Redazione

Martina Giovannini, tra le protagoniste più talentuose dell’edizione 2023 della trasmissione “Amici”, sarà ospite domenica 14 luglio dalle ore 18:30 al centro commerciale AppiAnticA di Mesagne per una tappa di presentazione del suo EP “Al centro del panorama”. Accanto ai dj di Radio Ciccio Riccio, la ventiquattrenne di origini italo-brasiliane si esibirà in un minilive in cui farà ascoltare al pubblico le canzoni del suo primo EP “Al centro del panorama”, seguirà il firmacopie.

Martina, dottoressa in Biotecnologie che coltiva sin da bambina la passione per il canto, nel 2021 ha trionfato nella categoria “Interpreti e Artist of the Year” al Tour Music Fest. "Al centro del panorama", disponibile dallo scorso venerdì 28 giugno, è il suo primo progetto discografico, una produzione grazie alla quale è possibile apprezzare la straordinaria estensione vocale di un’artista dall’anima soul con una preparazione tecnica che le consente di spaziare con estrema naturalezza tra generi musicali diversi.

Con i sei brani dell'EPtra inediti, canzoni ascoltate durante il celebre talent show e la cover di Alessandra Amoroso “È vero che vuoi restare”, Martina stupisce anche per la sua capacità di interpretazione.

In città la movida è già iniziata. Venerdì e sabato nel centro storico tutto era sold out e le attività di somministrazione di alimenti e bevande hanno lavorato a pieno regime. In giro per la città c’era anche il sindaco, Toni Matarrelli, per controllare che il tutto si svolgesse regolarmente. “Nel 2024 abbiamo riproposto la stessa ordinanza dell'anno scorso - ha esordito Matarrelli - i cui contenuti sono ispirati a un confronto che ho avuto con il perfetto e le forze dell’ordine. Confronti che ci permettono di poter dare alla movida un’opportunità in più per andare oltre gli orari previsti, stando ben attenti a tutelare anche i residenti che hanno il diritto sacrosanto a poter riposare, in maniera adeguata, nelle ore notturne. Pertanto ci stiamo sforzando a soddisfare tutte le esigenze”.

Determinante sarà la sicurezza della città. “Verissimo. Mesagne è una città che questa estate sarà molto frequentata con eventi importanti – ha proseguito il sindaco -. Ecco perché ci stiamo impegnando a garantire un attento controllo del territorio coordinandoci oltre che con le forze dell’ordine e i vigili urbani anche con le associazioni di volontariato, come quelle della polizia di stato e del ser, che ci aiuteranno a vigilare su tutta la città. Le attività di intrattenimento saranno sparse sull’intero territorio cittadino per cui va bene la movida, ma senza ledere i diritti altrui”. Da parte loro le forze dell’ordine territoriali hanno assicurato il massimo impegno. “Certo – hanno sottolineato nell’incontro – è importante che anche il tessuto produttivo mesagnese collabori con noi. Abbiamo ribadito l’importanza del rispetto delle regole da parte di tutti. Solo così si potrà continuare ad avere una città sicura”.

Anche i commercianti sono pronti a fare la loro parte. “Con il sindaco e le forze dell’ordine abbiamo concordato il rispetto che bisogna avere nei confronti dei residenti del centro storico – ha detto Fabrizio Dipietrangelo, presidente dell’Associazione Ristoratori riuniti - quindi piena collaborazione nel far rispettare i volumi e gli orari delle serate musicali. Ma c’è un problema che l’Amministrazione deve risolverci: i rifiuti. Nel periodo estivo il target dei rifiuti aumenta paurosamente e sarebbe opportuno che per alcuni tipi di raccolta, tra cui la plastica e l’indifferenziata che avviene una volta la settimana, il ritiro fosse raddoppiato considerando che non abbiamo la possibilità di poter stoccare i rifiuti. Inoltre, sarebbe auspicabile che durante l’estate il lavaggio dei cassonetti fosse eseguito quotidianamente. Oltre che dell’Amministrazione comunale è anche nostro interesse avere una città pulita e sicura. Noi faremo certamente la nostra parte”. Tuttavia, in questi giorni i residenti hanno già denunciato alcuni gap delle ordinanze già emesse. Come quella relativa ai parcheggi che non permette loro il posteggio in alcune aree dele centro storico dalle ore 20 in poi. Disagi che andrebbero risolti.

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Lettera aperta alla cortese attenzione

Del Sindaco di Latiano Avv. Cosimo Maiorano

Del Presidente del Consiglio Comunale Dott. Gabriele Argentieri

Dell’Assessora alle Politiche Sociali Dott.ssa Luana Monaco

Dell’Assessora alle Pari Opportunità Dott.ssa Monica Albano

Della Giunta e del Consiglio Comunale

Oggetto: Appello alle Istituzioni per una ferma presa di posizione nei confronti della violenza maschile contro le donne

Gentilissimə,

all’interno della comunità latianese, si è costituito il Collettivo Donne Contro la Violenza in collaborazione con l’Associazione Io Donna di Brindisi che gestisce l’omonimo centro antiviolenza. 

Ci rivolgiamo a voi con profonda preoccupazione e determinazione in merito alla grave aggressione di cui è stata vittima una giovane donna latianese da parte del partner, alla presenza del figlio minore. Un tentato femminicidio evitato per poco.

Una donna, una sopravvissuta, che sta già affrontando le conseguenze sul piano fisico e psicologico del grave trauma vissuto e che, a causa di ciò, potrebbe ritrovarsi impossibilitata a provvedere alle necessità economiche della propria famiglia. La nostra concittadina e suo figlio non devono essere lasciatə solə ad affrontare questa grave e delicata situazione del “dopo la violenza”.

Riteniamo che le istituzioni locali e la componente sensibile e solidale della nostra comunità si debbano attivare per assicurare il sostegno necessario sul piano dell’assistenza sanitaria, legale, economica e lavorativa.

Siamo ben consapevoli che la donna che subisce violenza diviene oggetto di giudizi e commenti che acuiscono le ferite e il danno subito, con il conseguente risultato di attenuare la responsabilità di chi agisce la violenza, normalizzandola come male inevitabile. Questa dinamica sta accadendo anche a Latiano e vogliamo che alla nostra concittadina sia risparmiato questo stigma.

L’urgenza di istituire il Collettivo Donne Contro la Violenza e interloquire con le Istituzioni nasce dal silenzio che è calato sull’accaduto rispetto al quale, invece, sono necessarie forme pubbliche di discussione e confronto volte a promuovere una cultura di rispetto, uguaglianza e per l’affermazione dei diritti di cittadinanza delle donne, primo tra tutti il diritto di vivere libere dalla violenza.

Come cittadine impegnate, chiediamo che l’Amministrazione Comunale si faccia urgentemente promotrice di una manifestazione pubblica che culmini in un dibattito aperto, con l’obiettivo di superare la barriera del silenzio che denota la persistenza di un modello culturale complice e a tratti omertoso.

Su un orizzonte temporale più ampio, chiediamo altresì con forza che l’Amministrazione:

  • Condanni pubblicamente ogni forma di violenza di genere attraverso campagne di informazione e sensibilizzazione mirate;
  • Promuova - anche in collaborazione con altri enti e/o associazioni - iniziative educative nelle scuole e nella comunità locale per informare e sensibilizzare giovanə e adultə sui temi della violenza maschile sulle donne;
  • Informi sull’esistenza di servizi di assistenza psicologica, economica, legale e sanitaria adeguati e facilmente accessibili;
  • Collabori con le associazioni locali che operano nel settore, per creare una rete di supporto efficace e capillare;
  • Istituisca un osservatorio comunale sulla violenza di genere con il compito di monitorare il fenomeno e proporre interventi mirati.

Crediamo fermamente che per agire contro la violenza siano necessarie azioni continue di educazione e prevenzione, supporto alle vittime e alle loro famiglie e sensibilizzazione di tutta la comunità su tali tematiche.

Siamo fortemente convinte che, solo attraverso un impegno comune e una collaborazione stretta tra cittadinə e istituzioni, si possa sradicare la violenza di genere dalla nostra comunità e dalla società.

A tale scopo, chiediamo al Sindaco, alle Assessore in indirizzo e al Presidente del Consiglio Comunale un incontro per concordare la convocazione di una manifestazione pubblica e dire un chiaro NO ALLA VIOLENZA MASCHILE SULLE DONNE E DI GENERE e con essa dare avvio a un vero e proprio programma di azione.

Vi ringraziamo anticipatamente per la Vostra cortese attenzione e confidiamo in un pronto riscontro.

 Cordialmente.

Collettivo Donne Contro la Violenza

Il 5 luglio 2024, il contrammiraglio Valentino Rinaldi ha ceduto il comando della Forza Anfibia al contrammiraglio Stefano Costantino con una cerimonia svolta presso la piazza d’armi del Castello Svevo di Brindisi, alla presenza del Comandante in Capo della Squadra Navale, ammiraglio di squadra Aurelio De Carolis. Nel sentito intervento di commiato l’ammiraglio Rinaldi ha ripercorso il suo intenso periodo di Comando, evidenziando tra le varie tappe, “l’innovativa proposta di functional review, la riorganizzazione interna della Brigata Marina San Marco e dei Comandi dipendenti, propedeutica ad affrontare le sfide future e necessaria per poter impiegare efficacemente i nuovi mezzi di ormai prossima acquisizione”. In tal senso, ha rimarcato “il processo di ammodernamento del parco mezzi, che vedrà nei prossimi anni l’acquisizione di nuovi battelli d’assalto anfibio denominati riding crafts, la cui procedura di acquisizione è già in corso, così come il programma del veicolo blindato anfibio (VBA), che garantirà la funzione di trasporto truppe, combattimento, comando e controllo e contrasto contro la minaccia di droni”. L’ammiraglio Costantino, “onorato di assumere il comando della forza anfibia”, ha sottolineato come sia “pronto a capitalizzare appieno e al meglio quanto avviato e consolidato da chi mi ha preceduto in questo comando nell’ultimo decennio, determinato a dare continuità all’opera di valorizzazione della componente anfibia dello strumento marittimo nazionale”. Durante il suo intervento, spaziando nel complesso scenario geo-politico mondiale, l’ammiraglio De Carolis ha quindi evidenziato come la “Brigata Marina San Marco si è adoperata per definire un modello strutturato di cooperazione securitaria con i nostri Partner internazionali, in modo da assicurare la possibilità di essere presenti e di riferimento in aree di interesse primario nel Mediterraneo Allargato”. A tale riguardo, oltre al rafforzamento dell’iniziativa ultraventennale con la Spagna nella cosiddetta SIAF/SILF (Spanish-Italian Amphibious Force / Spanish-Italian Landing Force) e alla promozione di una collaborazione bilaterale con i Royal Marines britannici e con il Corpo dei Marines statunitensi, “la Brigata - attraverso specifiche cooperazioni rispettivamente con i Paesi Scandinavi e con la Romania - si è addestrata in ambienti geografici non usuali e sfidanti dal punto di vista delle procedure e degli equipaggiamenti, quali l’ambiente artico e quello fluviale”.

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CALDO: COLDIRETTI PUGLIA, AUMENTA CONSUMO PESCE +15%; AFFIDATO A PERSCATORI RUOLO ‘SALVA MARE’

Ma cresce import dall’estero con un’accelerazione nella media del triennio 2023-2025 pari al +7,7%

Con il caldo e l’afa esplosi sin da giugno, per difendersi dalle temperature bollenti cambia l’alimentazione dei pugliesi che ricercano piatti light con l’aumento del 15% del consumo di pesce a casa e al ristorante, ma crescono anche le importazioni dall’estero di prodotto ittici con un’accelerazione nella media del triennio 2023-2025 pari al +7,7%. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, nel ricordare che ai pescatori è stato affidato il ruolo di tutela dell’habitat marino inserito nella cosiddetta legge “Salva mare” sulla quale è ora importante accelerare sui decreti attuativi per dare piena applicazione alla norma, a partire dalla diffusione di isole ecologiche in tutti i porti italiani.

Una volta svuotate le reti, i pescatori – spiega Coldiretti - possono così dividere il pescato dal materiale plastico eventualmente trovato che viene prima stoccato a bordo e poi consegnato nei porti al loro ritorno. Negli ultimi tempi sono nati in questa ottica anche diversi progetti con il coinvolgimento di associazioni.

Il settore della pesca e dell’acquacoltura in Puglia – dice Coldiretti Puglia – vale 225milioni di euro, secondo i dati CREA, con una flotta operante lungo le coste pugliesi costituita da 1.455 battelli che rappresenta il 12,3% del totale nazionale, il 10,5% del tonnellaggio e il 12% della potenza motore, con le aree vocate di  Manfredonia, Molfetta, sud Barese, Salento, dove il pescato più importante è costituito da gamberi, scampi, merluzzi, oltre agli allevamenti in mare aperto di spigole, ombrine e orate.

Nei mari italiani si pescano ogni anno circa 180 milioni di chili di pesce cui vanno aggiunti gli oltre 140 milioni di kg prodotti in acquacoltura – spiega Coldiretti Impresapesca – mentre le importazioni dall’estero hanno ormai superato il miliardo di chili. Una situazione che lascia spazio agli inganni dal pangasio del Mekong venduto come cernia al filetto di brosme spacciato per baccalà, fino all’halibut o la lenguata senegalese commercializzati come sogliola. Una frode in agguato sui banchi di vendita in Italia e soprattutto nella ristorazione dove non è obbligatorio indicare la provenienza. Tra i trucchi nel piatto più diffusi in Italia ci sono anche – continua la Coldiretti Impresapesca – il polpo del Vietnam spacciato per nostrano, lo squalo smeriglio venduto come pesce spada, il pesce ghiaccio al posto del bianchetto, il pagro invece del dentice rosa o le vongole turche e i gamberetti targati Cina, Argentina o Vietnam, dove peraltro è permesso un trattamento con antibiotici che in Europa sono vietatissime in quanto pericolosi per la salute.

Una crisi quella del settore ittico tricolore che si trascina da 30 anni – rileva Coldiretti Puglia – in un mercato, quello del consumo del pesce, che aumenta, ma sempre più in mano alle importazioni. La produzione ittica derivante dall’attività della pesca è da anni in calo e quella dell’acquacoltura resta stabile, non riuscendo a compensare i vuoti di mercato creati dell’attività tradizionale di cattura.

Intanto, quasi 8 pesci su 10 che arrivano sulle tavole sono stranieri – dice Coldiretti Impresa Pesca Puglia - spesso senza che i consumatori lo sappiano, soprattutto a causa della mancanza dell’obbligo dell’indicazione di origine sui piatti consumati al ristorante che consente di spacciare per nostrani prodotti provenienti dall’estero che hanno meno garanzie rispetto a quello Made in Italy. Per questo nei Mercati di Campagna Amica si organizzano eventi di informazione per far conoscere caratteristiche, qualità ed aiutare a fare scelte di acquisto consapevoli, soprattutto di pesce dei nostri mari a miglio0.

Il consiglio di Coldiretti Impresapesca è di verificare sul bancone l’etichetta, che per legge deve prevedere l’area di pesca (Gsa). Le provenienze da preferire sono quelle dalle Gsa 9 (Mar Ligure e Tirreno), 10 (Tirreno centro meridionale), 11 (mari di Sardegna), 16 (coste meridionali della Sicilia), 17 (Adriatico settentrionale), 18 (Adriatico meridionale), 19 (Jonio occidentale), oltre che dalle attigue 7 (Golfo del Leon), 8 (Corsica) e 15 (Malta). Per quanto riguarda il pesce congelato c’è l’obbligo di indicare la data di congelamento e nel caso di prodotti ittici congelati prima della vendita e successivamente venduti decongelati, la denominazione dell’alimento è accompagnata dalla designazione “decongelato”.

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Davide Sciurti, componente della Segreteria Fismic Confsal con delega all’industria, ed Elena Marrazzi, Segretaria Generale Confsal, richiamano l’attenzione delle istituzioni locali sulla necessità di azioni coordinate per gestire la crisi industriale a Brindisi e avanzare nella transizione energetica. La gravità della situazione richiede interventi strategici che assicurino la sostenibilità economica e ambientale del territorio. Sciurti ha sottolineato l'importanza di coinvolgere sia le autorità locali che i ministeri competenti in un piano integrato per rispondere alle sfide attuali. "La crisi industriale di Brindisi è una questione complessa che necessita di un approccio coordinato. Solo attraverso una stretta collaborazione tra le autorità locali e i ministeri possiamo sviluppare soluzioni efficaci che rispondano alle specifiche esigenze del territorio brindisino," ha dichiarato Sciurti. Un aspetto centrale del piano integrato è la transizione energetica, che prevede l'adozione di tecnologie rinnovabili e l'ammodernamento delle infrastrutture industriali. La recente apertura di un tavolo regionale per identificare progetti di riconversione industriale, inclusa la riqualificazione dell'area della dismessa centrale Enel Federico II, rappresenta un passo significativo in questa direzione. Marrazzi ha evidenziato la necessità di un dialogo costante con i ministeri per assicurare che le normative e le regolamentazioni favoriscano la crescita sostenibile e l'innovazione. "Un raccordo efficace tra le politiche nazionali e le esigenze locali è essenziale per accedere ai finanziamenti e alle risorse necessarie per realizzare i progetti di transizione energetica," ha affermato Marrazzi. Confsal ha ribadito l'urgenza di interventi rapidi per evitare un ulteriore deterioramento economico e sociale. "La transizione energetica non è solo una necessità ambientale, ma un’opportunità per creare nuovi posti di lavoro e stimolare lo sviluppo economico della regione," ha aggiunto Marrazzi. Sciurti e Marrazzi invitano tutti gli attori coinvolti, comprese le istituzioni locali, i ministeri, le aziende e la comunità, a collaborare strettamente. "Solo attraverso una sinergia efficace possiamo condividere conoscenze, esperienze e risorse per costruire un futuro più prospero e sostenibile per Brindisi," ha concluso Sciurti.
 

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È stata effettuata nelle scorse settimane la gara d’appalto per i lavori di riqualificazione e ammodernamento della Zona ASI 2 di Fasano (la zona industriale sud), con 128 imprese partecipanti. Ad aggiudicarsi l’appalto è stata l’impresa Lianza S.r.l. Unipersonale con sede a Lagonegro, con un ribasso d’asta del 30,43% sul prezzo di € 2.460.336,00. Il capitolato d’appalto prevede anche costi della manodopera per € 722.595,00, non soggetti a ribasso d’asta.

Lavori di ammodernamento e migliorie fondamentali per lo sviluppo della Zona ASI 2 di Fasano, e per le numerose attività e imprese presenti, che hanno investito su Fasano.

«Finalmente la Zona industriale sud avrà acqua e fogna – dice il sindaco Francesco Zaccaria – Era un nostro preciso impegno e in questi anni abbiamo lavorato affinché questo risultato potesse concretizzarsi. Colgo l’occasione per ricordare l’impegno di Giacomo Rosato all’interno dell’Asi. Con Giacomo abbiamo seguito, passo dopo passo, la fase della progettazione e l’iter amministrativo grazie al quale ci siamo aggiudicati il finanziamento che oggi ci consente di far partire i lavori. Un risultato ancor più importante e atteso, se consideriamo la grande quantità di imprese che oggi sono presenti all’interno della Zona industriale sud e che, anche alla luce di questo importante risultato, potranno aumentare e rendere ancor più ricco e competitivo il nostro tessuto imprenditoriale».

Nei lavori da effettuare, non rientra per il momento la rotonda che era stata ipotizzata all’ingresso della zona Zona ASI 2, ma il Consorzio Asi di Brindisi ha inoltrato una richiesta alla Regione per verificare se, per realizzarla, si possa attingere ai fondi del ribasso d’asta.

La Regione Puglia intanto sta deliberando dei fondi Pnrr che consentiranno anche la realizzazione di un bar a servizio della zona Zona ASI 2. I tempi tecnici a causa del passaggio dei poteri dalla vecchia alla nuova Zes, si sono allungati. Affinché i lavori possano essere appaltati si aspetta l’autorizzazione al Consorzio Asi di essere stazione appaltante del progetto, che comunque è già finanziato.  Altro importante fattore di sviluppo sarà la dotazione della zona della rete fibra, che sarà attivata grazie agli scavi che saranno eseguiti per la realizzazione della rete idrica.

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Ancora un arrivo in casa Mens Sana Mesagne. Da Brindisi giunge Stefano Manfredi, 21 anni, cresciuto nelle file della New Basket Brindisi dove ha disputato tutti i campionati giovanili di eccellenza. Buon difensore, Manfredi   è dotato di un buon tiro che sarà utile alla causa mensanina. Nonostante la giovane età, ha già avuto esperienze nei campionati senior con Dinamo, Invicta Brindisi e Francavilla. “Continua la composizione della squadra - dice il DS Santoro - stiamo avendo contatti con molti giocatori per trovare le figure che dovranno fare parte della nostra formazione, cerchiamo di allestire un roster competitivo che possa fare divertire i nostri tifosi e riempire il Paladefrancesco”. Intanto la società ha perfezionato l’iscrizione sl prossimo campionato di DR1.

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BRINDISI: LA CENERENTOLA DELLA ASL

PROCLAMAZIONE STATO DI AGITAZIONE CONTRO L’ASL DI BRINDISI: FIALS CIMO-FESMED e ANAAO-ASSOMED CONVOCANO CONFERENZA STAMPA

La FIALS, in collaborazione con la CIMO-FESMED E ANAOO, convoca una conferenza stampa per lunedì 8 luglio, a partire dalle ore 10, presso l’hotel Virgilio di Brindisi. Durante l’incontro sarà annunciata la proclamazione dello stato di agitazione contro l’ASL di Brindisi per affrontare le gravi criticità che minano la qualità dell’assistenza sanitaria nella provincia. Tra queste:

- La gravissima carenza di organico: la provincia di Brindisi sta affrontando una desertificazione sanitaria a causa della cronica mancanza di personale medico e infermieristico e altri operatori del comparto. I carichi di lavoro per il personale esistente sono insostenibili, con medici e infermieri allo stremo, costretti a sacrificare anche i loro diritti inviolabili come le ferie, tanto da sembrare agli "arresti ospedalieri".

- La mancata sicurezza sui luoghi di lavoro e di cura: le condizioni di sicurezza nelle strutture sanitarie sono inaccettabili, esponendo il personale e i cittadini a gravi rischi, con una gestione che non rispetta i requisiti minimi di sicurezza.

- Il mancato avvio delle procedure concorsuali: sebbene la necessità di assumere nuovo personale sia urgente, le procedure concorsuali per l’assunzione di medici e infermieri oss e altri profili rimangono bloccate. Questo stallo non solo intensifica la crisi, ma riflette anche una gestione inefficace delle risorse umane all’interno dell’ASL, aggravando il sovraccarico del personale esistente ed ostacolando la capacità del sistema sanitario di rispondere alle esigenze della popolazione.

- La desertificazione sanitaria della provincia di Brindisi: la cronica carenza di risorse e personale sta portando la provincia verso una desertificazione sanitaria, riducendo l'accesso alle cure e compromettendo la salute pubblica.

- Una deriva verso l’aziendalismo differenziato: le politiche attuali sembrano orientate verso un modello aziendale che trascura le peculiarità e le necessità del territorio, contribuendo alla marginalizzazione della provincia di Brindisi e favorendo l'inefficienza e l'iniquità nella distribuzione delle risorse.

A detta di FIALS CIMO-FESMED e ANAOO, la gestione dell’azienda sanitaria è diventata un esempio di amministrazione carente e le decisioni assunte dalla direzione strategica sono spesso autoritarie e distanti dalle reali necessità del territorio. Una situazione che ha, di fatto, trasformato Brindisi nella "cenerentola" tra le ASL, portando ad una situazione di crisi estrema, con il personale sanitario costretto a lavorare in condizioni così critiche da essere paragonabili agli "arresti ospedalieri", dove il diritto alle ferie e al riposo non viene rispettato.

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Palmisano (M5S), primo atto nel Parlamento Ue richiesta stop deposito Gnl a Brindisi

‘Ingresso nel gruppo The Left rafforzerà impegno nei territori’

“Il mio primo atto al Parlamento Europeo riguarderà il deposito Gnl che si vuole realizzare a Brindisi e per il quale manifestiamo non pochi dubbi. Serve guardare al futuro e sostenere politiche ambientali che possano aprire nuovi scenari di sviluppo per l’intero territorio, non continuare ad inseguire vecchi percorsi industriali che i cittadini per troppo tempo hanno subito”. Lo dichiara la parlamentare europea Valentina Palmisano (gruppo The Left), eletta con il movimento Cinque Stelle. “Presenterò – spiega – un ‘interrogazione alla Commissione europea chiedendo trasparenza sul procedimento autorizzativo di questo impianto che i cittadini non vogliono. Contrariamente da quanto dice il governo Meloni serve una valutazione di impatto ambientale perché noi non siamo sicuri che venga superata”. “Questa - conclude Valentina Palmisano – sarà la prima di una serie di istanze che porteremo avanti insieme ai colleghi del gruppo “The Left”. Questa nuova sinergia non potrà che rafforzare il nostro impegno nel promuovere politiche di giustizia sociale, lotta alle diseguaglianze e tutela dell’ambiente per i territori”.