Redazione

Si è insediato il Capitano Vito SACCHI, nuovo comandante della Compagnia Carabinieri di San Vito dei Normanni. Subentra al capitano Antonio Corvino. Si è insediato al Comando della Compagnia di San Vito dei Normanni il Capitano Vito SACCHI. L’Ufficiale, 36 anni, di origini campane, dopo il quinquennio di studi (due in Accademia a Modena e tre presso la Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma), promosso al grado di Tenente nel 2016, fino all’agosto 2017, ha prestato servizio presso il Reg gimento Carabinieri “Lazio” di Roma in qualità di Comandante di Plotone. Ha ricoperto l’incarico di Comandante di Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Reggio Calabria dal 2017 al 2020 e successivamente, già promosso Capitano nel 2019, ha comandato il Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Roma Parioli sino al mese di aprile 2022. L’ufficiale è laureato in Giurisprudenza e in Scienze Politiche. Il Capitano Vito SACCHI subentra al Capitano Antonio CORVINO, trasferito alla Compagnia di Salerno quale Comandante.

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Il 10eLotto premia la Puglia: come riporta Agipronews, nel concorso di martedì 12 aprile sono state realizzate vincite complessive (nella top 10 di giornata) per 120mila euro. La più alta di giornata arriva da Martina Franca, in provincia di Taranto, un 9 Doppio Oro da 100mila euro, seguita da un 9 da 20mila euro messo a segno a Modugno, in provincia di Bari. L'ultimo concorso del 10eLotto ha distribuito premi per 27,6 milioni di euro in tutta Italia, per un totale di oltre un miliardo da inizio anno.

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Non ce la fa più un commerciante di Mesagne a portare avanti la sua battaglia di dignità per non essere soffocato dagli usurai. Dopo aver accumulato debiti per decine e decine di migliaia di euro nella sua attività commerciale, dopo essersi rivolto a tutte le istituzioni possibili per essere aiutato, dopo aver ben valutato di non rivolgersi agli usurai per chiedere i fondi necessari per coprire i debiti accumulati con gli istituti bancari, ha deciso di gettare la spugna e andare via dalla sua città per rifarsi una vita lavorativa altrove. Parliamo di Angelo Pignatelli, 58 anni, volto conosciuto in provincia perché per diversi lustri ha gestito una fiorente gelateria meta di clienti che giungevano da più parti della provincia.

Oggi lo abbiamo ritrovato, dopo ben due scioperi della fame, con gli occhi pieni di lacrime e il cuore a pezzi. “A 58 anni compiuti – ha spiegato - sarò costretto ad andare via da Mesagne e dalla mia terra, dopo che per due anni, sono stato abbandonato da tutti, sia dai politici, che fanno finta di ascoltarti, e, soprattutto, dalle istituzioni che si riempiono continuamente la bocca con la parola legalità, solo per lavarsi la coscienza, senza fare effettivamente niente nella giusta direzione”. Pignatelli, per la verità, ha ricevuto la solidarietà da tanta gente che ha compreso bene il suo disagio. Ma la solidarietà da sola non paga le banche, non estingue di debiti. Tanti hanno perorato la sua causa per poi, alla resa dei conti quando cioè dovevano muoversi per mettere in moto gli ingranaggi farraginosi della burocrazia, sono svaniti nel nulla. “Ho portato avanti, purtroppo da solo, delle battaglie che non erano solo per me, ma per tutte le partite Iva e i cittadini che si trovano nella mia situazione”, ha proseguito il commerciante -. Si, da solo, perché nella nostra amata terra, l’invidia, la paura di esporsi, anche se per una giusta causa portata avanti da un collega, la fanno da padrona. Quando capiremo che solo uniti si potrà vincere la battaglia contro uno Stato insensibile sarà, ormai, per noi troppo tardi”.

In questi anni di protesta Pignatelli ha avuto diverse proposte, sia di centro, sia di destra sia di sinistra, di scendere in campo, nell’arena politica, per difendere i diritti della sua categoria. “Ho sempre risposto di no – ha precisato il commerciante – anzi ho deciso di non andare più a votare poiché oggi la nostra categoria non la vedo rappresentata da nessun partito politico. Nel 2023, per la prima volta da quando ho iniziato a votare, non mi recherò alle urne. Il mio unico obiettivo e tornare a lavorare per pagare i debiti. Chiedo molto?”.

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“Il Governo ha accolto un mio ordine del giorno in sede di conversione del decreto-legge 1° marzo 2022, n. 17, recante misure urgenti per il contenimento dei costi dell’energia elettrica e del gas naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali. L’ordine del giorno interviene sui troppi “stop” che stanno avvenendo in diverse regioni all’iter di concessione di impianti da fonti energetiche rinnovabili (FER). Davanti alle conseguenze della guerra tra Russia e Ucraina, non possiamo più permetterci blocchi burocratici dovute ad interpretazioni diverse tra regione e regione. Occorre risolvere ogni contenzioso con intelligenza e velocità senza far venire meno le garanzie di trasparenza e di legalità.” Lo rende noto il deputato del M5S Giovanni Luca Aresta.

“L’ordine del giorno – precisa il parlamentare - interviene sull’annosa questione delle garanzia fidejussoria che tanti conteziosi sta producendo nel Paese”. 

Nell’ordine del giorno accolto dal Governo si legge infatti come “la mancata corresponsione della garanzia fidejussoria​ non costituisca motivo di decadenza del titolo autorizzatorio per la realizzazione e l’esercizio degli impianti FER, e ne sia consentito il deposito ai fini del riconoscimento della proroga delle autorizzazioni uniche regolarmente rilasciate, in tal modo favorendo la chiusura dei numerosissimi contenziosi in essere.”

 

 

Dati del giorno: 13 aprile 2022

3.902
Nuovi casi
24.264
Test giornalieri
8
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 1.338
Provincia di Bat: 292
Provincia di Brindisi: 408
Provincia di Foggia: 520
Provincia di Lecce: 717
Provincia di Taranto: 585
Residenti fuori regione: 33
Provincia in definizione: 9
104.240
Persone attualmente positive
627
Persone ricoverate in area non critica
36
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

987.280
Casi totali
10.134.523
Test eseguiti
874.932
Persone guarite
8.108
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 321.439
Provincia di Bat: 90.525
Provincia di Brindisi: 91.086

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Tutto esaurito negli agriturismi della Puglia per le festività della Pasqua, pienone per i pranzi e i pernotti che si attesteranno in media sui 3 giorni e il 92% dei pugliesi che dichiara di ricercare il cibo locale della tradizione nei luoghi prescelti per la vacanza. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti Puglia, sulla base del sondaggio condotto sul undefined che ha evidenziato un ritorno dei turisti pasquali nel 2022 dopo due anni di “fermo” dovuto ai lockdown e alle misure di restrizione legate all’emergenza Covid che avevano di fatto quasi azzerato le presenze in alberghi e agriturismi, anche se non si è ancora tornati ai livelli pre pandemia. Proprio la Pasqua rappresenta dunque il primo banco di prova della ripresa del turismo, secondo le rilevazioni di Terranostra Puglia, associazione agrituristica di Coldiretti.

Ma i ponti di primavera e il bel tempo, uniti alle difficoltà economiche legate al caro prezzi, spingono anche scampagnate e picnic, con i pugliesi che non vogliono rinunciare a stare all’aria aperta senza pesare troppo sul bilancio familiare, secondo l’analisi Coldiretti. L’inizio della primavera – precisa la Coldiretti regionale – è peraltro il momento migliore per assistere al risveglio della natura che riguarda piante, fiori e uccelli migratori, ma anche le attività agricole con i lavori di preparazione dei terreni, la semina e la raccolta delle primizie.

Una boccata d’ossigeno per le famiglie rispetto ai lunghi periodi di chiusura imposti dall’emergenza Covid, ma anche per le strutture di accoglienza a partire dagli agriturismi che hanno perso nel 2021 ben il 27% delle presenze rispetto a prima della pandemia nel 2019, soprattutto per effetto del crollo degli stranieri ma anche degli italiani, secondo l’analisi di Terranostra e Coldiretti.

Le 900 strutture agrituristiche presenti in Puglia – continua la Coldiretti regionale – sono dunque già al lavoro sia per l’accoglienza degli ospiti che per quella di chi vuole trascorrere una giornata in campagna, magari approfittando della cucina dei cuochi contadini di Campagna Amica o delle pietanza da asporto. Molte aziende – continua la Coldiretti – si sono, infatti, attrezzate con la semplice messa a disposizione spazi per picnic, tende, roulotte e camper per rispettare le esigenze di indipendenza di chi ama prepararsi da mangiare in piena autonomia ricorrendo eventualmente solo all’acquisto dei prodotti aziendali di Campagna Amica.

“L’agriturismo ha aumentato la disponibilità di accoglienza turistica – spiega Filippo De Miccolis, presidente di Terranostra Puglia - offrendo una lettura positiva del territorio pugliese e, pertanto, lo sviluppo dell’agriturismo significa maggiore capacità di attrazione da parte della Puglia a beneficio dell’intera economia regionale. L’ospitalità nelle strutture aziendali assume una rilevanza fondamentale per la salvaguardia del patrimonio rurale che, oggi, è il fiore all’occhiello del turismo regionale, con l’opportunità di conciliare la buona tavola con la possibilità di stare all’aria aperta avvalendosi anche delle comodità e dei servizi offerti”.

La Puglia si rivela una delle mete più gettonate per le campagne e gli agriturismi di straordinaria bellezza, ma anche per i borghi con il 33% tra i più belli d’Italia, dove si conservano – spiega Coldiretti Puglia - le antiche tradizioni enogastronomiche rurali, incrementano la capacità di offrire un patrimonio naturale, paesaggistico, culturale e artistico senza eguali, dove Dop, Igp e i 311 prodotti pugliesi riconosciuti tradizionali dal Mipaaf vengono coltivati, allevati e trasformati, in quelli che rappresentano veri e propri presidi presìdi della biodiversità.

I piccoli comuni tra i più belli d’Italia sono 40 in provincia di Lecce, 38 in provincia di Foggia, 5 in provincia di Taranto e 2 in provincia di Bari, con l’80% delle Dop e Igp e della miriade di produzioni locali tradizionali – aggiunge Coldiretti Puglia - che vengono coltivate, allevate e trasformate in aree sotto i 5mila abitanti e riguardando specialità come la carota giallo - viola di Tiggiano, Cipolla di Zapponeta, Fava di Zollino, Patata di Zapponeta, Pisello nano di Zollino, Pomodoro di Morciano, Fava di Carpino, Cacioricotta caprino orsarese, Lardo di Faeto, Prosciutto di Faeto, Calzone di Ischitella, l’Arancia del Gargano, il Limone Femminello del Gargano e la Patata novella di Galatina, un patrimonio conservato nel tempo dalle imprese agricole con un impegno quotidiano per assicurare la salvaguardia delle colture agricole storiche, la tutela del territorio dal dissesto idrogeologico e il mantenimento delle tradizioni alimentari.

Il cibo infatti – aggiunge Coldiretti Puglia – è diventato la voce principale del budget delle famiglie in vacanza in Puglia con circa un terzo della spesa di italiani e stranieri destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche, un tesoro che può contare su 13 bevande analcoliche, distillati e liquori, 24 carni fresche e loro preparazione, 1 condimento, 17 formaggi, 1 olio extravergine aromatizzato, 120 prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati, 79 paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria, 43 prodotti della gastronomia, 9 preparazioni di pesci, molluschi e crostacei e tecniche particolari di allevamento degli stessi, oltre a 4 prodotti lattiero caseari, la ricotta fresca, la ricotta forte, la ricotta marzotica leccese e la ricotta salata o marzotica. Il risultato è che un numero crescente di italiani sta pensando di rimanere in patria magari organizzando una vacanza di prossimità. Se la montagna resta la meta privilegiata, a crescere sono le ferie a km zero soprattutto nei piccoli borghi che – sottolinea la Coldiretti – consentono di coniugare la voglia di tranquillità con la possibilità di godere di spazi di libertà più ampi lontano dalle città.

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Spot PugliaPromozione, Zullo (FdI): “La Puglia è davvero un’autentica meraviglia... Anche nei costi, oltre 300mila euro, con affidamento diretto, per 60 secondi”. 

Una  nota del capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, Ignazio Zullo, che ha chiesto l’audizione del direttore di PugliaPromozione, Luca Scandale

“Che al Puglia sia un’autentica meraviglia è indubbio; che un regista estroso e autoctono come Sergio Rubini potesse coglierne l’anima, altrettanto, pur non essendo critici cinematografici. Per questo non giudicheremo con l’occhio di chi deve assegnare un premio alla regia e all’interpretazione per lo spot <Puglia autentica meraviglia>, finanziato da PugliaPromozione. Ma lo faremo con gli occhi della serva che deve rendicontare al padrone quanto ha speso, e in questo caso ci viene segnalato che sia stata spesa una cifra davvero spropositata.

Ci viene riferito che sia costato circa 340mila euro. Soldi pugliesi, di cui circa 250mila euro – esattamente 247,8mila - con procedura negoziata senza previa autorizzazione e quindi con affidamento diretto ad una società di produzione audiovisiva leccese, Passo Uno. La soglia massima per gli affidamenti diretti per i servizi è 215mila euro più Iva, una soglia che permette a PugliaPromozione, ma non solo, di affidare finanziamenti cospicui. Un metodo, questo, che in Regione Puglia viene tantissimo utilizzato, per cui il sospetto che possano essere sempre gli stessi, o questi più di altri, è forte. Siamo certi che, con una procedura aperta – fermo restando la regia di Rubini - non si sarebbero potuti scegliere progetti di promozione turistica con più meraviglia?

Per questo abbiamo chiesto al presidente della Commissione regionale al Turismo, Francesco Paolicelli, di audire il direttore di PugliaPromozione, Luca Scandale, perché venga a rendicontarci nel dettaglio la spesa sostenuta e l’iter del finanziamento, a iniziare dal rispetto del criterio della rotazione al fine di comprendere se sul mercato ci sono altri soggetti capaci di progetti audiovisivi di analoga fattura".

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Nuova iniziativa del Codacons a tutela dei docenti della Puglia coinvolti nel caso del concorso ordinario per la scuola secondaria di primo e secondo grado, che ha registrato un record di bocciature a causa di quesiti posti in modo errato o ingannevoli.

L’associazione ha deciso di mettere a disposizione dei candidati che non hanno superato la prova scritta uno sportello di assistenza telefonica dove i legali del Codacons risponderanno a dubbi e domande e illustreranno il ricorso collettivo al Tar del Lazio a tutela degli esclusi, volto a far valere i diritti dei docenti.

Tutti gli interessati possono contattare il numero 89349966* nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 15 alle 16, mentre negli altri orari sarà attivo allo stesso numero un forum telefonico dove ascoltare le risposte dei legali ai quesiti posti dai docenti.

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VINITALY: COLDIRETTI PUGLIA, CHIUDE CON FLASH MOB IN ROSA PER LA PACE, IN RUSSIA 1 BOTTIGLIA SU 3 E’ MADE IN ITALY, APPELLO A PUTIN.
Con una bottiglia di vino estero su tre bevuta in Russia che viene dall’Italia, le donne delle cantine scendono in piazza per la pace con un flash mob tutto in rosa per chiedere a Putin di cessare le ostilità. L’iniziativa è della Coldiretti con le imprenditrici vitivinicole in rappresentanza di tutte le regioni che si sono date appuntamento a Casa Coldiretti in occasione della giornata di chiusura del Vinitaly per mandare un messaggio contro la guerra in Ucraina. Tutte indossano della magliette rosa – spiega la Coldiretti - mentre sui cartelli di legge “Il vino unisce non divide”, “Brindiamo col vino della Pace”, “I colori del vino: i colori della pace”, “Putin, facciamo la pace”. Rosa anche il prodotto simbolo della manifestazione, il vino rosato nelle più diverse varietà territoriali.


L’Italia è il primo Paese fornitore di vino in Russia, con una quota di mercato di circa il 31%, davanti a Francia, Georgia e Spagna. A Mosca sono finite nel 2021 – sottolinea Coldiretti - ben 78,3 milioni di bottiglie, di cui 32 milioni di spumante. Il vino più gettonato nel Paese di Putin è sicuramente il Prosecco con 14 milioni di bottiglie ma piace molto anche l’Asti spumante che esporta 9 milioni di bottiglie, pari al 16% delle vendite totali sui mercati esteri, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat.

La guerra in Ucraina mette a rischio quasi 6,5 milioni di euro di export di vino Made in Puglia nei Paesi dell’Est con una contrazione del 20% del commercio estero – aggiunge Coldiretti Puglia - in Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Ungheria e Romania, Ucraina, Bulgaria e Russia.

Un trend che viene ora messo a rischio dagli effetti della guerra in Ucraina. Le sanzioni contro Putin, le tensioni sul commercio internazionale, le difficoltà nei traporti, le spedizioni interrotte e la svalutazione del rublo legate al conflitto stanno ostacolando le vendite di vino italiano – sottolinea la Coldiretti - con difficoltà nei pagamenti persino per gli ordini già effettuati. Alcune spedizioni sono state interrotte, mentre un certo numero di operatori ha ridotto il periodo di differimento dei pagamenti o l’ha annullato del tutto, e nei ristoranti russi è già allarme per le scorte di bottiglie Made in Italy, divenute sempre più popolari.

A causa della guerra in Ucraina sono aumentati al contempo del 35% i costi per il vino con un impatto pesante sulle aziende vitivinicole che si sono così trovate a fronteggiare aumenti unilaterali da parte dei fornitori di imballaggi che – spiega la Coldiretti Puglia – arrivano oggi a pesare sui bilanci. Una bottiglia di vetro costa più del 30% in più rispetto allo scorso anno, mentre il prezzo dei tappi ha superato il 20% per quelli di sughero e addirittura il 40% per quelli di altri materiali. Per le gabbiette per i tappi degli spumanti gli aumenti sono nell’ordine del 20% ma per le etichette e per i cartoni di imballaggio si registrano rispettivamente rincari del 35% e del 45%, secondo l’analisi Coldiretti. Ma i prezzi degli ordini cambiano – aggiunge Coldiretti - ormai di settimana in settimana, rendendo peraltro impossibile una normale programmazione economica nei costi aziendali. Problemi anche per l’acquisto di macchinari, soprattutto quelli in acciaio, prevalenti nelle cantine, per i quali è diventato impossibile persino avere dei preventivi.


La guerra rischia dunque di interrompere un mercato di riferimento importante per Cantina Italia che era passato indenne – ricorda Coldiretti - attraverso le sanzioni decise nel 2014 da Putin in ritorsione contro le misure varate dall’Unione Europea per l’annessione della Crimea. L’embargo aveva colpito una importante lista di prodotti agroalimentari con il divieto all’ingresso di frutta e verdura, formaggi, carne e salumi e pesce, ma non il vino che ha continuato in questi anni la sua corsa acquisendo sempre più estimatori nella società ex sovietica.


“Il senso di responsabilità e di solidarietà appartiene da sempre al mondo delle donne ed in particolar modo degli agricoltori. In un momento difficile come questo, senza precedenti, dove ognuno di noi deve cercare di dare il proprio contributo alla popolazione ucraina - afferma la responsabile di Coldiretti Donne Impresa Chiara Bortolas - ci sembra opportuno smuovere le coscienze anche attraverso azioni simboliche come un flash mob per denunciare le brutalità dei conflitti e per gridare in nostro no alla guerra.   Inoltre come donne e imprenditrici agricole, non possiamo non immedesimarci nel dolore delle tante madri costrette a fuggire dalle proprie case e che oggi si trovano a dover abbandonare i propri compagni per portare in salvo i loro figli. A tutta la popolazione dell'Ucraina va il nostro più sentito sostegno”. ​

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Ripartiamo da dove eravamo rimasti. Ottimi risultati agonistici per il settore giovanile della Mens Sana Mesagne, sempre fucina di giovani talenti. La cantera mensanina ha messo le mani su tutte le classifiche delle prime fasi dei campionati giovanili, qualificandosi con tutte le leve alle fasi "Gold", in vista delle finali regionali di categoria. Nonostante il perdurare della pandemia, nonostante alcuni ragazzi hanno deciso di non riprendere la pratica sportiva e considerando anche la limitata disponibilità di strutture sportive, ancora una volta la Mens Sana Mesagne ha evidenziato la sua missione prioritaria nel settore giovanile regionale. I risultati conseguiti a questo giro di boa, sono il frutto di una capillare organizzazione e della competenza di uno staff tecnico di primissimo livello composto da Angelo Capodieci, Fabio Mellone, Angelo Greco e Mimmo De Vita. Gli Under 19 hanno ceduto il primo posto, dopo due entusiasmanti partite, alla Cestistica Ostuni squadra formata quasi totalmente da atleti stranieri che militano nel campionato di Serie C Gold. Sfortunata la stagione degli Under 17 Eccellenza. Partiti con il secondo posto nella regione conquistato lo scorso anno, alla prima giornata di campionato i mensanini hanno perso per infortuni gravi Panico e Petrarulo e successivamente anche Zofra. Nonostante le importanti assenze, Campana e compagni hanno ottenuto la quarta posizione in classifica, in vista della fase a orologio che potrebbe ancora portare ancora buoni risultati. Percorso immacolato per gli Under 16 che hanno sbaragliato tutte le altre concorrenti, qualificandosi tra le migliori sei squadre del campionato nella regione. Una sola sconfitta, ma primo posto garantito, per gli Under 15 e Under 14 che hanno messo in campo, nel complesso, una buona tecnica di base in previsione del duro impegno della fase che determinerà l'accesso alle finali regionali di Bari. Anche i più piccoli dell'under 13 hanno effettuato un percorso netto fatto di sole vittorie. I mensanini, causa la pandemia, sono stati catapultati in un campionato federale saltando due anni di minibasket, fase molto formativa per la crescita dei ragazzi. Il recupero delle numerose gare rinviate, sempre a causa del Sars-Cov2, ha limitato notevolmente le sedute di allenamento privilegiando le gare, molte delle quali disputate in pochissimi giorni senza il necessario riposo. Adesso si azzera tutto e si riparte per una fase più stimolante, dove si incontreranno le migliori formazioni pugliesi. "Questa stagione sportiva - dice il presidente Fabio Mellone - è tra le più difficili e complicate da quando esiste la Mens Sana Mesagne. La pandemia e la carenza di strutture idonee, hanno limitato moltissimo il nostro lavoro. Ringrazio gli istruttori per l'impegno profuso, adesso intensificheremo le nostre forze per cercare di migliorare ulteriormente il livello raggiunto. L'obiettivo sarà cercare di accedere alle finali regionali di Bari e confrontarci con le migliori società sportive della regione". Nei prossimi giorni la categoria Under 14 della Mens Sana parteciperà a Rimini al 14° Memorial Papini, uno dei tornei giovanili più importanti d’Italia.