Redazione

Per Appiaday 2022, le associazioni Cicloamici, Amici Bike Mesagne, l’Istituto Epifanio Ferdinando con il patrocinio del Comune di Mesagne del Comune di Brindisi, della Provincia di Brindisi e con il sostegno del Consorzio ASI Brindisi, hanno proposto un itinerario culturale in bicicletta tra Mesagne e Brindisi.
L’itinerario ha permesso di apprezzare la bellezza dell’area naturalistica del bacino del Canale Cillarese che costituiva nel passato un crocevia, punto di incontro dell’Appia Traiana, dell’Appia Antica e della vecchia “Francavilla Brindisi”.



Raduno e partenza da Piazza Vittorio Emanuele II con il saluto del sindaco Toni Matarrelli degli assessori e tecnici del Comune. Il Comune di Mesagne ha profuso un grande impegno per organizzare una giornata fitta di impegni e proposte: visite guidate apertura dei musei e siti archeologici. Agli sportivi accorsi in piazza per gli itinerari podistici e cicloturistici l’Amministrazione Comunale ha addirittura offerto le magliette serigrafate. L’amministrazione comunale ha anche provveduto alla scorta di podisti e ciclisti grazie alla polizia urbana e di auto per le emergenze mediche.

In foto raduno e partenza del convoglio di biciclette in Piazza Vittorio Emanuele. Saluto e foto di gruppo con il sindaco Toni Materrelli ed il suo inseparabile consulente Mimmo Stella.


L’allegra comitiva ha percorso in mezza giornata 40Km per strade asfaltate e sterrate. Pedalata tranquilla e affascinante per assaporare la bellezza dell’agro di Mesagne e Brindisi ripercorrendo la storica Via Appia visitate le antiche masserie Masciullo, Casignano, Cillarese, traversando vigneti carciofeti e canneti con una visita guidata al canale Cillarese e ai suoi affluenti Galina e Capece e al parco Urbano del Cillarese che con i suoi 37 ettari è il più grande parco urbano di Puglia.
Giunti all’invaso del Cillarese, i cicloecologisti sono stati accolti dal presidente del Consorzio ASI dott. Vittorio Rina. Il dottor Rina ha descritto le funzioni e la storia dell’invaso e le azioni del consorzio. Ha quindi esposto i progetti ambiziosi per l’apertura e la fruizione dell’invaso a monte e a valle della diga. Massima convergenza e risonanza tra i progetti dell’ASI e la vision dei cicloecologisti che hanno indicato come per il bacino del Cillarese, la candidatura a patrimonio Unesco dell’Appia sia una opportunità unica di rilancio e visibilità. Con il Cillarese a fare da crocevia tra la Appia Traiana con il suo ponte sul Canale del Cillarese e la Fontana Tancredi a poche centinaia di metri.

In foto sopra il momento dell’incontro con il presidente ASI Vittorio Rina. Il presidente Rina, che è anche ciclista ha ricevuto dai cicloamici la maglietta sociale con l’illustrazione di Alberto Marescotti.

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IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE

Visto il D.Lgs. 267/2000;
Visto lo Statuto Comunale;
Visto il Regolamento per il funzionamento e l’organizzazione del Consiglio Comunale;
Sentita la Conferenza dei Capigruppo in data 3 ottobre 2022;

C O N V O C A

il Sindaco Antonio MATARRELLI

i Consiglieri Comunali Vincenzo CARELLA, Alessandro CESARIA, Antonio COLUCCI CARLUCCIO, Cataldo CRUSI, Salvatore Carmine DIMASTRODONATO, Carlo FERRARO, Giuseppe INDOLFI, Pompeo MOLFETTA, Emanuele PEREZ, Mauro Antonio RESTA, Francesco Michele ROGOLI, Rosanna SARACINO, Sante Vincenzo SICILIA, Antimo SPORTELLI, Luigi VIZZINO

per il Consiglio Comunale che si terrà nell’Aula Consiliare di Palazzo di Città – venerdì 7 ottobre 2022 – ore 15.00 per discutere gli argomenti di cui al seguente ordine del giorno:

1) Comunicazioni del Presidente del Consiglio comunale
2) Comunicazioni del Sindaco
3) Comunicazioni dei Consiglieri comunali
4) Surroga del Consigliere comunale dr. Pompeo Molfetta
5) Approvazione modifiche al Regolamento della Polizia Locale di Mesagne approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n.64 del 13.12.2018

Si invia p.c. al Segretario Generale, agli Assessori Comunali Semeraro Giuseppe, D’Ancona Roberto, Mingenti Antonio, Saracino Maria Teresa, Scalera Anna Maria, ai Sigg.ri Consulenti del Sindaco: Antonio Calabrese, Marco Calò, Maurizio Piro, Domenico Stella, al Collegio dei Revisori, alla Prefettura, al Commissariato di P.S., al Comando Stazione Carabinieri, al Comando Vigili Urbani, alle R.S.U aziendali, agli Organi di stampa locali, ai Responsabili delle Aree, all'Ufficio Messi.

Ai sensi dell’art. 38 del Regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale, gli atti e la documentazione inerente gli argomenti iscritti all’ordine del giorno, sono depositati presso l’Ufficio di Segreteria.

AL VIA LA CANDIDATURA DELLA VIA APPIA A PATRIMONIO DELL'UMANITÀ, presentata dal Ministero della Cultura nell'ambito di tourisma. 

 Dichiara Angela Maria Ferroni del Ministero della Cultura – Ufficio Unesco: «Il sito “Via Appia. Regina Viarum” è stato inserito dal 2006 nella Lista propositiva italiana (l’elenco dei beni che ogni Stato membro della Convenzione UNESCO 1972 sulla protezione del patrimonio culturale e naturale deve presentare all’UNESCO per far conoscere le proposte di candidatura future). Il sito verrà presentato nella tipologia dei “seriali”, formato da più componenti, lungo i tracciati dell’Appia claudia e dell’Appia traiana.
 
Il processo di candidatura è stato avviato da settembre 2020 con i sopralluoghi tesi ad individuare i tratti di strada maggiormente rappresentativi dell’Eccezionale Valore Universale del bene e rispondenti ai requisiti richiesti dall’UNESCO. Dall’inizio del 2022 si sta lavorando alacremente per predisporre la documentazione necessaria, dapprima con i soli istituti proprietari e gestori dei beni (Uffici territoriali MiC, Sovrintendenza Capitolina), poi con gli Enti territoriali (4 regioni, 13 province, 74 comuni e 14 enti parco) e, infine, anche con le comunità -nelle varie articolazioni (associazioni, club, rappresentanti di categoria, ecc.)- che, negli obiettivi del Piano di gestione, beneficeranno degli impatti positivi dell’iscrizione.
 
È la prima candidatura promossa e finanziata dal Ministero della cultura, che sta investendo anche ingenti risorse per il restauro e la valorizzazione di alcune evidenze monumentali presenti lungo il percorso. La candidatura sarà presentata entro il 1 febbraio 2023 e, dopo il complesso e lungo iter di valutazione da parte dell’ICOMOS (l’organismo consultivo del Comitato del patrimonio mondiale), si auspica che l’Appia sarà riconosciuta nella famosa lista durante la Sessione estiva del 2024 (giugno-luglio)».
 
 

Questa la nota con cui i giovani gestori si sono congedati dai loro clienti:

In questo mondo con la política ormai sempre piu’ neoliberale, globalista, al servizio Di Washington, delle multinazionali, del capitalismo e degli speculatori dove non si difende piu la piccola impresa , PINSARIUM decide di chiudere i battenti , aspettando tempi migliori. Noi non Ci stiamo a sostenere le speculazioni Di aziende nelle mani Di multinazionali , di cui lo stato ha quote di partecipazione , con sedi in Olanda o in altri paradisi fiscali mentre noi piccole realta’ siamo vessati dalle imposte, dalle speculazioni, e dall’inflazione! Il disegno del nuovo ordine mondiale è sempre piu al punto di arrivo! Neoliberalismo : Dare ai piu ricchi togliendo ai piu poveri, tutelare i parassiti Della finanza martoriando lavoratori e ceti medi! La crisi come arte di governo permette di neutralizzare tanto il senso delle alternative possibili, quanto l’eventualità di un confronto democratico che le vagli razionalmente in modo argomentato. E il cambio di rotta delle elezioni non ci conforta affatto! Nel quadro del capitalismo globalizzato purtoppo destra e sinistra al governo non potranno fare nulla, dacche’ le decisioni vengono prese in modo non democratico,sul piano internazionale, da gruppi privati come fmi o bce! Ci fanno credere di poter scegliere votando ma a nulla servirá! A malincuore quindi la nostra scelta è questa. L’emergenza a nostro avviso non finirà, giacché Essa è il nuovo metodo di governo neoliberista! Stiamo vivendo in un epoca di laboratorio di assetti sociali, economici e politici! Grazie a tutti I nostri clienti per il supporto ricevuto! Con la convinzione di tornare piu grandi piu forti e piu accoglienti di prima! Un saluto Ivan santoro administratore unico Pinsarium mesagne!

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La Commissione Sanità della Regione Puglia è impegnata a creare le condizioni ideali perché si giunga ad una conclusione positiva della vertenza che vede coinvolti 64 lavoratori della provincia di Brindisi di Sanitaservice a cui il 30 settembre non è stato rinnovato il contratto.

Lo affermo in maniera convinta in qualità di presidente della stessa Commissione e dopo aver ascoltato i diretti interessati nel corso dell’odierna audizione. 
Le ragioni degli operatori, tra l’altro, sono state sottolineate dalle organizzazioni sindacali ed anche dal sindaco di Brindisi Riccardo Rossi, il quale ha sottolineato l’importanza di portare a soluzione questa vertenza, anche in considerazione del fatto che le prestazioni di questi lavoratori risulteranno indispensabili per il corretto svolgimento delle attività degli hub vaccinali.
Dall’assessore regionale alla sanità Rocco Palese, invece, sono giunte rassicurazioni circa l’impegno dell’Esecutivo, anche se ha ribadito che, non trovandoci più in uno stato di emergenza, le Asl – e nel caso specifico quella di Brindisi – devono dimostrare di avere bisogno di queste figure professionali attraverso la predisposizione di un piano del fabbisogno di personale. 
Quanto a Sanitaservice, poi, è giunta conferma dal responsabile del Dipartimento Salute che è stato pubblicato il bando per il nuovo amministratore unico e quindi si deve procedere celermente con la nomina.
La Commissione che presiedo, comunque, continuerà a monitorare la situazione per verificare che tutti i soggetti interessati svolgano quanto di loro pertinenza nel più breve tempo possibile, allo scopo di creare le condizioni ideali perché si giunga ad una soluzione del problema.

“Sul progetto di dragaggio del porto di Ostuni-Villanova, ammesso a finanziamento per euro 1.746.000, si registra un clamoroso ritardo nel procedimento, mettendo a rischio l’intero finanziamento. Le opere dovrebbero infatti terminare entro il 31 dicembre 2023. 
Alla fine della riunione c’è stata una presa d’atto del ritardo da parte della Commissione straordinaria, con l’impegno a recuperare il tempo perduto. Il mio impegno e della Commissione sarà diretto a dare più di una mano nel raggiungimento dell’obiettivo, alla ovvia condizione di ottenere la collaborazione promessa dal Comune di Ostuni. 
Restiamo in attesa, inoltre, di un progetto e stima dei costi per la messa in sicurezza del porto, sicché con il dragaggio possa assumere una veste degna della sua missione. Su tutto abbiamo aggiornato i lavori al primo lunedì del prossimo dicembre”.

Lo dichiara il presidente della Commissione regionale bilancio e programmazione Fabiano Amati. 

“L’ammissione a finanziamento fu determinata il 26 gennaio 2021, con la sottoscrizione in data 17 marzo 2021 del disciplinare e relativo cronoprogramma. 
I tempi erano stati così scanditi: progettazione entro il 31.12.2021; procedure affidamento lavori entro il 31.3.2022; sottoscrizione del contratto entro il 30.9.2022; avvio delle attività entro il 31.12.2022; completamento dell’attività e operatività dell’intervento entro il 31.12.2023. 
Sino alla data del gennaio 2022, così come riferito dal Prefetto Tiziana Costantino della Commissione straordinaria, nessuna attività era stata compiuta, tant’è che in data 30.3.2022 era richiesto e ottenuto dal Comune di Ostuni l’aggiornamento del cronoprogramma, così scandito: progettazione entro il 31.07.2022; procedure affidamento lavori entro il 30.11.2022; sottoscrizione del contratto entro il 28.2.2023; avvio delle attività entro il 31.03.2023; completamento dell’attività entro il 3.11.2023; operatività dell’intervento entro il 31.12.2023. 
Purtroppo anche il primo termine, così come prorogato, non è stato rispettato, determinando uno slittamento non ancora formalizzato. Nonostante ciò, la Commissione straordinaria si è impegnata al rispetto del termine finale del 31.12.2023. 
A questo punto ritengo di verificare passo dopo passo le attività, tant’è che già per il prossimo 5 dicembre sarà riconvocata la Commissione per ogni più opportuna verifica. Allo stato delle cose non possiamo permetterci di perdere un finanziamento importantissimo per Ostuni e la sua portualità. 
Ringrazio la Lega navale di Ostuni, in persona del suo presidente Stefano Latini, e il Consorzio operatori portuali di Villanova, in persona del suo presidente Antonello Solito, per il costante monitoraggio offertoci”.

Nota del consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani.
“Creare zone cuscinetto nelle acque del Salento e della Puglia, in corrispondenza delle secche tra i 20 e i 40 metri di profondità, dove i pesci si concentrano per riprodursi, vietando lo stazionamento delle motonavi da pesca. È l’impegno che chiedo al presidente e alla giunta regionale, nella mozione che ho presentato. L’obiettivo è impedire che interi banchi di pesce possano essere localizzati e trascinati al largo con l’uso di luci e sonar, per poi essere messi in trappola con il cianciolo in una sola retata. Le zone cuscinetto possono essere uno scudo a tutela dei mari salentini e pugliesi che rischiano di trasformarsi in deserti d’acqua, e per sostenere la piccola pesca locale che rimane a reti vuote, mentre quella industriale – effettuata con imbarcazioni oltre i 24 metri e con reti a strascico o da circuizione – rastrella l’80 per cento del pescato. Tra il golfo di Venezia e il canale d’Otranto si concentra il 47% dell’intera flotta di pesca industriale italiana e da questo mare proviene il 50% dei nostri prodotti ittici, ma molti stock sono in progressivo esaurimento. Il 75% delle specie studiate nel Mediterraneo sono pescate ad un ritmo maggiore rispetto alla capacità di riproduzione: lo dice l’ultimo Rapporto biennale della FAO pubblicato nel 2020.
In particolare nella pesca col cianciolo vengono spesso impiegate fonti luminose che servono ad attirare interi banchi di pesci sotto le motonavi. Così, quando il banco è ben compatto, viene catturato senza scampo e finiscono in rete anche diverse tonnellate di pesce. A farne le spese non è solo il mare letteralmente depredato, ma anche il comparto della pesca locale che dà da mangiare a tantissime famiglie salentine. 
È vero che la tecnica del cianciolo è consentita da una legge dello Stato (il Dpr 1639 del 1968) ma è anche vero che quando fu approvata, 54 anni fa, lo stato dei mari era ben diverso, lontano dalla minaccia dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici, e senza la pressione sempre più forte della pesca industriale.
Le zone cuscinetto che chiedo di istituire con la mia mozione, nei mari salentini e pugliesi, sono in pratica aree circolari con raggio di tre miglia dai punti più alti delle secche con profondità dai 20 ai 40 metri, da bandire allo stazionamento dei pescherecci industriali. Continuerebbero invece ad essere accessibili alle piccole imbarcazioni da pesca, che praticano tecniche non invasive. Ciò favorirebbe le aggregazioni riproduttive, in un’ottica di pesca sostenibile e di salvaguardia della risorsa ittica, come indicato nella relazione di consulenza tecnica inviata a gennaio scorso alla Procura di Lecce dal Dipartimento di Ecologia Marina Integrata della Stazione Zoologica di Napoli (ottavo ente di ricerca al mondo nel campo della biologia marina). 
Difendiamo il nostro mare, perché se non porremo freni al saccheggio in atto, diventerà presto un deserto”.

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Dati del giorno: 03 ottobre 2022

442
Nuovi casi
8.059
Test giornalieri
0
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 142
Provincia di Bat: 23
Provincia di Brindisi: 57
Provincia di Foggia: 42
Provincia di Lecce: 118
Provincia di Taranto: 52
Residenti fuori regione: 8
Provincia in definizione: 0
12.280
Persone attualmente positive
115
Persone ricoverate in area non critica
6
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

1.481.507
Casi totali
12.741.093
Test eseguiti
1.460.136
Persone guarite
9.091
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 477.398
Provincia di Bat: 127.508
Provincia di Brindisi: 140.061
Provincia di Foggia: 209.432
Provincia di Lecce: 305.210
Provincia di Taranto: 201.199
Residenti fuori regione: 15.649
Provincia in definizione: 5.050

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Cinque ore di ritardo per i voli Pisa Brindisi e ritorno, ai viaggiatori 250 euro. Notte da incubo per i passeggeri aerei dei voli Pisa Brindisi e Brindisi Pisa, che, nella giornata di ieri, domenica 2 ottobre, hanno riportato dei ritardi consistenti da parte della compagnia aerea Ryanair.

I viaggiatori, secondo quanto analizzato da ItaliaRimborso, potrebbero richiedere la compensazione pecuniaria di 250 euro, prevista dal Regolamento Comunitario 261/2004.

Nella fattispecie, il volo Pisa Brindisi FR8278 doveva partire alle 20:25 ed è atterrato solamente alle 02:34. Un pesante ritardo che ha comportato anche disagi con altrettanto successivo ritardo del volo Brindisi Pisa FR8279 con partenza prevista alle 22:15 e atterrato alle 04:36.

Per attivare l'assistenza di ItaliaRimborso e quindi procedere con la richiesta di compensazione, senza alcuna spesa, i passeggeri dei voli in ritardo Ryanair Pisa Brindisi e ritorno possono farlo attraverso la compilazione del form online presente nell'homepage del sito web italiarimborso.it.

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L'edizione italiana dei Reader Awards di Food and Travel Italia, magazine internazionale dedicato all’enogastronomia e al turismo, ha visto la riserva di Torre Guaceto conquistare il titolo di “progetto food dell’anno” con il suo modello di pesca sostenibile. 

La quinta edizione dei Reader Awards, premio dell’edizione italiana della rivista Food and Travel, è sbarcata in Puglia, onorata quest’anno con l’elezione a meta turistica d’eccellenza. 
Tante le personalità e le aziende impegnate nell’ambito dell’innovazione, del cibo e del turismo premiate nell’edizione 2022 della cerimonia. Tra tutte, spicca Torre Guaceto alla quale è stato assegnato il premio “progetto food dell’anno” in ragione del modello di pesca sostenibile qui ideato e condotto ormai da quasi 20 anni. 
La giuria di Food and Travel Italia ha riconosciuto il valore della governance del Consorzio di gestione dell’area protetta e gli sforzi profusi dall’ente sul fronte della tutela sostenibile sia a livello ambientale, sia sociale del Parco. 
Il dettaglio. Il progetto ideato dal Consorzio con il contributo dell’Università del Salento ed attualmente monitorato a livello scientifico con gli Istituti Conisma e Anton Dohrn è uno straordinario esempio di pesca sostenibile e protezione ambientale. 
In passato, sino agli anni ’90, il mare di Torre Guaceto è stato meta prediletta dei pescatori che muovevano da oltre i confini della provincia brindisina per raggiungerlo e vittima dei tanti che oltre a depredarlo, danneggiavano le sue specie ed i suoi habitat con l’utilizzo di esplosivi. Vista la difficile situazione generale, appena istituito, il Consorzio ha imposto un blocco pesca al fine di studiare lo stato di salute dell’ecosistema ed elaborare un sistema utile a ripopolare le acque protette. 
Così, dopo 4 anni di studio, l’ente gestore, insieme ai pescatori professionali del territorio, ha avviato un’azione pilota per riportare l’attività artigianale nell’AMP e monitorarne gli effetti. Nel 2009, al termine delle ricerche scientifiche del caso, è venuto ufficialmente alla luce il modello di pesca sostenibile di Torre Guaceto: il progetto che prevede che possano pescare nella zona più esterna del Parco solo i professionisti del posto, una volta a settimana e con rete a maglia larga. 
Grazie all’applicazione di questo modello, si è registrato un incremento della popolazione ittica del 400%, un caso diventato di interesse mondiale che ha attratto studiosi provenienti sin dalla California. 
Nel 2017, Slow Food ha riconosciuto il valore della buona pratica assegnandole lo status di presidio ed avviando un’importante attività per l’esportazione del modello in altre aree marine, oggi la rivista Food and Travel Italia ha coronato gli sforzi del Consorzio. 
“Ringrazio i pescatori di Torre Guaceto, i veri protagonisti di questo straordinario cambio di paradigma socio-economico – ha dichiarato il presidente del Consorzio di Torre Guaceto, Rocky Malatesta, ritirando il premio -, Un riconoscimento al processo virtuoso di un’area protetta che ha saputo ribaltare in positivo e in economia reale ciò che abitualmente è considerata una riserva: un’area che mortifica l’economia e lo sviluppo del territorio. Abbiamo creduto e dimostrato con concretezza che esistono buone pratiche che, mantenendo salda la tutela degli habitat, non scalfiscono i redditi dei piccoli operatori, anzi li incrementano. Un modello, che da oltre 10 anni a questa parte stiamo promuovendo in altre Aree Marine Protette italiane”.

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