Redazione

La conferenza stampa convocata dal sindaco Marchionna è stata davvero surreale sia nella sostanza sia nella forma.

Se a Palermo, come si parodiava in un famoso film, il problema era il traffico, a Brindisi la più grande seccatura alle manovre politiche e alla gestione amministrativa pare essere rappresentata dal granello di sabbia Roberto Quarta.

Non sta sicuramente a noi dare giudizi politici sull’operato di un consigliere di maggioranza ma, per l’onestà intellettuale che ci caratterizza, non possiamo negare che il consigliere Roberto Quarta allorché si sia trattato di tutelare la città di Brindisi, come nei casi - per citarne alcuni - del deposito gas di Edison o  dell’ampliamento della discarica di Formica Ambiente, non ha avuto incertezze su dove posizionarsi, al di là di ogni appartenenza politica. Evidentemente la sua ostinazione verso le questioni che affronta ha rappresentato un fastidio a chi pensa di poter amministrare la città mettendo da parte gli interessi dei cittadini.

Spiace poi constatare che la contestazione ad un consigliere comunale sia stata mossa nell’ambito di una conferenza stampa che sembrava essere un plotone di esecuzione contro un consigliere che altro non ha fatto che sapersi discostare dagli ordini di partito quando erano in ballo gli interessi dei cittadini. E spiace constatare la presenza in tale plotone del presidente del consiglio comunale che, come figura terza ed imparziale, dovrebbe invece garantire e tutelare la libera espressione del pensiero e del voto da parte dei consiglieri.

L’impressione comunque è che tutta questa sceneggiata sia stata fatta per distogliere l’attenzione dei cittadini dall’incapacità di questa maggioranza di risolvere i tanti problemi della città, utilizzando come giustificazione il capro espiatorio Roberto Quarta e tentando, tramite il controllo dell’attività delle commissioni, di imbavagliare la minoranza, che proprio nelle commissioni consiliari ha più volte sollevato questioni di cui i consiglieri di maggioranza erano completamente all’oscuro.

Dalla rinuncia fino alla rimodulazione di finanziamenti o alle scelte amministrative su questioni di interesse generale, grazie al lavoro della minoranza nelle commissioni consiliari sono emerse tutte le contraddizioni dell’amministrazione comunale. Se la misura per la convocazione di conferenze stampa è data dai criteri utilizzati oggi, il Sindaco non può certo esimersi dal convocare i giornalisti per spiegare i motivi, per esempio, di un cambio di orientamento sulla discarica Formica o per spiegare ai cittadini l’aumento vertiginoso degli abbonamenti per i parcheggi o, ancora, per spiegare come intende affrontare finalmente la situazione complicata della partecipata Brindisi Multiservizi che a distanza di mesi non trova una soluzione.

Come forze di minoranza utilizzeremo ogni possibile strumento regolamentare e pubblico per continuare a denunciare tutte le contraddizioni e l’irrazionalità amministrativa della maggioranza.

I cittadini sapranno poi giudicare tutto questo.

I consiglieri comunali dei gruppi di Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Impegno per Brindisi, Uguaglianza cittadina, Movimento Regione Salento, Brindisi Bene Comune-Alleanza Verdi Sinistra, Attiva Brindisi.

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Dichiarazione del presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati.

“Nel giro di appena sette ore il Laboratorio di genetica del Di Venere di Bari ha confermato la diagnosi di SMA 1 per il bambino palestinese, giunto a Bari nelle scorse ore per ottenere l’assistenza e le cure più opportune, consentendo da subito l’avvio dei test sugli anticorpi per il dosaggio del vettore e la successiva somministrazione della terapia. 

Si tratta di un’ennesima conferma del primato pugliese nell’ambito degli screening neonatali, rendendoci addirittura riferimento nazionale anche per interventi di solidarietà. È la conseguenza di una ormai lunga sequenza di leggi approvate dal Consiglio regionale, a cominciare da quella sullo screening obbligatorio per la SMA, per poi continuare con quella sul sequenziamento dell’esoma, sullo screening super esteso e sul progetto Genoma. 

Con il bambino palestinese le diagnosi complessivamente effettuate salgono a otto. 

I primi sette sono stati tutti trattati, dopo la diagnosi precocissima, mentre il bambino palestinese sarà trattato con la terapia genica nei prossimi giorni, nella speranza che la diagnosi non precocissima non abbia fatto emergere sintomi significativi, poiché la maggiore efficacia delle terapie si riscontra nella somministrazione in fase asintomatica. 

Ringrazio come sempre per sapienza ed efficienza il direttore del Laboratorio di Genetica del Di Venere di Bari Mattia Gentile e il suo staff, e il Dirigente dall’unità operativa di neurologia dell’ospedale pediatrico Giovanni XXIII Delio Gagliardi e il suo staff.

Colgo l’occasione per riferire la situazione dei sette bambini pugliesi sinora diagnosticati e trattati. 

Caso 1 - SMA 1. Data di nascita 4 aprile 2022; data di diagnosi 11 aprile 2022; data somministrazione terapia genica 27 aprile 2022. Ad oggi nessun segno di malattia e cammina.

Caso 2 - SMA 2 o 3. Data di nascita 10 giugno 2022; data di diagnosi 17 giugno 2022; data avvio terapia non genica 1 luglio 2022. Ad oggi nessun segno di malattia e cammina. 

Caso 3 - SMA 1. Data di nascita 29 ottobre 2022; data di diagnosi 7 novembre 2022; data somministrazione terapia genica 18 novembre 2022. Ad oggi nessun segno di malattia e sgambetta con i primi passi. 

Caso 4 - SMA 1. Data di nascita 31 maggio 2023; data di diagnosi 7 giugno 2023; data somministrazione terapia genica 16 giugno 2023). Ad oggi qualche leggero segno di malattia, ma in recupero.

Caso 5 - SMA 1. Data di nascita 6 ottobre 2023; data di diagnosi 12 ottobre 2023; data somministrazione terapia genica 19 ottobre 2023). Ad oggi nessun segno di malattia e processo di crescita coerente con l’età.

Caso 6 - SMA 4. Data  di nascita 17 ottobre 2023; data di diagnosi 24 ottobre 2023; data avvio terapia non genica 06 novembre 2023. Ad oggi nessun segno di malattia e processo di crescita coerente con l’età.

Caso 7 - SMA 2 o 3. Data di nascita 28 novembre 2023; data di diagnosi 06 dicembre 2023; data avvio terapia non genica 13 novembre 2023. Ad oggi nessun segno di malattia e processo di crescita coerente con l’età”.

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Nel pomeriggio del Giovedì Santo, una delegazione di giovani guidati da Donato Maggi, coordinatore provinciale di Forza Italia Giovani Brindisi, impegnata a sostegno delle famiglie e dei bambini più bisognosi, ha regalato oltre 30 Uova Pasquali all’Istituto San Vincenzo di Piazza Duomo in Brindisi retto dalla suora Michelina.

Questo atto di generosità compiuto in prossimità di uno dei periodi dell'anno tanto atteso dai più piccoli, è stato possibile grazie al contributo di tanti brindisini forzisti e dei consiglieri comunali di Forza Italia Brindisi.

Un piccolo gesto fondamentale per stare a fianco di chi, purtroppo, vive le difficoltà di una vita meno serena e felice di altri.

Regalare un sorriso, soprattutto in queste giornate di festa, semplicemente consegnando nelle mani di tanti piccoli quello che rappresenta il simbolo della vita e della rinascita, le uova di Pasqua! La felicità sul loro volto è una cosa che ci rinfranca dalla bruttezza del mondo.

In linea con lo spirito liberale e cattolico del nostro Partito, ci sembrava più che doveroso dare seguito a questo nostro sentimento. 

Con l'occasione vogliamo dare a tutta la cittadinanza, i nostri più sereni auguri per una Pasqua di pace.

Donato MAGGI (Coordinatore Provinciale Forza Italia Giovani Brindisi): “Iniziative importanti che Forza Italia Giovani Brindisi ha scelto di portare avanti per supportare i soggetti più fragili, lo abbiamo fatto nel periodo natalizio con una colletta alimentare e anche adesso nel periodo Pasquale, grazie al lavoro di squadra e l’impegno del movimento giovanile, i veri protagonisti.”

Integrazione giovanile in ambito turistico culturale: al via un percorso formativo specifico sui trampoli per ragazzi e ragazze.

Al fine di sostenere lo sviluppo dell’integrazione giovanile nel mercato occupazionale in ambito turistico-culturale, la Cooperativa Sociale TenRock di Brindisi offre l’opportunità a giovani e adulti con età superiore ai 16 anni, (animatori-ballerini-attori e artisti di ogni genere) che intendono raggiungere le molteplici località turistiche e villaggi presenti in tutta Italia, o per chi già appartenesse ad organizzazioni del settore dell’animazione turistica, di accrescere il proprio bagaglio artistico attraverso un percorso formativo specifico sui trampoli della durata di 8 incontri per un totale di 24 ore, che ha tra i tanti obiettivi, quello di sviluppare la la completa gestione dell'attrezzo esplorando anche luoghi esterni della città, visitando un parco, in un bar davanti al bancone per entrare in empatia con il proprio personaggio.

All’inizio del percorso formativo verrà posta un’attenzione particolare al lavoro sull’equilibrio, partendo da esercizi individuali sul proprio corpo (baricentro, equilibri e disequilibri seguendo linee e percorsi Successivamente si studieranno la varie andature, cambi di direzione, scalini, ricerca e studio delle dinamiche relazionali.

“La partecipazione al seminario nell’ambito della formazione è il consolidamento di un importante traguardo,

– spiega Gabriele Cagnazzo, direttore della Cooperativa Sociale TenRock –  che fà leva sul processo di inclusione sociale e non solo, ma anche nel mercato occupazionale giovanile, in quanto l’acquisizione di tali competenze accompagnano una serie di opportunità di inserimento lavorativo nell’ambito dell’animazione turistica ed eventi spettacolo in risposta alla quantità di richieste che riceviamo.

La formazione includerà una sessione di costruzione di un paio di trampoli personalizzati che rimarrà in possesso. Info costi & prenotazioni 3662185406

 

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PASQUA: COLDIRETTI PUGLIA, TANTE NOVITÀ DA COLOMBA AGRICOLA A CACIOVO; MA È FAI DA TE IN PIÙ DI 4 FAMIGLIE SU 10

Dai taralli glassati pasquali all’agnello di pasta di mandorla, fino alle puddhriche leccesi e alle scarcelle baresi

Dalle colombe agricole al caciovo, il caciocavallo con la dolce sorpresa all’interno che ‘si crede’ uovo di Pasqua, dalle scarcelle alla cuperta, sono tanti i dolci delle feste, anche se in quattro famiglie su 10 (39%) si preparano quest’anno in casa i dolci tipici della Pasqua, soprattutto per effetto del rincaro del carrello della spesa che ha fatto salire anche i prezzi dei prodotti di pasticceria, con aumenti di oltre il 7% per le uova di cioccolato. È quanto emerge dall’indagine di Coldiretti Puglia, condotta nei mercati dei contadini di Campagna Amica, dove è tornata  la sfilata dei dolci regionali ‘fai da te’ della Settimana Santa che accompagnano nel segno della tradizione le festività Pasquali. 


Se negli acquisti pasquali in tempo di conflitti la colomba è presente sul 69% delle tavole, sei punti percentuali in più rispetto all’uovo di cioccolata (63%), la conferma – evidenzia una indagine di Coldiretti/Ixè – è rappresentata dal ritorno della cucina casalinga fai da te con la riscoperta dei dolci della tradizione. Una tendenza spinta dal caro prezzi che non ha risparmiato i prodotti di pasticceria, legato soprattutto agli aumenti dei costi energetici e delle materie prime di origine straniera come il cioccolato. Nelle famiglie si è così tornati ai fornelli recuperando antiche ricette, a partire da quelle della tradizione contadina, con un boom degli acquisti di farine e uova.

Assieme ai cuochi contadini di Campagna Amica che hanno svelato i segreti dei dolci più tipici custoditi da generazioni nelle campagne, sono stati in azione i tutor della spesa per aiutare i consumatori a fare gli ultimi acquisti per la preparazione del tradizionale pranzo di Pasqua, con i consigli su come scegliere i prodotti Made in Italy per sostenere l’economia regionale.

In scena il grande ritorno delle specialità locali della Puglia dai taralli glassati pasquali ai dolci di pasta di mandorla, con l’agnello di pasta reale – dice Coldiretti Puglia - dalla “cupeta salentina” fino alle colombe agricole, le puddhriche leccesi e alle scarcelle baresi o squarcelle foggiane.

I DOLCI DI PASQUA IN PUGLIA

A Pasqua, tra i tanti e buonissimi dolci caratteristici pugliesi ci sono le scarcelle. Gli ingredienti per questo caratteristico dolce sono poveri e semplici come uova, farina, latte e olio che danno vita ad una pasta frolla speciale. Le scarcelle sono piccole “ciambelle” ricoperte di glassa di zucchero (il naspro), a forma di cuore, cerchio, cestino o colomba. Generalmente la squarcella foggiana o scarcella barese viene decorata con delle uova sode dipinte, granella e confettini colorati (c’è chi aggiunge anche ovetti di cioccolato).

I taralli dolci vengono serviti nei giorni di Pasqua come dolce di fine pasto o regalati come buon auspicio. Hanno la forma classica di una piccola ciambella, sono morbidi, profumati e ricoperti da una glassa fatta soltanto di acqua e zucchero.

Un altro dolce tipico della tradizione Pasquale in Puglia è l’agnello di pasta di mandorle. La pasta di mandorle, detta anche pasta reale, è preparata con uno dei frutti tipici della Puglia, la mandorla. L’origine incerta parla di una ‘invenzione’ di una monaca leccese che nel 1680 ne scrisse la ricetta. Compaiono riferimenti a questo dolce persino nel “De honesta voluptate et valetudine” scritto da Bartolomeo Sacchi detto il Platina, umanista e gastronomo Italiano del 1400. C’è chi pensa addirittura che le caratteristiche di questa pasta rimandino alla cucina araba e infatti esiste un manoscritto arabo del 1226 in cui si parla della Faludhaj, antenata della pasta di mandorle.

La Cupeta Salentina, detta anche Cupeta Leccese, è un croccante o torrone di mandorle protagonista indiscusso delle feste pasquali. Sono i cosiddetti cupetari che la preparano con passione  e la servono calda perché, a quanto pare, è il modo migliore per gustarla e per godere del suo sapore straordinario, derivante da un’antica tradizione del XVII secolo. La ricetta della Cupeta Salentina è molto semplice e la sua particolarità sta nel fatto che viene preparata in enormi pentoloni roventi da cui viene fuori tutto il profumo dello zucchero vanigliato.

Le puddhriche o puddiche sono dei preparati gastronomici tipici Salentini e si producono nel periodo pasquale, sia in versione salata che dolce. Ogni paese salentino ha la sua ricetta e il suo modo dialettale di chiamarle, ma ciò che non varia è la loro forma ad intreccio nel quale si incastona un uovo, simbolo sin dall’antichità di pace in tutte le famiglie salentine.

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PASQUA: COLDIRETTI PUGLIA, ‘UOVA SOSPESE’ E SPESA SOLIDALE PER NUOVI POVERI; IN PUGLIA 21% FAMIGLIE CHIEDONO AIUTO PER MANGIARE

 

Con il 21% delle famiglie che in Puglia hanno bisogno di aiuto per mangiare, la Pasqua rappresenta un momento per pensare agli indigenti, con le ‘Uova Sospese’ e la spesa solidale dei prodotti della terra donati da agricoltori e consumatori per gli indigenti. L’iniziativa è di Coldiretti Puglia che nei mercati contadini regionali, in occasione delle festività della Santa Pasqua, ha organizzato la raccolta di prodotti agricoli per i bisognosi con l’Uovo Sospeso’, il caciovo pasquale dei contadini,  e la Spesa Sospesa, il cui ricavato sarà devoluto agli enti caritativi presenti sui territori.

E’ stato attivato, tra l’altro, il servizio di consegna a domicilio per aiutare gli anziani e le persone in difficoltà che non possono uscire di casa per problemi fisici a ricevere la spesa. La povertà alimentare tra i minori – sottolinea la Coldiretti regionale – è cresciuta per effetto della guerra con l’aumento dell’inflazione che ha colpito duramente la spesa e messo in difficoltà un numero crescente di famiglie con un balzo del 12% degli under 15 anni costretti a ricorrere agli aiuti per mangiare, ma a rischio alimentare ci sono anche gli anziani e i migranti stranieri.

I consumatori anche in questi giorni di festa hanno la possibilità di fare una donazione libera grazie alla quale acquistare prodotti a favore dei più bisognosi, sul modello dell’usanza campana del “caffè sospeso”, quando al bar si lascia pagato un caffè per il cliente che verrà dopo. In questo caso si tratta di frutta, verdura, formaggi, salumi e ogni tipo di genere alimentare Made in Italy, di qualità e a km zero tra quelli proposti dagli agricoltori di Campagna Amica, con la spesa raccolta che viene poi consegnata agli enti caritativi e ai servizi sociali dei Comuni.

Fra i nuovi poveri – continua la Coldiretti – ci sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie che sono state fermate o danneggiate dalle limitazioni rese necessarie in due anni di pandemia. Persone e famiglie che mai prima d’ora – precisa la Coldiretti – avevano sperimentato condizioni di vita così problematiche.

La stragrande maggioranza di chi è costretto a ricorrere agli aiuti alimentari lo fa attraverso la consegna di pacchi alimentari – insiste Coldiretti – che rispondono maggiormente alle aspettative dei nuovi poveri (pensionati, disoccupati, famiglie con bambini) che, per vergogna, prediligono questa forma di sostegno piuttosto che il consumo di pasti gratuiti nelle strutture caritatevoli.

In questo caso i cittadini che acquistano nei mercati e nelle fattorie di Campagna Amica possono decidere di donare prodotti alimentari alle famiglie più bisognose che potranno portare in tavola generi alimentare Made in Italy, di qualità e a km zero che verranno consegnate ai bisognosi in accordo con i Comuni. Ma in molti mercati contadini si lasciano anche i prodotti freschi invenduti a organizzazioni caritatevoli che passano a prenderli per utilizzarli nelle mense.

Con la Spesa sospesa Coldiretti e Campagna Amica hanno voluto dare un segno tangibile della solidarietà degli agricoltori verso le fasce più deboli della popolazione più colpite dalle difficoltà economiche, una esperienza che è diventata un fenomeno strutturale presente in tutti i mercati contadini della Puglia.

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Per un sereno svolgimento delle festività pasquali, il Questore di Brindisi ha disposto il rafforzamento dei servizi di controllo del territorio finalizzati al contrasto dei reati in genere e soprattutto quelli di natura predatoria.

Nella notte scorsa, la Polizia di Stato ha arrestato un giovane brindisino, già noto alle forze dell’ordine, colto nella flagranza della consumazione di un furto ai danni di un distributore di vivande.

Gli accurati servizi di controllo del territorio svolti dalle Volanti nel capoluogo e nelle zone più periferiche ed isolate, ha consentito di interrompere l’azione del giovane che, armato di un’ascia, aveva appena forzato il contenitore di monete del distributore, rubandone il contenuto e, vistosi scoperto, tentava di allontanarsi dal luogo a bordo di un’autovettura.

Lo stesso veniva bloccato dopo pochi metri e all’interno della sua auto i poliziotti rinvenivano altri strumenti da scasso.

Pertanto, il ragazzo veniva arrestato per i reati di furto aggravato, porto di oggetti atti allo scasso e ad offendere. Inoltre, si procedeva anche alle contestazioni delle violazioni delle norme del codice della strada per guida con patente revocata.

Gli oggetti rinvenuti sono stati sequestrati e posti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria; il denaro asportato è stato restituito al titolare della ditta gerente del distributore.

Dopo le formalità di rito, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, il giovane è stato condotto presso la sua abitazione agli arresti domiciliari.

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La Processionaria durante la processione del S. S.mo Sacramento, in un paesino immaginario, dell’entroterra lucano, un giovane prelato muore soffocato dalle spire della processionaria: un verme parassita del pino. Questo è quel che appare per evidenza scientifica, per credo popolare e per direttiva ecclesiale. Il prof. Ciccio Catamenò, letterato in pensione, seguendo il suo istinto, le sue personali indagini e le informazioni carpite in paese, arriverà ad un’altra determinazione e cioè che il prete, ingiustamente chiacchierato, è stato avvelenato… da chi e perché si capirà (spero) alla fine del racconto. Seguono altri nove racconti che trattano storie differenti ma tutte legate da un comune denominatore: le miserie e le nefandezze dell’uomo qualunque. I racconti sono compresi nello spazio virtuale della mia immaginazione dentro la cornice di un Sud bello, struggente, misero e miserabile.

Pompeo Molfetta vive a Mesagne (BR) dove svolge l’attività di medico di medicina generale. Precedenti pubblicazioni: “Il Recupero del Centro Storico” 1989 - “Correva l’anno - storia politica di Mesagne alla fine del secolo scorso” 2019. Ha scritto alcuni testi teatrali sperimentali inediti rappresentati durante il periodo universitario e oltre alla scrittura coltiva la passione per la pittura, la scultura, il teatro, la musica ecc.. “Questo eclettismo artistico, per certi versi sconclusionato, mi tiene sospeso nella perenne ricerca delle ragioni dell’esistenza mia e degli altri, ragioni che finora non ho trovato e che dispero ormai di trovare... per questo canto”.

In un comunicato del 5 dicembre 1988 a firma dell’allora “Coordinamento regionale per il boicottaggio di Sudafrica e Israele”, si denunciavano i massacri di civili palestinesi durante la prima Intifada e si chiedeva il riconoscimento dello Stato di Palestina e lo stop alla collaborazione di Roma con Tel Aviv. 

L’isolamento del regime razzista di Pretoria da parte della comunità internazionale fu, effettivamente, determinante nella sconfitta dell’apartheid in Sudafrica. Israele, invece, ha continuato impunito a ripulire la Palestina dalla sua popolazione nativa, cacciandola, sterminandola e affamandola grazie proprio alla diplomazia internazionale, che ha fiancheggiato l’occupazione anziché contrastarla. Ne sono una dimostrazione le istituzioni di questo paese – primo partner scientifico e secondo partner commerciale europeo di Israele – che bollano come antisemite le accuse di servilismo a un certo potere, quando in 35 anni quel potere non hanno trovato il coraggio di scontentarlo mettendo per iscritto l’unica decisione veramente giusta che potessero prendere: “L’Italia riconosce lo Stato di Palestina”. 
Dunque, se di quel secondo Stato che sulla carta sarebbe dovuto nascere nel 1947 rimane solo un arcipelago di comunità strozzate da insediamenti in proliferazione metastatica e un lembo di terra che fino a ottobre era considerato la più grande prigione a cielo aperto del mondo, prima di trasformarsi nel più grande cimitero a cielo aperto del mondo, è anche colpa della nostra classe politica, alte cariche istituzionali comprese.
Ma tira e ritira, la corda poi si rompe. La tragica, sciagurata terza Nakba iniziata il 7 ottobre ha, così, avuto conseguenze inaspettate. Ha spalancato gli occhi dell’umanità sull’essenza dell’ultimo progetto coloniale ancora in corso, mettendo allo scoperto la sua natura sadica, sanguinaria e predatoria. Ha svelato la sudditanza degli Stati Uniti e dell’Europa a quel “certo potere”. Ha polverizzato la retorica dell’occidente baluardo di civiltà e diritti umani. E, ancor più rilevante, ha determinato uno scollamento difficilmente sanabile tra la società civile, le popolazioni delle cosiddette democrazie liberali e i rispettivi governi, che per sei mesi hanno accampato le scuse più bieche pur di non disturbare il boia mentre macellava 40 mila esseri umani.
A illuminare questo momento cupo della storia, dimostrazione empirica che 20 anni di “giornata della memoria” sono stati un fallimento, ci stanno provando ogni giorno milioni e milioni di anime buone, di giovani e adulti che in giro per il mondo solidarizzano con un popolo che lotta per non essere cancellato. Un abbraccio ai fratelli e alle sorelle palestinesi è stato lanciato anche da Mesagne, protagonista la scorsa domenica delle Palme di un’iniziativa di sensibilizzazione, promossa dal locale “Comitato per il cessate il fuoco a Gaza”, che il caso ha voluto anticipasse di qualche ora la risoluzione per il cessate il fuoco del Consiglio di Sicurezza. Una risoluzione figlia anche di questa mobilitazione collettiva che, come un’onda lunga, ha risvegliato una coscienza dopo l’altra mettendo alle strette le cancellerie occidentali.
La superbia è un vizio che non perdona. Il truce Primo ministro di Israele e i suoi sgherri speravano di passare alla storia come i liquidatori della “questione palestinese”, ma non hanno fatto altro che ridarle vigore. E più distruggono fisicamente la Palestina e più la fanno crescere nei cuori delle persone, come un’ideale, una speranza. 
Ora che il sionismo ha gettato la maschera palesandosi per ciò che è, un progetto coloniale la cui più alta fonte di ispirazione è una torretta di guardia, deve essere fermato con una grande campagna di isolamento e di boicottaggio internazionale, l’unica pratica non violenta capace di cambiare le cose. Come le cambiò in Sudafrica. 
Sabato, vigilia della santa Pasqua, la mobilitazione territoriale si sposterà su Bari con un corteo che muoverà alla volta del Consolato israeliano in Puglia per chiedere la sospensione di tutti gli accordi in essere tra Regione e Stato di Israele, e ricordare che la complicità è reato!
 
 
Luca Debenedettis 
Comitato di solidarietà col popolo Palestinese 

La Guardia di Finanza di Francavilla Fontana, al termine di indagini per far emergere situazioni di elusione ed evasione, ha scoperto sul territorio due officine meccaniche prive di tutte le autorizzazzioni amministrative. Le presenti nelle due officine sono state poste sotto sequestro e i titolari denunciati all'autorità giudiziaria. 

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