Redazione

Nel pomeriggio di ieri, martedì 7 maggio, il volo Ryanair FR3638 Brindisi Bergamo ha segnato un'esperienza travagliata per i passeggeri, con un ritardo che ha superato quasi sei ore, mettendo a dura prova la pazienza e la determinazione dei viaggiatori. Questo episodio solleva interrogativi sulla gestione dei voli e sulla responsabilità delle compagnie aeree nel garantire un servizio affidabile e tempestivo.

Il volo, inizialmente previsto per decollare alle 17:55, è stato ritardato più volte, con scarse comunicazioni da parte della compagnia aerea, lasciando i passeggeri nell'incertezza e nell'attesa prolungata nell'aeroporto di Brindisi. Solo alle 01:17 dell’indomani il volo è finalmente atterrato a Bergamo, quasi sei ore dopo l'orario programmato di arrivo.

Secondo quanto riferito da ItaliaRimborso, specializzati nel supportare i passeggeri nell'ottenere compensazioni per ritardi e cancellazioni dei voli, ai passeggeri del volo FR3638 spetta una compensazione pecuniaria di 250 euro a persona. Questo diritto è garantito dal Regolamento CE n. 261/2004 dell'Unione Europea, che tutela i diritti dei passeggeri in caso di ritardi significativi o cancellazioni non dovute a circostanze straordinarie.

L'esperienza del volo Ryanair da Brindisi a Bergamo evidenzia la necessità di una maggiore attenzione da parte delle compagnie aeree verso i passeggeri e il rispetto delle normative vigenti. I passeggeri possono fare affidamento su servizi come ItaliaRimborso per ottenere il supporto necessario nel far valere i propri diritti e ottenere le compensazioni che meritano dopo esperienze di viaggio difficoltose. Basta compilare il form su www.italiarimborso.it.

 

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SAN NICOLA: COLDIRETTI PUGLIA, EFFETTO GUERRA IN UCRAINA SU TURISMO DA RUSSIA; IN MEDIA ERANO 106MILA LE PRESENZE IN PUGLIA.

Ma sono cambiate anche le dinamiche degli scambi commerciali.

 

Gli effetti del conflitto in Ucraina si fanno sentire sulle presenze di turisti e devoti russi, in sensibile calo in occasione della festa di San Nicola, patrono della città di Bari, venerato da oltre due milioni di fedeli in Russia. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in occasione delle celebrazioni per il Santo Patrono di Bari con la cattedrale che è meta di pellegrinaggi dal mondo ortodosso dei fedeli che si spostano dalla Russia per rendere omaggio al santo taumaturgo.

In media prima dello scoppio del conflitto erano quasi 32mila gli arrivi e oltre 106mila le presenze l’anno, regione italiana con forti rapporti con la Russia – spiega Coldiretti Puglia - suggellati dalla visita dello Zar alla città di Bari nel 2007, dopo che nel 2003 Putin aveva donato la statua di San Nicola, con una targa che richiama i "legami plurisecolari" con Mosca.

Anche sul fronte degli scambi commerciali dei prodotti agricoli gli effetti del conflitto si sono fatti sentire, soprattutto sulle esportazioni dalla Puglia totalmente azzerate nel 2022, ma nel 2023 hanno riguadagnato qualche punto raggiungendo 1,2 milioni di euro di valore, mentre le importazioni in Puglia dalla Russia sono state pari a 129 milioni di euro di valore, considerato che è il maggiore esportatore mondiale di grano.

Ma la vera novità è il Made in Italy tarocco – spiega Coldiretti – che sta spadroneggiando in Russia. Con la guerra in Ucraina e l’embargo agli scambi commerciali che ha vietato l’esportazione a Mosca di una importante lista di prodotti agroalimentari come frutta e verdura, formaggi, carne e salumi, ma anche pesce si è diffusa nel Paese di Putin una fiorente produzione di imitazioni del Made in Italy a tavola che hanno sostituito le esportazioni tricolori. Il risultato – denuncia la Coldiretti – è che in molti territori, dagli Urali alla regione di Sverdlovsk, sono sorte fabbriche specializzate nella produzione di imitazione dei formaggi e salumi italiani per sostituire quelli originali.

Si tratta di impianti per la lavorazione del latte e della carne per coprire la richiesta di formaggi duri e molli così come di salumi che un tempo era soddisfatta dalle aziende agroalimentari italiane. Il sindacato russo dei produttori lattiero-caseari, Soyuzmoloko, ha stimato che la produzione di formaggio russo è quadruplicata, di cui una discreta fetta è rappresentata proprio dai prodotti simil italiani, come il Parmesan. E se le incerte prospettive di mercato legate alla guerra hanno rallentato gli investimenti negli impianti tecnologici necessari alla stagionatura, i produttori di formaggio russi hanno comunque espresso fiducia che la Russia possa iniziare a produrre parmigiano di alta qualità da esportare attivamente in 5-7 anni.

Il “Russkiy Parmesan”, ad esempio, viene prodotto nel territorio di Stavropol e sul sito dei produttori si assicura che “è un’alternativa al Parmigiano-Reggiano, è fatta con latte pastorizzato e matura 12 mesi e ha una consistenza dura molto simile e un gusto e un aroma intensi specifici”. Nelle stesse aziende si producono anche Montasio, Pecorino, mozzarella e ricotta – informa la Coldiretti – ma sui mercati si trovano anche mascarpone, robiola Made in Russia, diversi tipi di salame Milano, di mozzarelle “ciliegine”, di scamorze e pizza Sono Bello Quattro formaggi con tanto di errore grammaticale.

Inoltre, sono diversi i cibi che entrano nel nostro Paese e che finiscono magari per essere spacciati per italiani sfruttando il concetto di ultima trasformazione sostanziale per gli alimenti, quello che tecnicamente si chiama codice doganale. Un inganno contro il quale Coldiretti è scesa in campo con la grande mobilitazione #nofakeinitaly per cambiare le regole e far approvare una legge europea di iniziativa popolare per l’estensione dell’obbligo dell’indicazione in etichetta su tutti i prodotti alimentari in commercio nella Ue.

Un'auto è andata a fuoco nel pomeriggio di ieri a Mesagne, in via Caravaggio. La signora che era alla guida è riuscita a mettersi in salvo. Sul posto sono giunti i vigili del fuoco del comando provinciale di Brindisi che hanno spento le fiamme e messo in sicurezza la zona. 

Ieri la Candidata al Parlamento Europeo del Movimento 5 Stelle, Valentina Palmisano, ha incontrato il gruppo territoriale del M5S di  Mesagne.

Diversi i temi trattati dall'economia differenziata, alla povertà generata dall'abolizione del reddito di cittadinanza: scuola, disabilità, politiche giovanili,cultura e quanto è possibile fare insieme per migliorare il nostro territorio...in ultimo, ma non di minore importanza, dell'imminente campagna elettorale con le liste dei candidati che verranno presentate a breve in supporto del candidato Sindaco Matarrelli.

Sabato 4 maggio, dalle ore 16:00 alle ore 19:00, si è svolta nel parco Di Giulio l'iniziativa in oggetto organizzata da Azione cattolica e Legambiente nell'ambito dell'accordo nazionale con cui Azione cattolica promuove e sostiene le attività di Legambiente

Si è deciso di esplorare il parco e di monitorare le sue criticità, le cose da migliorare e soprattutto le sue valenze naturali.
L'attività di monitoraggio è stata svolta da volontari delle due associazioni, da giovani della Agesci e soprattutto da un centinaio di ragazzi e bambini, coordinati da Azione cattolica, provenienti da diverse parrocchie.
Le foto documentano l'alto afflusso di persone, il degrado in alcuni punti del parco, i problemi provenienti dal vandalismo e dalla necessità di manutenzione, sono anche necessari interventi costanti di vigilanza, presidi e strutture quali la pizzeria da ripristinare, ma soprattutto è necessaria che i brindisini vivano e sentano il parco come loro.
Alla fine delliniziativa sono state presentate le valutazioni e le richieste ricavate dalle attività di monitoraggio al Sindaco Marchionna e agli assessori Sicilia, Bruno e Quarta, che hanno dichiarato che sono stati avviati lavori di ripristino dellilluminazione ed hanno affermato di voler accogliere le osservazioni e le proposte a loro rivolte per ripristinare la piena funzionalità del parco e le condizioni di sicurezza e di accoglienza che lo stesso parco offriva in un recente passato.
Marzia Di Giulio, ha ricordato passi del discorso con cui il 31 luglio 2011 lallora Sindaco Mennitti allatto dellinaugurazione del parco, volle fornire quello che si rivelò una sorta di testamento spirituale auspicando per Brindisi un futuro legato alla valorizzazione del suo patrimonio, indicando il dottor Antonio Di Giulio, a cui il parco fu intitolato, come emblema del connubio fra ambiente, salute e valorizzazione delle risorse di Brindisi.
Antonella Mastro per Azione cattolica e Doretto Marinazzo per Legambiente, hanno riconfermato lintenzione di cooperare nellorganizzazione di attività a tutela dellambiente e di uno sviluppo sostenibile e a tal proposito è stata riproposta la richiesta di costituzione dellente parco Brindisi natura, che, superando una programmazione ed una gestione degli interventi di salvaguardia disarticolate e spesso purtroppo inefficaci, consenta di creare quellorganismo presentato in passato allamministrazione comunale con il pieno sostegno di Federparchi.
 
 

Con 19 voti favorevoli, 30 contrari e due assenti, è stata respinta la mozione di sfiducia nei confronti del presidente della Giunta regionale presentata dai consiglieri regionali del centrodestra, ai sensi dell’articolo 22 comma 3 dello Statuto della Regione Puglia.

Le motivazioni che hanno indotto i consiglieri del centrodestra a presentare la mozione di sfiducia, sono state illustrate dal capogruppo di FdI, evidenziando che in questi ultimi anni di legislatura si è prodotto il proliferare di agenzie, cda, direttori generali, commissari ed incarichi intuitu personae, ivi compresi i consiglieri del presidente ed il vice capo di gabinetto che hanno fatto emergere una serie di criticità nel funzionamento e nella gestione delle risorse pubbliche, oltre che gravare su tutti i pugliesi.

È stato rilevato che in ogni settore, a partire da quello sanitario sino alla gestione dei rifiuti, si è registrato una mancanza di visione politica e scelte effettuate che hanno peggiorato i servizi resi ai cittadini pugliesi.

Con riferimento al sistema sanitario costruito dall'attuale amministrazione, si sono registrate chiusure e ridimensionamenti di ospedali, ritardi nel costruirne di nuovi (San Cataldo a Taranto ed il Monopoli-Fasano, più volte oggetto di annunciate inaugurazioni considerate farsa), il mancato avvio di altri tr nuovi ospedali come quello di Andria, del Nord-Barese e di Maglie-Melpignano. A questo è stato aggiunto il riferimento al dramma delle lunghissime liste d'attesa ed al disastro nel sistema di accreditamento delle strutture sanitarie private.

Tra le criticità evidenziate nella mozione anche quella relativa alla gestione dei rifiuti per l'assenza di impianti pubblici, programmati nel Piano e rimasti inattuati determinando negli anni un costante e continuo aumento della Tari a carico dei cittadini pugliesi.

Infine, nelle motivazioni è stato fatto riferimento anche all’assenza di serenità per poter proseguire la XI legislatura con l’attuale guida, ritenendola troppo impegnata a risolvere crisi politiche e ad assegnare incarichi e poltrone a singoli consiglieri per garantirsi il loro sostegno, mostrando scarsa attenzione invece ad affrontare e superare i problemi di stretta competenza regionale che attanagliano i cittadini pugliesi.  

Ha fatto seguito la replica del capogruppo del PD, il quale nel suo articolato intervento ha evidenziato che la mozione è un grave e strumentale attacco al governatore pugliese e non una mozione di sfiducia fondata politicamente.

Numerosi gli interventi che si sono succeduti di consiglieri di maggioranza ed opposizione, attraverso cui hanno motivato il loro voto contrario o favorevole alla mozione di sfiducia.

Da parte del Gruppo di Azione sono state pubblicamente illustrate le motivazioni che sono alla base delle scelte che li hanno portati ad orientarsi con il loro voto, evidenziando che la loro volontà è di rendere proficuo questo scampolo di legislatura. Hanno ribadito che se qualcuno pensasse di dire oggi che sarà proficuo, ma ha la riserva mentale che proficuo non sarà, deve sapere che loro saranno ancora una volta in campo a segnalare, con tutti gli strumenti che l’ordinamento consente a raggiungere gli obiettivi delle persone e degli esseri umani. Hanno ribadito che nella loro proposta di buon governo c’è tanta vita che palpita e che si addolora.

Il Movimento 5 Stelle ha chiesto garanzie sul fatto che l’azione amministrativa della Regione Puglia sia nel segno della piena legalità e trasparenza. Non presteranno il fianco a un’iniziativa chiaramente strumentale del centrodestra, da cui naturalmente non accettano alcun tipo di lezione, tantomeno di moralità. Da oggi faranno un’opposizione costruttiva votando i provvedimenti che ritengono utili per i cittadini e portando avanti le loro battaglie.

Di diversa opinione sul voto della mozione di sfiducia, dichiarandosi a favore, quello espresso dalla consigliera del M5S collocata sempre all’opposizione dell’attuale maggioranza.

La fine del dibattito è stata segnata con l’intervento del presidente della Giunta regionale, che nel dire di non meritarsi di essere sfiduciato, ha evidenziato tutte le azioni politiche e amministrative attuate, che hanno portato la Regione Puglia a raggiungere importanti risultati. Per venire incontro alle richieste avanzate dal Gruppo Azione, il governatore ha annunciato un cambio di passo che si tradurrà anche con la rotazione straordinaria di tutti i dirigenti della Regione Puglia che abbiano fatto tre anni. Questo avverrà se dal punto di vista contrattuale si profilano le caratteristiche di legittimità e con le tolleranze previste. La decadenza dei direttori generali delle ASL è prevista dalla legge e verrà applicata senza se e senza ma, ma devono essere distinte le situazioni in cui lo sforamento è avvenuto per colpa o senza colpa, per evitare i contenziosi. Quanto ai direttori di Dipartimento, la necessità di turnazione è condivisa, ma nello stesso tempo risulta un po’ complicata per le competenze specifiche e già acquisite sul campo, chiedendo uno sforzo da parte di tutti che deve derivare dal desiderio di costruire una coalizione per il futuro. 

Ancora pochi giorni e sabato, entro le ore 12, saranno ufficializzate le liste dei candidati consiglieri e dei candidati sindaci in vista delle prossime elezioni Amministrative. In provincia di Brindisi i comuni che rinnoveranno il loro Consiglio comunale saranno Erchie, Mesagne e Villa Castelli.

Pieno sostegno ai tre candidati sindaci del centrodestra giunge, proprio in queste ore, da parte dei vertici di Forza Italia ed in particolare dalla coordinatrice provinciale Laura De Mola e dal commissario regionale Mauro D’Attis.

“A Giuseppe Margheriti per Erchie, Franco Pietro per Villa Castelli e Vincenzo Lotesoriere per Mesagne, e a tutta la squadra di candidati consiglieri che li sosteranno - dichiara Laura De Mola - va il mio personale augurio per una competizione che possa vedere, il prossimo giugno, il centrodestra trionfare in tutti e tre i comuni. Tutta la squadra di Forza Italia sarà al loro fianco in queste intense settimane di campagna elettorale e lo faremo con la convinzione - precisa la De Mola - che il centrodestra unito é oggi maggioranza vincente del Paese”.

Non mancano gli auguri da parte dell’onorevole Mauro D’Attis, commissario regionale del partito azzurro, che ha inteso personalmente ringraziare “tutti i candidati che hanno deciso di scendere in campo in vista del voto dell’8 e 9 giugno. A loro - ha concluso D’Attis - va il pieno sostegno di tutto il nostro partito”.

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Sarà Chris Torch a guidare il percorso di candidatura di Brindisi a Capitale italiana della Cultura 2027. Il progettista internazionale con base in Svezia è stato presentato questa mattina, alla presenza del sindaco della città, Giuseppe Marchionna, nel Tempio di San Giovanni al Sepolcro, uno dei monumenti più antichi e simbolici della città. Torch, un passato come attore e regista, fondatore di Intercult - unità indipendente di produzione per le performing arts -, a capo di Rjieka capitale europea 2020 e nel board di Matera 2019, è uno dei principali esperti a livello europeo di politiche culturali, di progettazione interculturale e di audience engagement. Torch ha ideato e coordinato diversi progetti europei di cooperazione culturale tra cui Hotel Europa (2000), SEAS (2004-2010) e CORNERS (dal 2011).

Attraverso un bando dello scorso aprile, il Ministero della Cultura ha invitato città, comuni e unioni di comuni a manifestare il proprio interesse entro il 3 luglio 2024, per poi presentare un dossier di candidatura dettagliato entro il 26 settembre 2024. Il dossier dovrà includere il progetto culturale, l’ente responsabile, una valutazione di sostenibilità e gli obiettivi specifici, con relativi indicatori di successo. Una giuria selezionata, composta da sette esperti indipendenti nei campi della cultura, dell’arte e della promozione territoriale e turistica, avrà il compito di valutare le proposte pervenute e di scegliere le dieci città finaliste. Queste ultime saranno poi sottoposte a un processo di audizioni pubbliche, che si terranno entro marzo 2025, per la selezione finale. L’iniziativa segue la recente designazione dell’Aquila a Capitale italiana della Cultura 2026, che si unisce a Pesaro e Agrigento, rispettivamente riconosciute per gli anni 2024 e 2025.

«La candidatura - ha detto il sindaco Marchionna durante l’incontro - consente di tracciare un nuovo corso di sviluppo urbano e culturale. Saranno tre i punti cardinali della progettazione: l’ascolto e la partecipazione, il porto e il mare, infine l’indirizzo della città verso forme di economia nuove rispetto alla legacy industriale tradizionale. Il masterplan che svilupperemo parte dal riconoscimento del nostro passato industriale e si propone di guidare la città attraverso una trasformazione che abbraccia le transizioni energetiche, digitali e ambientali, seguendo le coordinate dell’economia della conoscenza. Brindisi è in una posizione unica per mostrare come una città industriale del Novecento possa rivolgersi verso un futuro sostenibile e innovativo. Il nostro obiettivo è diventare un modello per il resto del Paese dimostrando come le sfide legate al declino industriale possano trasformarsi in opportunità di crescita culturale, sociale ed economica. La candidatura non è solo un segno di rinnovamento della città ma anche un manifesto paradigmatico. Con il sostegno della comunità e la regia di un esperto come Chris Torch, ci impegniamo a realizzare una visione che porti Brindisi a essere un esempio di resilienza, creatività e volontà di abbracciare il cambiamento».

Dunque, un progetto ambizioso che vuole disegnare una nuova visione della città e dei suoi spazi, a partire dalla trasformazione di un territorio post-industriale verso una nuova vocazione culturale, da definire e disegnare insieme alla comunità. Questo percorso pone un obiettivo concreto, un orizzonte temporale e restituisce un senso di ambizione a Brindisi. «La sfida per Brindisi - ha spiegato Chris Torch - non si limita a reinventarsi culturalmente, è un’occasione per ripensare la città nel cuore di una piattaforma innovativa. Da qui è passata tanta storia, le pietre ne conservano la memoria, ma Brindisi ha enormi potenzialità e uno spazio aperto grande quanto il suo porto nel quale far circolare idee e valori positivi. Il mare non è solo un luogo o un orizzonte che abbraccia la città. Il mare è un punto di vista perché ce l’abbiamo dentro. Siamo a un punto della storia nel quale bisogna ispirare il futuro, alimentarlo, accennarlo. L’incrocio tra tecnologia, ambiente e comunità è il design del futuro. La tecnologia non serve solo a digitalizzare l’esperienza culturale, ma deve renderla accessibile trasformando così il modo in cui i cittadini e i visitatori interagiscono con arte e cultura. L’ambiente è altrettanto cruciale: vogliamo che Brindisi sia un laboratorio a cielo aperto per le pratiche sostenibili, nel quale ogni attività dimostri il nostro impegno verso la tutela del patrimonio naturale e la promozione di un futuro ecologico. Infine, la comunità è il fulcro di questo progetto. Ascolteremo attentamente le voci dei cittadini di Brindisi integrando le loro idee e aspirazioni nella visione di futuro sulla quale vogliamo lavorare, quella diretta alla creazione di un ecosistema culturale inclusivo e accessibile, che faccia di Brindisi un modello in scala di una storia che supera i confini della città».

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Parte nel reparto di Pediatria dell’ospedale Perrino di Brindisi il progetto di Pet therapy “Un dogtor in corsia”, rivolto ai piccoli degenti. L’iniziativa è stata presentata oggi nella sala Francigena della direzione generale. Si tratta del primo progetto di interventi assistiti con animali realizzato nella Asl Brindisi a supporto dell’assistenza ospedaliera.

Sono intervenuti il direttore generale Maurizio De Nuccio, il direttore sanitario Vincenzo Gigantelli, il direttore amministrativo Loredana Carulli, il direttore del Dipartimento di prevenzione Stefano Termite, il direttore facente funzione del Servizio veterinario Siav C Vito Magli, il direttore facente funzione di Pediatria Francesco Gallo e Sabrina Leonardi, dirigente medico della direzione sanitaria del Perrino.

Per il Centro Vir Labor di Carovigno che realizzerà il progetto, erano presenti il responsabile Teodoro Semeraro (coadiutore del cane), il medico veterinario esperto in Interventi assistiti con gli animali (Iaa) Giusella Massari, Alessandra Cretì e Mariateresa Sperini (coadiutori del cane), e due “aiutanti a quattro zampe”, i labrador Atena e Perla.

“Gli interventi assistiti con gli animali – ha spiegato Teodoro Semeraro – comprendono le Aaa, attività assistite con gli animali, come in questo caso, che hanno obiettivi di tipo ludico-ricreativo e di socializzazione per promuovere il miglioramento della qualità della vita del fruitore dell'intervento e la corretta interazione uomo-animale. Rientrano negli iaa anche la terapia assistita con gli animali, finalizzata alla cura di disturbi della sfera fisica, neuro e psicomotoria, cognitiva, emotiva e relazionale e l’educazione assistita con gli animali, per promuovere le risorse e le potenzialità di crescita e progettualità individuale, di relazione e inserimento sociale delle persone in difficoltà”.  

Giusella Massari ha sottolineato che al progetto ‘Un dogtor in corsia’ lavora un’équipe multidisciplinare che va dal medico veterinario alla psicologa, dal referente di intervento ai coadiutori del cane. Questi ueuhanno Hanno lo scopo di sviluppare competenze attraverso la cura dell’animale, accrescere la disponibilità relazionale e comunicativa e stimolare la motivazione e la partecipazione”.

Gli aspetti sanitari e legislativi della Pet therapy sono stati evidenziati da Stefano Termite: “tutti i cani coinvolti nel progetto sono costantemente controllati da un medico veterinario, per garantire il benessere degli animali e dei piccoli pazienti. Le linee guida nazionali del 25 marzo 2015, la Legge regionale numero 24 del 18 ottobre 2016 con il regolamento attuativo numero 17 del 2019 - ha proseguito - sanciscono un punto di passaggio importante per quanto riguarda la visione dell’animale da compagnia, riconoscendone anche la valenza terapeutica nell’ambito di questo genere di interventi”. Per Sabrina Leonardi il progetto “rappresenta un esempio concreto di umanizzazione delle cure”; Francesco Gallo e Vito Magli si sono soffermati sui benefici per la salute derivanti dal legame uomo-animale, come testimoniato da numerosi studi: i bambini si troveranno a proprio agio e l’interazione produrrà effetti positivi dal punto di vista fisico e psicologico. I cani saranno dottori che aiuteranno i pazienti a guarire e a crescere”.

“Questo progetto – ha aggiunto Enzo Gigantelli – è un messaggio di civiltà. La malattia impone uno stato di sofferenza e solitudine e gli animali d’affezione portano un po’ di conforto ai piccoli pazienti che si trovano in questa situazione”.  Gli animali – ha aggiunto Loredana Carulli – “donano il loro affetto senza chiedere niente in cambio: noi abbiamo supportato l’iniziativa e loro faranno tutto il resto per il bene dei bambini ricoverati”.

“’Un dogtor in corsia’ – ha concluso Maurizio De Nuccio – potrà alleviare il disagio legato alla degenza, rendendo più sereno l’approccio dei piccoli pazienti con le terapie e con il personale sanitario. Ci auguriamo che questa esperienza diventi istituzionale e possa essere replicata anche in altri reparti”.dogtor_in_corsia_conferenza_stampa_11.jpg

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Ad Ostuni, presso il Parco Regionale delle Dune Costiere, ancora un importante evento dedicato alla tutela dell'ambiente e all'informazione dei cittadini sulle tematiche ambientali, organizzato da Domenico Pecere, referente locale dell'associazione Plastic Free. Un evento, che segue le linee guida del Patto Europeo per il Clima della Commissione Europea, di cui Domenico Pecere è Ambasciatore.

Si è trattato di una passeggiata ecologica, in cui il referente locale Plastic Free Domenico Pecere, e i docenti dell'Università del Salento Marco Sponziello e Giovanni Tarantino hanno discusso di quelle che sono le cause e gli effetti legati al cambiamento climatico, proponendo soluzioni concrete per dare realizzazione ad una sostenibilità ambientale di cui non è più possibile fare a meno. La guida turistica Giusy Errico, con la sua esperienza e competenza, ha accompagnato i partecipanti all'evento, alla scoperta delle meraviglie del Parco Regionale della Dune Costiere, raccontandone storia e suggerendo alcuni accorgimenti per tutelarne l'integrità.

Un evento co-organizzato da Plastic Free, con il patrocinio del Patto Europeo per il Clima, grazie all'iniziativa della Commissione Europea "Climate Walk".

Hanno partecipato il Parco delle Dune Costiere, la Pro Loco Ostuni Marina, l'Associazione Appia Traiana Francigena APS e la Scuola Primaria e dell'Infanzia Giovanni XXIII Ostuni. Media Partner dell'evento IN PUGLIA 24.

Domenico Pecere, Ambasciatore del Patto Europeo per il Clima e referente locale Plastic Free ha fatto presente come «Questo evento ha davvero superato le aspettative, con la partecipazione del doppio delle persone previste per una Climate Walk».

Ha spiegato Pecere «Abbiamo raccolto anche un grosso quantitativo di plastica, anche se oggi si trattava solamente di una passeggiata ecologica, in collaborazione con il Patto Europeo per il Clima, una Climate Walk che abbina le bellezze della natura incontaminata all'educazione all'ambiente, con un focus specifico sui cambiamenti climatici».

Ha proseguito «Il nostro obiettivo, come Plastic Free è quello di organizzare eventi, anche come quelli di oggi, in maniera costante, in modo da sensibilizzare soprattutto i bambini e i giovani, che rappresentano il futuro delle nostre generazioni».

Ha concluso Pecere «Ringrazio Plastic Free per il supporto tecnico e materiale. Un ringraziamento particolare va alla guida regionale Giusy Errico, che ci ha fatto scoprire i segreti del parco delle Dune Costiere».

Luigi Antelmi, referente Plastic Free per la provincia di Brindisi ha sottolineato come «C'è tanto bisogno di questi eventi informativi, perché l'abbandono dei rifiuti, considerando che già molti di questi arrivano dal mare, è diventato insostenibile per l'ambiente». Ha proseguito «Quotidianamente ingeriamo plastica attraverso le micro e nano plastiche, un problema che ci danneggia pesantemente».

La Giunta del Parco della Dune Costiere ha rimarcato come «Giornate come quella del 5 maggio, sono importanti, specie per i tanti bambini presenti con i loro genitori e la loro docente, che li accompagnava. Sono le nuove generazioni che avranno, domani, la custodia di questi luoghi che sono da volano per il territorio: luoghi che dovranno mantenere, per quanto possibile, la loro unicità».

Hanno poi ringraziato «L'associazione Plastic Free che ci ha voluto al loro fianco. Non è stata una semplice giornata di pulizia, ma una lezione in loco, tra mare, dune ed un vociare allegro e composto, su quelli che sono i cambiamenti climatici e ciò che ne consegue».

Domenico Greco, Presidente della Pro Loco Ostuni Marina si è mostrato soddisfatto, in quanto «La ProLoco ha patrocinato con molto piacere l'iniziativa "Climate Walk" organizzata dal nostro dirigente Domenico Pecere, Referente locale Plastic Free e Ambasciatore del Patto Europeo per il Clima. L'evento ha visto anche la collaborazione della nostra dirigente Giusy Errico che ha svolto egregiamente il suo ruolo di guida turistica certificata regionale coinvolgendo i bambini e gli adulti presenti».

Ha concluso «Siamo sempre aperti nel sostenere iniziative lodevoli come questa per la tutela dell'ambiente e per la valorizzazione delle nostre bellezze naturali».

Entusiasta la guida regionale Giusy Errico «Penso che sia stata una giornata meravigliosa, per i bambini, ma anche per gli adulti che non conoscevano la realtà territoriale del Parco Regionale delle Dune Costiere, uno spettacolo della natura fantastico con colori bellissimi, uno scrigno da preservare. Dovremmo realizzare ancor più eventi del genere, coinvolgendo ancor di più le scuole.»

Michele Piccirillo, presidente dell'Associazione Appia Traiana Francigena APS, ha sottolineato «L'importanza di questa collaborazione tra associazioni, che unisce la tutela del patrimonio culturale legato alle vie di pellegrinaggio, come la Via Francigena, riconosciuta nel Programma degli Itinerari Culturali del Consiglio d'Europa, alla conoscenza offerta dagli esperti del clima, che hanno illustrato cause, effetti e soluzioni legate al cambiamento climatico».

Ha proseguito «Questo connubio vincente rappresenta un passo significativo verso la promozione di azioni coordinate per la conservazione e la valorizzazione del nostro patrimonio storico-culturale e ambientale».

La Scuola Primaria e dell'Infanzia Giovanni XXIII Ostuni ha dichiarato «La nostra Scuola ha partecipato alla “Climate Walk“ iniziativa organizzata dall’ambasciatore europeo per il patto per il clima Domenico Pecere e referente Plastic Free. Una passeggiata ecologica per conoscere l’importanza dell’ambiente e come preservarlo dall’inquinamento dovuto ai rifiuti per la grande maggioranza di plastica e dagli effetti del cambiamento climatico. Grande soddisfazione di piccoli e grandi genitori e alunni della classe 2C, protagonisti di cittadinanza attiva. La scuola che ci piace».

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