a ripristinare il servizio, la mozione presentata dai consiglieri di opposizione avente ad oggetto il trasporto pubblico scolastico. Con i trentamila euro che residuano dall’annualità in corso si continuerà a garantire il servizio fino alla fine dell’anno scolastico appena iniziato, ammesso che l’azienda sia concorde con tempi, costi e modalità di gestione.
Al netto dell’intenzione del Sindaco di reintrodurre, ridimensionandolo, il servizio non si può certo esprimere soddisfazione per come il dibattito si è sviluppato durante i lavori del Consiglio. La mozione, infatti, partendo dal trasporto pubblico scolastico, poneva il problema più generale e complesso della mobilità urbana da ripensare e riprogrammare. Lasciano a dir poco basiti per pochezza, superficialità e arroganza gli interventi dei consiglieri comunali di maggioranza, i quali, evidentemente, non hanno compreso il senso della mozione lasciandosi andare a dichiarazioni persino banali di fronte ad un tema che meriterebbe di esser posto al centro dell’agire quotidiano dell’Amministrazione.
A dire il vero non è la prima volta che ciò si verifica e non ci aspettavamo molto dal consigliere Ture, ad esempio, il quale si è preoccupato in tutto il dibattito di chiedere più volte alla consigliera Saracino come facesse lei, relatrice della mozione, a sapere della disponibilità della STP a rispristinare il servizio, convinto, evidentemente, di smascherare chi sa quale complotto tra i consiglieri di minoranza e la società di trasporti. Caro consigliere Ture, nessun incontro alla base della mozione portata in Consiglio, ma se tra le fila della maggioranza ci fosse stato un consigliere comunale che interpretasse seriamente il suo ruolo come minimo avrebbe dovuto incontrare la STP per verificare la possibilità di salvaguardare il servizio in parola e di potenziare il trasporto pubblico nella sua città.
Non ci aspettavamo grandi cose neanche dal consigliere Esperte, il quale, tra l’altro, è da qualche giorno imputato con l’accusa di diffamazione aggravata a mezzo stampa, violenza privata e tentata estorsione in un processo in cui la STP, per la quale lavora, ha il ruolo di parte lesa. Ora non chiediamo di certo che egli si dimetta da consigliere comunale, ci rendiamo conto che sono lontani i tempi gloriosi, quando per molto meno, a Mesagne, i consiglieri comunali si dimettevano pur di salvaguardare l’onorabilità delle Istituzioni che rappresentavano, ma avesse avuto almeno il pudore di tacere, risparmiandoci una lezione sul bilancio della quale, almeno noi, non avevamo proprio bisogno. Così come avremmo fatto a meno del chiarimento sulla possibile chiusura del gruppo STP di Mesagne in c.da Pizzo Russo. Un serio consigliere comunale difenderebbe con i denti una base logistica della principale società di trasporti del nostro territorio nella propria città, conquista politica di qualche anno addietro che può rappresentare oggi il punto di partenza per incrementare il trasporto pubblico urbano.
Stupisce un po', almeno per la longevità del percorso istituzionale, la superficialità con la quale il consigliere Vizzino ha liquidato l’argomento: “ ai ragazzi una passeggiata salutare farà bene”. Ad un cittadino che si fosse trovato lì pensando di assistere ad una discussione sulla prospettiva della mobilità urbana a Mesagne sarebbero cadute le braccia.
Il Sindaco, a sua volta, si è trincerato dietro la propria difesa personale, arrivando a dire che lui non è diventato un ragioniere ma è rimasto quello di sempre, quello dell’attenzione ai diritti, agli ultimi, ai più deboli. Molto più semplicemente, ha detto, “è il mondo intorno a me che è cambiato” (sic!). E poi il debito pubblico, le responsabilità di governo di chi c’era prima, cioè il suo partito che ha avuto la delega al bilancio per tutta l’amministrazione Scoditti.
Nessun riferimento a possibili progetti di potenziamento del trasporto pubblico, argomento che caratterizza le amministrazioni delle città che decidono di investire su prospettive di mobilità sostenibile. Prospettive che la STP ha anche delineato non in incontri carbonari, come sospetta qualche arguto consigliere di maggioranza, ma in occasioni pubbliche e alla presenza di tecnici e ricercatori oltre che di tanti cittadini interessati. Ma ci rendiamo conto che chiedere ai consiglieri comunali di maggioranza, notoriamente esperti di mobilità, di partecipare e tenere conto di questo lavoro sarebbe significato chiedere troppo. E non è mancato anche su questo tema il richiamo al passato e a quanto poco si sia fatto. Almeno si parlava, nel passato, di progetti come “Città Sane” o “Mesagne vivibile a piedi e in bicicletta”, prospettive possibili e fonte di finanziamenti comunitari intercettati dalle vituperate passate Amministrazioni.
In un anno e mezzo di Amministrazione Molfetta ci ricorderemo, invece, dei quattro o cinque progetti di “riqualificazione” della pista ciclabile dopo che il consigliere Ture, sensibile al tema della mobilità, ne aveva chiesto la soppressione. Senza uno sguardo lungo e una seria progettualità il Sindaco potrà continuare a fare il ragioniere o, come egli stesso affermava ieri, macelleria sociale. I soldi, in assenza di idee, non cadono dal cielo e di questo passo saranno sempre meno.