Sprar: limpida e trasparente la procedura adottata, parola di sindaco

Pompeo Molfetta, sindaco Novembre 17, 2016 1304

comune ingressoSecondo mil sindaco di Mesagne, Pomepo Molfetta, la procedura adottata

nella gestione dello Sprar è stata corretta. Lo scrive e lo afferma in uina nota che ha inviato alle opposizioni che avevano depositato giorni fa un'interrogazione.

"PRESO ATTO • dei risultati emersi dall’indagine amministrativa interna eseguita dal Segretario Generale anche nel ruolo di responsabile della prevenzione della corruzione (prot. 26920 dell’11/10/2016), presentata in conferenza dei Capigruppo il 26/10/2016; • delle controdeduzioni del responsabile unico del procedimento (prot. N°0028550 del 26/10/2016); • della precedente interrogazione presentata al Sindaco (prot. 17497 del 24/6/2016) dal gruppo “PD-Io ci credo”; • dei rilievi posti dal gruppo “PD-Io ci credo” al Ministero degli Interni e degli atti integrativi da questi richiesti e ottenuti; • delle osservazioni poste nel corso della conferenza stampa del 26/10/2016 tenuta dai gruppi consiliari di opposizione; • in attesa di conoscere l’esito del pronunciamento sugli stessi quesiti da parte dell’ANAC; • pur confermando il rilievo che vi sono state nel lungo e complesso iter amministrativo alcune irregolarità procedurali; NON SI RITIENE di dover procedere alla risoluzione della convenzione sottoscritta il 5/6/2016 fra il Comune di Mesagne ed il soggetto attuatore del “Servizio SPRAR” come espressamente richiesto dagli interroganti poiché, a mio giudizio, non ricorrono le condizioni per l’applicazione degli istituti dell’autotutela. Il principio di autotutela si definisce come «capacità riconosciuta dall’ordinamento di riesaminare criticamente l’attività amministrativa per assicurare il più efficace perseguimento dell’interesse pubblico a garanzia dei cittadini». È quindi l’interesse pubblico l’elemento principale su cui bisogna fondare la “ponderazione degli effetti” per decidere se applicare o meno lo strumento dell’autotutela. Sulla base di questo presupposto, non ricorrono, a mio avviso le condizioni per la “revoca del provvedimento” cosi come disciplinata dall’art. 21 quinques Legge 241/90 (modificato/integrato dall’art 14 Legge 15/2005 e dalla Legge 164/2014) non sussistendo «sopravvenuti motivi di pubblico interesse […] mutamento della situazione di fatto non prevedibile al momento dell'adozione del provvedimento […] nuova valutazione dell'interesse pubblico originario». Dopo una attenta valutazione proporzionale degli interessi pubblici e privati chiamati in causa, ritengo che l’interesse preminente ed attuale per la città di Mesagne sia quello di non interrompere gli effetti prodotti dal procedimento in atto continuando il servizio di accoglienza-integrazione dei richiedenti asilo in gestione esternalizzata secondo gli esiti prodotti dal bando di gara. Questo anche in considerazione del fatto che non sussistono, a mio avviso, le condizioni oggettive per ipotizzare una gestione diretta del servizio. Inoltre va tenuto conto che l’applicazione dell’istituto della “revoca” con risoluzione unilaterale del contratto - comportando un pregiudizio in danno ai soggetti gestori – implicherebbe l’obbligo di indennizzo così come prevede la norma. Relativamente ai rapporti tra i poteri di autotutela ed il contratto già stipulato per ciò che attiene la «violazione agli obblighi di pubblicità» (cosi come disciplinato dagli articoli 121 e 123 del codice del processo amministrativo) ancora una volta viene ribadito che, nella valutazione ponderativa degli effetti, l'interesse pubblico sotteso alla conservazione del contratto prevale sul principio di tutela della concorrenza. Peraltro le irregolarità rilevate allo stato non prefigurano elementi tali da ipotizzare un danno a controinteressati tenuto conto che nessun operatore economico ha avanzato riserva alcuna sulla procedura in questione. *** Circa le determinazioni da adottarsi per correggere le irregolarità procedurali riscontrate, si precisa che gli atti già posti in essere dal RUP sanano e risolvono, a mio giudizio, alcune questioni specifiche: - le note integrative inviate ed accolte dal Ministero degli Interni relativamente ai contratti di locazione definitivi registrati risolvono la confusione ingenerata intorno alla individuazione degli alloggi ed al valore economico dei relativi affitti; - la nota inviata dall’ANAC al RUP (12/10/2016 prot. 26972) in risposta al quesito specifico della stessa sollecitato in data 13/9/2016 risolve il problema della tempistica di trasmissione del CIG che può essere evidentemente acquisito a valle del finanziamento ottenuto; Gli altri aspetti controversi non completamente dipanati si collocano pur tuttavia nell’ambito di una procedura che comunque risulta “correttamente inquadrata” senza che mai siano stati rilevati “elementi di intenzionalità nella condotta dei funzionari”. ****** Relativamente alla richiesta di accesso agli atti presentata dal consigliere Dimastrodonato mi risulta che i documenti richiesti siano stati messi a disposizione soltanto due giorni dopo la richiesta e che lo stesso sia stato invitato a prenderne visione dalla Segretaria Generale prima e dal sottoscritto poi. L’intempestività della consegna degli atti è dunque da attribuirsi esclusivamente a meri disguidi frutto di fortuite coincidenze. *** In conclusione ritengo che un procedimento così articolato e complesso sia stato esaminato con zelo e scrupolo da tutti i punti di vista grazie all’intervento dei gruppi consiliari di minoranza, alle sollecitazioni delle forze di maggioranza e grazie all’intervento del sottoscritto che ha preteso una indagine interna nonostante si potessero da questa rilevare inadempienze e responsabilità sue proprie. A margine di questa lunga vicenda, mi permetto di sottoporvi alcune mie considerazioni: • sul tema del rispetto della legalità, della trasparenza e della prevenzione della corruzione c’è il massimo dell’attenzione da parte di tutti senza distinguo alcuno, senza primogeniture e senza primati; • fatta salva la buona fede di tutti, si possono commettere degli errori e questa consapevolezza deve far sì che siano implementati gli strumenti operativi di controllo ed il livello di attenzione da parte di tutti; • credo che i risvolti amministrativi abbiano in qualche modo offuscato il contenuto politico del progetto SPRAR e messo in secondo piano l’obiettivo strategico di favorire nella nostra città un processo di accoglienza – integrazione dei richiedenti asilo. È necessario recuperare insieme questo gap perché nella città cresca la consapevolezza che solo con l’applicazione di questi progetti si può garantire una accoglienza disciplinata ed in sicurezza per tutti in linea con una consolidata cultura della solidarietà che questa città ha sempre vantato". Il Sindaco Dott. Pompeo Molfetta