Redazione

Dati del giorno: 30 settembre 2022

1.188
Nuovi casi
8.793
Test giornalieri
3
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 379
Provincia di Bat: 75
Provincia di Brindisi: 136
Provincia di Foggia: 132
Provincia di Lecce: 321
Provincia di Taranto: 125
Residenti fuori regione: 16
Provincia in definizione: 4
11.527
Persone attualmente positive
115
Persone ricoverate in area non critica
6
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

1.478.840
Casi totali
12.716.761
Test eseguiti
1.458.227
Persone guarite
9.086
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 476.542
Provincia di Bat: 127.381
Provincia di Brindisi: 139.762
Provincia di Foggia: 209.135
Provincia di Lecce: 304.473
Provincia di Taranto: 200.893
Residenti fuori regione: 15.612
Provincia in definizione: 5.042

INFLAZIONE: COLDIRETTI PUGLIA, VOLANO I PREZZI DELLA VERDURA (+16,7%); MA E’ DEFLAZIONE NEI CAMPI CON CARO-CARRELLO CROLLANO NEL 2022 I CONSUMI DI ORTOFRUTTA. 

Crescono i prezzi al dettaglio dei prodotti alimentari nel carrello con aumenti che arrivano al +16,7% per le verdure con un effetto dirompente sulle tasche delle famiglie, sulle imprese agricole e sui consumi. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sui dati Istat relativi all’inflazione a settembre che fanno registrare una nuova accelerazione dei prezzi del cibo, balzati al +11,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con una crescita complessiva del carrello della spesa che non si registrava dal luglio 1983. Il caro energia – sottolinea la Coldiretti regionale – investe consumatori e agricoltori che sono colpiti direttamente dall’aumento delle bollette ma anche indirettamente per l’impatto sui costi di produzione. Ma è anche allarme deflazione nei campi, dove i prezzi riconosciuti agli agricoltori restano bassi nonostante i forti aumenti dei costi di produzione, come per l’uva da tavola pagata agli 0,50 euro al chilo mentre sui banchi di vendita il prezzo va oltre i 4 euro al chilo.

Un trend che porta i consumatori a tagliare gli acquisti di frutta e verdura dell’11% in quantità nel 2022 rispetto allo scorso anno, su valori minimi da inizio secolo, secondo l’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Cso Italy/Gfk Italia, aggravando una situazione che nel primo semestre del 2022 ha visto il consumo di frutta delle famiglie attestarsi a 2,6 milioni di tonnellate in quantità. Gli italiani – precisa la Coldiretti – hanno ridotto del 16% le quantità di zucchine acquistate, del 12% i pomodori, del 9% le patate, del 7% le carote e del 4% le insalate, mentre per la frutta si registra addirittura un calo dell’8% per gli acquisti di arance, considerate unanimemente un elisir di lunga vita.

Il balzo dell’inflazione costerà alle famiglie pugliesi oltre 900 milioni di euro in più solo per la tavola nel 2022, con iI prezzi dei beni alimentari non lavorati come frutta e verdura aumentano su base annua del +9,7% – continua Coldiretti regionale – anche per effetto delle speculazioni che sottopagano le produzioni agli agricoltori e fanno triplicare i prezzi dell’ortofrutta dai campi alla tavola.

Se i prezzi per le famiglie corrono l’aumento dei costi colpisce duramente l’intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne dove – continua la Coldiretti regionale – più di 1 azienda agricola su 10 (11%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività ma ben circa 1/3 del totale (30%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dell’aumento dei costi di produzione, secondo il Crea. In agricoltura si registrano infatti aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio.

Una situazione destinata ad avere un impatto sulle famiglie più deboli che riservano una quota rilevante del proprio reddito all’alimentazione ma ci sono anche oltre 2,6 milioni di persone che sono costrette a chiedere aiuto per mangiare e rappresentano – precisa la Coldiretti – la punta dell’iceberg delle difficoltà in cui rischia di trovarsi un numero crescente di famiglie a causa dell’inflazione spinta dal carrello della spesa per i costi energetici e alimentari che complessivamente costerà alle famiglie italiane 564 euro in più solo per la tavola nel 2022, a causa del mix esplosivo dell’aumento dei costi energetici legato alla guerra in Ucraina e del taglio dei raccolti per la siccità, secondo le proiezioni della Coldiretti.

Occorre lavorare per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni, conclude Coldiretti Puglia nel sottolineare che “bisogna intervenire subito per contenere il caro energia ed i costi di produzione con misure immediate per salvare aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro.

 

Piano Casa Puglia: a Mesagne, primo Comune in provincia, approda in Consiglio comunale. 

Se n’è discusso in Consiglio comunale del nuovo Piano Casa, dopo che il Consiglio Regionale con la legge n.20/2022 del 16 agosto ha ritenuto di rendere strutturale una norma del 2009 che si prorogava nel tempo. Le nuova normativa favorisce la riqualificazione e il riuso del patrimonio edilizio esistente consentendo ai Comuni di promuovere, attraverso i propri strumenti urbanistici, interventi di ampliamento degli edifici residenziali del 20% e la demolizione e ricostruzione in aumento fino al 35%.

Il Comune di Mesagne – primo in Puglia insieme a Melendugno, salvo approvazioni dell’ultima ora – ha prontamente definito gli ambiti territoriali su cui è possibile intervenire, individuandoli nelle zone A2 (Centro Storico), B e C (già edificate) ed E (agricole). “Il confronto avuto con i rappresentanti degli ordini professionali è stato determinante nella costruzione del percorso che ha portato all’atto deliberativo della massima assise cittadina”, ha spiegato il sindaco della città, Antonio Matarrelli, sottolineando la tempestività della deliberazione che, di fatto, scongiura il ritardo di istruzione di nuove pratiche.

​ “Si tratta di una norma importante, che ci guida con sicurezza verso la realizzazione degli obiettivi espressi nel testo della legge, a partire dal contenimento del consumo di suolo pubblico e dal miglioramento della qualità architettonica e ambientale dello spazio abitabile”, ha dichiarato Giuseppe Semeraro, vicesindaco di Mesagne con delega all’Urbanistica e al Patrimonio che, nella relazione che ha tenuto in Consiglio comunale, si è soffermato sulle peculiarità della legge. Il dettame regionale riporta, tra le finalità e per chi intende usufruire delle nuove norme, il miglioramento della classe energetica degli edifici, la sicurezza statica e igienico-funzionale, il riuso dei materiali, con l'intento di favorire la riqualificazione ambientale, paesaggistica e architettonica del tessuto edificato e contribuire alla riduzione dei cambiamenti climatici. Gli interventi di ampliamento, di demolizione o di ricostruzione non potranno derogare la pianificazione paesaggistica del PPTR – Piano Paesaggistico Territoriale Regionale. ​

La solerzia con cui la delibera è stata approvata è indicativa dell’attenzione riservata a un settore, quello dell’edilizia, che risulta trainante per l’economia cittadina e non solo, sia per le aziende che in esso operano che per l’indotto occupazionale che il comparto da sempre genera.

 

“Egregio Governatore, Gentili Sindache, gentili Sindaci,

Egregi Soci della Fondazione Apulia Film Commission,

Ritengo che il mio lavoro come Presidente del Consiglio di Amministrazione della amata Fondazione, sia concluso.

In questi lunghi anni, 4 come consigliere di amministrazione e quasi 4 come Presidente, ho dato tutto quello che ho potuto, a volte è vero anche esuberando il mio ruolo. Perché il mio è stato un vero progetto di sviluppo e crescita e non solo di conservazione e perché la generosità è la qualità migliore della Puglia ed è quella che ho deciso di incarnare in tutto quello che faccio. Così anche in questo compito che mi è stato affidato non mi sono risparmiata e ho portato Apulia Film Commission ad essere la migliore d’Italia, raddoppiando i vostri consensi e le vostre adesioni come numero dei Soci della Fondazione, aprendo l’Apulia Film House di Bari, il Cinelab di Lecce, il progetto di Mediaporto di Brindisi, sostenendo le sale cinematografiche, inventando nuovi progetti per l’innovazione sociale come il Social Film Fund, producendo centinaia di film che hanno portato il nome della Puglia in tutto il mondo e realizzando centinaia di eventi e festival che hanno fatto conoscere il cinema d’autore ad ogni cittadino pugliese. Per questo ho ricevuto ben 5 onorificenze nazionali. 

Ho affrontato con coraggio due anni di pandemia e adesso anche la crisi data dall’assenza di fondi, durante i quali ho messo a punto tanti meccanismi di supporto, facendo il meglio possibile senza mai perdere lo spirito di rilancio economico e professionale, per tutti coloro che formano il comparto cinematografico in pugliese.

Tanti sono i progetti realizzati e non basterebbero certo queste righe ad enunciarli, perché spendersi con ardore e passione, passare notti a studiare come migliorare, rinunciare alle vacanze, rinunciare alla propria professione e purtroppo anche alla famiglia per realizzare il proprio sogno, “La Puglia del Cinema”  (così l’ho chiamato questo sogno), è stato il mio unico scopo in questi anni.

Ma, come dicono gli inglesi, “nessuna buona azione resta impunita”.

Il mio buon agire si è rivelato talmente ingombrante, al punto da spingere il direttore generale a chiudermi nel mio ufficio, minacciarmi e malmenarmi.

Ma, egregie Sindache ed egregi Sindaci di Puglia, nonostante questo, ho raccolto nuovamente la vostra fiducia e con forza e coraggio sono andata avanti, buttando tutto alle spalle come una buona madre di famiglia.

Quella forza e quel coraggio che scaturiscono solo dall’amore smisurato per questa Terra e per quello spirito di Servizio, quello nobile ed alto, che i nostri avi hanno modellato nei secoli, consegnandoci la Democrazia nelle mani.

Oggi, per quello spirito di servizio rimetto il mio mandato, rassegnando le mie dimissioni perché ritengo che un’azione nobile debba trovare un luogo nobile dove esprimersi.

Con grande dolore prendo atto che questo luogo non lo è più. Non è un posto nobile quello che permette ad un direttore di aggredire una donna, suo presidente, e poi lo lascia continuare impunito. Non è un posto nobile quello che permette alle mille inadempienze, alla opacità, alle trame, ai sotterfugi di regnare invece del servizio e del rispetto per i cittadini, per i lavoratori, per gli amministratori. Non è un luogo nobile quello che si scaglia contro i virtuosi e lascia agire i malfattori.

Ho trovato però anche tante persone per bene lungo questo cammino, bravissimi professionisti, all’interno e all’esterno della Fondazione, bravi funzionari regionali, amanti del cinema e anche tanti amici. È anche per queste persone oggi ho deciso di fare un passo indietro, anche se solo simbolico ma non per questo meno forte e definitivo.

Desidero ringraziare loro in primis per l’impegno e la passione che hanno profuso e vorrei consolarli per la sofferenza di questi mesi ma non posso perché anche la mia è inconsolabile.

La sofferenza di una donna del Sud, che lotta con tenacia ma che incontra sulla sua strada la resistenza di una mentalità macista che accetta solo logiche di potere e dominazione a tutti i costi. Queste logiche sono un mastodonte di fronte al quale non mi arrenderò mai, ma che oggi mi hanno provata profondamente, ed è per questo che non mi resta altra scelta che tirarmi indietro. Pere i gravi episodi da me segnalati, confido nella Magistratura che farà il proprio lavoro.

Per quanto mi riguarda, voglio lasciare dietro di me solo valore, bellezza e condivisione. Il resto non mi appartiene.

Ringrazio profondamente le tantissime persone che mi hanno appoggiata e sostenuta anche nei mesi bui. Ringrazio questa Assemblea per la fiducia che mi ha dato e resto profondamente innamorata della Puglia.

Cordialmente e con profondo rispetto.

Arch. Simonetta Dellomonaco

Presidente Apulia Film Commission”

La squadra U.12 femminile del “Dino De Guido” Mesagne terzo a livello nazionale. La formazione Under 12 femminile del C.T. ”Dino De Guido” Mesagne raggiunge uno storico traguardo ottenendo uno strepitoso terzo posto assoluto nelle finali nazionali disputatesi sui campi in terra rossa di Cuneo.

Le ragazze gialloblù, dopo aver trionfato a livello di Macroarea Sud, hanno sconfitto nei quarti di finale i padroni di casa del Country Club Cuneo per 2 a 1. Dopo la sconfitta della numero due Sofia Greco, che si è dovuta arrendere a Demetra Mazzarella col punteggio di 6-4 6-4, Ludovica Casalino ha ristabilito la parità sconfiggendo la coetanea Eleonora Tranchero per 6-1 6-4. Il doppio decisivo della sfida vedeva trionfare le tenniste mesagnesi contro la coppia piemontese formata da Tranchero e Emma Maria Fantino con il punteggio di 6-4 6-4.

Nell’incontro di semifinale, il “Dino De Guido” doveva affrontare la squadra prima favorita della manifestazione, il C.T. Grosseto che nelle sue fila poteva contare su giocatrici come Anna Nerelli numero 1 con la nazionale italiana con classifica FIT 2.8 e Rachele Saleppico, 3.3 e tra le prime tre d’Italia Under 11, ma anche Giulia Duchini, anch’essa 3.3, ottima riserva. Nell’incontro d’esordio Casalino trovava, dall’altra parte della rete Nerelli. La piccola tennista gialloblù era praticamente perfetta per un set e mezzo abbondante, fino a portarsi 6-2 4-2 in suo favore. A questo punto, veniva commesso l’errore di pensare di avercela già fatta e, così, la Nerelli riusciva ad inanellare un parziale di 7 giochi a zero che la portavano a vincere il secondo parziale e ad issarsi sul 3 a 0 nel terzo set. E, nonostante un timido recupero della Casalino, la Nerelli riusciva a portare a casa l’incontro col punteggio di 2-6 6-4 6-2, regalando il primo punto alle toscane. A seguire, Sofia Greco non riusciva a ribaltare il pronostico e, opposta alla Saleppico, perdeva abbastanza nettamente. La squadra grossetana riusciva a qualificarsi per la finale vincendo l’incontro per 2 a 0, rendendo inutile la disputa del doppio.

Nel terzo incontro, dunque, il team mesagnese era impegnato nella sfida per decretare la squadra che doveva salire sul podio, la finale per il 3° e 4° posto, e vedersela contro la compagine del C.T. Mestre. Sulla carta la squadra mestrina appariva favorita, contando su due giocatrici meglio quotate, 3.2 e 3.3 contro 3.2 e 3.5 nella classifica FIT. Sul campo, invece, dopo la sconfitta di Greco contro Noelle Zema per 6-1 6-4, Casalino pareggiava i conti sconfiggendo Virginia Zema con il punteggio di 6-2 6-2. Infine, a decretare la vittoria e il conseguimento del terzo posto assoluto, è arrivato il trionfo nel doppio dove la coppia Casalino e Greco si imponevano nettamente per 6-3 6-1 sulle gemelle Zema.

Straordinario il risultato raggiunto dalla squadra U.12 femminile che ha portato il circolo mesagnese sino alla terza piazza nazionale, risultato mai raggiunto prima dal sodalizio gialloblù. Visibilmente soddisfatti lo staff tecnico, il Maestro Nazionale Ivan Denitto, capitano nella trasferta cuneense, e il Consiglio di Amministrazione del C.T. “Dino De Guido” presieduto da Nicola De Guido.

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La ex-Gse dichiarata fallita dal Tribunale di Brindisi a gennaio del 2017 fu rilevata da Dema a dicembre 2017, che a sua volta fu ricapitalizzata da un fondo anglo-americano a novembre del 2017.

L’acquisizione dell’ex GSE viene fatta da DCM, a seguito di asta pubblica, e successivamente divisa in 2 società, una di fatto operativa denominata Dar e l’altra DCM nella quale sono confluite tutte le maestranze che all’epoca l’azienda dichiarò in “esubero”.

La DCM aveva l’unico scopo di traghettare  lavoratori al licenziamento, possibilmente senza colpo ferire, al termine del ciclo di cassa integrazione per cessata attività.

I lavoratori DCM sono all’ultimo anno di cassa integrazione straordinaria ulteriormente prorogata grazie al fatto che questa CIGS è stato possibile ottenerla perché  è finalizzata alla “transizione occupazionale” a fronte di un impegno che aveva assunto il Gruppo DEMA, per la durata di due anni, a predisporre assieme ad l’ARPAL il riassorbimento delle maestranze che, attraverso i programmi formativi specifici attivati dalla Regione Puglia con il Gruppo DEMA, dovevano favorire il processo di transizione occupazionale così come da accordi sottoscritti dalle parti, quindi anche dal Cobas, il 26 aprile scorso.

È chiaro che questa era la contropartita ottenuta per la rinuncia delle azioni legali che DEMA ha chiesto ai lavoratori di DCM che avevano fatto causa a DAR e DCM che, è bene ricordare sempre e checché ne possa dire qualcuno, è sempre nel perimetro del Gruppo DEMA come da sempre sosteniamo come Organizzazioni Sindacali e Regione Puglia.

Tutti temiamo per questi lavoratori, tutti sappiamo che se non ci sono le soluzioni occupazionali perché sono venuti meno gli impegni assunti verranno licenziati.

Tutte le organizzazioni sindacali nella riunione hanno espresso la loro preoccupazione per questa situazione grave; sicuramente la fretta di comporre il comunicato ha fatto sì di tralasciare involontariamente la questione dei lavoratori DCM.

Come Cobas ribadiamo che la vertenza DCM è strettamente legata alle sorti della DEMA.

Siamo coscienti delle difficoltà occupazionali e di prospettiva per lo stabilimento Dar e Dema di Brindisi ma siamo convinti anche che le proteste devono essere portate direttamente al MISE a Roma dove l’intervento del nuovo Governo, della Regione Puglia, devono essere esercitati al massimo per rilanciare sul mercato della società Dema, soprattutto per onorare gli impegni assunti precedentemente con accordi sottoscritti sia in sede ministeriale che in sede regionale che vedono la compartecipazione delle parti per il rilancio delle attività produttive degli stabilimenti pugliesi e campani del gruppo.

In assenza di ciò il Sindacato Cobas chiederà al Governo che il fondo anglo-americano, di fatto proprietario del gruppo Dema, debba mollare tutto e che gli stabilimenti devono essere acquisiti dal gruppo Leonardo, di cui in gran parte Dema dipende per le commesse fino ad oggi acquisite.

Brindisi 29.09.2022

per il Cobas - Cosimo Quaranta

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"Il diciannovesimo report settimanale elaborato dallo staff Comunicazione/Rapporti con i Media dell'Ambito Territoriale di Brindisi di Arpal Puglia attesta che sono 100 le figure professionali ricercate, nella settimana dal 30 Settembre al 7 Ottobre, nella provincia di Brindisi.
In particolare, i 48 annunci  sono così distribuiti: 30 le possibilità di impiego nell'ambito nell’edilizia, 17 nell’ informatico, 12 nella ristorazione, 8 nel settore assicurativo, 7 nei servizi, 4 nel termoidraulico, 3 nei trasporti, 3 nella sanità, 3 nel metalmeccanico, 3 nel contabile, 3 nel commercio, 2 nel tessile, 2 nella manutenzione,1 nel turismo, 1 nel tecnico, 1 nelle pulizie.

A questi si aggiungono, tramite Eures, le offerte di lavoro all'estero per candidati di lingua italiana in Bulgaria,  personale stagionale nel settore turistico-alberghiero in Austria, personale nel settore della ristorazione in Germania, Game Presenter di lingua italiana a Malta, Agency e Concierge nel settore dello Yachting di lusso, operatori addetti all’assistenza clienti in Grecia e Portogallo, personale nel settore della ristorazione e nel settore delle pulizie a Berlino. 

Per le categorie protette si segnala un avviso pubblico di avviamento a selezione riservato a soggetti disabili iscritti nell'elenco speciale ex art. 8 L. 68/99 dell’ambito territoriale di Brindisi per n.1 Operatore Amministrativo/Messo Comunale di Cat B1 presso il Comune di San Pietro Vernotico.
Ampia la rosa delle possibilità nel settore della formazione: dai master di specializzazione usufruibili mediante il progetto Pass Laureati 2022 e proposti da Time Vision ai corsi altamente specializzati in Meccanica, Elettronica, Meccatronica e Biomedicale dell’ ITS Antonio Cuccovillo, dai corsi rivolti a disoccupati/inoccupati anche percettori di NASPI, DIS-COLL o Reddito di Cittadinanza e studenti/esse universitari/ie residenti in tutto il territorio italiano di Pugliaform So.ne.vi sas, ai corsi di formazione professionale rivolti ad appartenenti a categorie protette ex art. 1 L. 68/99 in stato di disoccupazione di Create Connections in partenza a ottobre e quelli di formazione professionale rivolti a disoccupati/e in tutta Italia di CFA .
A ciò si aggiungono, inoltre,  i nuovi corsi erogati dall' Agenzia Formativa Ulisse, tramite il programma “ Garanzia Giovani” e il bando di selezione per l’ammissione ai corsi di “Diploma tecnico superiore 2022-2024” promossi dall’ ”Istituto tecnico superiore per la mobilità sostenibile-settore aerospazio Puglia”.

Per usufruire gratuitamente del servizio pubblico di mediazione domanda/offerta di lavoro, cittadini e imprese possono rivolgersi agli operatori di Arpal Puglia dei tre Centri per l’Impiego dell’Ambito territoriale di Brindisi. Gli sportelli sono aperti al pubblico tutti i giorni (dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 11.30 e il martedì anche nel pomeriggio dalle 15.00 alle 16.30) presso le sedi di Brindisi, Ostuni e Francavilla e presso l’Ufficio Collocamento Mirato Disabili, situato in via Tor Pisana, 114, Brindisi (per info e contatti: www.arpal.regione.puglia.it).  

 Si consiglia di consultare quotidianamente il portale Lavoro per Te - Regione Puglia, per rimanere sempre aggiornati sulle nuove opportunità lavorative  ".

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Il quartiere La Rosa inaugura la sua Casa di Quartiere. Il 4 ottobre 2022 verrà inaugurata la Casa di Quartiere San Bao in piazza delle Orchidee n.21 presso l’ex scuola materna al quartiere La Rosa, in occasione dei festeggiamenti di San Francesco.

Alle ore 12 è previsto il taglio del nastro alla presenza del sindaco di Brindisi Riccardo Rossi, Carmelina Grimaldi di Enel Cuore Onlus, Cristiana Zongoli presidente della cooperativa sociale Naukleros ONLUS che ha in gestione lo spazio, del parroco Don Mino Schena e di tutti i rappresentanti degli enti e delle organizzazioni che collaborano al programma di attività del nuovo spazio di innovazione.

Alle ore 18 è in programma una grande festa del quartiere con artisti circensi, musica e danza popolare.

La casa apre così le sue porte alla cittadinanza che è invitata a visitare lo spazio e a conoscere le attività che saranno attivate nelle prossime settimane.

La Casa di Quartiere San Bao gestita dalla cooperativa sociale Naukleros ONLUS è stata ristrutturata grazie al sostegno di Enel Cuore, la ONLUS del Gruppo Enel.

L’ex scuola materna fa parte della rete Case di Quartiere, il progetto del Comune di Brindisi, finanziato dal POR Puglia 2014-2020 Azione 3.2 e 9.3 Hub di Innovazione Sociale, dedicato alla valorizzazione e rifunzionalizzazione di undici immobili tra il centro e la periferia della città.

Il bene in questione beneficia di un piano di comunicazione, arredi e strumentazione.

Lo spazio culturale, dal nome d’ispirazione orientale, intende proporre una serie di attività orientate al benessere di corpo, mente e spirito di tutte le età.

“Inaugurare un luogo di aggregazione è un traguardo importante per la nostra comunità.  Le Case di Quartiere è un progetto che nasce con lo spirito di sostenere e valorizzare spazi di incontro e partecipazione come l’ex scuola situata a La Rosa che affiancata nel suo percorso può solo crescere e divenire riconoscibile nel quartiere e non solo. Auguro buona vita alla Casa di Quartiere San Bao e che possa generare il benessere che promuove con le sue attività” lo dichiara il sindaco Riccardo Rossi.

“Con la Casa di Quartiere San Bao restituiamo a Brindisi un luogo di incontro e di relazione, una realtà inclusiva per il territorio, accessibile a tutti - dichiara Filippo Rodriguez, Consigliere Delegato di Enel Cuore -. Il Paese ha bisogno di progetti dedicati

alle persone, in particolare a chi vive in condizioni di fragilità o in contesti sociali periferici particolarmente difficili. È lì che dobbiamo intervenire ed è per questo che Enel Cuore continuerà a supportare iniziative virtuose che mettono al centro la cura dell’individuo e dei suoi bisogni”

                                                                               

La giornata inaugurale continuerà la sera, a partire dalle ore 18, con una grande festa del quartiere e della città. Gli artisti della compagnia EDC Circus Artist, in collaborazione con la scuola circo TABARIN, saranno presenti con i loro spettacoli: trampolieri, giocolieri e artisti di fuoco contribuiranno a rendere la serata magica e speciale per grandi e piccini. Si uniranno ai festeggiamenti anche i danzatori del gruppo di musica popolare tradizionale Addù Sciamu Sciamu di Brindisi ed i musicisti del gruppo Sang'Amaru di Mesagne.

“Nella Casa di quartiere i cittadini potranno avere un luogo dove sentirsi a casa loro, con spazi dedicati alla lettura, laboratori per bambini, attività intergenerazionali per l’apprendimento degli antichi mestieri – racconta Cristiana Zongoli presidente di Naukleros ONLUS -. Il progetto dello spazio vede la collaborazione di numerose associazioni, cooperative e singoli cittadini che proporranno il loro calendario di attività”.

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Il Sindacato Cobas ha svolto nel pomeriggio di Giovedì 29 Settembre 2022 nella propria sede di viale Commenda 74 una assemblea degli iscritti Jindal e TDE per discutere della apertura della procedura di cassa integrazione per i lavoratori dello stabilimento Brindisino di Jindal da parte della azienda.

Il Cobas denuncia la terribile situazione in cui si stanno venendo a trovare i lavoratori dello stabilimento Jindal di Brindisi, che conta 244 dipendenti diretti e quasi 100  dipendenti dell’indotto tra cui quelli della TDE, in seguito agli aumenti del gas che ha portato la bolletta della società per lo stabilimento brindisino da 400.000 euro mensili a 5.100.000 euro avvenuto nell’arco dei 9 mesi del 2022.

La fabbrica è divisa in due parti, la parte vecchia Jindal 1 che utilizza il gas per la produzione,la parte nuova Jindal 2 che utilizza sempre per la produzione la energia elettrica. Solo adesso stanno provvedendo a montare  pannelli fotovoltaici sui tetti dei capannoni.

Il gas usato dalla azienda per poter svolgere le operazioni di produzione è aumentato di 10 volte   ed  ha costretto la società ad aprire il percorso della cassa integrazione ,in attesa di trovare soluzioni che riducano il costo delle bollette.

Le previsioni riguardo le bollette del gas parlano di un ulteriore aumento del 70%, quella della energia elettrica del 59%.

Il costo delle bollette sta quindi cominciando a mietere vittime tra i lavoratori delle  fabbriche, nelle attività commerciali , nelle case dei cittadini con una prospettiva sempre peggiore .

Il nuovo governo deve affrontare efficacemente questa situazione con mezzi economici energici ed una  spinta verso la pace in Ucraina ed in tanti altri posti.

In caso contrario la crisi  per lo stabilimento Jindal di Brindisi , così come per tanti altri in Italia,  durerà tanto nel tempo da portare alla chiusura permanente dello stesso , pur avendo ricevuto cospicui finanziamenti dalla Regione Puglia per un consolidamento produttivo ed occupazionale.

Se a questa difficile situazione  aggiungiamo , secondo noi ,una dir poco opaca gestione aziendale ed una sfacciata collaborazione sindacale di alcuni stiamo messi proprio male.

E’ indubbio che la guerra in Ucraina ha determinato di fatto uno scontro mondiale producendo nuovi assetti geopolitici.

 Sono certamente gli USA ad avere avuto un maggiore vantaggio economico di questa situazione.

Propongono  l’acquisto di combustibili fossili da loro. Acquisti di gas che possono avvenire soprattutto attraverso l’utilizzo di navi rigassificatori con costi determinati da loro ,con una lievitazione dei costi semplicemente incredibile.

Va fermata immediatamente la guerra perché siamo alle soglie della terza guerra mondiale con la possibile distruzione dell’intero pianeta .

I lavoratori devono chiedere Pace e lavoro come si gridava negli anni cinquanta.

Brindisi 30.09.2022

Per il Cobas Roberto Aprile

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