La regressione del Partito democratico di Mesagne In evidenza

Bruno Morobianco Luglio 30, 2016 2331

partito democratico sedeIl Partito Democratico di Mesagne,

in questo primo anno di opposizione, rivendica giustamente la paternità di tante opere realizzate e consegnate in questi ultimi mesi dalla giunta Molfetta. Si ripropone come forza di governo e come motore di alcune manifestazioni culturali. E' stato il soggetto politico protagonista degli ultimi 24 anni di Mesagne, specialmente fino a 10 anni fa. Oggi si ritrova, dopo l'esperienza Incalza, nuovamente all'opposizione, non contro uno schieramento opposto ma principalmente contro alcuni ex compagni di maggioranza della giunta Scoditti. Per poter effettuare un'analisi lucida e imparziale occorre analizzare non il momento ma una serie storica. Fino a 10 anni fa, governava e aveva tra i suoi tesserati protagonisti di spessore della politica nazionale, regionale e provinciale. Da allora ha perso 3 elezioni comunali su 4, non ha rieletto alcun mesagnese né a Roma né a Bari. Le divisioni interne sono aumentate, al punto di non sostenere il segretario Emiliano nelle primarie regionali, le conseguenze sono sotto gli occhi tutti, con la stagione dei baby segretari, di cui l'ultimo sembra reggere rispetto ai precedenti. I militanti sono diminuiti, alcuni sono rimasti a casa, altri hanno preferito altre soluzioni politiche. L'auspicio per la città sarebbe ritrovare un gruppo politico, che oltre a rivendicare tante opere, facesse una lucida analisi anche sui tanti errori fatti, politici e amministrativi perché senza non si spiegherebbe il motivo per il quale i mesagnesi hanno eletto Pompeo Molfetta, loro ex alleato.