anche in un periodo non proprio adatto, per evitare i risarcimenti danni che sarebbero stati di gran lunga superiori ai costi di ripristino". Ad affermarlo è Roberto D'Ancona, consigliere comunale del Comune di Mesagne con delega alla manutenzione pubblica, all'indomani della polemica fatta scoppiare dal collega dell'opposizione Carmine Dimastrodonato circa lo sfarinamento dell'asfalto appena posato. "Le buche che si sono venute a creare, a causa della neve e del ghiaccio, hanno causato alcuni danni alle auto e i proprietari hanno avanzato richieste per il risarcimento contro chi potenzialmente è responsabile delle condizioni strutturali delle strade, in questo caso l’Amministrazione cittadina", ha spiegato il consigliere D'Ancora che, comunque, ha tenuto a precisare che "molta gente, su queste cose, ci marcia. Ma questo non sta a me stabilirlo. Per ora prendiamo atto che le richieste di risarcimento ci sono". L'Amministrazione comunale, intanto, ha messo in campo un piano da tre milioni di euro per rifare completamente diverse strade pubbliche. A venerdì sono giunte in Comune 109 richieste di aziende che hanno aderito al bando di gara per ristrutturare alcune principali strade comunali. Alla luce di tante domande i tempi per il restyling si prevedono piuttosto lunghi. Anzi lunghissimi. "Sarà così - ha confermato D'Ancona -. La gigantesca opera pubblica, voluta e messa in piedi con grande fatica dall’assessore Palma Librato, dopo aver superato la fase della progettazione e della pianificazione economica, adesso deve superare la fase burocratica: la messa a gara, la selezione della ditta, l'eventuale presenza di ricorsi da parte di qualcuno ed infine quella della messa in cantiere". In ogni modo, burocrazia a parte, Dimastrodonato ha accusato l'Amministrazione comunale di aver affidato a una ditta esterna la chiusura delle buche stradali quando poteva essere fatta da personale interno con asfalto a freddo preventivamente acquistato e tenuto in deposito per le emergenze. "L’asfalto a freddo non è necessario averlo in dotazione in quantità enorme perché può essere reperito sul mercato anche giornalmente - ha spiegato D'Ancona, secondo cui la questione è un’altra - riguarda la riorganizzazione di alcune funzioni che le amministrazioni comunali possono continuare a svolgere con personale proprio. Comunque posso affermare che non ho visto nessuna Amministrazione comunale, negli ultimi 20 anni, inserire nel proprio piano della dotazione organica, figure come muratori, idraulici ed elettricisti". L'ultima polemica cittadina riguarda i costi, 2 mila euro, per il trasloco dell'ufficio dei Servizi sociali che sono sembrati piuttosto esosi. "Più aziende hanno preso visione del materiale da traslocare e alla fine hanno rifiutato poiché l'offerta non era congrua alla domanda", ha tenuto a sottolineare il consigliere comunale che ha assicurato che il trasloco si sta facendo con le maestranze proprie del Comune. "I nostri ragazzi - ha concluso - hanno sommato ai loro impegni quotidiani anche quello del trasloco".
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