Redazione

Mesagne. Picchia il compagno della sua ex moglie, danneggia la sua autovettura e tenta di bruciarla, arrestato.​

A Mesagne i Carabinieri della locale Stazione, a conclusione degli accertamenti hanno tratto in arresto un 36enne del luogo che, per ragioni di gelosia verso la sua ex moglie, aveva sferrato un pugno al viso dell’attuale compagno della donna, tentando di incendiargli l’autovettura. A seguito dell’aggressione, la vittima è stata trasportata al pronto soccorso dell’ospedale di Mesagne dove è stata sottoposta alle cure del caso per le lesioni patite.

Concluse le formalità di rito, l’autore è stato accompagnato presso la propria abitazione in regime degli arresti domiciliari, così come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

Borse di studio anno scolastico 2020/2021: domande online fino al prossimo 15 marzo. 

 Con atto del dirigente della Sezione Istruzione e Università n.6 dell’8 febbraio 2021, la Regione Puglia ha pubblicato il bando per l’assegnazione delle borse di studio destinate agli studenti frequentanti le scuole secondarie di secondo grado, statali e paritarie, residenti sul territorio regionale e il cui nucleo familiare abbia reddito Isee non superiore ad € 10.632,94. Le istanze potranno essere presentate on-line sulla piattaforma www.studioinpuglia.regione.puglia.it da uno dei genitori, da chi rappresenta il minore o dallo studente, se maggiorenne. Il termine per inoltrare la domanda è fissato alle ore 12:00 del prossimo 15 marzo. 
 
L’importo della borsa di studio è determinato nella misura di € 200,00 per ciascun beneficiario. Le borse di studio saranno erogate direttamente dal ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca mediante il sistema dei bonifici domiciliati presso gli uffici postali. Per ulteriori informazioni è possibile contattare l’ufficio Pubblica Istruzione del Comune di Mesagne con sede in via Castello 10, telefono 0831.732248, email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Emergenza epidemiologica, gli aggiornamenti. 

 Nella giornata di oggi a Mesagne si contano 6 nuovi casi. Sono 82 le persone attualmente positive, 3 di loro sono ricoverate in ospedale, 2 in condizioni critiche, ma in ripresa.

Ci spiace dirlo, ma da un parlamentare e da un consigliere regionale del territorio ci saremmo aspettati molto di più che semplici ed inutili strepiti da prefiche al capezzale di un morto che, a dirla tutta, nemmeno esiste.

E’ mortificante per  il nostro territorio sapere che questi due illustri rappresentanti anziché occuparsi del merito delle questioni, le utilizzano unicamente per costruire polemiche con la nostra amministrazione.

Ed è soprattutto triste sapere che l’On. D’Attis e il Cons. Amati, hanno raccolto l’eredità peggiore della tradizione politica brindisina, quella con il cappello in mano pronta a svendere la città ed il porto agli interessi di pochissimi a scapito del bene comune. Incapaci di una visione altra per la città ma capaci soltanto di accettare acriticamente tutto quanto viene imposto.

Insomma da due esponenti così importanti ci saremmo aspettati una difesa a spada tratta del porto e delle sue potenzialità e quindi non solo del presente ma anche del futuro della città.

E vale la pena sottolineare che fino ad oggi, l’unico gas che abbiamo visto è quello utilizzato per gonfiare i palloni di fesserie a mezzo stampa: prima uno spostamento sulla banchina, smentito dalla stessa Edison, oggi il cambio di strategia dell’azienda con lo spostamento in altri porti.

Noi continuiamo a ribadire che la localizzazione dell’impianto è assolutamente incompatibile con le potenzialità e l’importanza di Costa Morena est per il nostro porto e per la città.

Che è assolutamente impensabile anche solo immaginare di ingabbiare per sempre quella porzione strategica di porto per un impianto che nella migliore delle ipotesi darebbe alla città una trentina appena di posti di lavoro, per altro con professionalità altamente specializzate.

Costa Morena Est, con le infrastrutture già esistenti, la ferrovia e le potenzialità per essere inserita con prepotenza nella zona Franca doganale, ha tutti i crismi per essere già considerata la banchina più strategica del porto per lo sviluppo del traffico merci e necessiterebbe di pochi interventi strutturali per renderla ancora più competitiva, con ricadute enormi per l’economia del porto e della città e con prospettive lavorative di gran lunga maggiori.

Su tutto questo bisogna continuare a battersi.

Su questo vorremmo vedere impegnati i nostri rappresentanti del territorio: D’Attis, se ne è capace, dovrebbe provare ad entrare a gamba tesa su chi vuole distruggere il nostro porto e non chiedere ad altri di farlo contro chi difende la città ed il suo futuro e Amati dovrebbe chiedere alla Regione, ammesso che lo ascoltino, di esercitare maggiore autorevolezza contro chi non cura gli interessi della città.

Noi continueremo a sostenere le nostre ragioni e saremo sempre dalla parte di chi ha davvero a cuore il futuro della città.

                                                                                                              Brindisi Bene Comune

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La dea bendata fa ancora tappa in Puglia: nel concorso del SuperEnalotto del 13 febbraio, infatti, un giocatore ha centrato un "5" da 26.611,81 euro. Con la stessa schedina, convalidata presso l'Habanos Cafè di via Santa Sabina 151 di Carovigno, in provincia di Brindisi, il fortunato giocatore ha centrato anche un “4” per una vincita complessiva da oltre 27mila euro. Il Jackpot, intanto, ha toccato quota 107,9 milioni e sarà in palio nell’estrazione di martedì 16 febbraio. L'ultima sestina vincente è arrivata il 7 luglio scorso, con i 59,4 milioni di euro finiti a Sassari, mentre in Puglia, riferisce Agipronews, l’ultimo "6" è quello da 26 milioni di euro realizzato a gennaio del 2014 a Bari.

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Tuturano. articolata indagine dei Carabinieri consente il rinvio a giudizio di 4 uomini, responsabili di concorso continuato nel reato di truffa. Dopo una articolata indagine condotta dai Carabinieri della Stazione di Tuturano, la Procura della Repubblica di Brindisi ha emesso avviso di conclusioni indagini e rinvio a giudizio nei confronti di 4 uomini denunciati dai militari per concorso continuato in truffa con l’aggravante di aver commesso il fatto approfittando della distanza posta tra il luogo della parte offesa e quelle degli indagati. In particolare, un automobilista 21enne di Cellino San Marco, durante un controllo eseguito dai Carabinieri esibiva un certificato assicurativo a scadenza mensile, che da accertamenti è risultato inesistente. Appurato ciò, il giovane formalizzava una dettagliata denuncia presso la Caserma dei Carabinieri dimostrando la sua buona fede ed estraneità ai fatti, documentando con regolari ricevute il  pagamento in favore di una società di broker del Nord Italia, trovata su internet. Le indagini dei militari hanno così accertato che S.S. 37enne del Pakistan ma residente a Napoli, G.M. 38enne di Maddaloni, C.N. 63enne di Casal di Principe (CE) e S.S. 50enne di Napoli, avevano contraffatto tramite strumenti informatici, diversi certificati assicurativi vendendoli all’ignara vittima, attraverso un sito internet, per un totale di 1.100,00 euro.

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Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi, lunedì 15 febbraio 2021 in Puglia, sono stati registrati 2.971 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 345 casi positivi: 115 in provincia di Bari, 30 in provincia di Brindisi, 6 nella provincia BAT, 95 in provincia di Foggia, 43 in provincia di Lecce, 53 in provincia di Taranto, 2 casi di residenza non nota, 1 caso di residente fuori regione.

Sono stati registrati 22 decessi: 1 in provincia di Bari, 3 in provincia BAT, 7 in provincia di Foggia, 7 in provincia di Lecce, 3 in provincia di Taranto.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 1.438.375 test.

91.416 sono i pazienti guariti.

40.464 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 135.501, così suddivisi:

51.416 nella Provincia di Bari;

14.667 nella Provincia di Bat;

9.938 nella Provincia di Brindisi;

28.000 nella Provincia di Foggia;

11.469 nella Provincia di Lecce;

19.301 nella Provincia di Taranto;

565 attribuiti a residenti fuori regione;

145 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

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L’arrivo del gelo in Puglia, con neve e ghiaccio ed il brusco abbassamento delle temperature, compromette la produzione di peschi e mandorli già fioriti, ma ad essere colpiti sono gli ortaggi coltivati come cavoli, verze, carciofi, finocchi, cicorie e broccoli. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti Puglia sugli effetti dell’ultima ondata di maltempo accompagnata da gelo artico che si è abbattuta sulle coltivazioni.

L’ondata di gelo – sottolinea la Coldiretti regionale - arriva infatti dopo un mese di gennaio segnato al sud da temperature superiori alla media storica che hanno favorito il risveglio della vegetazione che è ora più sensibile al grande freddo. L’abbassamento della colonnina di mercurio per lungo tempo sotto lo zero – precisa la Coldiretti - provoca danni gravissimi con la perdita della futura produzione di frutta e verdura ma lo sbalzo termico i ha inevitabilmente un impatto anche sull’aumento dei costi di riscaldamento delle produzioni in serra ma anche delle stalle dove si cerca di difendere gli animali dal freddo anche rinforzando la dieta per garantire una razione supplementare di energia e calorie. Siamo di fronte in Puglia alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo che ha fatto perdere – conclude la Coldiretti – oltre 3 miliardi di euro in un decennio, tra cali della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti.

Il rischio idrogeologico, con differente pericolosità idraulica e geomorfologica, riguarda il 100% dei comuni della BAT, il 95% dei territori di Brindisi e Foggia, il 90% dei comuni della provincia di Bari e l’81% dei comuni leccesi e sono 8.098 i cittadini pugliesi esposti a frane e 119.034 quelli esposti ad alluvioni, secondo le elaborazioni di Coldiretti Puglia sulla scorta dei dati ISPRA.

Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici, dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che – conclude la Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con costi per oltre 3 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.

Le forti nevicate con l’interruzione dei collegamenti rischia di lasciare gli animali senza acqua e cibo per le difficoltà di garantire l’approvvigionamento dei mangimi – aggiunge Coldiretti Puglia - per non parlare dei danni provocati dal gelo alle condutture che portano l’acqua agli abbeveratoi.

La presenza diffusa degli agricoltori sul territorio assicura un intervento capillare anche nelle aree più critiche “soprattutto nelle zone più impervie – dice il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia - nei paesi e nelle campagne dove ci sono le coltivazioni invernali in campo bruciate dal gelo come cavoli, verze, cicorie e broccoli e si registra una impennata dei costi di riscaldamento delle serre”.

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L’iniziativa del sindaco di Mesagne, Toni Matarrelli, di togliere dall’ingresso della città il cartello stradale con la scritta “Mesagne”, impallinato nei decenni scorsi dai colpi a pallettoni sparati dalle armi della criminalità organizzata è stata accolta con grande soddisfazione e interesse. E non solo in città giacché l’iniziativa ha avuto un eco nazionale. Adesso, quello che tutti si chiedono, è che fine farà il cartello. Dove, il primo cittadino, intende collocarlo. “Quel cartello, sbrindellato da proiettili, andava rimosso per una semplice ragione di decoro urbano e per una questione, più sottile e simbolica, di immagine”, ha spiegato il sindaco Matarrelli che ha anticipato che “il segnale sarà conservato nel mio studio, a memoria di una stagione che non dimentichiamo e che, ogni giorno, ci impegniamo affinché non ritorni”. Il sindaco, quindi, ha tenuto a sottolineare che “nel corso degli ultimi trant’anni la città ha conosciuto un rinnovamento culturale, insieme ad un’evoluzione sociale e produttiva, che l’hanno resa un modello di riferimento di significativa importanza anche per altri contesti”. Questo grazie al fervido dinamismo che ha contraddistinto la lungimiranza delle istituzioni che, in questo percorso di autentica emancipazione, sono state affiancate dall’azione instancabile delle realtà associative, produttive e religiose. In questo solco, è stato fondamentale il ruolo assunto dal mondo del volontariato, dello sport e delle arti. “La lunga stagione di riscatto che la città ha costruito negli ultimi decenni - ha concluso il primo cittadino - parte da lontano, ma si rinnova ad ogni occasione, potendo contare su un tessuto sociale sano: la nostra comunità, laboriosa e paziente, è il volto autentico di un territorio che oggi vive nello sguardo ammirato dei turisti che si innamorano dei nostri monumenti, in un tessuto urbano che dal centro alle periferie viene attenzionato e migliorato”. Per l’assessore ai Percorsi di legalità, Anna Maria Scalera “la città certamente ha vinto la battaglia più importante, ma è evidente che la guerra è ancora lunga. Gli episodi di microcriminalità, la povertà economica e culturale in cui ancora alcune famiglie vivono, la mancanza di lavoro, soprattutto in questo momento di pandemia, le difficoltà degli imprenditori, sono aspetti da considerare, perché oggi la criminalità si può insinuare in forme più subdole e meno evidenti”. L’’assessore è certa che il collante “tra le forze dell'ordine, le istituzioni, con il presidio di Libera e la cooperativa Libere Terre, associazione antiracket, terzo settore e parrocchie può continuare a portare buoni frutti. Come Amministrazione puntiamo a promuovere la legalità, soprattutto tra i più piccoli”. Anche la società civile vuole che il cartello diventi simbolo della riscossa di una comunità. “Quel cartello stradale crivellato di colpi di arma da fuoco deve diventare un monito per tutti, giovani e meno giovani. Quel cartello deve rappresentare la capacità dimostrata dalla cittadinanza a riscattare il proprio orgoglio civico”, si è auspicato Mario Vinci, presidente dell’Istituto culturale “Storia e territorio”. Era l'8 giugno del 1989 quando, oramai stanchi dei vari episodi delittuosi che quotidianamente si registravano in città, la società civile scese in piazza per sensibilizzare e promuovere una primavera di rinascita. “Suggeriamo al sindaco affinché quel segnale stradale consunto dal tempo e arrugginito, fatto a colabrodo dai colpi sparati fosse conservato in un luogo simbolo della città, in una bacheca del palazzo di città accompagnato da una targa ricordo che ne spiegasse le ragioni, riconoscendo ai propri cittadini la capacità dimostrata di sradicare dal proprio territorio quella "capitale del crimine" che non certamente era confacente con la convivenza civile di questa città.  Che ha tutt'altre radici”, ha concluso il presidente Vinci.

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Ieri mattina a Mesagne sono caduti mediamente dodici centimetri di neve che hanno imbiancato la città messapica per la gioia di grandi e, soprattutto, dei piccoli. L’evento straordinario, peraltro già annunciato nei giorni precedenti dalla prefettura di Brindisi, ha trovato pronta la macchina organizzatrice del Comune messa in allerta dall’assessore alla Protezione civile e Lavori pubblici, Roberto D’Ancona, che nelle settimane precedenti aveva fatto anche una scorta di sale. Fin dal primo mattino, per far fronte alle criticità che potevano interessare la città in relazione alle precipitazioni nevose, è stato insediato il Centro operativo comunale presso la sede dei vigili urbani al fine di assicurare nel territorio del Comune la direzione e il coordinamento dei servizi di soccorso alla popolazione. In azione, fin dal mattino, i mezzi spargisale. In particolare nei pressi dell’ospedale, delle strutture sanitarie per anziani, davanti al commissariato e alla stazione dei carabinieri. Il sale è stato gettato anche sulle rampe di accesso della statale 7 e della circonvallazione. Sul fronte dei disagi un cavo telefonico è caduto in via Camigliatello mentre un cavo elettrico è caduto in via Manfredi Svevo e un altro in via Accademia degli Affumicati. Qui la strada è stata chiusa al transito veicolare e pedonale fino a quando i tecnici dell’Enel hanno riparato il guasto. In villa comunale sono caduti dei grossi rami. Sono intervenuti i volontari della protezione civile che con le seghe elettriche li hanno tagliati e hanno messo in sicurezza la zona. Peraltro, ieri mattina il polmone verde è stato preso d’assalto dai mesagnesi che si sono divertiti a fare pupazzi di neve o a giocare con le palle di neve. Un modo, forse, per scaricare la tensione delle ristrettezze dovute alla pandemia..

Grazie all’attività dei volontari e del consigliere delegato, Vincenzo Carella, i cani presenti nel canile sono stati accuditi con coperte, cibo e acqua. Diverse le pattuglie della polizia locale che hanno monitorato la città per evitare sinistri e intervenire su eventuali situazioni di emergenza. Nel frattempo il sindaco ha disposto la chiusura nel cimitero comunale ieri e oggi. Per evitare problemi per questa mattina, quando si prevede del ghiaccio sulle strade, il sindaco Matarrelli ha disposto la chiusura di tutte le scuole cittadine.

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