che in questo ore stanno funestando la provincia di Brindisi più che danni rischiano di causare disagi al mondo agricolo e zootecnico. Il freddo è arrivato in un momento in cui non è ancora iniziata la fase vegetativa di diverse colture, tipo l'olivo, la vite o i frutteti. L'abbassamento repentino delle temperature potrebbe causare, invece, la perdita di prodotto sul fronte delle verdure che in questo particolare periodo dell'anno sono già in produzione. «Per la verità la selezione naturale non sarebbe un grosso danno - ha spiegato l'imprenditore agricolo, Emanuele Guglielmi, con azienda in agro di Brindisi - poiché attualmente i prezzi di vendita di questi particolari prodotti sono poco remunerativi a causa del fatto che c'è una superproduzione. Perciò se il freddo dovesse incidere sulla produzione di queste colture il prezzo di vendita salirebbe, in virtù della legge di mercato tra la domanda e l'offerta, incidendo positivamente sui bilanci aziendali». La stessa situazione si verificherebbe per i carciofi dove attualmente il prezzo di vendita è piuttosto basso. Una selezione naturale dovuta al freddo farebbe lievitare i prezzi. Così, mentre per gli agricoltori questo scenario porterebbe a una maggiore remunerazione del prodotto chi resta penalizzato è il consumatore finale che vedrebbe i prezzi di acquisto dei prodotti schizzare in alto senza controllo. «Il freddo e la neve - ha aggiunto Guglielmi - avrebbero un effetto positivo sui vitigni o sugli alberi da frutto poiché distruggerebbe eventuali funghi. Non è tutto poiché il freddo intenso distruggerebbe anche le larve che in primavera si trasformano in insetti dannosi per le colture». Oltre al comparto agricolo in provincia di Brindisi c'è anche una presenza zootecnica che a causa del freddo potrebbe subire dei disagi dovuti, ad esempio, al gelo con lo scoppio delle condotte idriche necessarie per abbeverare gli animali. Oppure di riuscire a immagazzinare al coperto il fieno per gli animali.
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