Redazione

Domani, domenica 14 luglio, a partire dalle ore 18.30, la cantante romana si esibirà in un minilive di presentazione del suo primo disco "Al centro del panorama”: nell’occasione, l’incontro con i fan e il firmacopie.

 Martina Giovannini, talentuosa concorrente dell’edizione 2023 della trasmissione “Amici”, domani - domenica 14 luglio a partire dalle ore 18:30 - sarà ospite al centro commerciale AppiAnticA di Mesagne. Accanto ai dj di Radio Ciccio Riccio, la ventiquattrenne si esibirà in un minilive di presentazione del suo primo EP “Al centro del panorama”.

 Chi è Martina

Martina, dottoressa in Biotecnologie con la passione del canto, nel 2021 ha trionfato nella categoria “Interpreti e artist of the year” al Tour Music Fest. Al talent show di Canale 5, ha fatto il suo ingresso lo scorso 26 novembre, concorrendo nella squadra della docente Anna Pettinelli. Attiva sui social, attraverso cui condivide soprattutto le sue esibizioni musicali, la giovane cantante romana ama proporre cover di grandi artisti  come Mina e Sia, facendo valere il suo talento senza l'ausilio dell'autotune. "Al centro del panorama" è il suo primo progetto discografico, una produzione grazie alla quale è possibile apprezzare la straordinaria estensione vocale di un’artista dall’anima soul con una preparazione tecnica che le consente di spaziare con estrema naturalezza tra generi musicali diversi.

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La Mens Sana Mesagne chiude il roster della squadra che parteciperà al prossimi campionato di Divisione regionale uno con Andrea Liace. Ala grande/centro di 200 cm, 21 anni, inizia a giocare con la Santa Rita Taranto, prima di trasferirsi al CUS Jonico, dove per due stagioni veste la canotta della Serie B. Nella stagione appena conclusa invece, Liace è protagonista con la Nuova Pallacanestro Monteroni in Serie C e chiude il campionato con ben 18 presenze e 5.1 punti di media. “Abbiamo fatto un ulteriore sforzo economico per completare il roster - dice il presidente Fabio Mellone. L’arrivo di Liace ci porta ulteriori centimetri e peso nella zona pitturata per affrontare nel migliore dei modi il prossimo campionato. Il roster è di prima scelta, non ci nascondiamo e giochiamo per vincere, grazie anche a uno staff tecnico di primissimo livello. Gli innesti sono tutti di categorie superiori e questo lascia ben sperare per il futuro. Colgo l’occasione per ringraziare tutti gli Under nati nel 2005 che tanto bene hanno fatto bene negli ultimi anni da protagonisti, ma si trasferiranno in altre sedi per motivi di studio.”

Scoperti dai Carabinieri gli autori di un furto commesso con il raggiro del falso dipendente di società di erogazione di energia elettrica a Ceglie Messapica.

Prosegue incessante l’attività di prevenzione e contrasto al fenomeno dei delitti ai danni delle persone anziane da parte del Comando Provinciale Carabinieri di Brindisi. Negli ultimi giorni sono state arrestate tre persone.

In particolare, i Carabinieri della Stazione di Ceglie Messapica hanno eseguito un’ordinanza cautelare, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Brindisi nei confronti di tre persone, nell’ambito di una indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Brindisi, ai quali è addebitato il concorso di persone nel reato di “furto aggravato”. In dettaglio, il 12 aprile 2024, gli indagati, dopo aver raggiunto a bordo di un autoveicolo Ceglie Messapica, si sarebbero presentati presso l’abitazione di residenza di un’anziana signora, qualificandosi quali dipendenti di una società di erogazione di energia elettrica, affermando di dover effettuare un controllo sul misuratore di energia elettrica, e quindi s’impossessavano di alcuni gioielli che la vittima custodiva nel cassetto del comodino della camera da letto. Mentre un indagato entrava per primo nell’abitazione e, attraverso il suddetto stratagemma, intratteneva la persona offesa all’interno della sua cucina (per visionare il contatore e le bollette), il correo, sceso dal veicolo, entrava in casa e si dirigeva nella camera da letto ove asportava i gioielli, mentre il terzo presunto complice restava all’esterno dell’abitazione per avvisare gli altri dell’eventuale arrivo di ospiti ovvero parenti della persona offesa; subito dopo, quest’ultimo raggiungeva il primo indagato, fingendosi suo collega ed esortandolo ad ultimare i necessari controlli, poi uscendo dall’appartamento unitamente agli altri indagati. Gli elementi probatori raccolti dai militari della Stazione di Ceglie Messapica, che hanno svolto le indagini, sono consistiti nell’analisi, visione e comparazione delle immagini acquisite dai sistemi di video sorveglianza delle zone limitrofe all’evento reato, analisi dei tabulati telefonici degli indagati, analisi delle fattezze fisiche descritte dalla persona offesa e individuazione fotografica dei predetti.

Ancora una volta l’Arma dei Carabinieri, da sempre impegnata a tutela delle comunità, rinnova l’invito alla popolazione a segnalare immediatamente eventuali analoghi fenomeni criminali, la cui pervasività ai danni delle persone anziane costituisce motivo di allarme sociale. In tale ottica, si evidenziano alcune delle metodologie più diffuse e nel contempo si forniscono dei semplici ma efficaci suggerimenti su come comportarsi per evitare spiacevoli situazioni di cui, sovente, l’ignara vittima si accorge quando ormai è troppo tardi. Tra i modus operandi criminali, alcuni dei più frequenti sono:

-     come detto, il finto “dipendente di una società di erogazione di energia elettrica”;

-     il falso incidente stradale: la vittima viene contattata telefonicamente da uno sconosciuto che si presenta come “avvocato” il cui cliente sarebbe asseritamente rimasto coinvolto in un incidente stradale con il nipote della persona anziana. Tale presunto avvocato suggerisce quindi all’anziana vittima di pagare una somma di denaro per risolvere rapidamente e senza ulteriori più gravi conseguenze la questione, oppure prospettando l’obbligo di pagare una presunta “cauzione” a causa del momentaneo “fermo” del nipote operato dalle forze dell’ordine. I truffatori cercano di agire quindi facendo percepire una gravità tale dell’accaduto, al punto da non consentire il tempo sufficiente per riflettere su quanto si stia effettivamente verificando;

-     il finto “amico” di famiglia: talvolta i truffatori sanno come intenerire gli anziani, facendo leva sui loro sentimenti, bontà, generosità e comprensione; sentimenti genuini che gli vengono invece ritorti contro per indurli in buona fede a “regalare” somme di denaro a sconosciuti che, scaltramente entrati in possesso di alcune informazioni personali e familiari delle vittime designate e presentandosi come “amici di vecchia data” dei figli o dei nipoti, una volta carpita la fiducia dell’anziano interlocutore, lo persuadono a rivolgere un dono in contanti per poter far fronte a fittizi problemi economici, spese sanitarie dovute a gravi malattie, la perdita del lavoro o altri problemi di varia natura che, ovviamente, inducono ad un pagamento;

-     un pacco postale “urgente”: l’anziano/a viene contattato/a telefonicamente da un presunto dipendente di un ufficio postale o ditta che si occupa del servizio di corriere a domicilio, il quale comunica che, a breve, un collaboratore si recherà a casa dell’anziana vittima per consegnare un pacco “urgente”, il cui destinatario effettivo sarebbe la figlia o il nipote che, per i più svariati motivi, non ha ancora potuto procedere al pagamento; causa per la quale al momento della consegna l’anziano/a dovrà imprescindibilmente corrispondere l’importo dovuto. È bene sapere che i truffatori fanno leva proprio sulla “urgenza”, in quanto induce la vittima a non esitare, instillando il dubbio che la cosa più importante sia quella di non rischiare di perdere il pacco;

-     dipendenti di banca o appartenenti alle forze dell’ordine in abiti borghesi: di visite, quando si è in casa, se ne possono ricevere tante, ma non certo quelle degli impiegati di banca, i cui servizi vengono offerti solo presso gli sportelli, per corrispondenza, con carte di credito e online. Particolare attenzione, poi, a chi dice di far parte di enti benefici o religiosi, che, in modo assolutamente più credibile, preavvisano con messaggi nella buca delle lettere e di prassi non inviano volontari nelle abitazioni. O ancora, alla porta si presenta uno o più appartenenti alle Forze dell'Ordine, con un tesserino di riconoscimento a giustificare gli abiti civili? Comportamento del tutto inusuale: Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza operano presso le abitazioni in uniforme e vi giungono con auto di servizio con i colori istituzionali.

Ecco quindi che bisogna alzare la guardia e, prima di lasciarsi convincere, è sempre meglio prendersi il tempo necessario per capire senza fretta se ciò che viene chiesto o proposto dagli sconosciuti sia realmente lecito. Dunque, mai fornire telefonicamente informazioni personali, anagrafiche e bancarie, così come è bene non aprire subito la porta di casa se non si è certi di chi stia bussando/citofonando. Allo stesso modo, è necessario prestare attenzione e non rischiare di farsi distrarre quando fuori casa si presentano due persone o anche più. Non solo. Curare rapporti di buon vicinato è certamente un ottimo strumento per aiutarsi a vicenda. In tutti questi casi, quando non si sa cosa fare e ci si trova da soli, può essere molto utile semplicemente telefonare ad un parente e chiedere un aiuto o, meglio ancora, chiamare i Carabinieri al numero di emergenza 112 per ricevere un immediato ausilio telefonico e per avere il supporto di una pattuglia che potrà raggiungere l'abitazione e svolgere gli accertamenti necessari. Una breve chiamata, spesso, aiuta a evitare brutte sorprese ed è per questo che anche nelle prossime settimane saranno tenuti ulteriori incontri con quante più famiglie e anziani, al fine di instaurare un confronto, in un’ottica di prevenzione del fenomeno. Infatti, soprattutto nell’ultimo periodo, sono diversi i casi di persone, anche anziane, che, grazie ai consigli ricevuti nel corso dei vari incontri, sono riuscite a evitare il raggiro.

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Due nuovi autobus elettrici per Francavilla Fontana. Bruno: “Via libera dalla Regione al finanziamento da due milioni di euro”

Nota del consigliere regionale Pd e presidente del Comitato Regionale Permanente di Protezione Civile Maurizio Bruno.

"E’ finalmente arrivato il risultato di tanto lavoro a cui mi sono dedicato in questi mesi e per il quale voglio ringraziare anche l’assessorato comunale alla mobilità e l’Stp
La Regione Puglia ha deciso di ammettere questa mattina la richiesta di finanziamento da ben due milioni di euro a favore del Comune di Francavilla Fontana, per l’acquisto di due autobus totalmente elettrici e 4 colonnine di ricarica.
Significa che, ultimati gli ultimi passaggi, per le vie del centro abitato non gireranno più i vecchi mezzi Euro 3, inquinanti e rumorosi, ma dei nuovissimi autobus a zero emissioni, puliti, silenziosi.

Non solo, i due mezzi saranno munti di porta biciclette sul lato posteriore, per promuovere e supportare un utilizzo sempre più diffuso delle due ruote.

Le quattro colonnine elettriche saranno invece installate due nel deposito aziendale della Stp Brindisi a Villa Castelli, due nel piazzale antistante la stazione.
La mobilità sostenibile è deve essere il futuro per tutti noi.
Per Francavilla, per i nostri figli, per un domani più pulito, verde e salutare.
E in questo futuro noi ci siamo già".

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Sono anni che in questo territorio si organizzano iniziative, convegni, giornate dedicate, interventi nelle scuole, che si svolgono progetti, con l’unico obiettivo di superare la cultura del patriarcato. Ma potremmo dire che è stato tutto inutile ad osservare ciò che è accaduto a Latiano dopo l’ultimo episodio di violenza domestica. Nessuna presa di posizione ufficiale da parte delle Istituzioni, nessuna iniziativa pubblica a sostegno della vittima, utile ad alimentare la consapevolezza solidale della comunita' nei confronti di un atto così grave. Provocatoriamente potremmo dire che la vittima e suo figlio hanno la sola colpa di essere dei sopravvissuti, altrimenti avremmo avuto le solite scene di cordoglio accompagnate da una delle frasi più abusate “MAI PIÙ!”.

Ma ha del paradossale se, come comunità tutta, non si è in grado di cogliere i forti segnali di pericolo e non si crei un contesto favorevole per aiutare e sostenere chi ha corso il rischio di essere ammazzata, al di là degli interventi istituzionali dovuti. Com’è possibile che ciascuna e ciascuno di noi, qualsiasi sia il ruolo svolto nel contesto sociale, non provi un minimo di empatia e non si chieda “ se fosse mia figlia, mia madre o mia sorella la donna vittima di violenza fisica e psicologica…” e anche “se fosse mio figlio o mio nipote il ragazzo vittima di violenza assistita…” cosa farei? Se a queste domande la risposta sarebbe “nulla” allora non serve a niente l’impegno per cambiare la cultura dell’oppressione in cultura di libertà. Ecco perché come Coordinamento Donne dello Spi Cgil della provincia di Brindisi abbiamo molto apprezzato la costituzione del “Collettivo donne contro la violenza” a livello comunale, e condividiamo le richieste fatte all’Amministrazione Comunale affinchè si garantisca tutto il sostegno necessario alla vittima sul piano sanitario, legale, economico e lavorativo. Il Collettivo, con la denuncia pubblica di quanto sta accadendo, anzi, di quanto non è accaduto, ha lacerato quella cappa omertosa che rende a tutte noi l’aria irrespirabile quando constatiamo che fatti così gravi si lasciano scivolare nel silenzio, perpetrandone così l’inevitabilità. Continuiamo a ribellarci a tutto questo e siamo solidali con le donne del Collettivo che supporteremo in ogni azione utile a cambiare, nei fatti, comportamenti ed atti che continuino a lasciare sole le vittime di violenza.

Il Coordinamento Donne dello Spi Cgil Brindisi

Fucilieri della Brigata Marina San Marco sulla portacontainer Jolly Oro: esercitazione congiunta Marina Militare-Assarmatori-Ignazio Messina & C.

Sospetto di un carico illegale a bordo. Sulla base di questa simulazione si è svolta lo scorso 9 luglio, a bordo della portacontainer Jolly Oro in navigazione nel Mediterraneo Orientale alla volta del porto di Salerno, l’esercitazione di ispezione congiunta fra Marina Militare, Assarmatori e la Ignazio Messina & C.

L’attività addestrativa, condotta sotto l’egida del Comando in Capo della Squadra Navale (CINCNAV), ha visto coinvolti gli assetti operanti nell’ambito dell’Operazione Mediterraneo Sicuro (OMS).

Fra gli obbiettivi dell’esercitazione anche la verifica del corretto scambio di informazioni fra gli attori coinvolti (nave, compagnia e controparti militari e governative). In seguito all'acquisizione e condivisione di informazioni tra la Centrale Multidominio della Marina Militare di Santa Rosa (Roma) e lo staff in mare, il cacciatorpediniere Francesco Mimbelli è stato incaricato di condurre un'ispezione su un natante sospetto cui hanno preso parte anche i fucilieri della Brigata Marina San Marco.

Dopo aver stabilito un contatto radio con il portacontainer Jolly Oro, il cacciatorpediniere ha dichiarato le proprie intenzioni e ha richiesto al Comandante del mercantile di procedere all'abbordaggio di un team ispettivo per un'operazione VBSS (visit, board, search, and seizure).

A mezzo di un barbettone, i fucilieri della Brigata Marina San Marco si sono calati a bordo per ispezionare la nave e verificare la regolarità dei documenti. Al termine dell’esercitazione, la Jolly Oro ha ripreso regolarmente la sua navigazione.

“Il rapporto di collaborazione fra la Marina Militare, la nostra associazione e le compagnie è ormai ampiamente collaudato – commenta il Presidente di Assarmatori Stefano Messina – e nel corso degli anni esercitazioni come questa si sono fatte sempre più frequenti. Si tratta di attività fondamentali per la tutela della sicurezza degli equipaggi e del carico su rotte a rischio. Particolarmente efficace si è confermato l’addestramento degli equipaggi, il tempo di reazione delle parti coinvolte e il ruolo svolto dalla Marina Militare, prezioso e insostituibile a protezione anzitutto delle vite umane e della sicurezza della navigazione”.

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Prende forma la conduzione tecnica del Brindisi Football Club. Sono infatti già state individuate le figure che affiancheranno l’allenatore Alessandro Monticciolo nella guida della compagine biancazzurra: si tratta del vice Gaetano Ungaro, originario di Reggio Calabria e con una lunga militanza da difensore alle spalle, una presenza in serie A e due in Coppa Italia proprio con la maglia della Reggina; dal 2021 nello staff tecnico di Aglietti prima, di Filippo Inzaghi poi, sempre in riva allo Stretto. Il prof. Mino Martinelli sarà invece il preparatore atletico, brindisino già più volte titolare del ruolo nella prima squadra con la quale ha vinto i campionati 2017-18 e 2018-19; infine, Mirko Silipo, preparatore dei portieri, due stagioni a Nardò con Roberto Taurino, poi Casarano e lo scorso anno Gelbison al fianco di Monticciolo: un passato da calciatore anche nel Brindisi, prima con Mimmo Renna nel 2000-01 e l’anno successivo con Gigi Boccolini, quello della storica promozione in serie C2.

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Caro direttore, queste sono le condizioni delle periferie della città della cultura, abbandonati da tutti vedi via Pola,via Isonzo ecc. Non c'è nessuno che pulisce non vedi mai un ombra della macchina pulitrice,  sono tutti impegnati al centro storico per farlo splendere, ma come si vede dalle fotonon è tutto oro quello che luccica. Spero che il sindaco di tutti possa intervenire per far sì che questa situazione non si ripeta anche perché noi cittadini paghiamo le tasse.

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Monica Priore, nuotatrice con diabete, sarà la madrina della Traversata dello Stretto di Messina organizzata dai medici diabetologi, che nuoteranno insieme ai loro pazienti.

La celebre nuotatrice Monica Priore, nota per le sue straordinarie imprese in mare aperto e la sua lotta contro il diabete, sarà la madrina dell’evento conclusivo del congresso AMD (Associazione Medici diabetologi) intitolato “DIABETE, SPORT E TECNOLOGIA – Un tuffo nell’innovazione”. L’evento scientifico si terrà domani, 13 luglio 2024, presso il Salone delle Bandiere del Palazzo Zanca in Piazza Unione Europea a Messina.

La Traversata dello Stretto di Messina è un’emozionante sfida non competitiva che affascina molti sportivi, copre una distanza di 3,5 chilometri tra la costa calabrese e quella siciliana. Quest’anno, si cimenteranno in questa sfida 5 medici diabetologi, 11 ragazzi/e con diabete tipo 1 e 6 “amici della diabetologia”, per lanciare un messaggio di speranza ed evidenziare come la collaborazione, possa portare al raggiungimento di obbiettivi apparentemente complessi. La nuotata avrà luogo Domenica 14 Luglio con partenza alle ore 08:30 dalla Spiaggia di Torre Faro.

Monica Priore la prima nuotatrice con diabete tipo 1 al mondo ad attraversare a nuoto quel tratto di mare, sarà presente per ispirare e accompagnare gli atleti in quest’avventura e per sensibilizzare ancora una volta, sulle possibilità per le persone con diabete di perseguire attività sportive.

“Quando sono stata invitata dal Dott. Paolo Di Bartolo ad effettuare nuovamente questa traversata non ho saputo dire di no. Per me è un’emozione tornare dopo 17 anni in quel mare, dove tutto è iniziato.”- ci confessa Monica. “Fare da madrina a questa iniziativa è un vero piacere, nuotare con altri atleti con diabete tipo 1, insieme ad alcuni medici diabetologi, mi lascia ben sperare. Probabilmente tutto il lavoro fatto nel corso degli anni per promuovere l’importanza dell’attività fisica sta portando i suoi frutti! Ora non ci resta che aspettare Domenica nella speranza che le correnti dello Stretto siano dalla nostra parte.” conclude.

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Buongiorno (Uila Puglia): "Per sconfiggere il caporalato: partire dalle aziende sane e
rinnovare subito i contratti di lavoro degli operai agricoli per aumentare salari e tutele"
 
La Uila Puglia congiuntamente alle altre organizzazioni sindacali dei lavoratori e alle organizzazioni di rappresentanza delle imprese firmatarie del CCNL degli operai agricoli e florovivaisti, attraverso un documento congiunto, ha chiesto un incontro al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano al fine di attivare una strategia comune di contrasto al fenomeno del caporalato ed avviare un percorso collaborativo teso alla definizione di un Protocollo d’intesa in materia di contrasto  allo sfruttamento lavorativo in agricoltura. 
Nella missiva indirizzata al Governatore Emiliano ed inviata ad ARPAL, INPS, INAIL e ITL Pugliesi si è chiesta l’attivazione “di un percorso teso al rafforzamento dell'attività di incontro tra domanda e offerta di lavoro nel settore agricolo, contrastando così il lavoro sommerso e cogliendo le peculiarità del settore, con il coinvolgimento dell’ARPAL e degli Enti Bilaterali Agricoli Territoriali.
“Il fenomeno del caporalato è un argomento complesso e come tale va trattato, cercando di porre in essere azioni corali e strategie di medio/lungo termine che agiscano su più livelli e variabili - spiega il Segretario Generale Uila Puglia, Pietro Buongiorno - innanzitutto bisogna riflettere sul fatto che il fenomeno del caporalato non riguarda solo gli immigrati, ma anche i cittadini italiani. Dobbiamo agire, quindi, su un doppio livello, perché quando parliamo di lavoratori irregolari parliamo di gente che non è in possesso di documenti e di permesso di soggiorno. È chiaro quindi che il caporale riesce a far presa ponendo le sue condizioni, perché gli immigrati non hanno altre alternative e vengono quindi sfruttati con condizioni di lavoro pessime, orari disumani, paghe da fame e condizioni abitative e di sicurezza inaccettabili. Dall’altro lato anche i lavoratori italiani sono ostaggio di questi personaggi assoldati da aziende compiacenti in disprezzo alle leggi sociali e ai contratti di lavoro, che non solo si occupano di trovare una occupazione, ma mettono a disposizione i mezzi di trasporto per raggiungere i campi. In entrambi i casi il caporale soddisfa un bisogno di quelle aziende che competono in maniera impari con le tante aziende regolari presenti nella nostra regione, che sfruttano diverse condizioni ovvero: reperire in poco tempo manodopera sottopagata, costretta a rivolgersi caporali per lavorare con orari di lavoro spesso molto diversi dalle 6 ore e 30 previste dal contratto di lavoro".
Buongiorno, afferma: “Bisogna sicuramente inasprire i controlli, perché i mezzi dei caporali partono sempre dalle stesse piazze, percorrono le stesse strade e arrivano nelle stesse aziende. Certamente un ringraziamento va alle forze dell’ordine che presidiano il territorio, ma è necessario un rafforzamento in termini di uomini e mezzi per contrastare efficacemente il fenomeno.  Sia chiaro - continua Buongiorno - come organizzazione sindacale non siamo sordi ai richiami di un giusto prezzo ai prodotti agricoli a dispetto di pratiche di svendita sottocosto della GdO, così come a livello europeo non ci sottraiamo alla nostra responsabilità di sensibilizzazione verso i policy maker nel contrastare il dumping sociale sui nostri prodotti, ma le aziende devono fare di più, non possono far leva solo sul costo del lavoro dipendente per far quadrare i conti. Su Le Monde nei giorni scorsi è stato pubblicato un dossier-inchiesta sulle condizioni nei campi di pomodoro marocchini con lavoratori costretti a lavorare per 12 ore a 8 euro al giorno e in quei casi non si parla di condotte eccezionali, bensì di normalità. Per questo prima parlavo di complessità del fenomeno: è troppo facile cadere nella trappola degli slogan quando parliamo di caporalato. E’ giusto che si parli di un maggiore controllo e di una maggiore presenza ispettiva attraverso un aumento della pianta organica degli enti preposti, è giusto che si parli di applicare la legge contro le pratiche sleali della distribuzione; ma ognuno, per la sua parte, deve fare di più: partiamo dal rinnovo dei Contratti provinciali di lavoro del settore agricolo scaduti il 31 dicembre scorso, le cui trattative in alcune province sono ferme al palo, restituendo dignità ai lavoratori del settore che più di altri hanno sentito sulla propria pelle l’aumento dell’inflazione. Per sconfiggere il caporalato dobbiamo partire dall’agricoltura sana del nostro territorio, valorizzando le professionalità dei lavoratori e aumentando i salari attraverso il rinnovo dei contratti di lavoro, per mettere all’angolo le aziende che sfruttano i lavoratori".

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