostuni», che ha chiuso la sessione autunnale del decennale di attività con una cifra record di visitatori (15mila) e con il rinnovato entusiasmo determinato dal consenso di quanti fra i viali della villa comunale “Sandro Pertini” di Ostuni, nel week end compreso fra il 1° ed il 3 novembre scorso, hanno già chiesto ragguagli sulla sessione primaverile dell’11ª edizione e sulle possibili, ulteriori novità.
Organizzata da Hortus Puglia, con la partecipazione di Comune di Ostuni, Regione Puglia, Provincia di Brindisi, Camera di Commercio Brindisi-Taranto, Gal Alto Salento, Consorzio di Torre Guaceto, Parco naturale Dune Costiere, Parco naturale Regionale Costa Otranto-Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase, Orto Botanico del Salento, Associazione botanica ed Orticolturale A.Di.P.A. e «Ville e Giardini di Puglia», la mostra mercato, nel celebrare il decennale della sua attività, ha festeggiato anche i 40 anni di pubblicazioni del proprio media partner “Gardenia” e si è altresì confermata quale appuntamento imperdibile per gli appassionati del verde e dei giardini, nonché palcoscenico delle bellezze e delle particolarità e privilegiata offerta di percorsi di conoscenza per la salvaguardia del benessere del pianeta.
Molto gradite le conferme di alcuni espositori, altrettanto apprezzate le novità di quest’anno, soprattutto in tema di orchidee e di rose, senza mai dimenticare che fra panel e laboratori sono stati affrontati anche i temi della sostenibilità, dei cambiamenti climatici e di quanto questi ultimi influenzino il sistema del verde e degli animali che ci vivono. Molto apprezzato, ad esempio, il confronto sul cavallo murgese e quello sulle piante aliene invasive.
«La nostra maggiore soddisfazione è che Hortus Ostuni, oltre il numero di visitatori, si confermi quale comunità dinamica e vitale, che attende quelle giornate per confrontarsi e condividere valori legati alla sostenibilità e al ben vivere – ha detto Pierangelo Argentieri, presidente di Hortus Puglia -. Il tocco di unicità offerto dalla villa “Sandro Pertini”, la qualità degli espositori e i temi proposti hanno nuovamente reso unico questo evento in Puglia e fuori dai confini regionali. Del resto, diverse decine di espositori provenienti da oltre 10 regioni d’Italia dicono quanto Hortus sia atteso e sia diventato punto di riferimento. “Scelte consapevoli che siano valide non solo per l’oggi, ma anche per un futuro da protagonisti”, abbiamo detto più volte nel corso di quelle giornate – ha concluso Argentieri -: credo che la strada, anche per le edizioni del 2025, sia tracciata e siamo già al lavoro per stabilire come poter declinare queste tematiche migliorandoci ulteriormente».
Più che soddisfatto anche il “padrone di casa”. «Il successo di Hortus è per noi motivo di grande orgoglio – ha confermato il sindaco di Ostuni, Angelo Pomes -. Una vera e propria festa della vita verde che, con oltre 15 mila visitatori, ha trasformato la nostra Villa Comunale in un’oasi per tutti i visitatori. Evento ormai consolidato nel panorama regionale, Hortus rappresenta un punto di riferimento per gli appassionati – ha aggiunto -. Un ringraziamento importante agli organizzatori, le associazioni e i tanti espositori presenti. Questa manifestazione permette di celebrare la bellezza e la vitalità della nostra comunità. La Villa Comunale, che sarà presto oggetto di una riqualificazione importante, continuerà a essere il cuore dell’iniziativa».
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ROSSOTONO MESAGNE - LSB LECCE 66-68.
ROSSOTONO MESAGNE - LSB LECCE 66-68.
Mesagne. La prima edizione della “Festa delle lingue straniere” all’Istituto Tecnico Economico E. Ferdinando
L’aula magna dell’Istituto Tecnico Economico ha accolto per due giorni consecutivi, gli studenti ed i docenti delle scuole medie di primo grado di Mesagne “Maja Materdona” ed “Aldo Moro”. Grazie alla sinergia dei DS Mario Palmisano Romano, Maria Rosaria Pomo e Salvatore Fiore, i tre istituti sono stati coprotagonisti di una maratona linguistica che ha evidenziato l’importanza dello studio delle lingue straniere e la capacità intrinseca di stabilire relazioni. Sono stati molto apprezzati i vari apporti: poesie, canti, riflessioni, progetti internazionali, inni. Una scaletta intensa che si è arricchita di momenti molto coinvolgenti. Sono intervenuti gli studenti dell’indirizzo Turismo, Sistemi Informativi e del Liceo Coreutico che in sincronia con gli alunni delle due scuole medie hanno dato vita ad un evento entusiasmante perché «da soli si va più veloci, insieme si va più lontano».
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Cantine Due Palme premiata alla Festa dei 5 Grappoli di Bibenda 2025
Cantine Due Palme ha conquistato un ruolo da protagonista alla prestigiosa Festa dei 5 Grappoli, organizzata da Bibenda presso l’Hotel Rome Cavalieri. L’evento, che ha celebrato la presentazione della Guida Bibenda 2025, giunta alla XXVII edizione, è stato un momento di riconoscimento per l’eccellenza enologica italiana, con una serata ricca di premiazioni, una Cena di Gala e la degustazione di oltre 700 vini insigniti dei 5 Grappoli.
Durante la serata, Cantine Due Palme ha ottenuto cinque importanti riconoscimenti, che evidenziano l’impegno costante verso la qualità e l’innovazione. I vini e distillati premiati sono:
- 1943 del Fondatore – un Salento I.G.P. Rosso che esprime al meglio la tradizione e l’innovazione della cantina.
- Selvarossa Riserva – un Salice Salentino D.O.P. Rosso Riserva, emblema di eleganza e potenza, vera e propria icona della storia di Due Palme.
- Grappa Primitivo Barriques – una grappa dal carattere intenso, affinata in barrique per una complessità straordinaria.
- Grappa Primitivo Bianca – una grappa di eccezionale purezza, con un bouquet aromatico raffinato.
- Grappa Susumaniello Barriques – una grappa unica, che valorizza uno dei vitigni autoctoni più rappresentativi del Salento.
A ritirare i premi, il fondatore e presidente di Cantine Due Palme, l’enologo Angelo Maci, accompagnato dalla moglie Anna Rita Goffredo, dal Direttore Commerciale Italia Antonella Di Fazio e dall’avvocato Novella Pastorelli, Vicepresidente di Cantine Due Palme e Presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria.
«Questo straordinario risultato è il frutto del lavoro di una squadra unita e appassionata, ma soprattutto dei nostri soci viticoltori, che ogni giorno si impegnano con dedizione e amore per la terra. Senza di loro, questi traguardi non sarebbero possibili. Dedichiamo questi premi a tutti coloro che credono nella qualità e nell’autenticità dei nostri vini e nel valore del nostro territorio salentino. Questo riconoscimento ci sprona a continuare a migliorare, combinando tradizione e innovazione per portare sulle tavole il meglio della nostra produzione» ha dichiarato Angelo Maci.
Cantine Due Palme desidera ringraziare la famiglia di Bibenda per l’opportunità e tutti coloro che sostengono quotidianamente il suo impegno per la valorizzazione del patrimonio enologico salentino.
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Toraldo (Flai Cgil): "Non possiamo permettere che il nostro patrimonio agricolo e lavorativo vada perduto
Xylella e crisi del lavoro agricolo, difenderemo l'occupazione e il futuro dei lavoratori
Toraldo (Flai Cgil): "Non possiamo permettere che il nostro patrimonio agricolo e lavorativo vada perduto, è necessario un intervento immediato per salvare il futuro del settore"
La Xylella non è solo una malattia che ha devastato milioni di ulivi, ma è diventata una vera emergenza economica e sociale che sta distruggendo il lavoro nelle campagne pugliesi. La Flai Cgil di Brindisi, lancia un grido d'allarme chiaro e deciso: il tempo delle mezze misure è finito, serve un cambio di passo radicale e serve ora.
Oltre 21 milioni di ulivi sono stati distrutti dalla Xylella in Puglia, con un impatto devastante sulla produzione e sui posti di lavoro. Solo nella provincia di Brindisi e nel Salento, la produzione di olio d'oliva è crollata del 70%, un dato che fotografa una situazione drammatica per l'intera filiera agricola. Questa crisi ha ridotto drasticamente la forza lavoro: migliaia di braccianti sono rimasti senza lavoro, e si stima che oltre 5.000 posti di lavoro siano andati perduti in tutta la regione. Le giornate lavorative sono crollate, portando con sé l'incertezza economica e sociale per centinaia di famiglie.
La situazione è aggravata dall'aumento dei costi di produzione dell'olio e dalla concorrenza dell'olio importato dai mercati esteri, spesso venduto a prezzi molto più bassi. È una competizione impari che penalizza ulteriormente i nostri produttori e distrugge le speranze di una ripresa stabile del settore. Le nostre terre sono state abbandonate e i nostri lavoratori stanno pagando il prezzo più alto per questa catastrofe.
L'attuale piano di ripresa del settore olivicolo, basato sulla piantagione di nuove varietà di ulivi resistenti alla Xylella, è un'iniziativa positiva ma insufficiente. Queste nuove varietà richiedono molta più acqua rispetto agli ulivi secolari tipici del Salento. In una regione già colpita dalla scarsità d'acqua e dalla crescente siccità, alimentata dall'innalzamento delle temperature globali, continuare su questa strada senza un piano idrico adeguato significa condannare il settore a un futuro di incertezza e fallimenti. Non possiamo permetterci di passare da una crisi alla prossima, senza una visione di lungo termine.
La piaga della Xylella ha anche spinto molti agricoltori a cercare soluzioni autonome, come il tentativo di recuperare gli ulivi secolari attraverso i polloni che rinascono dalle radici dei tronchi colpiti. Tuttavia, queste iniziative, sebbene encomiabili, restano prive del supporto scientifico necessario.
La Flai Cgil Brindisi, chiede investimenti immediati nella ricerca scientifica anche attraverso una programmazione europea della Politica Agricola Comune (Pac) per sostenere il recupero degli ulivi secolari, un patrimonio non solo economico ma anche culturale e identitario per la nostra regione. Non possiamo permetterci di perdere ciò che rappresenta la storia e l'anima delle nostre comunità.
Facciamo appello alle istituzioni regionali e nazionali: servono azioni immediate e coordinate. Non possiamo più permettere ritardi o sottovalutazioni del problema. È necessario sviluppare una strategia integrata che tenga conto delle reali esigenze del territorio: un piano di rilancio che metta al centro non solo la produttività, ma anche la salvaguardia dell'occupazione e la sostenibilità ambientale. Dobbiamo garantire un futuro a migliaia di lavoratori che, a causa della Xylella, hanno perso non solo un lavoro, ma anche la speranza di un futuro dignitoso.
Chiediamo misure immediate per i lavoratori colpiti, ma anche politiche di rilancio occupazionale che diano prospettive concrete a chi oggi vive nell'incertezza. È essenziale sviluppare un sistema agricolo resiliente, capace di resistere alle sfide del cambiamento climatico e alle malattie, un sistema che offra prospettive di lavoro stabili e rispettose dell'ambiente. La Xylella ci ha tolto tanto, ma non possiamo permettere che ci tolga il futuro.
Non c'è più tempo da perdere. È necessaria una presa di responsabilità da parte di tutti: dalle istituzioni, dai produttori, dalla comunità scientifica. Solo con un impegno collettivo e una visione chiara possiamo risollevare il settore agricolo del Salento e della provincia di Brindisi. Non possiamo più accettare una gestione dell'emergenza basata su interventi estemporanei. Serve un piano vero, concreto e sostenibile, e serve adesso e la Flai di Brindisi si batterà per difendere al meglio i lavoratori e la produzione locale.
Gabrio Toraldo
Segretario Generale
Flai-Cgil Brindisi
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San Pietro Vernotico, nelle Officine del Sapere 3.0 spazio gratuito per smartworking e coworking
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BASKET. INVICTA BRINDISI – AIDO MENS SANA MESAGNE = 96 – 89
INVICTA BRINDISI – AIDO MENS SANA MESAGNE = 96 – 89
Invicta Brindisi: Bellanova 13, Dario, Leo 10, Colucci 24, Fusco, De Giorgi 7, Casloro M., Rutigliano 10, Caloro S. 6, Cocco 14, Leggio 12. Allenatore: P. Della Corte.
Mens Sana Mesagne: Camarda, Rollo 7, Potì 11, Paciullo 7, Pazzarelli 21, Brunetti 27, Panico 4, Moro, Dellegrottaglie, Gigli 9, Liace 3. Allenatore: Cosimo Romano.
Parziali: 29-22 23-25 23-16 21-26
Arbitri: Galluzzo e Matarazzo
Si ferma alla quinta vittoria consecutiva la striscia della Mens Sana Mesagne che perde al Palamelfi con l’Invicta Brindisi, pur mantenendo la testa della classifica. Prestazione negativa dei ragazzi di coach Romano che subiscono quasi cento punti, evidenziando ulteriormente le pecche difensive messe in mostra già nella gare precedenti. L’Invicta ha meritato pienamente la vittoria in una gara condotta dall’inizio alla fine. Coach Della Corte manda in campo Leo, De Giorgi, Caloro S., Leggio e l’ex Colucci, mentre il Mesagne deve fare a meno di Ciccarese, influenzato, e schiera Liace, Gigli, Brunetti, Pazzarelli e Paciullo. Leo, sempre dalla mano gentile, mette subito cinque punti a referto, poi Caloro e Leggio provocano il primo allungo (15-8), mentre i mensanini cominciano ad accusare le prime difficoltà. Brunetti e Pazzarelli provano a ricucire lo strappo, ma la difesa biancoverde è un colabrodo che lascia ampi spazi agli attacchi avversari. I giovani Bellanova e Rutigliano ne approfittano, gli ospiti incassano ben 29 punti nel primo quarto che si chiude sul 29-22. Nel secondo periodo è sempre l’Invicta a condurre, Cocco e Colucci hanno vita facile, ma la tripla di Rollo riporta gli ospiti a -2 (37-35). Ancora una tripla di Leo e sette punti consecutivi di Colucci, danno la possibilità all’Invicta di allungare e chiudere il secondo quarto sul 52-47 grazie alla tripla di Brunetti a fil di sirena. Al rientro in campo chi si attendeva una reazione concreta della capolista, ha dovuto ricredersi. Pazzarelli prova a prendersi la partita in mano realizzando dieci punti consecutiva, ma la difesa mensanina rimane la grossa nota negativa della serata. Al canestro di Leggio, ancora Pazzarelli risponde realizzando il -2 (54-52), ma un parziale di 21-7 affonda i biancoverdi completamente in balia degli avversari. Il Brindisi raggiunge il massimo vantaggio (75-59). La tripla di Potì chiude il terzo tempino sul 75-63. Nell’ultimo quarto la Mens Sana produce il massimo sforzo per tentare di rientrare in partita, la situazione falli diventa problematica Brunetti e Potì danno speranza ai biancoverdi riaprendo di fatto la partita. Pazzarelli fallisce due liberi sul -2, Colucci risolve la crisi temporanea del Brindisi con la quarta tripla della serata (90-87) con i mensanini a solo un possesso e 90 secondi da giocare. Dopo Potì e Gigli anche Pazzarelli, appena rientrato, commette una sciocchezza difensiva e abbandona il campo per raggiunto limite di falli. Poi Leggio e Colucci dalla lunetta chiudono definitivamente la contesa. In generale insufficiente la prestazione dei mensanini che sono stati carenti sia nell’approccio alla gara che nella difesa totalmente lacunosa. Merito all’Invicta Brindisi che conquista la terza vittoria consecutiva, rilanciandosi in classifica dopo un avvio negativo. La Mens sana Mesagne è chiamata a un pronto riscatto, già sabato prossimo quanto sul legno del Liceo scientifico alle ore 18:30, arriva la Messapica Ceglie unica formazione ancora imbattuta dopo sei giornate disputate. In considerazione della limitata capienza dell’impianto sportivo, la società rende noto che l’ingresso sarà riservato ad invito personale, fermo restando l’accesso ai tifosi ospiti nel numero consentito dai regolamenti federali.
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UNESCO: COLDIRETTI PUGLIA, 1 SU 3 ALL’ESTERO CERCA CUCINA ITALIANA MA TAROCCATI 3 PIATTI SU 4
UNESCO: COLDIRETTI PUGLIA, 1 SU 3 ALL’ESTERO CERCA CUCINA ITALIANA MA TAROCCATI 3 PIATTI SU 4; VARIANTI BIZZARRE DI PANE E OLIO O PASTA AL SUGO
Fino al 22 novembre la Settimana della Cucina Italiana nel Mondo
Oltre un turista italiano su due (53%) che viaggia all’estero si è ritrovato a tavola pietanze e prodotti tricolori “taroccati”, fatti con ingredienti o procedure che non hanno nulla a che fare con la vera cucina italiana considerata la migliore del mondo e candidata dal Governo a diventare patrimonio immateriale dell’umanità UNESCO. E’ quanto afferma la Coldiretti Puglia, in occasione dell’apertura della nona edizione della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, iniziativa di promozione integrata che si propone di valorizzare all´estero le eccellenze del settore agroalimentare ed enogastronomico italiano, sostenendo le esportazioni, l´internazionalizzazione e i flussi turistici in entrata.
La settimana della Cucina Italiana nel Mondo si tiene fino al 22 novembre 2024 e il tema di questa edizione è “Dieta Mediterranea e Cucina delle Radici: Salute e Tradizione”. Il 16 novembre 2010 infatti a Nairobi in Kenya il Comitato Intergovernativo della Convenzione Unesco sul Patrimonio Culturale Immateriale approvava l’iscrizione della Dieta Mediterranea nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale, riconoscendo con questa definizione le pratiche tradizionali, le conoscenze e le abilità che sono passate di generazione in generazione in molti paesi mediterranei fornendo alle comunità un senso di appartenenza e di continuità. L’appuntamento di quest’anno mira a presentare la cucina italiana con particolare riferimento alle proprie radici tradizionali e al riconosciuto ruolo della Dieta Mediterranea per la tutela della salute, nel quadro di uno stile di vita sano, equilibrato e sostenibile. Accanto agli aspetti legati alla salute e alla sostenibilità verrà data enfasi al tema delle tradizioni, in sinergia con il programma del Turismo delle Radici che mira a porre in rilievo il ruolo che le nostre comunità all’estero hanno dato alla diffusione del patrimonio agro-alimentare italiano nel mondo.
Ben 3 volte su 4 il turista italiano si è imbattuto almeno una volta in un piatto Made in Italy, magari tipico della cucina pugliese, taroccato come gli spaghetti meatballs, la variante bizzarra della pasta al sugo con le polpette, il pane con l’olio, dove l’olio è miscelato con qualche goccia di aceto balsamico, il pane all’aglio, rievocativo della bruschetta su cui si strofina aglio fresco, che consiste in pezzi di baguette conditi con burro fuso, aglio e prezzemolo freschi tritati, oltre ad una dose generosa di aglio in polvere, o ‘The Vigil’, la “Festa dei Sette Pesci”, che negli Stati Uniti passa per la più importante festa della tradizione italiana, mentre in realtà in Italia non esiste, piuttosto è usanza in Puglia di mangiare pesce la sera della vigilia di Natale
Tra gli “orrori a tavola” non mancano l’olio extravergine di oliva o le conserve, ma anche i vini, con i casi di “agropirateria” nel settore vinicolo pugliese che riguardano in particolare Negroamaro, Primitivo, Moscato, Aleatico e Malvasia. In America si producono Moscato, Malvasia e Aleatico, venduti con “DOC” californiane Napa Valley o Sonoma County, ma commercializzati con nomi italiani. Il fenomeno sta colpendo, in maniera particolare, il primitivo pugliese. In America un vino, lo ‘Zinfandel’, viene venduto e si sta affermando sul mercato come ‘Primitivo’ ed i siti non si lasciano sfuggire l’occasione di chiamare in causa continuamente la Puglia, per accrescere il valore e l’immagine del prodotto americano.
La candidatura della pratica della cucina italiana per l’iscrizione nella Lista rappresentativa dei patrimoni culturali immateriali dell’umanità dell’Unesco – ricorda Coldiretti – arriva dopo l’approvazione da parte del Governo del Disegno di Legge su “Disposizioni organiche per la valorizzazione, la promozione e la tutela del Made in Italy” che prevede l’istituzione di un ente per la certificazione di qualità a favore della ristorazione italiana all’estero, con ben l’87% degli italiani che ritiene importante per verificare la reale origine dei piatti serviti.
Un riconoscimento per il padre della cucina italiana Pellegrino Artusi – prosegue Coldiretti – nato nel 1820 ed autore del primo codice alimentare dell’Italia unita “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” che diede un contributo fondamentale per amalgamare, prima a tavola e poi nella coscienza popolare, le diverse realtà regionali con un comune senso d’appartenenza. E’ anche grazie al prezioso lavoro di Artusi – ricorda Coldiretti – se l’agroalimentare italiano in pochi anni da una economia di sussistenza ha saputo conquistare primati mondiali e diventare simbolo e traino del Made in Italy.
La mancanza di chiarezza sulle ricette Made in Italy offre terreno fertile alla proliferazione di prodotti alimentari taroccati all’estero dove le esportazioni di prodotti agroalimentari tricolori potrebbero triplicare se venisse uno stop alla contraffazione alimentare internazionale che è causa di danni economici, ma anche di immagine.
Le ricette “sbagliate” nel mondo aprono infatti – sottolinea la Coldiretti – le porte all’ “agropirateria” internazionale il cui valore è salito a 120 miliardi, anche sulla spinta della guerra che frena gli scambi commerciali con sanzioni ed embarghi, favorisce il protezionismo e moltiplica la diffusione di alimenti taroccati che non hanno nulla a che fare con il sistema produttivo nazionale.
Il fenomeno criminale si sviluppa poi – conclude Coldiretti Puglia - attraverso la vendita, le importazioni, la manipolazione e la trasformazione di prodotti agricoli di dubbia qualità e provenienza che giungono nel nostro Paese e diventano e “made in Italy” fregiandosi in modo fraudolento dell’immagine che accompagna, nel mondo, le produzioni del nostro territorio.
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