Le indagini avviate dagli agenti del locale Commissariato, guidati dal vicequestore Rosalba Cotardo, si sono concluse questa mattina all’alba con l’arresto di Marco Andrea Pesce e il suo trasferimento presso la casa circondariale di Brindisi dal quale dovrà rispondere del reato di tentato omicidio.
Una lite iniziata tra i due per motivi ancora in corso di chiarimento, pareva si fosse placata quando sia Pesce che A. M. erano rientrati nelle rispettive abitazioni. Lite che, invece, dopo essersi dati appuntamento nel rione Seta nella stessa serata, è poi sfociata nel sangue: Pesce si è presentato sul luogo dell’agguato impugnando un coltello e sferrando una violenta accoltellata al fianco sinistro di A. M, lesionandogli la milza. Mentre Pesce si dava poi alla fuga, dandosi latitante nei giorni successivi, A. M., accasciandosi a terra e perdendo molto sangue, chiamava con il cellullare il padre.
Il repentino intervento dei genitori permetteva di trasportarlo presso l’ospedale De Lellis di Mesagne. Ma la profondità e gravità della ferita ha reso necessario il trasferimento presso il Perrino di Brindisi in codice rosso in ambulanza. Il Pubblico ministero, tenuto conto dell’atteggiamento psicologico del soggetto agente (l’intenzione di colpire la vittima in una parte vitale del corpo), della potenzialità lesiva dell’azione criminosa consumata ai danni della vittima (lo ha colpito con repentina violenza), dell’idoneità dell’arma impiegata (un coltello dalla lama sufficientemente lunga da arrivare agli organi vitali) e delle modalità dell’atto lesivo (giungere sul luogo dell’ appuntamento con la vittima con l’arma già impugnata e sferrare un colpo deciso e violento), ha disposto l’arresto e il trasferimento di Pesce presso il carcere di Brindisi.