Redazione

Tuturano. Sorpreso nuovamente alla guida dell’auto senza patente, denunciato. I Carabinieri della Stazione di Tuturano, al termine degli accertamenti, hanno denunciato in stato di libertà un 51enne del luogo per reiterazione nella guida senza patente. L’uomo, nel corso di un controllo alla circolazione stradale, è stato sorpreso alla guida di un’autovettura sprovvisto di patente di guida perché revocata, reiterando la medesima condotta già contestata nel biennio. Il veicolo è stato sottoposto a sequestro e affidato al proprietario.

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Emergenza Covid, premiati gli agenti della Polizia Locale. Il sindaco: «Siamo orgogliosi dell’impegno e della dedizione che hanno dimostrato durante le fasi più difficili dell’emergenza».

«Per aver contribuito alla gestione emergenziale, per la prevenzione e il controllo della diffusione del virus Covid-19, pur consapevole dell’esposizione al rischio contagio, dimostrando alto senso del dovere al servizio della comunità locale» questa la motivazione letta dal vicesindaco e assessore alla Polizia Locale, Luana Amati durante la cerimonia di consegna degli attestati di Pubblica Benemerenza che si è svolta ieri, martedì 9 novembre nella sala di Rappresentanza di Palazzo di Città.

«Siamo grati ai nostri valorosi agenti - dice il sindaco di Fasano, Francesco Zaccaria - che nelle fasi più difficili di questa emergenza e in ogni istante della pandemia hanno affrontato senza esitazione i momenti più duri dimostrando senso del dovere, straordinario spirito di servizio e attaccamento al loro ruolo ben oltre gli ordinari compiti che la loro divisa impone. A tutti loro va il mio ringraziamento personale e quello di tutta la comunità. La nostra città esprime profondo riconoscimento al corpo di Polizia Locale e al Comandante Luigi Vella»

«Una bella occasione per ringraziare la nostra Polizia Locale per l’attività svolta durante tutto il lockdown, - dice il vicesindaco Amati - in quei mesi così difficili ed allo stesso tempo straordinari che hanno visto il Corpo direttamente impegnato nella gestione di un’emergenza senza precedenti. La pandemia è stata un'esperienza di sofferenza che però ha dato l'occasione, in molti casi, dell'impegno in prima linea: impegno civile e impegno solidale. Fare il proprio lavoro e farlo bene è un dovere, soprattutto per chi ricopre ruoli pubblici. Fare il proprio lavoro con impegno, in situazioni di sofferenza, non è cosa scontata. Per questa ragione, è doveroso e giusto encomiare chi ha fatto sì il proprio lavoro, ma lo ha fatto con grande impegno civile e senso dell'istituzione. Tutti noi dobbiamo ringraziare questi uomini e donne che compongono il Corpo della Polizia Locale di Fasano - ha continuato Luana Amati - che tra marzo e maggio 2020 si sono trovati a dover fronteggiare una situazione completamente nuova, drammatica ed inimmaginabile, e lo hanno fatto con grande abnegazione, spirito di sacrificio e senso del dovere».

Questo l’elenco dei componenti della Polizia Locale che hanno ricevuto gli attestati e le medaglie, consegnati dal vicesindaco Amati e dal Comandante Luigi Vella: Comandante Commissario Superiore Luigi Vella; Commissario Speciale Rosaria Maria; Vice Commissario Teresa Sibilio; Sovrintendente Capo Cosimo Caroli; Sovrintendente Capo Vito Colucci; Sovrintendente Capo Margherita Legrottaglie, Sovrintendente Capo Giuseppina Sarcinella; Sovrintendente Capo Milena Urso; Sovrintendente Capo Michele Cuoco; Sovrintendente Capo Lucia Mizzi; Sovrintendente Capo Vito Bongiorno; Assistente Capo Angelo Calò; Sovrintendente Capo Luigi Colucci; Assistente Domenico De Giosa; Sovrintendente Capo Francesco Lippolis; Sovrintendente Anna Massimino; Sovrintendente Capo Giovanni Monopoli; Sovrintendente Capo Saverio Ostuni; Vice Sovrintendente Tommaso Petrella; Agente scelto Annamaria Potenza; Sovrintendente Capo Antonio Ribezzi; Sovrintendente Capo Felicia Rubino; Sovrintendente Capo Apollonia Narducci; Sovrintendente Capo Domenica Ricciardi; Sovrintendente Carmelo Petrella; Vice Sovrintendente Giuseppe Schiavone; Sovrintendente Capo Giovanni Vinci; Sovrintendente Capo Fabrizio Zizzi; Sovrintendente Capo Alberto Ruggiero; Sovrintendente Capo Michele Moscato; Sovrintendente Capo Maria Rachele Amati; Sovrintendente Capo Francesco Savino e Sovrintendente Capo Filippo Semeraro.

Inoltre, il Comandante Vella ha premiato con un Encomio l’operazione «San Giuseppe», che ha visto protagonisti gli agenti della Polizia Locale Cosimo Caroli, Giuseppe Schiavone, Tommaso e Carmelo Petrella, i quali, lo scorso dicembre, grazie ad un ottimo lavoro investigativo, riuscirono a recuperare in poche ore le statue del presepe allestito in piazza Ciaia, trafugate nottetempo da un balordo.

Il vicesindaco Amati ha colto l’occasione per porgere i saluti della città ed augurare un «in bocca al lupo» al comandante Vella, che oggi lascia il suo incarico a Fasano, in quanto vincitore del concorso come Comandante della Polizia Locale di Voghera.

Visibilmente commosso, il Comandante Vella ha ricambiato i saluti ringraziando l’amministrazione comunale «per l’esperienza lavorativa che mi ha permesso di crescere professionalmente, e che porterò sempre con me».

 

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CONTESSA (ANCE) – PNRR: I PROGETTI REDATTI CON PREZZIARI ANTE-PANDEMIA. SI RISCHIA IL BLOCCO DELLE OPERE DURANTE LA REALIZZAZIONE! LA REGIONE PUGLIA FACCIA SUBITO LA SUA PARTE

Il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) non è una delle tante sigle coniate dalla politica. Si tratta, invece, di una grande opportunità che viene offerta all’Italia per superare la crisi e per riprendere la strada dello sviluppo.

Il punto di partenza, in aggiunta alla disponibilità di ingenti risorse, è quello di realizzare delle riforme in grado di superare gli ostacoli incontrati sinora (a partire dalla burocrazia. E non certo per responsabilità dei burocrati, ma per il mancato varo di norme di facile interpretazione).

Del resto, il messaggio del Presidente Draghi è ben chiaro: “L’Italia deve combinare immaginazione, capacità progettuale e concretezza per consegnare alle prossime generazioni un paese più moderno, all’interno di un’Europa più forte e solidale”. Ed è in questa direzione che dobbiamo operare, integrando l’azione di tutto il “Sistema paese”!

Certo, bisogna far presto, se è vero che la rendicontazione degli interventi dovrà essere ultimata entro il 2026. Da qui l’esigenza di un cronoprogramma che il Governo ha messo in piedi e che dovrà essere rispettato da tutti.

Nessuno può ignorare (ed il riferimento è sia alla politica che alla macchina burocratica), però, che il paese non è più quello di prima. L’avvio dell’emergenza sanitaria (31 gennaio 2020) e del lockdown (11 marzo 2020) hanno cambiato definitivamente l’Italia e nell’azione quotidiana nessuno può far finta che nulla sia accaduto.

La filiera dell’edilizia è sicuramente uno tra i comparti che potranno offrire un valido contributo al raggiungimento degli obiettivi prefissati nell’ambito del PNRR. A condizione, però, che non si ignorino le difficoltà negli approvvigionamenti, gli aumenti spropositati dei materiali, i costi per energia e carburanti in costante ascesa. Sono problematiche note a tutti, ma che nessuno affronta con la dovuta determinazione “risolutiva”!

Un esempio? I Comuni più organizzati sono partiti anche in Puglia con le progettazioni degli interventi candidati a finanziamento con i fondi del PNRR, ma si stanno utilizzando i prezziari ante-pandemia (in Puglia siamo fermi al 2019) e questo rischia di generare quadri economici non veritieri, con il rischio concreto del blocco delle opere nella fase di realizzazione.

Bisogna correre immediatamente ai ripari! In Puglia la Regione ha varato (legge n. 16 del 7 luglio 2020) una legge con cui si obbligano enti e stazioni appaltanti di opere pubbliche a tenere conto del prezziario della Regione Puglia. I ritardi nell’adeguamento di tale Prezziario, pertanto, rischiano di compromettere la realizzazione di tutto ciò che si è stabilito di costruire nei nostri territori. Ecco perché non c’è un istante da perdere e bisogna correre ai ripari.

Ne va del nostro futuro e la posta in gioco è la modernizzazione dell’intera Puglia che ben difficilmente si potrà realizzare con risorse differenti da quelle del Recovery Found.

Noi di ANCE siamo pronti a dare il nostro contributo alla soluzione del problema, con spirito di servizio e con amore autentico per la nostra terra.

Angelo Contessa – Presidente ANCE Brindisi

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I pescatori di Torre Guaceto rinunciano all'attività e ispirano i colleghi siciliani. I partenariati che proteggono l’ambiente e gli animali: i pescatori di Torre Guaceto non opereranno per un mese né dentro, né fuori l’Area Marina Protetta e il Consorzio e la Regione Puglia li sosteranno per i mancati guadagni. Il modello entusiasma anche fuori regione e ora gli artigiani spiegano ai colleghi siciliani che pescare meno fa bene a tutti. 
Il modello di pesca sostenibile di Torre Guaceto lanciato ormai nel 2005 e grazie al quale l’impatto antropico sul mare è stato ridotto al minimo è ormai noto e apprezzato al livello internazionale. 
Gli sforzi quotidiani profusi sul campo dal Consorzio di Gestione della riserva per migliorare sempre di più gli standard di conservazione dell’ecosistema protetto e degli animali marini sono sempre notevoli, ma si può fare di più. Da qui, il lancio di una nuova iniziativa: un fermo pesca di un mese dentro e fuori l’AMP. 
Un obbiettivo ambizioso raggiunto grazie alla sensibilità sviluppata negli anni dagli artigiani della piccola pesca sostenibile di Torre Guaceto che hanno accettato di consegnare le proprie licenze alle Autorità preposte e, di fatto, di rinunciare all’attività. 
Grazie a questo progetto nato dalla collaborazione tra il Consorzio e la Regione Puglia, i pescatori che rinunciando all’attività, permetteranno alla fauna ittica di rimpinguarsi, saranno ristorati per i mancati introiti. 
Un nuovo fermo pesca, una nuova azione di tutela figlia della stringente collaborazione che dalla nascita del Consorzio a oggi, vede l’ente e gli artigiani del mare lavorare in sinergia. 
Il modello di Torre Guaceto piace a chi opera nel mondo della tutela, tanto quanto ai pescatori, tanto che negli ultimi giorni, la riserva ha ospitato una delegazione di piccoli artigiani giunti sin dalla Sicilia per confrontarsi con i colleghi e comprendere meglio come lavorare senza distruggere il mare. 
Da 6 anni, la Blue Marine Foundation, una ong che opera in tutto il mondo per la tutela del mare, ha messo radici nelle isole Eolie, tratto di mare composto da numerose isole e sprovvisto di una riserva. Nel tempo, l’associazione ha lavorato gomito a gomito con i pescatori locali ai fini dell’adozione di un modello di pesca responsabile. E i risultati ci sono stati. Numerosi artigiani siciliani hanno deciso di auto regolamentarsi per ridurre il proprio impatto sulla fauna ittica già in forte sofferenza a causa della mancanza di un regolamentazione stringente. 
In chiusura del progetto che li ha portati oggi ad essere molto più sostenibili di quanto non lo fossero in passato, i pescatori delle Eolie sono approdati a Torre Guaceto per conoscere i colleghi che da molto cercano di promuovere in tutto il mondo il concetto secondo il quale pescare meno fa bene non solo al mare, ma anche ai pescatori. 
In riserva, gli artigiani siciliani guidati da Blue hanno avuto modo di toccare con mano quanto anche il proprio lavoro sia più fruttuoso quando si lavora in un’AMP gestita in modo attento e rigoroso come Torre Guaceto e che auto limitarsi vuol dire investire nel proprio futuro. 
“Non è stato semplice arrivare a questo punto - ha dichiarato il presidente del Consorzio di Torre Guaceto, Rocky Malatesta -, ricordiamo che fino al giorno prima della nascita del Consorzio, a Torre Guaceto si pescava con gli esplosivi. La sensibilizzazione dei pescatori e la tutela anche dei loro interessi, negli anni, ci ha portati ad essere un esempio internazionale e accogliere chi, come noi, vuole fare del proprio meglio per raggiungere migliori standard di sostenibilità è sempre un grande orgoglio. Ringraziamo Blue Marine per l’impegno con il quale opera per proteggere il mare anche oltre i confini nazionali e siamo ancora una volta grati all’assessore regionale alla pesca, Donato Pentassuglia, sempre molto attento alle esigenze delle AMP pugliesi”.

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«Nel decreto Clima sono previste nuove risorse per il comune di Brindisi: 472mila per il trasporto scolastico eco-sostenibile». E’ quanto annuncia l’on. Valentina Palmisano (Movimento Cinque Stelle) dopo la pubblicazione della graduatoria da parte del Ministero della Transizione Ecologica. Si tratta di somme destinate ai Comuni interessati dalle procedure di infrazione comunitaria sulla qualita' dell'aria. Grazie a queste risorse potranno essere realizzate linee di trasporto scolastico con veicoli ibridi o elettrici, contribuendo così a mettere un freno all'inquinamento atmosferico nelle città.

«Questa iniziativa è stata fortemente voluta dal M5S durante il governo Conte II, all'interno di un decreto che ha investito in totale 255 milioni di euro in mobilità green. Il trasporto scolastico svolge un ruolo importante nel processo di transizione ecologica, anche per l'impatto che può avere in termini di educazione ambientale dei nostri studenti. Coniugare tutti questi elementi è quanto mai necessario, in questo momento, dove l’impegno comune dovrà essere quello- conclude l’On. Valentina Palmisano- di garantire un trasporto scolastico adeguato alle esigenze degli studenti, ma anche rispettoso dell’ambiente. E per Brindisi queste risorse possono essere un primo segnale per immaginare un futuro diverso nell’ottica di una città sempre più green».

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Una tragedia si è verificata domenica mattina alle ore 6,45 in Germania, dove una coppia di mesagnesi ha perso la vita in un incidente stradale a 20 chilometri da Karlsruhe, città verso la quale erano diretti per trascorrere alcuni mesi in compagnia dei figli e dei nipoti. La città si trova nel distretto di Rastatt, della regione di Baden-Wurttemberg. Lui mesagnese, Antonio Parisi di 70 anni, lei di nazionalità tedesca, Barbara di 65 anni, si erano conosciuti quando l'uomo lavorava lì. Anni di duro lavoro dove Antonio e Barbara si erano conosciuti e deciso di trascorrere insieme la vita. Ed in Germania erano nati i figli che tutt’ora continuano a lavorare in quel Paese. Antonio e Barbara, in vista di eventuali problemi di lockdown giacché in Germania i positivi stanno aumentando, avevano deciso di raggiungere i figlioli per trascorrere con loro il Natale.

Un viaggio di poco più di 1500 chilometri, piuttosto tranquillo. Almeno sulla mappa. Dopo aver attraversato l’Italia e la Svizzera si sono diretti verso la Germania. A circa 200 chilometri dalla loro meta, per cause ancora in fase di accertamento da parte della polizia tedesca, è avvenuto il tamponamento, violento e tragico per la coppia che ha perso la vita. I soccorritori hanno fatto di tutto per rianimare l’uomo senza riuscirci. Le salme saranno tumulate in Germania, lì dove risiedono i figli e i nipoti. Dunque, un grave incidente stradale si è verificato domenica mattina intorno alle ore 6,45 in Germania, nella pianura del Reno che segna il confine tra Germania e Francia, alle pendici nord-occidentali della Foresta Nera. Qui una coppia di Mesagne si stava recando per trascorrere alcuni mesi con i figlioli che lavorano lì. Il progetto era di rimanere alcuni mesi con i familiari evitando di restare in Italia a causa di un potenziale lockdown che potrebbe scattare in Germania.

La voglia di riabbracciare i figli e, soprattutto, i nipoti era grande. Mentre erano in marcia, sull’autostrada tedesca A5, l’auto della coppia giunta all’altezza di Muggensturm, nei pressi dell’area di parcheggio di Schleifweg, è stata coinvolta in un tamponamento tra una Ford e una Toyota. Infatti, la Hyundai, condotta da Antonio Parisi, di 70 anni, con a fianco la moglie Barbara di 65 anni, è sopraggiunta sul luogo dell’incidente ed è andata a sbattere contro la Toyota. Infine, una Mercedes con a bordo due persone è andata addosso alla Hyundai. Antonio Parisi è stato sbalzato fuori dall’auto. La moglie Barbara è rimasta incastrata tra le lamiere mentre i mezzi hanno preso fuoco. In brevissimo tempo le fiamme hanno avvolto le auto.

È stato lanciato l’allarme e sul posto sono giunte le pattuglie di polizia e dei vigili del fuoco. La Toyota si era fermata sul lato sinistro della corsia in senso di marcia opposto e i vigili del fuoco sono riusciti a portare in salvo gli occupanti. I sanitari hanno effettuato subito la rianimazione a Parisi senza, purtroppo, riuscire a rianimarlo a causa dei gravi traumi riportati nello scontro. La moglie Barbara non ce l’ha fatta a uscire dall’auto ed è deceduta. Salvi gli occupanti degli altri mezzi coinvolti nel tamponamento. La notizia della morte della coppia è giunta a Mesagne nella giornata di lunedì ed ha particolarmente colpito la comunità mesagnese dove Antonio e Barbara erano ben conosciuti. Costernazione e rabbia per due morti orribili. La famiglia Parisi ha deciso di far tumulare i propri cari in Germania, nel cimitero della città dove lavorano i figli.

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Giornata della trasparenza di Autorità Idrica Pugliese: "Tuteliamo il principio della trasparenza con il sistema di anticorruzione internazionale ISO 37001”.

 Trasparenti come l’acqua, non è solo un semplice modo di dire. 
“Lo scorso 8 luglio abbiamo adottato il nuovo piano d’ambito, uno strumento strategico importante e di lungo periodo, che proietta il programma degli interventi fino al 31 dicembre 2045. Ai 7 miliardi di euro - ha spiegato il presidente di Autorità Idrica Pugliese, l'on. Antonio Matarrelli - di cui 1 miliardo da spendere entro il 2023, si aggiungeranno ulteriori risorse previste dal PNRR, da spendere nei prossimi 7 anni, per finanziare altri interventi finalizzati all’ammodernamento ed efficientamento delle reti idrico-fognarie e degli impianti di depurazione”. 
 
Un piano ambizioso, che impone impegno ed attenzione sul piano tecnico, economico e giuridico e che non può prescindere dal principio di “trasparenza”. L’incontro online che si è svolto ieri (lunedì 8 novembre) ha avuto come tema centrale proprio il “sistema di gestione anticorruzione standard ISO 37001”. Oltre al presidente Matarrelli sono intervenuti: Cosimo Ingrosso, direttore amministrativo AIP; Vincenzo Doronzo, presidente OIV di AIP; Vincenzo Renna, legale e esperto del sistema di gestione anticorruzione adottato da AIP; Michele Abbaticchio, funzionario AIP; Roberta Rana, funzionario AIP; Vito Colucci, direttore generale AIP.
 
Gli interventi sono stati coordinati da Lorenzo Di Cosmo, addetto stampa di AIP.
 
Autorità Idrica è il primo ente a partecipazione pubblica della Regione Puglia che ha scelto di adottare un sistema di conformità e controllo di respiro internazionale. Un'opzione che consentirà ai cittadini pugliesi di misurare la qualità del servizio idrico integrato non solo dal punto di vista tecnico, ma anche rispetto alla possibilità di accesso alle informazioni, ai dati e alle decisioni adottate dai vari enti coinvolti nella gestione dell’acqua pubblica, rispondendo alla domanda di trasparenza formulata dalle istituzioni europee. 
 
Nella giornata di ieri, presso il Salone di Rappresentanza della provincia di Brindisi, si è intanto tenuto anche il primo incontro di presentazione del nuovo Piano d’Ambito, illustrato in conferenza stampa lo scorso 6 ottobre.
“È stata l’occasione per incontrare tutti i sindaci, per chiarire loro le modalità degli interventi, comune per comune”, ha dichiarato il presidente Matarrelli. 
All’iniziativa hanno partecipato il presidente della provincia di Brindisi, Riccardo Rossi; il direttore amministrativo AIP, Cosimo Ingrosso; Raffaele Piemontese, assessore regionale alle Infrastrutture, Risorse Idriche e Tutela delle acque; Francesco Crudele, consigliere del Cda di AQP; Vito Colucci, direttore generale di AIP. 
Nelle prossime settimane gli incontri proseguiranno negli altri cinque capoluoghi regionali.

Una banda di deficienti ha fatto esplodere dei grossi petardi ai piedi di un albero secolare della villa comunale di Mesagne facendo saltare una parte dell’apparato radicale. La segnalazione del danno è giunta in Comune da parte di alcuni passanti che hanno notato lo sfregio. Unanime è stata la condanna del gesto che ha portato all’attenzione degli amministratori locali il problema di sicurezza sociale esistente nel polmone verde secolare di Mesagne. Tanti i cittadini che in queste ore stanno chiedendo al sindaco un maggiore controllo della villa contro gli atti di prevaricazione messi in atto da bande di ragazzi che gironzolano impunemente a destra e manca. In particolare nelle indagini condotte dalla polizia locale un contributo potrebbe giungere dalla visione delle telecamere di videosorveglianza che sono presenti nella zona interessata dal danneggiamento.

L’albero in questione è una fitolacca, originaria delle regioni tropicali, di dieci metri di altezza e un’età di 70anni. La fitolacca si caratterizza per avere delle radici fuori terra enormi e coreografiche. L’albero di Mesagne, infatti, è stato scelto in questi decenni da tantissimi sposi per fare le fotografie del giorno delle nozze. Purtroppo l’idiozia di qualche imbecille ha cercato di deturparlo. Così, “l’albero ferito”, come lo ha chiamato il sindaco Toni Matarrelli, è divenuto il simbolo della condanna: “un brutto gesto da condannare con forza e sul quale riflettere”, ha spiegato il primo cittadino. “Per fortuna – ha proseguito Matarrelli - non si tratta di scene alle quali siamo abituati, ma questa consolazione non attenua il profondo dispiacere per il gesto vandalico compiuto ai danni di un albero secolare che, possente e accogliente, accompagna i ricordi di giochi e momenti di svago di intere generazioni di mesagnesi”. Il sindaco ha, quindi, assicurato che chiederà alle forze dell’ordine “che vengano intensificati i controlli per evitare che accada ancora, pur con la consapevolezza che a difesa dei beni comuni si vince veramente solo se ciascuno fa la propria parte. Non danneggiando, proteggendo, riprendendo e segnalando chi non si comporta nello stesso modo”. Per Matarrelli il “rispetto della natura, a partire dalle piante che danno ossigeno e dunque vita, è una delle più essenziali forme di civiltà. E la natura - come affermava il poeta statunitense Gary Snyder - non è un posto da visitare, è casa nostra”.

“Anche la città di Mesagne trarrà notevoli vantaggi dalla gestione dei fondi del Pnrr che rappresentano una grande occasione per la ripartenza e la modernizzazione del nostro Paese, e della nostra città, dopo la doppia crisi, quella economica del 2008 e quella pandemica nella quale siamo ancora immersi, che hanno colpito e sconvolto l’Europa e l’Italia nell’ultimo decennio”, ad affermarlo è Francesco Segretario cittadino del Partito democratico.

Infatti, la drammatica situazione economica e sociale, che la diffusione del coronavirus ha determinato, ha incontrato una risposta adeguata da parte dell’Unione Europea che, a differenza di quanto avvenne all’indomani della crisi finanziaria partita dagli Usa, ha scelto la strada degli investimenti pubblici per superare le difficoltà contingenti e affrontare le grandi questioni attuali: ammodernamento della pubblica amministrazione, innovazione tecnologica, transizione ecologica e digitale, tutela del territorio. Se è vero, come è vero, che determinante sarà avere una visione di Paese, altrettanto necessario è che i Comuni facciano e bene la loro parte. Saranno infatti le città i luoghi in cui i grandi processi di trasformazione si concretizzeranno e incideranno nella vita di tutti i cittadini. “La sfida - ha proseguito il segretario del Pd - è squisitamente politica e anche a Mesagne è richiesto un salto di qualità da parte di tutti i soggetti politici in campo. La consiliatura in corso dovrebbe caratterizzarsi per essere quella della gestione del Pnrr, ed è evidente come questo tema non può riguardare solo l’Amministrazione comunale, ma è l’intero Consiglio comunale, unitamente al corpo sociale e produttivo della città, a dover essere investito di questa responsabilità”.

Per Rogoli “il futuro di Mesagne passa dagli obiettivi del Pnrr per i Comuni fissati per il 2026: dall’attrattività dei borghi per superare le contraddizioni che insistono sul nostro straordinario centro storico, agli impianti di gestione dei rifiuti per alleggerire capitoli di spesa che hanno raggiunto soglie record per il bilancio asfittico del nostro Comune, dalla rigenerazione di parchi e giardini pubblici, all’introduzione di nuovi percorsi ciclabili e pedonali e del trasporto rapido di massa per ridurre al minimo l’uso dell’auto privata”. E ancora, passando “agli obiettivi dedicati alla missione sociale: piano per asili nido, di fondamentale importanza considerato quanto siamo ancora lontani dagli standard di posti nido pubblici che dovremmo avere nel nostro ambito; tutela delle persone vulnerabili, con disabilità e senza tetto: housing temporaneo, progetti urbani integrati”. Sfide che, se colte e affrontate, consentirebbero di proiettare Mesagne “nel futuro, bloccando un calo demografico lento ma costante che riguarda anche noi è che fa delle nostre comunità realtà sempre più impoverite di risorse per progredire”, ha concluso il segretario del Pd.

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Positivi e tamponi nella provincia di Brindisi, il report aggiornato al 7 novembre. Aggiornamento settimanale dei dati sull’emergenza Covid-19 nell’ultimo report a cura dell’Unità operativa di Epidemiologia del Dipartimento di Prevenzione della Asl. Alla data del 7 novembre 2021 risultano positivi 218 soggetti, di cui 96 uomini (44%) e 122 donne (56%), con età media di 44,5 anni. I positivi sono così suddivisi per fasce di età: 43 nella fascia 0-18 anni, 131 tra 19-64 anni, 30 tra 65-79 anni, 14 negli 80 e oltre.

I fattori di rischio per cui è stato predisposto il tampone sono: “sospetto di caso” 105 (48,2%),“contatto con caso accertato” 73 (33,5%), “screening” 4 (1,8%) e “rientro da area a rischio” 2 (0,9%); in 34 casi (15,6%) il fattore di rischio non è definito. L’ultimo aggiornamento sullo stato di salute degli attualmente positivi descrive 134 (61,5%) paucisintomatici, 59 (27,1%) soggetti asintomatici, 10 (4,6%) con sintomatologia lieve, 3 (1,4%) severi, 2 (0,9%) in fase di guarigione; per 10 (4,6%) soggetti il dato non è noto. Per 189 (86,7%) soggetti è stata predisposta la sorveglianza con isolamento fiduciario e per 7 (3,2%) il ricovero in isolamento; per 22 (10,1%) soggetti il dato non è noto.

Per quanto riguarda la distribuzione per Comune i positivi sono 50 a Brindisi, 30 a Mesagne, 28 a Francavilla Fontana, 20 a Fasano, 18 a Latiano, 14 a Cellino San Marco, 11 a Ostuni, 10 a San Pancrazio Salentino, 10 a San Vito dei Normanni, 8 a San Pietro Vernotico, 4 a Carovigno, 4 a San Donaci,  3 a Ceglie Messapica, 3 a San Michele Salentino, 1 a Cisternino, 1 a Erchie, 1 a Oria, 1 a Torchiarolo, 1 a Torre Santa Susanna, 0 a Villa Castelli. I Comuni della provincia di Brindisi con i maggiori valori di incidenza cumulativa sono, nell’ordine, Francavilla Fontana, Brindisi, Torre Santa Susanna, Oria.

Nel periodo compreso tra il 24 febbraio 2020 e il 7 novembre 2021, sono stati sottoposti a tampone molecolare per la ricerca di Sars-CoV-2 in totale 136.446 residenti nella provincia di Brindisi, pari a 349,5 soggetti ogni 1.000 residenti. Per 110.351 (80,8%) soggetti sottoposti a test è definito il fattore di rischio per cui è stato predisposto il tampone; si osserva come il test effettuato per “caso sospetto” rappresenti la motivazione di esecuzione del tampone in circa il 45% dei casi. Dei 136.446 soggetti sottoposti a tampone molecolare, 21.703 (15,9%) sono risultati positivi al test, con una incidenza cumulativa stimata pari a 555,8 casi x10.000 residenti; si conferma il trend in aumento dei casi. I positivi comprendono 11.191 donne (51,6%) e 10.512 uomini (48,4%) e l’età media è pari a 44 anni.

Il tasso di letalità è pari all'1,8%. All’aumentare dell’età si osserva un incremento di tale tasso, mentre nella fascia 0-29 anni non si registrano decessi. Sono 394 i decessi totali: 308 casi tra persone che hanno tra 70 e 90 anni e più; 54 tra i 60 e i 69 anni, 23 casi tra i 50 e i 59, 7 casi tra i 40 e i 49, e 2 nella fascia 30-39.