Marzo 18, 2025

Redazione

 
 

A 3 anni dalla pubblicazione del Decreto Interministeriale del 06/03/2020, il meglio noto Piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia da 300 milioni di euro, non è stata liquidata alcuna risorsa agli agricoltori per i reimpianti degli ulivi secchi che avrebbero consentito di ricominciare a lavorare e a produrre dopo la grave crisi causata dalla Xylella. E’ quanto denuncia Coldiretti Puglia, in relazione alla mancata erogazione dalla Regione Puglia delle risorse destinate all’articolo 6 del Piano per la rigenerazione olivicola, lo strumento utile ad espiantare e reimpiantare ulivi, con 60 milioni di euro a disposizione.

“Ad oggi, pur con un numero importante di concessioni – argomenta Pietro Piccioni, delegato confederale di Coldiretti Lecce  - per l’espianto e il reimpianto di olivi resistenti, anche alla luce degli ulteriori fondi per scorrere la graduatoria, non è stato liquidato ancora 1 euro agli agricoltori per le 8.133 domande singole  e le 26 domande collettive (contenenti 880 domande di adesione) per oltre 222 milioni di euro di richiesta, a fronte di 40 milioni di euro disponibili per far scorrere la graduatoria dell’articolo 6 a cui si sono aggiunti altri 20 milioni di euro dalla rimodulazione del Piano di rigenerazione”, incalza Piccioni.

Ancora ferme al palo le misure per il contrasto al vettore, per la diversificazione produttiva, con il fallimento – aggiunge Coldiretti Puglia - delle misura per gli innesti degli ulivi monumentali che ha registrato l’adesione di sole 91 aziende agricole per la farraginosità dell’intervento, con il secondo bando atteso e mai licenziato.

Intanto, sono alle porte le pratiche di prevenzione con le lavorazioni artificiali contro la ‘sputacchina’, il vettore allo stadio giovanile, o le misure fitosanitarie contro l’insetto adulto, in cui sono coinvolti – precisa Coldiretti Puglia – anche i Comuni pugliesi e agli enti pubblici come Consorzi di Bonifica, ANAS , Demanio, che devono pulire campi abbandonati, strade e cigli stradali pubblici e demaniali incolti e pieni dei famigerati sputi dell’insetto vettore ‘sputacchina’ che inoculando la malattia è responsabile dell’avanzata inarrestabile della Xylella fastidiosa.

L’elevato numero di piante infette trovate nelle aree comprese tra Polignano e Monopoli – aggiunge Coldiretti Puglia - ha confermato l’elevato rischio sanitario descritto a marzo 2022 nel Piano D’Azione 2022, con la necessità di applicare nella zona infetta dell’art. 7 del Reg. 2020/1201 ovvero l’eliminazione della pianta trovata infetta, eliminazione di tutte le piante della stessa specie di quella trovata infetta indipendentemente dal loro stato sanitario, le piante di specie diverse da quella della pianta infetta che sono risultate infette in altre parti dell’area delimitata e tutte le piante specificate, che non sono state immediatamente sottoposte a campionamento e ad analisi molecolare, tutto questo in un buffer di 50 metri dalla pianta infetta.

Coldiretti Puglia chiede, tra l’altro, un nuovo Piano, da approvarsi con la massima celerità, che rilanci in particolare gli investimenti di riconversione produttiva e con una dotazione finanziaria importante, di importo almeno pari al precedente, oltre agli indennizzi per l’attuazione della lotta al vettore per le aree delimitate cuscinetto e contenimento, l’allargamento delle attività di monitoraggio e lotta obbligatoria prevista alla Piana degli Olivi Monumentali, con medesimo regime di indennizzi, il coinvolgimento del Ministero dell’Ambiente a salvaguardia del valore paesaggistico e naturalistico dell’olivicoltura, l’individuazione di possibili sistemi di controllo per la riduzione del rischio da trasporto passivo del vettore e una cabina di regia per realizzare una coerente programmazione e attuazione degli interventi previsti per i Comuni e gli enti pubblici, magari con l’affidamento di tale cabina di regia a una figura specifica, con poteri reali di intervento, come un Commissario unico.

Il contagio della Xyella ha già provocato con 21 milioni di piante infette una strage di ulivi, lasciando un panorama spettrale e il danno del settore olivicolo è stato stimato per difetto in 1,6 miliardi di euro, con oltre 8mila chilometri quadrati di territorio colpito dalla fitopatologia pari al 40% del territorio regionale.

La Xylella ha provocato effetti più disastrosi di un terremoto – conclude Coldiretti Puglia - con ripercussioni drammatiche di natura produttiva, ambientale, economica, lavorativa, con esigenze di contenimento, di ricostruzione, di sostegno che vanno affrontate in maniera strategica, univoca e di sistema, rendendo i procedimenti fluidi e fruibili.

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Onorevoli  Ministri,

-premesso che sulla nota vicenda, quella sui Consorzi di Bonifica da qualche anno a questa parte sono state incomprensibilmente declinate responsabilità, competenze e scarsa attenzione ai vari livelli istituzionali ;

-considerato che noi avendo nel tempo sempre pensato che la questione ARNEO politica era e politica sia rimasta, abbiamo, senza esito favorevole purtroppo, tentato tutte le strade percorribili sia a livello legale/tributario, sia a livello di coinvolgimento istituzionale (Regione e Comune).

Motivo per cui i sottoscritti in rappresentanza dei Comitati in indirizzo, ben sapendo che rientra nell’identità e nella sensibilità politico-istituzionale della Loro compagine di Governo, sostenere e condividere ogni e qualsiasi battaglia di giustizia sociale, ci vediamo costretti a richiedere la Loro cortese attenzione sulla problematica relativa alle criticità riguardanti il Consorzio di Bonifica dell’Arneo, alle SS.LL. forse già note.  

     Inspiegabili, infatti, ci appaiono le ragioni per cui il suddetto Ente, facendosi beffa anche di stesse leggi Regionali e sentenze di Corte di Cassazione, continua a vessare ed imporre a famiglie ed aziende, il pagamento di un ulteriore iniquo ed illegittimo balzello, che va a gravare pesantemente su un comparto quello agricolo vitale per l’economia pugliese, già di suo colpito in maniera devastante dall’effetto xilella, dalla siccità, da calamità atmosferiche e quant’altro.

     Se poi di questi tempi ci aggiungiamo anche il caro energia, il costo dei prodotti agricoli, la crisi economica in atto, la situazione diventa insostenibile con conseguenze irreparabili per l’economia della ns zona.

      Avvisi, solleciti e ingiunzioni di pagamento anche abbastanza sostanziosi, in questi giorni continuano ad arrivare a pioggia, a fronte di lavori mai eseguiti, per benefici fondiari mai visti, che servono invece al Consorzio dell’Arneo per ripianare debiti di bilancio e pagare megastipendi ai propri dipendenti.  

      Parliamo di un Ente commissariato da anni che la Regione continua a tenere in piedi con i soldi raccolti dalle tasse dei cittadini pugliesi che in questo caso pagherebbero due volte, insomma un circolo vizioso da recidere come riconosciuto non solo dalle forze partitiche di opposizione ma anche da voci all’interno della maggioranza stessa.                                                                                    

   

       Perché un cittadino per difendersi da una palese imposizione, iniqua ed ingiusta, deve per forza rivolgersi alla giustizia tributaria con dispendio di risorse finanziarie e rischi connessi, quando invece è anche compito della Politica assicurare serenità a chi lavora ?

      Da anni, senza sapere se e quando vedrà la luce, si parla di una Riforma Regionale  che accorperebbe i quattro Consorzi di Bonifica pugliesi in un Consorzio unico Regionale cui spetterebbero i lavori di bonifica e difesa del rischio idraulico, mentre ad un’altra Agenzia Regionale sarebbe affidato, congiuntamente all’AQP, il controllo e la gestione dei servizi irrigui.    

      Alla luce di quanto sopra, chiediamo rispettosamente alle SS. LL., l’adozione urgente di ogni possibile iniziativa utile a sensibilizzare la Regione Puglia, all’attuazione della tanto sbandierata “RIFORMA” con la conseguente soppressione del Consorzio di bonifica dell’Arneo.

       SANATORIA DI TUTTO IL PREGRESSO e RIFORMA SUBITO, tantissime famiglie attendono una risposta.

              

Nel ringraziare le SS.LL. Ill.me, per quanto andranno a fare in evasione della presente istanza, formuliamo deferenti ossequi.

               

 Il Presidente                  Il Presidente                Il Presidente 

Antonio Chirico                 Pino Brancasi               Roberto Aprile                         

ORTOFRUTTA: COLDIRETTI PUGLIA, PATTO EXPORT PER CONQUISTARE NUOVI MERCATI; COSTI AZIENDE RADDOPPIATI (FINO A +119%).

L’ortofrutta pugliese va messa al centro del Patto per l’Export, perché la Puglia  primeggia in Europa con produzioni importanti, dalle pesche alle nettarine, dalle ciliegie all’uva da tavola, fino ai tanti ortaggi tipici della dieta mediterranea, ma la guerra in Ucraina e i rincari energetici spingono i costi correnti per la produzione della frutta e della verdura che arrivano anche a raddoppiare (fino a +119%) con un impatto traumatico sulle aziende agricole. Ad affermarlo è Coldiretti Puglia, in relazione alla sottoscrizione del primo protocollo per la stabilità, la sostenibilità e la valorizzazione della filiera ortofrutticola pugliese, promosso dall’assessore regionale all’agricoltura, Donato Pentassuglia, il primo passo per un programma strategico di sostegno alle imprese, promozione dell’ortofrutta sui mercati interno ed estero e sviluppo delle filiere.

Vanno aperti nuovi mercati esteri per creare sbocchi commerciali per l’ortofrutta della Puglia, dove si produce il 74% di uva da tavola a livello nazionale, oltre ad altri primati nel segmenti ortaggi e frutta. Per sostenere le esportazioni, la crescita e le nuove opportunità di lavoro occorre investire sulla competitività del Made in Italy a partire dall’apertura a nuovi mercati esteri e dal superamento delle grandi difficoltà create dall’embargo russo.

Servono al contempo nuovi mercati e maggiori tutele per i produttori – insiste Coldiretti Puglia - circa il prezzo di vendita dei prodotti che possa tutelarli e consentirgli la copertura dei costi di coltivazione, gestione e raccolta dei prodotti così da poter distribuire maggiori ricchezze anche ai lavoratori.

L’impennata dei costi di produzione ha colpito tutte le fasi dell’attività aziendale – rileva Coldiretti Puglia - dal riscaldamento delle serre ai carburanti per la movimentazione dei macchinari, dalle materie prime ai fertilizzanti, con spese più che raddoppiate, fino agli imballaggi. Gli incrementi non hanno risparmiato neppure la plastica per le vaschette, le retine e le buste, la carta per bollini ed etichette, il cartone ondulato come il legno per le cassette, mentre si allungano anche i tempi di consegna. Aumenti che sono stati per la maggior parte assorbiti dalle imprese agricole stesse – nota Coldiretti Puglia -, aumentando le difficoltà del settore, con quasi un produttore di ortaggi su cinque (19%) che ha addirittura lavorato in perdita.

In questo scenario l’impennata dei prezzi dei carburanti – continua Coldiretti regionale – rischia di scatenare una tempesta sui costi della logistica con la Puglia che paga il gap delle infrastrutture logistiche non ancora adeguate per il trasporto merci rispetto ai concorrenti degli altri Paesi. In Italia il costo medio chilometrico per le merci del trasporto pesante è pari a 1,12 euro al chilometro, più alto di nazioni come la Francia (1,08 euro/chilometro) e la Germania (1,04 euro/chilometro), ma addirittura doppio se si considerano le realtà dell’Europa dell’Est: in Lettonia il costo dell’autotrasporto è di 0,60 euro al chilometro, in Romania 0,64 euro/chilometro; in Lituania 0,65 euro/chilometro, in Polonia 0,70 euro/chilometro secondo l’analisi di Coldiretti su dati del Centro Studi Divulga.

Il balzo dell’energia ha fatto impennare i costi – sottolinea Coldiretti regionale - dal riscaldamento delle serre ai carburanti per la movimentazione dei macchinari, dalle materie prime ai fertilizzanti, con spese più che raddoppiate, fino agli imballaggi, con gli incrementi che colpiscono dalla plastica per le vaschette, le retine e le buste (+72%), alla carta per bollini ed etichette fino al cartone ondulato per le cassette (+77%), stesso trend di rincari per le cassette in legno, mentre si allungano anche i tempi di consegna, in qualche caso addirittura quintuplicati.

Alle barriere commerciali si aggiungono i danni causati dalla concorrenza sleale – denuncia Coldiretti - con quasi 1 prodotto alimentare su 5 importato in Italia che non rispetta le normative in materia di tutela della salute e dell’ambiente o i diritti dei lavoratori vigenti nel nostro Paese, spesso spinto addirittura da agevolazioni e accordi preferenziali stipulati dall’Unione Europea. Un esempio sono le nocciole dalla Turchia, su cui pende l’accusa di sfruttamento del lavoro delle minoranze curde. Ma ci sono anche l’uva e l’aglio dell’Argentina e le banane del Brasile gravati da pesanti accuse del Dipartimento del lavoro Usa per utilizzo del lavoro minorile ma con i quali l’Ue ha comunque avviato l’accordo commerciale di libero scambio Mercosur.

Le pere cinesi Nashi, ad esempio, arrivano regolarmente nel nostro Paese – rivela Coldiretti -, ma quelle italiane non possono andare in Cina perché non è stata ancora concessa l’autorizzazione fitosanitaria. E finché non è chiuso il dossier pere non si può iniziare a parlare di mele, perché – spiega la Coldiretti - i cinesi affrontano un dossier alla volta. Nonostante l’accordo Ceta tra Ue e Canada, non possiamo esportare i pomodorini nel Paese dell’acero perché - aggiunge Coldiretti - i canadesi vorrebbero che fossero trattati con il bromuro di metile che da noi è vietato. Ma porte sbarrate anche ai kiwi in Giappone perché non è ancora completato il dossier fitosanitario aperto dal 2008, in barba all’accordo di libero scambio Jeta siglato dall’Unione Europea con il governo nipponico.

E’ necessario che tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri, garantendo che dietro gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali ci sia un analogo percorso di qualità che riguarda l’ambiente, il lavoro e la salute, secondo il principio di reciprocità, conclude Coldiretti.

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Il Consorzio per la realizzazione del sistema integrato di Welfare dell’Ambito Territoriale Sociale BR4 informa che per l’anno 2023 sarà attivo il servizio di mediazione interculturale rivolto a persone di nazionalità ucraina.

“Attraverso l’istituzione del servizio si intende offrire una concreta forma di supporto ai Comuni dell’ATS BR4 per la gestione del fenomeno che a partire dallo scorso anno ha fatto registrare un massiccio afflusso di cittadini ucraini sul nostro territorio, tra di loro anche minori stranieri non accompagnati”, spiega il dott. Antonio Calabrese, presidente del Consorzio BR4, sottolineando come la mediazione linguistico-culturale rappresenti un essenziale strumento di presa in carico per l’attuazione degli interventi in favore delle persone straniere.

L’intervento sarà gestito dalla coop. soc. “Oasi” – realtà con una consolidata esperienza nel settore della gestione dei servizi per minori, dei minori stranieri non accompagnati e  dell’accoglienza degli immigrati – attraverso la destinazione di una figura professionale formata per svolgere attività di mediazione culturale in lingua ucraina. L’intervento della professionista e la sede per svolgere il servizio saranno concordati e programmati attraverso preventivo contatto al recapito telefonico: 3761520342. Nelle mattinate di lunedì, mercoledì e venerdì saranno riscontrate le esigenze che presentano carattere d’urgenza.

Per ulteriori informazioni è possibile contattare il Consorzio BR4 con sede in via Eugenio Santacesaria, 7 chiamando il numero 0831.779207 e mandando un’e-mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

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LA VOLLEY VIPOSTORE NON FA SCONTI ALLA PRIMA DONNA BARI.

Vittoria di carattere per le arancio-blu francavillesi che hanno superato con un netto 3 a 0 il team del capoluogo pugliese. 

Di fronte ad una bella cornice di pubblico che accompagna ormai da Ottobre tutte le partite casalinghe della Vipostore, le ragazze guidate dal duo Giunta-Vannicola fanno subito la voce grossa. 
Con il pallino del gioco sempre in mano Labianca e compagne chiudono il primo set 25-20.
La seconda frazione di gioco vede il team francavillese esprimere un gioco veloce e ben organizzato. Dopo un allungo importante 21-11,  il secondo set si chiude con il punteggio di 25-19.
Il terzo ed ultimo set, vede le baresi andare avanti fino al 7-8. La reazione di Morone e compagne non si fa attendere. Dopo un sostanziale equilibrio fino a metà set, Cristofaro e Co. chiudono i conti con un secco 25-20. 

La classifica della Prima Donna Bari non rende giustizia a Monitillo e compagne che solo una settimana fa hanno strappato un punto alla corazzata Fasano. 

Tre punti importanti quelli conquistati dal team del patron Di Castri che continua senza sosta un percorso che sta dando tantissime soddisfazioni a tutto l'ambiente francavillese.

TABELLINO
VIPOSTORE FRANCAVILLA – PRIMADONNA BARI 3-0 (25-20/25-19/25-20)

VIPOSTORE FRANCAVILLA: Kostadinova 6, D’Onofrio 1, Tornesello 4, Quarto (l), Di Paola, Santoro (l), Mercanti 5, Labianca 7, Lapenna, Cristofaro 12, Fanigliulo, Caforio, Morone 9. All. Giunta.

PRIMADONNA BARI: Chiricallo 2, Vuoso, Papagno, Montillo 14, Rando (l), Mollica (l), Campioto, Caputo 7, Cianciotta 9, Notarnicola 4, D’Addiego 3. All. Ricci.

Torna alla vittoria la New Virtus Mesagne. Doveva essere vittoria e così è stata. La New Virtus Mesagne torna a vincere con una bella prova, di assoluto carattere, contro una Valentino Castellaneta non in forma impeccabile, in una partita maschia che ha visto il netto dominio delle difese sui rispettivi attacchi.

Coach Santini voleva a tutti i costi una prova di forza ed intensità, per dimenticare immediatamente la brutta batosta rimediata in quel di Brindisi durante l’ultima giornata.
 
Pronti e via e subito il quintetto composto da Taddeo, Angelini, Budrys, Gallo e Ranitovic si impone su quello di Coach Gesmundo che schiera Balilli, Labovic, Tonello, Vidakovic e Scekic. Dopo 4’ di gioco è timeout per il coach tarantino che vuole stoppare sul nascere il primo break virtussino fissato sull’11-3.
Al rientro in campo la reazione veemente del team bianco-rosso li riporta sul -2, ma un’attenta difesa sotto le plance permette ai gialloblù di tenere la testa avanti fino a fine quarto, chiuso con il punteggio di 17-12.
 
Nella seconda frazione iniziano le rotazioni da parte delle due panchine ma la musica non cambia: salgono in cattedra Budrys e Ranitovic che con 8 punti a testa sui 19 totali sigillando così il primo allungo, contrastati solo dal solito Scekic coadiuvato da un ottimo Vidakovic. L’intervallo vede la New Virtus avanti nel punteggio di sole 8 lunghezze, troppo poche per potersi permettere cali di concentrazione.
 
Al rientro dagli spogliatoi ci si aspettava una reazione di rabbia da parte di Castellaneta, gli attacchi iniziano ad adeguarsi al gioco e la partita si infiamma. A rispondere ai tentativi di recupero uno splendido Gallo (autore di 10 punti nel terzo quarto), che costringe i tarantini a cedere anche questo parziale, chiuso con il punteggio di 54 a 45.
 
Nell’ultimo quarto i mesagnesi iniziano a fiutare la vittoria, entrano in campo con il piglio giusto ed è subito parziale di 6-0, regalando a tutti i tifosi il massimo vantaggio di giornata sul 60 a 45. L’attacco tarantino continua ad infrangersi sulla solida difesa virtussina, che dall’altra parte del campo trova punti facili dalle mani di Taddeo e del solito Budrys (rispettivamente 11 e 25 punti a fine match), contrastati solo da una timida rimonta che viene prontamente rispedita al mittente, tanto da arrivare al +18 a 2 minuti dal termine della contesa. 
 
Ottima prova nell’8° giornata di ritorno che garantisce ai ragazzi di Coach Santini la quinta vittoria stagionale ed il nono posto in solitaria, prima delle ultime due giornate dove sul piatto ci sarà non solo l’ultimo spot disponibile per i playoff, ma anche un’intera stagione dove c’è ancora molto da dimostrare.
 
 
TABELLINI
SERIE C GOLD – 8° RITORNO: NEW VIRTUS MESAGNE 70 – 56 VALENTINO BK CASTELLANETA
New Virtus Mesagne: Bellanova n.e., Pellecchia, Ranitovic 14, Risolo n.e., Budrys 25, Angelini 5, Crovace, Gallo 15, Zullo, Taddeo 11.
 
Valentino Bk Castellaneta: Balilli 4, Labovic 4, Corino 2, Cassano, Tonello 10, Dettorre, Vidakovic 11, Scekic 23, Frams, Leogrande, Quarone 2.
 
Parziali: 17-12, 36-28, 54-45, 70-56

La Nazionale Italiana di ginnastica aerobica agli ordini del tecnico Vito Iaia nei giorni scorsi è sbarcata a Francavilla Fontana ed ha tenuto il suo primo allenamento nella palestra del plesso Aldo Moro del Primo Istituto Comprensivo.

Questo spazio dedicato allo sport è stato attrezzato dalla Federazione Italiana di Ginnastica con una particolare pedana indispensabile per lo svolgimento dell’attività agonistica. L’attrezzatura si integra con gli interventi di ammodernamento operati recentemente dall’Amministrazione Comunale nella palestra con il rifacimento della pavimentazione, la sostituzione dei vecchi infissi, il ripristino dell’intonaco e la ritinteggiatura delle pareti.

“Ci siamo chiesti con Vito Iaia – spiega il Sindaco Antonello Denuzzo – se Francavilla Fontana sarebbe potuta diventare la sede degli allenamenti della squadra nazionale di ginnastica aerobica. Ci abbiamo provato e abbiamo fatto bene. Sono grato alla Federazione per la scelta e all’Assessorato comunale allo Sport guidato da Maria Angelotti, che ha svolto un eccellente lavoro per consentire ai migliori atleti italiani di questa faticosa quanto entusiasmante disciplina di tenere i loro raduni nella palestra della scuola rimessa a nuovo nei mesi scorsi.”

L’aerobica è una disciplina sportiva che coniuga forza, coordinazione generale e segmentaria, mobilità articolari, percezione del corpo e dello spazio il tutto a ritmo di musica. L’esercizio detto “routine” vede il suo sviluppo coreografico in un quadrato di mt 7x7 per le categorie individuali, coppia e trio che si allarga in mt10x10 nelle categorie gruppo.

Questa disciplina sportiva è particolarmente familiare per i francavillesi grazie ai successi ed al lavoro di Vito Iaia, ex atleta che dal 2002 al 2010 ha vinto tutto ciò che era possibile vincere riuscendo a portare a casa i World Games – i giochi olimpici per gli sport non olimpionici – e gli Europei.

“Aver portato in Città la Nazionale di aerobica – conclude l’Assessora allo Sport Maria Angelotti – sottolinea lo stretto legame di Francavilla Fontana con il mondo dello sport. Ringrazio Vito Iaia per il suo lavoro e auguro a tutti gli atleti che si alleneranno nella palestra del plesso Aldo Moro di portare alto il nome dell’Italia nelle competizioni internazionali.”

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10eLotto, in Puglia una vincita da 50mila euro

Il 10eLotto premia la Puglia: come riporta Agipronews, è stato centrato un 9 Oro da 50mila euro. L'ultimo concorso del 10eLotto ha distribuito premi per 24,5 milioni di euro in tutta Italia, per un totale di oltre 548 milioni da inizio anno.

Lotto, doppietta in Puglia: vinti oltre 23mila euro

Il Lotto premia la Puglia con vincite complessive per oltre 23mila euro: come riporta Agipronews, si festeggiano una vincita da 13.350 euro a Taranto e un'altra da 9.750 a Bisceglie, nella provincia di Barletta-Andria-Trani. L'ultimo concorso del Lotto ha distribuito 6,4 milioni di euro in tutta Italia, per un totale di oltre 169 milioni da inizio anno.

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COLDIRETTI PUGLIA, A QUOTA 119 BIRRIFICI, BREW PUB E BEER FIRM IN PUGLIA; 180MILA PUGLIESI BEVONO BIRRA OGNI GIORNO.

Al “Beer&Food Attraction” si festeggia taglio accise salva microbirrifici. Sono 180mila pugliesi che consumano birra ogni giorno, mentre l’11% dei pugliesi la beve stagionalmente ed il 34% raramente, un andamento che ha fatto esplodere anche il fenomeno delle birre artigianali e di quelle agricole con  119 birrifici, beer firm e brew pub presenti in Puglia. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in occasione del “Beer&Food Attraction” di Rimini, dove a sostenere il comparto è arrivato il taglio delle accise fortemente sostenuto dalla Coldiretti e dal Consorzio di tutela e promozione della birra artigianale italiana e previsto dal decreto Milleproroghe.

La norma – spiega Coldiretti – prevede per i piccoli birrifici artigianali con una produzione sino a 10mila ettolitri che lo sconto sulle accise per il 2023 resti al 50 per cento; per chi produce sino a 30mila ettolitri sarà pari al 30 per cento mentre, per le imprese sino a 60mila ettolitri lo sconto arriva al 20 per cento. Si prevede inoltre – continua Coldiretti – una riduzione d’accisa, a 2,97 euro per ettolitro e per grado Plato per il 2023.

La disposizione approvata rappresenta – sottolinea Coldiretti – un tassello fondamentale per lo sviluppo e il consolidamento di una filiera della birra 100% Made in Italy. Il successo della birra italiana è infatti minacciato dall’esplosione dei costi che colpisce tutta la filiera con un balzo negli ultimi due anni che va dal +200% dell’energia al +45% per gli imballaggi al +50% per le bottiglie, mentre le lattine hanno segnato +10%, i tappi +22%, i fusti di plastica +23%, mentre i cambiamenti climatici nel 2022 hanno tagliato di 1/3 il raccolto dell’orzo per il malto.

Una crescita che ha fatto salire la domanda di materie prime 100% Made in Italy  con i birrifici, i beer firm e i brew pub che in Puglia sono arrivati a quota 119 – aggiunge Coldiretti Puglia - con le province di Bari e Lecce che guidano la classifica regionale delle aree dove l’attività birraria ha preso piede, con rispettivamente 34 e 31 aziende, seguite da Foggia con 22 realtà, Taranto 16, la Bat con 9 e Brindisi con 7 attività.

La nuova tendenza è la ‘birra agricola a Km0’, un prodotto sempre più ‘smart’ inventato dalle aziende agricole pugliesi, che se la gioca bene – insiste Coldiretti Puglia - sul fronte del gusto e dell’innovazione, come la birra al carciofo, la birra di grano ‘Cappelli’, la birra di fichi, piuttosto che la birra alla canapa.

Per questo è nato il Consorzio a tutela della birra artigianale Made in Italy che garantisce l’origine delle materie prime, dal luppolo all’orzo e la lavorazione artigianale contro la proliferazione di finte birre artigianali e l’omologazione dei grandi marchi mondiali. Il Consorzio Birra Italiana per la tutela e la promozione della birra artigianale italiana si pone l’obiettivo di raccontare e promuovere, in Italia ed all’estero, la qualità delle materie prime e delle birre artigianali italiane, vero elemento di distinzione e di legame con il territorio italiano favorendo la coltivazione di orzo, dal quale si ricava il malto, e del luppolo, principali materie di base per la preparazione della popolare bevanda.

Oltre a dare un contributo utile all’economia, la birra artigianale rappresenta anche una forte spinta all’occupazione soprattutto tra gli under 35 – aggiunge Coldiretti Puglia - che risultano i più attivi nel settore con profonde innovazioni che vanno dalla certificazione dell’origine a chilometro zero al legame diretto con le aziende agricole, ma anche la produzione di specialità altamente distintive o forme distributive innovative come i “brewpub” o i mercati degli agricoltori di Campagna Amica.

Il consumo – spiega Coldiretti regionale – è diventato negli anni sempre più raffinato e consapevole con la ricerca di varietà particolari e una produzione artigianale Made in Italy.

Stanno nascendo anche nuove figure professionali – ricorda Coldiretti Puglia – come il “sommelier delle birra” che conosce i fondamentali storici dei vari stili di birre ed è capace di interpretarne, tramite opportune tecniche di osservazione e degustazione, i caratteri principali di stile, gusto, composizione, colore, corpo, sentori a naso e palato e individuarne gli eventuali difetti, oltre a suggerire gli abbinamenti ideali delle diverse tipologie di birra con primi piatti, carne o pesce e anche con i dolci. La birra è sempre più bevanda di degustazione con richiami al territorio e al Made in Italy, due caratteristiche evocate, non sempre a proposito – conclude la Coldiretti regionale – da etichette e pubblicità anche dai grandi marchi industriali.

BIRRIFICI, BREW PUB E BEER FIRM IN PUGLIA

BARI

34

BAT

9

BRINDISI

7

FOGGIA

22

LECCE

31

TARANTO

16

TOTALE

119

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