Redazione

I tentativi dell’amministratore unico della società Santa Teresa Giuseppe Marchionna di sottrarsi alle proprie gravissime responsabilità gestionali sono sotto gli occhi di tutti e vengono compiuti in pieno disprezzo rispetto al diritto di decine e decine di lavoratori di tutelare il proprio posto di lavoro.
 
Il confronto avvenuto tra funzionari della Provincia, addetti della Santa Teresa, Marchionna e organizzazioni sindacali ha confermato delle palesi irregolarità che consistono nell’aver imputato nel bilancio 2022 somme per circa 300.000 euro per lavori mai eseguiti in quell’anno. Un fatto gravissimo che si sta tentando di far passare sotto gamba, come se fosse normale dichiarare il falso in documenti ufficiali.
 
Questo fatto, peraltro, comporta la chiusura del bilancio in perdita e quindi compromette ogni possibilità di assicurare un futuro alla stessa società partecipata.
 
E si tenta di nascondere – con la complicità di qualche sindacalista (Ercole Saponaro) che fa parte della maggioranza di Marchionna e che siede ai tavoli per tutelare i lavoratori che ovviamente in questo modo non può tutelare. Una commistione di ruoli che crea il voltastomaco e che si verifica sulla pelle dei lavoratori che assistono ad un drammatico e complice silenzio di chi dovrebbe difenderli. Un motivo in più perché scenda in campo il Prefetto con la sua autorevolezza, così come già chiesto dal segretario della Cgil Antonio Macchia.
 
Marchionna, poi, continua a non fornire spiegazioni sul fatto che a poche ore dalle sue dimissioni ha firmato lettere con avanzamenti di carriera e di retribuzione pur sapendo che la società stava (e sta…) sull’orlo del fallimento. Perché non ha fugato i dubbi su interessi “elettorali” di tale operazione? Perché non ha spiegato la “ratio” di una azione così scellerata?
 
Adesso, però, spetta alla Provincia inchiodarlo alle sue responsabilità. Lo lasci al suo posto di amministratore unico (pur dimissionario) fino a quando non si farà chiarezza sul destino che proprio Marchionna ha disegnato per la Santa Teresa, decretandone quasi certamente la sua fine.
 
Sollevarlo da tali responsabilità farebbe il gioco – purtroppo – di chi questa vicenda vuole affossarla, magari prima dell’intervento di chi potrebbe decidere già dalle prossime ore di fare chiarezza su ciò che è avvenuto nelle ultime settimane (e non solo) nella Santa Teresa.
 
Del resto, non spetta certamente al Presidente della Provincia Matarrelli rimuovere possibili cause di incompatibilità tra i due ruoli. Lasci che sull’argomento –c ome ha detto il Prefetto proprio al sottoscritto – si pronunci il Consiglio Comunale. Bisogna fermare a tutti i costi questo continuo sciacallaggio sulle pelle dei lavoratori e dei cittadini della provincia di Brindisi, visto che parliamo di denaro pubblico.
 
Lino Luperti – Movimento Regione Salento

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La Flai Cgil di Brindisi alla grande manifestazionedi Manfredonia contro le direttive Ue per salvare il settore della pesca. La Flai Cgil di Brindisi si mobilita per essere presente alla grande manifestazione di Manfredonia contro le direttive Ue per salvare il settore della pesca.

«Venerdì prossimo (23 giugno) – dice Gabriele Guarino segretario Flai Cgil-Brindisi con delega alla pesca – porteremo a Manfredonia una delegazione di pescatori brindisini per dire “No” al Piano d’azione Ue che impone una serie di misure dirompenti per l’assetto del settore. Ci uniremo così a tutte le altre marinerie italiane preoccupate per il serio di rischio della cancellazione di un settore importante per l'economia italiana».

La manifestazione è sostenuta dal mondo della rappresentanza di cooperative, imprese e lavoratori Agci Agrital. Confcooperative FedAgriPesca, Legacoop Agroalimentare, Coldiretti Impresapesca, Federpesca, Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila Pesca.

Il Piano promosso dal Commissario alla Pesca ed all’Ambiente Virginijus Sinkevicius prevede una forte limitazione della pesca a strascico in tutta Europa entro il 2030 e propone la creazione di ulteriori aree marine protette, senza considerare l’impatto sociale ed economico su imprese, lavoratori, territori e basandosi su dati scientifici non aggiornati e accurati. Un Piano che - denunciano associazioni e sindacali di settore - ci porterà alla totale dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento di prodotti ittici.

Lo smantellamento della pesca a strascico causerebbe peraltro – valutano le varie sigle – un aumento delle importazioni da Paesi in cui la pesca non rispetta la nostra legislazione in materia di ambiente, sicurezza e lavoro. In Italia la pesca a strascico rappresenta il 20% della flotta totale peschereccia – calcolano le associazioni - con 2088 unità, circa 7000 lavoratori, il 30% degli sbarchi ed il 50% dei ricavi. Un settore che in Europa rappresenta il 25% degli sbarchi totali di prodotti ittici ed il 38% dei ricavi, con oltre 7.000 imbarcazioni.

Da tempo la Flai Cgil di Brindisi ha lanciato l'allarme  sull'emanazione da parte della Commissione europea del nuovo piano strategico perché certi provvedimenti rischiano di ricadere solo ed esclusivamente sulle spalle dei lavoratori del settore mettendo a rischio la sua sopravvivenza. Nel Brindisino il settore vede coinvolti poco meno di 1.400 pescatori marittimi che operano con poco più di 80 imbarcazioni dedicate a tale attività. Si tratta di un segmento importante dell'economia del nostro territorio nonostante venga costantemente scoraggiato dalle difficoltà. A gravare, in particolare negli ultimi anni, sono stati prima gli effetti della pandemia, poi gli assurdi rincari dei costi del carburante dovuti alla guerra tra Russia e Ucraina.

«Questa attività – sottolinea il segretario generale Flai Cgil Brindisi Gabrio Toraldo – sta diventando insostenibile economicamente e sempre meno attrattiva per i nostri giovani i quali, non intravedendo più un futuro e una stabilità economica, rinunciano ad una attività antica e che potrebbe avere anche un importante valore aggiunto per dedicarsi ad altre occupazioni. La recente normativa rischia di dare il colpo di grazia finale soprattutto nel Brindisino dove il numero di pescatori in attività è diventato sempre più residuale e non vorremmo si arrivasse alla completa estinzione».

Brindisi 21.6.2023

                                   Gabriele Guarino

                                    Segretario          Flai-Cgil Brindisi

                                   Delega alla Pesca

 

                                   Gabrio Toraldo

                                    Segretario          generale

                                   Flai-Cgil Brindisi

 

Da oggi inizia l’estate con il caldo afoso, gli spettacoli, l’arrivo dei turisti, l’incremento delle attività di enogastronomia e, purtroppo, anche con il mancato rispetto della quiete pubblica, che sfocia nell’inquinamento acustico perseguibile per legge, dopo le ore 24, termine massimo delle emissioni sonore stabilite con decreto della Regione Puglia. In caso di inosservanza delle disposizioni di legge si applicano le sanzioni amministrative pecuniarie con un minimo di 500 euro e un massimo di 4.700 euro. Per regolamentare la materia in maniera uniforme nell’intera provincia di Brindisi giovedì mattina il prefetto di Brindisi ha convocato un tavolo di concertazione in cui siederanno i sindaci dei Comuni, il presidente della Provincia di Brindisi, Toni Matarrelli, i responsabili delle forze dell’ordine e il prefetto Michela Savina La Iacona.

L’obiettivo è di non concedere deroghe ai decreti sulle emissioni sonore e rispettare i residenti. Lo scorso anno il Comune di Mesagne aveva derogato le emissioni sonore dei locali fino all’1 della notte scatenando il malumore dei residenti. Infatti, erano state diverse le segnalazioni giunte in Comune da parte di cittadini che reclamavano il diritto di poter riposare in pace durante la notte poiché il giorno dopo dovevano andare a lavorare. Dall’altra parte i gestori dei locali reclamano il diritto di esercitare il proprio lavoro. Per tacitare gli animi esagitati delle due componenti il sindaco di Mesagne, Toni Matarrelli, aveva emesso un’ordinanza con la quale prorogava il divieto della diffusione sonora dalle ore 1,00 in ambienti interni o esterni, per lo svolgimento di spettacoli a carattere temporaneo, con l’obbligo di abbassare sensibilmente il volume delle emissioni sonore a partire dalla mezzanotte. Un esperimento che, fortunatamente, tacitò quasi tutti gli animi in campo.

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Intervento adulticida contro mosche e zanzare del 22 giugno. L’ufficio Ecologia della città di Mesagne informa che, a partire dalla tarda serata di giovedì 22 giugno 2023 e fino alle prime ore del giorno successivo, l’intero territorio comunale sarà interessato dai programmati interventi di disinfestazione adulticida contro mosche e zanzare.

Durante l’intervento, e nelle ore immediatamente successive, consiglia di: mantenere chiuse porte e finestre con affaccio diretto su strada; non lasciare animali domestici e biancheria nei giardini e sui balconi delle abitazioni; non conservare all’esterno frutta, verdura o altri generi alimentari.

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Domani 23 giugno in Regione a Bari, vi sarà un incontro sulla sanità brindisina. Molte sono le attese dell’incontro e le speranze di fiducia sui diritti e le tutele per un Nuovo Patto per la salute dei cittadini Brindisini. Per Noi dell’ADA/Uilp provinciale di Brindisi, (Associazione per i diritti degli anziani), è prioritario per l’Asl di Brindisi avere come guida, un nuovo Direttore generale e non un commissario sanitario. Le criticità sono molte: Chiusura dei reparti di Chirurgia a Brindisi, Francavilla Fontana e Ostuni, mancata riapertura del reparto Nascite a Francavilla, possibile chiusura dell’Unità di terapia intensiva neonatale, carenze della medicina radiologica e interventista di cardiologia ed emodinamica, stato di emergenza dei Pronto Soccorso. Argomenti, che sono stati discussi nei tavoli d’incontro con le sigle sindacali non solo a Brindisi ma anche a Bari, però sono sempre rimasti sulla carta.

Sembra, a volte, accentuare le disuguaglianze sulla salute tra i vari territori, quando è necessario tutelarla in particolare per i malati oncologici e per tutti quei cittadini che sono in uno stato di bisogno reale. Per l’ADA (Associazione per i diritti degli anziani), come riferisce la Costituzione, “ la tutela della salute è un diritto fondamentale dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”. È opportuno per la città di Brindisi, sostenere un Servizio Nazionale che non escluda i LEA (livelli essenziali di assistenza). Questi, in effetti, sono dei Leps sociali (livelli essenziali delle prestazioni), quindi dei servizi e delle attività, ma che hanno bisogno di essere erogati, perché bisognosi di “appropriatezza e uniformità” con le innovazioni tecnologiche e scientifiche della realtà odierna e delle esigenze dei cittadini. In questi ultimi riferimenti, dopo la pandemia da Covid-19, gli obiettivi previsti dal Def (documento di economia e finanza) e dal Pnrr (Piano nazionale di ripresa e di resilienza), sono considerate per avviare costruzione di case e ospedali della comunità nel territorio. Non vi è, però, nessuna traccia “del come” le Regioni, in particolare in Puglia per Brindisi e Provincia, poter rispondere sulla carenza di servizi e di operatori sanitari. Il territorio ha bisogno di una svolta di cambiamento che riparta da alcuni paletti per l’assistenza cominciando dal bisogno di medici ed infermieri negli ospedali e nei luoghi di cura per arrivare alla realizzazione di una cultura diversa pensando a quei pazienti anziani e disabili che possono essere trattati al proprio domicilio invece di essere portati dentro gli ospedali con la speranza di un risultato diverso da quello che è accaduto durante la pandemia Covid-19. L’ADA provinciale chiede per la città di Brindisi “Una riforma su misura per la tutela dei diritti degli anziani non autosufficienti” a vantaggio dei pazienti in particolare per le patologie croniche come il diabete o scompenso cardiaco, perché è possibile ottenere un’assistenza medica e infermieristica a casa di chi è bisognoso di cure. Necessita, per l’Associazione ADA, un modello possibile che elimini gli eccessi inappropriati al pronto soccorso quando, invece, l’assistenza potrebbe essere a casa del paziente con il supporto e il calore della propria famiglia. Per fare questo, l’input potrebbe essere di creare una nuova specializzazione formativa per i medici e gli infermieri di medicina generale, dove è possibile mettere al centro degli obiettivi un nuovo “modello della casa della comunità” con nuove figure professionali e farmacie di comunità per le cure dei pazienti a casa propria. Ciò  potrebbe essere indicativo per un nuovo welfare sulla non autosufficienza, che rispetterebbe l’autonomia degli enti locali e l’eterogeneità dei contesti territoriali e rafforzerebbe i livelli di assistenze e delle prestazioni sociali dei Lea e dei Leps.

Non si tratta, quindi, di rifare l’intero Welfare, ma solo di correttivi sugli elementi deboli e sulle fragilità da destinare con il supporto, sempre dell’ADI Asl, alla persona anziana non autosufficiente nel garantire l’assistenza ai bisogni di anziani e familiari.

Sulle Liste d’Attesa nell’Asl di Brindisi si rende necessario, di conseguenza evitare, “meccanismi di barriera all’entrata”. I tempi sono molto lunghi, superiori alle necessità, per alcuni interventi, in particolare nelle aree oncologiche e quelle cardiologiche, aggravati anche dalla pandemia Covid-19. Oggi, purtroppo, non si riesce a ritornare alla normalità. Tutto questo ha causato politiche sanitarie approssimative ed incertezze, costruite su “vecchi programmi” e che ha causato “Viaggi della speranza dei pazienti” e  “fuga di operatori” in altre regioni in particolare per il territorio brindisino gli orientamenti sono ancora oggi: Lazio, Lombardia, Piemonte, Toscana ed Emilia Romagna. La richiesta è stata sempre la stessa: bisogni di servizi sanitari qualitativi e quantitativi (farmaci innovativi, riduzione liste d’attesa, e-health e cosi via). L’incertezza nelle cure e la carenza di operatori hanno creato diseguaglianze nell’accesso alle cure tra le varie regioni nei servizi dei livelli essenziali, nelle prestazioni sociali, nell’accorpamento delle strutture e nel taglio dei posti letto. Credo che Brindisi fino ai primi anni novanta sia stata “modello” sulle scelte di politiche sanitarie, tanto che il territorio brindisino poteva vantarsi di essere stato “esempio” trainante verso le altre province e enti locali della Regione, in efficienza, efficacia e appropriatezza del suo sistema ospedaliero nell’offerta di strutture (posti-letto) e di spesa. È sufficiente fare un’analisi alle attività (ricoveri e giornate di degenza negli anni passati). Oggi, secondo la nostra Associazione, il buon senso richiede scelte politiche diverse, poste su una svolta di efficienza quali-quantitativa per un Nuovo Patto di Salute che possa essere produttivo e allontani un turismo sanitario eccessivo, basato sui “Viaggi della Speranza” per i pazienti in attesa di cure e “fughe di operatori brindisini”  per dare intelligenze, capacità e supporti sanitari ai pazienti di altri territori, bisognosi anche loro di avere qualità di cure.

Il presidente dell’ADA provinciale di Brindisi

Giunta Tindaro

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Gabriella Genisi presenta il suo nuovo romanzo, giovedì 22 giugno a Mesagne. È in tutte le librerie dallo scorso 13 Giugno il nuovo romanzo di Gabriella Genisi dal titolo "L'Angelo di Castelforte" edito Rizzoli. Dopo Lolita Lobosco, l'autrice ci regala un nuovo personaggio, Chicca Lopez, la carabiniere più ribelle del Salento. Cambia l'ambientazione della storia spostandosi nel Salento più profondo e meno conosciuto, fatto di angoli nascosti, di credenze e leggende. Chicca Lopez è una donna apparentemente forte, la cui forza è più una corazza per i grandi abbandoni e le grandi sofferenze subite nel passato. In sella alla sua moto, e nonostante le sorprese che la vita privata le riserverà durante il corso delle indagini, riuscirà a districare la complessa matassa di una serie di omicidi nella tenuta di Castelforte, dove letterati di tutto il mondo sono riuniti per scrivere il loro romanzo sotto l'attento controllo del loro pigmalione, il controverso ed eccentrico Lord Victor Allen. In un romanzo di parole, respiri, tramonti, amore, morte, Gabriella Genisi ci racconta il lato più perturbante degli scrittori. E, come tanti piccoli indiani, ognuno di loro dovrà guardarsi le spalle. L’iniziativa è organizzata dall’associazione culturale “Scintilla” nell’ambito dell’ultima edizione del Festival del Libro Emergente; inserita nella rassegna MesagnEstate 2023, la presentazione si svolgerà nel Chiostro del Municipio, in via Roma a Mesagne, a partire dalle ore 20.30. A dialogare con l’Autrice ci saranno Regina Cesta, coordinatrice del festival, e Cosimo Saracino, direttore di QuiMesagne. Ingresso libero e gratuito.

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In occasione dell' inizio degli esami di maturità è stato realizzato questo video con il contributo di alcuni dei maggiori atleti del Gruppo Sportivo Fiamme Oro della Polizia di Stato: Simone Barlaam nuoto paralimpico, Gregorio Paltrinieri nuoto, Giorgio Minisini nuoto artistico, Giulia Ghiretti nuoto paralimpico, Bebe Vio scherma paralimpica e Sofia Raffaeli ritmica, fanno gli auguri ai ragazzi che si apprestano a sostenere l'esame di maturità.

AGROMAFIE: COLDIRETTI PUGLIA, BENE CC CONTRO RACKET MITILICOLTORI; BUSINESS DA 25 MLD. 

L’agroalimentare è diventato un settore prioritario di investimento della malavita con un business criminale che ha superato i 25 miliardi di euro sul territorio nazionale, con la criminalità spicciola che in Puglia è divenuta la ‘porta d’ingresso’ principale nella vita imprenditoriale degli agricoltori. E’ quanto afferma la Coldiretti Puglia che plaude all’operazione dei Carabinieri del nucleo investigativo e dai militari della guardia costiera di Taranto per sgominare un’associazione per delinquere finalizzata alle estorsioni, ai furti e alle minacce aggravate a danno di miticoltori del Mar Grande e del Mar Piccolo di Taranto, ma anche per l’immissione in commercio  di prodotti ittici senza ‘carta d‘identità’, privi di documentazione sanitaria e fiscale.

Il settore della pesca e dell’acquacoltura in Puglia – dice Coldiretti Puglia – vale 225milioni di euro, secondo i dati CREA, con una flotta operante lungo le coste pugliesi costituita da 1.455 battelli che rappresenta il 12,3% del totale nazionale, il 10,5% del tonnellaggio e il 12% della potenza motore.

Il mondo della produzione agroalimentare è sotto attacco – spiega Coldiretti Puglia – perché rappresenta una grande realtà economica e sociale intorno alla quale si sviluppa un notevole indotto e che può rappresentare, se opportunamente valorizzata, il motore di uno sviluppo diffuso per l’intera regione che nel 2022 ha raggiunto, nonostante le minacce del clima e della siccità, il valore di oltre 3 miliardi di euro di produzione lorda vendibile e oltre 5 miliardi di valore dell’agroalimentare.

“La malavita comprende la strategicità del settore agricolo e della pesca in tempo di crisi economica perché – dichiara Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Taranto – consente di infiltrarsi in modo capillare nella società civile e condizionare la via quotidiana delle persone. Non solo si appropriano di vasti comparti dell’agroalimentare e dei guadagni che ne derivano, distruggendo la concorrenza e il libero mercato legale e soffocando l’imprenditoria onesta, ma compromettono in modo gravissimo la qualità e la sicurezza dei prodotti, con l’effetto indiretto di minare profondamente l’immagine dei prodotti italiani ed il valore del marchio Made in Italy”.

Le mafie – continua Coldiretti – operano attraverso furti di attrezzature e mezzi agricoli, racket, abigeato, estorsioni, o con il cosiddetto pizzo anche sotto forma di imposizione di manodopera o di servizi di trasporto o di guardiania alle aziende agricole, danneggiamento delle colture, aggressioni, usura, macellazioni clandestine, caporalato e truffe nei confronti dell’Unione europea.

Ma la criminalità spicciola rende difficile la quotidianità degli imprenditori in campagna, con i raid che sono un fenomeno ormai senza soluzione di continuità da anni e costringono gli agricoltori a vigilare di notte, ma gli episodi si stanno registrando anche in pieno giorno. Si moltiplicano i furti di ferro, acciaio, rame, cavi elettrici e telefonici in campagna – aggiunge Coldiretti Puglia - con le aziende agricole che rimangono spente e isolate telefonicamente, mentre i pozzi per i irrigare restano fermi, pregiudicando le produzioni agricole che hanno bisogno di acqua.

Masserie, pozzi e strutture letteralmente depredate, chilometri e chilometri di fili di rame, letteralmente volatilizzati – segnala Coldiretti Puglia - lasciano le imprese senza energia elettrica e possibilità di proseguire nelle quotidiane attività imprenditoriali, furti di prodotti in campo e delle piantine resistenti a Xylella appena messe a dimora, taglio di ceppi di uva da vino Primitivo, di uva da tavola e tiranti di tendoni, sabotaggi di cantine, taglio e furti di ulivi secolari, sono solo alcuni degli atti criminosi a danno degli agricoltori.

Ormai nelle campagne pugliesi le attività criminose sono legate alla “stagionalità” delle produzioni, con squadre ben organizzate tagliano i ceppi dell’uva da vino a marzo/aprile, rubano le ciliegie a maggio, l’uva da tavola da agosto ad ottobre, le mandorle a settembre, le olive da ottobre a dicembre, gli ortaggi tutto l’anno, ma preferiscono i carciofi brindisini e gli asparagi foggiani, dimostrando che alla base dei furti ci sono specifiche richieste di prodotti redditizi – affefma Coldiretti Puglia - perché molto apprezzati dai mercati. Infine sradicano e portano via gli olivi monumentali perché qualcuno evidentemente li ricerca. I furti sono praticamente quotidiani tanto da aver spinto alcuni agricoltori ad organizzarsi con ronde notturne e diurne.

La guerra in Ucraina con gli insostenibili rincari delle materie prime e del carrello della spesa hanno aggravato – denuncia Coldiretti Puglia -  le distorsioni dal campo alla tavola in una situazione in cui per ogni euro speso dai consumatori per l’acquisto di alimenti meno di 15 centesimi vanno a remunerare il prodotto agricolo. L’approvazione delle norme contro le pratiche sleali nel commercio alimentare rappresenta una svolta storica per garantire un giusto prezzo ad agricoltori e allevatori in una situazione in cui per ogni euro speso dai consumatori per l’acquisto di alimenti meno di 15 centesimi in Italia vanno a remunerare il prodotto agricolo. Con il nuovo provvedimento fortemente sostenuto da Coldiretti è scattato lo stop per 16 pratiche sleali che vanno dal rispetto dei termini di pagamento (non oltre 30 giorni per i prodotti deperibili) al divieto di modifiche unilaterali dei contratti e di aste on line al doppio ribasso, dalle limitazioni delle vendite sottocosto alla fine dei pagamenti non connessi alle vendite fino ai contratti rigorosamente scritti. Si realizza così un percorso virtuoso finalizzato a garantire una equa distribuzione del valore lungo tutta la filiera proprio in un momento in cui molte imprese agricole stanno vendendo sottocosto anche per effetto di pratiche sleali che scaricano sull’anello più debole della filiera gli oneri delle promozioni commerciali di Natale.

I risultati dell’attività di contrasto confermano la necessità di tenere alta la guardia e di stringere le maglie ancora larghe della legislazione – conclude Coldiretti Puglia - con la riforma dei reati in materia agroalimentare perché l’innovazione tecnologica e i nuovi sistemi di produzione e distribuzione globali rendono ancora più pericolose le frodi agroalimentari che per questo vanno perseguite con un sistema punitivo più adeguato con l’approvazione delle proposte di riforma dei reati alimentari presentate da Giancarlo Caselli, presidente del comitato scientifico dell’Osservatorio Agromafie.

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Sanità Puglia, Galizia (UGL Salute): "Nella ASL BR a rischio il diritto alle cure per mancata programmazione turnover e medici traditi dal SSR". La UGL Salute di Brindisi interviene, a distanza di qualche giorno, sulla chiusura dell'UO di Chirurgia Generale del PO di Ostuni. "Assistiamo da tempo a una preoccupante carenza di personale medico, ne deriva l'ennesima amara chiusura” afferma Alessandro Galizia, Segretario Provinciale della UGL Salute di Brindisi.

In seguito alla chiusura dell'UO di Ostetricia e Ginecologia di Francavilla Fontana nell'aprile scorso, la stessa sorte giunge per l'UO di Chirurgia Generale del PO di Ostuni. Il sindacalista si lancia in una lucida analisi: "Viviamo in un'epoca di disillusione dei professionisti della salute verso il SSR da cui si sentono traditi. Un sistema che non riesce più a gratificare né professionalmente né economicamente il personale, spesso sottoposto a carichi di lavoro insostenibili. I camici bianchi sono i primi a patirne, privi di una reale valorizzazione. Una mancata considerazione che molto spesso porta questi ultimi a preferire il privato o a valicare i confini nazionali alla ricerca di adeguati compensi, a volte anche quattro volte superiori alla media italiana, e minore stress lavorativo. Molte procedure di reclutamento di nuovo personale risultano deserte, Da tempo la UGL Salute afferma che occorre valorizzare la professione medica “conclude Galizia.

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La Uil di Brindisi esprime l’augurio di buon lavoro alla nuova Giunta Municipale della città capoluogo. Brindisi ha urgenza di ripartire in tutti i settori economici e sociali per cogliere la sfida dei tanti e diversi cambiamenti della nostra epoca. Il Sindaco Marchionna e l’Amministrazione Comunale che egli ha delineato hanno tutte le premesse – di competenze, motivazione e direzione - per dotare la città ed il territorio di un governo all’altezza delle risposte che merita.

Il nostro Sindacato – il Sindacato delle persone - non starà a guardare: proseguirà nella sua azione di analisi e stimolo dell’attività amministrativa soprattutto su temi cruciali per la qualità della vita dei brindisini e per quelle scelte strategiche capaci di condizionare il futuro di questa terra. I nostri stimoli all’Amministrazione Comunale saranno sempre propositivi e costruttivi.

L’invito che rivolgiamo alla nuova Amministrazione Comunale è lo stesso con cui abbiamo accompagnato l’intera campagna elettorale: la priorità per Brindisi è #ProgrammareOltreEmergenze. L’amministrazione e le soluzioni d’urgenza, senza una visione ed una prospettiva, sono il vero limite della politica del nostro territorio da troppi anni.

La prima, grande, urgente emergenza riguarda la Sanità. Mancano medici ed infermieri e per strani «combinati disposti» sembra non ci sia la possibilità di assumere (!). I ricoveri sono bloccati, le liste d’attesa per un esame diagnostico o una visita specialistica interminabili. Occorre evitare di sentirsi male. Come apportare significative soluzioni?

Il secondo importante aspetto riguarda le politiche di sviluppo ed il lavoro. È fondamentale creare nuovi posti di lavoro a partire da settori ancora non esplorati a sufficienza come il Turismo, la Cultura, la Città Universitaria e ravvivare settori storici per l’economia brindisina come l’Agricoltura e a Logistica e le sue infrastrutture. È fondamentale portare avanti la Transizione Ecologica ma nessuno deve rimanere indietro.

Vi è poi il grande tema della Cultura, in modo particolare della cultura della Legalità e di quella connessa al mondo dei giovani. Verso il loro futuro è diretto il nostro impegno quotidiano.

Ora, con la nuova Amministrazione pienamente in carica, è il momento dei fatti. Per Brindisi e per tutti i brindisini.

 

Il Coordinatore Provinciale

         Fabrizio Caliolo