Redazione

“La città di Mesagne ha bisogno di un Dog Park urbano poiché quello esistente nella zona industriale, inaugurato il 30 aprile 2017, è lontano da raggiungere a piedi”. È la richiesta che da anni è stata espressa oralmente da tanti proprietari di pelosi che non sanno dove portare a spasso i loro “cari” poiché alcuni giardini pubblici della città sono, per loro, off limits. Diversi cartelli, infatti, svettano nelle aiuole vietando l’ingresso agli animali. Una disposizione che se da una parte vuole tutelare la salubre fruibilità di quei luoghi ai bimbi dall’altra penalizza gli animali. L’ordinanza, disposta per far rispettare i regolamenti regionali o comunali, per la verità, cozza con alcune deliberazioni dei tribunali amministrativi regionali. Infatti, dopo il tar del lazio e della Toscana anche quello della Puglia, con sentenza del 16 marzo 2018, ha ribadito “che lo scopo di mantenere il decoro urbano e l’igiene pubblica può essere ottenuto attivando i mezzi di prevenzione, vigilanza controllo e i poteri sanzionatori di cui dispone la pubblica amministrazione”.

Questo orientamento giurisprudenziale, che caratterizza l’ambito amministrativo, ha iniziato a trovare applicazione anche nei processi civili. Tuttavia, resta il divieto di introdurre cani in aree particolari, come ad esempio, quelle destinate e attrezzate per il gioco dei bambini. In questi casi, poiché si tratta di divieti circoscritti, che dovranno essere segnalati con appositi cartelli, la misura non può essere ritenuta troppo limitativa e, quindi, non è considerata illegittima e deve essere rispettata. Sulla vicenda di realizzare un secondo Dog Park, questa volta nella città, è intervenuto Angelo Pignatelli, delegato regionale del Popolo delle Partite Iva e proprietario di Akim, un bellissimo setter inglese, il quale ha spiegato come “nella maggior parte delle aiuole del centro città vige il divieto di ingresso per gli animali e, vista la lontananza dell’altro Dog Park che si trova alla zona industriale, penso che sarebbe ora che il Comune trovasse nella città, non fuori, qualche area di sgambamento per i nostri amici cani”. Attualmente il Dog Park esistente nella zona industriale di Mesagne è gestito da un’associazione di animalisti che fanno salti mortali per tenerlo pulito e libero dalle erbacce infestanti in cui si annidano le zecche e le graminacee come, ad esempio, i “forasacchi” che si possono infilare nelle orecchie o negli occhi dei pelosi.

  

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NEL 2024 AL VERDI IL VINCITORE DEL “PREMIO PAGANINI” DI GENOVA. L’idea del concerto condivisa a New York dai Maestri Carusi e Miceli.

Sarà il Nuovo Teatro Verdi di Brindisi a ospitare nel 2024 uno dei concerti da solista del vincitore del concorso internazionale di violino “Premio Paganini”, giunto alla LVII edizione, insieme alle più importanti istituzioni culturali del mondo tra teatri, orchestre, accademie e festival, autentici “templi” della musica come il Teatro alla Scala di Milano, il Regio di Torino, il San Carlo di Napoli, l’Opera di Riga, la Dortmund Philharmonic Orchestra e la Nordwestdeutsche Philharmonie. «Ho incontrato a New York il maestro Nazzareno Carusi, direttore artistico del Premio - ha raccontato il presidente della Fondazione Nuovo Teatro Verdi, Stefano Miceli - e con lui ho condiviso l’idea di destinare a Brindisi uno dei concerti-premio dell’edizione 2023». La manifestazione, con periodicità biennale, è organizzata dal Comune di Genova e la fase eliminatoria del concorso è in programma nello stesso capoluogo ligure, al Teatro Carlo Felice, dal 16 al 27 ottobre. La giuria internazionale, formata da sette componenti e presieduta da Salvatore Accardo, è composta da violinisti e musicisti di chiara fama internazionale come Gyorgy Pauk, Gérard Poulet, il salentino Massimo Quarta e Bin Huang. Al vincitore del Premio sarà offerta l’opportunità di suonare il “Cannone”, il celebre violino di Paganini realizzato nel 1743 dal liutaio Giuseppe Guarneri “del Gesù” che il “violinista del diavolo” donò alla città di Genova, compatibilmente con le esigenze di tutela e di conservazione dello strumento.

Il “Premio Paganini” è stato istituito nel 1954 con il fine di realizzare una competizione violinistica a livello internazionale che permettesse di scoprire nuovi giovani talenti: da quel momento si è rapidamente affermato come uno dei più importanti concorsi di violino al mondo. Membro fondatore della Federazione Mondiale di Musica Internazionale di Ginevra dal 1957, il Premio, fin dalla sua fondazione, è stato assegnato ad artisti celebri come Salvatore Accardo, Gidon Kremer, Ilya Grubert e, più di recente, Massimo Quarta, Giovanni Angeleri, Leonidas Kavakos, Ilya Gringolts e Sayaka Shoji, agendo come trampolino di lancio per le loro future carriere artistiche. Il concorso si ispira idealmente al principio del “rinnovare conservando” che da un lato mantiene integro il primato dell’eccellenza artistica, dall’altro ne innova strumenti, modalità e linguaggi al fine di coinvolgere il più ampio pubblico, specie giovanile. Per l’edizione del 2023 è stato presentato anche il francobollo celebrativo a cura del Ministero dello Sviluppo Economico, con Poste Italiane e l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato.

«Il Premio Paganini deve arrivare al mondo - ha detto il direttore artistico Nazzareno Carusi - e avere l’Italia stretta al suo fianco. Così, ho proposto ai responsabili dei teatri e delle istituzioni musicali nazionali di unirsi a noi in una sorta di catena musicale, offrendo un concerto a chi vincerà il Premio del 2023. Tra questi c’è il Verdi della bellissima Brindisi, una scelta cui si è giunti grazie al felice incontro con l’amico Stefano Miceli che ringrazio di cuore. Ad oggi, sono più di quaranta istituzioni, oltre alle partecipazioni straniere. La catena si apre col nome italiano e universale della Scala, che per la prima volta concede un invito nella sua stagione al vincitore di un concorso. La presenza dei nostri teatri sottolinea l’appartenenza all’Italia e l’apertura al mondo che il Premio Paganini vuole e, con la sua storia settantennale, può esprimere».

Sono 117 le domande presentate e 111 i giovani violinisti, tra 16 e 30 anni, designati a partecipare alle preselezioni, sei dei quali finalisti di concorsi internazionali membri della World Federation of International Music Competitions (Seoul, Zhuhai, Odessa, “Michael Hill” e “Henryk Wieniawski”) che accederanno di diritto alla fase eliminatoria del Premio. La partecipazione vede una lieve prevalenza femminile con 60 ragazze a fronte di 51 ragazzi, mentre rimane marcata la vocazione internazionale del concorso: 71 i concorrenti provenienti dall'Asia, 29 dall’Europa, tra cui quattro italiani e undici dal continente americano. Il più giovane musicista è un ragazzo ucraino di 16 anni.

Il Premio è annoverato fra le più importanti competizioni violinistiche mondiali e rappresenta un omaggio della città di Genova al violinista che vi ebbe i natali il 27 ottobre 1782. Il vincitore del concorso arriverà a Brindisi con l’aura del predestinato. «È motivo di orgoglio - ha continuato il presidente Stefano Miceli - poter ospitare uno dei concerti del tour del Premio Paganini, al fianco dei più prestigiosi palcoscenici del mondo, tra i quali la Scala di Milano. Ma lo è anche per il talento del vincitore o della vincitrice del concorso violinistico, indirizzato verso un percorso artistico di alto profilo. Sarà un’occasione speciale per la nostra Orchestra, una serata memorabile, lo sarà anche per il Teatro di cui vorremmo allargare sempre di più gli orizzonti. Con uno dei concerti-premio del concorso, Brindisi entra a far parte di un sistema musicale di eccellenza. L’adesione così partecipata e di pregio fa del Paganini il premio musicale d’Italia».

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L’Ufficio centrale elettorale, presieduto dal dott. Francesco Giliberti, ha fissato per lunedì 22 maggio alle 16.00 a Castello Imperiali la proclamazione del Sindaco di Francavilla Fontana.

La cerimonia avvierà formalmente il secondo mandato del Sindaco Antonello Denuzzo.

Le elezioni amministrative dello scorso 14 e 15 maggio hanno visto l’affermazione della coalizione guidata dall’attuale Sindaco che ha ottenuto il 53,65% delle preferenze.

La cerimonia sarà aperta al pubblico.

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COLDIRETTI PUGLIA, NUTRISCORE BOCCIA 85% MADE IN ITALY “DOC”; SOS OLIO EXTRAVERGINE PUGLIESE.

L’etichetta nutrizionale a semaforo sugli alimenti che si sta diffondendo in Europa boccia ingiustamente quasi l’85% in valore del Made in Italy a denominazione di origine (Dop) che la stessa Unione Europea dovrebbe invece tutelare e promuovere. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in riferimento alla posizione del Governo sull’etichetta nutriscore, rispetto ad un sistema di etichettatura, fuorviante, discriminatorio ed incompleto che finisce per escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta, dai cibi iper-processati alle più note bevande gassate.

Dall’olio extravergine d’oliva ai formaggi fino ai salumi sono solo alcuni dei prodotti di qualità del Made in Italy a tavola bocciati senza appello dall’etichetta a colori nutriscore che rischia di affermarsi in Europa, denuncia Coldiretti Puglia, sulla base del Rapporto Ismea-Qualivita 2022 che valuta quasi 450 milioni di euro la Dop e IG Economy pugliese, in occasione del corso di formazione destinato ai ristoratori sull’utilizzo degli oli giusti in cucina.

I sistemi allarmistici di etichettatura a semaforo  – continua la Coldiretti – si concentrano esclusivamente su un numero molto limitato di sostanze nutritive (ad esempio zucchero, grassi e sale) e sull’assunzione di energia senza tenere conto delle porzioni, escludendo paradossalmente dalla dieta ben l’85% in valore del Made in Italy a denominazione di origine. L’equilibrio nutrizionale – precisa la Coldiretti Puglia – non va ricercato nel singolo prodotto ma nell’equilibrio tra i diversi cibi consumati nella dieta giornaliera e per questo non sono accettabili etichette semplicistiche che allarmano o scoraggiano il consumo di uno specifico prodotto. In questo modo si finisce paradossalmente per escludere eccellenze – continua Coldiretti -  della Dieta mediterranea, dall’olio extravergine d’oliva al Parmigiano Reggiano, a vantaggio di prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta.

“Il nutriscore e le etichette a semaforo finiscono per escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta. Si rischia di promuovere cibi spazzatura con edulcoranti al posto dello zucchero e di sfavorire elisir di lunga vita come l’olio extravergine di oliva considerato il simbolo della dieta mediterranea nel mondo”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

I bollini allarmistici, basandosi sulla presenza di determinate sostanze calcolate su 100 grammi di prodotto e non sulle effettive quantità utilizzate, favoriscono prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta e finiscono per escludere paradossalmente alimenti sani e naturali – afferma Coldiretti Puglia – con un grave danno per il sistema agroalimentare italiano proprio in un momento in cui potrebbe essere l’elemento di traino di un piano strategico di internazionalizzazione per far crescere la presenza del Made in Italy sui mercati stranieri.

Nato in Francia, il nutriscore è stato adottato con decreto governativo anche da Belgio e Germania, Lussemburgo – continua la Coldiretti –e l’Olanda è in procinto di impiegarlo. In Portogallo, Austria e Slovenia il nutriscore è stato invece adottato da grandi multinazionali alimentari, mentre in Spagna, paese mediterraneo come l’Italia, è oggetto di un acceso dibattito. Lo stesso problema presenta In Gran Bretagna il sistema del “traffic light” – rileva Coldiretti – che misura con i tre colori tipici del semaforo (verde, giallo e rosso) il quantitativo di nutrienti principali contenuti negli alimenti: grassi (di cui saturi), zuccheri e sale. Un modello che potrebbe essere adottato anche in India, mentre in Sudamerica rischia di fare scuola il bollino nero cileno – prosegue Coldiretti – che sconsiglia di fatto l’acquisto di prodotti come il Parmigiano, il Gorgonzola, il prosciutto e, addirittura, gli gnocchi, e a cui potrebbero guardare il Brasile e il Perù. L’Australia si potrebbe dotare presto di un sistema a stelle (Health star rating) che come il nutriscore sui basa sulla presenza di determinate sostanze in 100 grammi di prodotto.

L’agroalimentare tricolore è una ricchezza del Paese che viene ora messa a rischio dal diffondersi in tutto il mondo di sistemi di informazione fuorvianti, discriminatori ed incompleti che – rileva Coldiretti - ingannano i consumatori inducendoli di fatto a preferire prodotti di minore qualità ed escludendo dalle loro tavola prodotti come l’olio extravergine d’oliva, simbolo della Dieta Mediterranea, non a caso iscritta nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco ed eletta migliore dieta al mondo del 2020 davanti alla dash e alla flexariana, sulla base del best diets ranking elaborato dal media statunitense U.S. News & World’s Report’s. Modelli spinti dalle multinazionali che cercano – denuncia Coldiretti - di influenzare i consumatori anziché informarli, con l’obiettivo di sostituire sulle tavole cibi naturali presenti da centinaia di anni nella dieta con prodotti fatti con ingredienti di sintesi e a basso costo spacciandoli per più salutari, dalla carne fino alle bevande. Un danno incalcolabile per la salute dei cittadini e per la ricchezza, la varietà, l’unicità del modello agricolo e alimentare italiano.

A preoccupare – continua la Coldiretti - sono anche i recenti orientamenti salutistici dell’Unione Europea con ipotesi di etichette allarmistiche, politiche fiscali penalizzanti e tagli alla promozione per prodotti come carni, salumi e vino che rappresentano la componente principale in termini di numero e di valore della Dop economy. La demonizzazione di questi prodotti - conclude Coldiretti – coincide in maniera evidente con la propaganda del passaggio a una dieta unica mondiale, dove il cibo sintetico si candida a sostituire quello naturale.

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Il 10eLotto premia la Puglia: come riporta Agipronews, a Oria, in provincia di Brindisi, è stato centrato un 9 Oro da 50mila euro.

L'ultimo concorso del 10eLotto ha distribuito oltre 23,5 milioni di euro, per un totale di 1,5 miliardi dall'inizio dell'anno.

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Palazzetto dello Sport di Fasano, ultimatum rispettato: entro venerdì prossimo sopralluogo per la verifica sugli impianti. L’Universal Expert ha consegnato nei tempi stabiliti tutta la documentazione necessaria per la convocazione della commissione di pubblico spettacolo. L’ultimatum è stato rispettato e ora il prossimo passo è un sopralluogo per verificare lo stato degli impianti.

La Universal Export (di Antonio Scianaro), che gestisce il cantiere del palazzetto dello sport, ha consegnato, nei termini stabiliti (16 maggio), tutta la documentazione necessaria per consentire la convocazione della commissione di pubblico spettacolo e quindi garantire il completamento dell’iter per l’agibilità della struttura e la consegna alla città.

Prossimo passo è il sopralluogo convocato dalla direzione lavori (Finepro) che si terrà entro venerdì prossimo per eseguire le verifiche tecniche sugli impianti tecnici e preliminari al collaudo.

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Conserva: “Regione bocciata su controlli Pnrr e fondi sanità”.

“Dopo la bocciatura da parte dell’Agenas, l’Agenzia del Ministero della salute, in merito alla gestione del Pnrr sanitario che ha evidenziato gravi ritardi da parte della Regione Puglia nella gestione degli investimenti e nell’utilizzo dei fondi, arriva un’altra stangata. Questa volta, purtroppo, sono i giudici contabili della Corte dei conti che, mettendo nero su bianco, hanno confermato una conduzione poco trasparente, formalistica e poco razionale a cui corrispondono anomalie e criticità nelle concrete modalità operative sul monitoraggio dei fondi. Un giudizio pesante che riguarda l’operato degli uffici regionali in relazione, soprattutto, al settore sanitario, a quello delle società partecipate e ai controlli sul Pnrr”. Così il consigliere regionale Giacomo Conserva, presidente del gruppo Lega in Consiglio regionale, assieme ai colleghi Gianni De Blasi, Fabio Romito e Joseph Splendido. 

“Da tempo sollecitiamo il presidente Emiliano e la sua Giunta per cercare di potenziare l’attività di controllo in merito alle procedure del Pnrr. La relazione depositata dai giudici contabili rappresenta la scarsa attenzione del governo regionale al tema della trasparenza e del monitoraggio dei fondi, aprendo così le porte ad eventuali rischi corruttivi. È necessario attivare controlli rigorosi e più efficaci per garantire concretamente la massima limpidezza sugli atti amministrativi. Per non parlare dei consueti ritardi che, purtroppo, stanno generando gravi disagi ai territori in termini di assistenza sanitaria ai cittadini. Ad oggi gli obiettivi da raggiungere sono molto lontani. Basti pensare al rallentamento dei lavori e della pianificazione delle successive attività che riguardano il nuovo ospedale San Cataldo di Taranto” ha concluso il consigliere regionale Giacomo Conserva, componente della Commissione Sanità della Regione Puglia.

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La città di Mesagne non deve abbassare la guardia nei confronti della criminalità organizzata. È l’incipit delle iniziative promosse per il mese della legalità, organizzate dall’amministrazione comunale e dalle istituzioni scolastiche, per tenere vivi i corpi dell’antimafia nell’intera comunità. Domani una marcia silente partirà dal cimitero per raggiungere la chiesa Madre, dove si svolgerà una celebrazione eucaristica in ricordo della giovane Melissa Bassi ammazzata il 19 maggio 2012 mentre si apprestava a entrare a scuola. Subito dopo il corteo ritornerà al cimitero per pregare sulla tomba della giovane vittima. Maggio è il mese simbolico scelto dalla città per far comprendere ai sodali della criminalità che da tempo ha alzato le barricate contro la piovra della criminalità organizzata che per anni l’ha soffocata. I 40 anni, appena trascorsi, della costituzione della Scu, hanno rafforzato nei mesagnesi la cultura della legalità. Come ha scritto il direttore Rosario Tornesello “una maledizione sia, non una celebrazione”.

Ed è su questo argomento che è intervenuto Fernando Orsini, ex presidente del Consiglio comunale, che in quegli anni, a fianco di don Luigi Ciotti, ha messo in cantiere una serie di iniziative civiche per far riemergere Mesagne dai bassifondi in cui era precipitata. “Parole che non dovrebbero essere lasciate cadere nel vuoto – ha spiegato Orsini -, anche perché “raffreddano” un clima “euforico” che si è respirato negli ultimi tempi.  Saranno sufficienti – si è chiesto l’ex presidente - a riaprire un minimo di dibattito pubblico fra le classi dirigenti, politica, imprenditoriale, scolastica, e nella comunità mesagnese?”. Anche l’ex procuratore della Dda, Cataldo Motta, ha testimoniato come i racconti dei pentiti sugli atti efferati della Scu erano “da far tremare i polsi” e che la "saldatura" della società civile con la mafia è così forte che è sempre più difficile per un cittadino riconoscere il criminale”. Da queste autorevoli testimonianze l’invito a proseguire sulla strada dell’antimafia con manifestazioni che possano aiutare la comunità mesagnese a tenere sempre alta l’attenzione.

Carla Graduata, presidente dell’Anpi mesagnese e dirigente del movimento Libero e Progressista, ha auspicato che “tra una puntata e l'altra della fiction in salsa mesagnese, tra passerelle e inaugurazioni, qualcuno troverà anche il tempo per discutere di verità e affrontare la questione”.

Così, per mantenere fede a tutti gli inviti l’amministrazione comunale ha messo in cantiere una raffica di iniziative. Per sabato 20 maggio c’è la presentazione del libro “C’è stato forse un tempo”, di Massimo Caponnetto con un incontro a cura della scuola di formazione “Antonino Caponnetto”, presso l’auditorium del castello di Mesagne alle ore 19.30; Domenica 21 maggio va in scena “Il visionario”, rappresentazione teatrale sulla vita di Peppino Impastato, presso il teatro comunale di Mesagne, con inizio alle ore 20,30 a cura dell’associazione “Mama Dunia”, spettacolo finanziato dal comitato “Una Corsa per la legalità”. Lunedì 22 maggio gli alunni delle classi quarte del secondo circolo didattico “Giovanni XXIII” saranno in visita presso la sede del commissariato di polizia di Mesagne; Alle ore 17,30 si svolgerà l’incontro, con gli alunni delle classi terze del primo circolo didattico “Giosuè Carducci”, per la presentazione del libro “Missione Parità”, presso l’auditorium del castello, a cura dell’associazione “Conchiglia”. Infine, il 29 maggio si svolgerà la marcia della legalità che coinvolgerà l’intera città.

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Nessun "6" nella seconda estrazione della settimana del SuperEnalotto, e il Jackpot sale a 33,3 milioni di euro. Nel concorso di giovedì 18 maggio, riporta Agipronews, sono stati però centrati due punti "5" da 105.541,53 euro ciascuno: il primo a Bergamo, presso la tabaccheria Mazzoleni in Via Camozzi 5254, e l’altro a Bari, presso la Rivendita Sisal N. 166 in Via Olbia 7. Da segnalare anche due "4 stella" da 41.966 euro ciascuno.
L’ultimo "6" da 73,8 milioni di euro è arrivato il 25 marzo 2023 grazie a una giocata online.

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Nell’ambito dei servizi di controllo del territorio, i poliziotti del Commissariato di P.S. di Ostuni sono intervenuti nell’“Ex Manifattura Tabacchi”, immobile in fase di ristrutturazione, poiché notavano movimenti sospetti.

Il tempestivo intervento dei poliziotti del Commissariato di P.S. di Ostuni, diretti dal Vice Questore Aggiunto Andrea TORALDO, consentiva di sorprendere e bloccare sul posto delle persone che dopo aver scavalcato il cancello pertinente all’area dei lavori, erano intenti ad asportare e caricare su di un furgone vario materiale edile da cantiere (tavole, pale, parti di impalcatura, reti etc…), compreso un grosso quadro elettrico.

Pertanto, all’esito degli accertamenti svolti, venivano arrestati due ostunesi, colti nella flagranza di reato di tentato furto aggravato in concorso, e indagata in stato di libertà per la stessa ipotesi di reato un terzo complice.

Dell’avvenuto arresto veniva immediatamente informato il Pubblico Ministero di turno c/o la Procura della Repubblica del Tribunale di Brindisi che, nella circostanza, disponeva l’immediata liberazione dei due arrestati e la riconsegna all’avente diritto della refurtiva recuperata.

 Nel corso dell’operazione di polizia si procedeva, altresì, al sequestro amministrativo del veicolo per mancanza dell’assicurazione obbligatoria, al fermo amministrativo dello stesso mezzo per mancanza delle targhe e alla sospensione della circolazione poiché non in regola con la prescritta visita di revisione. 

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