L’intervento, svolto nelle giornate di lunedì e martedì secondo un unico filone investigativo, si pone nel segno della continua attività di monitoraggio e certosino controllo del territorio, in linea con le direttive in tal senso rese dal Questore di Brindisi, Dott. Roberto Gentile.
Di seguito, i particolari dell’operazione: nel corso di specifici servizi per la prevenzione e repressione del traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope, avviate da diverso tempo nel centro cittadino ostunese ed, in particolar modo, nei pressi della locale villa comunale ed annesse zone limitrofe, si aveva modo di attenzionare e monitorare il comportamento di un cittadino rumeno, odierno arrestato, che si accompagnava ad un suo connazionale, anch’egli noto agli uffici e abituale assuntore di droga. La frequentazione della predetta villa comunale e di bar del centro in diverse ore del giorno, alla presenza di numerosi giovani, tra cui un cospicuo numero di minorenni, faceva sorgere il dubbio agli operatori che il rumeno poi tratto in arresto, potesse essere dedito alla cessione a terzi di sostanze stupefacenti. Acquisiti diversi riscontri, a conferma della strategia investigativa, nel pomeriggio di ieri, all’esito di ulteriore servizio di osservazione, si decideva di approfondire il controllo presso l’abitazione del soggetto monitorato, ritenuta luogo di occultamento della sostanza illecita. Effettuato l’accesso nell’appartamento, nello stesso erano presenti due cittadini rumeni e un italiano, censito in Banca Dati per numerosi precedenti di Polizia per droga e reati contro il patrimonio, in particolare furti e ricettazione. Identificati dettagliatamente i tre, gli investigatori ostunesi procedevano con le rituali perquisizioni personali e domiciliare e a seguito delle operazioni ispettive, venivano rinvenuti 1 involucro contenente 10 grammi di marijuana, 1 altro involucro contenente 100 grammi di marijuana nonché 2 bilancini elettronici di precisione, il tutto di “proprietà” di 1 dei 2 rumeni identificati.
Ultimata l’attività di controllo “in loco”, venivano raggiunti gli uffici del Commissariato per la formalizzazione degli atti investigativi. Qui, in seguito alle risultanze probatorie acquisite, Ionut Lucian PESCLEVEI, veniva tratto in arresto in flagranza di reato di detenzione di droga ai fini di spaccio e su disposizione del Pubblico Ministero di turno presso la Procura della Repubblica di Brindisi, Dott. Raffaele CASTO, associato presso la casa circondariale brindisina a disposizione della A.G..
L’ulteriore sviluppo investigativo connesso e scaturente dal predetto arresto, permetteva di eseguire ulteriore attività di perquisizione nei confronti del cittadino ostunese, siculo di nascita, presente nell’appartamento dei 2 rumeni al momento del rinvenimento della marijuana sequestrata.
La conoscenza di particolari riscontri e di risultanze di verifiche svolte durante la quotidiana attività di controllo del territorio da parte della Volante e dell’Anticrimine, permetteva al personale operante di indirizzare, come detto, l’attenzione investigativa sull’ostunese, di origini siciliane, pregiudicato per droga, furto e ricettazione, ritenendo che lo stesso, in concorso con altri, potesse detenere presso la sua abitazione e relative pertinenze alloggiative, materiale provento di precedenti furti commessi ai danni di cittadini ostunesi e non all’interno delle relative abitazioni e proprietà agricole.
Un intuizione investigativa che si è dimostrata particolarmente felice e fondata. Infatti all’arrivo presso l’abitazione, durante le fasi del controllo, si aveva modo di notare il particolare stato di irrequietezza di uno zio del perquisito, abitante in un abitazione ubicata di fronte a quella del controllato. Posto che lo zio del soggetto attenzionato, era noto agli inquirenti quale probabile partecipe ai loschi affari attinenti furti e ricettazione di materiale trafugato, si decideva di approfondire anche il controllo presso l’abitazione dello stesso, scelta questa avveduta e positivamente orientata. Di fatti all’interno di un garage, coperto appositamente da un telo, era rinvenuto 1 montacarichi perfettamente funzionante nonché 3 vasi in creta di grosse dimensioni di colore bianco. Domandato da dove provenissero gli oggetti rinvenuti, lo zio riferiva che il nipote gli aveva chiesto di custodirli in attesa di sue disposizioni. Avendo pertanto il sospetto che l’appartamento dello zio potesse essere effettivamente il sito di stoccaggio di ulteriore refurtiva, si decideva di proseguire nel controllo, passando a setaccio gli ambienti interni. All’interno infatti venivano rinvenuti numerosi attrezzi agricoli, tra cui motoseghe a benzina, 1 tagliaerba e alcuni trapani, diversi utensili per lavori di edilizia ed anche una balestra con potenziale di offensività elevato.
Ritenendo che quanto rintracciato fosse provento di attività illecita, in particolare furti e ricettazione, l’ingente refurtiva acquisita veniva sottoposta a sequestro e trattenuta presso gli uffici del Commissariato al fine di espletare ulteriore attività che potesse consentire il rintraccio dei legittimi proprietari. Ed infatti nella giornata di ieri, a conclusione dell’attività, si potevano rintracciare le persone derubate cui una parte del materiale rinvenuto veniva restituito, con reale soddisfazione da parte dei proprietari.
L’operazione descritta si concludeva con la denuncia alla Procura della Repubblica di Brindisi di A.R., deferito all’A.G. per il reato di ricettazione in concorso con lo zio, identificato per S.E.S., quest’ultimo denunciato altresì per il reato di furto aggravato di una parte della refurtiva rinvenuta. Inoltre, durante la fase operativa dell’intervento ad ampio raggio descritto, si procedeva altresì alla denuncia in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Brindisi di un soggetto di nazionalità marocchina, tale E.L.K.A che, durante gli accertamenti descritti, assumeva un atteggiamento ostativo e violento nei confronti degli operatori durante le fasi di controllo rivolte anche all’indirizzo della sua persona in quanto elemento ritenuto vicino ai propositi delinquenziali dei due soggetti di origini siciliane denunciati. A suo carico si procederà per il reato di violenza o minaccia a Pubblico Ufficiale.
Le foto di tutto il materiale sequestrato sono state pubblicizzate ulteriormente durante un apposita conferenza stampa tenutasi nella mattinata odierna presso il Commissariato di Polizia di Ostuni. Tanto al fine di poter consentire ad altri cittadini eventualmente derubati di riconoscere gli oggetti sottratti e recarsi in ufficio per l’ulteriore restituzione.
L’impegnativa e proficua operazione di polizia portata a termine denota l’ulteriore e continuo impegno della Polizia di stato nell’attività di controllo e monitoraggio del territorio di competenza nell’ottica della determinazione di una sicurezza reale e percepita dalla collettività come tale.