Redazione

Blitz antidroga della polizia. Quindici ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite questa mattina a Mesagne e in altri comuni del Brindisino dalla Squadra mobile e da poliziotti del commissariato di Mesagne. Le ordinanze, emesse dal gip del Tribunale di Brindisi su richiesta della Procura, colpiscono presunti spacciatori di sostanza stupefacente. polizia_intercettazione.JPG

Alle prime luci dell'alba, al termine di intense ed accurate attività d'indagine, gli investigatori del Commissariato di P.S. di Mesagne, con la collaborazione della Squadra Mobile di Brindisi, il Commissariato di P.S. di Ostuni, il Reparto Prevenzione Crimine della Polizia di Stato di Lecce e Napoli, il Reparto Cinofili della Polizia di Frontiera di Brindisi e il IX Reparto Volo della Polizia di Stato di Bari, hanno dato esecuzione ad una Ordinanza di applicazione di misura cautelare personale (operazione "DAY BY DAY") emessa dal presso il Tribunale Ordinario di Brindisi su richiesta della Procura della Repubblica di Brindisi, a carico di 15 soggetti, di cui 6 in custodia cautelare in carcere e 9 in custodia cautelare dagli arresti domiciliaci. Il provvedimento rappresenta la conclusione di un'articolata attività d'indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Brindisi e avviata dalla polizia giudiziaria del Commissariato di P.S. di Mesagne nel settembre del 2020. L'indagine, durata circa un anno, ha consentito di disvelare e disarticolare una fitta rete di spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, ben ramificata e operante nel territorio di questa provincia e composta principalmente da soggetti mesagnesi con basi logistiche / operative tra le città di Mesagne e Brindisi.commissariato_mesagne_apr_22.JPG

Nello specifico l'attività d'indagine è stata avviata in seguito ad una violenta aggressione nei confronti di uno degli odierni indagati, in seguito alla quale, grazie ad una meticolosa attività investigativa, si è via via estesa agli altri soggetti attinti dalle citate misure cautelari, riuscendo nel proseguo delle investigazioni, caratterizzate da attività investigative tradizionali e da attività tecniche di intercettazione, a risalire la filiera" fino all'identificazione del presunto principale approvvigionatone di cocaina operante sul territorio mesagnese e al suo unico fornitore, con l'individuazione, inoltre, di una lunga serie di assuntori provenienti da diverse città della provincia. Questa articolata e capillare distribuzione della cocaina, utilizzava un modus operandi accuratamente pianificato in ogni minimo particolare proprio al fine di eludere ogni possibile attenzione investigativa delle FFPP.. Nello specifico la cocaina veniva spostata da Mesagne a Brindisi - dove è stato scoperto dagli investigatori un appartamento trasformato in un vero e proprio "supermercato della droga" - per poi tornare nuovamente in quel territorio, tagliata, confezionata e suddivisa in dosi pronta per poter essere immessa sul mercato.polizia_perquisizioni_in_campagna.jpg

Questi diversi passaggi avevano l'obiettivo di eludere le investigazioni dalla polizia giudiziaria, inoltre proprio a tal fine, in alcune occasioni i soggetti utilizzavano accurate precauzioni nelle comunicazioni obbligando gli acquirenti al trasporto delle dosi di sostanza stupefacente con metodologie pericolose, facendogliele persino ingoiare. Questa capillare rete riforniva le piazze di spaccio mesagnesi con oltre 100 grammi di cocaina settimanali, garantendo l'approvvigionamento di stupefacente a numerosi consumatori anche in pieno lockdown. Le investigazioni hanno altresì consentito di ricostruire numerosi episodi di spaccio di sostanza stupefacente e di procedere, nel corso dell'attività investigativa, al sequestro di oltre 300 grammi di cocaina, all'arresto di quattro soggetti in flagranza del reato di spaccio, all'individuazione di numerosi assuntori di sostanze stupefacenti e alla loro segnalazione all'Autorità Amministrativa per le violazioni della normativa sugli stupefacenti. Le risultanze degli accertamenti venivano rassegnate da questo Ufficio all'A.G. titolare delle indagini che, facendole proprie, richiedeva ed otteneva dal Giudice per le Indagini Preliminari l'emissione delle misure cautelari de quo per i citati reati.

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Il video, realizzato presso il Castello Alfonsino di Brindisi, pubblicizza il mondo acrobatico della pole dance, amaca aerea, tessuti aerei, functional training, calisthenics. Il 1° maggio presso l'associazione Vertical Gym in Brindisi si svolgerà la competizione regionale delle discipline sopra accennate. Le vincitrici si qualificheranno per la competizione nazionale che si terrà a L'Aquila il 28 e 29 maggio.

A seguito delle osservazioni fatte dall’Ordine degli Architetti della provincia di Brindisi, sul bando di concorso per la definizione di Piazza V. Emanuele, l’Amministrazione comunale ha deciso che il suddetto concorso è un concorso di progettazione, annullando così qualsiasi speranza di partecipazione dei cittadini sulla scelta della futura configurazione del principale accesso al centro storico. Nonostante questo, bisogna dire che questo concorso, pur proponendosi di progettazione, manca di alcune caratteristiche che lo possano definire tale. Su tutte la totale mancanza di elaborati planimetrici di riferimento, in particolare una planimetria altimetrica, richiesta da più partecipanti al concorso; nel caso di piazza V. Emanuele II° assolutamente necessaria, data la presenza di una gobba centrale, fatta molti anni fa per evitare il ristagno dell’acqua piovana in piazza, e le pendenze che variano da lato a lato. Come faranno i concorrenti a redigere un preciso computo metrico, dal momento che non si sa esattamente quanti movimenti di terra saranno necessari? Come faranno ad azzeccare le pendenze giuste senza creare ostacoli insormontabili ai portatori di handicap?

 
Un altro dettaglio che pone alcuni dubbi è riferibile alla precisa volontà dell’Amministrazione di volere un accesso centrale alla Porta Grande, facendo fuori così qualsiasi altra ipotesi che l’ingegno dei progettisti poteva escogitare. Come riportato nel Documento di indirizzo della Progettazione: “sarà gradita la predisposizione di un nuovo disegno delle piazzole presenti, compresa la parte centrale rialzata in cui dovrà essere ricavata una viabilità che ricostituisca la continuità con l’asse viario di ingresso alle mura storiche cittadine”. Certo, l’Amministrazione può dare delle indicazioni progettuali, e lo fa parlando della “mission” del progetto (sostenibilità, valori simbolici legati al mondo del lavoro, ecc.), e questo va benissimo; non va più bene quando in un concorso di idee (pardon, di progettazione) dà indicazioni sulla stessa soluzione formale, sul mantenimento delle esistenti piazzole e sulla strada di accesso al centro storico, facendo fuori qualsiasi idea alternativa (che sarebbe poi la ragione principale per cui si bandisce un concorso di progettazione). Quindi l’Amministrazione, a quanto pare, ha già un’idea precisa di come vuole modificare quello spazio, (poco, per la verità) e chiude la possibilità di poter pensare quel luogo in maniera totalmente nuova e diversa, e per questo bandisce un concorso di progettazione, in cui i progettisti sono legati ad​ indicazioni prescrittive ineludibili, e senza che la cittadinanza possa esprimersi su questa scelta. Un bell’esempio di partecipazione. Con un concorso di idee, ed una mostra dei progetti presentati, tutti avrebbero potuto comparare le diverse proposte e, magari, orientare con le loro preferenze la scelta dell’Amministrazione. Così non sarà. Come sempre alle parole non seguono mai i fatti: si parla tanto di partecipazione ma, ancora una volta, questa è solo sbandierata, e mai agìta. Se l’Amministrazione aveva già le idee chiare su come vuole quella piazza, c’era bisogno di un concorso?
 
Un’ultima nota: l’Ordine degli Architetti, a livello nazionale, ha da tempo predisposto un bando tipo​ per i concorsi di progettazione, e molte amministrazioni ne hanno fatto uso. Qui a Mesagne invece si è​ preferito redigere un bando complesso e contraddittorio, rendendo necessario l’intervento dell’Ordine degli Architetti per fare chiarezza, con la conseguenza di una sua riformulazione in maniera restrittiva. Perdendo tempo e perdendo la possibilità di avere il miglior risultato possibile.
 
Carlo Ferraro
 

Latiano. Servizio straordinario di controllo del territorio. Segnalati 4 giovani all’Autorità Amministrativa per detenzione per uso personale di sostanze stupefacenti.

A Latiano, a conclusione di un servizio straordinario di controllo del territorio, i Carabinieri della Compagnia di San Vito dei Normanni hanno segnalato all’Autorità Amministrativa per detenzione per uso personale di sostanze stupefacenti:

–​ ​ ​un 17enne di Mesagne, trovato in possesso di 0,40 grammi di marijuana;

–​ ​ ​un 20enne, un 19enne e un 17enne di Mesagne, poiché a seguito di perquisizione veicolare e personale sono stati trovati in possesso di 0,5 grammi di hashish.

Gli stupefacenti rinvenuti sono stati sottoposti a sequestro.

Durante il servizio sono state controllate diverse persone sottoposte a misure di sicurezza e prevenzione, identificate 40 persone, controllati 28 veicoli, eseguite 5 perquisizioni, contestate diverse violazioni al Codice della Strada e controllati 3 esercizi pubblici.

 

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Dati del giorno: 10 aprile 2022

4.137
Nuovi casi
25.268
Test giornalieri
7
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 1.398
Provincia di Bat: 287
Provincia di Brindisi: 442
Provincia di Foggia: 511
Provincia di Lecce: 853
Provincia di Taranto: 597
Residenti fuori regione: 39
Provincia in definizione: 10
107.841
Persone attualmente positive
657
Persone ricoverate in area non critica
40
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

973.739
Casi totali
10.051.612
Test eseguiti
857.828
Persone guarite
8.070

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Sarà colpa della pandemia che ha ristretto le finanze familiari o sarà per gli eventi bellici dell’Ucraina, ma il crowdfunding che il Comune di Mesagne ha lanciato alcuni mesi fa per finanziare i lavori di restauro, della colonna e statua della Vergine del Carmelo collocate in villa comunale, si è rivelato un flop. Eppure sarebbe bastato donare un euro a famiglia, il corrispettivo di un caffè, e il restauro conservativo sarebbe stato eseguito.

Il progetto di crowdfunding, promosso dall’Amministrazione comunale, si è fermato a 1.298 euro contro i 25 mila necessari per l’opera. In questo contesto è opportuno sottolineare che la maggior parte delle offerte ricevute dal Comune sono giunte da mesagnesi che vivono fuori città. Evidentemente costoro hanno un legame molto più solido con la loro Patrona. La proposta di donazione fu lanciata in un periodo in cui la pandemia aveva creato nelle famiglie problemi economici. Le preoccupazioni per la virulenta pandemia aveva fatto passare in secondo piano la raccolta fondi per il restauro della statua della Vergine.

Poi è arrivata la preoccupazione per la vicina guerra dell’Ucraina. Il sindaco Matarrelli ha sempre sottolineato che “la ristrutturazione interesserà un elemento di pregio storico e artistico caratterizzante il patrimonio monumentale cittadino: la raccolta fondi alla quale chiediamo di aderire non è una semplice richiesta economica, ma è soprattutto uno strumento di condivisione con una profonda valenza simbolica”. La colonna votiva evidenzia il legame esistente tra la comunità mesagnese e il culto della Vergine del Carmelo. Il monumento fu realizzato nel 1855 come ringraziamento dei mesagnesi alla Madonna del Carmine, patrona e protettrice, che li aveva sostenuti contro “il fiero morbo asiatico”.

Anche in quell’occasione, la realizzazione rappresentò la sintesi ideale tra la volontà dei fedeli e del clero e quella dell’Amministrazione civica della città. Tuttavia, chi volesse finanziare il restauro può ancora farlo attraverso un bonifico, indicando la causale “Contributo volontario per restauro colonna votiva – Art Bonus” alle seguenti coordinate: Iban IT36F0526279748T20990000522 - BIC: BPP UIT 33, oppure ci si può rivolgere all’ufficio Relazioni con il Pubblico del Comune di Mesagne.

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Chiediamo al Presidente Emiliano quali siano le prospettive di sviluppo per la provincia di Brindisi, dato che sinora questa ha solo ceduto in favore di altre.
Si torna a parlare dell'apertura al traffico passeggeri dell'aeroporto di Grottaglie. Se è vero che le infrastrutture sono una ricchezza per i territori, è anche vero che tale ricchezza non può essere costruita impoverendone uno per arricchirne un altro.
Questo criterio di giustizia è enunciato anche nel programma elettorale del Presidente Emiliano, che come Verdi abbiamo sottoscritto e a cui rimaniamo fedeli: “Lo sviluppo economico è fortemente connesso al sistema delle infrastrutture e dei trasporti. Per stabilire le priorità occorre una capillare attività di pianificazione partecipata che coinvolga i territori, al fine di evitare conflitti tra ambiti locali, duplicazioni, sprechi, puntando a riconvertire l'esistente”. Era il 2006 quando l'Alenia aprì a Grottaglie e il governatore era l'on. Fitto.

L’impegno delle parti in causa fu che questo nuovo sito industriale, così prossimo a quello di Brindisi, non avrebbe creato dannose conflittualità. Invece, purtroppo puntualmente, nel 2010 Alenia chiuse a Brindisi. Sul fatto furono spese poche parole, se non la promessa che il polo aeronautico di Grottaglie avrebbe avuto una specifica vocazione industriale, invece oggi assistiamo all'ennesimo scippo a danno del territorio Brindisino. Dopo la beffa dell'istituzione dell'Autorità di sistema portuale che ha visto il porto di Brindisi e i tanti soldi rivenienti dal carbone spesi in misura risibile nel porto brindisino in favore di quello di Bari, ora si va verso il depauperamento del traffico passeggeri dello scalo di Brindisi in favore dell'Aeroporto di Grottaglie.

Vogliamo essere chiari fino in fondo: non siamo "contro" l'aeroporto tarantino, ma vorremmo la garanzia che, come promesso nel programma, questa nuova apertura non danneggerà la realtà brindisina. Chiediamo quindi al Presidente Emiliano quali siano le prospettive di sviluppo per Brindisi e per la nostra provincia, dato che sinora questa ha solo ceduto in favore di altre.
Le reti aeroportuali rispondono a stringenti logiche di mercato e concorrenziali, maggiormente dopo la pandemia. Invece di creare “doppioni” andrebbe identificata in ciascuno scalo la sua vocazione e quella fatta crescere. Posto che siamo ben lontani da logiche campanilistiche, ci chiediamo però se, in vista di questa apertura, sia stato commissionato ad AdP un piano di flussi previsionali rispetto al traffico passeggeri e quale ricaduta questo avrebbe sull'aeroporto del grande Salento. Ricordiamo che l'aeroporto di Grottaglie è già stato adibito al traffico di passeggeri durante il conflitto nei Balcani e del Kosovo, così come nel periodo successivo, ma è poi stato chiuso perché gli aerei viaggiavano vuoti.

Lo scalo di Grottaglie non è connesso con treni o bus di linea, pertanto, un investimento in tal senso avrebbe senso solo se vi fosse la certezza di un ritorno reale sul territorio. Diversamente, è solo spreco di denaro pubblico.
Fare uno scalo passeggeri tra due aeroporti grandi e strutturati come Bari e Brindisi è solo l’ennesima “marchetta” elettorale che il territorio di Brindisi, privo di rappresentanza politica concreta a livello regionale, vede pagare attraverso il suo impoverimento. In questo fervente clima di campagna elettorale viene da chiedersi cosa ne pensino i parlamentari e i consiglieri regionali di tutti i colori politici eletti nel territorio brindisino.

Esecutivo prov.le Europa Verde di Brindisi

In una giornata tiepida di primavera, i mesagnesi si sono risvegliati con un bar chiuso dall’oggi al domani, senza preavviso alcuno.
 
Non un bar qualsiasi, ma il ritrovo di molti esponenti della Maggioranza in Consiglio comunale.
 
Incuriositi dal fenomeno, abbiamo cercato lumi sul sito del Comune di Mesagne ed ecco che tra gli atti pubblici è emersa una storia curiosa, ma interessante, che ci restituisce un’immagine della nostra Città diversa da quella che ci viene raccontata sui social ogni giorno.
 
Il 20 febbraio 2020 la Giunta Comunale di Mesagne ha deciso di indire una selezione pubblica per la concessione in locazione per sei anni di un’unità immobiliare di proprietà comunale destinata a esercizio di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande per circa 7000 euro l’anno.
 
Ad ottobre 2021 è stata indetta la gara, alla quale ha partecipato solo una ditta, dichiarando “di non trovarsi in alcuna delle condizioni per le quali è prevista l’esclusione dalla partecipazione al bando”.
 
Il locale è stato assegnato all’unico partecipante il 23 novembre 2021.
 
A distanza di tre mesi dall’assegnazione provvisoria, però, gli Uffici preposti del Comune hanno chiesto il DURC (documento unico di regolarità contributiva presso l’INAIL) della Ditta che è risultato IRREGOLARE: la ditta non è in regola con il pagamento dei contributi INAIL.
 
Il 5 aprile, pertanto, è stata disposta la REVOCA dell’aggiudicazione della concessione in locazione dell’immobile comunale ed il 7 aprile è stata ordinata la chiusura immediata dell’esercizio commerciale.
 
Il bar ha chiuso i battenti, ma per mesi ha continuato ad utilizzare tranquillamente un’unità immobiliare di proprietà comunale senza pagare i contributi previdenziali ai suoi collaboratori.
 
Siamo di fronte ad un caso isolato oppure ad una prassi consolidata per la ricerca del consenso elettorale?
 
Lo avevamo segnalato mesi addietro, lo ripetiamo: urge una ricognizione degli esercizi commerciali che utilizzano immobili di proprietà del Comune.
 
Sempre alla ricerca di un buon caffè, constatiamo che un altro bar ha allargato, indisturbato ed a dismisura, la sua presenza sul terreno di proprietà comunale, superando di gran lunga lo spazio effettivamente concessogli. Pur valutando positivamente l’intraprendenza ed il dinamismo di tanti operatori commerciali mesagnesi, ci auguriamo che, di pari passo, essi siano in regola con gli obblighi contributivi e contrattuali.
 
Rientriamo alla base, ma passeggiando per le strade della Città, sulle facciate degli immobili in corso di restauro ritroviamo sempre il nome di una ditta, la stessa di tutti i piu grandi investimenti edilizi di Mesagne.
 
Inevitabilmente ci rendiamo conto che a Mesagne, al di là della propaganda social, esiste ormai un gruppo di piccoli OLIGARCHI che continua a trarre benefici da un certo modo di fare politica.
 
Intanto, ai normali cittadini, esclusi da quel gruppo di potere, viene propinata una campagna mediatica che si fonda sull’illusione del titolo “Mesagne Capitale della Cultura”, su un centinaio di ciclamini che continuano ad occhieggiare lungo i viali, su una meravigliosa giostra che campeggia al centro della Villa comunale, piena di lucine colorate e sull’arrivo di orde di turiste per le quali il Sindaco promette #piùparcheggipertutti, senza ancora aver chiarito dove e come.
 
Nel frattempo, l’Agenzia di riscossione privata cui il Comune ha affidato il recupero dei crediti va alla ricerca spasmodica del contribuente moroso o in condizione di non poter pagare.
 
I rioni periferici continuano a non poter beneficiare dei servizi più essenziali.
 
Ed a svegliarci definitivamente dalla finzione, riportandoci alla realtà, interviene l’ultima relazione della Direzione Investigativa Antimafia nella quale viene ricordato che, “mentre nel capoluogo i clan appaiono ridimensionati”, nella provincia di Brindisi vige un accordo di non belligeranza tra due clan, la cui pax mafiosa si regge, principalmente, sul traffico di droga.
 
Cos’è la cultura senza la legalità?
 
Movimento Libero & Progressista 

Le festività pasquali di fatto coincidenti con la fine delle stato di emergenza anti pandemia, ha visto nella serata di ieri sabato - vigilia delle Palme - i locali della città di Mesagne affollati anche in più turni.
Non solo centro storico, ma anche villa comunale e parco Poti. In serata significative le presenze nelle caratteristiche vie illuminate del centro. Alcune segnalazioni sono giunte al Comando di polizia locale riguardanti sia la sosta irregolare dinanzi a passi carrabili od alle intersezioni e sia per l' uso di musica dinanzi ad alcuni locali il cui volume non era commisurato a luoghi, orari ed eventuali autorizzazioni rilasciate. La pattuglia in servizio ha effettuato alcuni sopralluoghi.4113b83a-3f1f-46c3-ad87-975f81aa5e98_1.jpg

Verifiche verso gli uffici competenti riguarderanno anche le occupazioni di suolo pubblico con tavolini e sedie che si ricorda "venuto meno lo stato di emergenza seguono il normale iter procedimentale presso gli uffici comunali preposti". "L' invito quindi è quello "di occupare il suolo pubblico nei limiti e nei modi degli spazi autorizzati come presenti nell autorizzazione comunale e di non utilizzare forme sonore - tipo amplificatori di musica -non autorizzati ", ha spiegato il comandante dei vigili, teodoro Nigro. I controlli seguiranno anche sulla scorta delle segnalazioni della Autorità di Pubblica Sicurezza.b92cdea7-b8b9-40dc-bea2-21addd34ebc1.jpg

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La foto mostra in tutta la sua bellezza la chiesa di sant'Anna. La stessa foto, però, evidenzia alcune lacune strutturali della medesima fabbrica cristiana. Erbaccia, fessurazioni, infissi deterioratri etc etc. Un vero peccato per un gioiello architettonico di Mesagne. 

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