Mesagne. Lunedì Comune paralizzato per assemblea sindacale

Aprile 16, 2016 2877

comune parcheggio della polizia localeLunedì prossimo i dipendenti comunali incroceranno le braccia

e non erogheranno i servizi ai cittadini. Il tutto dalle ore 11 alle ore 14. Si ritroveranno in assemblea tutti i dipendenti che aderiscono alle organizzazioni sindacali della Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl Uil-Pa per parlare della mobilitazione nazionale che si svolgerà il 26 aprile a Bari per denunciare il "malessere che da quasi 7 anni attanaglia i lavoratori pubblici, ai quali è negato il sacrosanto diritto, ribadito dai giudici costituzionali, al rinnovo del contratto di lavoro". "A 7 mesi dalla sentenza della Corte Costituzionale, è davvero inaccettabile che il governo non abbia ancora attivato il tavolo per il rinnovo dei contratti per gli oltre 3 milioni di dipendenti pubblici e privati", hanno affermato le organizzazioni sindacali secondo cui "tutto ciò sta contribuendo a deprimere la stessa crescita dei consumi interni, rallentando la ripresa e lo sviluppo del Paese, oltre a mortificare e umiliare quella vastissima platea di lavoratori onesti che ogni giorno garantiscono il funzionamento di servizi pubblici essenziali per la vita delle persone, quali ospedali, tribunali, questure, enti previdenziali, vigili del fuoco, università scuole, uffici comunali". Attraverso una mobilitazione sul territorio, allargando gli spazi della partecipazione, i sindacati vogliono riconoscere un diritto delle lavoratrici e dei lavoratori e garantire servizi migliori ai cittadini e alle imprese "contro la disorganizzazione scientifica e i vecchi schemi gerarchici. Meno tasse, più qualità di vita, di salute, più sicurezza e benessere sui posti di lavoro per la crescita delle persone e del Paese". “Vogliamo una contrattazione più forte anche a livello decentrato, dove occorre confrontarsi sugli aspetti specifici dell’organizzazione del lavoro, per razionalizzare la macchina amministrativa, recuperare la spesa improduttiva e trovare risorse da investire in qualità dei servizi pubblici, che vuol dire sanità, previdenza, assistenza, prevenzione, sicurezza, servizi all’occupazione e allo sviluppo", hanno concluso le organizzazioni sindacali.