Mesagne. Le politiche Sociali in una struttura piena di barriere architettoniche. La Cgil denuncia il Comune

Novembre 09, 2016 1870

macchia antonio davanti al comune di mesagneLa Cgil Funzione pubblica ha denunciato il Comune di Mesagne

e lo ha citato in tribunale per gli incarichi assegnati ai dipendenti senza consultare le organizzazioni sindacali. Nella bufera c'è la riorganizzazione degli uffici che, per la verità, ha lasciato in città diverse perplessità. Come, ad esempio, la decisione di trasferire presso palazzo Piazzo, in via Castello, l'assessorato e gli uffici delle Politiche sociali. I problemi? Presto evidenziati dai cittadini e fruitori. "Mi chiedo come faranno i disabili ad accedere a tale ufficio, che si trova a primo piano di Palazzo Piazzo, se la struttura ha una scala stretta e non è munita di ascensore". Non è tutto poiché l'altro problema è relativo alla viabilità e al posteggio dell'utenza giacché la struttura si trova, nel centro storico, nella zona a traffico limitato. Forse collocare gli uffici presso l'ex scuola media "Marconi", facilmente accessibile ai disabili e con ampio parcheggio, avrebbe avuto una logica differente. Situazioni ambientali e malessere dei dipendenti che si sono aggiunti a quelli esistenti. Da questo disagio complessivo è scaturita la decisone della Cgil di presentare istanza a un giudice terzo per risolvere la querelle. "Il segretario generale della Cgil Funzione pubblica e i delegati rsu, sono venuti a conoscenza della emanazione di atti che pianificano la ristrutturazione e la ricollocazione degli uffici e dei servizi", ha spiegato il segretario generale della Cgil Funzione pubblica, Antonio Macchia. Già nella delegazione trattante, tenutasi il 15 settembre scorso, con all'ordine del giorno la discussione sui criteri generali di mobilità interna ed i criteri generali di conferimento incarichi di posizione organizzativa, la Cgil aveva chiesto all'Amministrazione comunale mesagnese "di revocare gli atti emessi unilateralmente, inerenti le materie da trattare, ossia, il decreto di assegnazione degli incarichi di posizione organizzativa e la delibera di assegnazione del personale alle varie strutture individuate". "Su tali argomenti - ha concluso Macchia - l'Amministrazione comunale non ha inteso ragione e pertanto siamo costretti ad adire, ancora una volta, l'autorità giudiziaria".